mercoledì 1 marzo 2023

Al via il mondiale 1969: dalle high wings all'abolizione delle high wings

Il mondiale 1969 si è aperto con il GP del Sudafrica, disputato a Kyalami nel weekend del 1° marzo (nel weekend del 2 in realtà, con la gara disputata sabato 1) di cui proprio oggi ricorre l'anniversario... un mondiale che si è aperto con un certo stile, quello degli alettoni alti: essenzialmente degli alettoni che stavano molto in alto rispetto al resto della vettura e che contribuivano al miglioramento delle prestazioni, soluzione sulla quale già si lavorava nel corso della stagione precedente.
Fa un po' strano vedere i filmati di Kyalami (sempre ovviamente in versione minimalista, con qualche frame di vetture in movimento) con quelle monoposto che appaiono strane ai nostri occhi, mentre ovviamente è prassi comune vedere filmati di vecchi gran premi sudafricani pensando di non sapere comunque che cosa sia successo durante il gran premio stesso. Per fortuna ci sono fonti scritte che possono intervenire il nostro aiuto.
Jackie Stewart (Matra) ha preso la prima posizione fin dal via e l'ha mantenuta, allungando sugli inseguitori, allungando sul suo diretto inseguitore Graham Hill (Lotus). Nel frattempo Mario Andretti (Lotus) ha iniziato a risalire fino alla terza posizione. Era all'inseguimento di Hill quando la monoposto l'ha abbandonato a causa di un problema al cambio.
La gara non ha riservato particolari colpi di scena, solo ritiri molto frequenti. Stewart continuava ad allungare, Hill nel frattempo aveva un ampio margine sul diretto inseguitore Denny Hulme (McLaren), seguito da piloti piuttosto lontani da lui e tra di loro: Jo Siffert (Lotus), Bruce McLaren (McLaren) e Jean-Pierre Beltoise (Matra) hanno completato la zona punti, con Jackie Oliver (BRM) e Sam Tingle (Gunston/ team cliente Brabham) ultimi piloti giunti al traguardi: otto classificati su un totale di diciotto monoposto presenti alla partenza.

Il gran premio successivo (di cui esiste un breve video di highlight con voce narrante) si è svolto in Spagna oltre due mesi più tardi, a Montjuic, con ancora meno entries, soltanto quattordici vetture in questa occasione. Così come in Sudafrica, la Ferrari ha portato una sola vettura, guidata da Chris Amon, che spera di rifarsi dopo il ritiro del precedente evento.
La gara è iniziata con la Lotus di Jochen Rindt in testa, mentre il numero di vetture diminuiva progressivamente per guasti e nel caso di Graham Hill per un notevole botto, dal quale è uscito illeso. Soltanto pochi giri più tardi, anche il suo compagno di squadra Rindt è stato vittima di un incidente piuttosto violento, a causa del quale è finito in ospedale, riportando fortunatamente solo un trauma cranico non particolarmente grave e ferite superficiali. Dopo questo incidente, il nuovo leader era Amon, con un ampio vantaggio sugli inseguitori.
La gara di Amon è proseguita senza eccessivi intoppi fino a quasi due terzi, quando il motore l'ha abbandonato. Stewart ne ha ereditato la leadership, ritrovandosi incontrastato a dominare davanti a poche vetture doppiare. Ha vinto con addirittura due giri di vantaggio su McLaren secondo classificato, con il terzo e il quarto, Beltoise e Hulme, a tre giri di gap.
Soltanto cinque monoposto hanno terminato il gran premio, quinto classificato John Surtees (BRM) a vari giri di gap. Jacky Ickx (Brabham) si è ritirato a poche tornate dal termine per la rottura di una sospensione, risultando sesto nell'ordine d'arrivo ufficiale e vedendosi assegnare un punto. Prima del ritiro era terzo.
Frattanto, in vista del GP di Montecarlo (dove ci sarebbe stata l'ultima delle cinque vittorie di Graham Hill), era polemica sugli alettoni alti, che dopo due soli gran premi sono stati aboliti per ragioni di sicurezza.


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