mercoledì 22 marzo 2023

GP Canada 1973: la prima safety car, l'ultima vittoria di Peter Revson

Buongiorno a tutti, oggi è il 22 marzo 2023 ed esattamente 49 anni fa, in un incidente durante una sessione di test a Kyalami, perdeva la vita Peter Revson, pilota statunitense della McLaren nelle stagioni 1972 e 1973, oltre che all'inizio del 1974. La sua morte, all'età di trentacinque anni, è avvenuta soltanto pochi giorni dopo - mi è stato fatto notare - la Race of Champions 1974, evento non championship di cui ho raccontato esattamente la scorsa settimana. Prima della McLaren, Revson in Formula 1 c'era già stato quasi dieci anni prima, disputando alcuni eventi nel mondiale 1964, dopodiché era tornato nel 1971 disputando il GP degli Stati Uniti al volantw di una terza vettura alla Tyrrell. In McLaren ha ottenuto una pole position, in Canada 1972, e due vittorie, nel 1973, una in Gran Bretagna e una in Canada. In ricordo di Revson vi racconterò oggi la gara in cui ha ottenuto la sua ultima vittoria, avvenuta sul circuito di Mosport, in quello che è stato un evento storico per la Formula 1.
Quando si parla di eventi storici di solito si citano gare epiche e performance eccezionali da parte di uno specifico pilota, il GP del Canada 1973, disputato in condizioni di bagnato, tuttavia, è stato consacrato alla storia del motorsport per via di un fatto curioso avvenuto al 35° giro, su un totale di 80 previsti.

A scattare dalla pole position è stato Ronnie Peterson, su Lotus, il quale ha mantenuto la leadership per un paio di giri, venendo rimpiazzato in testa dalla BRM di Niki Lauda. Era partito ottavo e per la prima volta si trovava al comando di un gran premio di Formula 1. Ha iniziato a fare il vuoto e a staccare Peterson, lasciandolo a lottare con la McLaren di Jody Scheckter (che in qualità di terza vettura aveva avuto assegnato il numero 0, alla sua prima apparizione in Formula 1). Si sarebbe in seguito avvicinato, sull'altra Lotus, Emerson Fittipaldi, in precedenza sfidante di Jackie Stewart che già aveva vinto il mondiale: era il penultimo gran premio della stagione, che sarebbe terminata due settimane dopo con il GP degli Stati Uniti a Watkins Glen.
La pioggia frattanto aveva smesso di cadere e alcuni piloti in particolare stavano avendo un notevole degrado di gomme mentre la pista andava asciugandosi. Uno di questi era proprio Lauda, che perdeva parecchi secondi nei confronti del suo diretto inseguitore, non più Peterson uscito di pista per un incidente innescato da una foratura, quanto piuttosto Fittipaldi.
Al 20° giro Niki si è fermato ai box e ha montato gomme intermedie, scelta che si è poi rivelata tutt'altro che ottimale, una decina di giri più tardi ha dovuto fermarsi di nuovo per passare alle gomme da asciutto, mescola già scelta da altri piloti. Lauda si sarebbe ritirato molto più avanti per un guasto, questo per chi fosse interessato a scoprire quale sia stato il suo destino.
Intorno al 30° giro e oltre, tornando a noi, quasi tutti i piloti che non si erano ancora fermati per cambiare gomme iniziavano uno dopo l'altro a rientrare ai box. La Tyrrell di Stewart si è ritrovata come vettura leader dopo le soste di Emerson Fittipaldi e Jackie Oliver (quest'ultimo al volante di una Shadow), primo e secondo prima di fermarsi ai box.

Poi è arrivato il 33° giro e in bassa zona punti François Cevert ha tentato l'attacco su Jody Scheckter, il quale gli ha sbarrato la strada e i due sono cozzati l'uno contro l'altro. La Tyrrell è finita violentemente contro le barriere e, una volta sceso dalla monoposto, Cevert ha iniziato ad avvertite dolori a entrambe le caviglie, non prima di avere rincorso Scheckter per tirargli una sberla sul casco.
In seguito, visto il lieve infortunio di Cevert, è stata mandata un'ambulanza sul circuito, ma la situazione era talmente caotica che è stata presa una decisione piuttosto inusuale e inedita: per la prima volta durante un gran premio di Formula 1 è stata mandata in pista la safety car, che doveva posizionarsi davanti al leader della gara, ovvero Stewart.
Il problema è che Stewart non era più leader della gara. Rientrato ai box per cambiare gomme in concomitanza con l'incidente del compagno di squadra, aveva trovato i meccanici impegnati a lavorare sulla terza monoposto di Chris Amon, era quindi uscito e poi rientrato un giro più tardi, avendo anche problemi nella sosta.
In sintesi, al momento Stewart era dentro ai box e la safety car si è posizionata davanti alla Iso Marlboro di Hodwen Ganley, pilota di cui ho già narrato alcuni fatti salienti sul blog, per esempio che sia rimasto infortunato alle gambe nelle prove libere al Nurburgring nel 1974 schiantandosi al volante di una Maki, incidente che molto probabilmente per questioni sceniche nel film "Rush" sia rappresentato proprio il suo incidente ambientandolo nel 1976 quando al briefing i piloti discutono della scarsa sicurezza citando un infortunio che sarebbe avvenuto in una sessione di libere.

Il vero leader però risultava essere Jean-Pierre Beltoise (BRM) seguito da Jackie Oliver e Peter Revson che frattanto erano talmente davanti alla safety car da accodarsi ai piloti che in teoria avrebbero dovuto seguirli. Questo significa che erano quasi sul punto di doppiare piloti che in teoria avrebbero dovuto essere immediatamente alle loro spalle. Beltoise, frattanto, dopo un testacoda(?) è rientrato a cambiare gomme riuscendo a riaccodarsi essendo la safety car rimasta in pista fintanto che l'ambulanza non è uscita di scena.
La situazione era caotica: non si capiva se il leader fosse Ganley, oppure Fittipaldi (che dietro la safety car seguiva Ganley e Stewart doppiati), invece era Oliver, inseguito da Revson e Beltoise, che poi l'avrebbero superato, con Revson che avrebbe anche staccato gli inseguitori, il tutto mentre Fittipaldi era quarto a debita distanza dai piloti che lo precedevano. Avrebbe comunque rimontato fino al secondo posto precedendo Oliver e Beltoise, credendo di tagliare il traguardo da vincitore, con tanto di festeggiamenti da parte di Colin Chapman. Ma non era così che doveva finire e infatti non si è vista la bandiera a scacchi, poi sventolata al passaggio di... Ganley, che era in realtà sesto alle spalle di Stewart. E Revson aveva già completato 81 giri, su un totale di 80 previsti.
Forse, perché i commissari stessi non sapevano come fosse finita, ci sono volute quattro ore per arrivare al risultato finale e ci sono state polemiche varie. Fittipaldi per esempio sosteneva di non essere mai stato dietro a Revson e pertanto che fosse impossibile che Revson avesse vinto. Pare inoltre che una cronometrista affermasse che Ganley non si fosse mai fermato ai box quindi fosse leader al momento dell'ingresso della safety car, quindi vincitore. Ciò contrasterebbe con il fatto che comunque Ganley sia stato superato almeno da Fittipaldi, e comunque viene anche segnalato che quella cronometrista era sposata con Ganley.

Nel frattempo teneva banco anche un'altra grande polemica, con Cevert che insultava via stampa Scheckter per il loro incidente, una situazione peraltro poco simpatica alla luce del fatto che, seppure non ancora annunciato pubblicamente, Scheckter nel 1974 avrebbe dovuto prendere il posto di Stewart alla Tyrrell e divenire quindi compagno di squadra proprio di Cevert.
Il destino, tuttavia, ha deciso diversamente e il pilota francese è stato vittima di un tremendo incidente nelle qualifiche del successivo evento a Watkins Glen, restando di fatto tagliato in due dal guardrail contro cui ha sbattuto. Il caso ha voluto che fosse proprio Scheckter il primo pilota a sopraggiungere sul posto e ad assistere al macabro spettacolo.
La Tyrrell si è ritirata dall'evento e ciò ha portato la Lotus alla vittoria del titolo costruttori. Stewart, inoltre, è rimasto fermo a 99 partenze, dato che quello doveva essere il suo ultimo gran premio. La gara sembra essere stata abbastanza aperta, con Ronnie Peterson che è stato leader dall'inizio alla fine, ma che è arrivato al traguardo con meno di un secondo di vantaggio su James Hunt (Hesketh). Al terzo posto ha invece concluso Carlos Reutemann (Brabham).
In questa occasione, dato che siamo partiti da Revson e finiamo parlando di Revson, il pilota americano ha conquistato quelli che sarebbero stati i suoi ultimi punti in Formula 1, giungendo quinto dietro al compagno di squadra Denny Hulme e davanti alla Lotus di Fittipaldi. Sarebbe stata anche la sua ultima gara con la McLaren, dato che per il 1974 sarebbe passato alla Shadow.

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Milly Sunshine