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martedì 26 agosto 2025

La vittoria mistica di cui nessuno ci ha informati

Ve lo ricordate il lontano 2010? Era quell'epoca in cui Barrichello faceva coppia con Hulkenberg alla Williams e Gianfranco Mazzoni ci ricordava in telecronaca che, quando Rubens debuttava in Formula 1, Nico si iscriveva in prima elementare. Ancora non sapevamo che entrambi ci avrebbero regalato grossi sogni a occhi aperti, perché ciascuno dei due vittima di una propria "maledizione". Hulkenberg era colui che non andava a podio in Formula 1, Barrichello quello che mai avrebbe vinto sul suolo di casa, dove un tempo i suoi nonni paterni risiedevano al di là dell'Arquibancadas.

Non è che Barrichello non avesse mai vinto a Interlagos. Negli early 90's, ai tempi delle formule minori, aveva vinto da quelle parti, però non era mai riuscito a ripetersi in Formula 1, nonostante a dire il vero le occasioni non gli fossero mancate. In diverse occasioni avrebbe potuto giocarsela, per poi vedere puntualmente le cose andare in vacca.
Nelle stagioni in cui non disponeva di una vettura che lo rendesse un candidato probabile alla vittoria, ha avuto anche dei notevoli exploit che avrebbero potuto consentirgli di viaggiare verso il podio. Addirittura l'abbiamo ritrovato race leader con la Stewart nel 1999! Anche se era su una diversa strategia rispetto ai top driver e avrebbe comunque perso la leadership, era comunque plausibile che finisse almeno tra i primi tre.
E niente, sempre ritiri o disgrazie varie, in ogni singola occasione. A peggiorare le cose, non appena ha lasciato la Ferrari ed è stato rimpiazzato dal concittadino Massa, questo si è procacciato la vittoria a Interlagos alla prima apparizione in un top team! Felipe ha anche vinto il gran premio in quel giorno emozionante del 2008, tanto che qualcuno ha detto: "anche se ha perso il titolo, ha guidato come un campione del mondo".
Mentre Massa nel 2008 ha vinto la gara sotto una pioggia battente, condizione in cui nella maggior parte dei casi la sbinnava malamente, un anno dopo Barrichello a Interlagos è stato depennato dai championship contenders. Partiva dalla pole. Poteva almeno avere una magra consolazione... e invece no, foratura.

Dal 2013, Barrichello gareggia in Stock Car Brasil. Ha vinto due titoli, ma non ha ancora vinto una gara a Interlagos. Con un curriculum molto più modesto, Massa ha vinto a Interlagos in Stock Car Brasil, una sorta di persecuzione contro il povero Rubinho!
Siamo vissuti pensando che Barrichello, nel frattempo, non avesse mai vinto a Interlagos in nessun'altra categoria. Invece domenica, quando è giunta la notizia che aveva vinto in anticipo il campionato di NASCAR Brasil, nel quale gareggia parallelamente, sono andata a cercarmi i risultati che aveva ottenuto.
Non so perché non vi si sia dato alcun rilievo, al di fuori dei confini del Brasile, ma nel weekend del 17/18 Maggio, nell'evento di Interlagos, Rubens ha vinto non una, ma addirittura due volte, portandosi a casa entrambe le gare del fine settimana e mettendo, di fatto, fine alla "maledizione". Per quanto ciò possa apparire meno sfavillante di un podio di Hulkenberg in Formula 1 - altro risultato eroico divenuto realtà quest'anno - ho pensato che fosse doveroso divulgare questa informazione.





lunedì 18 agosto 2025

GP Ungheria 2002: Barrichello vince davanti agli Schumi Bros

18 Agosto 2002: all'Hungaroring ci sono venti vetture allineate sulla griglia di partenza, il che potrebbe sembrare normale a noi rewatcher degli anni 2020, ma non lo era ai tempi. O meglio, non o era stato fino a quel momento, ma in Ungheria 2002 lo sta diventando, si tratta infatti del primo evento senza la Arrows, il che porterà per lunghi anni ad avere una Formula 1 con dieci squadre in griglia.

La prima fila della suddetta griglia è tutta rossa, con Rubens Barrichello in pole position davanti a Michael Schumacher, il quale si è già aggiudicato il titolo con largo anticipo due gran premi prima. Seguono le Williams, ma Ralf Schumacher rimane terzo, mentre Juan Pablo Montoya perde posizioni alla partenza ritrovandosi dietro alla Jordan di Giancarlo Fisichella, alla Sauber di Felipe Massa - aaaawwww! - e alla Renault di Jenson Button. Dietro di lui, le McLaren di Kimi Raikkonen e David Coulthard sono 8/10, con in mezzo la Renault di Jarno Trulli.
Le posizioni di testa rimangono a lungo invariate, è JPM a scombinare le carte in tavola, quando danneggia la vettura in un fuori pista ed è costretto ad anticipare la sosta ai box, cosa che lo farà precipitare nelle posizioni retrostanti. Nel secondo stint troviamo Button che si ritira per incidente, mentre le due McLaren sono entrambe davanti a Trulli. Nel terzo stint, le McLaren risalgono 4/5 (sono invariate le posizioni di Barrichello e dei fratelli Schumacher, 1/2/3), ritrovandosi anche davanti a Fisichella, che porta a casa l'ultimo punto disponibile (sesto posto, siamo nel 2002) e a Massa, che precede Trulli, la Sauber di Nick Heidfeld e la Jordan di Takuma Sato a completare i primi dieci.

Montoya si classifica soltanto undicesimo, precedendo la B.A.R. di Olivier Panis. A proposito di B.A.R., lascio alla vostra immaginazione il destino subito da Jacques Villeneuve. Non si segnalano tuttavia delle fumate, però c'è la gloria data dall'essere il primo ritirato della giornata, dopo avere percorso all'incirca un quarto di gara.
Un destino simile capita anche a Eddie Irvine sulla Jaguar, soltanto pochi giri più tardi, mentre sull'altra Jaguar, Pedro De La Rosa conclude la gara quattordicesimo al traguardo, ma risale tredicesimo a causa di una penalità altrui. Seguono le due Toyota, con Allan McNish e Mika Salo. Il nostro finlandese preferito sembra essersi conquistato venticinque secondi di penalità post-gara (l'equivalente di un drive through) per unsafe release. La sua penalità non impatta sulla posizione di Mark Webber: il pilota della Minardi sedicesimo era e sedicesimo rimane, mentre il suo compagno di squadra si ritira a causa di un testacoda.
So che siete dei malpensanti e la vostra mente va a Yoong, ma Alexone nostro è stato messo a piedi proprio alla vigilia di questa gara... chissà, magari potrebbe essere più veloce che in macchina! A rimpiazzarlo, Anthony Davidson, che nonostante il mesto finale è stato tranquillamente dentro al 107% in qualifica.

Veniamo agli Schumachello, perché vorrei complimentarmi con Rubinho per la lucidità che ha avuto in questa gara. C'è stato sicuramente un congelamento di posizioni in stile "bro, ormai hai vinto il titolo, quindi calma i tuoi bollenti spiriti", perché altrimenti non si spiegherebbe come mai Michael gli sia stato buono buono negli scarichi fino alla fine della gara senza mai tentare un attacco nonostante fossero a distanza ravvicinata. Però, se dietro di voi ci fosse uno squalo affamato a cui è stato detto di non divorarvi, voi stareste tranquilli? Io non tanto!




domenica 20 luglio 2025

GP Turchia e Italia 2005: la McLaren gioca le sue ultime carte

Anno 2005: il mese di luglio è stato piuttosto lungo e intenso, con quattro gran premi disputati in cinque fine settimana e un gap di ventisei punti tra il leader della classifica Fernando Alonso e il runner up Kimi Raikkonen. I due sono letteralmente imprendibili, anche se, incredibilmente considerando la stagione poco altisonante della Ferrari, al momento Michael Schumacher si trova in terza piazza a soli sei punti dal pilota della McLaren.
Per quanto riguarda la Rossa, nel frattempo, ai primi di agosto viene annunciato che nell'anno a venire il posto di Rubens Barrichello verrà preso da Felipe Massa. Purtroppo per Massa, al momento gli tocca ancora di guidare una Sauber, quindo sarà irrilevante nonostante il ritorno della Formula 1 dopo la pausa estiva avvenga proprio su quello che diventerà il suo circuito ideale: l'Istanbul Park, al suo esordio nel mondiale.

Nel weekend del 21 agosto, tutto inizia nel migliore dei modi per la McLaren: Raikkonen si procaccia infatti la pole position davanti alle Renault e al compagno di squadra Montoya. Al via, però, non va proprio benissimo, dato che Giancarlo Fisichella, che scatta dalla seconda posizione, si prende la testa della gara... anche se per appena mezzo giro. Raikkonen torna in testa, Fisichella viene superato anche da Alonso, con il quale a onore del vero non tenta resistenza alcuna.
Le McLaren allungano il primo stint, il che consentirà a Montoya di portarsi secondo dopo un overcut nei confronti di Alonso e Fisichella. I due piloti della McLaren resteranno 1/2 anche dopo la seconda sosta. Tutto lascia pensare a una doppietta imminente, ma Juan Pablo resta coinvolto in un incidente con il doppiato Tiago Monteiro sulla Jordan. Riuscito a rimanere in pista, si ritrova Alonso negli scarichi, che approfitterà di un suo svarione al penultimo giro per salire secondo.

Raikkonen, Alonso, Montoya, questo è il podio, mentre Fisichella chiude in quarta piazza precedendo la B.A.R. di Jenson Button, la Toyota di Jarno Trulli e le Redbull di David Coulthard e Christian Klien a completare la zona punti. In nona piazza giunge Takuma Sato con la B.A.R., precedendo l'unica Ferrari al traguardo, quella di Barrichello.
Schumacher è stato protagonista di un incidente con Mark Webber nel primo stint, quando il pilota della Williams era tuttavia doppiato dopo una foratura(?) nelle prime fasi di gara. Nonostante i danni alla vettura, Michael è stato rimandato in pista a girare a random, per migliorare la propria posizione di uscita in qualifica al successivo gran premio, per poi ritirarsi in corso d'opera quando nessun miglioramento ulteriore sarebbe più stato possibile.

Si segnala che entrambe le Williams, quella di Webber e anche quella di Heidfeld, si sono ritirate per forature, con la squadra ben poco soddisfatta dal fornitore Michelin, tanto che nel 2006 sarebbe passata a Bridgestone. Curiosità: Heidfeld era stato protagonista di un contatto con Massa al via, che aveva fatto sì che Felipe precipitasse nelle retrovie, risalendo di qualche posizione prima di ritirarsi intorno a metà gara per un guasto al motore.
Sarebbe stato l'ultimo gran premio per Nick alla Williams, sostituito a Monza da Antonio Pizzonia dopo avere riportato un infortunio in una sessione di test la settimana antecedente il gran premio. Più avanti, mentre era a casa infortunato, sarebbe stato investito da una moto mentre si trovava in bicicletta, saltando il resto della stagione. Ai tempi, c'erano teorie del complotto sul fatto che la Williams avesse deciso di appiedarlo anzitempo dopo il suo ingaggio dalla BMW Sauber per le stagioni a venire.

Al GP d'Italia, disputato il 4 settembre, dopo avere ottenuto il miglior tempo in qualifica, Raikkonen ha scontato una retrocessione di dieci posizioni in griglia, partendo undicesimo per la sostituzione del motore e lasciando la pole a Montoya, tenendo la prima posizione davanti ad Alonso e alle B.A.R. di Button e Sato, con a seguire Barrichello, Trulli, Michael Schumacher e Fisichella.
Le B.A.R. e le Ferrari hanno perso terreno con la prima sosta, quando peraltro anche Raikkonen, che puntava a un unico pitstop, è risalito in seconda piazza. Una foratura, tuttavia, l'avrebbe costretto a una seconda sosta ritrovandosi fuori top ten, per poi risalire a pitstop ultimati.
Montoya, Alonso, Fisichella, questi sono i primi tre a soste ultimate e lo rimarranno anche se JPM rallenta nel finale di gara per risparmiare le gomme ed evitare spiacevoli sorprese.

Persa la quarta piazza a vantaggio di Trulli dopo un testacoda, Raikkonen supera la Toyota tornando quarto - ventisette punti lo separano da Alonso, ne ha adesso ventuno sul diretto inseguitore MSC - e relegando il pilota abruzzese quinto, davanti al compagno di squadra Ralf Schumacher, mentre Pizzonia e Button chiudono la zona punti, mentre a proposito di B.A.R., Sato è precipitato già da tempo nel nulla cosmico senza che nessuno se lo fili.
Sauber > Ferrari, dato che Massa è nono e precede Michael Schumacher. Rubinho, che nel secondo stint si era difeso sagli attacchi del compagno di squadra per una posizione allora valevole di un punto, fa una sosta in più e chiude dodicesimo, davanti a lui c'è Jacques Villeneuve, quindi di nuovo Sauber > Ferrari.
Tra parentesi, ho un ricordo dell'epoca, di Barrichello intervistato sulla Rai nel post-gara, che si diceva emozionato per la sua ultima gara a Monza con la Ferrari, con tanto di lacrime agli occhi.


martedì 17 giugno 2025

GP degli Stati Uniti 2005: l'Indy-gate

Venerdì 17 Giugno 2005 // Indianapolis, seconda sessione di prove libere: la Toyota di Ralf Schumacher esce violentemente di pista alla curva sopraelevata, la stessa in cui era stato protagonista di un devastante incidente un anno prima con la Williams durante la gara. La causa dell'incidente è una foratura e, nonostante non abbia riportato serie conseguenze, al pilota viene impedito di rimettersi al volante nel fine settimana. Il terzo pilota Ricardo Zonta prenderà il suo posto e sarà ugualmente protagonista di un incidente a seguito di una foratura.
Gli pneumatici del fornitore Michelin accusano problemi di sicurezza, intensificati soprattutto dal fatto che in gara non sarà permesso cambiare gomme, per via del regolamento introdotto per la stagione 2005. Non sembra accusare invece problemi Bridgestone, il problema è che è fornitore di gomme per appena tre scuderie: Ferrari, Jordan e Minardi. In sintesi, quattordici vetture su un totale di venti sembrano non essere nelle condizioni di sicurezza tali per proseguire il weekend.

Vengono valutate diverse soluzioni, tra cui una chicane temporanea alla curva sopraelevata, oppure la possibilità di consentire cambi gomme in gara, partendo dal fondo della griglia (nel senso, dalla settima posizione della griglia in poi, dietro ai gommati Michelin).
Nessuna soluzione viene approvata e il weekend prosegue. Al sabato è ancora una volta la Toyota a mettersi in mostra, stavolta grazie alla pole position di Jarno Trulli che si procaccia la prima fila accanto al secondo classificato Kimi Raikkonen su McLaren.
Fernando Alonso, che su Renault è il leader del mondiale, si classifica in quinta piazza, ma queste riflessioni lasciano il tempo che trovano, dato che sembra abbastanza probabile che i team gommati Michelin non potranno arrivare a disputare l'intera gara e che, di conseguenza, i championship contenders Alonso e Raikkonen andranno a casa con uno zero a zero.
Per quanto riguarda i gommati Bridgestone, invece le posizioni sono le seguenti: 5° Michael Schumacher, 7° Rubens Barrichello, 17° Tiago Monteiro, 18° Christijan Albers, 19° Narain Karthikeyan, 20° Patrick Friesacher.

Domenica 19 Giugno 2005 // il momento cruciale è arrivato, la gara si appresta a partire, ma le vetture gommate Michelin non sono nelle condizioni di potere gareggiare, si stima che si possano percorrere circa una decina di giri prima che le gomme inizino a deteriorarsi... il problema è che bisogna percorrerne ben 73.
In sintesi, non esiste la possibilità di disputare la gara, ma la gara non può essere cancellata. I sette team con pneumatici francesi, inoltre, gareggiando potrebbero incappare in un reato penale secondo le leggi dell'Indiana, in quanto starebbero *deliberatamente* innescando una condizione di potenziale pericolo.
Sembra ormai palese che, qualunque cosa accada, la Formula 1 ne uscirà malissimo.
Tutte le vetture si schierano sulla griglia per il giro di formazione e, quando finisce il giro di formazione, quattordici di queste tornano in pitlane, lasciando una surreale griglia con sole sei monoposto, piazzate sulle effettive posizione in cui si sono qualificate. Il danno è fatto, ma nel frattempo si accendono i semafori.



Schumacher, Barrichello, Monteiro, Albers, Karthikeyan e Friesacher prendono il via. L'indiano della Jordan sembra avere uno spunto migliore rispetto ad Albers, che tuttavia gli strappa la quarta piazza nel corso del primo giro. Narain risalirà nuovamente al quarto posto dopo la prima sosta di Albers, che a onore del vero ne effettuerà tre, anziché due come tutti gli altri.
La gara è abbastanza statica, anche se i Ferrari Bros finiscono inavvertitamente per renderla frizzante. Al primo pitstop, le posizioni vengono fuori invertite, con Barrichello leader. Al secondo, Schumacher va vicino all'overcut ed esce affiancato al compagno di squadra, che mette le ruote sull'erba perdendo definitivamente la leadership del gran premio.
Pare che a quel punto i due ricevano via radio un avvertimento che suona più o meno così: "non possiamo fare la figura dei cogl****, quindi vedete di non eliminarvi a vicenda servendo alla Jordan una doppietta su un piatto d'argento.

Schumacher vincerà davanti a Barrichello, Monteiro doppiato di un giro darà alla Jordan il suo ultimo podio, Karthikeyan arriverà quarto a sua volta doppiato di un giro, mentre Albers e Friesacher sulle Minardi chiuderanno quinto e sesto a due giri di distanza dal leader.
Il pubblico è inferocito per quanto accaduto, gli stessi piloti Ferrari se ne vanno di soppiatto dal podio non appena è possibile, mentre Tiagone nostro esulta come se non ci fosse un domani dall'alto del podio.
Jordan e Minardi occupavano le penultime due posizioni in classifica e continueranno a occuparle. Il team faentino non è per niente soddisfatto di come si sono evoluti gli eventi: prima del fine settimana americano, quando nessuno dei due vedeva la luce della zona punti, potevano appigliarsi alla speranza di un risultato fortunoso che permettesse loro di superare gli avversari in classifica, quanto successo a Indy ha fatto sì che la Jordan portasse a casa undici punti contro i sette della Minardi e fosse quindi del tutto inarrivabile, condannando la scuderia di Faenza all'ultima posizione in classifica.

I diciotto punti conquistati dalla Ferrari in questo evento a fine stagione avrebbero contribuito al terzo posto in classifica costruttori dopo Renault e McLaren, davanti alla Toyota staccata di dodici punti. Schumacher e Barrichello hanno chiuso terzo e ottavo nel mondiale piloti, senza i punti di Indianapolis avrebbero chiuso quinto e decimo. Un successivo ottavo posto di Monteiro a campionato inoltrato è stato l'unico altro punto visto da Jordan e Minardi, senza Indianapolis la Jordan avrebbe preceduto comunque la Minardi per un punto a zero.
Nel 2006 la controversa regola del divieto di pitstop sarebbe stata abolita, ma le conseguenze dell' "Indy-gate" sarebbero state evidenti e lampanti: la perdita di popolarità in America, l'uscita di scena di Indianapolis alla scadenza del contratto con la Formula 1, nonché l'addio di Michelin, a seguito del quale si sono avuti soltanto regimi di monogomma. A vent'anni di distanza, non direi che si è trattato di una delle peggiori gare di sempre perché sono capitati molti fatti ben peggiori nel corso della storia, ma non si può certo dire che sia stata una bella figura!


giovedì 12 giugno 2025

GP del Canada 2005: Montoya, il semaforo della pitlane, Raikkonen vincitore e le Ferrari sui gradini più bassi del podio

12 Giugno 2005 // a Montreal si svolge il primo dei due eventi nordamericani e Jenson Button scatta dalla pole position affiancato a Michael Schumacher. Sembra una prima fila destinata a stravolgere la routine di una stagione che vede Renault e McLaren contrapposte. Tempo di una partenza, tuttavia, e il team di Enstone si trova 1/2 con Giancarlo Fisichella partito quarto leader davanti al compagno di squadra Fernando Alonso che partiva in terza piazza.
Tuttavia i due non erano destinati a fare doppietta: verso metà gara, prima Fisichella è stato costretto al ritiro da un guasto mentre Alonso scalpitava per un "Fernando is faster than you", poi Fernando ha verniciato il muro danneggiando la macchina. Le McLaren, che avevano superato Schumacher al via e overcuttato la B.A.R. di Button al momento della prima sosta, si sono ritrovate 1/2 con Juan Pablo Montoya leader davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen.

Montoya era stato in precedenza il pilota più vicino alle Renault ed era andato piuttosto vicino all'attaccare Alonso, prima del ritiro del leader della classifica piloti. Con gli avversari ormai fuori dai giochi, c'erano grandi prospettive alle porte per la squadra di Woking per entrambi i suoi piloti, o almeno così sembrava.
In casa B.A.R. nel frattempo Button era stabilmente in terza piazza, ma il suo compagno di squadra era stato visto rientrare ai box e ritirars-...
...
...
...no, non è andata proprio così, ma ne parleremo più tardi, perché prima è giusto parlare delle cose importanti, tipo le posizioni delle Ferrari.
Schumacher era quarto, su una pitstop window diversa da quella dei leader, mentre Rubens Barrichello partito dalla pitlane per non avere fatto un tempo in qualifica si trovava ai margini della zona punti. Se il senso di giustizia avesse prevalso, sicuramente qualcuno si sarebbe levato di mezzo per fare in modo che le Rosse vedessero la gloria del podio.

Button si è sacrificato per la causa andando a sbattere sul Wall of Champions, facendo anche entrare la safety car in corso d'opera. Proprio la safety car sarebbe stata determinante per un plot twist al quale abbiamo assistito. Raikkonen e diversi altri piloti sono infatti rientrati ai box, mentre Montoya rientrando un giro più tardi ha perso la posizione nei confronti del compagno di squadra, con Kimi divenuto leader.
Immagino possiate concordare con me che ritrovarsi secondo a contemplare il retrotreno della macchina gemella non sia il modo più eclatante di finire una gara che si stava leaderando, ma queste sono sottigliezze, c'è di peggio nella vita, tipo essere rientrati in pista quando c'era il semaforo rosso all'uscita dalla pitlane.
Per il secondo anno consecutivo, Montoya è stato squalificato dal GP del Canada, anche se nel 2004 era accaduto post-gara a lui, all'allora compagno di squadra Ralf Schumacher e a entrambi i piloti Toyota, per irregolarità tecniche. Però a Indy 2004 era stato blackflaggato in maniera controversa, quindi si è visto esporre una bandiera nera in nord-America per due anni di seguito.



La cosa che colpisce di più nelle inquadrature del momento in cui JPM è stato squalificato? Il vedere una B.A.R., segno che Sato era presente in pista, eppure lo si era visto fermarsi ai box molto tempo prima...
Non è tempo di occuparci di questa faccenda. Raikkonen è leader, Michael Schumacher secondo e per la Ferrari è alle porte un doppio podio, dopo il ritiro della Toyota di Jarno Trulli per un guasto ai freni: Barrichello si ritrova terzo, precedendo la Sauber di Felipe Massa che porta a casa la quarta piazza, la Williams di Mark Webber, la Toyota di Ralf Schumacher e le Redbull a completare la zona punti: Christian Klien è tornato al volante dopo essersi alternato in precedenza con Vitantonio Liuzzi, e chiude ottavo dietro al compagno di squadra David Coulthard.

Veniamo alla faccenda di Sato e delle qualifiche con il giro secco che si svolgevano nel 2005, al quale è verosimilmente legato il suo ritorno in pista. L'ordine d'uscita in qualifica era l'inverso dell'ordine d'arrivo dell'evento precedente e uscire dopo era meglio che uscire prima, a meno che non fosse dietro l'angolo la nuvola di Fantozzi.
Questo sistema ha fatto sì che ne venisse fuori una consuetudine a mio vedere di una tristezza infinita: a volte capitava che piloti costretti al ritiro tornassero in pista per percorrere giri, lontanissimi dalla vetta, in modo da percorrere più giri rispetto agli altri ritirati e potersi qualificare in un momento successivo rispetto a loro.
Sato sembrava quindi destinato a portarla fino al traguardo lontano millemila giri da tutto e da tutti, ma mai sottovalutare la potenza di una B.A.R.! L'abbiamo ritrovato, a cinque giri dalla fine, quando era doppiato di circa venticinque giri, ritirato con i freni in fumo.


Facendo qualche rapida ricerca sembra che Rubinho sia stato il primo pilota nella storia della Formula 1 a partire *ultimo* e a salire sul podio (purtroppo statisticamente un certo pilota che nel 1984 tagliò al terzo posto il traguardo del GP di Montecarlo si vide depennare di tutti i risultati per via della squalifica di un certo team), occorrenza che si è presentata in un numero sporadico di occasioni.
A dire il vero non è sorprendente che tutte queste occasioni risalgano agli ultimi vent'anni. Nel 2005 infatti è stata introdotta la qualifica con giro singolo, alla quale nel 2006 è subentrato il format a eliminazione. In concomitanza, sono state introdotte le retrocessioni in griglia in caso di sostituzione del motore. Queste circostanze hanno reso più plausibile vedere ultimi in griglia o top driver o piloti di centro griglia, piuttosto che l'Alex Yoong di turno.
Questo dovrebbe essere l'elenco esaustivo, qualora abbia dimenticato qualcuno segnalate:

● GP Canada 2005: Rubens Barrichello/ Ferrari - 3° posto (pitlane)
● GP Germania 2005: Juan Pablo Montoya/ McLaren - 2° posto (griglia)
● GP Bahrain 2006: Kimi Raikkonen - 3° posto (griglia) ***
● GP Australia 2009: Jarno Trulli/ Toyota (pitlane) - 3° posto
● GP Abu Dhabi 2012: Sebastian Vettel/ Redbull (griglia) - 3° posto ***
● GP Ungheria 2014: Lewis Hamilton/ Mercedes (pitlane) - 3° posto
● GP Germania 2019: Sebastian Vettel/ Ferrari (griglia) - 2° posto
● GP Brasile 2019: Carlos Sainz/ McLaren (griglia) - 3° posto
● GP Russia 2021: Max Verstappen/ Redbull (griglia) - 2° posto

*** In Bahrain 2006 e Abu Dhabi 2012 Raikkonen e Vettel erano effettivamente ultimi piloti in griglia, ma in entrambi i casi una vettura è partita dalla pitlane in extremis lasciando uno spazio vuoto sulla griglia stessa.


giovedì 22 maggio 2025

GP Montecarlo 2005: Raikkonen domina nel giorno in cui Albers tenta invano di diventare un meme

22 Maggio 2005 // dopo una serie di successi della Renault, uno per mano di Giancarlo Fisichella e gli altri di Fernando Alonso, la McLaren ha recentemente ottenuto il primo successo della stagione in Spagna con Kimi Raikkonen, che conquista anche la pole pole position sulle "anguste e tortuose stradine del Principato".
Alonso lo affianca in prima fila, dietro di loro c'è una Williams che alla partenza ha una grande esitazione, un po' come se a guidarla fosse un Mark Webber qualsiasi, tanto che Fisichella passa in terza piazza. C'è anche la Toyota di Jarno Trulli, poi finalmente le Williams. A partire come un Webber qualsiasi è stato proprio Webber che adesso precede il compagno di squadra Nick Heidfeld.
Siamo nel 2005 quindi le Ferrari sono sempre in posizioni molto meh: Michael Schumacher partiva ottavo ed è alle spalle della Redbull sponsorizzata Star Wars di David Coulthard, Rubens Barrichello partiva decimo e adesso è undicesimo alle spalle delle Sauber di Felipe Massa e Jacques Villeneuve. Dietro di loro c'è la McLaren di Juan Pablo Montoya, partito dalle retrovie per una penalità a seguito di un incidente innescato nelle prove libere.

Le vetture presenti in pista sono soltanto diciotto, dato che la B.A.R. sta scontando il secondo gran premio di ban, causato dalle irregolarità riscontrate dopo il GP di San Marino. Nelle ultime posizioni ci sono stabilmente le Minardi e le Jordan. Per la squadra di Faenza abbiamo Patrick Friesacher e Christijan Albers, per la Jordan invece Tiago Monteiro e Narain Karthikeyan.
L'indiano è il primo ritirato, esce di scena per un problema tecnico nell'anonimato. In casa Minardi (con il suo sponsor "Lost Boys" che descrive a pieno lo status di chi la guida), invece, i piloti decidono di fare gli attention seeker. Il primo a mettersi in mostra è Albers, ma l'immensità di quello che riesce a fare è così grande da meritarsi uno spazio tutto per sé. Passiamo quindi a menzionare il fatto che Friesacher più avanti andrà a sbattere ritirandosi.
Adesso torniamo su Albers, perché poco prima che sia completato un terzo di gara raggiunge l'apoteosi quando, ormai doppiato, va a sbattere a Mirabeau. Ordinaria amministrazione, direte voi. Non proprio, perché sopraggiunge mezza griglia, e non esattamente la mezza griglia più anonima.



Cadono cocci di mascelle, perché se Coulthard ha l'accortezza di evitarlo all'ultimo, Michael Schumacher non riesce a evitare il retrotreno della monoposto color Star Wars. Arrivano poi Villeneuve, Barrichello e Montoya, che rimangono bloccati perché la pista è ostruita al punto che solo Bernd Maylander può riportare la situazione alla normalità.
Coulthard frattanto si ritira per i danni riportati, mentre Schumacher deve cambiare l'ala anteriore danneggiata. Uscirà nelle retrovie e per un certo tratto lo vedremo alle spalle di Liuzzi, prima che Vitantonio sia costretto al ritiro con l'altra vettura sponsorizzata Star Wars.
In regime di safety car, Raikkonen non si ferma ai box, così come Trulli, gli avversari sì. Se Trulli cadrà nel dimenticatoio dopo la sosta, Kimi riesce ad allungare, al punto che si fermerà senza perdere la testa della gara.
Alonso è secondo, ma a poco a poco viene raggiunto dalle Williams. Ha Webber e Heidfeld negli scarichi, con Nick che dopo essersi fermato ai box riesce a undercuttare il compagno di squadra. Sia Heidfeld sia Webber riescono a superare Alonso, con Fernando che tenta anche di difendersi tagliando una chicane, ma poi deve arrendersi.

Raikkonen, Heidfeld e Webber, questo è il podio, per Mark si tratta del primo podio. Alonso chiude quarto con dietro un trenino in cui Montoya è quinto e Ralf Schumacher sesto davanti alla Ferrari. All'ultimo giro Michael Schumacher ha strappato la settima piazza a Barrichello e tentato, senza successo, di procacciarsi la sesta piazza a discapito della Toyota del fratello. Pare che tra i Ferrari Bros ci saranno polemiche per l'accaduto, visto che tra i due si è sfiorato il contatto.
Massa chiude appena fuori dai punti e, avendo intravisto una Sauber che sbatteva a Sainte-Devote mentre l'altra Sauber sopraggiungeva e passava oltre, gli chiedo scusa per avere pensato male di lui. Seguono Trulli, Villeneuve e Fisichella. La posizione finale suggerisce che a limonare con le barriere fosse stato Platinum Jacques.
Lo scontro tra Jordan e Minardi a cui la Formula 1 fa da contorno vede la squadra di Eddie uscire vincente, in quanto Monteiro porta a casa la tredicesima piazza. Giunge quattordicesimo e ultimo Albers, la cui fortuna è gareggiare vent'anni fa e non oggi, quindi niente meme (o insulti social) per le sue prodezze monegasche.



venerdì 1 novembre 2024

GP Brasile 2004: la delusione soft di Rubens Barrichello

Nel lontano 2004, per la prima volta, il GP del Brasile si è svolto nella fase conclusiva della stagione invece che nella parte iniziale. Nello specifico, si è trattato dell'ultimo evento in assoluto del mondiale 2004, che già da tempo era stato assegnato alla Ferrari e a Michael Schumacher, che in questa occasione è partito dalla penultima fila a causa di una retrocessione di dieci posizioni per la sostituzione del motore. Il suo compagno di squadra Barrichello ha invece conquistato la pole position, precedendo la Williams di Juan Pablo Montoya, la McLaren di Kimi Raikkonen e un outsider molto stylish che menzionerò quando verrà il momento. Per Raikkonen viene il momento di insidiare la prima piazza di Rubinho e la leadership del pilota di casa dura poco e niente. Però la gara è partita con pista umida e con gomme intermedie e tutto può cambiare.
Causa brutta partenza di Montoya, si trova quarto. Al terzo posto c'è Jenson Button sulla gara, poi perde posizioni, infine il motore Honda perde fumo, perde molto fumo... just B.A.R. things! Barrichello, invece, si porta negli scarichi di Raikkonen, poi lo passa, si porta in testa, mentre a centro gruppo, poco prima, Michael Schumacher ha fatto una sbinnata, mentre un certo Sebastian Vettel che guardava la gara da casa esclamava: "Aaaawwww, sei il mio idolo!"

A parte le Renault e la McLaren di David Coulthard, tutti sono partiti su gomme intermedie, ma devono rientrare dopo pochi giri per passare a quelle da asciutto. Così facendo, l'outsider che partiva quarto si fa un paio di giri in testa... Se possedete un'auto, andate immediatamente a prenderla e percorrete le strade delle vostre città/ paesi di residenza e suonate il clacson all'impazzata, vomitando arcobaleni nel frattempo: si tratta di Felipe Massa al volante di una Sauber. Poi rientra anche lui e lascia strada libera a Fernando Alonso (come già detto, le Renault sono partite sulle dry).
Un duello in pitlane tra Raikkonen e Montoya si è concluso con il sorpasso di Juan Pablo, che diventa leader più avanti, quando Alonso si ferma ai box per il rifornimento di rito. Kimi insegue da vicino ed è quello che succederà anche due giri di pitstop più tardi, con Montoya che manterrà la prima posizione fino alla fine andando a vincere l'ultima gara disputata con la Williams.
Alonso sembra avviato per il terzo posto, mentre Barrichello è anche alle spalle della Williams di Ralf Schumacher e dalla B.A.R. di Takuma Sato. Superato quest'ultimo a soste ultimate è in terza piazza, con Alonso, Sato, Ralf Schumacher, Michael Schumacher e Massa a completare la zona punti.
Diciassette vetture su venti tagliano il traguardo: oltre a Button si sono ritirati anche Nick Heidfeld su Jordan per un guasto e Mark Webber su Jaguar dopo una collisione con il compagno di scuderia Christian Klien. Piccolo flashforward: nel 2005 e nel 2006 in Williams, a Interlagos Webber sarà coinvolto in incidenti anche con i successivi compagni di squadra, Antonio Pizzonia e Nico Rosberg.
Siamo rimasti a Massa ottavo, nono c'è il suo compagno di squadra Giancarlo Fisichella, mentre Jacques Villeneuve su Renault chiude la top-ten. Coulthard è undicesimo davanti alle Toyota di Jarno Trulli e Ricardo Zonta, che precedono Klien, dopodiché Timo Glock sulla Jordan e infine le Minardi di Zsolt Baumgartner e Gimmi Bruni.


Se Montoya ha vissuto il suo happy ending con la Williams, ottenendo l'unica vittoria stagionale, non si può dire che per Barrichello ci sia stato un finale altrettanto positivo. Per quanto abbia terminato il gran premio di casa per la seconda volta in carriera (la prima era stata nel lontanissimo 1994 - quarto posto), la pole position faceva sperare in quella che poteva essere una gloriosa vittoria. Quindi Rubens ha dovuto aspettare ancora per ottenere il gradino più alto del podio nel proprio circuito di cas-... ah no. E non ha vinto a Interlagos neanche in Stock Car, nonostante in quella location sia riuscito a vincere un titolo.



giovedì 10 ottobre 2024

GP Cina e Giappone 2004: parentesi asiatica prima del finale

Il campionato 2004 si avviava verso la conclusione: il 10 ottobre si svolgeva il GP del Giappone, penultimo appuntamento stagionale. In precedenza, due settimane prima, era stato disputato il GP della Cina, sull'esordiente circuito di Shanghai. In questo post intendo ripercorrere quei due eventi, iniziando da cambiamenti di line-up avvenuti in corso d'opera. Dopo la "stagione europea" infatti, la Renault ha appiedato Jarno Trulli sostituendolo con Jacques Villeneuve. In casa Williams, invece, nessun cambio di piloti precoce, ma semplicemente è tornato Ralf Schumacher assente per infortunio da tre mesi.

A Shanghai c'era una Ferrari in pole position, guidata da Rubens Barrichello, mentre un'altra partiva dalla pitlane, quella di Michael Schumacher dopo una sostituzione del motore. Rubinho ha mantenuto la prima posizione al via, seguito dalla McLaren di Kimi Raikkonen, con la Renault di Fernando Alonso e la B.A.R. di Jenson Button nelle immediate vicinanze e le Sauber che cercavano di mettersi in mostra dopo avere ottenuto ottime posizioni in griglia.
Button è risalito in seguito al terzo posto, candidandosi di fatto come principale concorrente al gradino più basso del podio. Per lui, tuttavia, era prevista una strategia diversa, a due soste anziché tre come il duo Barrichello/ Raikkonen. Kimi era molto vicino a Rubinho dopo la prima sosta, ma nel successivo stint la distanza è incrementata. La terza sosta sarebbe stata fondamentale: con Raikkonen uscito dietro a Button, sarebbe stato Jenson a conquistare il secondo posto alle spalle di Barrichello.

Alonso ha chiuso quarto, mentre Juan Pablo Montoya ha terminato in quinta piazza. Ralf avrebbe potuto puntare alla sesta piazza, se non fosse stato protagonista di un incidente con la McLaren di David Coulthard, che avrebbe costretto i due ai box e poi in seguito il pilota Williams al ritiro. Takuma Sato, sesto su B.A.R., ha preceduto le Sauber di Giancarlo Fisichella e Felipe Massa.
Per Michael Schumacher la gara cinese è stata decisamente da incubo: dopo un incidente con la Jaguar di Christian Klien, si è esibito poco più tardi in un testacoda, e non eravamo neanche a metà gara. Ha proseguito per poi avere una foratura a gara inoltrata e ha terminato la gara dodicesimo alle spalle del vecchio rivale Villeneuve.
Le cose sarebbero tuttavia migliorate molto presto, con la pole position conquistata la domenica a Suzuka davanti al fratello, dato che la sessione del sabato è stata rimandata per via del tifone Ma-on.


La gara si è svolta sull'asciutto, con i fratelli Schumacher rimasti 1/2 anche se a distanza l'uno dall'altro. Dopo una sorprendente terza piazza in griglia, Mark Webber su Jaguar ha perso posizioni al via (e poi si sarebbe ritirato a gara inoltrata per un guasto che ha provocato il surriscaldamento dell'abitacolo provocandogli lievi ustioni), con le solite B.A.R. che hanno preso il sopravvento per la terza e quarta piazza, con Button destinato a una strategia su due soste anziché le tre degli altri front runner.
Non c'è stata storia né per la prima né per la seconda piazza con Button stabilmente terzo e Sato perennemente inquadrato dalle telecamere, anche se ha dovuto accontentarsi di arrivare quarto come un Nico Hulkenberg qualsiasi. Con il 3/4 posto, la B.A.R. ha conquistato matematicamente la seconda posizione nel mondiale costruttori, proprio in casa della Honda, oltre che in occasione del centesimo gran premio della sua storia.

Vincitore dei due gran premi precedenti, Barrichello era partito dalle retrovie in questa occasione, per risalire fino alla zona punti. La sua gara è terminata per un incidente con Coulthard, ma c'era ancora un gran premio in cui avrebbe potuto concludere la stagione in bellezza. Unico problema? Era il suo gran premio di casa, in cui non vedeva la bandiera a scacchi dal 1994.
Anche David si è rititato per questo incidente, mentre sull'altra McLaren, Raikkonen ha conquistato la sesta piazza alle spalle della Renault di Alonso. Ancora una volta, Villeneuve non ha conquistato punti. Montoya è giunto ottavo, mentre la zona punti è stata completata da Fisichella. A proposito di italiani, in questo gran premio è tornato Jarno Trulli, al volante della Toyota.
Ha fatto coppia con Olivier Panis, con Ricardo Zonta rimasto a piedi. Sarebbe tuttavia tornato in Brasile, dato che Panis si è ritirato dalla Formula 1 con una gara d'anticipo.

Nota conclusiva: come sapete, il mio animo di fangirl prima o poi emerge e attende con ansia di vedere cose estremamente dolci. Quindi aspettavo con ansia di vedere i fratelli Schumacher insieme nel parc fermé e poi sul podio.
È stata una delusione terribile: ciascuno se n'è andato per i fatti suoi, mentre sul podio non si sono neanche considerati l'uno con l'altro, con Michael che festeggiava insieme a Button e Ralf che se ne stava per i fatti suoi. Peccato, perché non sarebbero mai più finiti 1/2, anche se comunque sarebbero finiti sul podio insieme.


domenica 29 settembre 2024

GP Italia 2004: l'ultima doppietta Ferrari a Monza

Mentre il mese di settembre si avvia neanche troppo lentamente verso la sua conclusione, ho deciso di vedermi il Gran Premio d'Italia 2004, svolto appunto nel mese di settembre, anche se decisamente più indietro nel corso del mese.
Di questa gara ricordavo una doppietta Ferrari, con la vittoria di Rubens Barrichello davanti a Michael Schumacher, che non era stata una vittoria così immediata per le Rosse e che Fernando Alonso si era impantanato dopo un testacoda, venendo costretto al ritiro. In quella circostanza, aveva gesticolato contro i commissari che non l'avevano rimesso in pista a spinta (e a giudicare dalla sua posizione, la cosa magari avrebbe anche avuto senso).

Non ricordavo molto bene le dinamiche che hanno portato i ferraristi ad allontanarsi dalle posizioni di vertice, riscoprendo quindi che Barrichello è partito - dalla pole - su gomme intermedie perché aveva piovuto in precedenza, mentre la scelta giusta sarebbe stata partire sulle slick. Schumacher, invece, era terzo sulla griglia alle spalle della Williams di Juan Pablo Montoya, ma si è ritrovato in testacoda dopo una curva ed è precipitato nelle retrovie, dando vita a una lenta risalita.
Barrichello ha dovuto fermarsi molto in anticipo, per passare alle gomme da asciutto, il che l'ha obbligato a fare tre soste anziché due come la maggior parte degli altri piloti. Superato nel primo stint da Alonso, che si è portato in testa, si è ritrovato nel secondo stint dietro al trio Button/ Alonso/ Montoya, con Jenson che ha preso la testa della gara e chissà, magari si poteva sognare anche la sua prima vittoria in Formula 1.
Successivamente Barrichello si è ritrovato dietro al solo Button, ma con pitstop window diverse. La B.A.R. si giocava la seconda piazza nel mondiale costruttori con la Renault e il ritiro di Alonso, ha permesso al team motorizzato Honda di superare la squadra francese per la seconda piazza.


Il nostro eroe Button, sventuratamente, non ha potuto fare alcunché per mantenere la prima piazza. In occasione della seconda sosta ha subito undercut da Barrichello, con Schumacher che, terzo dopo la seconda sosta, nel frattempo l'ha superato in pista ritrovandosi secondo. Contro tutte le aspettative iniziali le Ferrari erano 1/2, sempre ammesso che nel 2004 si potessero vedere le Ferrari nelle posizioni retrostanti e pensare "oggi non hanno speranze", cosa di cui, devo ammetterlo, non sono poi così tanto convinta.
Barrichello, che girava più leggero, ha allungato like a boss, dato che aveva in mano la possibilità, almeno per una volta, di sorprenderci: aveva la concreta possibilità di finire la gara davanti a Schumacher, certe cose non succedono tutti i giorni! E infatti, effettuata la terza sosta, è tornato in pista in prima posizione e l'ha mantenuta fino alla bandiera a scacchi, mettendosi a girare fianco a fianco con Schumacher durante il giro d'onore.


Button ha dovuto accontentarsi del gradino più basso del podio, con quarto il compagno di squadra Takuma Sato. Montoya è arrivato quinto, precedendo la McLaren di David Coulthard, partito dalla pitlane ma giunto fino in fondo, diversamente dal compagno di squadra Kimi Raikkonen ritirato per un guasto. Le Williams hanno chiuso in quinta e settima piazza, dato che Antonio Pizzonia si è classificato dietro al mascellone scozzese, mentre la zona punti è stata chiusa dalla Sauber di Giancarlo Fisichella.
Jarno Trulli ha concluso decimo alle spalle della Jaguar di Mark Webber: la Renault non ha preso punti. Sarebbe stata l'ultima gara del pilota abruzzese per il team gestito da Flavio Briatore, a partire dal successivo evento è stato rimpiazzato da Jacques Villeneuve.

Premio backmarker attention seeker dell'evento: Gimmi Bruni, verso metà gara incidente altisonante nel box Minardi, con la vettura a fuoco come se fosse stata la Benetton di un Jos Verstappen qualsiasi a Hockenheim. Le fiamme sono state velocemente domate e non sono stati riportati danni seri o infortuni.




mercoledì 12 giugno 2024

GP Francia 2004: quattro pitstop per la vittoria

Il mondiale 2004, dopo una parentesi nordamericana, è tornato in Europa per il GP di Francia che si è svolto il 4 luglio a Magny-Cours. Ha visto cinque team qualificarsi in ordine sparso nelle prime dieci posizioni della griglia: Renault con Fernando Alonso in pole position e Jarno Trulli quinto, Ferrari con Michael Schumacher secondo e Rubens Barrichello decimo, McLaren con David Coulthard terzo e Kimi Raikkonen nono, B.A.R. con Jenson Button quarto e Takuma Sato settimo, Williams con Juan Pablo Montoya sesto e, in ottava piazza, el nuestro amigo Marc Gené, sostituito di Ralf Schumacher che si era infortunato nel GP degli Stati Uniti.
Il campionato vedeva Michael Schumacher con un vantaggio abissale in classifica nei confronti di Barrichello, il quale aveva a sua volta un immenso vantaggio nei confronti di Button. Tuttavia la griglia di partenza parlava meno a favore delle Rosse di quanto fosse accaduto in altri momenti e, in effetti, Alonso è rimasto in prima posizione una volta che la gara è partita.

I settanta giri disputati non hanno regalato le emozioni facili che colpiscono in primis chi vede solo duelli spettacolari, né ci sono stati ritiri particolarmente altisonanti. Perfino il motore Honda della B.A.R. di Sato, quando ha dato forfait dopo una ventina di minuti di gara, non l'ha fatto il modo notevole, ma si è limitato a una fumata decisamente più lieve di quelle a cui eravamo abituati.
Nel frattempo, tuttavia, Alonso e Schumacher erano in diretta competizione per la vittoria della gara. Certo, non quella competizione ruota contro ruota che fa venire la pelle d'oca, ma Ross Brawn aveva in serbo una genialata per puntare alla vittoria della gara.
Così, mentre dalla terza piazza in poi si giungeva a una situazione di stallo con Trulli terzo, Button quarto, Barrichello quinto, poi le McLaren, davanti la sfida tra Alonso e Schumacher verteva su due strategie molto diverse: Fernando faceva tre soste, come tutti, Schumacher invece ne avrebbe fatte quattro!

In epoca di rifornimenti di benzina, di solito la strategia vincente era allungare più degli altri, per girare più scarichi, quindi più leggeri, con l'overcut come concreta possibilità. Fare quattro soste anziché tre, tuttavia, era una variante che permetteva di imbarcare meno benzina degli avversari e, di conseguenza, andare più forte di loro. Certo, c'era da considerare il tempo perso per una sosta ulteriore, ma la pitlane di Magny-Cours era la più corta del mondiale.
La strategia alternativa ha permesso a Schumacher di rimanere secondo dietro ad Alonso e poi, quando quest'ultimo ha effettuato, prendendo la testa della gara quando Fernando è rientrato per la seconda sosta e, in maniera sfasata, alternandosi con lui al comando per via delle differenti finestre di pitstop.
Quando il pilota della Renault è rientrato per la terza, quindi, il ferrarista era davanti e ha allungato abbastanza da potere avere il tempo di fermarsi ai box per la quarta sosta e di uscire davanti, andando a procacciarsi agevolmente la vittoria.

Questo dovrebbe far riflettere: il GP di Francia 2004 viene considerato un capolavoro di strategia, servita a sopperire le difficoltà di un sorpasso in pista, che 1) non sembrava l'eventualità più probabile, 2) probabilmente non è mai stata perseguita.
Qualunque cosa ne pensino quelli che a ogni gara piangono per la mancanza di sorpassihhhh spettacolarihhhh, questa gara dovrebbe ricordare che non tutto è un susseguirsi di sorpassi - anche se Barrichello ne ha fatto uno per la terza piazza su Trulli all'ultima curva (in seguito pretesto con cui il pilota abruzzese è stato appiedato a stagione in corso) - e che l'obiettivo di chi gareggia è vincere o ottenere il miglior risultato possibile, non necessariamente dare spettacolo. Forse se dentro e fuori dal mondo della Formula 1 si accettasse questo concetto, si eviterebbero quei tentativi attuali di generare spettacolo artificiale.
Tornando al risultato, Button precipitato dietro a Barrichello dopo l'ultima sosta ha chiuso quinto, con la zona punti completata da Coulthard, Raikkonen e Montoya. Gené ha chiuso decimo, dietro alla Jaguar di Mark Webber.


venerdì 7 giugno 2024

GP Canada e Stati Uniti 2004: la squalifica della Williams e l'infortunio di Ralf Schumacher

In vista del GP del Canada, che si svolgerà nel fine settimana imminente, mi sono rivista l'edizione del 2004. La gara si è svolta il 13 giugno ed è iniziata con Ralf Schumacher che scattava dalla pole position. Precedeva Jenson Button sulla B.A.R., nonché la Renault di Jarno Trulli. Quando quest'ultimo si è ritirato pressoché al via gli è succeduto in testa il compagno di squadra Fernando Alonso, che precedeva la Williams di Juan Pablo Montoya. Dietro, nel frattempo, Christian Klien ha speronato la McLaren di David Coulthard, per poi cozzare contro la Jaguar del compagno di squadra Mark Webber. La gara è proseguita con i primi quattro a posizioni invariate, con in quinta e settima piazza le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello; in mezzo a loro la McLaren di Raikkonen. Rubinho ha superato quest'ultimo, ma la situazione di Kimi sarebbe peggiorata ulteriormente quando in concomitanza con la prima sosta ai box ha calpestato la linea bianca della pitlane, guadagnandosi un drive through.

Alonso e le Ferrari prevedevano una strategia a due soste, mentre gli altri piloti di testa erano invece su tre soste. Alonso, tuttavia, nella seconda parte di gara si è ritirato per un guasto, mentre di fatto, dopo la seconda sosta, le due Ferrari si sono ritrovate 1/3 con la Williams di Ralf Schumacher in mezzo e Button al quarto posto davanti a Montoya. In pitlane frattanto si è consumato uno dei momenti più ad alta tensione della gara, quando nel box della Jordan, Nick Heidfeld ha investito un meccanico, il quale fortunatamente non ha riportato ferite gravi.
Raikkonen, risalito fino alla sesta piazza, ha dovuto fare un pitstop extra a causa di un problema al volante perdendo una posizione a vantaggio della Sauber di Giancarlo Fisichella. Il compagno di squadra di quest'ultimo, Felipe Massa, invece è stato protagonista di un incidente a pochi giri dalla fine, innescato dalla rottura di una sospensione. Dietro a Raikkonen - settimo - le Toyota di Cristiano Da Matta e Olivier Panis erano 8/10 con in mezzo Coulthard.

Fermi tutti, ho dimenticato una cosa importante: il Canada è il paese natale di Jacques Villeneuve, che in quel periodo storico non aveva un volante, quindi non poteva certo vedere la propria gara finire di punto in bianco in una nuvola di fumo. C'era tuttavia Takuma Sato, suo successore alla B.A.R., che si trovava a gara inoltrata in bassa top-ten, quando ha subito un destino analogo!
Detto questo, possiamo tornare a quando, a gara terminata, i fratelli Schumacher sono saliti sui due gradini più alti del podio, peraltro non certo per la prima volta a Montreal... ma Ralf sul podio c'è andato, di fatto, solo ed esclusivamente per sbevazzare champagne: gli sarebbe piovuta addosso una squalifica per irregolarità tecniche ai freni, esattamente come al compagno di squadra e ai due piloti della Toyota, con quattro piloti della top-ten che hanno perduto i loro risultati.
Michael Schumacher, Barrichello, Button, Fisichella, Raikkonen e Coulthard sono risaliti nelle prime sei posizioni, con le Jordan a completare la zona punti: settimo Timo Glock, nel suo esordio one-off al posto dell'infortunato Giorgio Pantano, nonché Heidfeld in ottava posizione.

Per la Williams, Indianapolis poteva rappresentare una potenziale rivincita dopo la doppia squalifica, ma le cose non sono iniziate molto bene: JPM ha avuto un problema sulla griglia di partenza, dovendo correre ai box a piedi per prendere il via con il muletto, quando ormai mancavano pochi secondi all'inizio della procedura di partenza.
Nel frattempo la gara è partita con il poleman Barrichello davanti a Michael Schumacher e ad Alonso, mentre nel frattempo entrava la safety car per un incidente nelle retrovie nel quale si sono ritirati Klien, Massa, Pantano e una delle Minardi, quella di Gimmy Bruni. Da Matta, invece, è riuscito a proseguire nonostante ne fosse stato coinvolto.
Una volta che la SC si è levata di torno, Michael Schumacher si è portato in testa alla gara superando Barrichello, dopo che l'aveva quasi affiancato quando la vettura di sicurezza era ancora in pista (con una manovra simile a quella che è stata messa fuori legge nelle ultime stagioni), con a seguire Alonso e le B.A.R. di Sato e Button - quest'ultimo destinato in seguito a ritirarsi per un guasto al cambio.

Pochi giri dopo il restart, Alonso ha avuto una foratura e è finito fermo in una via di fuga, mentre poco dopo - segno che non era la giornata della Williams - Ralf Schumacher non ha avuto la stessa fortuna: dopo una foratura è andato a sbattere violentemente alla curva sopraelevata.
In un'epoca in cui la bandiera rossa veniva evitata come la peste, si è proseguito in regime di safety car mentre il pilota veniva soccorso e la vettura veniva rimossa. Ralf è finito in ospedale, ma non gli sono state diagnosticate ferite gravi, anche se è stato costretto a una lunga assenza. Montoya e le B.A.R. (Button non si era ancora ritirato) sono stati gli unici a non fermarsi ai box in regime di safety car.
Le Ferrari sono rientrate una dietro all'altra e Barrichello dovendo attendere ha perso alcune posizioni. In occasione della seconda sosta, Rubinho avrebbe ritardato il rifornimento, uscendo subito dietro a Schumacher, ma avvicinandosi pericolosamente per un istante, tanto da far temere che i due potessero spalmarsi l'uno contro l'altro lasciando strada libera a Montoya.

JPM doveva ancora fermarsi ai box per la seconda sosta, però, lasciando il terzo posto a Trulli e il quarto a Sato, che aveva rimontato parecchio superando diverse vetture. Subito dopo l'uscita dai box, a gara inoltrata (diciamo tre quarti), la gara della Williams è andata definitivamente a rotoli, con la squalifica di Montoya per il cambio di vettura oltre tempo massimo. Le tempistiche hanno fatto molto discutere, specie considerato che la cosa era facile da riscontrare già molto tempo prima.
Mentre gli Schumachello erano stabilmente 1/2, con un sorpasso su Trulli, Sato si è portato al terzo posto per andarsi a prendere il suo unico podio in Formula 1, proprio sul circuito ricavato dall'ovale su cui, a distanza di parecchi anni, sarebbe entrato, per ben due volte, nella storia del motorsport. In una gara di elevato attrition rate, solo otto vetture hanno terminato, mentre Trulli ha chiuso quarto, a seguire si sono classificati Panis, Raikkonen, Coulthard... e una Minardi, guidata da nientemeno che Baumgartner, il suo unico arrivo a punti e anche l'unico arrivo a punti per un pilota ungherese.

Concludo con un piccolo aneddoto che non c'entra con il motorsport, ma che mi sembra carino riportare. Per chi non lo sapesse, nella vita di tutti i giorni lavoro come impiegata presso uno spedizioniere, occupandomi di spedizioni in export e import via mare, in prevalenza dall'Europa centrale al Messico e al Sudamerica e viceversa.
Ho a che fare anche con degli impianti che si trovano in Ungheria e in uno di questi il referente per l'import di nome si chiama Zsolt. Ogni volta in cui ho a che fare con lui mi viene inevitabile pensare a Baumgartner!



mercoledì 29 maggio 2024

GP Europa 2004: la prima front row di Takuma Sato

Il 29 maggio 2004 era sabato ed era la vigilia del GP d'Europa che di sarebbe svolto al Nurburgring. Era giorno di qualifiche... e non qualifiche da poco perché quel giorno, per la prima volta nella storia della Formula 1, un pilota asiatico si è procacciato la prima fila sulla griglia di partenza (e l'ha fatto nel giorno del compleanno di Ukyo Katayama). Il pilota in questione era il giapponese Takuma Sato, che ha conquistato il secondo tempo nelle qualifiche alle spalle della Ferrari di Michael Schumacher. Il gap era notevole, oltre sei decimi, ma Sato era al volante di una B.A.R. e non certo di una F2004 e si è messo dietro la Renault di Jarno Trulli, la McLaren di Kimi Raikkonen, il compagno di squadra Jenson Button e la Renault di Fernando Alonso, tutti quanti qualificati meglio dell'altra F2004 presente guidata da Rubens Barrichello. Dietro a Rubinho, le due Williams, ma Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher sono venuti a contatto alla partenza e Ralf ha cozzato contro la Toyota di Cristiano Da Matta, con il ritiro di entrambi.

Sato ha avuto un'esitazione, Alonso e Raikkonen si sono appropriati di seconda e terza piazza, con Sato relegato al quarto posto. Le cose, comunque, erano destinate a migliorare per Taku: verso la fine del primo stint Kimi si è ritirato in una fumata di motore, destino analogo a quello vissuto più tardi dal compagno di squadra David Coulthard, mentre dopo il secondo Sato precedeva le Renault, ormai doveva vedersela solo con Barrichello per riprendersi la seconda piazza.
Rubens era su una strategia diversa, due soste anziché tre, e dopo l'ultima fermata Sato si è ritrovato dietro di lui. Restava da vedere se avrebbe tentato il sorpasso e come sarebbe andata a finire. Takuma avrebbe tentato una manovra sbarazzina e superato oppure se ne sarebbe rimasto tranquillo? Non è rimasto tranquillo ma, a onore del vero, non ha nemmeno superato: ha cozzato contro la Ferrari danneggiando la propria ala anteriore, dovendo rientrare ai box e cedendo su un piatto d'argento la terza piazza al compagno di squadra Button: non il modo migliore per terminare la giornata.


Non il modo migliore, certo, ma neanche il peggiore, perché ritrovarsi di punto in bianco a giocarsi la quinta piazza con Alonso - Trulli era nel frattempo risalito quarto - non era nemmeno il peggiore dei mali. Guidava una B.A.R. e il suo predecessore Jacques Villeneuve spesso terminava i propri gran premi con una grigliata in grande stile, cosa che a Sato non è success-... oh wait.
Appena un giro dopo il misfatto con Rubinho, la gara di Sato è finita in una nuvola di fumo, con Alonso che di conseguenza ha portato a casa la quinta piazza e, a seguire, anche i piloti che hanno ereditato le successive posizioni se le sono tenute fino al traguardo. Con il ritiro di Sato è risalito ottavo Montoya, che quindi ha portato a casa un punto chiudendo dietro alla Sauber di Giancarlo Fisichella e alla Jaguar di Mark Webber.
Dopo la debacle di Montecarlo, Michael Schumacher ha vinto il sesto gran premio stagionale su sette disputati fino a quel momento, nell'ultimo gran premio della prima parte di stagione europea: gli eventi seguenti, disputati nel mese di giugno, sarebbero stati il GP del Canada e quello degli Stati Uniti.


mercoledì 22 maggio 2024

Stock Car 2024: l'evento di Cascavel

Nello scorso fine settimana si è svolto il quarto evento della stagione 2024 di Stock Car Brasil, nel quale sono impegnati entrambi i Brazilian Bros, oltre che un certo numero di soggetti pittoreschi tra cui Ricardo Zonta! Venivamo da Interlagos, dove Rubens Barrichello aveva avuto un weekend piuttosto travagliato e anche questo non sembrava esattamente molto fortunato per lui. Non ai livelli di Interlagos, questo è certo, ma comunque il tutto non era molto promettente, e idem per Felipe Massa, i due si sono qualificati ben oltre la top-12.

Dudu Barrichello, figlio di Rubens, si è invece qualificato decimo ritrovandosi terzo per effetto della reverse grid nella sprint di sabato, gara che poi ha vinto precedendo nientemeno che Zonta, giusto per stare in tema di piloti pittoreschi citati prima, mentre sul gradino più basso del podio ha chiuso Ricardo Mauricio.
Il podio della gara della domenica, il cui highlight non è stato ancora caricato sul canale ufficiale della serie, è stato Bruno Baptista, Enzo Elias e Rafael Suzuki, mentre il vincitore del giorno precedente ha chiuso la gara in decima posizione. Segnalo che Massa ha terminato la gara al sesto posto, quindi tutto sommato da questo punto di vista posso essere soddisfatta!
Barrichello ha chiuso invece in tredicesima posizione. Qualora tra lui e il figlio ci sia un accordo che chi arriva dietro stira, dopo questo fine settimana toccherà di sicuro a Rubinho stirare!

Concludo con un retroscena triste, che Rubens ha svelato la scorsa settimana, ovvero l'esistenza di un fratello minore, il cui nome era Robson, morto all'età di due anni, di cui sarebbe stato il cinquantesimo compleanno lo scorso 16 maggio.
L'ha rivelato con un post su Instagram, nel quale ha detto appunto che è una storia che in pochi sanno (e che verosimilmente non era mai stata divulgata pubblicamente).


giovedì 25 aprile 2024

GP San Marino 2004: la prima pole position di Button

Carissimi lettori, oggi vi porto a fare un viaggio nel tempo, perché è il 25 aprile 2024 e il 25 aprile di vent'anni fa - sedetevi e fare un respiro profondo perché potreste rimanere traumatizzati allo scoprire che sono già passati vent'anni da allora - Jenson Button, a bordo di una B.A.R., a Imola si apprestava a scattare dalla prima pole position in Formula 1. All'epoca "Jensinho" aveva ventiquattro anni e si era messo dietro le Ferrari e le Williams alternate: Michael Schumacher, Juan Pablo Montoya, Rubens Barrichello e Ralf Schumacher. Tutta questa schiera di gente nulla ha potuto alla partenza: Button si è mantenuto in prima posizione mentre Michael Schumacher faceva a ruotate con Montoya. Erano altri tempi, non c'erano "incident noted" per simili amenità.
Juan Pablo ha messo le ruote sull'erba, Michael scappava a gambe levate, perché dopo avere tirato una ruotata a Montoya era la cosa più saggia da fare. Montoya ne ha approfittato per tirare una ruotata a Ralf facendogli mettere le ruote sull'erba e Takuma Sato su B.A.R. ne ha approfittato per portarsi quarto.
Vi chiederete forse dov'era Rubinho in tutto ciò, la risposta è che aveva perso posizioni alla partenza ed è rimasto imbottigliato dietro a Ralf. Davanti Button frattanto era ancora in testa seguito da Michael Schumacher, che ha approfittato della prima sosta - di un totale di tre - per passare davanti tramite overcut. Nei successivi tre stint ha fatto gara a sé, staccando Jenson, che tuttavia è rimasto stabilmente secondo.
Dopo le prime due soste, Barrichello era ancora dietro a Ralf, mentre in un secondo momento le Renault sono riuscire ad avanzare. Anzi, a dire il vero Trulli era già davanti ai due, Alonso è comparso in corso d'opera. Mentre Jarno si teneva dietro Barrichello, Fernando duellava con Ralf, tirandogli una speronata e facendolo precipitare finalmente dietro a Barrichello che l'aveva così lungamente inseguito.
Sato era sprofondato più indietro già dopo la prima sosta, ma era ottavo, e aveva tra le mani l'ultimo punto disponibile, se non fosse che il motore Honda della B.A.R. è esploso in una nuvola di fumo quando mancavano pochi giri alla fine.


Michael Schumacher ha vinto davanti a Button e Montoya, poi a seguire Alonso, Trulli, Barrichello, Ralf Schumacher e... il ritiro di Sato ha aperto le porte all'arrivo in ottava posizione di Kimi Raikkonen, partito in ultima fila dopo avere rotto il motore nelle qualifiche e al momento il meglio posizionato portacolori della McLaren: David Coulthard annaspava nelle retrovie dopo un incidente nelle fasi iniziali della gara.
Fuori dai punti, ma comunque in top-ten, hanno concluso le due Sauber, con al nono posto Giancarlo Fisichella e al decimo Felipe Massa che quel giorno compiva ventitré anni.

mercoledì 24 aprile 2024

Stock Car 2024: la sventurata iella di Barrichello a Interlagos

Lo scorso weekend la Stock Car gareggiava a Interlagos, quindi come potrete immaginare è stato un fine settimana in cui si potevano immaginare notevoli gioie, ma anche enormi sofferenze difficili da quantificare a priori. Per chi non fosse avvezzo alla categoria e avesse ormai abbandonato Rubens Barrichello a se stesso, faccio presente che la iella che lo accompagnava sul circuito di casa quando era in Formula 1 non l'ha affatto abbandonato, ma anzi, ormai è divenuta una costante che in ogni appuntamento di Interlagos continua a ripresentarsi. E infatti ce lo siamo ritrovati in penultima fila. La Stock Car prevede una sprint con reverse grid dei primi dodici qualificati e, come spiraglio di luce, Felipe Massa invece è rientrato pienamente in questa zona della griglia: aveva il sesto tempo, il che significava che la sua posizione in griglia sarebbe stata piuttosto simile in sprint e in feature: settimo e sesto. Per intenderci, Massa non ha mai avuto una casa al di là dell'Arquibancadas, ma a Interlagos andava forte anche quando altrove era sempre nelle retrovie, figurarsi ora che colleziona podi come se non ci fosse un domani.

Nella sprint la pole da reverse grid era andata a Gabriel Casagrande, che ha preceduto Cesar Ramos, il quale è passato in testa dopo pochi giri. Casagrande, tuttavia, se la sarebbe vista molto più brutta in un secondo momento, quando la vettura l'ha lasciato a piedi nel bel mezzo della pista ed è entrata la safety car.
Tutto ciò accadeva prima delle soste ai box, con Massa che l'ha ritardata rispetto ad altri piloti, riuscendo a recuperare abbastanza da portarsi in seconda posizione. Ebbene, ancora una volta, Felipe mi ha regalato una gioia salendo a podio alle spalle di Ramos, con Thiago Camilo che completava il gradino più basso.
Purtroppo di gioie non ce n'erano altre: mentre accadeva tutto ciò, Rubinho si era invece già ritirato da tempo immemore per incidente, invece di rimontare dalla 20+esima piazza come sarebbe forse accaduto se fosse stato in un altro posto. Se non altro si è limitato a sbattere il posteriore contro una rete, invece di arrampicarsi su un muretto con tanto di macchina.

La feature race ha visto Marco Gomes partire davanti a tutti per effetto di una pole position "autentica" davanti a Gaetano Di Mauro, il quale l'avrebbe superato in corso d'opera, andando a conquistare la vittoria. Gomes non avrebbe nemmeno visto la gloria del podio, classificandosi quarto, alle spalle di Rafael Suzuki e Felipe Baptista.
Massa in questa gara stava andando bene, è risalito fino alla quarta piazza, ma poi nelle fasi inoltrate della gara la vettura ha iniziato a dare segni di avaria. Se in un primo momento è scivolato sesto, a pochi giri dalla fine è stato superato da tre vetture praticamente in un colpo solo, per poi perdere ulteriori posizioni e concludere solo quindicesimo.
Un risultato triste e desolante rispetto a quello del giorno prima, ma c'è un lato ancora più triste e desolante in tutto questo: Massa avrà anche chiuso solo quindicesimo, ma nonostante è riuscito comunque a portare a casa un risultato migliore di quello di Barrichello. :-////

PS. Avrei voluto aspettare domani a pubblicare questo post, perché domani 25 aprile è il compleanno di Massa, ma lo sto pubblicando adesso perché per domani ho in mente un altro post, che vi farà senz'altro sentire vecchi. E quell'altro post lo devo pubblicare proprio domani, perché sarà il ventesimo anniversario di quando un certo pilota è partito per la prima volta dalla pole position in Formula 1. L'ho già scritto, devo solo rivederlo, perché sono sempre sulla cresta dell'onda. XD O dell'Honda. O della B.A.R., anche se direi che ho spoilerato abbastanza.

domenica 31 marzo 2024

Anno 2002: la Formula 1 arriva in Europa // GP San Marino e Spagna

Carissimi lettori, qualora apparteniate a quella piccola fetta di mondo che legge ancora gli orari sugli orologi invece che su dispositivi elettronici, vi ricordo stanotte alle due di spostare l'ora alle tre. E soprattutto non preoccupatevi, perché domani Studio Aperto dedicherà molto spazio al fatto che, se avete l'abitudine di andare a letto ogni sera alla stessa ora e di alzarvi ogni mattina alla stessa ora, allora avete dormito un'ora in meno. Personalmente appartengo alla categoria di chi possiede orologi e sveglie, ma l'orario in cui vado a letto è molto random e soprattutto essendo domani domenica e non essendovi alcun gran premio in diretta Rai non ho intenzione di mettere la sveglia alle sette come se fosse un giorno di lavoro. Immagino comunque che nessuna delle due cose vi interessi, quindi veniamo a noi: siamo in pieno periodo di inizio primavera, sta arrivando aprile e un tempo ad aprile iniziava la "stagione europea"... quindi andiamo con l'arrivo della Formula 1 in Europa nel 2002, grazie alla visione di highlights.

La stagione di Rubens Barrichello era iniziata nel peggiore dei modi, dando adito a teorie del kompl8 e a sketch in cui veniva dipinto come se fosse stato un Felipe Massa qualsiasi: coinvolto in una carambola con Ralf Schumacher e un'altra mezza dozzina di piloti in Australia, si era ritirato per problemi di motore in Malesia. Poi era arrivato il Brasile, quindi meglio non entrare nel dettaglio, fatto sta che all'epoca aveva visto la bandiera a scacchi al massimo mentre si arrampicava sui muretti.
A Imola le cose promettevano discretamente: secondo dietro a Michael Schumacher su una griglia di ventuno vetture, perché eravamo in un mondo in cui esistevano al contempo un contratto che legava Alex Yoong alla Minardi e la regola del 107%. Solo la domenica, tuttavia, ci avrebbe detto se per Rubinho fosse meglio gareggiare oppure sperare di rinascere nel corpo di Yoong e tornarsene a casa già al sabato.
La griglia era così composta: due Ferrari, due Williams, due McLaren, con un sacco di gente che ci teneva a dire "QuY a KaSa LoRo!!!111!!!11!!" Ralf ha superato subito Rubinho, ma non è riuscito ad andare a prendersi Michael e soprattutto al momento della prima sosta ha subito undercut da Barrichello. La Ferrari non solo è riuscita a vincere a casa propria, ma ha perfino fatto doppietta, con Ralf relegato terzo e Juan Pablo Montoya quarto a debita distanza.
Se le Williams hanno chiuso 3/4, è stata invece più dura per la McLaren: Kimi Raikkonen si è ritirato per un guasto, mentre a David Coulthard è andata meglio e si è portato a casa il punto finale chiudendo sesto dietro alla Renault di Jenson Button.

Incredibile ma vero, Yoong si è qualificato per il successivo GP di Spagna, ma a Montmelò la Minardi si è ritirata per ragioni di sicurezza dopo il warm-up quando sull'auto di Mark Webber ha ceduto di botto l'ala posteriore. Solo venti vetture sono andare sulla griglia e, quando è iniziato il formation lap, una vettura era ancora sulla griglia.
Il povero Barrichello, qualificato secondo, ha avuto un problema al cambio ed è stato portato in pitlane... dove è rimasto: DNS. I fratelli Schumacher erano 1/2 con Ralf che non solo non è riuscito ad avvicinarsi a Michael ma ha anche messo le ruote sull'erba, ha rotto l'ala anteriore, è precipitato nelle retrovie e, per non farsi mancare niente, il motore avrebbe anche ceduto all'ultimo giro. Ralf avrebbe rifiutato un passaggio di Michael che voleva scarrozzarlo nel giro d'onore, per salire sulla medical car entrando dal bagagliaio.
Montoya è andato a podio davanti a Coulthard, mentre Raikkonen ha percorso solo tre giri prima del cedimento dell'ala posteriore, rientrando ai box per ritirarsi in condizioni comunque migliori rispetto a quelle in cui versava monoposto con cui Derek Daly era in lizza per la vittoria nel rocambolesco finale del GP di Montecarlo 1982.
Le Renault viaggiavano in zona punti quando sono state costrette al ritiro, prima "Jensinho" e poi anche Jarno Trulli. Ne ha approfittato la Sauber, con Nick Heidfeld e Felipe Massa splendidi quarto e quinto, nonché la Arrows con Heinz-Harald Frentzen che ha chiuso sesto.

Come in ogni throwback ai primi anni 2000 che si rispetti, credo sia doveroso parlare della B.A.R.: incredibile ma vero, sia a San Marino che in Spagna, una volta tanto Jacques Villeneuve non solo non è stato messo a piedi dalla propria vettura, ma è anche arrivato settimo in entrambe le occasioni.
Non temete, tuttavia, perché la B.A.R. ha continuato a fare acqua da tutte le parti e in entrambe le occasioni delle misere fumate hanno messo fine alla mesta gara di Olivier Panis.



giovedì 7 marzo 2024

Al via il 2004: Australia, Malesia e Bahrein, una tripletta facile

Oggi è il 7 marzo 2024 e mi sembra il giorno migliore per fare un viaggio nel passato. Non il passato lontano della "Formula 1 dei very uominy", ma quello che per un certo periodo è stato la nostra normalità: il 7 marzo si svolgeva il GP d'Australia 2004, che sarebbe stato seguito rispettivamente due e quattro settimane più tardi da Malesia e Bahrein, per la parte pre-europea del campionato. Sono già passati vent'anni ed effettivamente non mi sentirei di dire "sembra ieri". Ci sono fatti addirittura più retrostanti che mi sembrano ieri o che vorrei avere vissuto da adulta e ammetto che il 2004 non è uno di questi. Tuttavia in occasione del suo ventennale mi sembra doveroso parlarne e chissà, può essere che più avanti quest'anno vi racconterò anche altro di quella stagione. Prima, però, andiamo con Albert Park, Sepang e Sakhir, di cui per l'occasione ho visto extended highlights con il commento di James Allen e Martin Brundle.

GP AUSTRALIA - non è una qualifica falsata, le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello fanno 1/2 e alla partenza mantengono le posizioni. Juan Pablo Montoya su Williams inizia con una sbinnata, mentre impegnato in un duello con Fernando Alonso su Renault e Jenson Button su B.A.R; sulle vetture gemelle nel frattempo Jarno Trulli è speronato da Takuma Sato.
La gara non è particolarmente ricca di colpi di scena. La maggior parte dei piloti sono su tre soste, con gli Schumachello stabilmente 1/2 e Alonso stabilmente terzo. Le Williams di Ralf Schumacher e Montoya completano la top-5, dopo che Juan Pablo in corso d'opera supera Button, sesto al traguardo.
Trulli chiude in settima posizione, mentre David Coulthard, ottavo, porta a casa l'ultimo punto, una piccolissima gioia per la McLaren che ha visto invece Kimi Raikkonen ritirarsi per un guasto al motore come se fosse stato un Jacques Villeneuve qualsiasi al volante di una B.A.R.; incredibile ma vero nessuna B.A.R. si ritira per problemi tecnici, mentre si segnala l'assenza dalla griglia del platinato campione del mondo 1997.

GP MALESIA - colpo di scena in qualifica! tra gli Schumachello si piazza seconda una sagoma verde. È una Jaguar e parte al rallentatore, un po' come se a guidarla fosse un Mark Webber qualsiasi al volante di una Redbull. La Jaguar infatti diventerà Redbull, un anno più tardi. Il pilota non bisogno di diventarlo, è già Webber e di lì a qualche giro si becca anche una bella tamponata da Ralf Schumacher, forando, andando ai box e avendo l'accortezza di superare anche i limiti di velocità nella pitlane venendo penalizzato. Lo ritroveremo decisamente più avanti, quando si ritirerà dopo un testacoda, ma questa è una storyline secondaria.
La gara è stata preceduta da uno scroscio di pioggia, ma tutti partono con gomme da asciutto il che non sembra essere un danno così enorme dato che la pista va progressivamente ad asciugarsi. Rubinho tuttavia perde posizioni nelle prime fasi e tutto lascia pensare che non farà doppietta con il compagno di squadra.
Michael Schumacher deve vedersela con un Montoya che sembra più vicino di quanto chiunque non lo fosse in Australia, con un duello tuttavia a distanza specie nel secondo stint. Una gara a tre soste non stravolge le cose per nessuno dei due, con Montoya che tuttavia giungendo secondo è l'unica gioia della Williams, visto il ritiro di Ralf Schumacher per un problema tecnico.
Se in precedenza la lotta per il terzo posto è stata Raikkonen vs Button vs Trulli, Kimi è messo fuori gioco prima da una sosta problematica, poi dal ritiro per un guasto. Jenson sale sul podio, mentre Jarno giunge quinto alle spalle di un Barrichello in rimonta. Coulthard giunge sesto davanti ad Alonso mentre a due giri dalla fine vediamo una B.A.R.(beque) ritirarsi con il motore in fumo: è Sato, che era ottavo e deve cedere l'ultimo punto a Felipe Massa sulla Sauber.
Oscar come miglior attore non protagonista a Olivier Panis che, rientrato ai box senza che i meccanici Toyota fossero pronti e facendo un passaggio a vuoto in pitlane un po' come se stesse scontando un drive through, supera anche i limiti di velocità nella pitlane dovendoci tornare per scontare un drive through!

GP BAHREIN - sul circuito nuovo di zecca gli Schumachello fanno 1/2 in qualifica e precendono il duo Williams Montoya/Ralf e il duo B.A.R. Sato/Button, con un duello Sato vs Ralf Schumacher dopo qualche giro, che si tramuta in un contatto, con Ralf costretto ai box e Sato che resta lì a fare altri danni, come più avanti danneggiare la propria ala anteriore su un cordolo.
Nel mentre le Ferrari sono 1/2 e Raikkonen, partito dalle retrovie per retrocessione dovuta alla sostituzione del motore, è costretto al ritiro... per una nuova rottura del motore! Le Rosse rimangono 1/2 anche dopo i tre giri di soste, con Michael Schumacher destinato alla terza vittoria stagionale. Montoya, che trascorre buona parte della gara al terzo posto, ha un problema tecnico ed è Button ad andare di nuovo a podio, mentre dietro di lui Coulthard si ritira per un guasto al motore.
Trulli e Sato si piazzano quindi a fine top-5 mentre Alonso, rimontando dal fondo dopo un contatto al via, protagonista di duelli notevoli specie con Massa e con Webber - al quale ha rivolto anche un cenno di "saluto" - chiude sesto, davanti a Ralf Schumacher e proprio alla Jaguar di Webber.

In sintesi: tre gare vinte da Michael Schumacher, McLaren con seri problemi di affidabilità, Button a podio per la prima volta in carriera che si ripete due settimane dopo andando di nuovo a podio... addirittura un momento di Angry Webbonso. <3 Però, ecco, sembra ormai palese che ci sia poco da fare, per piloti che sono al volante di vetture non rosse e che anche tra quelli al volante di vetture rosse solo uno sia un candidato al titolo mondiale.
La stagione europea alle porte - neanche troppo, Imola è tre settimane dopo il Bahrein, verso la fine di aprile - ci dirà se abbiamo qualche chance di vedere un mondiale ricco di sorprese o se ci toccherà vedere processioni noiose in luoghi a caso tipo l'Hungaroring salvo poi sentire di lì a vent'anni commenti tipo "che spettacolo il GP d'Ungheria 2004 con il grand chelem di Schumacher". Ma questo è spingersi decisamente molto in là, mancano mesi all'Hungaroring - e dovete perdonarmi, ma mi sento di dire per fortuna!


venerdì 1 marzo 2024

La sventurata iella di Barrichello a Interlagos - anche in Stock Car!

Se marzo è tempo di stagioni che ricominciano, mi sembra doveroso ricordare che non c'è solo la Formula 1 a iniziare. Vorrei in particolare segnalare che nel fine settimana imminente ricomincia la Stock Car Brasil e che non vi ho mai raccontato, nonostante mi sia ripromessa più volte di farlo, di quel tragicomico finale di stagione 2023. Non è accaduto niente di particolarmente altisonante, in realtà, ma si è scritta una storyline chiaramente prevista dal destino XDDDDD
e niente, vi devo assolutamente raccontare una storia di iella, accompagnata a una storia di...vogliamo chiamarla predestinazione? Senza volere scomodare altri Predestinati(C), sia chiaro. Parlo anzi, al contrario, di un pilota che sul proprio circuito di casa è solito a exploit abbastanza altisonanti.

Il campionato terminava a Interlagos, per intenderci il circuito di casa di Rubens Barrichello che cresciuto nella villetta dei nonni paterni, si arrampicava sui muretti insieme ad Alex Barros. Questo penso che possa bastare per farvi capire che non è lui il pilota home-predestined.
Si assegnava il mondiale e Gabriel Casagrande, pur non avendo chiuso i giochi già in Gara 1, dove era arrivato a podio in una gara vinta dal Real & Only doppiato di Spa Francorchamps, altresì noto come Ricardo Zonta, era talmente vicino al titolo che in Gara 2 ha potuto concedersi una prestazione di livello tale che al confronto pure Mick Schumacher e Callum Ilott quando si giocavano in titolo di Formula 2 in Bahrein layout esterno sarebbero sembrati dei guru.
In tutto ciò, classificato ben oltre la top-ten in Gara 1 e quindi partito ben oltre la top-ten in Gara 2 dove i primi dieci sfruttano la reverse grid, c'era un pilota che si apprestava a vivere il suo presunto giorno di gloria.

Un timing perfetto per il pitstop ed ecco che Rubinho si è ritrovato come primo dei piloti che già avevano effettuato la sosta obbligatoria. Questo significava che gli avversari che aveva davanti si sarebbero levati di torno e che ne avrebbe ereditato la leadership, andando a vincere sul circuito di casa, sul quale non vince dai tempi della Formula 3 brasiliana e sul quale è in genere perseguitato dalla iella.
Voi non potete neanche immaginare quanto mi esalterei se Barrichello vincesse una gara di Stock Car a Interlagos, perché Rubinho in Stock Car è uno che va forte, di gare ne ha vinte, ha vinto anche due titoli... ma niente, mai sul gradino più alto del podio sul circuito dove si arrampicava sui muretti.
Voi non potete immaginare, ma anzi, oserei dire che ve lo immaginate molto bene, se mi conoscete già da un po'. I muretti di Interlagos e colui che li scalava avranno sempre un posto speciale nel mio cuore.

Quindi potrete immaginare molto tranquillamente, sarei stata moooolto delusa se un pilota a random fosse andato a sbattere e a infilarsi con la macchina sotto una barriera di pneumatici a un paio di giri dalla fine, permettendo a due piloti che ancora non si erano fermati ai box di fermarsi in quel momento e di fare overcut.
Ebbene sì, quell'incidente ha sabotato la potenziale vittoria di Barrichello a Interlagos: il pilota che faceva il figo in testa in attesa del pitstop da effettuare all'ultimo, si è fermato in regime di safety car, è uscito di pista ancora in testa, mentre quel povero disgraziato di Rubinho terzo era al momento e terzo è rimasto con davanti gli altri due.
C'è chi ha fatto polemica sulle modalità di ingresso della safety car, ma non mi pronuncio: non seguo regolarmente le gare di questa categoria e non saprei se sia questa la prassi.

Se c'è una cosa che so bene, tuttavia, è che di ex ferraristi brasiliani che mi mandano in brodo di giuggiole ce ne sono due, Rubinho da tempi molto più recenti, l'altro soprattutto quando stava in Ferrari - ma anche in Williams in realtà, diciamo che ero abbastanza fangirl.
E niente, la vittoria a Interlagos se l'è procacciata nientemeno che Felipe Massa, che peraltro in questo finale di campionato era in grande spolvero avendo vinto anche nell'evento precedente per la prima volta nella categoria e in generale per la prima volta in qualsiasi categoria dopo il GP del Brasile 2008.
Con Massa che vince a Interlagos penso sia giunto il momento di condividere con voi una parodia di "Lambada" dei Kaoma che ho scritto molteplici anni fa dedicata alla sua ipotetica successiva vittoria con l'intento di pubblicarla qualora avesse mai vinto da qualche parte.
Perdonatemi amici di madrelingua portoghese se ho scritto qualche castroneria - anche se dubito che qualcuno mi legga dal Portogallo o dal Brasile - e perdonatemi in generale per questa trollata.


domenica 7 gennaio 2024

Rubens Barrichello a capo della nazionale di bocce in Brasile, ma siccome questo non è un titolo clickbait trovo giusto specificare che si parla dell'omonimo nonno del pilota

Un cordiale saluto a tutti e ricordatevi sempre che Rubens Barrichello detto Rubinho per distinguersi dal padre Rubens detto Rubão e dal nonno Rubens che rimane Rubens e basta (di cui occasionalmente compare qualche sua foto sul profilo instagram di Rubão) è cresciuto accanto al circuito di Interlagos nella villetta dei nonni paterni situata dietro all'Arquibancadas. Il piccolo Rubinho, nato il 23 maggio, giorno del ventiduesimo compleanno di papà Rubão, ha anche una sorella, Renata, nata il 4 gennaio, che curiosamente è anche il compleanno della mamma Idely. Vista la somiglianza con il padre, in giovane età ha gareggiato da qualche parte sostituendosi a lui, con la licenza del padre.
Prima che ciò accadesse, si arrampicava sui muretti del circuito in compagnia di Alex Barros, divenuto un grande campione di motociclismo, ovviamente in un universo in cui anche Rubinho è un grande campione - e se questo universo non vi sta bene, potete anche cliccare la X in cima alla pagina, per quanto mi riguarda!

I gossip sulla Barrichello-family non sono mai mancati nel corso delle telecronache Rai, al punto tale che, tra un accenno e l'altro alle case popolari del Progetto Cingapura (ho scoperto ieri che si scrive così e solo in questo momento che non è stato finanziato da Singapore, come avevo capito forse male io in passato, quanto piuttosto ispirato alle politiche abitative di Singapore, in cui una parte consistente della popolazione vive in case popolari), in telecronaca siamo sempre stati illuminati in tal senso.
Nel 2010 o 2011, addirittura, dopo che il Sommo aveva raccontato la storia di Barrichello per l'ennesima volta, siamo stati anche deliziati da un fuorionda dell'ingegner Bruno che esclamava: "grande, Mazzoni!"
Ciò che è sfuggito, tuttavia, e che non mi stanco mai di ripetere, è che i nonni paterni residenti accanto al circuito sono Rubens e Caselda. Izaura era il nome della nonna materna, che è venuta a mancare alcuni anni fa - le sue previsioni scrutando il cielo non le faceva dall'Arquibancadas, a quanto pare.

Resta tuttavia un gossippone di un certo livello ignorato dalle telecronache, di cui parlavo ieri sera su Twitter (Txitter?) con @TaroYamada80, un tifoso di Jean Alesi con cui occasionalmente mi capita di commentare la Formula 1 attuale e passata: nonno Rubens è stato l'allenatore della nazionale brasiliana di bocce/ presidente della confederazione brasiliana di bocce (a seconda delle fonti), come è rimasta traccia sugli archivi storici di qualche giornale:


Questi due articoli sono usciti vent'anni fa, rispettivamente il 5 e l'8 gennaio 2004, anche se la data dell'ultimo è venuta tagliata nello screenshot, da notare come nei tre giorni intercorsi tra un articolo e l'altro nonno Rubens sia passato dal comparire solo nel corpo dell'articolo ad apparire anche nel titolo.
Ci terrei comunque a far notare che nel 2004 i titoli erano meno altisonanti che al giorno d'oggi, ci scommetto che se fosse successo ai giorni nostri il titolo sarebbe stato qualcosa tipo "Sensazionale, Rubens Barrichello allenatore di bocce", senza specificare nel titolo che si trattava del nonno.

mercoledì 13 dicembre 2023

GP Europa 2002: la vittoria numero 2 per Barrichello

Il campionato 2002 prevedeva un totale di diciassette eventi, quindi quello del Nurburgring, nono della stagione, è stato il giro di boa ed è iniziato con le Williams di Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher in prima fila, seguite dalle Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello, dalle McLaren di David Coulthard e Kimi Raikkonen, nonché dalle Renault di Jarno Trulli e Jenson Button a completare quattro file tutte monocolori.
Montoya non è partito bene, si è visto sfilare dal compagno di squadra e anche da Barrichello, il quale dalla quarta piazza si è portato secondo per poi andare a superare anche Ralf Schumacher, ritrovandosi leader. Montoya ha perso anche un'altra posizione, superato da Michael Schumacher, che dopo un paio di giri ha superato il fratello portandosi secondo, con le due Ferrari che ben presto hanno iniziato ad allungare.

Tornando indietro alla partenza, si segnala un incidente tra compagni di squadra alla Jordan, con Giancarlo Fisichella che ha tamponato Takuma Sato, con danni per entrambi i piloti. Nel frattempo, in tutto ciò, le McLaren erano 5/6 così come le Renault erano 7/8 ma con Button davanti a Trulli. Il futuro campione del mondo 2009 era destinato a superare Raikkonen diversi giri dopo approfittando di un errore di Kimi.
In casa Ferrari si prevedevano due soste ai box, compatibili peraltro sia con il grande vantaggio accumulato sia con la sbinnata che Schumacher ha fatto poco prima di fermarsi per il primo rifornimento. Ha perso diversi secondi nei confronti di Barrichello, ma ha mantenuto la seconda posizione. In casa Williams, invece, di soste ne prevedevano una sola, il che non è stato esattamente il top, vista l'usura di gomme a cui sono andati incontro.
Verso metà gara, Montoya ha subito l'attacco di Coulthard, che si è concluso con un botto che è costato il ritiro di entrambi e David che inveiva contro Juan Pablo. I compagni di squadra Ralf Schumacher e Raikkonen hanno effettuato poco dopo la loro sola sosta, dato che anche in casa McLaren la strategia era quella. Kimi ha preso la posizione a Ralf di overcut e, con la seconda sosta delle Renault, si è ritrovato terzo.
Davanti, nel frattempo, Michael Schumacher si avvicinava considerevolmente a Barrichello, ma il team ha optato per un congelamento di posizioni e i due che hanno concluso distaccati di circa un secondo l'uno dall'altro, con la seconda vittoria di Rubinho in Formula 1.

Il distacco tra i due ferraristi e il resto del mondo era abissale, Raikkonen ha concluso la gara a oltre quarantacinque secondi di distacco, Ralf Schumacher e Button, ultimi piloti a pieni giri, staccati di oltre un minuto. L'altra Renault non ha preso punti, Trulli ha chiuso soltanto ottavo dietro alle Sauber di Felipe Massa e Nick Heidfeld. Con il sesto posto, Felipe è stato l'ultimo pilota che si è classificato a punti.
Detto così, potrebbe sembrare un risultato standard e privo di sorprese, ma la realtà è che incredibilmente nessuna delle due B.A.R. ha accusato problemi di motore, con Olivier Panis che ha concluso la gara al nono posto. Jacques Villeneuve, che si trovava alle sue spalle, ha invece perso posizioni a seguito di un contatto con la Arrows di Heinz-Harald Frentzen e la top-ten, che ai tempi non aveva alcun valore dal punto di vista del punteggio, è stata conclusa proprio dal compagno di squadra di Frentzen, Enrique Bernoldi.