mercoledì 28 febbraio 2018

Neve a Barcellona, parte seconda

Neve a Barcellona

Pare che la seconda giornata di test sia terminata in anticipo. Nevicava, a Barcellona. Sono cose che non si vedono esattamente tutti i giorni.
Stando a quanto ho letto, pare che sia prevista ulteriore neve per la giornata di domani. #WaitAndSee.


martedì 27 febbraio 2018

Anche la Pantera Rosa si presenta

L'inizio dei test prestagionali ci ha finalmente fatti sentire più vicini all'inizio del nuovo campionato, con l'aspetto positivo che ci ha mostrato finalmente quale sarà l'aspetto di tutte le vetture che prenderanno parte a questa stagione.
Il "viaggio" era iniziato con la Haas, per poi passare a Williams, Redbull con la livrea provvisoria, Alfa/Sauber, Renault, Ferrari e Mercedes in sovrapposizione, McLaren, e oggi per finire Redbull con la livrea ufficiale e Toro Rosso di cui ho già parlato nel post di stamattina, nonché anche il team Pink Panthers.

La Force India, che in linea teorica doveva cambiare nome, pare non avere cambiato nome, il che mi rende felice perché tanto avrei continuato a identificarla come Force India, ma allo stesso tempo mi rende dispiaciuta, dato che avevo già iniziato ad abituarmi all'idea dell'ipotetico nome Force One.
Non è cambiato nemmeno il colore delle monoposto, quel colore delle monoposto che l'anno scorso sollevò tanta social-indignazione. C'era a chi faceva schifo la macchina e c'era che chi pensava che dire che la macchina faceva schifo fosse maschilista o omofobo, perché...
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...boh, non preoccupiamoci del perché, dopotutto si parla di social network, ambienti in cui non è necessario che ci sia una spiegazione logica, quando si spara a zero contro qualcuno o qualcosa. Nel frattempo in altre serie ci sono auto con lo stesso analogo colore dovuto allo stesso sponsor e nessuno batte ciglio.

I piloti saranno per la seconda stagione consecutiva Sergio Perez ed Esteban Ocon, dove per seconda stagione consecutiva intendo la seconda in cui entrambi saranno presenti nel team, dato che Checo ormai è lì da un bel po' di anni.
L'anno scorso i Perocon sono stati protagonisti di quattro collisioni tra di loro (lo stesso numero di quelle dei Rosbilton, ma loro ci hanno messo anni), quindi ciò promette bene per il futuro. Spero solo che non ci siano incidenti tra di loro in ipotetici casi in cui sia possibile portare a casa un doppio arrivo sul podio o addirittura una potenziale doppietta come ai tempi di Baku, ma i tempi di Baku sono ormai passati.

La Force India ha portato ai test anche due terzi/ quarti piloti. O meglio, ha portato ai test anche un terzo pilota, mentre il quarto, tale Nicholas Latifi, pilota di Formula 2, si trova al momento in ospedale a causa di un'infezione virale.
Il tester in buone condizioni di salute è Nikita Mazepin...
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...prego, proferire in venti minuti di insulti per via della sua nazionalità. Il pilota russo, impegnato in Formula 3 in anni recenti, ha un potenziale futuro in NASCAR: un paio d'anni fa, infatti, ha innescato una rissa a causa di un rallentamento subito da Callum Ilott durante una sessione di prove libere.
Dal profilo instagram di Mazepin ho scoperto che il suo fisioterapista è l'ex fisioterapista di Rosberg. Altre cose su Mazepin non ne ho scoperte, se non che sui social scrive quasi solo in russo. Inoltre trovo che sia un pilota perfetto per la Force India: Mazepink.

lunedì 26 febbraio 2018

I veri colori della Redbull e quelli della Toro Rosso

Ci eravamo lasciati qualche giorno fa senza sapere quali fossero i veri colori della Redbull con cui Daniel Ricciardo e Max Verstappen prenderanno parte al campionato 2018, cercando di vincere per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato...
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...che poi Dani-Smile ci sta simpatico, quindi non si tratterebbe comunque di una vittoria di cu*o e i fanboy dovrebbero rivedere le loro teorie. Adesso questi colori li conosciamo e, opinione personale, li trovo decisamente più belli di quelli della livrea provvisoria (ero più o meno l'unica a cui non piaceva).

Rimanevano soltanto due team che ancora non si erano presentati e l'hanno fatto entrambi oggi in occasione dell'inizio dei test prestagionali.
Dato che devo correre a lavorare, mi occupo adesso soltanto di uno di questi due team, ovvero della Toro Rosso, che sfoggia i colori tipici della Toro Rosso, allo stesso modo in cui la Redbull adesso sfoggia i veri colori della Redbull.
I piloti saranno il "Pokemon" Pierre Gasly e il "cantante pop" Brendon Hartley, vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 2018.

domenica 25 febbraio 2018

Un nuovo problema sta sconvolgendo la Formula 1: i colori delle vetture

Stasera dobbiamo parlare di una cosa seria, alla quale anche motorsport.com ha dedicato di recente il proprio spazio, non ho capito se per affinità con i fan che hanno cose molto importanti di cui occuparsi o se perché davvero c'è, ai piani alti, qualcuno che sta seriamente prendendo in considerazione di scrivere regole a proposito di un argomento di un certo livello: "la crisi delle livree" delle vetture.
Tradotto significa: la Formula 1 sta diventando troppo prevedibile, perché la Ferrari è rossa e la Mercedes è grigia. Siccome la gente è indignata da tutto ciò, bisogna fare in modo che le cose possano cambiare?

Faccio una premessa: è già da un certo numero di anni (e conoscendo le critiche tipiche degli appassionati di Formula 1 probabilmente anche vent'anni fa le critiche erano le stesse) che c'è tanta gente che si lamenta perché le vetture hanno colori troppo sobri, non c'è più la Jordan gialla di fine anni '90 e non c'è nemmeno più la Williams blu sempre di fine anni '90. Che poi la Williams di fine anni '90 fosse quella con la livrea Wingfield e non fosse neanche lontanamente blu non ha importanza, quello che conta è citare in qualche modo la fine degli anni '90, il periodo delle vetture con colori sgargianti, non come quelle attuali che sono tutte dello stesso colore. Per esempio la Ferrari è rossa, la Redbull è blu, la Mercedes è grigia, la Renault è gialla però non vale perché è una Jordan, la Force India è rosa (o almeno lo era l'anno scorso), ecc...

Essenzialmente, esclusi i colori simili di Redbull e Toro Rosso e quelli di Williams e Alfa, ciascuna delle altre scuderie mette in pista vetture diverse le une dalle altre, la cosa sembra non andare bene a nessuno e, come ben sappiamo, motivi ben meno rilevanti hanno spinto persone a minacciare di smettere di seguire la Formula 1! Bisogna urgentemente correre ai ripari, vuoi mai che la Ferrari continui a mettere in pista vetture rosse? Perché non optare per il grigio argento, facendo invece la Mercedes rossa? Perché non imporre ai vari team di trovarsi degli sponsor dai colori più improbabili, in modo che possano mettere in pista vetture di colori fantasiosi? Oh, alla Force India è già capitato, però è rosa pallido, quindi non va bene.

Ad ogni modo sì, ci vogliono regole chiare e decise, a proposito di queste tematiche fondamentali. E' un po' come quella volta dei colori dei caschi, solo che all'epoca c'era Bernie, quindi si poteva dire che era una regola insensata. #FacePalmer

sabato 24 febbraio 2018

Quando Barrichello ha vinto il titolo nelle Stock Car Brasil... e oltre!

Qualche tempo fa avevo dichiarato che avrei approfondito l'argomento Stock Car Brasil (serie che utilizza vetture turismo invece che vere e proprie stock car e che somiglia, a grandi linee, nel format, al DTM), quindi #HereWeGo. Ne avevo già parlato in un post di diversi anni fa, nel lontano 2014: in quell'anno Rubens Barrichello ha vinto il campionato.

Non è l'unico ex pilota di Formula 1 a gareggiare nel campionato di Stock Car Brasil, ma sicuramente è il più celebre, tra quelli attuali o recenti. Nel 2014, infatti, altri ex piloti F1 attivi nella serie erano Antonio Pizzonia, Luciano Burti, Ricardo Zonta, con qualche ulteriore comparsa nell'evento inaugurale della stagione: la prima gara, infatti, vede due piloti alternarsi al volante della stessa vettura, e ha avuto guest star come Bruno Senna, Roberto Merhi, Nelsinho Piquet, Lucas Di Grassi e anche nientemeno che Enrique Bernoldi! La vittoria, in quell'evento inaugurale, è andata a Felipe Fraga e Rodrigo Sperafico, entrambi brasiliani, come sono essenzialmente brasiliani il 95% dei piloti di Stock Car Brasil.
A seguire ci sono stati nove eventi multipli (con gara 1 + gara 2, con l'eccezione di un evento, che ha avuto tre gare), mentre un evento unico come finale di stagione, per un totale di ventuno gare, due delle quali vinte da Rubens Barrichello.
Oltre a Barrichello, gli altri piloti a vincere più di un evento sono stati Felipe Fraga, Antonio Pizzonia, Ricardo Mauricio e Daniel Serra che hanno vinto due volte, mentre Thiago Camilo ha vinto addirittura tre gare, nonostante non abbia concluso nemmeno in top-5 in campionato.
Barrichello ha vinto con pochi punti di vantaggio su Atila Abreu, che nel corso della stagione ha ottenuto una sola vittoria, così come Valdeno Brito, Marcos Gomes, Galid Osman, Raphael Matos, Julio Campos, Allam Khodair e Sergio Jimenez.

Nel 2015, tra i guest driver della gara inaugurale, si segnalano anche l'ex campione del mondo di Formula 1 Jacques Villeneuve, l'italiano Vitantonio Liuzzi, Antonio Perez fratello maggiore di Checo, di nuovo Di Grassi, Senna, Piquet e Bernoldi, oltre che Jaime Alguersuari, Luis Razia e José Lopez. Ha vinto Ricardo Mauricio, in coppia con l'argentino Nestor Girolami.
Dopo l'evento inaugurale si sono susseguiti cinque doppi eventi, un evento singolo, altri quattro eventi doppi e un evento singolo finale, per un totale di ventuno gare.
Quella di Mauricio è stata l'unica vittoria stagionale, così come hanno portato a casa una sola vittoria nel 2015 Tuka Roka, Julio Campos, Sergio Jimenez, Felipe Fraga, Lucas Foresti, Allam Khodair e Atula Abreu. Hanno vinto due volte Cacà Bueno, Daniel Serra, Max Wilson, Valdeno Brito e Thiago Camilo, mentre tre gare son ostate vinte da Marcos Gomes, vincitore del campionato davanti a Cacà Bueno (figlio di Galvao Bueno, telecronista brasiliano di F1) e Camilo. Barrichello non ha ottenuto vittorie nel 2015, ma ha chiuso il campionato al quarto posto.

Nel 2016, stagione che ha avuto lo stesso identico format e numero di gare di quella precedente, Antonio Pizzonia non ha preso parte all'intero campionato, ma soltanto all'evento inaugurale. Tra i guest driver si segnala la presenza di nientemeno che Tarso Marques, ex minardista brasiliano. <3 Pizzonia era in coppia con il campione in carica Gomes e hanno ottenuto una vittoria. Gomes avrebbe vinto un'altra volta nel corso della stagione, ma il record dell'anno è andato a Felipe Fraga, che ha vinto il campionato ottenendo cinque vittorie. Secondo classificato, a fine anno, è stato Rubens Barrichello, che si è ripreso dalla stagione 2015, vincendo in tre occasioni.
Altri piloti che hanno ottenuto vittorie multiple sono stati Max Wilson (ex pilota di Formula CART) e Cacà Bueno, mentre hanno vinto una sola gara stagionale Diego Nunes, Galid Osman, Julio Campos, Cacà Bueno, Thiago Camilo, Atila Abreu, Ricardo Mauricio e Daniel Serra.

Nel 2017 non abbiamo visto Luciano Burti al volante, mentre non c'è stata nemmeno una gara con guest driver che correvano in coppia con i piloti titolari.
Daniel Serra, Felipe Fraga e Ricardo Mauricio hanno vinto ciascuno quattro delle ventuno gare totali, mentre altri quattro piloti hanno vinto in due occasioni. Si tratta di Ricardo Zonta *standing ovation*, Thiago Camilo, Rubens Barrichello e Atila Abreu. Ha vinto una sola gara Max Wilson, così come Vitor Genz e Gabriel Casagrande.
Nonostante abbia vinto una gara sola, Max Wilson ha chiuso il campionato in terza posizione, con un gap nei confronti di Thiago Camilo, secondo classificato, minore di quello tra Camilo e Daniel Serra, campione della stagione 2017.

La stagione 2018, che inizierà tra due settimane (anche se il calendario non è ancora ben definito, non si sa infatti ancora dove si svolgerà il secondo evento stagionale e anche altri due eventi non hanno ancora una location stabilita), vedrà un ritorno al passato, con la gara inaugurale disputata dai piloti titolari in "coppia" con guest drivers, tra cui si segnalano Felipe Massa, Felipe Nasr, Jerome D'Ambrosio e Roberto Mehri.
Tarso Marques disputerà l'intera stagione, alla quale prenderà parte anche l'ex pilota di Indycar Vitor Meira (secondo classificato alla Indy 500 sia nel 2005 sia nel 2008), mentre pare che ci siano state delle polemiche tra Nelsinho Piquet e Lucas Di Grassi, tra i quali non pare scorrere buon sangue già da anni, in vista della partecipazione di quest'ultimo a tutto il campionato.
Pare che Nelsinho abbia dichiarato che Di Grassi abbia accettato soltanto per soldi di gareggiare in un campionato "poco importante", mentre Di Grassi abbia risposto che per lui gareggiare contro piloti importanti non avrà una connotazione negativa e che non considera il campionato di Stock Car Brasil poco importante.

venerdì 23 febbraio 2018

#ApprovedByCharlieKimball

Abbiamo parlato nei giorni scorsi delle presentazioni di diverse vetture di Formula 1, adesso è arrivato il momento di parlare un po' anche di GP2, infatti oggi è stata presentata la nuova McLaren. Circolavano già delle foto: pare che ieri, mentre una monoposto veniva scaricata da un camion, il vento abbia spostato un telone lasciando intravedere qualcosa di arancione.
Oltre all'arancione c'è anche il blu e si tratta di un abbinamento di colori che ho già visto in Indycar, sulla vettura di Charlie Kimball.
Per questa stagione ci sono due grosse novità, la prima delle quali  è il passaggio ai motori Renault, abbandonando la Honda dopo diversi anni di risultati imbarazzanti, ai quali hanno comunque corrisposto numerosi team radio di un certo livello. Il grande pregio del binomio McLaren/Honda, infatti, è stato quello di dare un'immagine più positiva di Alonso: se prima in molti lo consideravano un tipo noioso che seminava zizzania, ad oggi in molti lo considerano un tipo che semina zizzania ma che fa divertire.
La seconda novità riguarda proprio Alonso, che sta in mezzo alla vettura e a Vandoorne: faceci caso, si è parzialmente sbarbato e adesso sembra molto più giovane rispetto all'anno scorso. Ho notato solo ora che sembra anche indossare una tuta più larga di quanto gli servirebbe. Ancora un paio di taglie, poi potrebbe iniziare a dare un seguito alla tradizione iniziata da Villeneuve!

giovedì 22 febbraio 2018

Siamo sopravvissuti alla SoVrApPoSiZiOn3!!!11!!!1!!

È il 22 Febbraio ed è il 69esimo compleanno di Niki Lauda. Proprio oggi sia il team con cui ha vinto due mondiali sia il team in cui è responsabile non esecutivo, qualunque cosa questa locuzione significhi, svelavano le loro vetture.
La cosa non era piaciuta a uno speaker della radio che aveva commentato il fatto mesi fa, sostenendo che la SoVrApPoSiZiOnE!!111!! era il malehhhh assolutohhhh e che la Mercedes aveva fatto una cosa orribilehhhh scegliendo la stessa data e, per qualche oscura ragione, i fan dell'Alfa/Sauber e quelli della Renault non si stanno accusando a vicenda di oltraggio nonostante entrambe le vetture siano state presentate nella stessa giornata.
Stamattina mi sono svegliata prima del solito, perché le previsioni del tempo avevano messo neve. Però stava semplicemente piovendo e, visto che non era necessario partire da casa in anticipo, verso le 10.20 o giù di lì mi sono collegata a Internet per vedere se la nuova Ferrari e la nuova Mercedes fossero già state presentate. No way, c'era da attendere ore e infatti la Ferrari l'ho vista al TG1 mentre cenavo.
Secondo mia mamma "è strana, in confronto a quelle di una volta", il che tradotto significa più o meno "la Ferrari di oggi non somiglia né a quella di Lauda né a quella di Villeneuve, chissà come mai".
Il mio pronostico era corretto: l'halo è rosso. Il buon gusto, inoltre, ha trionfato: vedo un abbigliamento in stile presentazione Ferrari vintage, dove per vintage non intendo gli stessi tempi che potrebbero sembrare vintage a mia madre.
Unico lato negativo: guardare il profilo Instagram di Raikkonen e vedere le sue Instagram stories mi fa pensare che la fine del mondo sia imminente. Non so se mi spiego: Raikkonen che si scatta un selfie alla presentazione della Ferrari (peraltro mettendo in primo piano il naso per fare da cosplayer a Tony Kanaan)... peccato che non se ne sia scattato anche uno insieme a Vettel, avrebbe reso tutto ciò ancora più epico! Credo che Raikkonen sia posseduto da Hamilton, negli ultimi tempi. Sarebbe bello se guidasse anche nello stesso modo, quest'anno.
La Mercedes ha l'halo grigio argento, anche se di un grigio argento più scuro rispetto a quello della vettura. Non è stata la prima cosa a cui ho fatto caso, ma siccome avevo fatto un pronostico e tale pronostico non si è avverato, mi sembrava opportuno segnalarlo allo stesso modo di quell'altro, e non riservare spazio soltanto alle mie previsioni azzeccate.
Personalmente non ho ancora deciso se dal punto di vista *estetico* sia meglio la Ferrari 2018 o la Mercedes 2018. Il fatto che nessuna delle due sia una copia spiccicata dell'Alfa/Sauber ha contribuito molto alla mia indecisione.
Anche in casa Mercedes c'è qualche segnale di Apocalisse imminente, ho visto foto dove Bottas stava sorridendo.
Domani sarà la volta della McLaren, insomma, quella vettura che, essendosi liberata dei motori Honda, viene definita dai pronostici come la principale avversaria della Mercedes, e voci di corridoio narrano che sarà arancione.
Ha già iniziato a girare una foto della Toro Rosso, anche se non è ancora stata ufficialmente presentata, mentre non è chiaro quando verrà presentata la Force India, o la Force One, o qualunque altro nome porterà. Non c'è una data ufficiale, tuttavia domenica inizieranno i test prestagionali, quindi la vedremo almeno in quell'occasione.



mercoledì 21 febbraio 2018

Vola vola vola l'ape maia, gialla e nera, nera e gialla, tanto gaia

Sono certa che stiate pensando che non avrei potuto scegliere un titolo peggiore per questo post... e devo ammettere che avete ragione dalla prima parola all'ultima.
Perdonatemi, è stata una giornata lunga e complicata, sono state presentate ben due diverse monoposto e sappiamo tutti quali saranno le prossime ad essere presentate.
Nei prossimi giorni dovremo cadere dalle nuvole nello scoprire che la Ferrari è rossa e che la Mercedes è grigio argento, colori che qualcuno di noi si era azzardato a pronosticare, ma di cui è bello fingere di non essere convinti. Che poi di cose da pronosticare ce ne sarebbero: per me l'halo della Ferrari sarà rosso, mentre quello della Mercedes sarà nero...
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...e adesso basta parlare di Ferrari e Mercedes, diamo un po' di spazio anche al team dei twittatori folli che, dopo Haas, Williams, Redbull e Sauber ha svelato la propria monoposto.
Ci sarà meno giallo e ci sarà più nero. Mi auguro che succeda la stessa cosa anche sulle tute dei piloti, ma quello che conta davvero è vedere i piloti in tuta, e non in pigiama e ciabatte come avvenne qualche anno fa.

What is love? Formula One don't hurt me, don't hurt me, no more

Quella di oggi è stata una giornata che risentiva degli strascichi del tanto lavoro che c'era a novembre e dicembre. È sempre stato così, ci sono mesi in cui si lavora di più, ci sono mesi in cui si lavora di meno, ci sono giorni in cui si lavora di più e giorni in cui si lavora di meno. I giorni in cui si lavora di meno sono quelli in cui allo scadere delle otto ore me ne torno a casa, lasciando quel poco che resta nelle mani dei miei colleghi arrivati nel tardo pomeriggio.
Sono uscita dall'ufficio alle 19,30 e non eravamo sotto zero. Il parabrezza della macchina non era ricoperto da uno strato di ghiaccio come ieri, quindi potevo partire senza aspettare. Sono arrivata a casa alle otto passate da pochi minuti, trovando i miei genitori che guardavano il TG1 in cucina. Ho guardato, o meglio, ascoltato, il TG1 mentre cenavo e al TG1, verso la fine, è arrivato contro le mie aspettative il momento della Formula 1.
Si parlava del ritorno dell'Alfa Romeo in Formula 1, insomma, del fatto che il team sia quello che conoscevamo come Sauber, ma che anche l'Alfa Romeo ci metta i soldi. Mio padre, che tradizionalmente segue la Formula 1 con abbastanza attenzione da essere arrivato, anni fa, a scambiare una Lotus Renault nera e oro per una Ferrari perché il casco di Bruno Senna somigliava a quello di Felipe Massa, ovviamente non era al corrente di tutto ciò.
Mi ha chiesto che motore avesse: Ferrari, come l'anno scorso quando si chiamava Sauber. Mi ha chiesto chi fossero i piloti: Ericsson, uno che già guidava la Sauber in questi ultimi anni, Leclerc, quello che ha vinto il campionato di Formula 2 l'anno scorso. Non sono sicura che le spiegazioni siano state sufficienti, ma immagino che a quel punto mio padre avrà capito che comunque si trattava di gente di cui non contempla nemmeno l'esistenza.

Mi sono soffermata a guardare la monoposto e a vedere che i colori, tutto sommato, non erano poi così diversi da quelli della Sauber riverniciata di qualche mese fa.
Mi sono soffermata un attimo ad ascoltare Charles Leclerc, che parlava un italiano perfetto e senza un accento marcato, pensando che quest'anno sentiremo di conseguenza tante sue interviste sulla TV italiana. Poi mi sono ricordata di quale sia quest'anno la situazione della Formula 1 sulla TV italiana e a quanto poco ci rimanga...
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...poi è arrivata la sera, dopo avere cenato, guardato la telenovela che seguo da oltre vent'anni e fatto una doccia mi sono messa al computer.
Ho ripensato all'Alfa Romeo/Sauber, sono entrata su Twitter e il primo tweet che ho visto è stato quello di Charles Leclerc: quattro foto, la principale con lui e Marcus Ericsson in posa da modelli, statuario Ericsson, cyborg come solo i piloti nordici hanno la reputazione di essere, con Leclerc davanti a lui, quasi in primo piano, un po' in presagio di quello che probabilmente sarà il pilota di punta del team.
È stato in quel momento che ho capito tante cose, tipo che sto cadendo ancora una volta in una rete nella quale mi ero ripromessa di non cadere più. Lo dicevano quei tipi che ho citato qualche tempo fa: se nessuno dei tuoi piloti preferiti gareggia in Formula 1, prima o poi finisci per trovare delle affinità che potrebbero portarti, un giorno, ad affezionarti a qualcun altro. Ho già fatto un passo e temo che sia più lungo della gamba.

martedì 20 febbraio 2018

Oh my Dani-Smile, ma quanto è bella la nuova Redbull

La nuova Redbull sembra piacere proprio a tutti: piace al team, piace agli addetti ai lavori, piace ai tifosi e piace ai bimbiminchia. O meglio, siamo sicuri che piace al team, agli addetti ai lavori e ai tifosi, ma c'è anche la possibilità che i bimbiminchia siano profumatamente pagati per affermare di trovarla di loro gusto...
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...ehm, dicevamo? Ah, già, questo è un blog politically correct, quindi nessun pilota, in linea teorica, dovrebbe essere etichettato come bimbominchia (anche perché, con tutto il male possibile che si può dire di lui, le occasioni in cui Verstappino si è mostrato meno bimbominchia di certi fanboy sono state numerose nel corso degli anni). Quindi ritiro quello che ho detto e ritiro anche l'affermazione a proposito della Redbull che piace a tutti. Confesso che la prima foto che ho visto, sul profilo della Redbull, mi ha lasciata molto spiazzata e anche in senso negativo.
Leggevo commenti a proposito della solita vecchia storia che la vettura è beliximahhh!!!11!!! peccato per l'halo che la rovina e più li leggevo e più mi chiedevo: ma come? sono la sola a pensare che l'halo sia la parte più bella di questa monoposto?
Vi chiedo di avere pazienza, la prima foto che ho visto è stata quella del tweet fissato sul profilo Twitter della Redbull, alle 23.40 di stasera, dopo avere passato ore a fantasticare sulla presunta bellezza di questa macchina.
I precedenti c'erano tutti. Redbull e Toro Rosso hanno sempre messo in pista vetture tamarre come pochi, ma nella loro tamarraggine c'era qualcosa di hot. Per spiegarla in parole povere: in linea teorica non trovo affascinanti i gangster rapper con i capelli incolti, il corpo interamente ricoperto di tatuaggi e gusto quantomeno dubbio in fatto di abbigliamento, però un certo quattro volte campione del mondo ha indubbiamente il suo perché. La stessa cosa succede con le vetture di Redbull e Toro Rosso.
Stavolta no. La prima cosa che ho pensato quando ho visto la foto sul profilo della Redbull è stata "tutto ciò è agghiacciante". Poi ho visto altre foto, come ad esempio quelle pubblicate nel tweet di Verstappen di cui ho inserito uno screenshot all'inizio del post. Mi ha ricordato un po' quelle volte in cui mia madre mi ha scattato delle foto in cui ero in gonna o pantaloni attillati. Mi faceva cambiare posa decine di volte, facendomi mettere un po' di lato, perché le gambe sembrassero un po' meno degli stuzzicadenti che da un'inquadratura frontale. Ecco, per la Redbull funziona uguale: vista da certe inquadrature, tutto sommato, posso intravederne anche qualcosa di positivo...
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...ma non saranno questi i colori che vedremo in pista. Lo sospettavo fin da quando ho sentito qualche allusione al notiziario alla radio oggi pomeriggio (e il fatto che si parlasse di Formula 1 in un notiziario alla radio era comunque positivo e per nulla scontato), ne ho avuto la conferma stasera leggendolo su twitter: la vera livrea della Redbull 2018 la vedremo tra una settimana ai test prestagionali.

lunedì 19 febbraio 2018

Commento alla Daytona 500

#DanicaDouble, destinazione ferro da stiro /// 18 Febbraio 2018

Un cordiale saluto miei cari lettori, questo è il commento alla Daytona 500, arrivata alla sua sessantesima edizione, gara inaugurale della stagione 2018 della NASCAR Monster Cup che, essendo una delle sue gare più storiche e importanti, ha anche una procedura di qualifica abbastanza complicata da spiegare.
Tuttavia nulla è troppo complicato per essere spiegato in un commento, quindi direi che possiamo procedere:
> c'è una sessione di qualifica, in cui il più veloce ottiene la pole position;
> in questa sessione di qualifica, il pilota che ottiene il secondo tempo ottiene il secondo posto sulla griglia di partenza;
> le posizioni dalla terza in poi vengono assegnate in base ai risultati dei Can-Am Duels, delle mini-gare di sessanta giri;
> il Can-Am Duel 1 vede la presenza vede la presenza dei piloti che si erano qualificati nelle posizioni dispari nella sessione di qualifica e, in base al risultato della gara, vengono assegnate le posizioni dispari della griglia di partenza dalla terza in poi;
> il Can-Am Duel 2 è la stessa cosa per le posizioni pari e assegna le posizioni dalla quarta in poi;
> vista la presenza di quaranta vetture totali, a ciascuno dei Can-Am Duels prendono parte venti vetture (e il risultato dei primi due qualificati è irrilevante per la griglia di partenza, dato che rimangono comunque primo e secondo qualunque sia la loro posizione di qualifica.
Tutto chiaro? Spero di sì, altrimenti fingete che lo sia e accontentatevi dei duellihhhh e dei sorpassihhhh, anche se in assenza della Ferrari e soprattutto di Valentino Rossi non potranno rendere la gara spettacolarehhhh e avvincentehhhh.
Partiamo da un concetto chiaro e semplice: la pole position è andata ad Alex Blowman, classe 1993, nato il 25 Aprile. Di conseguenza è un Gufo di Interlagos onorario, un Jev onorario e, onorariamente, guida per il giardino commentando le gare altrui e la presenza/ assenza di grid girl, essendo sprovvisto di un volante. Guida la vettura numero 88, quindi porta lo stesso numero di Dale Jr, ed era dal 2015 che non correva full-time nella Sprint Cup. La seconda posizione è andata a Denny Hamlin, mentre abbiamo dovuto attendere la notte tra giovedì e venerdì per scoprire chi avrebbe occupato le altre posizioni.

Giovedì sera, alle due di notte inoltrate ero ancora sveglia, ma non avevo la più pallida idea che in quel momento si stesse svolgendo il Can-Am Duel 1 e me lo sono persa. #EpicFail. O meglio, ho visto solo gli ultimi tre giri, poi sabato pomeriggio sono andata a recuperare la gara intera su Vkontakte, un social network russo sul quale ho trovato il video introvabile sul tubo.
Voce fuori campo: "Orrorehhhh!!11!!! Come ti sei permessa?! I russi sono degli orribilihhhh usurpatorihhhh che rubano il volante ai piloti polacchi!!11!!!!"
L'Autrice(C): "Quelli che passano il loro tempo a caricare video su Vkontakte dubito che abbiano mai guidato alcunché, ma nevermind..."
La gara è iniziata tranquillamente, con Logano in testa fin dai primissimi giri. Ce ne sono voluti una deicna perché capitasse un po' di caos. Come da tradizione, l'incidente è avvenuto durante la pubblicità: piloti coinvolti Daniel Suarez, Aric Almirola e Jimmie Johnson.
Il pilota più odiato dal fanbase della NASCAR si è ritirato ed è accaduto lo stesso ad Almirola, il rimpiazzo di Danica Patrick presso il team lasciato dalla Patrick al termine della scorsa stagione. Daniel Suarez è riuscito a proseguire e ciò mi ha lasciata molto soddisfatta: rimango della speranza che Suarez, che viene screditato dai murricani perché messicano (stessa ragione per cui screditavano JMP, con la differenza che Suarez è davvero messicano), possa spaccare il cu*o a tutti, prima o poi. Tra parentesi, grazie a Wikipedia ho scoperto che Almirola, invece, pur essendo un cittadino degli States ha origine cubana. Ho scoperto anche che studiava ingegneria meccanica, anche se poi ha lasciato gli studi per concentrarsi sulla sua carriera di pilota.
Archiviata la faccenda incidente di Johnson e Almirola la gara è ripresa sempre con Logano in testa, avanti a Blaney. C'erano Keselowski, Newman e Wallace a completare la top-5.
Parliamo di Wallace: il suo nome è Darrell Jr, si chiama come suo padre ma è altresì noto come Bubba. Ora, io avrei una piccola perplessità da esprimere. Potrei capire se un povero bambino innocente fosse stato registrato all'anagrafe come Bubba e si facesse chiamare Bubba... ma se il suo vero nome non è quello, perché deve farsi chiamare con un nome così imbarazzante?! Ad ogni modo questo Bubba Wallace è un soggetto molto interessante: nel 2015, mentre gareggiava nella Xfinity, è stato coinvolto in un incidente con Brian Scott (colui al quale anni fa Nelsinho Piquet tirò un calcio nelle parti intime) e in una successiva lite con Brian Scott e con la moglie di quest'ultimo. Secondo wikipedia, Bubba Wallace è il migliore amico di Ryan Blaney.
Quest'ultimo era ancora secondo, davanti a Keselowski, McMurray, Wallace, con Newman sesto, quando a due terzi di gara c'è stato un crash di William Byron. Il primo pensiero che ho fatto è andato a Byron Moreno (qualcuno se lo ricorda? ho qualche dubbio perché sono passati abbastanza anni dai mondiali 2002) e, di conseguenza, per assonanza ho pensato a Roberto Moreno. <3 Purtroppo, però, Roberto Moreno non si è materializzato dal nulla, mentre tra una cosa e l'altra, dopo la safety car sono arrivati i giri che ho visto in diretta l'altra notte.
C'era la chat su Youtube e ho assistito a numerose perle di ignoranza motoristica, perché i fanboy della NASCAR mi sembrano molto più trash di quelli della Formula 1. C'era anche chi si augurava che Keselowski crashasse...
Keselowski: "Okay."
L'ha fatto a tre giri dalla fine, mandando la gara in overtime. Blaney frattanto è passato in testa davanti a Logano, mentre Wallace è risalito al terzo posto e, al restart, era anche piuttosto scatenato. C'era gente che pensava che tutto ciò fosse comico.
Blaney , Logano e Wallace hanno chiuso in top-3, mentre la top-5 è stata completata da Stenhouse e KuBusch.
Ricky: "Chi se ne frega di KuBusch. Pensi di fare meglio di me, Danica? Vai a stirare!!!111!!!1"
Danica: "Ti ricordo che non siamo più fidanzati."
Ricky: "Ah, già. Se vedi Allmendinger in pista, gli puoi consegnare questo bigliettino? C'è scritto: vuoi metterti insieme a me e stirare quando arrivi dietro di me? sì, no, forse, rispondi con una crocetta."
Danica: "Volentieri. Sono certa che metterà la crocetta sul forse."
AJ: "Esatto, come hai fatto a indovinare?"
Ricky: "Aaaaawwww, grazie per non avere stroncato la mia proposta sul nascere. *-* Mi raccomando, asfalta Danica nel Can-Am Duel 2!"

Il Can-Am Duel 2 immagino che sia stato disputato quando da noi era piena notte e, in altri momenti. Non avevo idea di quando sarebbe iniziato, quindi sono andata a letto prima di scoprirlo, terrorizzata dall'idea che avrei potuto arrivare a rimanere alzata a guardarlo.
La gara l'ho vista sabato nel tardo pomeriggio sempre sullo stesso sito, visto che ancora una volta era irreperibile su Youtube. Non ho capito se non ci fosse perché i video erano stati bloccati, oppure se nessuno avesse preso i Can-Am Duels abbastanza sul serio da pubblicare i video. Sul canale ufficiale della NASCAR non c'erano, anche se il mio sospetto è che prima o poi arriveranno: le gare del 2017 si trovano tutte, su Youtube, anche sul canale ufficiale, e c'è scritto che sono state trasmesse in live streaming, quindi il mio sospetto è che vengano sbloccate solo in un secondo momento al di fuori dagli States, ma che ci siano già.
Tutto questo, comunque, non ha importanza adesso, devo parlare di cose serie, come ad esempio la gara.
Hamlin era in testa davanti a KyBusch e alla sua macchina degli M&M's. Le posizioni, davanti, non sono cambiate almeno finché KyBusch non ha iniziato a perdere qualche posizione: si sono alternati Harvick e poi Menard al secondo posto, dopodiché nelle retrovie c'è stato un crash, piloti coinvolti Larson e Di Benedetto.
L'Autrice(C): "Quindi Di Benedetto esiste davvero, non è solo un nome scritto per abbellire la grafica."
Di Benedetto: "Perché, avevi qualche dubbio?"
L'Autrice(C): "Sì, dato che se tu esistessi davvero Danica si sarebbe fidanzata con te per avere qualche probabilità che fossi tu a stirare."
Danica: "Smettila di prendermi per i fondelli, Autrice(C). Non vedi che sono qui nella mia scintillante vettura verde-fluo? #GoDaddyReturns. In questa gara intendo spaccare il cu*o a D.J. Kennington."
Douglas James Kennington, altresì noto come D.J. Kennington, l'avevo già notato una volta l'anno scorso, per poi scoprire che essendo nato nel 1977 aveva quarant'anni. Ha partecipato a tre gare l'anno scorso, mentre gareggia full-time nel campionato canadese di Stock Car. D.J. è infatti un connazionale della Villeneuve-family, di Strollino e delle marmotte di Montreal.
Frattanto c'è stato il restart e Danica ha fatto qualche giro in top-ten, prendendosi anche il lusso di stare davanti a Kyle Busch. Però è durata poco e, appunto, si è ritrovata subito abbastanza indietro. Però era a pieni giri, mentre Kennington era doppiato e nessuno, a parte me, aveva una visione Kennington-centrica della gara, nemmeno lo stesso Kennington.
Frattanto Hamlin era scivolato in seconda posizione, mentre in testa c'era Chase Elliott, definito dai telecronisti come un pilota di seconda generazione. Suo padre è Bill Elliott, vincitore del titolo nel 1988, anno in cui Chase non era neanche un pensiero lontano (è del 1995). Il vero nome di Bill Elliott è William Clyde Elliott. Il vero nome di Chase Elliott, ho scoperto googlandolo, è nientemeno che William Clyde Jr. Mi rimangono due domande: 1) perché i piloti americani si chiamano in un modo ma vengono chiamati con nomi completamente diversi?, 2) perché i piloti hanno così poca fantasia nel dare nomi ai propri figli?
...Intanto, per parlare di Chase Elliott, mi stava sfuggendo un dettaglio di grande importanza: terzo c'era Harvick e questo non è importante, quarto c'era Bowyer e nemmeno questo è importante, mentre al quinto posto c'era nientemeno che Allmendinger! Era un momento da standing ovation, ma c'era poco da essere felici, perché non è durata a lungo.
Hamlin è stato secondo fino al penultimo giro, ma ha perso posizioni, anche se la cosa non ha intaccato, ovviamente, la sua seconda posizione in griglia. Harvick ha quindi concluso secondo dietro a William Clyde Jr, con Bowyer che si è fatto sottrarre in extremis la terza piazza da Erik Jones, ritrovandosi quarto, davanti a KyBusch. AJ 10°, Danica 14°.
AJ: "A stirare!!!11!!!!1!"
Danica: "Non dirlo così, davanti a tutti. La nostra liaison segreta deve rimanere segreta."
Ricky: "Wait, wait, wait, ero io che dovevo fidanzarmi con AJ."
D.J. Kerrington: "Se vuoi puoi fidanzarti con me. Dopotutto le foto attestano che ho gli occhi azzurri."
Ricky: "Gli occhi azzurri! *________* Aaaaaaawwwwww!"

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Blowman - Hamlin
2^ fila: Blaney - Elliott
3^ fila: Logano - Harvick
4^ fila: Wallace - Jones
5^ fila: Stenhouse - Bowyer
6^ fla: KuBusch - KyBusch
7^ fila: Newman - A.Dillon
8^ fila: Ragan - Menard
9^ fila: Suarez - Bayne
10^ fila: McMurray - Allmendinger
11^ fila: Buescher - McDowell
12^ fila: T.Dillon - Truex
13^ fila: Gaughan - Kahne
14^ fila: J.Earnhard - Patrick
15^ fila: Marks - Kennington
16^ fila: Keselowski - Lajoie
17^ fila: Byron - Gaulding
18^ fila: Johnson - Di Benedetto
19^ fila: Almirola - Larson
20^ fila: Gilliland - Thompson

Domenica è finalmente arrivato il #RaceDay e nel tardo pomeriggio ho iniziato a cercare informazioni sull'orario in cui sarebbe partita la gara. Ho trovato 14.00 Eastern Time o 14.30/14.40 Eastern Time, il che significava alle nostre otto di sera o, al più, alle nostre 20-30/20.40... ma non è andata esattamente così. Quando mi sono messa a seguire la gara in streaming su un canale Youtube, in realtà la gara non era ancora iniziata e ho dovuto attendere circa mezz'ora, nonostante fossero già le otto e mezza passate... Questa cosa di iniziare fuori orario è una cosa che mi auguro ardentemente che per la Formula 1 non succeda mai...
...
...
...
...ma non siamo qui per parlare di Formula 1, siamo qui per parlare dell'ultima gara di stock car di Danica Patrick, nonché la sua prima gara di stock car dopo la fine della sua relazione con Ricky!
La gara prevedeva un totale di 200 giri, di cui 60 nel primo stage, 60 nel secondo e i restanti 80 nel terzo ed è iniziata, come ho già detto in tutte le salse, con Alex Bowman in prima posizione.
Hamlin: "E questo chi è?"
Bowman: "Sono un outsider quindi nessuno mi odia, come invece succede ai personaggi di spicco."
Hamlin: "Però noi personaggi di spicco ti asfaltiamo facendoti una pernacchia."
Hamlin ha fatto la suddetta pernacchia a Bowman portandosi in testa, mentre Bowman perdeva altre posizioni, tanto che ci siamo ritrovati con Bubba Wallace secondo (ma che cavolo di nome è Bubba?!), mentre in lotta per il terzo posto c'erano Blaney e Ricky! #Inchino.
Tutto è stato tranquillo per una decina di giri, poi la vettura di Cory La Joie ha iniziato a perdere fumo... ed è curioso che uno che ha un cognome del genere sia uno da mai una gioia.
Safety car, tutti ai box, Hamlin si è fermato fuori dalla propria piazzola ed è stato penalizzato con un drive through!
Bowman: "Che goduria! *-* E anche molta gente che commenta nella chat di Youtube sembra essere molto soddisfatta."
La gente della chat del video di Youtube, in realtà, mi sembrava un po' più acculturata del solito, non ho letto tanti insulti o minacce di morte, in quel momento, anzi, ho letto di gente che parlava di Alonso e del fatto che erano dispiaciuti che non partecipasse alla Indy 500 quest'anno. Considerando la cultura motoristica media degli appassionati di NASCAR sono stata piacevolmente sorpresa del fatto che nessuno abbia chiesto chi è Alonso o che cosa sia la Indy 500.
Al restart c'era in testa Kurt Busch, davanti a Ricky!!!111!!!11 e Wallace. KuBusch è comunque durato poco in testa, plot-twist è tornato a lottare per la leadership nientemeno che Bowman, dopo che la gara aveva superato indenne uno svarione di Kahne che temevo facesse entrare la safety car.
Uscito vincente da un duello con Bowman, Jones si è piazzato in testa alla gara, mentre Bowman è sparito di nuovo nel dimenticatoio. Ricky e "Bubba" erano comunque nelle prime posizioni almeno finché quest'ultimo, dopo una trentina di giri di gara, ha iniziato a perdere terreno.
Kyle Busch: "Ma gli ruberò la scena, nonostante lo si sia appena visto mentre veniva superato dalla nostra Fluo-Green Lady!"
KyBusch ha forato mentre era in quinta posizione ed è stato costretto a rientrare ai box mentre i telecronisti parlavano di detriti e io speravo che non entrasse la safety car. Non è entrata la safety car e ciò mi ha riempita di gioia.
Quando è arrivata la pubblicità, più o meno per la decima volta nell'ultima mezz'ora, Bowman era in testa. Quando è finita la pubblicità... OH MY FELIIII CRY! In testa c'era nientemeno che Ricky! *______*
L'Autrice(C): "Sarebbe bellissimo se Ricky vincesse e se sul podio, alla fine, venisse invitata Danica in Feliiii-style, quindi potessero incontrarsi lì."
C'erano alcuni intoppi: 1) mancavano più o meno centosessanta giri di gara, in quel momento, e poteva succedere di tutto, 2) i tifosi di NASCAR non hanno per Danica la stessa considerazione che i tifosi brasiliani di F1 hanno per Massa, 3) dubito fortemente che il podio, come entità fisica, esista in NASCAR. La gloria è tutta per il primo classificato che fa burnout e va in victory lane, mentre al secondo e al terzo non pare che non sia destinata nessuna consolatoria bottiglia di champagne. In realtà nemmeno al vincitore sembra destinata una bottiglia di champagne, deve essere questa la ragione per cui a suo tempo Raikkonen ha avuto risultati di dubbio valore in NASCAR Trucks.
Raikkonen: "Erano già stati nominati Alonso e Massa, stasera, mi sembrava strano non avere ancora fatto la mia comparsa. Sebby dov'è?"
Hamilton: "È qui con me. Sto ammirando i suoi meravigliosi occhioni azzurri."
Vettel: "Io sono ancora convinto che tu nasconda l'amante sotto al letto, dato che di recente ho visto il Principe Leo ricoperto di polvere, ma non fa niente."
William Clyde detto Chase: "Chi siete tutti quanti voi? Cosa volete?! Ho superato Ricky e adesso in testa ci sono io. Il mondo sta invocando una mia vittoria."
Heidfeld: "Io sono il primo a sperarci."
Ricky: "Io sto perdendo posizioni. Credo che sia tutta colpa di Danica che mi ha fatto il malocchio."
Logano: "Adesso in testa ci sono io!!111!!11!"
William Clyde detto Chase: "Levati di mezzo, oppure mando Kyle Busch a picchiarti!"
Ricky: "Tunz tunz tunz, sono di nuovo terzo!"
Kurt Busch: "Adesso non lo sei più!"
Quella è stata una fase abbastanza movimentata della gara, con Elliott e Logano che lottavano per la leadership con altri piloti random e con gente che in chat parlava di "copywrite". E sono anche madrelingua...
Quando mancavano una decina di giri alla fine dello stage c'è stato un crash di Kyle Busch. Probabilmente ha scambiato un muro per Logano. È entrata la safety car per la seconda volta: tutti ai box.
Ancora una volta Kurt Busch ci ha guadagnato dalla safety car, ritrovandosi in testa.
Dietro di lui c'era Elliott. Poi c'era Jones. Poi c'era Ricky. Poi c'era Suarez in quinta posizione e ha anche superato Ricky per il quarto posto! #MexicanPower. Poi è risalito al terzo posto! #SemprePiùMexicanPower. Poi, all’ultimo giro del primo stage, ho visto Ricky risalire in seconda posizione, varie vetture cambiare traiettoria più di una volta... E POI IL CAOS! La gloria di Suarez è terminata allo stesso modo in cui termina spesso la gloria dei piloti messico-venezuelani durante i gran premi. Con lui si sono incidentati altri cinque, ma né la grafica né le voci dei telecronisti intendevano informarci di chi si trattasse. Kurt Busch ha ottenuto la stage win e pare che si sia trattato della sua prima stage win di sempre, davanti a Ricky e a Blaney.
Le altre vetture coinvolte nell'incidente pare fossero quelle di Jones, Byron, Larson e Ty Dillon, stando ai tweet che ho visto. Però io ho visto venire coinvolto anche Jimmie Johnson, con probabile gioia dei suoi detrattori.

La safety car, l'ingresso ai box in branco e il fatto che ci fossero piloti su diverse strategie ha rimescolato un po' le carte in tavola all'inizio di uno stage 2 che sembrava decisamente più tranquillo della fine dello stage 1. Ci siamo ritrovati con Bowman e Blaney a lottare per la prima posizione: quest'ultimo ne è uscito vincente e Bowman è successivamente sprofondato di alcune posizioni. Al secondo posto è risalito Menard, che secondo la sua pagina wikipedia si è laureato in business all'università di Wisconsin-Eau Claire, nome che mi ricorda l'Eau Rouge e Claire Williams. Nel 2014, ha saltato una sessione di qualifiche per via della sovrapposizionehhhh di tali qualifiche con la nascita di sua figlia... ed è stato così che, parlando dei fatti privati di Paul Menard, mi sono accorta di Almirola in top-5!
Almirola: "Se la gara finisse adesso e se io fossi fidanzato con Ricky, toccherebbe a Ricky stirare."
Menard: "E qui è tornato Bowman che sta cercando di infastidire la mia seconda piazza."
Keselowski: "E io sto cercando di infastidire la sua terza piazza."
Menard: "Tu somigli a Dany Kvyat, perché non sei ancora stato appiedato e rimpiazzato da tutti i Verstappini, i Pokemon e i Brendon Bitch di turno?"
Keselowski: "Io sono un pilota di NASCAR. Non so chi sia Kvyat. Non so nemmeno chi sia Verstappino, chi sia Brendon Bitch e soprattutto chi siano i Pokemon. E non so nemmeno di chi sia il posteriore che sto ammirando in questo momento."
Almirola: "è il mio!"
Keselowski: "Orrorehhhh! Io non voglio guardare né il tuo posteriore né quello di Blowman. Adesso supero entrambi."
La trafila è continuata fino a poco dopo la metà del secondo stage, quando Byron, evidentemente sopravvissuto all'incidente, aveva la vettura che strisciava a terra per una foratura: è entrata per la quarta volta la safety car. Stavolta, dopo la trafila dei pitstop, in testa c'era Truex. Keselowski era secondo, ma poi Blaney l'ha superato andando a prendersi almeno la seconda posizione.
Meno tre.
Meno due.
Meno uno.
Finito il momento di gloria di Truex, Blaney è tornato in testa, Keselowski secondo, Elliott terzo...
Poi Elliott si è infilato tra Keselowski e il muretto, è risalito al seonco posto, ha fatto uno svarione, ha cozzato contro Keselowski, è finito a muro e varie vetture sono finite fuori. Ed è stato così che William Clyde Elliott Jr detto Chase ha contribuito a mettere fine, con novantotto giri d'anticipo, alla carriera di Danica Patrick come pilota di stock car. Firefox ha protestato andando in palla, mentre io realizzavo che l'altro pilota coinvolto era Kasey Kahne.
Quando sono riuscita a tornare a seguire lo streaming, Danica veniva intervistata e indossava un paio di Ray-Ban, segno evidente che non aveva a disposizione l'ombretto bianco perlato.
La gara è ripresa con tredici giri alla fine dello stage e Blaney era ancora in testa, mentre Truex, Menard e Bayne lottavano per la seconda posizione, con Stenhouse poco dietro, anche se quest'ultimo è rientrato ai box, mi pare.
Blaney è andato dritto fino alla stage win, che ha ottenuto davanti a Menard e a Logano, con quest'ultimo che ha trollato Almirola che era stato al terzo posto nei momenti immediatamente precedenti.

Evidentemente era destino che Firefox dovesse rompermi l'anima, mentre seguivo la Daytona 500 (mi rendo conto che dopo due ore e mezza iniziava a non poterne più, però che rottura...), quindi poco dopo la fine dello stage 2 è andato in palla un'altra volta, facendo andare in palla anche gli altri programmi che avevo aperti in quel momento. Ho resistito alla tentazione di sbattere la testa contro uno spigolo soltanto perché poco prima avevo visto una cosa bellissima.
Essendo lo stage 2 finito in regime di bandiera verde, si era passati a una "competition caution" o come si chiama e tutti sono rientrati ai box.
Ho visto chiaramente che la grafica indicava, in quel momento, Allmendinger in testa davanti a Buescher con Gilliland terzo. Suppongo che non si fossero ancora fermati. Oppure che io fossi nel pieno di un trip allucinogeno. Peraltro mi sono ricordata che il team per cui corrono Allmendinger e Buescher nel pomeriggio aveva lanciato un concorso in cui qualcuno poteva essere sorteggiato per vincere un milione di dollari che gli sponsor avrebbero offerto se Allmendinger o Buescher avessero vinto la gara. Conor Daly ha scritto su Twitter che intendeva partecipare al concorso nella speranza di vincere i soldi che avrebbero potuto finanziargli qualche gara in Indycar, dal momento che è rimasto senza volante.
Quando sono tornata a seguire la gara, dodici giri più tardi, ho avuto il sospetto che o quegli eroici piloti si fossero fermati ai box con un po' di ritardo, oppure che fosse stato appunto un trip allucinogeno. In testa c'era Blaney, seguivano Logano, Hamlin, Bowman e... plot-test, Di Benedetto era in quinta posizione! Poi ho riavviato il computer perché Firefox aveva crashato un'ulteriore volta e quando finalmente ho avuto la possibilità di riprendere a seguire la gara, superato anche uno stacco pubblicitario, la top-5 era tale e quale a prima. Seguiva Bubba Wallace. Seguiva Ryan Newman. Seguiva, in ottava posizione, AJ Allmendinger! Anche Buescher era in top-ten, alle spalle di KuBusch. Non appena me ne sono accorta, tuttavia, ha pensato bene di perdere qualche posizione, mentre anche Allmendinger si faceva superare da Busch. Però ha superato Newman, mantenendo l'ottavo posto.
Intanto c'è stata un'ulteriore interruzione pubblicitaria. Quante ce n'erano già state? Qualcosa come sessanta o settanta?
Frattanto Hamlin era in lotta con Blaney per la leadershp, dietro di loro c'era Truex, ma Blaney stava sprofondando... KuBusch era terzo e, mentre stavo leggendo chi ci fosse quarto, c'è stato un nuovo stacco pubblicitario. Ad ogni modo dietro di lui dovevano esserci, a vario titolo, Bowman e qualcun altro, dove per qualcun altro c'era anche Allmendinger in settima posizione.
Allmendinger: "Vorrei annunciare a tutti che mi sono fidanzato con il mio compagno di squadra Buescher. Ho l'impressione che oggi dovrà stirare."
Buescher: "Se fossi al posto tuo non ne sarei così convinto. La gara non è ancora finita, potrebbe capitare qualsiasi cosa."
Voce fuori campo: "Oh, è finita la pubblicità. Quel qualcun altro che c'era dietro a Bowman era Newman e quell'altro qualcun altro che c'era dietro a Newman era Allmendinger!"
Altra voce fuori campo: "Ora c'è di nuovo la pubblicità."
L'Autrice(C): "Che pa**e... ma quando finisce? Oh, vedo che Allmendinger ne ha approfittato per farsi superare da Hamlin e Di Benedetto."
Poi, a undici giri dalla fine, Byron ha crashato, facendo entrare la safety car.
Al restart KuBusch e Hamlin hanno affiancato Blaney, che è stato superato anche da Almirola. Le posizioni sono cambiate molto in fretta, ho visto Di Benedetto, Allmendinger e Buescher alternarsi in top-5! Poi Allmendinger è sprofondato, mentre davanti KuBusch e Blaney procedevano fianco a fianco, con anche Almirola che tentava di infilarsi!
Poi, a due giri dalla fine, KuBusch si è girato e si è scatenato il caos! Ho visto Ricky incidentato e qualcosa come una dozzina di altri piloti. Fuori anche Blaney, che aveva praticamente dominato la gara, Bowman, Di Benedetto e Gaughan. Solo loro? Mi sembravano di più, a vista d'occhio.
La gara è andata in overtime e in quel momento non avevo la più pallida idea di chi ci fosse in testa, però ero molto soddisfatta di fronte alla prospettiva che gente tipo Allmendinger, Buescher e Newman fossero ancora in pista!
Twitter mi ha informata che in top-ten c'erano Hamlin, Almirola, Buescher, A.Dillon, Menard Wallace, Logano, Allmendinger, Blaney e Newman, al che ho iniziato a sperare che potesse vincere qualche pilota pittoresco. Ho visto le mie speranze concretizzarsi quando Almirola è passato in testa, mentre Hamlin perdeva la posizione anche a vantaggio di Austin Dillon.
Il penultimo giro è terminato.
È stata esposta bandiera bianca, il che significava che, qualora qualcun altro avesse crashato, la gara sarebbe comunque terminata regolarmente senza andare in overtime un'altra volta.
Il crash c'è stato e l'autore è stato nientemeno che il leader Almirola, poi classificato in 11^ posizione. La vittoria è andata quindi a Dillon, davanti a nientemeno che Bubba Wallace! Hamlin ha chiuso terzo, mentre Buescher ha vinto il confronto con Allmendinger: 5° vs 10°. A quel punto, dopo tre ore e mezza, la gara è terminata.
Buescher: "A stirareeeeeehhhhhhh!"
A proposito di stirare, se fosse stato ancora fidanzato con Danica, Ricky non avrebbe più dovuto stirare vita natural durante... Credo che si possa intuire a quale attività si sia quindi dedicato mentre io scrivevo il Commento alla Daytona 500 (o meglio, mentre finivo di ultimarlo, l'ho iniziato sabato pomeriggio e buona parte l'ho scritto mentre seguivo la gara, altrimenti non sarei riuscita a terminarlo poco più di un'ora dopo).
Come già specificato, questo è stato un commento bonus, perché d'ora in avanti intendo parlare di NASCAR come off topic all'interno dei commenti alla Indycar (anche se, non per scrivere commenti ironici alle gare, sarò lieta di parlare di NASCAR in altre occasioni), quindi non fateci l'abitudine.

RISULTATO: 1. Austin Dillon (Richard Childress), 2. Darrell Wallace Jr (Richard Petty), 3. Denny Hamlin (Joe Gibbs), 4. Joey Logano (Penske), 5. Chris Buescher (JTG Daugherty), 6. Paul Menard (Wood Brothers), 7. Ryan Blaney (Penske), 8. Ryan Newman (Richard Childress), 9. Michael McDowell (Front Row), 10. A.J. Allmendinger (JTG Daugherty), 11. Aric Almirola (Stewart Haas), 12. Justin Marks (Rick Ware), 13. Trevor Bayne (Roush Fenway), 14. David Gilliland (RBR Enterprises), 15. Clint Bowyer (Stewart Haas), 16. Jamie McMurray (Chip Ganassi), 17. Alex Bowman (Hendrick), 18. Martin Truex (Furniture Row), 19. Kyle Larson (Chip Ganassi), 20. Gray Gaulding (BK), 21. Jeffrey Earnhardt (Starcom), 22. Mark Thompson (MBM), 23. William Byron (Hendrick), 24. D.J. Kennington (Gaunt Brothers), 25. Kyle Busch (Joe Gibbs), 26. Kurt Busch (Stewart Haas), 27. Matt Di Benedetto (Go Fas), 28. Brendan Gaughan (Beard Motorsport), 29. Ricky Stenhouse (Roush Fenway), 30. David Ragan (Front Raw), 31. Kevin Harvick (Stewart Haas), 32. Brad Keselowski (Penske), 33. Chase Elliott (Hendrick), 34. Kasey Kahne (Levine Family), 35. Danica Patrick (Premium Motorsports), 36. Erik Jones (Joe Gibbs), 37. Daniel Suarez (Joe Gibbs), 38. Jimmie Johnson (Hendrick), 39. Ty Dillon (Germain Racing), 40. Corey Lajoie (Tristar).

OSSERVAZIONI FINALI:
> sono profondamente commossa dal fatto che il telecronista americano abbia definito Danica Patrick come la donna più vincente di questo secolo, invece di venirsene fuori con sparate del tipo “Danica ha vinto solo una gara di Indycar, mentre [tizia sconosciuta] ha vinto molto più di lei imponendosi in molteplici corse di trattori alle sagre parrocchiali”;
> sono profondamente infastidita dal fatto che i fanboy americani siano piovuti dalle nuvole perché OMG!!11!!! non hanno mai visto un pilota nero salire sul podio di una gara automobilistica (Wallace / so che il podio non esiste come entità fisica ma ci siamo capiti), perché questo significa che non hanno mai guardato la Formula 1 negli ultimi undici anni;
> sono rimasta profondamente ammaliata nello scoprire che il team per cui gareggia McMurray si chiama Front Row, ovvero prima fila;
> o sono io che non capisco nulla di queste cose, o Austin Dillon mi sembra (dal punto di vista estetico) una versione Made by NASCAR di nientemeno che Will Stevens! Purtroppo non penso di potere chiedere ad altri se abbiano avuto questa impressione, perché immagino che non abbiano nessuna consapevolezza dell’esistenza di Will Stevens;
> probabilmente molti miei conoscenti non hanno nemmeno idea di chi sia Austin Dillon, ma ciò va a compensare il fatto che tanti fanboy americani non seguano minimamente la Formula 1, quindi va bene così.

domenica 18 febbraio 2018

Baby Iceman!

Ma quanto è bello Robin "Ice"? ;-)

Aaaaaawwwww!

Vogliamo parlare di quanto sia adorabile la figlia di Rosberg? *________* Il soprannome di Kleine Prinzessin ci sta tutto! <3

sabato 17 febbraio 2018

100000 visite! *-*

Oggi è un giorno importante per il blog, in quanto apparentemente ha raggiunto e superato quota centomila visite, un risultato a mio parere di tutto rispetto, possibile grazie all'impegno con cui in questi anni l'ho tenuto aggiornato parlando di Formula 1 e di altre serie automobilistiche e in cui l'ho fatto in qualche modo conoscere sul web, dato che nella *real life* quei pochi che ne sono a conoscenza non ne sono mai stati particolarmente interessati. Anzi, se vedessero il mio blog, probabilmente se ne uscirebbero con domande del tipo: come fai a seguire così tante serie???222???22??? vivi per il motorsport???22???22?

Il paradosso della *real life* è che c'è gente convinta che si possano guardare tranquillamente tutti i capi d'abbigliamento di tutti i negozi della galleria di un centro commerciale senza avere una vita interamente incentrata sulla contemplazione di capi di abbigliamento, ma che non si possano seguire diverse serie di automobilismo, a meno di non avere una vita incentrata sul motorsport.
Ho intenzione quindi di rispondere al grande dubbio e di spiegare come è possibile avere una vita non incentrata sul motorsport, ma avere interesse per il motorsport (il fatto di avere una settimana lavorativa che va dal lunedì al venerdì è sicuramente d'aiuto, ma la legge del caso vuole che la domanda venga anche e soprattutto da persone che, come me, nel weekend non lavora - curiosamente tra i miei amici il più appassionato di motori è proprio l'unico che lavora anche la domenica ma riesce comunque a seguire, almeno a livello di differita o di highlights, le gare).

Questo è il modo in cui mi organizzo:

> Formula 1: visione della gara in diretta in tv/ internet, con qualche gara in differita.
Se guardo la gara al computer prendo appunti direttamente durante la gara per cronache o commenti, altrimenti guardo la gara senza prendere appunti e per scrivere cronaca o commenti vado a recuperare la cronaca giro per giro live di GPUpdate.
Tempo per scrivere un commento a un gran premio: dipende, una serata, oppure nei tempi morti, oppure andando a letto alle tre invece che alle due.

> Formula E: visione della gara in diretta oppure in una differita TV quando compatibile con i miei orari, altrimenti visione in Internet nei giorni seguenti.
Generalmente prendo appunti mentre seguo la gara per scrivere il commento e, per tale ragione, oltre che perché mi trovo meglio, in genere vedo la gara sul sito del canale che la trasmette invece che sul televisore.
La gara è breve, dura meno di un'ora, e abbozzando parte della cronaca mentre prendo appunti mi metto avanti con i lavori.

> Indycar: funziona più o meno come la Formula E, con il lato positivo che, quando guardo la gara non in diretta, se sono in ritardo con le tempistiche di produzione del commento, è possibile sfruttare una "comodità" possibile grazie a Youtube.
Aprendo infatti due volte il video è possibile guardare in contemporanea la prima parte della gara e la seconda, oppure andare avanti gradualmente, togliendo ovviamente l'audio a una delle due parti. In tal modo si dimezzano i tempi ed è possibile scrivere la cronaca più in fretta.
Sono abituata a fare più cose in una volta sola, quindi non mi è difficile capire che cosa stia succedendo (e poi, ad ogni modo, la gara si può rivedere con calma). Prediligo tuttavia andare avanti a poco a poco (di dieci minuti in dieci minuti), invece che "spezzare in due" la gara, per evitare grossi spoiler.
Per le serie americane, seguo anche la NASCAR seppure non con la stessa costanza: è raro che io veda gare intere, anche perché sono infinitamente lunghe, spesso vedo una parte della gara oppure gli highlight.

> DTM: facilmente reperibile su Youtube, valgono le stesse considerazioni fatte per la Indycar, in caso di necessità è possibile vedere una gara in tempi brevi e abbozzare in tempi brevi una mini-cronaca di quello che succede.

> Serie minori open wheel: per la Formula 3 è molto più facile dato che la caricano su Youtube (sono stati più i casi in cui ho visto gare intere che highlight, e a volte ho seguito una parte di gara in diretta), per GP2 e GP3 spesso mi devo accontentare solo degli highlight perché il resto non è disponibile.
Ogni tanto vedo gare di Formula 4 (in particolare quella italiana anche se ogni tanto ho visto gare della serie ADAC) che venendo trasmessa solo in diretta sui siti ufficiali non può però essere rivista in seguito e, in generale, mi tengo aggiornata almeno a livello di risultati.

> Endurance: in genere mi limito a vedere gli highlight o a tenermi aggiornata leggendo news e risultati, anche se per eventi come la 24 Ore di Le Mans o la 24 Ore di Daytona mi è capitato spesso di seguire almeno un po' le gare. Il mio record è stato con la 24 Ore di Le Mans del 2017, di cui ho visto all'incirca otto ore (con il picco massimo di tre ore consecutive)

La domanda di riserva di solito è: come fai a tenere aggiornato il blog? Non ti porta via tempo? Beh, non ho facebook, quindi posso dedicare al blog il tempo che altri dedicherebbero a facebook. *roll eyes* Credo che questa sia la ragione per cui oggi sono riuscita ad arrivare a centomila visite.

venerdì 16 febbraio 2018

Commento prestagionale al Campionato di Indycar

Ready. Set. Go. /// Febbraio 2018

DOMANDA 1: Wait, wait, wait... Da quando scrivi un Commento Prestagionale alla Indycar? Come ti è venuta in mente questa novità?
RISPOSTA: Non si tratta di una novità perché, per la Formula 1, è da anni ormai che scrivo commenti non appena vengono disputati i test prestagionali. Ho semplicemente deciso di riprendere lo stesso format anche per la Indycar, in modo da illustrare quello che vedremo quest’anno, sia in pista sia nei miei commenti alle gare.

DOMANDA 2: Come ti organizzerai quest’anno per guardare la Indycar? Seguirai le gare in diretta oppure le guarderai in seguito? Quando scriverai i commenti?
RISPOSTA: Tendenzialmente ho l’abitudine di vedere in diretta quello che mi è possibile vedere in diretta e di andare a vedere su Youtube, dove le gare sono facilmente reperibili, quello che mi è difficile o addirittura impossibile vedere in diretta, per questioni di fuso orario o per altri problemi. Ovviamente ci sono delle “difficoltà logistiche” quando si tratta di seguire un campionato le cui gare vengono disputate quando qui è sera o notte, ma nel corso degli anni sono sempre riuscita a superare le avversità a cui noi appassionati di Indycar veniamo messi di fronte. L’obiettivo sarebbe quello di scrivere i Commenti in tempi abbastanza brevi, nel giro di pochi giorni, direi.
Ho intenzione, inoltre, di coprire anche il campionato di Sprint Cup, per il quale non ho però intenzione di scrivere commenti per ogni evento: ci sarà un Commento bonus per la Daytona 500, mentre delle restanti gare della regular season ne parlerò come off topic nei commenti alla Indycar. Per i playoff, che avranno luogo dopo la fine del campionato di Indycar, vedremo.

DOMANDA 3: Perché hai deciso di scrivere i Commenti Ironici non solo alla Formula 1 ma anche alla Indycar?
RISPOSTA: essenzialmente perché intendo parlare del campionato di Indycar sul mio blog e scrivere cronache che abbiano il format dell’articolo di giornale non è una cosa che fa per me. Ci ho provato e l’ho anche fatto per anni, ma il mio vero obiettivo è un altro. Le cronache semi-serie fanno molto più per me di quanto non lo facciano gli articoli e, sebbene io non abbia mai avuto problemi a scrivere pseudo-articoli quando capitava l’occasione, non trovo nella stesura di articoli la stessa soddisfazione che ho nello scrivere cronache semi-serie e nel salvare i miei lettori da lunghe notti insonni.

DOMANDA 4: Come ti definisci nei confronti della Indycar? Tifosa, appassionata, ecc...
RISPOSTA: Tifosa non sarebbe il termine giusto, perché sebbene io abbia delle simpatie in prevalenza verso gli ex piloti di Formula 1 (e verso i brasiliani), è l’interesse per la serie che mi spinge a guardarla. Non credo che l’interesse che provo per la Indycar raggiungerà mai l’interesse quasi morboso che provo nei confronti della Formula 1 (vedere una gara di Indycar al lunedì senza essere al corrente del risultato è una cosa che sono riuscita a fare, mentre non riuscirei a guardare una gara di Formula 1 addirittura il giorno dopo senza provare sensazioni sgradevoli nel non sapere che cosa sia accaduto), ma rimane pur sempre una serie per la quale provo molto interesse.

DOMANDA 5: Pensi che ci sia un modo per incrementare il fanbase italiano della Indycar?
RISPOSTA: Sì, ma è di impossibile realizzazione, dato che per incrementare il fanbase italiano bisognerebbe prendere due vetture, verniciarle di rosso e appioppargli sopra lo stemma del Cavallino. Poi, per conservare il fanbase, bisognerebbe in un secondo momento che quelle vetture si rivelassero vincenti.

DOMANDA 6: Perché non la smetti di rispondere a queste domande e non inizi il vero e proprio commento introduttivo alla stagione 2018?
RISPOSTA: Questa mi pare un’ottima idea...
...
...
...quindi iniziamo dall’inizio e andiamo a dare un’occhiata a dare un’occhiata al calendario, ai team e ai piloti che disputeranno questa stagione. Ci tengo a precisare che questo commento è stato scritto in gran parte il 13 Febbraio, anche se ultimato la sera del 15, pertanto soltanto nelle ultime fasi ci saranno accenni a una certa notizia.

CALENDARIO: il campionato inizierà l'11 Marzo con il circuito cittadino di St.Petersburg, dopodiché ci sarà una lunga pausa fino al 7 Aprile, quando si svolgerà, di sabato sera, la gara di Phoenix, il primo degli ovali. Il 15 e il 22 Aprile si riprenderà con il circuito cittadino di Long Beach e con il road track di Barber.
Il mese di Maggio sarà dedicato a Indianapolis: sabato 12 sarà la volta dell'Indianapolis Road Track, mentre nel Memorial Weekend, il 27 Maggio, sarà disputata la 102esima edizione della Indy 500 di cui, vista l'assenza di Alonso, forse sentiremo parlare un po' di meno. *roll eyes*
Le due settimane che seguiranno saranno molto intense: nel weekend el 2/3 Giugno ci sarà il gran premio sul circuito cittadino di Detroit, doppio evento come negli anni scorsi, mentre sabato 9 ci sarà la Texas Indy 600 sull'ovale di Fort Worth. Si tornerà in pista sul road track di Road America il 24 Giugno, mentre ci saranno tre eventi anche nel mese di luglio: l'ovale di Iowa Corn l'8, il circuito cittadino di Toronto il 15 e, infine, il 29 si correrà sul road track di Mid-Ohio.
Dopo tre settimane di pausa, il 19 e il 25 Agosto ci saranno gli ultimi due ovali della stagione: Pocono e Gateway. In quest'ultimo si gareggerà di sabato. La stagione terminerà con due road track: Portland il 2 Settembre e Sonoma il 16.

TEAM & PILOTI: quest'anno ci saranno delle novità, dal punto di vista dei top team, in quanto sia il team Penske sia il team Ganassi hanno ridotto il numero delle loro vetture. In casa Penske sono passati da quattro a tre e come piloti sono rimasti il campione in carica Made in USA Josef Newgarden, l'australiano Will Power e il francese Simon Pagenaud. Il "vecchio" brasiliano H3lio Castroneves, che guidava la quarta vettura nel 2017, è stato molto felice di farsi da parte e di rimanere a piedi, stando alle sue dichiarazioni! Non rimarrà del tutto senza volante: impegnato nel campionato IMSA, farà comunque la sua comparsa in Indycar, gareggiando in entrambi gli eventi di Indianapolis.
Ganassi avrà solo due vetture anziché quattro, quest'anno. Resterà il kiwi-man Scott Dixon, affiancato dal giovane Ed Jones, pilota di nazionalità incerta, britannico nato(?) negli Emirati Arabi Uniti, che corre con licenza degli Emirati, ma pare abbia corso anche con licenza britannica. Al momento non risulta che Ganassi intenda affiancare una terza vettura per Indianapolis, ma mai dire mai: per la Indy 500 si aggiungono spesso vetture a caso.
Rimanendo in tema di top team, Andretti schiererà tre vetture, quattro se consideriamo quella della partnership Andretti/Herta che fino all'anno scorso era guidata da Alexander Rossi. L'ex pilota della Sacra Cenerentola, tuttavia, quest'anno è passato nel team ufficiale, dove affiancherà i suoi connazionali Ryan Hunter-Reay e il rookie Zach Veach, che comunque abbiamo già visto al volante occasionalmente nella scorsa stagione. Marco Andretti, il pilota che più di ogni altro preferisco prendere per i fondelli per la sonnolenza che induce, è stato "parcheggiato" al team Andretti/Herta e porta il numero 98, quello con cui Dan Wheldon e Alex Rossi vinsero la Indy 500. Se non c'è due senza tre, potrebbe essere colui che metterà fine alla maledizione! #FacciamoFintaDiCrederci. Per la Indy 500 ci saranno una quinta e una sesta vettura, guidate dal colombiano Carlos Muñoz e dal britannico Stef Wilson (fratello minore di Justin), che saranno le uniche due vetture del team guidate da piloti non americani.
Il piccolo samurai Takuma Sato, vincitore della Indy 500 per il team Andretti nel 2017, ha lasciato il team per tornare al team Rahal: qui farà coppia con Graham Rahal, alto all'incirca venticinque centimetri più di lui. Per i piloti “scaricati” da Ganassi, invece, l’ex pilota della Sacra Cenerentola Max Chilton e Charlie Kimball guideranno il debuttante team Carlin, mentre Tony Kanaan è passato al team Foyt, dove sarà affiancato dal debuttante brasiliano Matheus Leist, proveniente dalla Indylights. È del 1998, potrebbe comodamente essere figlio di Tony, che è del 1974, e ho già iniziato a shipparli come father/son. Con il fatto che H3lio non correrà più in Indycar, Tony mi dà un po’ l’impressione di quelle persone che hanno figli sulla ventina e che, dopo essere stati lasciati dal partner, iniziano ad andare in giro insieme ai figli, e in questo caso il figlio è ovviamente Leist.
Parlando di piloti seri (di gente importante, insomma), Sebastien Bourdais continuerà ad agitare la sua baguette al volante del team Coyne, mentre sull’altra vettura si alterneranno nel corso della stagione un canadese e un brasiliano, entrambi debuttanti. Il canadese è Zachary Claman De Melo, proveniente dalla Indylights, che ha già debuttato nel 2017 all’ultima gara stagionale, mentre il brasiliano è nientemeno che il campione in carica della World Series By Renault che continuo a chiamare così nonostante non c’entri più con la Renault, anzi, non c’entrasse più con la Renault, perché parlarne al presente è nonsense, essendo una serie ormai defunta. Il pilota in questione è Pietro Fittipaldi, nipote di Emerson. Alla Indy 500 ci sarà una terza vettura guidata da Pippa Mann.
Spencer Pigot, da me ribattezzato Spencer Maialotto, che diventerebbe un Porcellino d’India se guidasse una vettura rosa (certe battute sono talmente trash, pur essendo immensamente colte, che è bene ripeterle più di una volta) disputerà tutta la stagione nel team Carpenter sponsorizzato da un marchio di vodka. Ed Carpenter prenderà parte alle gare su ovali, mentre al suo posto ci sarà Jordan King sugli altri circuiti. Il britannico, che peraltro è un ex tester della Sacra Cenerentola, ha gareggiato in GP2 (o meglio, in Formula 2) fino al 2017 e debutterà quest’anno in Indycar.
Ci saranno due canadesi al team Schmidt Peterson (e, pare, una terza vettura per la Indy 500, guidata non si sa ancora da chi): si tratta di James Hinchcliffe e del rookie Robert Wickens. Quest'ultimo aveva già disputato una sessione di prove libere nel corso della seconda stagione, se non ricordo male al posto di Mikhail Aleshin (ad oggi pilota di endurance) dopo che quest'ultimo aveva rischiato di non potere rientrare negli States per tempo per problemi con il passaporto. Ci sarà inoltre una partnership Schmidt/Shank, che metterà in pista il pilota britannico Jack Harvey, la cui presenza è prevista in sei eventi.
Il team Harding prenderà parte a tutta la stagione con il colombiano Gabby Chaves al volante, mentre il team Juncos, apparentemente, intende disputare otto eventi, alternando due rookie, l'americano Kyle Kaiser proveniente dalla Indylights e l'austriaco René Binder che ha gareggiato nella World Series by Renault.
Con questo si esauriscono i team che disputeranno il campionato, ma ci saranno comunque delle comparse random alla Indy 500: ci sarà il vincitore dell'edizione 1996 Buddy Lazier al volante dell'omonimo team, mentre pare che il team Dreyer & Reinbold schiererà due vetture per Indianapolis. Ci sono stati numerosi rumour a proposito del fatto che una di queste due vetture avrebbe potuto essere guidata da Danica Patrick, la cui presenza alla Indy 500 - ultima gara della sua carriera - pareva ormai quasi certa. A proposito di Danica, purtroppo lei e Ricky Stenhouse si sono lasciati. Se quest’ultimo vuole continuare a stirare poco, dovrebbe prendere seriamente in considerazione l’idea di fidanzarsi con A.J. Allmendinger.
Danica: “Adesso posso annunciare la novità?”
Voce fuori campo: “No.”
Danica: “Ma devo dirlo. Il mondo deve sapere. Alla Indy 500 guiderò una vettura di Ed Carpentahhhh, l’ex socio di Sarah Fisher!”
Voce fuori campo: “Ma ora Sarah Fisher guida la safety car.”
Danica: “Dovremmo presentarle Bernd Maylander, così finalmente si toglierà dalla testa Marco Sonniferetti e Marco potrà essere mio.”
Sarah: “Oh my Ferniiii, trovo tutto ciò molto inquietante.”
Ferniiii: “Anch’io trovo tutti quanti voi inquietanti. #WecRules, ma non preoccupatevi, un giorno o l’altro sono certo che rientrerò dalla finestra. Spero che a quel punto vi sarete tutti ritirati, in modo da non avere più niente a che fare con voi.”

HOT TOPIC: il campionato di Indycar, di per sé, ha un po’ meno di quello di Formula 1 le caratteristiche della soap-opera, ovvero ai piloti, ai membri dei team e, in generale, ai soggetti del mondo della Indycar sembra essere consentito esistere senza che la loro esistenza sia 24/7 oggetto di dibattito. Ci sono ovviamente degli argomenti di dibattito, tuttavia tali argomenti di dibattito sono in genere strettamente Indycar-centrici, invece di riguardare gossip o presunti gossip.
Voce fuori campo: “Deve essere per questo che ci tieni a inserirne comunque nel commento, in modo da non sentirne la mancanza.”
L’Autrice(C): “Non penso che tu possa capire. Il duello tra gli Stenpatrick a cui i campionati americani hanno fatto da contorno negli ultimi anni è stato qualcosa di molto importante per il mio lato di trash-reporter del motorsport.”
Voce fuori campo: “Confermo, non posso capire.”
A proposito degli Stenpatrick, in particolare a una di loro, l’argomento #DanicaDouble è stato (ed è tuttora) ovviamente uno degli oggetti di dibattito che hanno catalizzato maggiormente l’attenzione, specie in ambienti fanboy friendly. Per chi non sapesse di che cosa stiamo parlando, nonostante io abbia già accennato la cosa poco fa, Danica Patrick ha annunciato circa tre mesi fa il proprio ritiro dalle competizioni al termine del campionato 2017 di NASCAR, sostenendo, tuttavia, di volere terminare la propria carriera disputando per un’ultima volta sia la Daytona 500 sia la Indy 500. Il suo sponsor storico, GoDaddy, quello delle vetture verde fluo, ha deciso di sponsorizzarla per gli ultimi eventi della sua carriera.
Purtroppo parlare dell’argomento dimenticandosi che, diversamente dai colleghi, Danica Patrick non possiede un pene sembra non essere contemplato. Purtroppo per lei, inoltre, Danica non è più nei suoi mid-20s, che anzi, sono già passati da un decennio buono. L’atteggiamento del fanbase motoristico nei suoi confronti è più o meno lo stesso atteggiamento che hanno le fungirl nei confronti di Kimi Raikkonen: finché era giovane era figo, adesso ha le zampe di gallina intorno agli occhi, quindi la sua figaggine è sparita nel nulla e sembra che nessuno l’abbia mai trovato figo.
Chiariamo come la penso sulla Patrick come pilota: nelle open-wheel se la cavava (come dimostra il fatto che in Indycar abbia ottenuto una vittoria, un paio di pole position mi pare, alcuni piazzamenti sul podio, una serie di top-ten e che a fine anno occupasse posizioni dignitose in classifica, tbh penso che se non fosse stata una donna, o anche solo non fosse stata una donna attraente, in pochi si sarebbero scomodati di parlare delle sue prestazioni. Il discorso stock car è diverso e, come caratteristica comune ad altri ex piloti di open wheel (che talvolta scelgono la NASCAR per guadagnare più soldi), è riuscita nell’eroica impresa di non cavare un ragno dal buco; l’aspetto più negativo di tutto ciò, inoltre, è che non sembra avere mai dimostrato un miglioramento, nel corso del tempo, e se non fosse stata un personaggio in vista avrebbe molto probabilmente perso un volante full-time molto tempo fa. La conseguenza di tutto ciò è che la sua presenza alla Daytona 500 non mi sembra diversa da tutte le gare di NASCAR che ha disputato finora, non è che fino a novembre 2017 andava bene che ci fosse e adesso, a febbraio 2018, diventa improvvisamente uno scandalo. In realtà sono stati in molti ad avere accolto in questo modo la notizia. Ciò che hanno accolto male è il fatto che vada a gareggiare per un’ultima volta in Indycar e che ci siano dei commenti del calibro di: 3’ Tr0pP0 SkArSa X La iNdYkAr DaT3 1 VoLaNt3 a NeWgArDeN NoN a LeY!!!11!!!1!! ...non mi è chiaro che cosa c’entri Newgarden in tutto ciò dato che un volante ce l’ha e anche in un top team e non c’entra assolutamente nulla con la Patrick, però una cosa mi sfugge. La Patrick ha avuto una carriera dignitosa in Indycar il fatto di non avere avuto una carriera altrettanto dignitosa in NASCAR la rende improvvisamente troppo scarsa per la categoria dove non ha sfigurato (e dove, se proprio vogliamo tirare fuori la questione di non possedere un pene, mi risulta che sia tuttora la donna di maggiore successo, risultati alla mano)? Tra parentesi, mi sembra di essere l’unica persona sulla faccia della Terra che trova romantica l’idea che vada a terminare la propria carriera proprio laddove la sua carriera raggiunse il suo apice. Però se lo dico sono una sua OrRyByLe FaN!!!11!!!1!! perché quando si tratta della Patrick, in apparenza, è consentito essere suoi fan accaniti oppure suoi hater incalliti (anzi, diciamo che è consentito solo essere suoi hater incalliti) e il fatto che possa non fare né caldo né freddo non è contemplato...
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...A quanto pare la Patrick è l’unica persona in grado di far decadere la regola portante della Indycar: “questa non è Formula 1, quindi nessuno dovrebbe mandarti messaggi piccati/ rifiutarsi di interagire con te/ interrompere un’amicizia virtuale se sei tifoso/ hater/ spettatore neutrale di qualcuno, insinuando che tu in realtà voglia nascondere simpatie non consentite”. Consoliamoci con il fatto che tra circa cento giorni la sua carriera nel mondo dei motori sarà terminata.
Danica Patrick non è stata l’unica fonte di attenzione, ma c’è stata anche la fastidiosa questione delle polemiche per l’assenza di piloti statunitensi al volante della Haas in Formula 1. La chiamo fastidiosa questione perché per gli americani (al netto delle dichiarazioni di Gunther Steiner, che approfondirò in un secondo momento, quindi non mettetemi in bocca parole che non ho detto, per cortesia) sembra essere una questione di vita o di morte avere un loro connazionale in Formula 1. Me ne sono già accorta ai tempi di Tumblr, quando le americane stravedevano nel vero senso della parola per Alex Rossi e avevano una visione Rossi-centrica dei gran premi quando Rossi era pilota della Sacra Cenerentola. Ora, il fatto di mettere in primo piano un pilota di un team di ultimissima fascia non è una cosa sbagliata, il punto è che hanno iniziato a farlo dall’oggi al domani anche persone che prima stavano a parlare di quanto il fatto che Vettel stesse battendo Ricciardo nonostante fosse al volante di una vettura scarsa come la Ferrari e Ricciardo fosse al volante di una vettura competitiva come la Redbull era la conferma del fatto che Ricciardo fosse un fenomeno e Vettel uno scarso (mi rendo conto che la frase nel suo complesso appare nonsense, ma quella era un’argomentazione che veniva molto considerata su Tumblr). Ci sono state anche persone, su quel sito di perdizione, che hanno deciso di smettere di seguire la Formula 1 perché la Haas non ha ingaggiato piloti americani fin dalla sua prima stagione. Ad oggi, dalle reazioni che vedo in giro per il web, ho l’impressione di essere una delle poche persone al mondo che trovano normale in fatto che un francese e un danese siano piloti di una squadra statunitense. Perché mai se una scuderia italiana può ingaggiare un tedesco e un finlandese senza che nessuno batta ciglio, una scuderia Made in Usa non può ingaggiare piloti francesi o danesi senza polemiche o senza che l’orgoglio patriottico degli americani venga tradito?
Passiamo a Steiner: secondo lui non c’è nessun pilota americano pronto per la Formula 1, in Indycar. Trovo la sua dichiarazione discutibile, dato che uno degli attuali piloti di Indycar c’è stato e almeno un Will Stevens qualsiasi lo valeva, forse anche di più. Dato che quello comunque pare non interessato a tornarci, in Formula 1, la Haas avrebbe potuto al massimo puntare su un rookie. Una cosa vorrei farla notare: quella di Steiner è un’opinione dalla quale si può dissentire, però la storia insegna che non sempre chi ha fatto bene in Indycar ha fatto bene in Formula 1 e viceversa (per la cronaca, non sto pensando a Montoya, che in Formula 1 ha anche vinto un certo numero di gare e ottenuto numerosi piazzamenti sul podio senza mai dimostrare di non essere pronto, il mio concetto di non fare bene è un tantino diverso), quindi finché non vedremo un pilota americano proveniente dalla Indycar al volante di una Formula 1 non avremo nessun mezzo per stabilire a priori se possa fare bene o no.
Il mondo, in generale, ha ignorato questo aspetto e ha preferito polemizzare. Grazie all’indignazione generale, tuttavia, mi sono accorta di un dettaglio che fino a quel momento avevo ignorato: non filarsi neanche di striscio i piloti statunitensi di Indycar è un crimine contro l’umanità e se ne deve dibattere all’infinito, non filarsi neanche di striscio i piloti di altre nazionalità che corrono in Indycar è la prassi da seguire...
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...perché se la vogliamo dire tutta, la gente che si scandalizza perché Newgarden non ha ricevuto nessuna chiamata da team di Formula 1 venendo costretto a una vita di stenti al volante di un top-team in Indycar, dov’era quando gente del calibro di Dixon non veniva ugualmente considerata? Dov’era all’epoca dei titoli vinti da Power e Pagenaud? Tutta dispersa, immagino, in attesa che il titolo lo vincesse un americano per potersi indignare della poca considerazione ricevuta da costui. #SorryNotSorry.
Finiti gli hot topic, le acque si sono calmate in vista dei test. Il Piccolo Samurai ha fatto registrare il miglior tempo assoluto, ma la prassi è dare ai test la stessa considerazione che viene data ai piloti australiani o francesi che vincono il campionato di Indycar.
Arrivati a questo punto, credo che questo commento possa terminare qui. Ci sentiamo presto, per il commento bonus alla Daytona 500.

giovedì 15 febbraio 2018

La Williams si svela!

Ieri sera parlavamo della Haas e del fatto che siano state presentate delle immagini della nuova vettura.
Oggi è stata la volta della Williams, che non ha presentato *delle immagini*, quanto piuttosto *la vettura*. Ha fatto una presentazione in grande stile, mostrando una monoposto che, halo a parte, non mi sembra poi così tanto diversa da quella che abbiamo visto nella scorsa stagione.

Alla presentazione c'era Claire Williams affiancata dai piloti. A quanto pare al giorno d'oggi le vetture non vengono più presentate né in tuta come funziona di solito né in giacca e cravatta come ai tempi della Ferrari dei primi anni 2000.
Sirotkin pare una statua, accanto a lui c'è Kubica (pilota sul quale erano incentrati tutti i commenti che ho letto su Twitter a proposito della presentazione della Williams, ma non mi aspettavo nulla di diverso) e dall'altra parte... WTF?! Che cos'è successo esattamente ai capelli di Stroll? Qualunque cosa sia successa, credo che fosse meglio che non succedeva!

La Haas si presenta... più o meno!

Carissimi lettori, ho parlato soltanto ieri sera del fatto che avremmo dovuto aspettare fino a domani per vedere la prima delle nuove monoposto. Non è andata così e la Haas ha voluto anticipare un po' i tempi, anche se, come precisazione, è bene specificare che finora ci hanno mostrato solamente delle immagini digitali della nuova monoposto...
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...e da quello che si vede devo ammettere che la trovo *abbastanza* di mio gusto. Certo, i colori sono forse un po' troppo sobri, ma non voglio fare la parte di quelli che vanno in giro a lamentarsi che la Formula 1 è morta perché le vetture sono meno colorate di una volta. L'importante è che di vetture ce ne siano almeno venti, perché se iniziamo a calare di numero allora sì che la Formula 1 rischia di morire, altro che per i colori delle vetture! E poi se le vetture fossero molto colorate ruberebbero la scena alla Red Queen, quindi non andrebbero bene lo stesso, anche se l'impressione, comunque, è che, vada come vada, chi si vuole lamentare trovi comunque qualcosa di cui lamentarsi...
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...dite che è una mia impressione? Sono d'accordo, è molto probabile che lo sia.
Con questa vettura RoGro e Kmag dovranno tentare di spaccare il cu*o a tutti e l'obiettivo dichiarato del team pare essere quello di essere soltanto mezzo secondo più lenta della Ferrari (e verosimilmente passare a lottare per la top-5 o qualcosa del genere, da quello che ne posso dedurre io). Wait and see. Io non sono particolarmente fiduciosa su un salto di qualità, ma ritengo comunque più probabile la Haas in top-5 che la McLaren come championship contender.
Con questo è tutto sulla Haas (per ora, almeno, perché prima o poi ci mostreranno non solo immagini della vettura, ma anche la vettura stessa, e allora sarà il caso di riparlarne), adesso non ci resta che attendere la Williams, della quale spero ci verrà mostrata la vettura, non soltanto delle immagini.

mercoledì 14 febbraio 2018

Buon troll-San-Valentino in F1 style!

Questi sono i momenti in cui rimpiango di avere abbandonato Tumblr. Con questo edit mi sarei guadagnata le simpatie di molte persone.
Quelle stesse persone avrebbero desiderato prendermi a sassate se poi avessi osato sostenere che non sono affatto convinta che Kmag vincerà il titolo quest'anno, quindi il rimpianto svanisce...