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mercoledì 28 ottobre 2020

Indycar 2020: Scott Dixon vince il suo sesto titolo nella finale di St.Pete

A volte per mettere fine a qualcosa bisogna tornare là dove tutto era iniziato: a St.Petersburg, lo stesso giorno del non-GP d'Australia, avrebbe dovuto svolgersi il primo gran premio della stagione di Indycar, poi rinviato in extremis e divenuto l'ultimo evento stagionale, l'ultima domenica di ottobre, 100 giri per determinare il vincitore del titolo 2020, Scott Dixon e Josef Newgarden in lotta per il titolo, nulla di particolarmente sorprendente. Non giravano proiezioni di classifica, prima della gara: le proiezioni del campionato di Indycar tendono ad essere un po' meno semplici di quelle del campionato di Formula 1, anche se quest'anno, in effetti, non c'erano multipli pretendenti.

Mentre da un lato c'era chi lottava per il titolo, dall'altro c'era chi cercava di ritagliarsi un po' di gloria passeggera: era il caso di Willpowahhhh, pochi giri al comando, prima di essere superato like a boss da uno scatenato Alex Non Sono Valentino Rossi su una vettura fucsia per questioni di sponsor. Poi è stata la volta di Colton Herta, stabilmente secondo per un lungo tratto di gara.
Le cose, per Power, erano destinate ad andare di male in peggio, dopo un terzo di gara, infatti, si è ritirato parcheggiando in una via di fuga. Considerato che era partito dalla pole position, si può tranquillamente affermare che, seppure non lo si sia visto agitare il dito al vento, probabilmente avrebbe molto volentieri agitato il dito al vento.

Mentre metà gara si faceva sempre più vicina, la gara ha iniziato ad arricchirsi di dramahhhh: abbiamo infatti assistito al ritiro per incidente di Scott McLaughlin (one-off in Penske) e Santino Ferrucci, il tutto mentre Rossi continuava imperterrito a starsene in testa alla gara. Herta si è poi fatto successivamente un giro per i prati (o per meglio dire per le vie di fuga), ritrovandosi dietro ad alcune altre vetture.
Poi, a due terzi di gara, ecco il vero plot-twist: un incidente di Alex NSVR, costretto al ritiro e a chiudere questo campionato senza nessuna vittoria. Dopo tutta la trafila post-incidente era Herta il leader dell'evento. Poi le trombe dell'Apocalisse hanno iniziato a suonare e Takuma Sato ha speronato Marco Andretti, che per una volta si trovava in una posizione presentabile.

Il dramahhhh a quel punto ha raggiunto il suo livello più alto, con Andretti che è andato su Twitter a criticare Sato, con Sage Karam che gli dava corda, sostenendo che Sato non cambierà mai. Si riferiva a un incidente avvenuto tra di loro molte Indy 500 fa, a seguito della quale ricordo che a suo tempo mi pare avesse criticato i giapponesi in modo indistinto o qualcosa del genere. Ovviamente essendo i giapponesi dei tipi bruttihhhh e kattivihhhh che bombardano Indianapolis durante il Memorial Weekend è lecito criticarli in modo indistinto.
Al restart Newgarden si è impossessato della leadership, superando Herta e non essendo nemmeno il solo. Ciò poteva avere rilevanza in ottica titolo, quindi era doveroso ignorare in suo onore gli altri casini random che capitavano nelle retrovie (Oliver Askew a muro).

Newgarden e Dixon sono arrivati primo e terzo, con Pato O'Ward a fare da intermezzo, mentre purtroppo Herta non è entrato a far parte della top-ten. Dal quarto al decimo posto hanno chiuso Sebastien Bourdais (aaaawwww), Ryan Hunter-Reay, Simon Pagenaud, Marcus Ericsson altresì noto come il Pollo Gigante, Charlie Kimball, Graham Rahal e Takuma Sato (che è stato confermato anche per la stagione 2021, cosa che rende piuttosto soddisfatta me ma penso poco soddisfatto Karam).
Scott Dixon ha quindi vinto il suo sesto titolo, a un solo titolo di distanza dal record di A.J.Foyt, in un periodo storico che ci sta insegnando, in altri contesti, che sette titoli possono sembrare un record irraggiungibile, ma che non sempre lo sono.



martedì 23 luglio 2019

Indycar 2019: Commento alla Iowa Corn 300 - 20 luglio

Ricordate che esistevano dei bei vecchi tempi in cui era possibile reperire facilmente le gare di Indycar su Youtube? Addirittura venivano postate anche sul canale ufficiale, seppure con un paio di giorni di ritardo. Bene, sappiate che al giorno d'oggi la cosa non è altrettanto semplice, pare per questioni di diritti televisivi. Quindi, se una gara parte alle sei di mattina ora italiana dopo cinque o sei ore di rain delay, a meno di non volere devolvere tutta la propria vita al campionato di Indycar, bisogna arrangiarsi un po' con highlight, video con estratti di gara e quant'altro, nella speranza che un giorno i bei vecchi tempi possano tornare.
Lo ribadisco, se è questione di soldi, i canali ufficiali potrebbero metterci della pubbllicità, un po' come succede effettivamente sui canali televisivi americani quando si guarda una gara sui canali stessi.
Ad ogni modo, vediamo di ricostruire quello che è successo e iniziamo con una nota stylish: durante le qualifiche venerdì c'è stato un duello in grande stile tra Sato e Bourdais, che stavolta non è culminato in una rissa.
Le qualifiche hanno dato fuori questo risultato:

1^ fila: Pagenaud - Power
2^ fila: Newgarden - Sato
3^ fila: Hinchcliffe - Rossi
4^ fila: Rahal - Dixon
5^ fila: Hunter-Reay - Ericsson
6^ fila: Herta - Ferrucci
7^ fila: Kanaan - Karam
8^ fila: Rosenqvist - Daly
9^ fila: Carpenter - Andretti
10^ fila: Pigot - Veach
11^ fila: Bourdais - Leist

La gara prevedeva in totale 300 giri, per un totale di 300 miglia. Ricordo che molto tempo fa erano 250, ma questo ha poco a che vedere con l'edizione di questo sabato notte o, per meglio dire, domenica mattina. La gara deve essere avvenuta quando nello Iowa era già notte inoltrata o quantomeno tarda serata.
Trattandosi di un ovale non c'erano né Max Chilton né Patricio O'Ward al volante delle Carlin, affidate in questo fine settimana a Conor Daly e a Sage Karam. Immagino che Ed Carpenter sia stato molto soddisfatto di condividere la pista con quest'ultimo, ma nevermind.
Chilton tornerà in pista regolarmente la prossima settimana (ci sono troppi back-to-back weekend ultimamente, è maledettamente difficile stare dietro a tutte le sovrapposizionihhhh) mentre il destino di O'Ward mi è decisamente meno chiaro. La volta scorsa non c'era, però è anche vero che l'altra volta c'era una vera e propria sovrapposizionehhhh dato che stava guidando al Fuji in occasione della gara di Superformula: Baby Award ha fatto il salto di qualità, è diventato nientemeno che il sostituto di Dan Ticktum. Considerando che quest'ultimo era portato su un piedistallo dalla Redbull e improvvisamente è stato cacciato a calci nel cu*o non so quanto possa durare Baby Award, ma è sempre bene essere ottimisti.
Baby Herta: "Sì, però io sono rimasto solo... ç______ç Adesso non c'è più nessuno con cui posso giocare con il camion dei pompieri."
Baby Award: "Hai provato a chiedere a Ferrucci?"
Baby Herta: "Sì, ma mi ha detto che lui gioca con il camion dei pompieri solo con il suo best friend forever Arjun Maini."
Baby Award: "Con Leist allora?"
Baby Herta: "Mi ha detto che prima di giocare con lui devo chiedere la sua mano ai Castronaan."
Baby Award: "Allora gioca da solo. Spogliati e poi fai scorrere il camion dei pompieri sul tuo corpo. Io, intanto, cerco di scoprire se Robert Doornbos oltre ai vibratori telecomandati produce anche camion dei pompieri telecomandati, per giocarci insieme stando a distanza."
Baby Herta: "Aaaaawwwww, tu sì che sei kawaii."
Baby Award: "Però sono arrivato solo quattordicesimo."
Baby Herta: "Anche in Indycar arrivi spesso quattordicesimo."
Baby Award: "Sì, ma chi se ne frega. Qui in Giappone se arrivo a podio magari riesco anche a procacciarmi lo champagne, invece che un biberon pieno di latte!"
Baby Herta: "Aaaaawwwww, lo champagne! <3 Come vorrei essere sposato con una ventunenne, in modo da potere bere alcool con il suo consenso!"
Baby Award: "Le leggi murricane sono ridicole. Dovresti scappare insieme a me in Messico."
Baby Herta: "Poi dovremmo sposarci, così potrei diventare messicano a tutti gli effetti. E faremo indossare il sombrero ai pompieri."
Baby Award: "TUNZ TUNZ TUNZ!!!!11!!111!"
Voce fuori campo: "Baby Herta, le dieci di sera sono passate da ORE ormai. Perché non vai a letto?"
Baby Award: "Perché nell'attesa sono già le sei di mattina quindi le mie otto ore di sonno me le sono già fatte."

A volte le lunghe attese portano a qualcosa di concreto e il qualcosa di concreto è stato l'inizio della gara, quando ormai nessuno sembrava sperarci più.
Come da griglia di partenza c'erano tre Penske davanti e, diversamente dalla griglia di partenza, la Penske davanti a tutti una volta che la gara si è avviata verso le sue prime fasi, era quella di Willpowahhhh, con Pagenaud relegato in seconda posizione e chissà, probabilmente voci crescenti sul suo ritiro imminente nonostante le sue tre vittorie stagionali compresa quella della Cinquecento Miglia di Indianapolis.
Per qualche giro è stato tutto tranquillo, ma si sa che le gare sugli ovali tendenzialmente non sono molto tranquille. Fortunatamente eravamo in uno di quei giorni in cui il "non molto tranquille" si traduce in qualche vettura che di tanto in tanto di spalma su un muretto e in un pile-up micidiale che porta a giorni e giorni di polemiche sulla necessità di eliminare gli ovali, depennando anche la Indy 500 dal campionato di Indycar, nonostante in genere a Indianapolis negli ultimi anni non ci siano stati eccessivi problemi che coinvolgessero più di una mezza dozzina di vetture. Ma mai dire mai, quest'anno è stato tranquillo anche il Texas Motor Speedway o come si chiama, tutto può accadere.

Torniamo a noi e non divaghiamo, che è ora di concentrarci finalmente sui fatti accaduti in pista.
Il primo crash della giornata è avvenuto dopo circa una quindicina di gara.
Carpentahhhh: "Ed è coinvolto Karam! *-* Che goduria!"
Karam: "Taci, vecchio, che hai un volante solo perché sei il figlio del Bernie della Indycar."
Carpentahhhh: "Veramente ho un volante anche perché possiedo un team e ho ingaggiato me stesso come pilota."
Karam: "E comunque sono più figo di te."
Carpentahhhh: "Le bimbeminchia di Tumblahhhh di qualche anno fa saranno sicuramente d'accordo con la tua affermazione... ma non io! Come ti sei permesso di spalmarti sul muretto come un Sato qualsiasi?"
Karam: "è tutta colpa di un algido figone nordico. Mi ha detto di ritenersi più figo di me, quindi ci siamo presi a bottigliate durante un drinking game organizzato al volo."
Carpentahhhh: "Smettila di farmi perdere tempo parlando di Rosenbitch... neanche stessimo parlando di un algido figone svedese di quelli seri..."
Karam: "Perché il Pollo Gigante è serio?"
Non è arrivata risposta da parte di Carpentahhhh, che in effetti era impegnato ben lontano da Karam a fare la propria gara, ma in compenso è arrivata la safety car.
Quando è arrivato il momento del restart è accaduto qualcosa e, nello specifico, "Saimon" ci ha rimesso un'altra posizione, stavolta a vantaggio di Newgarden.
Nuovo Giardino: "Non ho intenzione di superare solo questa baguette in letargo, ma anche Willpowahhhh prima o poi."
Willpowahhhh: "Ti accoglierò festosamente agitando il dito medio al vento come da tradizione allora."
Nuovo Giardino: "Provaci e te lo stacco e te lo infilo su per il cu*o."
Saimon: "Guarda che posso prestarti la mia baguette."
Nuovo Giardino: "Dici sul serio?"
Saimon: "Certo."
Willpowahhhh: "Aaaawwww. Pagegarden vibes."
Nuovo Giardino: "Adesso però non esageriamo. Sono murricano, non posso confondermi con un miserabile impostore che pensa di potere gareggiare negli States anche se è francese."
Saimon: "Hai ragione, pensavo che potessimo gareggiare negli States, invece ogni due gocce di pioggia c'è una bandiera rossa e chissà quanto durerà stavolta."

Quando la gara era stata interrotta erano passati circa una cinquantina(?) di giri dallo start ed è rimasta ferma per qualcosa come una mezz'oretta. Nel frattempo per i bambini innocenti tipo Baby Herta, se fossero vissuti in orario europeo e se non fosse stata domenica, si sarebbe fatta l'ora di andare a scuola.
I bambini meno innocenti di Herta, nella fattispecie Ferrucci, erano però degli attention seaker, anzi, erano un attention seaker perché non ce n'erano altri.
Dietro alle Penske si è formato un terzetto con Alex Non Sono Valentino Rossi, il Grande Samurai Sato e, appunto, Ferrucci.
Ferrucci: "TUNZ TUNZ TUNZ, adesso mi giro e faccio una pernacchia ad Arjun Maini."
Grande Samurai: "Se pensi che Arjun Maini sia qui..."
Ferrucci: "Azz, che fregatura. Adesso mi sento solo. ç_____ç Bourdeeeeyyyyy, dove sei?"
Grande Samurai: "Ecco, appunto, Bourdeeeeyyyyy, dove sei? Io ti sto aspettando per infilarti la mia katana su per il cu*o."
Bourdeeeeyyyy: "Baguette > katana."
Karam: "Facciamo che divento l'Ocon della situazione e che, da doppiato, rompo i co***oni al primo che passa...
...
...
...
...TAKUUUUUUU <3 Che piacere incontrarti! Ti ricordi i bei tempi in cui litigavamo per degli incidenti come Perez e Maldonado?"
Grande Samurai: "E tu ti ricordi che in Messico e in Venezuela si coltivano peperoncini enormi e che potrei infilartene uno su per il cu*o?"
Voce fuori campo: "E così è già passata metà gara e l'abbiamo trascorsa a parlare di oggetti infilati su per il cu*o altrui. C'è qualcosa che non quadra, in questo commento."
Spencer Maialotto: "Il fatto che io sia tra le prime posizioni dopo il restart è uno di questi, secondo il mio spassionato parere."

Pigot, che se guidasse una vettura rosa sarebbe un porcellino d'India, è rimasto nelle posizioni che contavano per gran parte del tempo che restava che, vorrei ricordarlo, erano 300 giri in totale.
Nessuno se l'è filato granché, perché era più intrigante assistere alle peripezie di Willpowahhhh, che verso 250 giri di gara o qualcosa del genere è rientrato ai box, ha avuto problemi ai box e si è procacciato una penalità per i problemi avuti ai box.
Nel frattempo Hinchcliffe si era appropriato della posizione che in precedenza era stata occupata da Pagenaud, senza che nessuno facesse in realtà molto caso nemmeno a lui.
Voce fuori campo: "Però facciamo caso a Saimon che è un bollitohhhh!!!11!!1!!! anche se ha vinto la Indy 500!!11!!!11!! e se ha vinto in occasione dell'anniversario della presa della Bastiglia la volta scorsa, diversamente da Gasly!"
Gasly: "Gotta catch 'em all..."
Voce fuori campo: "Per cortesia, vai a giocare con i Pokemon da un'altra parte."
Gasly: "Okay, se proprio insisti..."
Nel frattempo avevamo sottovalutato il detersivo al retrogusto di kiwi, infatti Dixon, così come Alex Non Sono Valentino Rossi, stava recuperando posizioni.
Dixon è stato, tra i due, quello che ne ha recuperate di più.
Dixon: "ONE-ONE-ONE!!!11!!!1!! Dite all'ammorbidente Willpowahhhh che adesso sto ridendo alle sue spalle."
Alex NSVR: "L'unico che ride alle spalle degli altri, però, può essere proprio Willpowahhhh dato che è dietro praticamente a chiunque."
Dixon: "Ma non è dietro a RHR."
RHR: "Non c'era bisogno di farlo notare."
Dixon: "Scusa... lo sai che ti amo lo stesso."
Alex NSVR: "Hunteryxon."
A questo punto non mi resta altro da fare che mettere a tacere tutte queste voci fuori campo e, allegandovi il risultato, salutarvi cordialmente anche se non è Formula 1 ma Indycar.

RISULTATO: 1. Josef Newgarden (Penske), 2. Scott Dixon (Ganassi), 3. James Hinchcliffe (Schmidt), 4. Simon Pagenaud (Penske), 5. Spencer Pigot (Carpenter), 6. Alexander Rossi (Andretti), 7. Zach Veach (Andretti), 8. Graham Rahal (Rahal), 9. Sebastien Bourdais (Coyne), 10. Tony Kanaan (Foyt), 11. Marcus Ericsson (Schmidt), 12. Santino Ferrucci (Coyne), 13. Conor Daly (Carlin), 14. Felix Rosenqvist (Ganassi), 15. Will Power (Penske), 16. Matheus Leist (Foyt), 17. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 18. Colton Herta (Harding), 19. Ed Carpenter (Carpenter), 20. Takuma Sato (Rahal), 21. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 22. Sage Karam (Carlin).

giovedì 5 luglio 2018

Gossippone di un certo livello!

Come probabilmente non ricorderete, perché non c'è molto la tendenza a ricordarsi di Sage Karam, costui era in passato fidanzato con Anna De Ferran.
Parlo di un'epoca in cui Karam era ancora pieno di brufoli e in cui lui e Anna andavano insieme al ballo scolastico, che dai film pare essere la ragione principale per cui negli States gli studenti vanno a scuola. Essenzialmente, non sembrano esistere tracce di loro insieme dopo il 2014.

Anna è una cantante, figlia di Gil De Ferran, passato vincitore della Indy 500, nonché ex campiona di Formula Cart. Nel 1993, inoltre, fu tester occasionale della Arrows e in occasione di un test, ebbe un infortunio non al volante, bensì mentre andava in giro per il paddock, quando inciampò e sbatté la testa.
La sua strada si incrociò di nuovo con la Formula 1 tra il 2005 e il 2007 quando fu direttore sportivo della B.A.R. poi divenuta Honda.

Attualmente Gil De Ferran prende il posto di Eric Bouiller come direttore sportivo della McLaren, ma non è questo il gossippone a cui mi riferisco...
...
...
...quanto piuttosto al fatto che sua figlia Anna è fidanzata con nientemeno che Stoffel Vandoorne!

mercoledì 30 maggio 2018

Commento alla 102esima edizione della Indy 500

La SoVrApPoSiZiOn3 MoNaCo/iNdY formato Indianapolis /// 27 Maggio 2018

Quando il Gran Premio di Montecarlo finisce, non rimane altro da fare che guardare oltre, perché c'è qualcos'altro che ci aspetta. Si tratta della 500 Miglia di Indianapolis, la gara automobilistica più importante al mondo e forse una delle gare automobilistiche che danno più ansia quando le guardi.
Nelle edizioni più caotiche, tutto può cambiare da un momento all'altro, ma ogni volta hai l'illusione che le cose non cambieranno. Ti prepari a trattenere a stento gli one-one-one oppure ti metti il cuore in pace, a seconda di quello che sta succedendo, ma non pensi che da un momento all'altro potrebbe succesere qualsiasi cosa. Poi succede. E succede di nuovo. Continua a succedere. Funziona così per 200 giri: soltanto quando arriva il momento della bandiera a scacchi sai come andrà a finire, nel senso più letterale del termine. Quando sei a metà gara, sai che potrebbe vincere tanto il pilota che è in testa in quel momento quanto chi si trova doppiato. Dipende da tante cose che, non potendo prevedere il futuro, non puoi prevedere. C'è chi farà un sorpasso impossibile, c'è chi finirà la benzina nel momento meno opportuno e chi finirà a muro. Oppure c'è chi farà un sorpasso impossibile, finirà la benzina nel momento meno opportno e poi finirà a muro.
L'anno scorso abbiamo assistito alla vittoria di Takuma Sato, che è diventato il giapponese più altolocato della storia del motorsport, in cu*o a quelli che sostenevano che in Indycar si era sempre rivelato un flop. Se ne era stato tranquillo tra la top-5 e la top-10 per tutto il tempo, pronto a sfoderare la zampata finale, per poi presentarsi in victory lane con una bandiera giapponese al seguito, cosa che non è andata giù ai fanboy americani: il Memorial Weekend è una ricorrenza in cui si commemorano i militari morti in guerra e il Giappone e gli Stati Uniti erano avversari durante la seconda guerra mondiale!!!11!!1!! <--- punteggiatura scelta in base al livello intellettivo della gente che faceva queste affermazioni scandalizzandosi per la bandiera che un pilota si è portato sul podio.
Ogni anno, tuttavia, viene scritta una storia diversa, quindi è opportuno passare oltre e parlare un po' del 2018, iniziando dalla entry list, nella quale siamo stati purtroppo sprovvisti della presenza illuminante di Buddy Lazier (pilota cinquantenne che vinse l'edizione del 1996 e che ha gareggiato a Indy, seppure non in tutte le edizioni, fino al 2017), di cui ci eravamo quasi illusi all'inizio della stagione, ma ne è venuto fuori che di vetture ce n'erano anche troppe, con diversi team che hanno schierato più vetture rispetto alla media, con un picco massimo di sei vetture del team Andretti, se consideriamo anche quella in partnership Andretti/Herta.
Nello specifico, l'entry list era la seguente:

PENSKE: Josef Newgarden, Simon Pagenaud, Will Power, Helio Castroneves ---> tre piloti titolari, più l'ultimo ex pilota titolare che è stato appiedato dal suo volante full season;
ANDRETTI: Ryan Hunter-Reay, Alexander Rossi, Zach Veach, Stefan Wilson, Carlos Muñoz, Marco Andretti ---> i tre titolari, due guest star e una palla al piede;
GANASSI: Scott Dixon, Ed Jones ---> solo i due titolari, nessuna vettura aggiuntiva;
FOYT: Tony Kanan, Matheus Leist, James Davison ---> il vecchio titolare, il giovane titolare e una guest star;
SCHMIDT: James Hinchcliffe, Robert Wickens, Jay Howard, Jack Harvey ---> un pilota di ormai vecchia data, il rookie iper-promettente e due versioni formato Indy di Who's that Guy;
CARPENTER: Ed Carpenter, Spencer Pigot, Danica Patrick ---> il pilota vecchio ma non troppo, il pilota giovane ma non troppo e la donna più chiacchierata del paddock;
RAHAL: Graham Rahal, Takuma Sato, Oriol Servià ---> i due titolari e uno talmente importante nel contesto della Indycar che non si è parlato d'altro che delle sue presunte opinioni politiche a proposito dell'indipendenza catalana;
COYNE: Sebastien Bourdais, Conor Daly, Zachary Claman De Melo, Pippa Mann ---> il pilota che porta gli occhiali sotto al casco, uno che il casco se lo mette raramente perché per tutto il resto dell'anno non ha un volante, quello con il cognome interminabile che non doveva nemmeno essere lì (il titolare era Pietro Fittipaldi, ma si è fratturato le gambe nell'endurance a Spa) e la guest star eletta a precious cinnamon roll del paddock;
CARLIN: Charlie Kimball, Max Chilton ---> i due ex Ganassi Boyssss;
DREYER & REINHBOLD: Sage Karam, J.R. Hildebrand ---> il Verstappino formato Indycar e il secondo classificato del 2011 (meglio non spiegare in che modo sia arrivato secondo);
JUNCOS: Kyle Kaiser ---> uno che gareggia per un team pittoresco;
HARDING: Gabby Chaves ---> uno che gareggia per un altro team pittoresco...
...
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...sì, anche in Indycar ci sono dei team pittoreschi, con il dettaglio ancora più pittoresco che talvolta compaiono a caso, disputando solo una certa parte della stagione.

BUMP DAY: Il Month of May giunge al culmine ben prima che arrivi il grande giorno e, nello specifico, il weekend prima della gara si svolgono le qualifiche. Il sistema, in apparenza complesso, è abbastanza semplice. Il risultato è la velocità media di alcuni giri lanciati e, in base alla velocità, viene stilata la classifica. Al sabato ciascun pilota ha più di un tentativo e, all'occorrenza, può abortire il proprio tentativo e riprovarci.
Quella del sabato non è la classifica definitiva. I piloti vengono ripartiti in due gruppi: quelli della top-9 la domenica andranno a lottare per la pole position, sulla base di una sessione in cui ciascuno dei nove ha a disposizione un tentativo con quattro giri, e quella sessione assegnerà le prime nove posizioni sulla griglia, mentre i piloti che al sabato hanno ottenuto i tempi dal decimo al trentatreesimo prenderanno parte a una sessione per assegnare le posizioni dalla decima alla trentatreesima in griglia. Il problema è che a volte ci sono più di trentatré vetture, che vanno per qualificarsi. Non accadeva dal 2011, ma è accaduto quest'anno: di vetture ce n'erano trentacinque, il che significava che sarebbe tornato il "bump day", il che tradotto vuole dire che, sabato 19 maggio, i primi nove si qualificavano per andare a lottare per la pole, i piloti dal decimo al trentatreesimo si qualificavano per andare a occupare le caselle dalla decima in poi, mentre gli ultimi due se ne tornavano a casa.
Non mi era mai capitato di assistere a un "bump day" (e in realtà ho visto solo gli ultimi venti minuti a tratti perché lo streaming non funzionava molto bene) e non mi ero mai resa conto di quanto fosse un'esperienza terribile, da vedere: ci sono quelli che contano, ci sono quelli che entrano in griglia senza problemi e ci sono i backmarker che si aggrappano all'ultimo disperato tentativo di stare tra i primi trentatré.
Mentre i top-driver sognano la victory lane, ci sono dei poveri sfigati che corrono il rischio di non arrivare nemmeno sulla griglia. La loro qualificazione o no non dipende solo da loro e dalla loro vettura: non è come il 107%, in cui sei dentro o sei fuori ma solo in base al tempo che fai e non conta quello che fanno gli altri. Nel bump day c'è una graduatoria, i primi trentatré passano oltre e chi sta oltre non entra in griglia. Chi sta in fondo alla classifica corre il rischio di finire fuori, se non si migliora e invece si migliora qualcun altro...
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...e a peggiorare la situazione, ci sono rischi anche per chi si qualifica, a condizione che non si tratti di top-driver. Giusto a titolo di esempio, se Jay Howard (pilota "occasionale") si fosse qualificato e James Hinchcliffe (pilota titolare, altolocato in classifica) no, il team Schmidt avrebbe potuto decidere tranquillamente di cacciare via Howard a calci e di mettere Hinchcliffe sulla sua macchina, domenica 20. Non solo: se anche non l'avesse fatto, avrebbe potuto decidere in un momento qualsiasi, prima di domenica 27, di cacciare via a calci Howard anche dopo che si era qualificato per una posizione tra la decima e la trentatreesima e rimpiazzarlo con Hinchcliffe, a condizione di far partire Hinchcliffe dall'ultima posizione invece che da quella in cui Howard si era qualificato...
...
...
...ma Howard non correva questo genere di rischi, dopotutto quante possibilità c'erano che Hinchcliffe non si qualificasse? Pochissime, direi.
Eppure, mentre nelle retrovie James Davison, Conor Daly e Pippa Mann si prendevano a spintoni per accedere all'ultima casella della griglia di partenza, si consumava il dramma: Hinchcliffe, che fino a quel momento aveva lottato con problemi alla vettura, rischiava seriamente di rimanere fuori.
Mancavano pochi minuti, poteva andare in pista... ma durante il bump day, non è così semplice. Si va in pista uno per volta e, arrivati a un certo punto, il cronometro dice che è finita.
Sono andati in pista Alex Non Sono Valentino Rossi e Grammo Reale, l'uno per tentare di entrare nel Fast Nine, l'altro per tentare di migliorarsi, dato che era nelle retrovie. A quel punto soltanto un pilota avrebbe avuto il tempo di fare l'ultimo tentativo. Pippa Mann, la più senza speranze dei backmarker senza speranze, è scesa in pista per un ultimo tentativo. Nemmeno per un attimo i suoi tempi hanno lasciato pensare che potesse arrivare sulla griglia di partenza. Intanto il cronometro continuava a scorrere e per Hinchcliffe, autore della pole position nel 2016, non rimaneva altro da fare che scendere dalla vettura.
Sui social erano tutte lamentele e recriminazioni: fanboy di Hinchcliffe, fanboy della Mann, gente che si disperava, gente che si chiedeva perché Rossi, Rahal e la stessa Mann fossero scesi in pista, quando ormai non cambiava nulla. Poi c'era Bruno Junqueira, che dichiarava che sperava che, se Hinchcliffe non si era qualificato, non gli venisse affidato il volante di nessun altro. Junqueira era nello stesso team di Hunter-Reay, nel 2011, quando Hunter-Reay non superò il bump day. Junqueira si qualificò, ma gli toccò di essere mandato via a calci nel cu*o ed essere rimpiazzato da RHR.
Nel weekend del 19/20 Maggio, nel pensare alla situazione Howard/Hinchcliffe, ho seriamente pensato, per la prima volta, che alla fine il trattamento non paritario di prime e seconde guide è una cosa da niente. Che cosa significa essere malvisti quando si batte il compagno di squadra e doversi sacrificare per i risultati di quest'ultimo, dopotutto? Mentre ci commuoviamo per le sorti di quelli a cui è consentito lottare solo per il podio e non per la vittoria, o a cui è consentito puntare ai punti quando i loro compagni di squdra possono salire sul podio, ci sono piloti che, in un'apparizione one-off, si conquistano il diritto di accedere alla griglia di partenza della gara automobilistica più prestigiosa al mondo e potrebbero ritrovarsi a farsi da parte per essere rimpiazzati da compagni di squadra non qualificati.
Ad ogni modo Howard è andato avanti, Domenica 20 Maggio si è qualificato e, per l'esattezza, si è classificato in 28esima posizione, solo cinque posizioni più avanti di quella che avrebbe occupato Hinchcliffe se l'avesse rimpiazzato nei giorni a venire. Però ho iniziato a vedere la luce, perché sembrava che potesse davvero conservare il posto per la gara.

QUALIFICHE: la qualifica delle ultime ventiquattro posizioni non l'ho vista, ma il migliore di loro era Kanaan e il più arretrato di tutti era Daly, con un paio di "outsider" delle retrovie come Grammo Reale e Alex Non Sono Valentino Rossi.
Poi è venuto il momento dei primi nove e quella parte di qualifica l'ho seguita. Ciascuno faceva quattro giri e la media della velocità dei quattro giri andava a costituire l'ordine di partenza. Sulla chat di Youtube c'erano dei simpaticoni che commentavano le porformance di Danica Patrick con osservazioni del calibro di "women belong to the kitchen", perché sono troppo lente per guidare monoposto di Indycar. Infatti, essendo troppo lenta per guidare una indycar, la Patrick è andata ad affiancare, in terza fila, Scott Dixon, uno che ha vinto quattro titoli, e H3lio Castroneves, uno che sostiene testualmente di non avere mai vinto un titolo perché tutte le volte in cui poteva riuscirci è stato battuto da Dixon. Però H3lio ha vinto la Indy 500 tre volte, il che fa più notizia che avere vinto quattro titoli.
In seconda fila c'era Nuovo Giardino davanti a Bourdeeeeeyyyyyy e a Spencer Maialotto, il che implica che c'erano rimaste soltanto due Penske, quelle di Saimon e quella di Willpowaaaahhhhh, in prima fila. Nessuno dei due ha portato a casa la pole position. Quella è andata a Ed Carpentahhhhhh, che è la terza volta che otteneva la pole alla Indy 500. Peccato che la pole alla Indy 500 voglia dire tutto e niente, ma generalmente niente, ma nevermind. Carpentahhhh è Carpentahhhh e sarebbe un po' come vedere Petra Ecclestone in pole position in un gran premio di Formula 1, dato che è il figlio del Bernie della Indycar.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Carpenter - Pagenaud - Power
2^ fila: Newgarden - Bourdais - Pigot
3^ fila: Patrick - Castroneves - Dixon
4^ fila: Kanaan - Leist - Andretti
5^ fila: De Melo - Hunter-Reay - Kimball
6^ fila: Sato - Kaiser - Wickens
7^ fila: Davison - Chilton - Muñoz
8^ fila: Chaves - Wilson - Karam
9^ fila: Veach - Servia - Hildebrand
10^ fila: Howard - Jones - Rahal
11^ fila: Harvey - Rossi - Daly

LADIES AND GENTLEMEN, START YOUR ENGINES: lo "scattano le vetture" Made in USA è stato dato dal Bernie della Indycar in persona, mentre dopo vari giri di formazione la bandiera verde è stata sventolata nientemeno che dall'attore che interpretava James Hunt in "Rush".
La gara è partita in modo calmo. Ed Carpentahhhh è rimasto in testa e nulla è cambiato nella top-5. Dietro di loro, invece, Kanaan ha recuperato qualche posizione, mentre io mi sentivo mooooolto sollevata per la presenza di Howard in pista.
Tutto è stato estremamente tranquillo più a lungo di quanto pensassi: davanti la top-5 è rimasta invariata per un bel po', il che ha dato modo alla gente che commentava la gara in chat di scatenarsi scrivendo tutte le peggiori porcherie che aveva per la testa, compreso augurarsi che ci fossero incidenti mortali. Sarò sincera, trovo che gran parte di quello che veniva scritto in chat fosse più di cattivo gusto del solito.
Dopo il primo pitstop, la top5 era Carpentahhhh, Kanaan, Nuovo Giardino, Saimon e Helio e si sono susseguiti alcuni giri di calma piatta.

BANZAAAAAAIIIIII: al 49° giro è arrivato il momento del primo crash. Guess what? Il Grande Samurai Taku è stato uno dei piloti coinvolti. Noooooooohhhhhhhh!!!!! ç___ç L'altro pilota era James Davison... e non Anthony Davidson come diceva la gente della chat. Lo streaming precedente non era di qualità particolarmente elevata, quindi ero su un altro streaming e su un'altra chat. C'era la telecronaca spagnola e sia in telecronaca sia in chat la gente parlava di Servià. Poi, ogni tanto, avevo l'impressione di avere allucinazioni sonore, perché i telecronisti stavano pronunciando un po' troppo spesso il nome "Fernando".
Zachary Claman Hanno Disboscato La Foresta Amazzonica Per Le Venti Pagine Dell'Elenco Telefonico Che Servono Per Il Mio Nome si è ritrovato in testa non essendosi fermato ai box, pronto a farsi superare like a boss dai piloti che sopraggiungevano alle sue spalle. Risultato: al restart Carpentahhhhh si è riportato in testa alla gara.
Un giro più tardi Ed Jones ha crashato ed è entrata di nuovo la safety car. I telecronisti spagnoli hanno parlato del suo terzo posto dell'anno scorso e delle polemiche per il fatto che non sia stato eletto Rookie of the Year nonostante il risultato. Sono certa che non vedevano l'ora di poterne parlare: Rookie of the Year 2017 è stato votato Alonso e non potevano lasciarsi sfuggire l'occasione di menzionarlo.
Poi c'è stato di nuovo il restart.
Kanaan ha superato Carpentahhhh.
Poi Carpentahhhh si è ripreso la posizione un giro dopo.

UNHAPPY ENDING: a volte succedono cose di un certo livello. Una delle cose di un certo livello che sono accadute in questa Indy 500 era il ritorno di Danica Patrick, per la sua ultima gara in carriera, ancora con la vettura verde fluo sponsorizzata GoDaddy. Ho trovato molto romantico fin dal primo momento il suo ritorno: dopo anni passati a combinare poco e niente in NASCAR, tornava finalmente a gareggiare in una serie in cui ha ottenuto in passato risultati positivi. Ho trovato molto bello il fatto che decidesse di chiudere tutto a Indianapolis in cu*o a quelli che, sulla base dei suoi risultati in NASCAR, sostenevano che fosse incapace di guidare una indycar.
Penso che sia abbastanza evidente che Danica ha molti difetti, quello di essere acida come uno yogurt scaduto compreso, così come quello di essere stata un'inequivocabile backmarker in NASCAR, ma considerando che in Indycar ha ottenuto a suo tempo una vittoria, alcuni piazzamenti sul podio, delle pole position e ha chiuso in top-ten all'incirca la metà delle gare che ha disputato, non vedo come la si possa definire incapace di guidare in Indycar. Dal punto di vista generale, non mi sembra tanto inferiore alla media e sono certa che è vero che se fosse stata un uomo non sarebbe stata così in vista, ma è altrettanto vero che se fosse stata un uomo nessuno avrebbe nemmeno fatto caso al suo ritorno sostenendo che non meritava di stare dov'era e, dopo la mancata qualificazione di Hinchcliffe, che rubava il posto di Hinchcliffe. Mi dispiace che costui non sia riuscito a qualificarsi, nonostante sia un pilota di un certo livello, questo sì...
...
...
...
...ma se sulla griglia di partenza ci sono trentatré posti, com'è possibile che chi si piazza in SETTIMA posizione sulla griglia di partenza non meriti di stare su quella griglia di partenza? Allo stesso modo sperare che avesse un incidente mortale perché non si riusciva ad accettare l'idea che una persona che non possiede un pene si permettesse di stare in pista ma non in ultima posizione come Pippa Mann quando c'era, mi sembra abbastanza trash. Dove sono andate a finire le mezze misure e il contegno? C'era anche chi ha scritto nello specifico che si augurava che Danica si ribaltasse contro un muretto, come successe a Wheldon. Detta come va detta, trovo questo commento DISGUSTOSO, perché va bene, puoi fare l'hater finché vuoi e scrivere ca**ate, ma descrivere la dinamica di un VERO incidente mortale e trovare figo il fatto che potrebbe ripetersi dice molte cose su di te come persona.
Fine dell'invettiva, torniamo a Danica: quando correva in Indycar io non seguivo ancora la Indycar, seppure in seguito ho visto tutte le gare della sua epoca, le prime volte che l'ho vista gareggiare in diretta è capitato all'epoca della NASCAR. Di recente avevo l'abitudine di prendere per i fondelli lei e il suo fidanzato pilota (attualmente ex fidanzato), Ricky Stenhouse Jr, con la storia di "chi fa il peggior risultato, fa tutti i lavoro di casa fino alla prossima gara". Mi sono affezionata abbastanza agli Stenpatrick, anche se si trattava comunque di una serie in cui non avevo particolari simpatie (a parte Dale Jr).
Il fatto che la sua carriera terminasse questo weekend non è una cosa che mi ha lasciata indifferente. Volenti o nolenti, Danica Patrick è stata la migliore donna del motorsport di questo secolo, anche se non è una persona che brilla per simpatia, e anche grazie ai suoi risultati i team hanno iniziato a prendere sul serio anche altre donne. Il fatto che io preferisca di gran lunga i Castronaan a lei non significa che debba per forza augurarle il malehhhh assolutohhhh. Speravo che potesse finire in modo dignitoso la sua carriera...
...
...
...e purtroppo la sua carriera è finita anzitempo, quando è finita in testacoda esattamente a un terzo di gara, andando a sbattere. Non era esattamente l'idea che avevo in mente. Ci sono rimasta abbastanza male, ma eravamo solo a un terzo di gara e c'erano tante altre cose destinate a farmi rimanere male: una di queste è stata la foratura di Kanaan.

SAMBA PARTY: Kanaan, dopo questa terza safety car, era passato in testa e lo è rimasto fino al momento dei successivi pitstop. Poi si è dovuto fermare un'altra volta. Alla fine della fiera, quando avevano appena superato metà gara, in testa c'era Willpowahhhh. Carpentahhhh era secondo, ma ben lontano. Seguivano Pagenaud, RHR e Helio.
Poi è arrivata la calma. Una fiammata si è alzata dalla vettura di Veach ma senza conseguenze, dopodiché al 116° si è visto Kyle Kaiser ai box, fuori dalla vettura, che abbracciava i meccanici.
In seguito si sono svolti nuovi pitstop in regime di green flag, con Nuovo Giardino, Grammo Reale, Wickens e qualcun altro che facevano i fighi davanti per qualche giro. A quel punto ho avuto il sospetto che non stessero semplicemente cercando di fare i fighi, ma che fossero su una strategia diversa e che potessero essere le schegge impazzite della gara. Nel frattempo ai box stavano spruzzando qualcosa che sembrava liquido per estintori sulla vettura di Veach e mi sono chiesta se fosse andato a fuoco un'altra volta.
A nessuno importava. Tutti aspettavano un colpo di scena. Il colpo di scena c'è stato al 139° giro: una vettura ha dato un bacio alla francese al muro. Bourdeeeeeeyyyyyy nooooooohhhhhhhh! ç_____ç Non mi restava che sperare che almeno si fosse sacrificato per una giusta causa, ovvero sabotare la gara di Willpowahhhh, per vendicarsi dei guanti che Willpowahhhh gli lanciò addosso diversi anni fa e che all'epoca del suo incidente dell'anno scorso tutti gli hanno augurato di guarire presto, mentre Willpowahhhhh non ha detto una sola parola su di lui.
Ad ogni modo dietro la safety car Willpowahhhh era ancora in testa, con a seguire Carpentahhhh, Saimon, RHR e H3lio. La grafica mi informava anche che Howard era sotto di sei giri e che probabilmente era fermo ai box. Però quello che conta è partecipare, quando rischi di essere messo a piedi dopo esserti qualificato. Peraltro la gara era destinato a finirla, seppureu ltimo.
Poi è arrivato il momento del restart e, al 146° giro, è stato il momento del colpo di grazia: giusto il tempo di eccitarmi nel vedere Castroneves recuperare una posizione risalendo al quarto posto, poi l'ho visto fare un gran botto. In quel momento ho fatto mente locale, mi sono chiesta se qualcuno dei miei piloti preferiti potesse ancora farmi un regalo per il mio imminente trentesimo compleanno e ho raggiunto la consapevolezza che quest'anno non avrei ricevuto nessun regalo motoristico.

NOOOOOOOOHHHHHHHHH: di nuovo la safety car, poi il restart. Alex Non Sono Valentino Rossi era quinto ed è risalito in terza posizione dietro a Willpowahhhh e a Carpentaaaahhhhh. Ho pensato che i miei *fave* erano impossibilitati a vincere, ma almeno c'era chi avrebbe portato un po' di verve e un po' di brio... ma il peggio doveva ancora venire ed è venuto un nanosecondo più tardi, quando ho visto qualcosa che mi ha traumatizzata al punto che ho pensato di chiudere quella pagina web e di smettere di seguire la gara.
Sage Karam ha strisciato contro un muro.
Una ruota si è staccata dalla sua vettura ed è finita in pista.
Non ho potuto fare a meno di pensare a quella volta in cui Karam finì a muro, perse un pezzo di macchina e quel pezzo di macchina finì sul casco di Justin Wilson.
In quel momento ho iniziato a pensare che quella che stavo guardando era la peggiore Indy 500 che avessi mai visto.
Mentre mi preparavo per andare fuori (dopo la gara sono andata a una sagra di paese dove c'era a cantare una compaesana di mio padre) ho fatto in tempo a vedere gente che in chat chiedeva se Rossi era italiano e gente che rispondeva di sì, piloti che rientravano ai box in regime di green flag... e al 188° mi sono persa l'incidente di Tony Kanaan. Ci mancava solo quello, ormai.

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL: soltanto alla fine, mentre non vedevo l'ora che la gara terminasse perché dovevo andare fuori e volevo vedere almeno il momento della bandiera a scacchi prima di andare via, ho avuto la concreta sensazione che stesse per accadere qualcosa di epico.
C'erano piloti su strategie diverse e, quando ci sono strategie diverse, non è chiaro che cosa possa succedere, dipende tutto dal momento in cui i piloti su strategie anomale finiranno la benzina. Potrebbero finirla con qualche giro d'anticipo e rientrare. Oppure potrebbero essere agli sgoccioli e tentare di arrivare fino al traguardo.
Dietro la safety car c'era in testa Oriol Servià, con tanto di telecronsti spagnoli completamente su di giri. Non so se mi spiego, c'era in testa Servià, uno di cui fino a quel momento si era parlato solo per via della bandiera catalana dipinta sul suo casco, altrimenti nessuno se lo sarebbe proprio finato.
Servià, tuttavia, non era destinato a vedere la luce. È stato superato e affiancato da un'altra vettura. Quell'altra vettura era guidata da Stef Wilson, fratello minore di Justin, pilota occasionale in Indycar, che non vedevamo al volante dalla Indy 500 del 2016. Per intenderci: era uno su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo.
Mi si è riempito il cuore di gioia nel vederlo in testa alla gara e ho pensato che, se fosse arrivato in fondo, avrebbe stravolto completamente il senso della giornata.
Cinque giri alla fine, tutto okay: Willpowahhhh aveva ormai superato Servià, ma era lontano da Wilson.
Quattro giri alla fine, ancora tutto okay: Wilson davanti, Willpowahhhh secondo.
Tre giri alla fine, un destino già scritto: la benzina iniziava a calare al punto tale che Stef è stato costretto a rientrare a box per un'ultima sosta.
Willpowahhhh.
Servià.
Carpentaaaahhhhh.
Poi anche il catalano errante è rientrato ai box e a quel punto non c'era storia. O meglio, non c'era già storia neanche prima, ma i telecronisti spagnoli sono stati su di giri finché hanno potuto.
Meno due giri.
Meno un giro, bandiera bianca.
Un altro giro, poi la bandiera a scacchi, sotto alla quale Willpowaaaahhhh, campione del mondo di sventolamento del dito medio e di titoli persi all'ultima gara stagionale dopo essere stato in testa per tutto il campionato, è passato da vincitore.
Meh.
Poi, alla fine, un piccolissimo spiraglio di luce, quando i telecronisti mi hanno ricordato che Willpowahhhh ha trentasette anni. A quell'età, se fosse stato in Formula 1 sarebbe già stato appiedato per essere rimpiazzato da Sirotkin.

COCA COLA 600: la Indy 500 si SoVrApPoNe tradizionalmente, non in termini di orario, alla gara di NASCAR più lunga di tutto il campionato.
Wikipedia mi informa che è durata quattro re, ventitré minuti e ventidue secondi. Ha vinto Kyle Busch, che è rimasto in testa per quasi tutto il tempo.
Ricky Stenhouse, celebre per essere l'ex fidanzato di Danica, ha chiuso in 10^ posizione. Se Danica fosse stata a Charlotte, probabilmente le sarebbe toccato stirare...

RISULTATO INDY 500: 1. Will Power (Penske), 2. Ed Carpenter (Carpenter), 3. Scott Dixon (Ganassi), 4. Alexander Rossi (Andretti), 5. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 6. Simon Pagenaud (Penske), 7. Carlos Muñoz (Andretti), 8. Josef Newgarden (Penske), 9. Robert Wickens (Schmidt), 10. Graham Rahal (Rahal), 11. J.R. Hildebrand (Dreyer & Reinbold), 12. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 13. Matheus Leist (Foyt), 14. Gabby Chaves (Harding), 15. Stefan Wilson (Andretti), 16. Jack Harvey (Schmidt/ Shank), 17. Oriol Servià (Rahal), 18. Charlie Kimball (Carlin), 19. Zachary Claman De Melo (Coyne), 20. Spencer Pigot (Carpenter), 21. Conor Daly (Coyne), 22. Max Chilton (Carlin), 23. Zach Veach (Andretti), 24. Jay Howard (Schmidt), 25. Tony Kanaan (Foyt), 26. Sage Karam (Dreyer & Reinbold), 27. Helio Castroneves (Penske), 28. Sebastien Bourdais (Coyne), 29. Kyle Kaiser (Juncos), 30. Danica Patrick (Carpenter), 31. Ed Jones (Ganassi), 32. Takuma Sato (Rahal), 33. James Davison (Foyt).

lunedì 20 luglio 2015

INDYCAR 2015: #13 Iowa Corn 300 (18 Luglio 2015)

“You put it on pole and you think you like the track, but I guarantee you, you don’t pass judgment until the race is over. So now that I’ve finished the race, yes, I really do love this track. I’m new to the ovals, especially short ovals. This one suited me. I missed the testing but I felt comfortable from the word go and the team gave me a great car. I wasn’t happy when I lost the lead. I haven’t been leading a race for three years, because of where I’ve been, and I really, really wanted to win this race. I did this one for Jules. I followed him a lot the last couple of years and learned a lot from him, including things I used today.” – Max Chilton dopo la vittoria in Indylights

Un cordiale saluto a tutti, miei cari lettori, sono più o meno le 10.00 di domenica mattina quando, grazie a youtube, riesco a recuperare la gara che mi sono persa durante la notte, la Iowa Corn 300, che si potrebbe tradurre all'incirca come "300 miglia del granturco dello Iowa", il che mi ricorda un po' la leggenda metropolitana del circuito contadino in mezzo ai campi di canna da zucchero.
Per chi non lo sapesse no, non ci sono contadini che zappano agli angoli del circuito. So che può essere traumatico, ma non c'è niente da fare, rassegnatevi.
Si tratta di un mini-speedway lungo un miglio, il che fa sì che la gara sia composta da 300 giri.

GRIGLIA DI PARTENZA: 1. Castroneves (Penske), 2. Kanaan (Ganassi), 3. Montoya (Penske), 4. Dixon (Ganassi), 5. Pagenaud (Penske), 6. Power (Penske), 7. Newgarden (CFH), 8. Andretti (Andretti), 9. Hunter-reay (Andretti), 10. Karam (Ganassi), 11. Carpenter (CFH), 12. Muñoz (Andretti), 13. Coletti (KV), 14. Jakes (Schmidt), 15. Sato (Foyt), 16. Kimball (Ganassi), 17. Rahal (Rahal Letterman), 18. Wilson (Andretti), 19. Briscoe (Schmidt), 20. Vautier (Coyne), 21. Hawksworth (Foyt), 22. Mann (Coyne), 23. Chaves (Herta), 24. Bourdais (KV).

SI PARTEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Si prospettava un duello tutto brasiliano: H3lio e il sosia di Vin Diesel, che hanno in comune il fatto di essere entrambi 40enni senza che nessuno parli della loro età avanzata, oltre che di essere amici d'infanzia di Barrichello (con cui a sua volta condividono il fatto di chiamarsi tutti come i rispettivi padri), erano primo e secondo e lo scenario che si prospettava era che si mettessero a litigare su chi avesse le piume più belle sul casco. Alla fine quelle fucsia di Vin Diesel hanno sorpassato agevolmente quelle color porpora di H3lio.
H3lio è stato superato anche dal detersivo, che già iniziava a sentire odore di podio, odore che sarebbe svanito nel nulla qualcosa come un'ora e mezza più tardi.
Poi Monty è andato a muro. Era appena il decimo giro e, probabilmente complici anche tutte le gufate sul fatto che finora quest'anno aveva sempre fatto bene, ha abbandonato i suoi sogni di gloria. I suoi colleghi, arretrati di parecchio in classifica, erano già lì che gongolavano. Visti i loro risultati, credo che Monty abbia passato il tempo restante a fare macumbe e che tutto sommato le macumbe abbiano fatto effetto... anche se stavolta Power non è andato a finire contro vetture o muri, il che è già un passo avanti per la conquista del mondo.

Nessun pilota rilevante è rientrato ai box. Con questo non intendo dire che Sebbi non sia rilevante, però era partito ultimo e sembrava destinato a non farsi notare per tutto il tempo.
Venti minuti dopo, al restart, Grammo Reale e StefAAAAAAAAno ColllEEEEEEEti hanno ballato la conga, invitando con loro anche Kimby, e alla versione Made in Indy di Bernd Maylander iniziavano già sicuramente a girare le sfere. Qualcosa del tipo: "Ehi, ma io a quest'ora dovrei essere imboscato da qualche parte a giocare a Monopoli, non qui a regolare il traffico mentre gli spazzini rimediano ai vostri casini!"
Altri venti minuti e tutto è ripartito: Vin Diesel era in testa davanti al Detersivo, a H3lio, a Nuovo Giardino e a Powiiii.

Il povero Grammo Reale, recente vincitore qualche settimana fa, pensava già di conquistare il mondo, ma dopo una sessantina di giri è dovuto rientrare prematuramente: gomma forata.
Niente paura, dopo una ventina di giri senza che accadesse nulla di rilevante (dove intendo ingressi della safety car, perché a dire la verità qualcosa era successo, con H3lio che era andato in testa) il giro da lui perso è stato recuperato con le soste altrui.
Kimbiiii ha fatto il figo rimanendo fuori più a lungo di tutti (il penultimo a rientrare è stato Sebbiiii che aveva sfilato in prima posizione per un po'), è rientrato al 100° e a quel punto tutto è ritornato normale, tranne la posizione di Powiiiii precipitato nel frattempo in 12^ posizione, segno che le macumbe di Montyyyy stavano andando a buon fine: H3lio, Nuovo Giardino, Vin Diesel, il Detersivo e Saggio Caramella erano i primi cinque.
Dopo una manciata di giri, Nuovo Giardino è andato a fare il figo in prima posizione, mentre Wilsiiii...
...
...
...
...OH MY FELIII CRY!
Wilsiiii è andato a sfiorare un muretto, avendo l'accortezza di non schiantarsi contro lo stesso, il che è comunque un notevole passo avanti, ma era di nuovo richiesto l'intervento degli spazzini e della safety car: la partita a Monopoli che il pilota della SC stava dominando è stata momentaneamente interrotta.
Che poi a Monopoli si vince e si perde? non ne ho idea. Ci ho giocato un paio di volte da bambina non capendoci un accidente, se non che c'erano dadi, soldi finti, che c'erano tessere che quando le prendevi su ti facevano capitare immaginarie peripezie degne di Maldonado durante un gran premio e che sembrava non esserci mai una fine.

Tutti ai box, in ogni caso, quando la gara è ripresa i primi tre erano Nuovo Giardino e i due brazileiros, con dietro il Detersivo e HR. Mentre H3lio si alternava con Nuovo Giardino in testa alla gara, Vin Diesel ha fatto una manovra trollona in stile Maldonado: ha fatto un balletto vicino al muro credendo che il muro andasse in testacoda come un Verstappen qualsiasi. Il muro non si è mosso da lì e per fortuna di Vin Diesel non ci è andato addosso. Ha perso terreno, poi ha recuperato e... niente, sul più bello, dopo cinquanta giri in regime di bandiere verdi, al 172° giro di gara Kimbi è andato a muro, provocando un nuovo ingresso ai box in branco. Il Detersivo ha avuto prolemi, così come Grammo Reale.
Nuovo Giardino, H3lio, Vin Diesel, HR e Munizione erano i primi cinque, mentre la macumba di Montyyyyy si stava traducendo in un "fingiamo di essere in Brasile, luogo in cui a tutti i brasiliani capitano le peripezie più strane, a meno che non siano protetti dal Sigillo del Diciannovesimo Gufo Mutante". Una leggenda narra che non ci sia alcun sigillo e che qualunque brasiliano riesca a sfuggire alla temibile macumba do Brasil, sia in realtà esso stesso il Gufo Mutante. Un'altra leggenda narra che il Gufo Mutante sia in realtà una Rana Mutante. Un'ennesima leggenda ancora narra che l'Autrice(C) fosse ubriaca quando ha iniziato a paragonare Massa a una rana, ma non sapremo mai la verità in proposito.
Torniamo a noi, perché al restart H3lio ha iniziato a perdere posizioni, venendo superato da avversari che agitavano in segno di saluto katane immaginarie. Uno dei piloti che agitavano katane immaginarie era Vin Diesel, che però di lì a poco la katana se l'è presa in quel posto: si è rifugiato ai box nella speranza che gli facessero ripartire la macchina addormentata, ma non c'era niente da fare, evidentemente la sua macchina voleva andare a letto alle nove di sera.

StefAAAAAAAAAno ColllllllllEEEEEEEEEEEEEti ha fatto di nuovo parlare di sé quando ha fatto strike contro un muro, provocando un altro ingresso della safety car, con conseguente ulteriore interruzione del Monopoli.
Eravamo a circa due terzi di gara, Nuovo Giardino era in testa, seguito da HR e dal Detersivo che evidentemente aveva superato bene i problemi di prima... ma non del tutto: al 231° giro è andato ai box a fare quello che generalmente fa Button durante le gare di Formula 1. Insomma, pur non essendo brasiliano, la macumba di Monty aveva fatto effetto anche su di lui.

Verso il 245° giro tutti sono andati ai box, qualcuno un po' più tardi, tipo Grammo Reale che al 263° era in testa alla gara quando il Piccolo Kamikaze ha fatto strike proprio come Monty a inizio gara.
Se Federica Balestrieri commentasse le gare di Indycar, avrebbe definito la manovra come una "montoyata", neologismo che andava molto di moda a "Pole Position" intorno al 2006.
Quando la gara è ripartita i primi cinque erano HR, Nuovo Giardino, Saggio Caramella, Munizione e Carpiiii e mancavano appena 24 giri al finale. Mentre i primi due andavano dritti per la loro strada, non si poteva dire lo stesso degli altri tre che completavano la top-5.
Si è visto Carpiiii che protestava, gesticolando e urlando via radio. Purtroppo non ho sentito frasi tipo "you have to leave the space", gran classico della Formula 1. La cosa più eclatante è che Carpiiii ha gesticolato per un bel po', facendo sorgere in me un dubbio: com'è possibile, su un mini-speedway, gesticolare, urlare ed evitare di strisciare contro i muri allo stesso tempo?
I telecronisti ipotizzavano una rissa post-gara. Non c'è da stupirsene: uno dei telecronisti era Paul Tracy, uno che soltanto in Nascar sarebbe sembrato un tipo normale.
Carpiiii è quello che ci ha rimesso più di tutti: un'altra posizione quando Grammo Reale si è fatto avanti e l'ha superato facendogli una pernacchia. Sia Caramella sia Grammo hanno successivamente superato Munizione, mentre HR andava a vincere la gara e Nuovo Giardino arrivava secondo.

Al termine della gara, Carpiiii ha rubato per un attimo la scena al vincitore, quando è andato a fare la predica a Caramella per il modo in cui aveva guidato poco prima.
Non è chiaro che cosa gli abbia detto, forse qualcosa del tipo: "Non andare mai a correre in Nascar, perché se ti metti a fare le stesse cose là, a quest'ora qualcuno ti avrebbe già tirato un casco addosso."
A proposito di Karam, sono rimasta basita, quando l'hanno inquadrato e ho visto che ha i capelli sul biondo e un'aria da bambino tipo Max Verstappen. Finora non avevo mai visto che faccia avesse e me l'ero sempre immaginato con tratti tipici mediorientali o brasiliani (nel senso di "vero" brasiliano dall'aria latino-americana, non brasiliano di origini venete tipo Barrichello), oppure un mix delle due cose tipo Nasr. Dopotutto gli USA sono una società multietnica... Invece no, non è per niente come me lo aspettavo.

RISULTATO:
1. Ryan Hunter-Reay #28 -- Andretti Honda -- 300 laps
2. Josef Newgarden #67 -- CFH Chevrolet -- 300 laps
3. Sage Karam #8 -- Ganassi Chevrolet -- 300 laps
4. Graham Rahal #15 -- Rahal Letterman Honda -- 300 laps
5. Carlos Muñoz #26 -- Andretti Honda -- 300 laps
6. Ed Carpenter #20 -- CFH Chevrolet -- 300 laps
7. Marco Andretti #27 -- Andretti Honda -- 300 laps
8. Ryan Briscoe #5 -- Schmidt Honda -- 300 laps
9. Sebastien Bourdais #11 -- KV Chevrolet -- 300 laps
10. Will Power #1 -- Penske Chevrolet -- 300 laps
11. Helio Castroneves #3 -- Penske Chevrolet -- 300 laps
12. Tristan Vautier #19 -- Coyne Honda -- 299 laps
13. Jack Hawksworth #41 -- Foyt Honda -- 299 laps
14. Simon Pagenaud #22 -- Penske Chevrolet -- 299 laps
15. James Jakes #7 -- Schmidt Honda -- 299 laps
16. Gabby Chaves #98 -- Herta Honda -- 299 laps
17. Justin Wilson #25 -- Andretti Honda -- 297 laps
18. Scott Dixon #9 -- Ganassi Chevrolet -- 263 laps
19. Takuma Sato #14 -- Foyt Honda -- 260 laps
20. Stefano Coletti #4 -- KV Chevrolet -- 191 laps
21. Tony Kanaan #10 -- Ganassi Chevrolet -- 189 laps
22. Charlie Kimball #83 -- Ganassi Chevrolet -- 170 laps
23. Pippa Mann #18 -- Coyne Honda -- 136 laps
24. Juan Pablo Montoya #2 -- Penske Chevrolet -- 9 laps


lunedì 13 aprile 2015

INDYCAR 2015: #2 NOLA (12 Aprile 2015)

In Indycar è la volta del "gran premio dei giardinetti", che si svolge nei pressi di una ruota panoramica. Ci manca solo un bel vulcano in sottofondo, oltre un po' di gente che indossa maschere da trollface, perché le condizioni meteo per farlo somigliare a un mix tra Yeongam, Suzuka e Fuji ci sono tutte.
In realtà siamo in Louisiana e, grazie alla guida turistica che fa da telecronista, scopriamo che nelle vicinanze del circuito c'è una città in cui abitano molti immigrati brasiliani. Chissà che qualcuno non allevi gufi... da quello che è accaduto, è abbastanza probabile.

Le qualifiche non vengono disputate, perché i team non hanno portato con sé delle zattere, ma soltanto le vetture. Si partirà con le posizioni d'arrivo del gran premio precedente, il che tutto sommato mi pare strano, ma tutto sommato è meglio che come volevano fare in Formula 1 anni fa quando c'era il rischio di non poter disputare le qualifiche, facendo partire i piloti in base al numero di gara (doveva essere il 2010, ma non ricordo il circuito, forse Yeongam o Suzuka, quando poi le qualifiche le spostarono la domenica mattina).

1^ fila: 1. Juan Pablo Montoya (Penske) - 2. Will Power (Penske)
2^ fila: 3. Tony Kanaan (Ganassi) - 4. Helio Castroneves (Penske)
3^ fila: 5. Simon Pagenaud (Penske) - 6. Sebastien Bourdais (KV)
4^ fila: 7. Ryan Hunter-Reay (Andretti) - 8. Jack Hawskworth (Foyt)
5^ fila: 9. Luca Filippi (CFH) - 10. Marco Andretti (Andretti)
6^ fila: 11. Graham Rahal (Rahal Letterman) - 12. Josef Newgarden (CFH)
7^ fila: 13. Takuma Sato (Foyt) - 14. Carlos Muñoz (Andretti)
8^ fila: 15. Scott Dixon (Ganassi) - 16. James Hinchcliffe (Schmidt)
9^ fila: 17. Gabby Chaves (Herta) - 18. Simona De Silvestro (Andretti)
10^ fila: 19. Sage Karam (Ganassi) - 20. Stefano Coletti (KV)
11^ fila: 21. Charlie Kimball (Ganassi) - 22. James Jakes (Schmidt)
12^ fila: 23. Francesco Dracone (Coyne) - 24. Carlos Huertas (Coyne)

La partenza era prevista per le 21.35 italiane... almeno credo. Mi sono connessa a quell'ora, per scoprire che erano già stati disputati qualcosa come una ventina di giri... infatti la gara me la sono rivista dall'inizio grazie a Youtube.
Si parte, con pista ancora bagnata, ma al momento o non sta piovendo o sta piovendo molto piano.

Montyyyy: "Yaaaaayyyyy, ora spacco il culo a tutti!"
Kanaaaaaan: "Anch'iooooooooooooooooooooo... anzi, no!"
Il sosia di Vin Diesel ha pensato bene di tentare il sorpasso sul pilota che lo precedeva, ma non c'è stato niente da fare... ignorando che è scortese calpestare l'erba, è andato in giro per il prato facendosi sfilare da un po' di gente.
In conclusione ci siamo ritrovati con quattro Penske nei primi quattro: c'erano Montyyyy, Power, H3lio e Pagenaud, mentre dietro di loro completava la top-5 Sebbiiiii! *-*

12° giro: la pista è ancora umida, ma Kanaaaaan e HR decidono di tentare l'azzardo di montare le slick. Prima erano 6° e 7°. Non so in che posizioni tornino in pista, ma quello che è sicuro è che HR ha superato il sosia di Vin Diesel al culmine di un duello nella pitlane.
Il fatto che sia proprio ora di montare le slick viene messa in dubbio dal fatto che, due giri dopo, il sosia di Vin Diesel vada a farsi un giro per i prati dopo essersi esibito in una danza augurale brasiliana della pioggia decisamente più nota come "samba di Silverstone".
Ciò nonostante ormai tutti stanno rientrando per le slick, senza che le posizioni di rilievo cambino.
Chavyyyy nel frattempo si esibisce nella stessa danza di Kanaan un giro più tardi, con la differenza che si impantana. Rimandato in pista a spinta, rimane fermo un'altra volta.
Entra la safety car...
Voce fuori campo: "Effettivamente è sorprendente che per i primi 16 giri, nonostante la pista bagnata, non fosse ancora entrata."

Si riparte al 20° giro... oh, Hawkwkwkwkwkwkwkwkw e Jakes sono finiti fuori insieme e il primo dei due è andato a sbattere contro una barriera di pneumatici, mentre Dracone va in giro per i campi da solo.
Voce fuori campo: "Fammi indovinare, questo significa che entra di nuovo la safety car?"
Comunque no, Dracone in giro per i campi non c'è finito da solo: pare che H3lio l'abbia coinvolto in un'esibizione di lambada... infatti sta andando in giro con la vettura malmessa.
Tornando alla top-5, dove c'erano davanti i quattro della Penske e Sebbiiii quinto, grazie al balletto di H3lio ora ci sono solo tre Penske, c'è Sebbiiii quarto e Grammo Reale (mi piace come soprannome, mi è uscito al momento ma rende parecchio) è risalito in top-5.
Intanto Hawkwkwkwkwkwk scende dalla macchina, si leva il casco e... sorpresa! Sembra Sebbiiiii senza gli occhiali!
Hawkwkwkwkwkwk: "Quindi somiglio a un francese, il che significa che sono un potenziale francese e quindi le ragazze di tumblr impazziscono per me."
Voce fuori campo: "Mi spiace deluderti, ma su tumblr nessuno ti caga."
Sebbiiii: "In realtà non cagano neanche me."
Voce fuori campo: "Forse è colpa del tuo manager..."
Sebbiiii: "Le fangirl di tumblr non hanno pregiudizi basati sul manager. Feliiii è un figo, secondo loro."
Voce fuori campo: "Perché è sudamericano."
Sebbiiii: "Sì, ma allora? Io sono francese, non so se rendo l'idea."
Il telecronista: "Intanto ricordiamo che The Real & Only Sebbiiii che in Formula 1 aveva vinto in Malesia, stavolta è arrivato terzo dietro alle Mercedes."
L'americano medio: "Chi è The Real & Only Sebbiiii? Cos'è la Formula 1?"
L'intervistatore: "Eccoci qui con Hawkwkwkwkwkwkwk."
Hawkwkwkwkwkwkwkwk: "No, toglimi quel microfono da davanti alla bocca! Se parlo, si sente che non ho un accento francese! Ne va della mia reputazione!

I telecronisti se la ridono, mentre il tizio che dovrebbe sventolare la bandiera verde agita la bandiera verde arrotolata intorno alla sua asta... ma in pitlane sta succedendo qualcosa: c'è Dracone fermo girato di lato e un meccanico a terra. Si scoprirà più avanti che se l'è cavata soltanto con ferite lievi.

Dopo questa lunga caution, al 28° giro vedo la luce... anzi, no, è la bandiera verde! Finalmente sta ricominciando un po' d'azione... se non che Stefano Coletti (Stefàno con l'accento sulla A - cit. telecronisti americani) fa un balletto nel bel mezzo della pista, va a sbattere contro un muro e miracolosamente riesce a riprendere la via della pista. Peccato che verso la via della pista si avvii anche la safety car.
Si segnala che prima del balletto di Coletti, HR aveva superato Sebbiiiii portandosi in top-5.
L'Autrice: "Il fatto che Sebbiiii venga superto così come se niente fosse non mi soddisfa."
Sebbiiii: "Non soddisfa nemmeno me."

Vari piloti rientrano ai box in branco, ma non El Colombian Badass, che si sta involando verso il dominio del mondo... tra qualche era geologica, forse, visto che la gara prevede 75 giri. In realtà nessuno della top-5 è rientrato, quindi le posizioni sono invariate, sesto c'è ancora Sebbiiii davanti a Nuovogiardino, Filippi (il mio telecronista preferito, in senso ironico) e Hinchcliffe... forse gli unici che non si sono fermati.

Si riparte al 31° giro e... la ruota della fortuna gira e talvolta si ferma su Karam. Ce lo ritroviamo impantanato e... ecco di nuovo in pista la safety car!
Stavolta vanno ai box quelli che ancora non si erano fermati, in top-5 adesso ci sono Hinchcliffe, che comunque ai box non lo vedono da parecchio tempo (si è fermato solo una volta), Huertas (forse anche lui), Jakes e il sosia di Vin Diesel.
Da notare che Simonaaaaa è 6^...
Simonaaaa: "In cu*o a te, Sauber!"
Dietro di lei c'è Monty.

Si dovrebbe ripartire... ma non si riparte, perché Huertasssss è andato a sbattere contro un muro.
Non si riparte fino all'inizio del 40° giro e poco dopo si accende il cronometro. Scopriamo quindi che mancano 17 minuti alla fine.
L'immagine inquadrata subito dopo, invece, ci permette di scoprire che, quando mancava 15 minuti alla fine, Karammmm è finito fuori un'altra volta!
Kimball nel frattempo ha fatto a ruotate con Andretti (ma davvero c'è anche Andretti in pista? io non l'ho visto fino a questo momento... inizia ad essermi molto chiaro perché lo considero l'uomo inutile della Indy!) e si dirige ai box.

Dopo due giri, vari minuti più tardi, si riparte e Simonaaaa è scatenata!
Simonaaaaa: "Il cu*o a te, Sauber! Ma soprattutto, in cu*o a te, Vin Diesel!"
Superato Vin Diesel, è quarta.
Il telecronista: "Forse Hinchcliffe dovrà rifornire, quindi si può dire che Simonaaaa sia a due sorpassi dalla prima vittoria in carriera."
Simonaaaaa: "Se proprio devi gufare, gufa i miei colleghi. Almeno loro in mezzo alle gambe hanno qualcosa da grattare per scaramanzia!"

Ancora una volta la safety car è dietro l'angolo. Prima c'è un numero di acrobati: Hunter-Reaaaaaayyyyyyyyyyyyyy e Pagenaud si toccano, quest'ultimo va in giro per i prati e per le vie di fuga con la vettura ormai fuori controllo, travolge HR e poi vola addosso a Sebbiiii.
NOOOOOOOOOOO! Sebbiiii è prezioso, così come i suoi occhiali, non potete tentare di decapitarlo così come se niente fosse! u.u
Pagy scende dalla vettura gesticolando e sbraitando, prima di avvicinarsi a Sebbiiii, che non è quello contro cui sta sbraitando. Si sta solo facendo consegnare anche la baguette di Sebbiiii, prima di avviarsi verso HR.
HR si guarda bene dall'uscire dalla macchina in quei frangenti e Pagy deve averla presa bene, tutto sommato, dato che non lo tira fuori a forza.
La cosa più importante, comunque, è che vediamo Sebbiiii togliersi occhiali e casco. Per pochi secondi, lo vediamo quindi senza occhiali!

Si va verso la fine, purtroppo senza Sebbiiii. Si va verso la fine dietro la safety car, con Hinchiiii che vince davanti a H3lio, Jakes, Simonaaaaa e nientemeno che Montyyyyy che non avrà spaccato il culo a tutti, ma che comunque ha chiuso in top-5, ricordandomi che non importa quanti anni debbano passare, ma prima o poi ciascuno di noi troverà la propria strada.
Per finire in bellezza, finalmente Hinchiiii finisce la benzina prima di giungere alla victory lane. Dietro di lui, tutti imprecano, chiedendosi perché non l'abbia fintia prima.

RISULTATO:
1. James Hinchcliffe    Schmidt    1:47:19.489   
2. Helio Castroneves    Penske    +0.427   
3. James Jakes    Schmidt    +0.845  
4. Simona de Silvestro    Andretti    +1.292  
5. Juan Pablo Montoya    Penske    +1.756  
6. Tony Kanaan    Ganassi    +2.263 
7. Will Power    Penske    +3.095  
8. Graham Rahal    Rahal Letterman    +4.349  
9. Josef Newgarden    CFH    +5.735  
10. Luca Filippi    CFH    +7.211  
11. Scott Dixon    Ganassi    +7.842  
12. Carlos Muñoz    Andretti    +9.089  
13. Marco Andretti    Andretti    +9.781 
14. Charlie Kimball    Ganassi    +15.722 
15. Gabby Chaves    Herta    RIT.
16. Carlos Huertas    Coyne    RIT.
17. Stefano Coletti    KV    RIT.
18. Sage Karam    Ganassi    RIT.
19. Ryan Hunter-Reay    Andretti    RIT.
20. Simon Pagenaud    Penske    RIT.
21. Sebastien Bourdais    KV    RIT.
22. Takuma Sato    Foyt    RIT.
23. Francesco Dracone    Coyne    RIT.
24. James Hawksworth    Foyt    RIT.