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lunedì 23 agosto 2021

La Toyota vince Le Mans per la quarta volta, ma è finalmente il momento della numero 7

Come ogni anno prima o poi arriva il weekend della 24 Ore di Le Mans, anche se per il secondo anno consecutivo stavolta è arrivato più tardi del solito. Non è giugno, ma per fortuna non è nemmeno il weekend del Gran Premio dell'Azerbaijan, quindi va tutto bene così. Ci sono anche Indycar e DTM, ma l'importante è che non ci sia la SoVrApPoSiZiOn3 con la Formula 1, quella avrebbe scatenato molta più indignazione.
Come ogni anno nel weekend della 24 Ore di Le Mans ci sono persone che parlano degli eventi un po' a sproposito, in un campo o nell'altro. Per esempio c'è chi dice che chiunque ha la possibilità di vincere, non come in Formula 1 dove c'è una squadrahhhh dominantehhhh, oppure chi si lamenta della gara troppo lunga perché le gare devono durare al massimo un'ora e mezza, un'ora e tre quarti. Il must, quando c'è la 24 Ore di Le Mans, è che ne parlino anche quelli che non sanno cosa dire.
Come ogni anno in cui Fernando Alonso *non* corre la 24 Ore di Le Mans, c'è meno attenzione alla 24 Ore di Le Mans rispetto a quella che ci sarebbe stata se fosse stato presente in pista (in realtà prima della gara fa una demo su una Alpine di Formula 1, ma in ogni caso non è lì per gareggiare). Sulla Toyota numero 8 adesso ci sono Sebastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley, vincitori dell'edizione 2020, l'ultima dell'epoca LMP1 perché adesso la classe principale è la Hypercar. Certe cose, però, non cambiano, e la pole position se la accaparra la Toyota, non la numero 8, ma la numero 7, quella di Kamui Kobayashi, José Lopez e Mike Conway, ovvero quella che alla fine non vince mai. Viene spontaneo chiedersi se questa sarà la stagione giusta, ma bisogna attendere ben ventiquattro ore (di gara seguita occasionalmente a tratti, tramite vari streaming non ufficiali su Youtube) per giungere alla risposta.
Le Hypercar sono in totale cinque, oltre alle due Toyota c'è un'Alpine guidata da Nicolas Lapierre, André Negrao e Matthieu Vaxiviere, oltre che due Glichenhaus, una con il trio Pipo Derani/ Franck Mailleux/ Oliver Pla, l'altra con Ryan Briscoe/ Romain Dumas/ Richard Westbrook. In compenso di LMP2 ce ne sono in abbondanza ed è sempre bello sperare che succeda qualche imprevisto, che le Hypercar abbiano problemi e che sia una LMP2 a spuntarla, come sarebbe potuto succedere - ma sfortunatamente non è successo - diversi anni fa alla Jackie Chan.Poi passa un'ora, ne passano due, ne passano tre... e così via, finché non ne sono passate ventiquattro. A quel punto abbiamo di fronte il responso finale: dopo una gara fatta di scrosci di pioggia random e di incidenti che hanno messo fuori varie vetture (alcune non sono finite fuori per incidente, tipo Robert Kubica ritirato a pochi minuti dalla fine mentre era in testa tra le LMP2), la Toyota numero 7, in testa per tutta la durata, si è portata a casa la vittoria, finalmente. Complimenti a Kobayashi, che guidava nel finale, nonché a Lopez, Conway e tutto il team. Toyota ha fatto doppietta e l'Alpine (bellissima, con i colori uguali a quelli delle Formula 1) ha completato il podio.

sabato 28 novembre 2020

Quando in Bahrein era tempo di endurance...

Qualche tempo fa è terminato il campionato mondiale di endurance e i campioni di questo mondiale 2019/20 sono stati i piloti della Toyota numero 7, vincendo la gara finale davanti alla Toyota numero 8 e ottenendo il titolo per una questione di pochi punti.
I piloti sono Kamui Kobayashi, Mike Conway e José Lopez, che con il totolo si sono ripresi dal non avere vinto nemmeno quest'anno la 24 Ore di Le Mans.
C'erano solo le due Toyota come LMP1, Rebellion ha scelto di non competere nella gara finale, non essendo più in lotta per il titolo, verosimilmente per questioni economiche.
Si tratta della fine di un'epoca, vista la fine delle LMP1 che lasceranno il posto alle hypercar nella prossima stagione, in un campionato che, visto lo stravolgimento del mondiale 2020, sarà disputato come accadeva un tempo da marzo fino a novembre.

sabato 13 giugno 2020

F1 The Golden Days: GP Canada 2011

Provate a chiedere a molti appassionati di Formula 1 relativamente giovani qual è il loro gran premio preferito di sempre, oppure chiedete a qualche appassionato di vecchia data qual è la sua gara preferita dell'ultimo decennio: molti vi risponderanno Canada 2011 (che è stato oggetto del replay di oggi sul canale della Formula 1, anche se questo post ce l'avevo pronto già da un po', ed è la seconda volta di fila dopo il replay Baku 2017 che mi capita), anche se poi, magari, quel giorno stesso si erano lamentati delle lunghe attese, delle safety car e della bandiera rossa. Magari chiedete loro chi è stato il miglior pilota in quell'occasione. Vi risponderanno senza dubbio il vincitore Jenson Button, ma con tutta probabilità a gara in corso non la pensavano allo stesso modo. Su questo non c'è niente di incoerente: prima che Button superasse agevolmente le peripezie nelle quali era rimasto coinvolto, nessuno poteva sapere con quale maestria sarebbe riuscito a superare le suddette peripezie.

La gara di Jenson Button non era iniziata nel migliore dei modi, con un contatto con il compagno di squadra Lewis Hamilton, cosa che, se non fosse riuscito in seguito a vincere la gara, gli avrebbe sicuramente garantito commenti negativi.
Hamilton definitivamente fuori dai giochi al momento dell'impatto, Button nelle retrovie, Mazzoni che parlava di quanto la gara di quest'ultimo fosse rovinata (sì, un riferimento al Sommo dovevo metterlo), mentre davanti tutto proseguiva nel migliore dei modi, oppure nel peggiore a seconda dei punti di vista: c'era un po' di indecisione su gomme da asciutto e gomme da bagnato, c'era la pioggia che si faceva più intensa o meno a seconda dei momenti. Arrivati a un terzo di gara, questa è stata interrotta per pioggia intensa, con Sebastian Vettel, Kamui Kobayashi (che secondo Mazzoni era "senza fissa dimora") e Felipe Massa (che secondo Giovannelli era "bagnato come un pulcino", se non ricordo male) nelle prime tre posizioni.

Diverse inquadrature di cornacchie che scorazzavano per la pista più tardi, dopo circa due ore di sospensione fatte di meccanici davanti a tazze di tè e di piloti della HRT che speravano che la gara non riprendesse viste le loro posizioni nei confronti delle Marussia e delle Caterham (che si chiamavano Virgin e Lotus, non Marussia e Caterham, ma non soffermiamoci su queste sottigliezze) la gara è ripresa, con grande soddisfazione di Button, che così finalmente poteva riprendere la sua scalata.
La sua scalata al momento si è fermata in una fiancata di Alonso quando era risalito ormai nelle zone più basse della top-ten: dopo una foratura che l'ha fatto precipitare nelle retrovie, Button si è ritrovato ancora una volta a risalire dall'ultima posizione, mentre davanti c'era chi se la passava bene, tipo Kobayashi, Massa e Heidfeld tra la seconda e la quarta posizione.

O almeno, a tutti loro sarebbe piaciuto conservare quelle posizioni, perché nel frattempo Michael Schumacher si faceva largo tra la folla, arrivando a un certo punto a superare Massa che superava Kobayashi per il secondo posto. Avremmo ritrovato più tardi Massa a fare a sportellate con un doppiato (lo stesso che sarebbe stato paragonato da Vettel a un cetriolo in occasione di un futuro incidente analogo in Malesia 2012) e Kobayashi a lottare con Heidfeld per una posizione di minore gloria prima del ritiro per incidente di quest'ultimo.
Nel frattempo Sebastian Vettel, Michael Schumacher e Mark Webber componevano la top-3, ma il nostro eroe risalito due volte dal fondo non si era ancora dato per vinto e stazionava in quarta piazza, con il podio a portata di mano e l'intenzione di accaparrarselo, prima che si facesse sera, tra una safety car e l'altra.

Avrebbe potuto prendersela comoda, stare a guardare con la Coca Cola in mano quello che succedeva davanti a lui: Schumacher e Webber in lotta per il secondo posto, con Webber al sorpasso, ma tagliando una chicane, che ha dovuto di nuovo cedere a Schumacher la posizione.
Mentre il mondo dibatteva di chi, tra i due, fosse più meritevole della seconda piazza, Button ha deciso di non prendere parte al dibattito. Se li è messi dietro uno dopo l'altro così come se niente fosse, andando a lanciarsi all'inseguimento di Vettel. Nel frattempo Webber ne approfittava per strappare la terza posizione a Schumacher, ma non era più una faccenda che riguardasse Button (che ai miei tempi non era ancora stato ribattezzato Jensinho nei miei post - bei tempi, quelli...) che, nel frattempo, poteva vedere a occhio nudo il posteriore di Vettel.

Poi, all'ultimo giro, Vettel ha deciso di fare un giro per i prati facendosi trollare. Si sarebbe ripreso vincendo altre gare in carriera, diversamente da JR Hildebrand... azz, mi ero ripromessa che non avrei citato un ben più clamoroso caso di epic fail avvenuto nello stesso periodo, però non sono riuscita a trattenermi.
Torniamo in topic e concludiamo, con la top ten: Jenson Button (McLaren), Sebastian Vettel (Redbull), Mark Webber (Redbull), Michael Schumacher (Mercedes), Vitaly Petrov (Renault), Felipe Massa (Ferrari), Kamui Kobayashi (Sauber), Jaime Alguersuari (Toro Rosso), Rubens Barrichello (Honda), Sebastien Buemi (Toro Rosso). Il tutto, oltre quattro ore dopo il momento dello start: è questa la gara che ha portato alla modifica regolamentare relativa alle tempistiche. Prima c'era solo la regola di non superare le due ore di effettiva gara. Dopo c'era anche quella di non superare le quattro ore dal via alla bandiera a scacchi, qualunque fosse la lunghezza di eventuali interruzioni.


lunedì 25 maggio 2020

F1 The Golden Days: GP Monaco 2014

Questi giorni dovevano essere quelli del Gran Premio di Montecarlo, quello che ormai da diversi anni si sovrapponeva alla Indy 500 e che nel 2021 dovrebbe svolgersi una settimana prima della Indy 500.
Se vi dico Montecarlo, so cosa mi risponderete, so che cosa potrebbe venirvi in mente: la noiahhhh, il fascinohhhh, la vittoria di Panis, Massa che si schianta alla Sainte Devote, la vittoria della Ferrari che manca(va) dall'ormai lontano 2001, la curva più lenta e quella più veloce del mondiale, o da un punto di vista più "guida turistica", il fatto che si tratti di un circuito tortuoso (cit.) composto dalle anguste stradine del Principato (sempre cit.)...

Forse, però, non vi vengono in mente i duellihhhh e i sorpassihhhh, perduti nella piattezza monegasca, in cui davvero a volte solo il fascino e la location storica contribuiscono a salvarci da un clima da Ungheria 2004.
Eppure qualche momento si salva, qualche istante che trabocca epicità può rimanere, ogni volta in cui qualcuno si è infilato quasi tra i muri nel tentativo di strappare una posizione. Oppure, in assenza di epicità, di solito c'è qualcuno che si stampa contro il suddetto muro, ma è così che funzionano le cose laddove ci sono muri.
Non tutti i duellihhhh e i sorpassihhhh vanno a buon fine, come ben sapranno anche Michael Schumacher e Jean Alesi, che ricordo nel 1993(?) venire a contatto l'uno con l'altro mentre Schumacher tentava di superare Alesi alla Rascasse.

Sì, parlo di quella famosa curva in cui sorpassanohhhh solo gli eroihhhh, là dove forse ciò che contribuisce a far riuscire il sorpasso è la legge del caso: chi si infila lì è destinato a verniciare muri, però a volte non succede.
È lì che ricordo una scena epica, sempre per quella legge del caso: quella scena epica, in realtà, non doveva nemmeno apparire sugli schermi televisivi e non sarebbe mai arrivata in mondovisione se non fosse stato per un caso davvero fortuito.
Non che sia servito a molto: così come arrivano in mondovisione, certe scene vengono messe da parte.

Immaginate una vettura che ne affianca un'altra laddove non c'è quasi il posto per riuscire a passare, mentre le inquadrature sono tutte per un cubetto di ghiaccio che si trova lì nei pressi dopo varie peripezie.
Striscia contro l'altra vettura, forse anche più di una volta, passa laddove non sembrava destinata a passare.
Poi le telecamere se ne vanno, vanno a inquadrare le scene clou dell'evento, cose tipo duelli a distanza tra modelli fescion, uno dei quali sta duellando anche contro un presunto moscerino che gli è entrato in un occhio, cose tipo tortore di passaggio, a volte, per non farsi mancare niente...
Niente "you have to leave the space, all the time you have to leave the space" urlati via radio... oppure, anche se urlati via radio, destinati a non essere trasmessi.

A volte guardando un duello al limite ti viene da pensare "questo sorpasso dovrebbe essere incluso nella top-10 dei sorpassi più belli del secolo".
Solo che i sorpassi più belli del secolo vengono scelti tra quelli che hanno determinato una vittoria, ci sono sorpassi di serie A e di serie B, eppure forse aveva ragione Jacques Villeneuve quando diceva che dovrebbero inquadrare anche le vetture che stanno più indietro per rendere le gare interessanti. Molti non la penserebbero come lui, vista la convinzione che quello che succede dietro distragga dalle cose che contano davvero, ovvero i duellihhhh e i sorpassihhhh per la vittoria, specie se vinti da vetture rosse, cosa che in realtà non succede poi così spesso incrementando la noiahhhh percepita.

I ricordi rimangono, eppure a volte non rimane nulla, perché quel sorpasso di cui ho parlato è quello avvenuto nell'edizione del 2014 tra Jules Bianchi e Kamui Kobayashi, l'uno sulla Marussia, l'altro sulla Caterham.
Ironia della sorte, è stato verosimilmente quel sorpasso a determinare quale dei due team dovesse ottenere punti quel giorno e, di conseguenza, chi tra la Marussia e la Caterham fosse destinata alla sopravvivenza (per il momento) e chi al fallimento.
Eppure le cronache non narrano altro di come, proprio quel giorno, Nico Rosberg e Lewis Hamilton (rispettivamente vincitore e secondo classificato) abbiano iniziato a tirarsi addosso tutti i pezzi del migliore servizio di piatti di proprietà di Toto Wolff.


mercoledì 19 giugno 2019

Alonso, Buemi e Nakajima x2 a Le Mans

19.06.2016: c'erano la 24 Ore e Baku e il mondo si indignava. Non era la prima volta in cui succedeva, ce n'erano state anche delle altre...
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...una proprio il 19.06... 2005. Sì, lo so che è sconvolgente, ma si stava svolgendo una 24 Ore di Le Mans mentre le gomme Michelin esplodevano alla soprelevata di Indianapolis, in attesa di regalarci uno dei GP più strani della storia.

Il 2019 ha avuto qualcosa in comune con il 2016 per me, in quanto ho visto solo l'ultima ora della 24 Ore, dopo due anni in cui ne avevo viste otto o nove ore.
Fino all'ultima era stato un susseguirsi della Toyota numero 7 in testa davanti alla Toyota numero 8, per una 1-2 sicura.
La 1-2 c'è stata, ma qualcosa non è andato come sembrava.

La 7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e José Lopez ha riportato una foratura, una di quelle che vengono chiamate slow puncture.
La numero 8 è andata in testa e mentre attendevo un miracolo non ci sono stati miracoli. Kazuki Nakajima sulla 8 si è ritrovato ancora una volta eroe delle folle, mentre l'attenzione però era rivolta a Fernando Alonso e Sebastien Buemi che ai box erano in attesa.

Tutto è andato come l'evoluzione degli eventi suggeriva, la 8 ha fatto il bis e ha vinto il titolo. I sostenitori argentini di Lopez urlano al kompl8 e sui social litigano in spagnolo con i tifosi spagnoli di Alonso, mentre nessuno si fila gli altri.
Io speravo nella 7 perché Kobayashi a Le Mans non ha mai vinto ed è giapponese, perché Conway merita una gioia ma soprattutto perché Lopez merita di essere sostenuto, anche se ormai certe vecchie dicerie sono sorpassate.

Il resto è storia: conteggi di sorpassi per fare confronti a caso con la F1, un crash di Maldonado (giusto perché parlavo di Lopez), vittoria di classe per una Ferrari in GTE (uno dei piloti era Calado, peraltro), una Ford al top in GT Am per poi essere squalificata a favore di una Porsche nel pomeriggio di lunedì.

lunedì 28 gennaio 2019

24 Ore di Daytona 2k19: things are easy when you're a big from Japan e nessuno ti prende in considerazione

Fonte: @stella__bruno
Ladies and gentlemen, forse qualcuno di voi si ricorderà che nel lontano giugno 2018 avevo pronosticato che, se nel 2017 Takuma Sato aveva vinto la 500 miglia di Indianapolis e nel 2018 Kazuki Nakajima aveva vinto la 24 Ore di Le Mans, nel 2019 un pilota giapponese avrebbe dovuto vincere il Gran Premio di Montecarlo. Ovviamente tutto ciò non era di facile realizzazione, vista l'assenza di piloti giapponesi in Formula 1, ed era più una battuta che un commento serio, ma il caso ha voluto che anche il 2019 sia destinato a passare alla storia per un giapponese vincitore in un una delle più celebri gare automobilistiche al mondo. Non solo: per arrivare a questo risultato non è stato neanche necessario attendere il 2019 inoltrato, ma appena il 27 gennaio.

Purtroppo il caso ha voluto che l'anno iniziasse male e che già nel quarto weekend dell'anno, più o meno il secondo in cui si è svolto qualche genere di competizione automobilistica, ci sia stata una SoVrApPoSiZiOn3, stavolta tra l'eprix del Cile e la 24 Ore di Daytona.
In un altro momento avrei provato a seguire tutto nel modo migliore possibile, ma io e i miei familiari abbiamo un appartamento da finire di svuotare entro il 31 gennaio e tutto ciò non è particolarmente compatibile con il seguire ore e ore di gare motoristiche.
Quando nella vita bisogna fare delle scelte, io scelgo. Nello specifico ho scelto, sabato sera, di guardare l'eprix e di recuperare in seguito quello che stava succedendo a Daytona.

Ho recuperato quello che è successo a Daytona: c'era Stella Bruno che si aggirava nel paddock, c'era la pioggia battente che cadeva, c'erano dei rain delay, c'era la possibilità che la gara non ripartisse e quant'altro.
Ho visto qualche video. Nello specifico ho visto qualche video di onboard e ricordava vagamente il GP del Brasile 2016, una delle gare la cui visione è stata per me la meno piacevole in assoluto.
Se proprio dovevo perdermi la 24 Ore di Daytona, sono felice di essermi persa una gara di questo stampo, piuttosto che un'altra. Intanto, dall'altra parte dell'oceano, tutto convergeva verso quello che, a ripensarci, era uno scenario da cliché, ma a volte i cliché si avverano.

Secondo il cliché tipico, la differenza tra i piloti che gareggiano in campionati Made in USA e i piloti che gareggiano in campionati euro-centrici, sta nel fatto che i piloti che gareggiano in campionati euro-centrici, di tanto in tanto, siano abituati anche a guidare sotto la pioggia.
Su Twitter c'erano commenti di questo stampo: "è incredibile come Fernando Alonso e Felipe Nasr riescano ad andare così veloci con questa pioggia e siano più veloci degli altri".
Poi va beh, c'erano altre osservazioni e Pippo Nasr si porta dietro gli strascichi del suo nome, con gente che sembrava particolarmente divertita da potere commentare tutto ciò con l'affermazione "Fernando is faster than you".

È andata come andata, Fernando Alonso è stato uno dei vincitori della 24 Ore di Daytona ed è stato immortalato sui profili Twitter e Instagram di Stella Bruno. Adesso mi viene spontaneo chiedermi se tra un rain delay e l'altro Ferni l'abbia raggiunta per una partita a rubamazzo.
Al di là di Alonso, sulla sua stessa vettura c'erano anche altri tre piloti che si alternavano con lui. Si tratta di Jordan Taylor, Renger Van Der Zande e...
...
...
...Kamui Kobayashi, who else? Qualcuno che non sa distinguere un giapponese dall'altro ha scritto che Alonso e Kobayashi avevano già vinto insieme la 24 Ore di Le Mans, quando Koby non ha affatto vinto la 24 Ore di Le Mans, ma quello che conta è, in ogni caso, che un giapponese abbia vinto.
Ricordo anni e anni di battute a proposito dei piloti giapponesi. Ora ne serve semplicemente uno che abbia successo in Formula 1, poi questi pregiudizi saranno sempre più vicini ad essere superati.

venerdì 25 maggio 2018

25.05.2014: un momento indimenticabile

Nello scrivere questo post, devo mettere in chiaro una cosa: sono convinta che certe cose possano essere molto difficili da capire... e non pretendo di essere capita. E' raro che io abbia trovato qualcuno in grado di capire fino in fondo e, per ironia della sorte, il luogo virtuale in cui sentivo di essere maggiormente compresa da questo punto di vista era proprio quello che più di ogni altro è pieno di gente che ha un'idea soltanto approssimativa di quello che scrive e che ha molte probabilità di fare discorsi che non c'entrano niente con quello che stanno dicendo: Tumblr. La ragione per cui sono stata tanto a lungo su quel sito (Dicembre 2014 - Marzo 2017) è molto connessa con questo post.
Tumblr è un ambiente molto fungirl-friendly. Finché non ti macchi di qualche colpa orribilehhhh (come ad esempio vieni accusato di omofobia perché affermi che non ti è mai passato per la testa che il facocero e la scimmia del Re Leone avessero una relazione erotica - il fatto che quando hai visto il Re Leone potessi avere un'età per la quale il concetto di relazione erotica non ti era chiaro, che tu non ti sia mai interrogato sul genere biologico di quei due personaggi, che non te ne freghi un accidente del Re Leone o che non ti sia mai passato per la testa di immaginarti un facocero che fa sesso con una scimmia è totalmente irrilevante) vieni amato e rispettato da tutti, i tuoi post vengono rebloggati e likati a ogni soffio di vento e, se riesci a sopravvivere alla consapevolezza che la maggior parte degli utenti che si trovano da quelle parti smetteranno di seguire la Formula 1 non appena troveranno un lavoro o un/una partner, non è così terribile. Certo, ti darà un po' di assuefazione e, prima di renderti conto di quanto sia malato quel posto, penserai che sia normale riferirti a qualsiasi pilota chiamandolo "dear baby" o cose del genere, ma avrai sempre la consapevolezza di essere in un luogo in cui c'era gente che tifava per D'Ambrosio all'epoca in cui D'Ambrosio correva in Formula 1, ovvero l'epoca in cui la maggior parte degli appassionati di F1 si rendeva a malapena conto dell'esistenza di D'Ambrosio. Questo ti apre un mondo completamente diverso. Al giorno d'oggi potrei andare su Tumblr a dire che tifo per Charles Leclerc senza che nessuno mi chieda: "okay, va bene, Leclerc è il tuo backmarker preferito, ma per chi tifi *davvero*?"

Non è facile sopravvivere in certi contesti, quando si tifa per qualcuno o quando non si tifa per nessuno. Tumblr offre una via d'uscita, dove in altri ambienti potresti essere ridicolizzato, esiste la possibilità di trovare qualcuno che ti capisce e che forse si trova nella stessa situazione in cui ti trovi tu.
Ci fu un periodo in cui, su Tumblr, aprii un side-blog dedicato alla Marussia, nel quale postavo e rebloggavo immagini del team. Avevo dei follower anche tra persone che non seguivano il mio blog principale. Nessuno trovava ridicolo tutto ciò. Altrove c'era gente che osservava che una persona come me, che tifava o aveva tifato anche per gente seria, non avrebbe dovuto perdere tempo parlando della Marussia.
Non saprei dire come nacque questo mio interesse. I nuovi team, all'inizio, mi sembravano pittoreschi, ma non avrei mai pensato di avere una visione incentrata *anche* su di loro. Nel 2010, 2011, quell'epoca lì, era l'ultimo dei pensieri. Erano le lumache della F1, da prendere per i fondelli per scherzare, in particolare in presenza di piloti pittoreschi.
Nel 2012 mi sembrava che la Caterham avesse fatto qualche passo avanti e che fosse sul punto di avvicinarsi di più agli altri team, di quanto non potesse accadere a HRT e Marussia. Mi sbagliavo, dato che anche dopo l'uscita di scena la Caterham rimase al livello della Marussia, se non peggio.
Il duello epico tra Glock e Pic al GP del Belgio 2012 fu una visione mistica: non mi ero mai accorta davvero che cosa succedesse nelle retrovie, dove arrivare penultimo invece che ultimo poteva significare tutto. Non mi ero mai posta delle domande, pensavo che in fondo alla griglia di partenza ci fossero solo dei tipi anonimi che dopo un anno o due venivano rimpiazzati da altri tipi anonimi. Quel giorno notai per la prima volta che non c'erano piloti veramente anonimi, quando smettevamo noi, in prima persona, di vederli come tali. Il duello Petrov vs Pic per il decimo posto in classifica costruttori fu eroico, all'ultimo gran premio stagionale, anche se ci sono teorie del complotto che lo renderebbero meno allettante di quanto mi fosse sembrato (ci fu chi sosteneva che Pic avesse deliberatamente evitato di superare Petrov per favorire la Caterham, visto il suo imminente cambio di team).
Quel duello fu l'inizio di tutto e la cosa si intensificò con il cambio di line-up. Quando mi ritrovai con Bianchi e Chilton al posto di Glock e Pic tutto iniziò ad andare in quel senso, sempre più di prima. A poco a poco iniziai ad affezionarmi sempre di più alla squadra e, da un certo momento in poi, iniziai ad affermare che preferivo la Marussia alla Caterham (feci anche un sondaggio sul forum su chi fosse #TeamMarussia e #TeamCaterham, e se non sbaglio in quel sondaggio uscì fuori qualche tormentone del forum tipo il cassonetto d'oro o la carriola trainata dai chihuahua).

Terminò il 2013 con la Marussia davanti alla Caterham in classifica e iniziò il 2014 con gli stessi piloti. Era più di quanto potessi desiderare, non restava che sperare che accadesse qualcosa di epico.
Ammetto di essere una persona di mentalità aperta, da questo punto di vista: se qualcosa di epico fosse riuscita a farlo la Caterham invece che la Marussia, sarei stata felice per loro e avrei pensato che se l'erano meritato, così come l'avevo sempre pensato a ogni passaggio in Q2. Tuttavia mi ero accorta che il passaggio in Q2 non garantiva nulla e che il sabato conta di meno della domenica. Fin da Singapore 2012 ero certa che un giorno avremmo visto una Marussia o una Caterham ottenere un punto. Singapore mi sembrava la location più plausibile...
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...invece niente, scrissi addirittura una parodia in cui ironizzavo sul fatto che le speranze di fare punti approfittando di un elevato attrition rate a Marina Bay non erano destinate a diventare realtà.
Poi venne Monaco 2014 e, a sorpresa, venne doppiamente il giorno che stavo aspettando. Dico che venne doppiamente perché nel corso degli anni non mi era neanche mai balenata per la testa l'idea che potessero realizzarsi due miei grandi desideri: il primo, quello di vedere una vettura di un "nuovo team" in zona punti, il secondo, quello di vedere il RaKkOmAnDaTo!!!11!!!1!! che stava in Formula 1 SoLo X NiKoLaS ToDt!!!11!!!11! mettere a tacere i suoi hater, che si erano sempre riprodotti velocemente come cavallette addirittura anni prima che Bianchi debuttasse in Formula 1.
Si realizzò tutto e, davvero, non sto romanticizzando la cosa se dico che quel giorno non me ne fregava assolutamente del risultato di nessun altro. Alla fine, molti mesi più tardi, si sarebbe rivelata la cosa giusta da fare: per quanto i risultati di tutti gli altri piloti e gli altri team finirono per delineare la classifica, il risultato finale degli altri non fu necessario le altre squadre per salvarsi dal fallimento. Invece a fine 2014 la Caterham fallì e la Marussia sopravvisse, grazie alla posizione in classifica. Se quel giorno a Montecarlo Bianchi non si fosse infilato di forza tra Kobayashi e la barriera della Rascasse, forse l'outcome finale sarebbe stato diverso.
Ma al di là di questo, se Raikkonen non fosse stato proprio lì davanti, avremmo mai visto quello che era successo? Se l'inquadratura non fosse stata lì per un caso fortuito, avremmo mai visto quel sorpasso di Bianchi su Kobayashi? Avrei mai pensato, nel momento stesso in cui lo vedevo, che quello era il sorpasso più bello che avessi mai visto? Di questo non ne ho idea, ma quello che so è che quel giorno mi sentii al settimo cielo e che il risultato di nessun altro pilota avrebbe potuto farmi cambiare idea sul fatto di desiderare un ordine d'arrivo diverso.

venerdì 7 aprile 2017

China in her eyes

Premesso che il titolo di questo post è liberamente ispirato all’omonima canzone dei Modern Talking, il mio obiettivo è quello di ripercorrere la storia del gran premio della Cina dal 2004 in poi, una storia fatta di episodi sotto gli occhi di tutti, come il famoso podio sul quale salì a suo tempo Montezemolo come rappresentante della Ferrari, ed episodi meno sotto gli occhi di tutti. Ho infatti scoperto, con estrema soddisfazione, che su questo circuito è accaduto, molti anni fa, un fatto che ricordavo benissimo, ma che non ricordavo dove fosse accaduto, ma ne riparleremo a breve.

Ci sono piloti che, quando arrivano su un certo circuito, iniziano ad inanellare una cappella dopo l’altra. Se arrivano al traguardo, ci arrivano nell’anonimato. Se non ci arrivano, vanno a raccontare, desolati, al microfono di chi li sta intervistando, che quello non è certo il loro circuito preferito. Incredibile ma vero, anche piloti dalla reputazione impeccabile dal punto di vista dei risultati, come era Michael Schumacher nel 2004, potevano trovare il loro circuito maledetto. Fu quello di cui tutti si convinsero nel biennio 2004/2005.
Nel 2004, il primo del circuito cinese, che venne piazzato terzultimo prima di Suzuka e Interlagos, MSC fece una cappellata in qualifica e partì ultimo. In gara fu protagonista dei seguenti episodi, scollegati l’uno dall’altro: un contatto con Klien, un testacoda, una foratura. Chiuse soltanto 12°, dietro anche a Jacques Villeneuve, tornato in Formula 1 dopo quasi un anno per sostituire Jarno Trulli, che era stato appiedato dalla Renault. Pantano, invece, se n’era andato spontaneamente dalla Jordan, venendo rimpiazzato da Glock, che nelle sue prime apparizioni in Formula 1 non rimase impresso tanto quanto quando ritornò nel 2008. Tornò Ralf Schumacher, che alcuni mesi prima era rimasto infortunato a Indianapolis. Barrichello conquistò la pole e la vittoria, precedendo sulla linea del traguardo nientemeno che la BAR del suo futuro compagno di squadra Button. Terzo si classificò Raikkonen, su McLaren. Come rappresentante della Ferrari, salì sul podio Montezemolo, episodio ricordato in lungo e in largo da Mazzoni durante le telecronache delle edizioni successive.
Nel 2005 Michael Schumacher riuscì a fare anche di peggio rispetto al 2004: ebbe un incidente con Albers  durante il giro di schieramento, partì dai box e si ritirò nel corso della gara per un testacoda. Non a caso il GP della Cina 2005 viene tuttora descritto da molti come il peggior gran premio della carriera di MSC. Alonso, proclamato campione del mondo già due gran premi prima, concluse la stagione con una vittoria (nel 2005 a Shanghai fu disputato l’ultimo gran premio stagionale) che confermò la Renault nel campionato costruttori, davanti alla McLaren di Raikkonen e alla Toyota di Ralf Schumacher. Fu proprio in questa edizione che accadde l’episodio da me anticipato nella premessa: ad un tratto, in gara, un tombino uscì dalla sede stradale. Montoya ci finì sopra e forò. Quell’episodio era destinato ad essere consacrato negli annali del motorsport.
Nel 2006 il GP della Cina tornò ad essere il terzultimo: seguivano Suzuka e Interlagos, come nel 2004. Vi si arrivò con Alonso in testa al mondiale e autore della pole position. Partì dalla prima fila accanto a Fisichella, dietro di lui le Honda di Barrichello e Button, la McLaren di Raikkonen e, solo sesta, la Ferrari di Michael Schumacher. Circuito maledetto, si iniziava a borbottare. Non proprio. Le condizioni meteo proibitive probabilmente furono un elemento chiave, ad ogni modo sta di fatto che MSC quel gran premio lo vinse, davanti alle Renault di Alonso e Fisichella. Per la prima e ultima volta in tutto il 2006 e in tutta la carriera si ritrovò in testa alla classifica, anche se a pari punti con Alonso aveva infatti ottenuto una vittoria in più dell’avversario, per il momento. In quel momento nessuno lo sapeva, ma quella era destinata ad essere la sua ultima vittoria in carriera. Episodi curiosi accaduti nel corso del weekend: la Redbull mise a piedi Klien e lo sostituì con Doornbos, ma siccome Klien era direttamente in Redbull e non in Toro Rosso nessuno trovò opportuno indignarsi o parlare del fatto che la gestione RB stroncasse la carriera a giovani piloti in erba!

Penultimo gran premio del campionato 2007, il GP della Cina di quell’anno era quello che avrebbe dovuto far salire Lewis Hamilton nell’olimpo del motorsport. Il pilota della McLaren, però, fu inspiegabilmente lasciato in pista più del dovuto e le sue gomme ne ebbero abbastanza all’imboccatura della pitlane. Non riuscì a raggiungere i box e fu costretto al ritiro. Ciò riaprì le speranze sia per la Ferrari, vista la vittoria di Kimi Raikkonen, sia l’altro pilota McLaren, Alonso, che si era ritrovato attardato in classifica rispetto al compagno di squadra dopo il ritiro rimediato una settimana prima al Fuji. Alla fine sarebbe stato Raikkonen a portarsi a casa il titolo, ma ciò non ci riguarda. Ci riguarda invece Alex Wurz, all’epoca pilota della Williams, che dopo quel gran premio decise di ritirarsi dalle competizioni senza disputare il gran premio successivo in Brasile, dove fu sostituito da Nakajima. Poi divenne terzo pilota della Honda e della Brawn GP negli anni a venire, ma quello è un altro discorso.
Penultimo appuntamento del campionato anche nel 2008, il GP della Cina fu l’ennesimo teatro di uno scontro a distanza tra McLaren e Ferrari che portò la McLaren di Hamilton ad un passo dal titolo, dopo avere conquistato quella vittoria. Massa, suo avversario per la rincorsa al mondiale, chiuse secondo su concessione di Raikkonen, che si accontentò del terzo posto. Fu l’ultimo GP della Cina disputato in ottobre, dal momento che dal 2009 in poi fu spostato in aprile.
La prima versione primaverile venne dopo Australia e Malesia, in cui la Brawn GP aveva ottenuto nel primo caso una doppietta e nel secondo caso una vittoria. Era l’epoca in cui la Brawn GP appariva avere già il mondiale in tasca nonostante la stagione fosse appena iniziata, ma quel giorno Button fu costretto ad accontentarsi del terzo gradino del podio arrivando dietro a *PLOT TWIST* Vettel e Webber sulle due Redbull. Fu la prima vittoria della Redbull e per il team suonò l’inno britannico invece che quello austriaco, visto qualche problema legato alla licenza con cui la squadra gareggiava all’epoca. Tra gli episodi curiosi va segnalato che Sutil stazionò per un po’ di tempo in zona punti prima di finire per prati e che, dopo tre gran premi stagionali, la Ferrari era ancora ferma a zero punti in classifica.

Nel 2010 il weekend, il quarto della stagione, iniziò con una sospensione che si rompeva sulla Toro Rosso di Buemi, dalla quale si staccarono entrambe le ruote anteriori durante una sessione di prove libere. Proseguì con una prima fila tutta Redbull, ma il team austriaco non si ripeté in gara, dove fu doppietta McLaren e vinse Button davanti a Hamilton. Terzo si classificò Rosberg, su Mercedes. Il gran premio, comunque, fu ricordato per un curioso episodio accaduto durante la gara, riguardante le Ferrari. Suppongo che ormai questa memoria sia stata rimossa da molti, il che è un vero peccato perché il film “Giorni di Tuono” di almeno quindici anni prima se non di più, ne conteneva un’incredibile premonizione. Protagonista del film era un pilota di NASCAR la cui carriera promettente era stata stroncata da un infortunio. Quando tornava finalmente alle competizioni, doveva convivere con un compagno di squadra ingombrante che, in un’occasione, lo asfaltava con un sorpasso nella corsia dei box. A Shanghai, quell’anno, accadde la versione Formula 1 e Real Life dell’episodio del film, con Massa e Alonso come protagonisti. Curiosità: MSC chiuse solo in decima posizione, ma portò a casa un punto. Gli andò decisamente meglio un anno dopo, in cui si classificò ottavo, soltanto tre posizioni più indietro rispetto al suo compagno di squadra, e di punti ne portò a casa ben tre, in una gara in cui le Redbull dovettero accontentarsi dei gradini più bassi del podio: partito in pole position davanti alle McLaren, Vettel fu sopravanzato da Hamilton nel corso della gara, mentre Webber risalì dalle retrovie in cui era partito per un errore strategico durante le qualifiche. Curiosità: Button, che giunse quarto al traguardo, ad un certo punto si era fermato per sbaglio nel box della Redbull. Chiusero al sesto e al settimo posto le Ferrari, in una gara in cui la tempistica e il numero dei pitstop fu tale da far fischiare molto le orecchie agli strateghi del team. Mentre la bandiera a scacchi salvò in extremis Alonso da essere superato da vari piloti che lo seguivano, MSC compreso, il logoramento delle gomme di Alonso salvò Massa dal dovergli cedere la sesta posizione. Quella sera stessa, invece, il fatto che una lite scoppiata per accaparrarsi un tavolo in un locale non fosse una ragione valida per prendere qualcuno a bottigliate, non salvò Eric Lux dal bicchiere lanciatogli addosso da Sutil.
Incredibile ma vero, a Shanghai MSC riuscì anche a partire in prima fila, una volta, e fu nel 2012, quando partì dalla seconda casella dello schieramento e poi partì dai box con tre ruote imbullonate e una no, con un meccanico che si disperava e si metteva le mani tra i capelli. Vinse Rosberg e fu la prima vittoria Mercedes dal 2010 oltre che la prima vittoria in carriera di Rosberg. Al secondo e al terzo posto arrivarono le McLaren di Button e Hamilton. Alla fine del weekend ero molto su di giri perché vedevo tante belle prospettive e la possibilità, per MSC, di riuscire finalmente a vincere una gara, in un gran premio o nell’altro. Alla fine, però, la Mercedes si ritrovò a lottare con la Sauber per il quarto posto in classifica. Curiosità: su Answers Yahoo qualcuno si sbizzarrì decretando che il gran premio della Cina di quell’anno era stato falsato e i risultati erano stati pianificati a tavolino, perché era impossibile che Rosberg e Schumacher partissero dalla prima fila e che Rosberg vincesse una gara. Allo stesso modo un mesetto e mezzo più tardi il miglior tempo di MSC a Montecarlo venne visto come un altro risultato pianificato a tavolino, perché ogni volta che c’era una Mercedes davanti significava che i risultati erano stati definiti dall’alto e che quindi erano falsati. Poi, a completare l’opera, nel frattempo aveva vinto un gran premio anche Maldonado sulla Williams, e anche quello era la prova insindacabile di un complotto (lo dico e lo ribadisco, prima o poi dovrò approfondire l’argomento 2012).

Forse ho divagato troppo. Anche le qualifiche del 2013 furono falsate e definite dall’alto in quanto fu Hamilton, passato in Mercedes, a conquistare la pole. Per fortuna nessuno ebbe da ridire sulla gara, in cui Hamilton precipitò al terzo posto, dietro alla Lotus di Raikkonen classificato secondo, a sua volta dietro al vincitore, Fernando Alonso su Ferrari. O forse, in realtà, essendo stato un gran premio vinto da Alonso e di conseguenza della Ferrari, quello non era falsato nonostante il risultato delle qualifiche.
Quello del 2014 è il famoso gran premio in cui la bandiera a scacchi fu sventolata con due giri d’anticipo per errore. In quei giri conclusivi Kobayashi si sdoppiò da Vettel facendolo irritare abbastanza, dopodiché superò Bianchi per la penultima(?) posizione, sorpasso che venne “annullato” dal finale anticipato della gara. E qualcuno osò addirittura dire che il risultato complessivo non era cambiato a causa di quell’errore... come se le Caterham e le Marussia non fossero state vetture presenti in pista. Considerando però che a molti non interessa davvero nulla delle Marussia e delle Caterham, dobbiamo occuparci anche di chi stava davanti: Alonso arrivò terzo dietro a Hamilton e Rosberg, ma tutti erano già entrati nell’ottica secondo cui le Mercedes che stavano davanti ed erano irraggiungibili non erano frutto di un complotto ma la realtà, pertanto il risultato fu accolto con una certa soddisfazione vista la presenza di Alonso sul podio. Idem nel 2015, quando le posizioni di Hamilton e Rosberg rimasero immutate rispetto all’anno precedente e terzo arrivò Vettel su Ferrari.
Sul 2015 non penso di dovere aggiungere altro, mentre il 2016... premesso che vinse Rosberg partendo dalla pole e con questo non ho altro da dire a proposito del vincitore, accadde qualcosa di pittoresco che riguardava il secondo e il terzo classificato, ovvero il ferrarista Vettel e l’allora pilota Redbull Kvyat. Ci mancò poco che, prima di salire sul podio, si ripetesse una scenetta del tipo “vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così?”... e il meglio (o il peggio?) doveva ancora venire, perché al via del gran premio successivo ci fu un gran botto tra i due, del quale Kvyat sta tuttora pagando le conseguenze.
Curiosità: in quel gran premio Hamilton partì ultimo per un problema al motore in qualifica, ma sia i sostenitori della teoria del complotto anti-Hamilton in cui i motori gli venivano sabotati per fargli perdere il mondiale sia i sostenitori della teoria del complotto pro-Hamilton in cui i motori gli venivano sabotati per non far vedere che c’era un complotto a suo favore (i sostenitori della seconda teoria hanno tutta la mia stima: io mi vergognerei profondamente di andare a scrivere pubblicamente una teoria così nonsense, loro invece lo fanno senza battere ciglio) se n’erano già dimenticati verso la fine dell’anno, quindi dedicarono tutte le loro attenzioni al motore rotto in Malesia.

Qualifiche: sabato h.9.00.
saranno trasmesse dalla Rai su Raidue alle 14.00.

Gara: domenica h.8.00.
sarà trasmessa dalla Rai su Raiuno alle 14.00.

mercoledì 25 novembre 2015

Questione di prospettive

In Formula 1 ci sono due tipi di sorpassi: quelli rilevanti per il risultato finale e quelli non rilevanti. O almeno questo è quanto appare quando si guardano le cose dalla prospettiva più comune.
Ho ripescato la gif qui accanto, a un anno e mezzo di distanza dai fatti (era il 25, era il mese di maggio) non solo per godere della bellezza di questo duello epico, ma anche per fare alcune piccole riflessioni.
Riflessione numero 1: un anno e mezzo fa, lungo "le anguste stradine del Principato di Monaco" Bianchi asfaltava Kobayashi e, per grazia ricevuta (leggi: visto che lì davanti c'era casualmente Raikkonen) un'inquadratura ci permise di assistere a tutto ciò; purtroppo non è sempre così e, senza ombra di dubbio, di analoghi duelli epici ce ne siamo persi tanti, così come ci saremmo persi questo se non ci fossero state, casualmente, vetture di un certo livello nei paraggi.
Riflessione numero 2: mentre davanti c'era chi si contendeva un titolo (momenti rilevanti per il risultato) dietro c'era chi non aveva niente da perdere (momenti non rilevanti)... ma è davvero andata così? A guardarci bene il momento immortalato in quella gif è stato fondamentale per la storia di due team, dal momento che, anche se in quell'istante ancora nessuno lo sapeva, lì si decideva che quel giorno sarebbe stata la Marussia, e non la Caterham, a conquistare punti, con tutte le conseguenze del caso. Grazie alle conseguenze, in forma di finanziatori che hanno salvato il team per via del risultato nel campionato 2014, la Marussia è ancora in piedi. Se fosse stata la Caterham a fare punti, quel giorno, la Marussia avrebbe chiuso i battenti e chissà, magari la Caterham sarebbe ancora in azione.
Riflessione numero 3: ogni giorno molteplici opinionisti decretano che in Formula 1 nessuno sorpassa, ma la mia osservazione è (e sempre sarà) che forse i sorpassi bisogna anche andare a cercarseli, cosa non sempre fattibile per chi indossa un paraocchi che gli permette di focalizzarsi soltanto sui primi tre che, al grido di "you have to leave the space", prendono ogni risultato come se gli fosse dovuto.
Riflessione numero 4: quello che ormai chiamo il giorno dell'Elevazione, è una realtà e il fatto che sia già passato un anno e mezzo non cambia le cose. Non importa quanto ci sarà da attendere, non importa se un risultato analogo potrebbe non arrivare mai. Quello che conta è che un anno e mezzo fa un team è salito sul tetto del mondo e che, per salirci, ha ritenuto sufficiente conquistare due punti, due punti ottenuti molto più duramente di quanto i top-team ottengano una vittoria.

Forza Marussia, il mondo è con te.

giovedì 16 aprile 2015

Sorpassi pittoreschi che in realtà non sono mai accaduti

Il recente gran premio della Cina ha risvegliato in me certi ricordi dell'edizione dell'anno scorso. In particolare rimasi particolarmente impressionata da un "duello epico" andato in scena nelle fasi conclusive della gara.
Protagonisti furono Kamui Kobayashi e Jules Bianchi e in palio c'era nientemeno che un risultato di estremo spicco: una 17esima posizione.
Sfortunatamente per Kamikaze Kid, un commissario distratto aveva già sventolato la bandiera a scacchi con due giri d'anticipo, quindi questo sorpasso è ufficialmente mai avvenuto.

mercoledì 26 novembre 2014

#19: Commento al Gran Premio di Abu Dhabi - Yas Marina, 21-22-23 Novembre 2014

Qualifiche | Gara

“Ho la vaga impressione che la mia vettura mi stia lasciando a piedi.”
- Uno dei due contendenti al titolo, nel corso del gran premio

“Ho la vaga impressione che vincerò questo titolo... ma tanto per curiosità, perché sento qualcuno che gracida dietro di me?”
- L’altro contendente al titolo, sul finire del gran premio

Un cordiale saluto ai miei lettori dall’Autrice©, questo è l’ultimo gran premio della stagione e siamo tutti in grande apprensione: vincerà il Gangster Rapper o Britney Bitch? Chi si porterà a casa il mondiale? Ma soprattutto, chi si porterà a casa il mondiale dei poveri?
Andiamo quindi con ordine e torniamo a una situazione di calma primordiale: c’erano la Sacra Cenerentola e c’erano i Coccodrilli Rombanti. Poi sono falliti tutti e due, o forse no. I Coccodrilli avevano organizzato una colletta tra i fan ed erano disposti a vedere l’anima a B€rni€ per un posto d’onore, che effettivamente hanno ottenuto: l’ultima fila era tutta per loro. La Sacra Cenerentola ci ha provato, in modo molto più serio e professionale, non tenendo conto di un particolare dettaglio: i finanziatori che si erano dichiarati disposti a pagare per imbarcare le vetture per gli Emirati poi non hanno tirato fuori i soldi. La Sacra Cenerentola non ha avuto bisogno di ulteriori finanziatori per mandare due carrette ad Abu Dhabi: ci ha pensato B€rni€.
Il dramma della Sacra Cenerentola invece si è consumato mercoledì, e si è svolto più o meno nella seguente maniera:
- qualche membro del team era ad Abu Dhabi ed è stato sgomberato lo spazio del box della Sacra Cenerentola;
- su twitter pressoché chiunque ha iniziato a dire che era già fatta e che la Sacra Cenerentola era pronta per spaccare il culo a tutti;
- su un blog ho beccato addirittura uno che sosteneva che la Sacra Cenerentola andava ad Abu Dhabi per “strappare l’ottava posizione in classifica” alla Lotus, che per carità sarà messa male ma la Sacra Cenerentola aveva bisogno di un ottavo posto (grazie ai doppi punti) che è fantascienza per andare a prendere la Lotus in classifica;
- Alex Non Sono Valentino Rossi si grattava freneticamente le parti intime, sperando che la cosa funzionasse, in modo da affiancare Chilliiii a Yas nel tentativo di conquistare il mondo.
Le cose non hanno funzionato e più o meno per la quarta volta in un paio di mesi Alex è riuscito ad andare vicinissimo ad avere un sedile sotto al culo ma a dovervi rinunciare. Detto seriamente: neanche Roldan Rodriguez (per chi non sapesse di chi si tratta: è uno di cui parlava sempre Mazzoni che nel 2007/2008 doveva debuttare di lì a momenti alla Spyker/Force India, ma che in realtà non si sa che fine abbia fatto) è mai arrivato a questi livelli!
Giusto per non farsi mancare niente, è giusto sapere che sebbene le speranze di Alex Non Sono Valentino Rossi di avere un volante fossero già pressoché nulle, la Sacra Cenerentola aveva già ingaggiato verso la fine di settembre una sua riserva, tale Will Stevens che come Alex veniva dal Coccodrillo Rombante. In linea teorica Steviiii non doveva debuttare mai... e invece l’hanno ingaggiato al Coccodrillo Rombante. Lui ha cambiato immediatamente box e ha riciclato una delle sue vecchie tute verdi che per puro caso non era stata messa in vendita sul sito dei Coccodrilli, ma solo perché nessun fan era al corrente dell’esistenza di Steviiiii e quindi a nessuno interessava comprarsela. Per Alex Non Sono Valentino Rossi le cose sono andate in maniera leggermente diversa: lui la tuta ce l’aveva, ed era anche candida e immacolata viste le rare occasioni di indossarla, ma la sua macchina era persa chissà dove, in qualche meandro sperduto. Alex era più che disposto a correre con un carrello della spesa motorizzato, ma non c’è stato niente da fare e tutto ciò ci ha ricordato la prima grande legge della natura: se sei americano, la Formula 1 te la devi guardare solo in televisione, sorprendendoti del fatto che, diversamente dalla Nascar, i gran premi non si concludano con risse che coinvolgono una ventina di persone tra piloti e meccanici, ma il massimo del disappunto può essere o durante la gara urlando “you have to leave the space” alla radio, o subito dopo pronunciando affermazioni tipo “impara a imparare” / “impara tu a imparare” oppure nei giorni successivi scrivendo tweet velatamente polemici e pubblicando immagini di telemetrie altrui.
Tornando a noi, c’è da dire che in realtà la vicenda Coccodrilli Rombanti aveva visto anche altre ipotesi, come ad esempio l’ipotetico debutto di Alice Powell o di Joylon Palmer oppure l’accoltellamento alle spalle dei tifosi della Sacra Cenerentola da parte di Chilliiii. A parte il fatto che l’ipotesi Alice Nel Paese delle Meraviglie era irrealistica non avendo la superlicenza, Palmer era uno che veniva citato tanto per dire qualcosa infatti il suo nome suona un po’ tipo Jolly, mentre Chilliiii in realtà era troppo impegnato a consolare il compagno di squadra, devastato dall’ennesimo non-debutto.
Alex NSVR: “È la fine. Il campionato sta per finire e oggi ci siamo giocati l’ultima possibilità di scendere in pista. Perché non chiediamo a Gillette Fusion di prestarci un rasoio con cui tagliarci le vene mettendo fine alla nostra esistenza?”
Chilliiii: “Mhm... perché ci sono tante cose belle per cui vivere, tipo qualche tombino da smontare in gara, se mai dovesse capitarci di riottenere un volante. E poi hai nominato proprio Gillette Fusion, uno che ci ha dimostrato perfettamente quello che si fa dopo avere lasciato la Formula 1: si passa in Formula E, una serie epica come noi, che peraltro siamo anche molto più epici di quel playboy brasileiro che, con tutto l’impegno che può metterci, non avrà mai la mia aria da intramontabile bimbominchia quindicenne!”
Alex NSVR: “Formula E, dici? Conoscendo la mia proverbiale sfiga, prevedo che rimarrò senza volante anche lì!”
Chilliiii: “Sì, ma con il fatto che cambiano vettura a metà gara potremmo infilarci ai box e rubarle per partire abusivamente come due Heyer qualsiasi! Non ti pare una buona idea? Sono sicuro che perfino Great Saiyaman e Gio approverebbero!”
Alex NSVR: “No, non è una buona idea. Piuttosto propongo di sabotare i Coccodrilli Rombanti, in modo che non riescano a completare la gara.”
Chilliiii: “Questa è una buona idea. Mettiamoci subito all’opera.”
Feliiii, sbucando fuori dal box della Force India indossando un sari abbinato a piume rosa in testa: “E voi due cosa ci fate qui?! It’s time for a Indo-Brazilian party! Venite anche voi, c’è caipirinha al curry per tutti, con anche un po’ di peperoncino do Mexico portato per l’occasione da Chequito! Fiesta... forever...”
Chilliiii: “PARTY-TIME! Caipirinha al curry, sono da te!”
Alex NSVR, rimanendo a guardarsi intorno senza capire cosa stesse accadendo: “Ehi, Chilliiii, dove vai? Non lasciarmi solo! Finirei per rubare la macchina a JEV, che però la sta sorvegliando gelosamente, armato di baguette!”
Chilliiii a quel punto ha afferrato per un braccio NSVR e l’ha trascinato con sé al box della Force India, continuando a urlare: “PARTY-TIME! PARTY-TIME! PARTY-TIME!”
Non è chiaro che cosa sia successo dopo, ma possiamo ipotizzare che, in assenza della Mulher Brasileira Raffaela (non ho visto donne con i tacchi a spillo nel deserto, quindi suppongo che non ci fosse), Feliiii abbia deciso di darsi alla pazza gioia ancora più del solito. Analizzeremo l’accaduto soltanto in un secondo momento (giusto... un SECONDO momento, tanto per spoilerare un po’), dandovi il giusto rilievo.

Sabato, ore 14.00. La sottoscritta aveva la TV accesa su Raidue e ascoltava l’invitante voce di Gianfriiii che ci introduceva alle novità del weekend: il ritorno del Coccodrillo Rombante era una di queste, così come il fatto che Kobyyyyy e Steviiii siano andati a occupare la prima fila a partite dagli ultimi.
Il povero Gutiiii già tremava per lo spavento: si era qualificato tra Grosjiiii e Maldiiii e esattamente dietro di sé aveva Kobyyyy.
Gutiiii: “OMG! Speriamo che si liberi una piazzola qualsiasi, dove potrò piazzarmi abusivamente tanto nessuno se ne accorgerà come mi è già accaduto un’intera stagione fa, anche se ho il vago sospetto che abbiano fatto finta di non accorgersene per non dover rifare la procedura di partenza per me e i Marussia Boysssss!”
Grosjiiii: “Se ti può consolare dovrò scontare una meravigliosa penalità a rate di 20 posizioni sulla griglia di partenza, ma essendo matematicamente impossibile mi sono già conquistato un drive through prima ancora della partenza.”
Carletto Piccolo: “Oh, mio eroe.”
Gutiiii: “Grosjiiii, devi essere un soggetto piuttosto pericoloso, per avere avuto una penalità del genere. Ti sei macchiato di qualche crimine contro l’umanità come l’uso di armi di distruzione di massa?”
Kobyyyy: “Chi mi chiama?!”
Gutiiii: “Taci, arma di distruzione di Massa! E tu, Grosjiiii, confessa: hai travolto San Fernando da Oviedo durante un unsafe release?”
Grosjiiii: “No, semplicemente qualcuno mi ha sabotato il motore e ho dovuto sostituirlo.”
Chilliiii: “Ecco, lo sapevo! Quell’inetto di Alex Non Sono Valentino Rossi è entrato nel box sbagliato a sabotare le vetture. Qualcuno gliel’ha detto che il Coccodrillo Rombante non si chiama più Lotus da un paio d’anni?”
Alex Non sono Valentino Rossi: “It’s time for dancing! Lambada partyyyyyyy!”
Maldiiii: “Yo quiero estar contigo, vivir contigo, bailar contigo, tener contigo una noche loca, quiero chocar tu coche...”
Grosjiiii: “Oh. My. Dani-Smile.”
Un fanboy: “OH. MY. SEBBIIII.”
A proposito, è il caso di dirlo: OH. MY. SEBBIIII. Mi sono dimenticata, infatti, una notizia di mercato piloti che ormai tutti sapevano (anche se io congetturavo cose strane in proposito) ma che è stata finalmente ufficializzata. Kù£6tT3£ è stato elevato dal grado di pilota incapace di guidare che ha vinto mondiali a spese di Webbiiii al grado di salvatore della patria, assumendo il nome di Sebbiiii. Non si sa ancora se la prossima stagione si propenderà per il monoteismo, per la santificazione alternata o per l’astensione dalla F1 se le gare dovessero avere gli stessi risultati di quest’anno. Allo stesso tempo il Divino Ferniiii, assumendo il nome di Kù£0n$0 è stato declassato da salvatore della patria a pilota che nessuno ha mai davvero apprezzato fino in fondo. Si attende il suo imminente ritorno in McLaren per declassarlo da tale ruolo a quello di accoltellatore alle spalle dell’intera collettività.

Siamo passato in Q2 dove sono accaduti molti fatti sorprendenti. Per esempio il Pianista Spaccabottiglie era ancora in pista e, nonostante la sua autonomia senza andare addosso a un muro superi di poco la mezz’ora, ha dato il meglio di sé riuscendo a concludere la sessione senza intoppi, dietro ai Force India Boysssss. A quel punto sarà stato presumibilmente invitato alla mega-festa in stile indo-brasiliano che era in corso ormai da giorni e giorni. JEV si è auto-invitato alla festa per poter continuare a minacciare i colleghi con la sua baguette, mentre il primo degli esclusi è stato il Magnum che era andato in giro per le vie di fuga come spesso accade. È sorprendente come in una sola stagione si sia trasformato da Enfant Prodige destinato a diventare il nuovo Hammiiii a potenziale pilota senza volante nel caso in cui Jensinho non dovesse “lasciare questo mondo”. Non è chiaro, al momento, quale sia il destino di Jensiiii. L’unica cosa che si sa è che, nonostante l’anonimato più totale di questa stagione, ha fatto parecchi punti più del Magnum e ha collezionato molti meno contatti e penalità. Lui non si svela. C’è chi già lo vede a fare macumbe insieme a Webbiiii.
Webbiiii: “A proposito, nessuno mi caga, ma secondo lo spiccato parere di Gianfriiii io sono qui ad Abu Double a sorvegliarvi.”
Dani-Smile: “Oh my Sebbiiii.”
Sebbiiii: “Oh my Dani-Smile.”
Webbiiii: “Nessuno continua a prendermi in considerazione, ma io ho già in mente una brillante idea per far notare la mia presenza. Stay tuned.”
Daniiii-Smile e Sebbiiii fuggono a gambe levate. Servirà?
Gutiiii: “Non scappate. Dimostrate di essere tori alla corrida e affrontate dignitosamente il macumbatore armati di bottiglia rotta. Il mio compagno di squadra ne ha un intero arsenale.”
Lo Spaccabottiglie: “Mi servono tutte per assalire i vertici del team! Non dimenticarci che siamo stati messi a piedi nonostante le nostre brillanti performance. Con la vettura che avevamo a disposizione non potevano chiederci nulla di più che arrivare al traguardo davanti alle Marussia. C’è il piccolo dettaglio che non l’abbiamo fatto, ma è irrilevante. L’Altro Felipe e Sonyericsson ci ruberanno il volante, con grande delusione di tutte le tifose del Coccodrillo Rombante che hanno trascorso tutto il loro tempo a scrivere fanfic Kobayashicsson.”
Feliiii: “Kobyyyy non si tocca! U.U Lui appartiene a me!”
Kobyyyy: “E sono tornato! *-* Non avrai scampo.”
Feliiii: “Kobyyyyy! Almeno tu non hai tradito il Sacro Coccodrillo, diversamente da Sonyericsson che perseguendo la filosofia coccodrillesca dell’arrivare dietro alle Sacre Cenerentole è passato alla Sauber!”
Gianfriiii: “Possiamo passare alla Q3, che sarà senz’altro dominata da Rosbiiii, anche se effettivamente le Schegge Risvegliate possono lottare alla pari con i Mercedes Boyssssss, dato che i Mercedes Boysssss hanno ottenuto tutte le pole position quest’anno tranne...”
Il muro: “...in Austria, dove Feliiii e Bo77as si qualificarono primo e secondo.”
Gianfriiii: “Feliiii, che potrebbe andare meglio di Bo77as in questa occasione.”

La qualifica non è stata dominata dal Gangster Rapper, anche se devo ammettere che c’era un 50-50 di possibilità di azzeccarci... anzi, un po’ meno dato che Rosbiiii ha ottenuto 11 pole position stagionali con questa. Le Schegge Risvegliate non si sono ancora risvegliate abbastanza, come dimostra il fatto che non vincano un titolo da 17 anni e che negli ultimi dieci anni abbiano vinto un solo gran premio. Però, per la prima volta dopo secoli, in occasione di un futuro commento post-stagionale, non scriverò “la Williams è sempre messa peggio, un anno dopo l’altro”, il che, devo ammetterlo, è una novità di un certo livello. Contrariamente alle aspettative di Gianfriiii, il tracannatore di Martini ha battuto il Cavaliere Disarcionato Risvegliato. Seguivano i Redbull Boysssss, ma c’è stata una novità: la macumba di Webbiiii ha funzionato, e dato che Redbull ti mette le ali, a volte le ali non funzionano come dovrebbero. L’ala anteriore andava su e giù e, dal momento che è un reato ancora più grave dell’unsafe release, i due sono finiti lungo la corsia dei box, dalla quale sarebbero partiti come due Pic qualsiasi, però diversamente da Pic non avrebbero dovuto scontare dei drive through.
È risalito quindi al quinto posto il Kiwi, per il quale si prevedevano sfaceli, in vista dell’imminente passaggio alla Redbull. D’altronde Sebbiiii si fece notare abbastanza nell’ultimo gran premio in Toro Rosso, anche se nessuno se ne ricorda... anzi, no, visto il suo passaggio in Ferrari ovviamente tutti hanno ricordato tutto di nuovo. Dietro al Kiwi c’erano Jensinho e i Ferrari Boysssss, che chiudevano la top-10 che poi è diventata top-8.
Icemaaaan: “Muito normau.”
Jensinho: “Muito muito muito normau! Indo-Brazilian party!”
Come al solito le qualifiche si sono concluse con il solito festino, con Alex Non Sono Valentino Rossi che, nascosto da qualche parte, complottava per assumere il controllo del mondo, perché quello è sempre stato lo scopo ultimo della Sacra Cenerentola, anche se molti pensano che il loro scopo ultimo fosse quello di arrivare ultimi... anzi penultimi... anzi terzultimi.

Domenica, ore 14.00. È il tempo della gara... e delle invettive!
Esempio di perle veramente sentite – atto primo, mia zia:
1) Quale lotta per il titolo? Ormai il titolo si è già deciso, dato che lo possono vincere solo quei due che sono compagni di squadra.
Mio pensiero: vallo a dire a Hamilton e a Rosberg che il titolo si è già deciso. Forse non sono del tutto d’accordo.
2) Oh, che bello il sole che tramonta ad Abu Dhabi! E che bel cielo...
Mio pensiero: ehm... è un tramonto. E non è nemmeno la prima volta che il sole tramonta durante un gran premio, dato che lo fanno da cinque anni e almeno qualche servizio al telegiornale del gran premio al tramonto dovrebbero averlo fatto.
Esempio di perle veramente sentite – atto secondo, mio zio (una volta visto il tramonto e visto che le Ferrari erano non pervenute, mia zia si era spostata nell’altra stanza a parlare con mia nonna):
1) La Williams quest’anno va veloce, ma non certo per i piloti, non come la Ferrari che va veloce perché ha Alonso.
Mio pensiero: grazie al cavolo, ci arrivo anch’io a capirlo che non è solo merito dei piloti, specie considerando che uno dei due è sempre lo stesso e che l’anno scorso avrà ottenuto due o tre punti invece che oltre un centinaio. Secondo pensiero: la Ferrari... fa che cosa?
2) Non credo che Massa arriverà sul podio, ma se anche ci arrivasse ne sarei contento, anche se lui in Ferrari ha perso un mondiale che aveva praticamente già vinto dato che era in testa al campionato da solo.
Mio pensiero: OH MY FERNI! Oggi anche Rosberg ha il mondiale in tasca ed è in testa al campionato da solo! Secondo pensiero: un pilota della Ferrari era in testa al campionato e perde un titolo praticamente già vinto... perché mi ricorda qualcosa? Devo essermelo sognata stanotte!
3) Alonso è uno dei migliori piloti di oggi ma non mi è mai stato simpatico e parla a sproposito. Vettel è uno che guida e sta zitto.
Mio pensiero: è davvero molto curioso che tu te ne sia accorto per la prima volta in questo weekend.
4) [Nel momento che sarà successivamente trattato, in cui Alonso faticava a superare Stevens] La Caterham prende sei secondi al giro, però in rettilineo è una macchina veloce quasi come le altre, forse più della Ferrari.
Mio pensiero: devo davvero avere un pensiero in proposito? O.O Stiamo parlando di una scuderia praticamente fallita, ultima nella classifica costruttori e che in cinque anni ha ottenuto come migliori risultati due undicesimi posti in gara e miglior piazzamento in classifica costruttori un 10° posto!
Poi va beh, alle 14.30 ciascuno a casa sua, quindi mi sono persa più o meno tre minuti di gran premio, ma dopo mi sono guardata il resto senza dover riflettere sul senso della vita.

Ora, invece, riflettiamo sul senso della gara.
TRE... DUE... UNO... GOOOOOOOOOOO! ...si parte, scattano le vetture... dai, Britney, svegliati e parti anche tu, prima che arrivino quelle vetture verdi veloci ed estremamente competitive che hanno una velocità di punta superiore alla Ferrari!
Quando Britney Bitch ha smesso di sognare a occhi aperti il Gangster Rapper che vagava per i prati (o meglio, per la tinteggiatura oltre l’asfalto, dato che non mi risulta che ci fossero prati nelle immediate vicinanze), il suo compagno di squadra era già stabilmente in testa alla gara. Britney doveva contenere soltanto le due Schegge Risvegliate... a proposito, dov’era finito Bo77as? Nessuno si interrogava in proposito, a parte me, che ho chiesto ad alta voce “dov’è Bo77as?” senza essere cagata da nessuno. Bo77as era più indietro, era finito a battagliare con i Ferrari Boysssss. A proposito, prima che qualcuno tirasse fuori la storia che comunque quest’anno tutto sommato la Ferrari era competitiva e si sapeva difendere bene o qualche altra trovata del genere, per fortuna la verità è apparsa tale e quale fin da subito, senza poi doversi rimangiare quello che si era detto. *Sospiro di sollievo.*
La partenza, oltre all’inversione di posizioni di due Mercedes Boysssss e alla scomparsa momentanea dell’uomo di Neanderthal, ha riservato ben due colpi di scena: 1) il Magnum e Hulkkkkk si sono sportellati a vicenda; 2) il colpevole era Hulkkkk anziché il Magnum. Più avanti Hulkkkk sarebbe stato penalizzato con quei soliti 5 secondi dopo il pit-stop, il che è irritante perché è esagerato penalizzare chiunque per qualunque cosa, ma che comunque non dura di più di un pit-stop di routine al box della Williams, quindi non è particolarmente penalizzante.

Ora, però, abbandoniamo questi due al loro destino e concentriamoci sulle cose che contano davvero: Ferniiii è stato uno dei primi a rientrare ai box ed è uscito nel bel mezzo del caos. Era una di quelle occasioni in cui di solito i Fantastici Quattro ne hanno sempre approfittato per fare i fighi facendo irritare chi avevano dietro e, con la sola eccezione che c’erano rimasti soltanto i Fantastici Due, è capitata esattamente la stessa cosa.
Steviiii: “I’M THE BOSS! U.U”
Ferniiii: “Come osi, miserabile impostore, rischiare di essere definito un cafone durante la successiva puntata di Pole Position invece di fare quello che ciascun pilota dovrebbe fare? Ferniiii is faster than you.”
Steviiii: “Non rompere, se no chiamo il mio compagno di squadra a difendere il mio onore.”
Kobyyyy: “Steviiiii! Se hai bisogno di aiuto, io accorro e distruggo tutto quello che ho intorno nel raggio di cento metri quadrati. Quante vetture devo devastare?”
Ferniiii: “OH. MY. SEBBIIII. O.O”
Tornando seri, pare che Ferniiii molto simpaticamente abbia chiesto via radio al suo box chi fosse quello che aveva davanti e quando gli hanno risposto che si trattava di un debuttante (dubbio esistenziale: ma Ferniiii non dovrebbe sapere chi sono i piloti della Caterham?? o.O) lui ha commentato che aveva ancora molte cose da imparare, in qualità di debuttante. Speriamo che non le impari da Feliiii allora, anche se Feliiii quest’anno mi ha sorpresa parecchio, gestendo un ordine di scuderia in perfetto Chilliiii-style.

La cosa più intrigante che si è vista nelle prime fasi del gran premio, però, è stata un’altra...
Daniiii-Smile: “Oh, c’è JEV davanti a me, che agita una baguette in segno di saluto!”
JEV: “In realtà la sto agitando perché vorrei infilartela in quel posto...”
Daniiii-Smile: “Sarai tu a prenderlo in quel posto, da me oggi e nel prossimo futuro da un certo Carlos Santana Junior o come si chiama, che andrà a fare coppia con il Bambino Prodigio. E ora non sbarrarmi la strada con la baguette, che non è politically correct!”
Il duello andato in scena tra Daniiii-Smile e JEV è durato finché Daniiii-Smile non ha superato l’ex compagno di squadra, e ci ha messo più tempo del dovuto con un paio di sorpassi e controsorpassi che mi hanno fatto rimpiangere l’epoca Pic vs Glock. Sorprendentemente nessuno si è scandalizzato dal fatto che JEV non abbia steso il tappeto blu con disegnato il toro al passaggio di Daniiii-Smile, ma d’altronde anche JEV, a rischio volante, è stato santificato qualche tempo fa, come se fosse il primo pilota della Toro Rosso a rimanere a piedi. Che poi il Kiwi non offra tutte queste garanzie e che il Bambino Prodigio sia decisamente troppo giovane è un’altra storia, ma se la sbrigheranno il prossimo anno.
A proposito di Kiwi, si è ritrovato in una via di fuga con la vettura che dava l’evidente segno di non essere più in funzione, dopo appena un quarto di gara. A metà gara, comunque, è accaduto qualcosa di molto più intrigante, in termini di ritiri.

Alex NSRV: “È arrivato il momento! *-* Il timer sta per scattare e un Coccodrillo Rombante andrà in fumo!”
Chilliiii: “Io continuo a pensare che tu abbia fatto qualche macello anche oggi e che ad andare in fumo sarà una Lotus.”
Maldiiii: “Ma non diciamo cazzate! La mia macchina non è mai andata meglio di oggi e.......... ehi, cos’è questa improvvisa vampata di calore?!”
Gianfriiii: “C’è Maldiiii che, con ventiquattro ore di ritardo, sta bruciando tra le fiamme dell’inferno insieme a Buemiiii! Non preoccuparti, Maldiiii: le melme della bassa classifica ti renderanno immune all’effetto delle fiamme!”
Maldiiii: “E magari anche a un’intervista della Stellona?”
Gianfriiii: “Anche, se sarai disposto a pagare 99 euro e 99 al mese di abbonamento!”
Per Maldiiii è arrivato, dopo il ritiro, il rituale momento dell’intervista con la Stellona: sembrava in tipico atteggiamento da presa per i fondelli e sembrava tutto tranne che disturbato dal ritiro, accolto dal suo box con applausi e scrosci di risate. Maldiiii ha anche notato come “finalmente” [cit.] il motore fosse esploso. Purtroppo è molto probabile che non intendesse in senso letterale, ma che si trattasse di un semplice neologismo barrichellese che Maldiiii potrebbe avere appreso da Rubinho quando erano compagni di squadra.

Il momento clou, comunque, è arrivato a metà gara...
Il Gangster Rapper: “I’m the boss! I’VE GOT THE POWER!”
Britney Bitch: “I HAVE NO POWER.”
E con quelle parole l’esito del mondiale era praticamente segnato, e non dite che lo era già, perché se il problema fosse capitato sulla vettura opposta o se ci fosse stato un balletto in stile Jerez ’97 il mondiale sarebbe stato tutt’altro che deciso. Si è scoperto che Britney Bitch aveva un problema simile a quello del gran premio del Canada e, nel giro di pochi giri, si è ritrovato prima Feliiii negli scarichi, poi Feliiii davanti e Bo77as negli scarichi, e il fatto che i due Williams Boysssss non fossero particolarmente vicini non prometteva nulla di positivo.
Il problema era che il Gangster Rapper non si sentiva particolarmente sicuro: in Canada infatti aveva avuto lo stesso identico problema e, diversamente dal compagno di squadra, non era riuscito a portare al traguardo la vettura. I suoi tempi si sono alzati notevolmente, nei giri che precedevano il secondo pit-stop: lo credo bene, dato che era distratto dalle continue grattate che si dava nelle parti intime.
Tutto comunque è proseguito per il meglio, almeno per lui. Non si può dire lo stesso per il suo compagno di squadra, la cui gara è stato un continuo essere sorpassato da tutti, perché perdeva mediamente due o tre secondi al giro. A un giro dalla fine dal box gli hanno intimato di fermarsi, ma lui ha detto che preferiva finire la gara. Infatti, dopo un anno passato a oscillare tra la prima e la seconda posizione in classifica, si è ricordato che lui aveva il ruolo di “nice guy” e che doveva anche trasformarsi in un benefattore della società: doveva permettere alle Sauber di arrivare al traguardo davanti ad almeno una vettura che non fosse una Caterham. Rosbiiii non è riuscito nell’intento: nonostante tutto lo Scoiattolo e lo Spaccabottiglie hanno concluso palesemente dietro di lui e neanche troppo davanti rispetto a Steviiii, mentre Kobyyyy si era ritirato nell’anonimato più totale già da un po’.

La cavalcata trionfale del Gangster Rapper non è stata comunque una passeggiata: per motivi non del tutto chiariti Feliiii pare consumare le gomme molto di più o molto meno di tutti gli altri a gran premi alterni e in questa occasione era uno dei gran premi in cui le consumava di meno. Come al solito sono sorte le solite teorie del complotto, secondo le quali Feliiii in realtà in certe occasioni cadrebbe in trance al volante e verrebbe sostituito alla guida da una rana.
Comunque siano andate le cose, ha rimandato a lungo il suo secondo e ultimo pit-stop, tanto che se la gara fosse durata una manciata di giri di meno non ne avrebbe nemmeno avuto bisogno. Per tutto quel periodo è stato in testa alla gara e, nonostante qualche proverbiale gufata, di cui è facilmente intuibile la fonte, la sua gara è continuata senza intoppi e, dopo la sosta, si è ritrovato secondo, a 11 secondi di distacco dal Gangster Rapper. Ne ha recuperati una buona parte, tanto che Gianfriiii per premunirsi in caso di vittoria stava già elencando buona parte delle statistiche che secondo me conosce a memoria. Purtroppo per lui la legge non scritta della F1 vuole che il Cavaliere Disarcionato non ottenga mai la vittoria, nemmeno quando una rana lo sostituisce al volante.
Feliiii: “Ma quale rana?! Io non sono una rana.”
Il Gangster Rapper: “Eppure io sento gracidare! E sento che vincerò questa gara, vincendone in una sola stagione tante quante ne hai vinte tu in carriera!”
Feliiii: “Ma io sono una rana e tu no, e questo se permetti è il vero scopo della mia vita!”
Il Gangster Rapper: “Okay, mi arrendo, nulla potrà mai cambiare la mia triste condizione di bicampione del mondo! È finita...”
È finita con il bicampione del mondo che, prima di salire sul podio, è stato raggiunto dal compagno di squadra che è corso ad abbracciarlo facendo sicuramente estasiare molte fangirl di tumblr. Purtroppo Gianfriiii non ha potuto tirare fuori la storia che Britney Bitch e il Gangster Rapper si ignorano, non si parlano, ecc... ecc... ecc...

RISULTATO: 1) Hamilton (Mercedes), 2) Massa (Williams), 3) Bottas (Williams), 4) Ricciardo (Redbull), 5) Button (McLaren), 6) Hulkenberg (Force India), 7) Perez (Force India), 8) Vettel (Redbull), 9) Alonso (Ferrari), 10) Raikkonen (Ferrari), 11) Magnussen (McLaren), 12) Vergne (Toro Rosso), 13) Grosjean (Lotus), 14) Rosberg (Mercedes), 15) Gutierrez (Sauber), 16) Sutil (Sauber), 17) Stevens (Caterham). RIT. Kobayashi (Caterham), Maldonado (Lotus), Kvyat (Toro Rosso).

Concludiamo, infangando la mia reputazione: questo gran premio, devo ammetterlo, mi ha fatta emozionare in diversi momenti fino ad arrivare alle lacrime più di una volta (cosa che mi sono potuta concedere perché i miei genitori nel frattempo erano usciti). Per il prossimo anno ho una speranza sola: che ancora una volta qualcuno arrivi a giocarsi il mondiale all’ultima gara. Prima di pensare al prossimo anno, però, pensiamo ancora all’anno in corso: nessuna stagione finisce mai finché l’ultimo commento ironico non è stato scritto e ho intenzione di fare un bel riepilogo di tutto quanto. Le notti insonni sono ancora lontane.

giovedì 20 novembre 2014

Oltre alle Mercedes c'è altro

Prima o poi tutto finisce. Non mi riferisco a questa stagione, che comunque sta giungendo all'epilogo, ma alla Marussia, che ha tentato di prendere parte al gran premio di Abu Dhabi. In realtà sembrava fatta: c'erano membri del team già ad Abu Dhabi, c'era un pilota confermato (anche se di Chilton si diceva che avrebbe potuto puntare alla Caterham) e uno TBA (che era Rossi, e già questo avrebbe dovuto farci capire che non era destino), c'erano degli investitori pronti a sborsare i soldi e c'erano le vetture pronte a essere imbarcate per gli Emirati. Poi nessuno ha tirato fuori i soldi e sono rimaste lì. Gli sforzi del team non sono serviti: Chilton e Rossi non prenderanno parte all'ultimo gran premio stagionale e la Marussia risulta ufficialmente out. Anche se qualcuno dovesse comprarsela, i soldi del nono posto stagionale non arriveranno più.
Proprio nello stesso giorno (ieri) è arrivata una news dal Giappone: Bianchi è uscita dal coma indotto e pare che sia una buona notizia, anche se stiamo pur sempre parlando di un coma naturale, che non lascia presagire molto di positivo.

Diversamente dalla Marussia, la Caterham ad Abu Dhabi ci sarà e, accanto al solito Kobayashi debutta nientemeno che un certo Will Stevens, che era già stato tester della Caterham nel 2013 e che di recente era passato alla Marussia, dove occupava il poco promettente ruolo di riserva di Rossi.

Seppure la Formula 1 dei "piccoli" sia quella che mi interessa di più, devo aggiungere inoltre una notizia di minore rilievo(?): oggi è arrivato l'annuncio, Vettel in Ferrari, mentre di che fine farà Alonso al momento non sappiamo nulla. Intanto s'è lasciato crescere una barba dall'aspetto alquanto discutibile, ma quello non ha importanza.

domenica 16 novembre 2014

Caterham is back!

Pare che la Caterham sia pronta per gareggiare ad Abu Dhabi, salvo il piccolo dettaglio che finora pare avere raccolto l'81% della cifra che cercava di ottenere.
Ericsson ha dato forfait (interrompendo in anticipo il proprio contatto con la Caterahm), mentre pare che ci sia Kobayashi. Sono andati a ripescare Lotterer, che però forse preferisce rimanere dov'è... Sul web impazzano millemila ipotesi, ma pare che la Caterham avesse almeno due o tre piloti di ricambio.

STAY TOONED!

domenica 26 ottobre 2014

Marussia vs Caterham: le reginette incontrastate delle retrovie... e dei duelli epici!

Come tutti sappiamo la situazione di Marussia e Caterham è molto difficile e la probabilità di non rivederle mai più in pista è molto elevata. Per molti si tratta di quattro vetture anonime, destinate a non cambiare le sorti del campionato. È sempre stato così, questo non lo si può negare. È però lampante che uno scopo ce l’hanno sempre avuto: dimostrare che chi pensa che al giorno d’oggi i piloti non siano pronti a sorpassarsi o a difendere una posizione con tutti sé stessi, si sbaglia di grosso. Raramente inquadrati dalle telecamere, da qualche anno a questa parte c’erano sempre quattro piloti disposti a tutto per una 15^ o 16^ posizione e sarebbe profondamente ingiusto non prenderne atto. Abbandoniamo quindi argomenti futili e privi d’interesse come lo scontro per il titolo che sta andando in scena tra Hamilton e Rosberg (elencati volutamente in ordine alfabetico, per l’insoddisfazione di chi volesse leggere messaggi subliminali nei miei scritti), o quello andato in scena negli anni passati tra Alonso e Vettel (anche qui elencati volutamente in ordine alfabetico) e concentriamoci sulla ragione che veramente ci spinge davanti alla TV o davanti a un sito di streaming: quali sono stati i migliori duelli epici Marussia vs Caterham, Marussia vs Marussia o Caterham vs Caterham? Ma soprattutto, ci sono mai stati duelli Caterham vs Caterham degni di nota?

NB. La top-ten qui di seguito stilata è basata sul gusto personale dell’Autrice© di questo commento e sulla sua passione per le Sacre Cenerentole e i Coccodrilli Rombanti. Chiunque ricordasse episodi maggiormente epici è caldamente invitato a intervenire per segnalarli e fare in modo che non siano mai sommersi dall’ombra del dimenticatoio.

Posizione n.10: un esordio col botto
È il gran premio d’Australia del 2013 e tra le new entry della stagione troviamo Max Chilton su Marussia e Giedo Van Der Garde su Caterham.
Era un’epoca in cui di solito era la Caterham a stare davanti e la Marussia a inseguire e anche stavolta tutto va come da routine: Chilton è dietro a Van Der Garde... ma gli è in scia... anzi, gli è addosso. Vola qualche pezzo in giro.
Il vincitore del duello epico in questione sarà, indirettamente, Chilton: chiuderà la gara penultimo, davanti a Van Der Garde.

Posizione n.9: inseguendo le orme dei piloti di punta
Non si sa cosa sia accaduto esattamente al gran premio d’India del 2013, ma c’è un dato di fatto: in un replay della partenza viene inquadrato Van Der Garde senza alcuna vettura nelle immediate vicinanze. Si sente un team radio: si sta lamentando di Chilton, da lui definito un idiota. Si può solo presupporre che tra i due ci sia stato un duello epico e il non sapere rende forse ancora più intrigante.
Il vincitore del duello sembra essere stato Chilton, dal momento che Van Der Garde si ritira nel corso del primo giro.

Posizione n.8: scontro in qualifica per il 14° tempo
Non si tratta di un vero e proprio “duello epico”, ma casomai di un duello sul filo dei centesimi di secondo, avvenuto nella Q2 del gran premio del Belgio del 2013.
Sull’asfalto su l’anno precedente Charles Pic ha ottenuto il miglior tempo con la Marussia, va in scena una qualifica del tutto anomala: complice un acquazzone scoppiato nel momento più improbabile, Van Der Garde con la Caterham si classifica terzo in Q1, mentre le Marussia di Bianchi e Chilton sono rispettivamente in 11^ e 16^ posizione. In Q2 è scontro aperto su chi sarà il primo pilota della storia dei “nuovi team” a partire 14°. Si tratta di Van Der Garde che batte senza difficoltà le Marussia. Dal duello epico usciranno tutti perdenti, in quanto abbondantemente dietro a tutti gli altri piloti.

Posizione n.7: le Marussia contro tutti!
Se la qualifica del gran premio del Belgio del 2013 ha riservato sorprese, ancora meglio va in Gran Bretagna nel 2014. Protagonisti assoluti sono stati Jules Bianchi e Max Chilton che al termine della Q1 sono rispettivamente 3° e 6°, un record nella storia della Marussia e si apprestano a stupire tutti in Q2. In realtà in molti credono che non ci sia altro che uno scontro epico sul filo dei millesimi per la 15^ posizione, ma in realtà le cose vanno meglio del previsto... molto meglio del previsto: al termine della Q2 Bianchi è 12° e Chilton 13°.
Dal duello epico escono perdenti due Sauber e una Lotus... e Chilton, che non partirà mai 13° a causa della sostituzione del cambio.

Posizione n.6: il Glock e il Pic dei poveri
Richiamando alla memoria un duello epico di un paio d’anni prima (a cui sarà dato spazio a tempo debito) Chilton e Bianchi mettono in atto un scontro interno alla Marussia alla partenza del gran premio del Canada del 2014.
Da questo duello, che si conclude molto in fretta in quanto Chilton rifila una storica inculata al compagno di squadra mettendo fine alla gara di entrambi (1° ritiro in carriera per Max), escono vincitrici le Caterham: se non altro Kobayashi ed Ericsson, diversamente dai due sopracitati colleghi superano la prima curva indenni.

Posizione n.5: un sorpasso che non esiste
Sono le fasi conclusive del gran premio della Cina del 2014 e un arrembante Kamui Kobayashi, al volante di una Caterham, ha appena fatto il figo sdoppiandosi da Vettel e guadagnandosi gli insulti del pilota della Redbull in mondovisione. Per completare l’opera decide all’ultimo giro di strappare la 17^ posizione alla Marussia di Bianchi.
Chi vince il duello? Mhm... quale duello?! Non c’è mai stato alcun duello! Scopriremo infatti che, essendo stata sventolata la bandiera a scacchi per sbaglio con due giri d’anticipo, tutto quello che è successo dopo quel momento è totalmente irrilevante e che Kobayashi non ha mai effettuato quel sorpasso. A nessuno sembra importare niente di tutto ciò.

Posizione n.4: ringraziamenti via Twitter
Credevate che i piloti avessero l’abitudine di utilizzare Twitter solo per pubblicare foto delle mogli, dei cani, dei parenti entro il venticinquesimo grado e delle telemetrie del compagno di squadra o in alternativa per scatenare polemiche? Vi sbagliate di grosso, dal momento che, dopo il gran premio del Belgio del 2014 Max Chilton ha inviato un Tweet al rivale della Caterham Marcus Ericsson per ringraziarlo dello stupendo duello combattuto nelle fasi conclusive della gara. Il vincitore di tale duello, per onore di cronaca, è stato Chilton che s’è salvato dal disonore dell’ultima posizione.

Posizione n.3: il titolo mondiale dei poveri
È il gran premio del Brasile del 2012 e tutti sono concentrati su chi vincerà il titolo tra Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Ci sono piloti che possono essere rilevanti per l’assegnazione del titolo e piloti che nessuno considera. Ci sono anche piloti che un tempo potevano essere rilevanti e che al giorno d’oggi nessuno considera. A questa categoria appartengono, con grande sollievo di tutti, Vitalij Petrov e Timo Glock, rispettivamente al volante di una Caterham e di una Marussia che nella fase conclusiva della gara si contendono l’11^ piazza che sarebbe il miglior risultato stagionale per l’uno o per l’altro team.
Come prevedibile in finale di stagione Petrov è lo specialista delle posizioni conservate e Glock lo specialista delle posizioni perse: Petrov vince il duello epico e la Caterham conquista la 10^ posizione in classifica. Né gli sforzi di Petrov né quelli di Glock verranno ripagati: entrambi verranno messi alla porta dai rispettivi team, ma questo è irrilevante di fronte alla soddisfazione di essere entrati nella top-5 dei duelli epici.

Posizione n.2: un sorpasso da “you have to leave the space”
Nelle retrovie del gran premio di Montecarlo del 2014 va in scena uno scontro epico che, grazie al fatto che Raikkonen si trovi nei paraggi, abbiamo l’onore di poter ammirare. Troviamo appunto Raikkonen dietro a una Caterham e davanti a una Marussia, che si accinge a superare il pilota che lo precede, garantendoci di vedere anche quello che succede nei secondi successivi.
Infatti non è finita lì per Kobayashi che si vede arrivare dietro Bianchi: tra i due c’è un breve ma intenso duello ruota contro ruota, con la Marussia che si lascia alle spalle la Caterham.
Vincono lo scontro i piloti delle retrovie contro quelli che si giocano le prime posizioni: qualcuno ha per caso sbraitato via radio in quel momento invocando la squalifica dell’avversario? A me non pare... Dopotutto i piloti delle retrovie, quando vengono asfaltati, non imprecano via radio: si limitano a ricambiare il favore, casomai dovesse essercene la possibilità

Posizione n.1: il duello epico che ha fatto la storia dei duelli epici
È il gran premio del Belgio del 2012, proprio quello in cui Pic ha ottenuto il miglior tempo in una sessione di prove libere in cui è sceso il diluvio. Come se non bastasse quell’onore, lui e il compagno di squadra innescano un bellissimo duello ruota contro ruota, che fortunatamente non cade nel dimenticatoio e viene inquadrato, dal momento che Massa e Webber si stanno accingendo a doppiarli. Glock è davanti a Pic, che però lo supera, per poi essere sorpassato dal compagno di squadra. I due si guadagnano l’appellativo di “Alonso e Hamilton dei poveri”.
Di fatto è Glock a uscire vincitore dallo scontro, ma credo di poter dire che quel giorno ne siano usciti vincitori entrambi: se sono diventata una fan della Marussia, credo che tutto sia iniziato quel giorno...



Questo articolo è di proprietà della sua Autrice©, e in quanto tale appartiene al F1GC forum e al blog personale dell’Autrice© stessa.
Si ringraziano le Sacre Cenerentole e i Coccodrilli Rombanti per l’ispirazione fornita, in particolare il Piccolo Imper4tore dell’Ultima Fila, che con i suoi occhi azzurri e la sua aria da bimbominchia fa sicuramente impazzire un bel po’ di fangirl 12enni, sempre ammesso che le fangirl 12enni conoscano la sua esistenza, cosa di cui ho parecchi dubbi in proposito... e che grazie al suo andare piano, sano e lontano fa impazzire la sottoscritta.