mercoledì 25 novembre 2015

Questione di prospettive

In Formula 1 ci sono due tipi di sorpassi: quelli rilevanti per il risultato finale e quelli non rilevanti. O almeno questo è quanto appare quando si guardano le cose dalla prospettiva più comune.
Ho ripescato la gif qui accanto, a un anno e mezzo di distanza dai fatti (era il 25, era il mese di maggio) non solo per godere della bellezza di questo duello epico, ma anche per fare alcune piccole riflessioni.
Riflessione numero 1: un anno e mezzo fa, lungo "le anguste stradine del Principato di Monaco" Bianchi asfaltava Kobayashi e, per grazia ricevuta (leggi: visto che lì davanti c'era casualmente Raikkonen) un'inquadratura ci permise di assistere a tutto ciò; purtroppo non è sempre così e, senza ombra di dubbio, di analoghi duelli epici ce ne siamo persi tanti, così come ci saremmo persi questo se non ci fossero state, casualmente, vetture di un certo livello nei paraggi.
Riflessione numero 2: mentre davanti c'era chi si contendeva un titolo (momenti rilevanti per il risultato) dietro c'era chi non aveva niente da perdere (momenti non rilevanti)... ma è davvero andata così? A guardarci bene il momento immortalato in quella gif è stato fondamentale per la storia di due team, dal momento che, anche se in quell'istante ancora nessuno lo sapeva, lì si decideva che quel giorno sarebbe stata la Marussia, e non la Caterham, a conquistare punti, con tutte le conseguenze del caso. Grazie alle conseguenze, in forma di finanziatori che hanno salvato il team per via del risultato nel campionato 2014, la Marussia è ancora in piedi. Se fosse stata la Caterham a fare punti, quel giorno, la Marussia avrebbe chiuso i battenti e chissà, magari la Caterham sarebbe ancora in azione.
Riflessione numero 3: ogni giorno molteplici opinionisti decretano che in Formula 1 nessuno sorpassa, ma la mia osservazione è (e sempre sarà) che forse i sorpassi bisogna anche andare a cercarseli, cosa non sempre fattibile per chi indossa un paraocchi che gli permette di focalizzarsi soltanto sui primi tre che, al grido di "you have to leave the space", prendono ogni risultato come se gli fosse dovuto.
Riflessione numero 4: quello che ormai chiamo il giorno dell'Elevazione, è una realtà e il fatto che sia già passato un anno e mezzo non cambia le cose. Non importa quanto ci sarà da attendere, non importa se un risultato analogo potrebbe non arrivare mai. Quello che conta è che un anno e mezzo fa un team è salito sul tetto del mondo e che, per salirci, ha ritenuto sufficiente conquistare due punti, due punti ottenuti molto più duramente di quanto i top-team ottengano una vittoria.

Forza Marussia, il mondo è con te.

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