lunedì 16 novembre 2015

#18: Commento al Gran Premio del Brasile: 13-14-15 Novembre 2015

CRONACA GARA

Questo post, più che "commento al gran premio del Brasile" si potrebbe intitolare "storia di una settimana senza computer". E, per chi si stesse immaginando la sottoscritta trafficare su uno smartphone alla ricerca delle ultime news, vi smentisco: non ho mai sentito la necessità di avere uno smartphone, visto che generalmente il mio cellulare trascorre tutta la giornata in un angolo della borsa senza che io sia mai consapevole al 100% del fatto che sia acceso o spento, di conseguenza quando sono senza computer non ho un altro accesso alla rete. Non ci sono stata abituata, perché ho avuto la fortuna che per quattro lunghi anni il mio computer vecchio ha funzionato giorno e notte, ma stavolta è accaduto. Dopo problemi su problemi martedì l'ho portato dal tecnico che, quando ha visto quanto era malmesso, mi ha fatto notare che a ripararlo avrei speso di più che a comprarne uno nuovo. E difatti ho optato per comprarne uno nuovo al quale, augurandogli una vita lunga e colma di successi, ho messo il nome Bernie. Poi sì, per trolleggiare un po' ho deciso di allungarlo in Dr. Bernie Miller, in onore di tale Dr. Jack Miller di cui ho parlato in un post di qualche tempo fa sulla Indy Racing League dell'epoca della scissione IRL/CART, che vi suggerisco di leggere qualora siate interessati ad approfondire il fatto che un dentista abbia gareggiato nella 500 miglia di Indianapolis.
A proposito di 500 miglia di Indianapolis, più o meno al secondo posto nelle mie gare preferite si piazza il gran premio del Brasile, perché... oh, suvvia, importa davvero che ci sia un perché? Il Gran Premio del Brasile mi piace, punto e basta. Mi piace da anni, perché nel 1994 dopo averlo visto a casa dei miei nonni all'ora di cena (non so a che ora fosse, ma sono propensa a credere che all'epoca i miei nonni cenassero un po' in anticipo su quello che io percepisco come ora di cena) il giorno dopo narrai quanto accaduto alla mia maestra d'asilo. Mi piace da anni, perché nel 2003 accaddero cose epiche. Mi piace da anni, perché nel 2006 Massa indossò una tuta verde-oro. Mi sarebbe piaciuto ancora di più se nel 2009 Barrichello, che partiva dalla pole position, fosse riuscito a vincere la gara, o almeno mi sarebbe piaciuto non essermi persa la prima ora della gara, ma non si può avere tutto dalla vita.
Tornando a noi: si avvicinava il gran premio del Brasile e io non ero minimamente al corrente di quanto stesse accadendo fuori dalle piste in attesa dell'evento imminente. Per esempio lunedì sera Hamilton ha avuto una disavventura lungo le strade di Montecarlo, quando dopo una festa, in giro per strada, ha centrato in pieno alcune macchine parcheggiate. Per esempio nei giorni successivi pare non avere nemmeno ricevuto tante critiche per l'accaduto... ma d'altronde negli ultimi due o tre anni Hamilton è percepito come il salvatore della patria: se qualcosa del genere l'avesse combinato un po' di tempo prima, sarebbe stato descritto come un pericoloso criminale intento a distruggere il mondo, il che è un po' quello che accadrebbe se la stessa disavventura fosse capitata a un pilota che attualmente ha una pessima reputazione. Aspetta... piloti che hanno una pessima reputazione? Tralasciando Maldonado troppo poco rilevante perché quanto accade nella sua vita privata possa conquistarsi un posto nella cronaca, di piloti che hanno una pessima reputazione non ce ne sono più: non lo è Vettel perché corre per la Ferrari (e poi, non essendo avvezzo agli scandali, al massimo si sarebbe beccato qualche presa per i fondelli), non lo è Rosberg perché non è mai stato un serio concorrente al titolo (e comunque, non essendo avvezzo agli scandali le considerazioni sarebbero le stesse anche nel suo caso), non lo è Alonso perché da potenziale bad-boy si è trasformato in uno che generalmente viene preso per i fondelli per le prestazioni dei motori Honda.
Non ero al corrente di quanto accadeva perché la mia unica fonte di informazione era il notiziario che sentivo al lavoro, su Radio Playstudio e poi su RTL 102-5 quando le interferenze causate dalla presenza di un aeroporto a pochi chilometri di distanza ha mandato definitivamente in palla Radio Playstudio. Ovviamente sui notiziari di due minuti della radio, di Formula 1 non se ne parla quasi mai, ma giovedì ho comunque sentito la notizia alla quale è stato aggiunto anche che Hamilton ha avuto l'influenza. Cosa ci facesse in giro in piena notte mentre era ammalato non siamo tenuti a saperlo.
Le gioie di essere corregionale della Ferrari si sono finalmente fatte sentire quella sera stessa: aspettando il meteo regionale delle 20.00 su Raitre, ho beccato l'ultimo servizio del telegiornale regionale, che era sulla Formula 1. Hanno intervistato Massa, che ha parlato delle sue vecchie vittorie a Interlagos. Hanno intervistato Vettel, lo intervistava la Stellona e gli ha chiesto se la Ferrari è forte in Brasile. Vettel ha risposto, con la filosofia brasiliana della presa per i fondelli: "La Ferrari è sempre forte." Mi sono girata verso la TV e ho sgranato gli occhi. Quando ho verificato che era biondo con gli occhi azzurri non ci ho voluto credere. Chissà, forse era doppiato da Massa (non in senso motoristico) quando ha risposto a quella domanda. Altrimenti era posseduto, e in effetti al gran premio del Brasile può essere che i piloti siano posseduti dal Gufo di Interlagos, il che porterebbe ciascuno degli altri piloti ad essere Feliiii in incognito. Guarda caso gli altri piloti oltre a Feliiii sono diciannove, il che è un chiaro messaggio subliminale.
Torniamo in tema: subito dopo è stato annunciato che anziché 20 grid girl ci sarebbero state metà grid girl e metà grid boy. Mi sono sentita sollevata dal non avere un computer a disposizione, perché stare lontana da tumblaaaaahhhh è stata una manna dal cielo. Già a causa dei problemi al PC avuti in precedenza c'ero stata poco all'epoca in cui la Susina ha annunciato, una decina di giorni fa, il ritiro dalle competizioni. Su tumblaaaaahhhh hanno gridato allo scandalo, perché la colpa è della Formula 1 che è troppo sessista e della Williams che non le ha mai dato una possibilità concreta, quando lei avrebbe fatto molto meglio dei piloti attuali. Considerando che la Susina perfino nelle serie minori non ha mai vinto una gara (e per "non ha mai vinto una gara" non intendo dire che abbia ottenuto secondi e terzi posti), io qualche piccolo dubbio ce l'avrei. Poi sì, Tumblaaaaahhhhh ha una visione F1-centrica dell'automobilismo. Nonostante chiunque rimanga fuori dalla Formula 1 si trovi un volante altrove, il fatto che la Susina non fosse nemmeno intenzionata a farlo è inesistente. Che poi quando è salita su una Formula 1 abbia girato su dei tempi accettabili è un altro discorso: con tutta probabilità anche moltissimi altri piloti di serie minori l'avrebbero fatto.
Tra una cosa e l'altra è arrivato venerdì. Non avevo il computer e non sono stata in casa che alla mattina, quindi non ho saputo che sabato cos'era successo nelle prove libere. Di fatto c'era chi aveva fatto delle papere, chi aveva superato con la bandiera rossa (Bo77as, che si è beccato tre posizioni da scontare sulla raccolta punti), chi aveva rotto il milionesimo motore stagionale (piccolo indizio: è spagnolo e ha la barba) e quant'altro.
Poi è arrivato il sabato, la mattina sono andata a prendere il computer nuovo, finalmente mi sono aggiornata sul venerdì e poi alle 17.00 è giunta l'ora delle qualifiche.
Non pioveva.
Non c'erano gufi in vista (a parte uno, su una vettura bianco-Martini).
Insomma, non stavano accadendo tutte le cose che di solito accadono a Interlagos.
Oh, aspetta, c'era un gruppetto di gente che indossava tute in stile anni '80 che saltellando urlavano il nome di Senna, quindi sì, le cose tipiche di Interlagos tutto sommato stavano accadendo. Uno di loro, che indossava una tuta della Williams, dalla stazza sembrava un pluricampione di gara di hamburger + birra e, mentre saltellava la pancia gli andava su e giù.
Poi c'era, da un'altra parte, uno travestito da pollo.
In generale, anche quelli vestiti in modo normale erano lì che saltavano, urlavano e facevano un gran casino.
Erano esaltati per quanto accadeva in pista? Non direi: in pista le macchine non erano ancora scese.
Semplicemente il pubblico brasiliano è il pubblico brasiliano: seppure i messicani siano sembrati ancora più calorosi e infervorati, anche i brasiliani non scherzano. Quest'anno che avevano due gloriosi alfieri verde-oro, poi... e peraltro anche omonimi!
A proposito di verde-oro, sono rimasta alquanto delusa. Avevo sperato per giorni e giorni di vedere Feliiii indossare una tuta celebrativa, ma non è accaduto.
In ogni caso i due brazileiros si davano da fare.
Luigi Filippo: "La la la la la la la la la, samba de Janeiro!"
Feliiii: "Tanto per curiosità, cosa stai facendo?"
Luigi Filippo: "Sto facendo la mia passeggiata trionfale facendomi ammirare dai miei fan."
Feliiii: "Ai tuoi fan non interessa niente di te. Stanno urlando per l'eccitazione nella speranza che un giorno nasca un altro Senna. E, no, non mi riferisco a quello che fa il telecronista su Sky Uk."
Il pubblico: "Senti, noi non siamo schizzinosi, amiamo chiunque sia brasiliano e in realtà anche chi non è brasiliano. A dirla tutta perfino la presenza dei piloti non è fondamentale. Ormai siamo già spompati, abbiamo passato le scorse quattro ore a saltare. Siamo venuti qui per smaltire il pranzo, dato che abbiamo fatto una mega sfida di hamburger e birra! It's time for samba!"
Feliiii: "Te lo credo che it's time for samba. LUIGI FILIPPO LEVATI DI TORNO!"
Luigi Filippo: "Perché, cosa succede?"
Feliiii: "Vaff... io sono qui per qualificarmi, non per fare la danza del pannello da schivare, nel cui campionato mondiale non ci sono mai stati vincitori colombiani!"
Luigi Filippo: "Qualificarsi è troppo mainstream. Potresti rimanere fuori dalla Q2 per andare a prendere il sole dopo essere rimasto a piedi ed esserti appropriato della sedia di un commissario."
Feliiii: "I piloti che guidano vetture serie non fanno queste cose."
Ferniiii: "Infatti io non guido una vettura seria. E ho altre sorprese in mente. Sto solo aspettando Jensinho."
Feliiii: "A proposito, dov'è Jensinho?"
Ferniiii: "E' in pista che tenta di passare in Q2, ma non ce la farà."
E infatti Jensinho non ce l'ha fatta, mentre Feliiii sì. I piloti della Sacra Cenerentola e Maldiiii erano già pronti per il mega-torneo di jenga. Aspettavano i McLaren Boys... che non c'erano.
Voce fuori campo: "Scusate, dove sono Ferniiii e Jensinho?"
Ferniiii & Jensinhooooo: "POWEEEEEEEEEERRRRRRR! Siamo riusciti a eludere la sicurezza e a salire sul podioooooo!"
Un tizio della McLaren con la macchina fotografica in mano: "Sorridete e urlate: like a Webbiiii! E no, vi vieto tassativamente di grattarvi le parti intime nel pensare a lui."
I commenti post-scenetta comica:
Jensinho: "Non so se verremo sanzionati per questo, ma è stato più divertente che essere sanzionato per avere cambiato mezza macchina."
Ferniiii: "Che problema c'è? Mhm... che ho rotto due motori in due giorni? O che domani userò il dodicesimo? O che il frullatore che ho vinto era guasto?"
Oh, dimenticavo!
C'era stato un Ferniiii-moment prima delle qualifiche. Ferniiii ha fatto due dichiarazioni una più sorprendente dell'altra:
1) è convinto che la McLaren sia la unica alternativa alla Mercedes... non si sa quando, però, perché tecnicamente se le cose vanno avanti così la McLaren potrebbe tornare vincente dopo che il periodo vincente della Mercedes è già finito da anni;
2) il giorno in cui si ritirerà dalla Formula 1 non farà più nulla che abbia a che vedere con la Formula 1 e chissà, magari trascorrerà il suo tempo accompagnando dei bambini a scuola... questo significa che il sogno di vedere un Glorioso Discendente Martire potrebbe realizzarsi!
Finita la Q2 (in cui l'evento principale è stato il giretto sul podio dei McLaren Boys) sono usciti di scena i soliti, tra cui anche Luigi Filippo che sentiva già puzza di penalità.
In seguito ho appreso su tumblaaaahhhh che pare che Feliiii abbia cercato con scarso successo di convincere i commissari a non penalizzare il suo connazionale.
Qualcosa del genere:
"No, vi prego, non fatelo partire indietro, ci penso io a lui! Ho già una bottiglia rotta nella manica, omaggio di un mio pseudo-compagno di squadra..."
Rimasto in pista un solo brasiliano, o per dirla diversamente un solo Felipe, il pubblico non sembrava particolarmente impressionato e continuava a urlare e saltellare così come se niente fosse.
In realtà l'hanno fatto ugualmente anche quando Feliiii ha concluso solo ottavo, davanti a Dani-Smile che sarebbe andato a sorridere in ultima fila dopo avere cambiato il motore e davanti a Verstappino.
Fuori una Williams dalla top-6 ci è entrato Hulk, mentre la top-5 era tutta questione di Mercedes, Ferrari e Williams.
Bo77as si è piazzato quarto tra i due Ferrari Boys, mentre davanti era tutta questione delle Mercedes.
Venivamo da quattro pole position consecutive di Rosberg e abbiamo avuto finalmente una grande sorpresa: Rosberg ha ottenuto un'altra pole! Era la quinta pole consecutiva e non aveva mai ottenuto cinque pole consecutive in carriera. Ora sì.
Le ultime sei pole, in aggiunta, le ha ottenute qualcuno che non era Hamilton. Ora, però, direi di concludere, mettendo le cose in chiaro. E' andata così: Rosberg - Hamilton, Vettel - Bottas, Raikkonen - Hulkenberg, Kvyat - Massa, Ricciardo - Verstappen, Nasr - Sainz, Perez - Ericsson, Grosjean - Maldonado, Button - Rossi, Stevens - Alonso; questa sarebbe stata la griglia di partenza senza le penalità. Però le penalità c'erano e l'unico che non ne sarebbe stato intaccato era Ferniiii, che era maledettamente ultimo perché mentre gli altri avevano fatto un tempo lui non ce l'aveva.
Torniamo alle sei pole position di Hamilton: pare che domenica, prima della gara, sulla BBC(?) David Mascellone abbia osservato che, fin dalla volta in cui rischiò la squalifica per la questione della temperatura delle gomme, Hamilton non ha più ottenuto pole position. Questa osservazione non era rilevante, ma Mascella si è ritrovato un ottimo veggente: non c'entra nulla con Hamilton, ma la questione della temperatura delle gomme sarebbe tornata a farci visita, mentre l'aura del Gufo di Interlagos, in forma di gufo travestito da rana che si morde la coda, si iniziava a espandere a macchia di leopardo. No, non preoccupatevi, non c'entra nulla Irvine. C'entra un altro che è stato compagno di squadra di Schumacher in Ferrari, ma questo non lo rende Irvine.
E, a proposito di ex compagni di Schumacher in Ferrari, purtroppo in assenza di Barrichello nessuno racconta più la storiella della nonna di Barrichello che abitava fuori dal circuito in una villetta a pochi passi dall'Arquibancadas.
In ogni caso i dati di fatto ci sono e sono sempre gli stessi: il circuito di Interlagos sorge a Sao Paulo, che è grande come l’Umbria ed è la città natale di Ayrton Senna, è dedicato a Carlos Pace, un altro che in quella città ci è nato, non ce l’ha ricordato nessuno ma lo dico lo stesso, Sao Paulo è anche la città della nonna di Barrichello, dello stesso Barrichello, di Massa e delle sue centinaia di parenti, è la città di Pedro Diniz e di Lucas Di Grassi, di Emerson Fittipaldi e familiari vari... e potrei continuare all’infinito: a Sao Paulo sono nati tantissimi piloti. Accanto al circuito di Interlagos ci sono dei laghi artificiali e sono certa che se in “Driven” avessero gareggiato a Interlagos qualcuno sarebbe finito dentro a un lago. Mazzoni non le ha menzionate quest’anno, ma ci sono anche le case popolari del progetto Singapura, che sorgono laddove un tempo sorgeva favela; tale progetto si chiama così perché è stato finanziato dalla città di Singapore, luogo dove evidentemente hanno talmente tanti soldi che ne hanno dati un po’ in beneficienza anche ai brasiliani. Poi sì, ci sono un po’ di curve con dei nomi pittoreschi tipo la “curva do sol”, ma non è niente a confronto del circuito cittadino su cui gareggiava la Indycar a Sao Paulo, in cui c’era una “S do samba”, circuito cittadino su cui in altra epoca dell’anno si svolge il carnevale.
Fine del vaneggiamento, si passa alla partenza: SCATTANO LE VETTUREEEEEEEEEEE e Britney Bitch mantiene la posizione, con grande disappunto di tutti quelli che stavano già polemizzando chiedendosi se il sorpasso del Gangster Rapper alla prima curva fosse o non fosse regolare. Eh, purtroppo non si può avere tutto dalla vita, a volte le polemiche non arrivano se non alla fine della gara, quando c’è un plot twist che capita così, alla cazzum, permettendo ai complottisti  di tirare fuori dal nulla immaginari complotti che dimostrano la loro fantasia galoppante.
Prima di arrivarci, dobbiamo passare per la partenza.
Non è successo nulla se non che Bo77as ha infilato un paio di vetture, portandosi in quinta posizione, alle spalle di Iceman.
Iceman: “Oh my vodka.”
Bo77as: “Vodkaaaaaaa! Chi ha parlato di vodka?”
Iceman: “No, ti prego, non facciamo un vodka party almeno per una volta.”
Bo77as: “Sì, infatti, siamo in Brasile, va bene anche qualche litro di caipirinha, tanto per cambiare un po’.”
Iceman: “Oh my Daniiii Smile.”
Bo77as: “Dov’è Daniiii Smile?”
Iceman: “Daniiii Smile esiste?”
Bo77as: “Credo di no. E nemmeno tu esisti, dato che stai fuggendo.”
Iceman: “Allo stesso modo non esiste Sebbiii.”
Sebbiiii: “E non esistono le Mercedes.”
Il Gangster Rapper: “Però Britney Bitch esiste e prima o poi mi avvicinerò abbastanza per spettinargli i capelli.”
Britney Bitch: “No, i capelli nooooo... Y.Y Sono preziosi, lo sai!”
Il Gangster Rapper: “Un giorno te li raserò! *-* YO, YO!”
Daniiii Smile: “Okay, nessuno mi sta cagando, ma dato che davanti non succede niente è bene che io mi impegni per mostrare un po’ di colori: quelli della Sacra Cenerentola.”
Rientrato per la prima sosta dopo due secondi contati, si è ritrovato dietro a Who’s That Guy, che nonostante non sia più al volante di un Coccodrillo Rombante, ha cercato di tenere testa a Daniiii Smile, finché ha potuto, guadagnandosi un’inquadratura più lunga di quelle che di solito gli sono dedicate.
A proposito di Sacra Cenerentola, nei giorni di assenza mi ero persa un rumor veramente epico, secondo cui un investitore americano vorrebbe investire nel team mettendo un pilota americano al volante... e non un pilota qualsiasi, bensì nientemeno che Dale Ear...Eaha…Erh… insomma, Dale Junior. Per quanto sia la cosa più strana che io abbia mai letto, è lo scenario più suggestivo che io possa immaginare! *_______*
Okay, abbandoniamo la mia fantasia di vedere Dale Junior in Formula 1 all’età di oltre quarant’anni (seconda soltanto alla fantasia di vedere Dale Junior fidanzato con Danica Patrick) e procediamo, perché purtroppo nessuno si è più filato né Who’s That Guy né Alex Non Sono Valentino Rossi, prossimo a uscire di scena per lasciare nuovamente spazio a Bloody Merhi per il gran premio di Abu Dhabi, dove spero che finalmente Bloody Merhi possa conquistare il mondo.
A Interlagos purtroppo nessuno ha conquistato il mondo: Britney Bitch era in testa, il Gangster Rapper era dietro di lui e le Ferrari differenziavano le strategie tanto per dimostrare che, se il loro destino era finire terzo e quarto, potevano farlo anche distinguendosi dalla folla.
Di fatto tra i primi quattro non accadeva nulla e neanche tra i “secondi quattro”, se non che, a detta di Mazzoni, delusi dal fatto che Feliiii fosse soltanto ottavo (per non parlare di dove fosse Luigi Filippo, protagonista peraltro di un balletto quasi indolore con il Real and Only Crashtornado), gli spettatori si erano messi tranquilli. WTF?! Il pubblico brasiliano ha l’obbligo morale di saltellare, ballare e urlare mentre sta assistendo al gran premio, quindi spero semplicemente che un fatto così irrilevante come il risultato del pilota di casa non li distolga dal loro brio festaiolo.
I messicani: “Se non dovesse accadere, verremmo ufficialmente proclamati i nuovi festaioli!”
I brasiliani: “OH OUR FELIIII CRY!”
Tra i primi quattro, o meglio, tra i primi due, c’è stato comunque anche un momento clou:
Gangster Rapper: “Guess who’s back?”
Britney Bitch: “Esatto, guess who’s BACK.”
Gangster Rapper: “E comunque a starti in scia le gomme vanno in poltiglia e mi deconcentro. Per cortesia vai più forte, se no poi dovrei tentare di superarti.”
Voce fuori campo: “Ma non è questo il tuo obiettivo?”
Gangster Rapper: “Sì, ma a Interlagos non si sorpassa.”
E mentre Verstappino, Checoooo e Grosjiiiii si piegavano in due dalle risate all’udire l’affermazione del Gangster Rapper, è andata a finire che il Gangster Rapper non ha cavato un gufo dal nido, se non centrando l’obiettivo di fare le gomme quadrate nella parte conclusiva della gara e lasciare la gloria, la vittoria, la fama e il successo a Britney Bitch che, al microfono di Martin Brundle, si sarebbe sentito dire che avrebbe dovuto pensarci prima.
Prima di arrivare a Martin Brundle, però, bisognava passare per il podio, sul quale sono giunti, come nel 90% dei casi, i Mercedes Boyssss e Sebby.
Sebby ha eluso la sorveglianza per portarsi sul podio il casco, per indicare lo stemma della Ferrari. EPIC WIN! Poi va beh, si è dimenticato di togliersi il cappello per l’inno nazionale, ma nessuno l’ha accusato di nulla o ha polemizzato in proposito, dato che per fortuna l’unico inno che si è sentito era il suo.
Davvero, non volevo che il gran premio del Brasile venisse rovinato dalle polemiche, dato che c’era uno splendido quadretto strappalacrime in cui il rappresentante della Mercedes era un tizio di mezza età dalla barba incolta, in cui Britney Bitch e Sebbyyyy sbevazzavano come due finlandesi e in cui il Gangster Rapper sembrava dormire in piedi a occhi aperti.
Poi è arrivato Martin Brundle.
Brundle: “Ehi, Britney, complimenti... però potevi pensarci prima!”
Britney: “Oh my Shining Brunette Star! Che acuta osservazione.”
Brundle: “Come ti senti, dopo questa vittoria?”
Britney: “Eh, immagino che tu non riesca a immedesimarti.”
Brundle: “Ora, Rapper, passiamo a te.”
Hammiiii: “EHI, PUBBLICOOOOOOOO! YO, YO!”
Il pubblico: “YEAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH! SAMBAAAAAAA PARTYYYYYY!”
Brundle: “Ehm...”
Hammiiii: “YOOOOO, YOOOOO, YOOOOO! Ehm, scusa, Martin, hai detto qualcosa?”
Brundle: “No, no, figurati...”
Il pubblico: “YEAAAAAAAAHHHHHHHHHH!”
Brundle: “Okay, passiamo a te, Sebby. Perché non hai vinto oggi?”
Sebbyyyy: “Perché le Mercedes andavano più forte, come sempre.”
Martin Brundle se n’è andato.
I piloti se ne sono andati.
Il pubblico è rimasto lì: saltellava, cantava cori da stadio, ballava e quant’altro, probabilmente festeggiando la vittoria di Carlos Pace del 1976(?).
Infine siamo giunti al momento clou: più o meno tre ore dopo la fine della gara si è scoperto che, alla misurazione ufficiale pre-gara, una delle gomme di Feliiii aveva la temperatura o la pressione o non so cosa, troppo alta.
Feliiii: “Oh my me stesso, non mi sarò auto-gufato?”
La rana: “Certo, ma è esattamente quello che serve per non rivelare al mondo che sei il Gufo di Interlagos.”
Feliiii: “Oh my me stess, non sarà stato Felipinho a gufarmi?”
Felipinho: “Chi, io? No.” Risata malefica in sottofondo.
I commissari: “Okay, ora che abbiamo finito la partita a briscola, abbiamo stabilito il nostro verdetto.”
Voce fuori campo: “WTF, WTF, WTF, come mai squalificate Feliiii mentre nessuno squalificò il Gangster Rapper per la stessa infrazione a Monza?”
Altra voce fuori campo: “Perché c’è un complotto anti-Ferrari.”
Voce fuori campo: “Ma quale complotto anti-Ferrari?! C’è un complotto anti-Hamilton, per quello non l’hanno squalificato!”
Altra voce fuori campo: “E, sentiamo, perché Hamilton verrebbe graziato per l’esistenza di un complotto anti-Hamilton?”
Voce fuori campo: “Perché squalificandolo avrebbe attirato simpatie mentre passandola liscia avrebbe guadagnato degli hater.”
Altra voce fuori campo: “Ora mi è tutto chiaro. O forse no.”
Voce fuori campo: “E poi anche Rosberg aveva le gomme nelle stesse condizioni. Avrebbe dovuto essere squalificato anche lui, ma ha fatto un incantesimo facendo rompere il suo motore per non dovere essere squalificato.”
Altra voce fuori campo: “Okay, questa è la prova che tutti cercavamo. L’erba brasiliana è la migliore.”
Dettagli random:
- entrambe le McLaren hanno finito la gara;
- Sainz non ha nemmeno fatto in tempo a iniziarla e già gli si era spento il motore due volte;
- Rosberg è matematicamente vicecampione del mondo;
- la Williams è matematicamente terza classificata, anche se tre punti se ne sono andati per strada;
- Maldonado ha preso un punto grazie alla squalifica di Massa, ma potrebbe perderlo qualora la Williams vincesse il ricorso;
- non si sa quando si svolgerà tale ricorso;
- Stevens ha battuto Rossi.
RISULTATO: 1. Rosberg (Mercedes), 2. Hamilton (Mercedes), 3. Vettel (Ferrari), 4. Raikkonen (Ferrari), 5. Bottas (Williams), 6. Hulkenberg (Force India), 7. Kvyat (Redbull), 8. Grosjean (Lotus), 9. Versteppen (Toro Rosso), 10. Maldonado (Lotus), 11. Ricciardo (Redbull), 12. Perez (Force India), 13. Nasr (Sauber), 14. Button (McLaren), 15. Alonso (McLaren), 16. Ericsson (Sauber), 17. Stevens (Marussia), 18. Rossi (Marussia), dnf. Sainz (Toro Rosso), dnq. Massa (Williams).

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Milly Sunshine