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sabato 26 novembre 2022

Hispania Racing Team: storia e leggenda del team che doveva chiamarsi Campos Meta

Come avrete capito, ho una passione smodata per la Formula 1 vintage e per i team pittoreschi e rimango fermamente convinta del fatto che i team pittoreschi vintage siano più affascinanti dei team pittoreschi della storia recente. Tuttavia oggi intendo parlarvi della HRT, non in particolare della storia in sé dato che trattandosi del 2010-2012 immagino conosciate abbastanza bene (ma ci sarà comunque un ripasso in proposito) quanto di un presunto rumour di cui hanno parlato qualche tempo fa una fanpage di Jacques Villeneuve su Twitter e l'ex pilota Karun Chandhok, che ai giorni nostri è più noto per le sue analisi di gara sulla versione britannica di Sky Sport F1. Il suo commento alla moviola del duello tra Hamilton e Vettel al GP del Canada 2019 è anche stato spacciato dalla Ferrari come una "nuova evidenza" per cercare di far ribaltare la penalità a Vettel.

Adesso torniamo nel 2009, epoca in cui alcuni team minacciavano lo split tra la Formula 1 gestita dalla FIA e i team della FOTA, l'associazione delle squadre che, con la sola esclusione di Williams e Force India, si opponeva alla proposta di introdurre il badget cap e valutava la possibilità di fondare un proprio campionato. Frattanto si intendeva, che fossero presenti i team della FOTA o meno, ampliare la griglia in vista del cambio regolamentare e varie squadre hanno richiesto di iscriversi al mondiale 2010. Tra queste ne sono state selezionate tre: Manor, Campos Meta e USF1, quest'ultima destinata a non progettare neanche la vettura e a ritirarsi a pochi giorni dall'inizio del mondiale. Solo in un secondo momento, quando BMW e Toyota hanno annunciato il proprio ritiro a fine stagione, sono stati valutati altri team. Dopo che Sauber ha ricomprato la BMW, solo una nuova squadra è stata ammessa, la Lotus Malaysia.

Qualcosa, nel frattempo, è cambiato, per esempio il budget cap non è stato introdotto e per i nuovi team l'investimento per entrare in Formula 1 ha iniziato a divenire più oneroso. Manor, ad esempio, è sopravvissuta con la sponsorizzazione di Virgin, nome con cui ha debuttato in Formula 1. Campos Meta, nel frattempo, era in grosse difficoltà, lo stesso Adrian Campos è uscito dal progetto e solo poche settimane prima che iniziasse la stagione è stata ufficializzata la sua presenza, con un nuovo nome, Hispania Racing Team, da cui la sigla HRT, che con una certa ridondanza è diventata nelle stagioni seguenti HRT Racing Team. Tuttavia dobbiamo fare un grosso passo indietro e parlare della line-up di Campos Meta/ Hispania/ HRT, perché che ci crediate o no, la line-up di questo team neo-entrante è stata oggetto di parecchi rumour e indiscrezioni fin dall'autunno del 2009, insomma, da quando è stato chiaro che questo team spagnolo sarebbe esistito.

Vi invito a pronunciare un "wow mai visto questo", che sarebbe anche in tema, come scoprirete tra poco. Infatti girava voce, anche con una certa insistenza, che la line-up dovesse essere composta, nei piani originari, da un pilota spagnolo d'esperienza affiancato da un pilota spagnolo emergente. Come "pilota spagnolo d'esperienza" si faceva il nome di Pedro De La Rosa (che poi ha gareggiato nella prima metà del 2010 con la Sauber al fianco di Kamui Kobayashi, prima di essere rimpiazzato in corso d'opera da Nick Heidfeld), ma anche quello di nientemeno che Marc Gené. Per quanto riguardava il pilota spagnolo emergente non si facevano grossi nomi, anche perché ai tempi l'unico pilota spagnolo giovane che fosse ragionevole avere in Formula 1 era Jaime Alguersuari, già impegnato con la Toro Rosso (e disinteressato alla HRT, in seguito avrebbe rinunciato a un'offerta del team - 2011 o giù di lì). Quindi l'ipotesi che ha iniziato ad andare per la maggiore è stata pilota spagnolo d'esperienza/ pilota emergente.

Il pilota emergente è stato ingaggiato in largo anticipo, già ai primi giorni di novembre del 2009, mentre il campionato di quell'anno terminava con il GP di Abu Dhabi. Il volante destinato al pilota emergente è andato al brasiliano Bruno Senna, secondo classificato nel campionato di GP2 nel 2008 e nella stagione 2009 pilota di endurance/ GT. Nel frattempo non si faceva ancora alcun nome effettivo a proposito di un pilota d'esperienza che lo andasse ad affiancare, ma tutto suggeriva che un pilota d'esperienza sarebbe arrivato in qualità di prima guida. Poi c'è stato appunto un rimescolamento, un cambio di proprietà e lo stesso Senna è stato confermato in extremis dopo avere rischiato di perdere il volante. La ragione per cui rischiava di essere appiedato ancora prima di salire a bordo di una monoposto era economica: il suo accordo con Campos Meta prevedeva di dover portare uno sponsor relativamente minore, la nuova gestione invece voleva più soldi.

Bruno Senna è riuscito a portare un nuovo sponsor conservando il sedile e al suo fianco è arrivato l'indiano Karun Chandhok, che curiosamente in passato era stato suo compagno di squadra in GP2 (ironia della sorte, in seguito i due sono stati compagni di squadra anche in Formula E alla Mahindra). Tuttavia sembra che Chandhok abbia raccontato, come da screenshot postati, di avere visto nella sede della HRT degli adesivi con il nome di Jacques Villeneuve! Quindi, quando un amico con cui chatto 24/7 a tematica motorsport mi ha segnalato la faccenda, mi sono messa a fare ricerche a proposito di eventuali contatti tra Villeneuve e la Campos Meta/ la Hispania Racing. Ho trovato articoli che menzionavano De La Rosa e Gené, ho scoperto la faccenda degli sponsor di Bruno Senna, ho letto rumour vaghi a proposito anche di Vitaly Petrov e di Sergio Perez... ma niente, sembra non essere mai esistito alcun collegamento tra Platinum Jacques e la HRT.

Anzi, nell'off-season 2009/2010 pare che si fosse accordato con la Stefan GP, un'altra ulteriore squadra che aveva cercato di essere ammessa al campionato, vedendosi rifiutare l'iscrizione, nella quale avrebbe dovuto indicativamente fare coppia con Kazuki Nakajima. Voci di corridoio narrano che, avendo Stefan comprato quello che rimaneva della Toyota, si fosse scelto di escluderla per evitare l'eventualità che, invece di essere una bagnarola come le carrette dei "nuovi team", rischiasse di essere una sorta di Brawn GP 2.0. Ad ogni modo, che Villeneuve stesse cercando di rientrare in Formula 1 pare appurato, ma come già detto contatti con la HRT sembrano non essercene stati, figurarsi un'eventualità che potesse essere ingaggiato come pilota. Con l'amico della chat abbiamo anche valutato la possibilità che gli adesivi siano stati prodotti per trollare qualche grosso sponsor, fingendo di avere un pilota d'alto profilo.

Non conosceremo mai la verità, ma non mi stupirebbe che la HRT o cercasse davvero un pilota d'alto profilo come prima guida (i numeri di gara erano 20/21 e nonostante Senna sia arrivato molto prima di Chandhok è stato iscritto al campionato con il numero 21, il che lascerebbe pensare che dovesse essere una seconda guida, quindi affiancato a qualcuno che avesse un palmares decisamente più altisonante di quello di Chandhok) oppure fosse disposta a farlo credere nella speranza di avere grossi fondi (questo spiegherebbe sia perché, nei piani originali, a Senna fosse stato chiesto di portare solo uno sponsor minore, sia perché il team non abbia avuto un main sponsor nella sua prima stagione). Ad ogni modo vicenda interessante, ben più di com'è andata la prima stagione del team: HRT, Virgin e Lotus Malaysia (la scuderia che in seguito sarebbe diventata nota come Caterham) erano delle vere e proprie bagnarole.

Non solo erano genericamente carriole, ma c'erano delle carriole decisamente più carriole delle altre. Seppure ci fosse un chiaro abbonamento alle ultime tre file della griglia, la Lotus Malaysia era un passo più avanti rispetto a Virgin e HRT. La Virgin era mediamente meno lenta della HRT, ma la classifica costruttori viene definita, in caso di zero punti, dai migliori risultati, e la HRT si è procacciata la penultima piazza davanti alla rivale con due quattordicesimi posti, uno ottenuto da Chandhok in Australia e uno ottenuto da Senna in Corea. Insomma, come suggeriva il debutto in corso d'opera senza test prestagionali e l'assenza di sviluppi nella stagione, il team di proprietà di José Carabante (l'investitore di maggioranza subentrato ad Adrian Campos) e gestito dal team principal Colin Kolles si è dimostrato decisamente senza speranza. Però alla fine ha battuto la Virgin, per quello che può contare, ovvero poco e niente: big money dei diritti televisivi solo ai primi dieci team.

Nel corso della stagione la line-up è cambiata più volte. Per il GP di Gran Bretagna, Bruno Senna è stato appiedato dal team - pare per avere insultato Kolles in un'email e avere inviato erroneamente l'email allo stesso team principal - e sostituito da Sakon Yamamoto. Senna è riuscito a tornare al volante dal successivo evento dato che i suoi sponsor continuavano a pagare. Gli sponsor di Chandhok sembra non facessero altrettanto, quindi Yamamoto ha preso il posto di Chandhok (il quale nel 2011 avrebbe gareggiato one-off per la Lotus Malaysia in occasione del suo GP di casa). Quando Yamamoto è entrato nella storia per essere uno dei piloti rimasti intossicati a Singapore, è stato rimpiazzato da Christian Klien, il quale ha in seguito disputato gli ultimi eventi della stagione una volta che Yamamoto è stato definitivamente messo da parte. Per il 2011, tuttavia, il team cercava piloti che potessero apportare a un main-sponsor, quindi sia Senna sia Klien sono stati messi alla porta.

Klien non ha più gareggiato in Formula 1, Senna invece ha accettato un ruolo di terzo pilota alla Renault, disputando la seconda parte del mondiale 2011 come sostituto di Robert Kubica al posto di Nick Heidfeld che aveva gareggiato nella prima metà del campionato. Passato alla Williams per il 2012, ha tamponato Vettel al GP del Brasile innescando la sua lunga rimonta, per poi passare in Formula E e diventare in seguito un pilota di endurance di maggiore successo rispetto a quanto ottenuto in Formula 1. Attualmente è un tester ufficiale di droni elettrici da competizione di un ipotetico futuro campionato progettato da Alejandro Agag. Frattanto, nel 2011, grazie all'apporto dello sponsor indiano Tata, rientrava prepotentemente in scena Narain Karthikeyan, che avevamo già visto alla Jordan nel 2005, autore dell'unico sorpasso avvenuto durante il GP dell'Indy-gate nel quale si era classificato quarto davanti alle due Minardi.

A fare coppia con l'indiano, è arrivato il "nostro" Vitantonio Liuzzi e la stagione è iniziata malissimo. Proprio nel 2011 è stato reintrodotto il 107% e l'HRT vi è cozzata contro nel GP d'Australia, rimanendo fuori dalla griglia. Fortunatamente la qualificazione è arrivata per tutto il resto della stagione e ancora una volta è stato centrato l'obiettivo del penultimo posto in classifica costruttori, grazie al tredicesimo posto di Liuzzi al GP del Canada. A metà stagione Karthikeyan è stato messo da parte, pur rimanendo nel team, e rimpiazzato da un Redbull Junior che forse ricorderete, un tale Daniel Ricciardo mi pare si chiamasse! Karthikeyan è tornato al volante nel GP dell'India facendo coppia con Ricciardo e peraltro battendolo in questa stagione. A fine anno Ricciardo è passato alla Toro Rosso e non credo sia necessario raccontarvi il seguito, mentre anche Liuzzi ha perso il volante uscendo definitivamente di scena.

Insieme a Liuzzi, anche Trulli ha perso il volante alla Lotus Malaysia, quindi dal 2012 in poi non abbiamo più avuto un italiano in griglia fino all'avvento di Giovinazzi. Siamo tuttavia nel 2012 e siamo ancora ben lontani dai tempi di Giovinazzi. Il team era ancora sponsorizzato Tata e Karthikeyan ha ripreso il proprio posto, stavolta full-time e affiancato da nientemeno che il famoso pilota spagnolo esperto che la Campos Meta cercava due anni prima: è arrivato infatti De La Rosa. Ancora una volta la stagione è iniziata con una doppia mancata qualificazione in Australia, ma fortunatamente dal secondo evento in poi le vetture sono sempre andate entrambe regolarmente in griglia. I risultati, però, lasciavano decisamente desiderare, la lontananza anche dalle altre carrette era sempre maggiore, specie considerato che la Virgin, ora con il nome di Marussia, aveva fatto una sorta di salto di qualità e poteva lottare alla pari con la Lotus Malaysia, divenuta Caterham, lasciandosi dietro la HRT.

Il miglior risultato è stagionale è stato un quindicesimo posto a Montecarlo ottenuto da Karthikeyan dopo una stagione in cui schiodarsi dall'ultima posizione era di fatto impossibile, con Caterham e Marussia lasciate a lottare per la zona punti e addirittura il gran premio conclusivo della stagione con Vitaly Petrov e Charles Pic che lottavano per l'undicesimo posto in gara, a un passo dalla zona punti. Ci si avviava intanto verso la fine della (dis)avventura della HRT in Formula 1, con il team che a fine stagione è stato messo in vendita. Si parlava di un compratore che avrebbe rebrandizzato la squadra con il nome di Scorpion, ma non è accaduto nulla di tutto ciò. Si è conclusa così la disastrata storia della squadra spagnola, così come si è conclusa definitivamente la carriera di Karthikeyan in Formula 1: in seguito ha gareggiato in Superformula e Super GT, mentre De La Rosa è stato in seguito tester Ferrari.

domenica 14 febbraio 2016

La top-5 dei Dream Team

SOTTOTITOLO: LE “OTP” DELL’AUTRICE©

Avevo promesso un topic in cui avrei fangherleggiato. Ebbene, è giunto il momento di fanghereggiare, perché oggi si parla dei miei Dream Team, ed è raro che io abbia dei dream team... raro perché non tutti rasentano la perfezione come il mio team preferito in assoluto e neanche come il mio secondo team preferito in assoluto. Insomma, non tutti sono le mie OTP, e con questo non intendo affatto dire che shippo i piloti. Non shippo i piloti. L'idea dei Webbonso together forever non mi eccita né mi sembra una visione realistica della realtà. In realtà i Webbonso non sono mai stati compagni di squadra e non c'entrano nulla con questo topic, dedicato ai dream team che sono davvero stati team! Il risultato non cambia. Non ho mai shippato nessuno di loro, né lo farò mai.

WARNING: questo topic può contenere affermazioni da fangirl e può farvi dubitare della mia sanità mentale (soprattutto quando vedrete chi ci ho messo), sempre ammesso che non abbiate iniziato molto tempo fa a dubitarne.

POSIZIONE NUMERO 5: Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya (Williams, 2001-2004)
Cosa, cosa, cosa? L'Autrice(C) mette gli Schumontoya (che termine terribile! la tentazione di non terminare questo post è enorme) in top-5 nei dream team? Perché? Perché? PERCHÉ?????!!!!!! L'Autrice(C) non sa il perché... Sta di fatto che Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya sono il mio dream team nei team dei piloti caotici ma con classe, quelli pronti a duelli epici... insomma, duelli che sarebbero stati epici, se fossero stati protagonisti piloti dei bassifondi invece che piloti di un team di alto livello. Caotici ma con classe in realtà non proprio, in continua polemica sia fuori dalla pista sia dentro, tre lustri dopo la loro prima apparizione "together forever" ma fino a un certo punto sono ammaliata dalla grazia con cui hanno cercato di imporsi l'uno sull'altro. Le fangirl di livejournal, nell'epoca 2004, li shippavano. Loro, in pista, saltavano addosso l'uno all'altro favorendo ottimi spunti. Poi uno di loro ha deciso che la sua vera strada erano i tombini...

POSIZIONE NUMERO 4: Timo Glock e Charles Pic (Marussia, 2012)
Trovare uno "ship name" per Glock e Pic è più difficile di quanto potessi immaginare. Piclock, però, suona bene, secondo il mio spassionato parere. "L'Alonso e l'Hamilton dei poveri" sono stati compagni di squadra nel lontano e piuttosto vicino 2012, ultima stagione di Glock in Formula 1, e mi sono rimasti impressi fin dal giorno del loro duello epico. No, in realtà mi erano già rimasti impressi anche prima, l'unica cosa che ancora mi sfuggiva era il fatto che, nelle retrovie, certi duelli erano all'ordine del giorno e magari suscitavano anche un po' di polemica tra compagni di squadra fuori pista. Insomma, non erano al livello degli Schumontoya, per attenzione mediatica, però mi hanno aperto gli occhi su tante cose e meritano un riconoscimento entrando al quarto posto nella top-5 dei dream team.

POSIZIONE NUMERO 3: Bruno Senna e Karun Chandhok (HRT, 2010)
Le fangirl di Tumblr li chiamano Karuno, ma a me piace di più il termine Sendhok. La loro peculiarità, oltre che quella di essere gli Hispania Boys originali, quella di essersi fatti mettere a piedi in diverse occasioni per mettere un sedile sotto il fondoschiena di Sakon Yamamoto e quella di essere stati immortalati in numerosi scatti tra i delfini, è quella di essere stati compagni di squadra pressoché ovunque: lo erano in GP2 (dove portavano tute dai colori diversi: rosso Santander per Senna, blu Redbull per Chandhok), lo sono stati in Formula E in un team indiano. Diversamente dagli Schumontoya e dai Piclock (OMG, che diciture orribili, dovrei smetterla, e forse non avrei dovuto nemmeno iniziare questo topic), i Sendhok sono sempre andati d'accordissimo dentro e fuori dalla pista, e per il "dentro" non mi soddisfa molto, perché qualche duello epico indo-brasiliano avrebbe dato un po' di verve e un po' di colore alla Formula 1... ma tralasciamo. Su Twitter spesso si scambiano dei tweet che circolano su Tumblr, dove i due vengono paragonati a una coppia di anziani sposini annoiati. Hanno entrambi la fama di cinnamon roll e pare che Chandhok sia l'unico cinnamon roll di origini asiatiche del mondo dei motori (sempre ammesso che le fangirl sappiano che l'India è in Asia, cosa di cui non sono del tutto sicura).

POSIZIONE NUMERO 2: Michael Schumacher e Felipe Massa (Ferrari, 2006)
Abbandoniamo la Marussia e la HRT per concentrarci su un team che sta da tutt'altra parte: correva l'anno 2006 e Michael Schumacher e Felipe Massa (Schumassa, come ship name, ci sta bene, vero? per quanto possa stare bene uno "ship name") erano compagni di squadra in Ferrari, pronti a dominare il mondo e a piazzarsi nientemeno che al secondo posto nella mia classifica ufficiale dei dream team. La ragione per cui li metto qui sta nel Gran Premio della tuta verde-oro... ehm, volevo dire, Brasile 2006, che tra parentesi era l'ultimo gran premio di Schumacher in Ferrari e, all'epoca, pensavamo anche l'ultimo gran premio della sua carriera, anche se poi non è andata così. I due andavano d'accordissimo e in pista non è mai accaduto nulla che mi abbia impressionata, tra di loro, ma c'è anche da dire che era un'epoca in cui un duello tra compagni di squadra non mi avrebbe entusiasmato tanto quanto ora, dato che vedevo la Formula 1 in un'ottica Ferrari vs McLaren o Ferrari vs altro team vincente, quindi in quell'occasione Ferrari vs Renault. Non mi sarei immaginata neanche da lontano due compagni di squadra in accesa competizione tra di loro, specie in un top-team, ed ero un po' troppo focalizzata sui concetti di "prima guida" e "seconda guida". Per fortuna negli anni a venire ho aperto gli occhi, anche grazie all'equilibrio che c'è stato tra i piloti McLaren e Ferrari al gran completo per buona parte del 2007. Il Gran Premio del Brasile, però, è stato il momento in cui mi si è sciolto il cuore (suona malissimo in italiano; "it melt my heart" suonava molto meglio ed era così che la pensavo), quando li ho visti affiancati mentre Schumacher tornava in pista dopo il pit-stop post foratura e Massa, leader della gara, lo faceva sdoppiare. Lì ho pensato qualcosa che suonava come "sono troppo perfetti come compagni di squadra, nessuno batterà mai la loro perfezione". Poi è arrivata un'altra OTP, perfetta nel nome, nel jenga e nei fatti.

POSIZIONE NUMERO 1: Jules Bianchi e Max Chilton (Marussia, 2013-2014)
Un Dream team perfetto nel nome, dicevo... "Bianchilton" è uno degli "ship name" più perfetti di tutti i tempi (non saprei come pronunciarlo, ma non fa niente, gli ship name non sono fatti per essere pronunciati ad alta voce, sono fatti per dimenticarsene il più in fretta possibile), insomma, un nome da predestinati, anche se penso che Razia non sarebbe d’accordo con me.
Un Dream team perfetto nel jenga, dicevo... Ebbene, i Marussia Boys nel 2013 sono stati protagonisti di un meraviglioso siparietto in cui giocavano a jenga e, sebbene non siano stati gli unici a farlo, erano quelli che hanno giocato a jenga con maggiore classe.
Un Dream team perfetto nei fatti, dicevo... Che cosa c’è di più perfetto nei fatti di una sorta di crashgate involontario come quello accaduto a Monaco nel 2014? Bianchi è andato a punti a causa delle peripezie di Magnussen e Raikkonen e Raikkonen ha avuto quelle peripezie con Magnussen solo perché un precedente contatto con Chilton gli aveva regalato un biglietto di sola andata per le retrovie. Oh, e poi che cosa c’è di più perfetto dei festeggiamenti post-risultato, con il grazioso balletto tra compagni di squadra al via del gran premio successivo? La mia OTP 4e17er!!!11!!!11!!1 (L’ultima affermazione è stata volutamente imbarazzante, perché tanto ormai questo post è imbarazzante dalla prima parola fino all’ultima.)

PHOTOGALLERY: avevo voglia di fare un po' di edit, quindi vi tocca sorbirveli...

 Montoya e Schumacher II si spruzzano di champagne fingendo di avere tra le mani lanciafiamme anziché bottiglie.

Glock e Pic sfilano per il circuito, interrogandosi su potenziali disparità di trattamento: perché Glock ha un cappello mentre Pic è costretto a tenere i capelli al vento?

Senna e Chandhok si intrattengono a scambiare quattro chiacchiere con un delfino, che rivela a entrambi di essere un fan di Yamamoto.

 Massa e Schumacher I, infastiditi dal sole artificiale spuntato al box Ferrari che li costringe a indossare occhiali scuri, guardano con aria da serial killer i passanti.

 Chilton e Bianchi giocano a jenga, fantasticando sull'imminente conquista del mondo e sulla conquista della classifica dei Dream Team.

martedì 24 febbraio 2015

Compleanno con rumour per nonno Pedro!

Oggi è il compleanno di Pedro De La Rosa; l'intramontabile Pedro, quello che in Formula 1 è sempre uscito dalla porta ed entrato dalla finestra, quello che ha seguito Alonso da una parte o dall'altra, quello che nel frattempo faceva il telecronista, quello che pur essendo in qualche modo coinvolto nella spy-story Ferrari/McLaren è riuscito a passare in Ferrari in un secondo momento (non che sia l'unico), quello che tra una stagione e l'altra si è ritrovato anche a guidare la HRT.

Ebbene, pare che i suoi migliori ricordi siano quelli degli anni della HRT... o almeno così scrive su Twitter nel giorno del suo 44° compleanno.
E' abbastanza curioso, tutto sommato, dato che stiamo parlando di un pilota che nel suo curriculum ha anche un podio ottenuto con la McLaren (Ungheria 2006, per chi volesse rileggersi il post strappalacrime scritto un paio d'anni fa). Comunque questa è la dimostrazione che, a meno che Pedro non stia mentendo spudoratamente (e non ne vedo la ragione), anche le piccole cose possono dare soddisfazione e che, chissà, a un pilota può rimanere più nel cuore un 15° posto ottenuto con una carretta che non un podio guidando per un top team.

Il rumour che lo riguarda e che pare essere stato riportato proprio di recente (roba di oggi o di ieri al massimo) è che potrebbe essere ingaggiato come pilota di riserva dalla Mercedes.
Ci sono rimasta un po' spiazzata, non tanto per il fatto che sia vero o che non sia vero, ma soprattutto sul fatto che nessuno abbia fatto commenti sull'età... e che per giunta non siano stati fatti commenti sull'età ora che in Formula 1 c'è addirittura un 17enne.

In ogni caso, vada come vada: BUON COMPLEANNO, PEDRO! <3

giovedì 29 agosto 2013

Anche i piloti della Caterham meritano rispetto! u.u

Dato che la mia domanda finirà probabilmente segnalata, ho fatto uno stamp, in modo che ciò che al popolo di Answers sarà probabilmente negato possa comunque essere ricordato. ;-)


mercoledì 30 gennaio 2013

Scorpioni, sedili vacanti e test driver...


Ci sono alcuni sviluppi motoristici, riguardanti il campionato di Formula 1 2013.

Iniziamo però da dove non c'è sviluppo di alcun genere: la Force India, la Caterham e la Marussia. Il secondo pilota della Caterham e il secondo pilota della Marussia, che affiancheranno rispettivamente Charles Pic e Max Chilton non sono ancora stati ufficializzati. Più complessa ancora è la situazione della Force India: pare che nemmeno lo stesso Di Resta sia stato confermato. O.o Pare anche che il team stia lentamente (o meno lentamente del previsto) affogando nei debiti.
Per quanto riguarda i potenziali secondi piloti di questi tre team, le voci erano le seguenti:
Force India ---> Jules Bianchi, Adrian Sutil;
Caterham ---> Giedo Van Der Garde, Bruno Senna, Jaime Alguersuari;
Marussia ---> Vitaly Petrov, Kamui Kobayashi (?).
Rimane comunque il fatto che, se da un lato sembra che ci siano stati contatti tra team e piloti per quanto riguarda i piloti citati per Force India e Caterham, dal punto di vista della Marussia c'è ben poco di chiaro.

Secondo sviluppo: pare che nonno Bernie non abbia alcuna intenzione di concedere alla Scorpion Racing di partecipare al mondiale 2012, il che tutto sommato è curioso dato che vent'anni fa fu ammessa addirittura l'Andrea Moda. XD
Comunque i team, a questo punto, rimarranno undici, sempre che la Force India non fallisca (ma speriamo di no).

Terzo sviluppo: questo a dire la verità è emerso da giorni ma io l'ho scoperto soltanto oggi, Fernando Alonso non parteciperà ai test di Jerez de la Frontera previsti per la prossima settimana. Sarà sostituito da Pedro De La Rosa.
A prescindere dalla decisione giusta o sbagliata che sia, questo significa che nonno Pedro testerà effettivamente! *-* Quindi pare che i test driver un minimo di importanza ce l'abbiano!

A proposito di test driver e della loro importanza, una nuova conferma è data dalla Williams, la cui nuova vettura sarà guidata prima ancora che dai piloti ufficiali, Pastor Maldonado e Valteri Bottas, dalla test driver Susie Wolff, pare non in occasione dei test ufficiali.

martedì 29 gennaio 2013

Scorpion Racing for the win!

Ci sono novità schiaccianti dal punto di vista della Formula 1! Mentre i test si avvicinano, è stata presentata la Lotus del 2013 e la moglie di Grosjean ha rivelato di aspettare un bambino, c'è una notizia che ha fatto in breve il giro del web.

Scorpion Racing: questo è un progetto canadese/statunitense che sembra avere acquistato la HRT e farla rientrare in Formula 1.
L'avvento della Scorpion Racing potrebbe essere nel 2014, oppure, se ricevesse il nulla osta dalla FIA, addirittura nel 2013 schierando un aggiornamento delle vetture 2012.

Posto che se questo team entrasse qualcosa mi dice che difficilmente starebbe dentro al 107%, sono convinta che potrebbe comunque essere positivo. #HRTForTheWin!

venerdì 4 gennaio 2013

SUNSHINE-ON-F1: Puntata #3


SUNSHINE-ON-F1: Quale futuro per De La Rosa?
Puntata #3: Venerdì 04/01/2013

Novità sulla stagione che inizierà tra poco più di due mesi ce ne sono ancora poche, insomma, poche di più rispetto a quelle che già avevamo a suo tempo. Ma, cari diffusori della Brawn GP, io ho pensato che un piccolo post ve lo meritaste. U.U Non abbandonerei mai i miei dolci e pucciosi diffusori al proprio destino privandoli della rubrica di maggiore spicco del blog; cosa non difficile peraltro dato che questa è l’unica rubrica stabile e fissa del blog. ^^

Non c’è alcuna speranza, ormai, di vedere la HRT al via del prossimo mondiale ed è altrettanto improbabile l’avvento di un altro dodicesimo team (cosa tutt’altro che impossibile, invece, per il 2014), e sembra altrettanto improbabile rivedere Pedro De La Rosa...
Ma mai dire mai!
Mi è capitata sotto gli occhi, ieri, una notizia che spiegava che DLR stia puntando a un posto di terzo pilota. #EpicWin!
So che questo significa poco e niente, ma essere terzo pilota al giorno d’oggi è una delle poche strade che non esclude la possibilità di un potenziale ritorno in Formula 1 nel prossimo futuro. Dopotutto DLR non era forse visto ormai fuori quando era terzo pilota della McLaren?

Mai dire mai.
Io, per sicurezza, tengo le dita incrociate! U.U

E dato che non è successo niente in questa settimana, mi defilo lasciandovi in attesa di quello che verrà, facendovi nuovamente tanti auguri di buon 2013, ora che siamo appunto nel 2013. ^^

venerdì 28 dicembre 2012

SUNSHINE-ON-F1: Puntata #2


SUNSHINE-ON-F1: HRT, Caterham e Force India
Puntata #2: Venerdì 28/12/2012

Cari lettori, bisogna ammettere che non sono capitate tante cose in quest’ultima settimana nel panorama motoristico, perciò ancora una volta ho deciso di tornare sulla Accaerretì, unico tormentone attuale, di cui però sembra che nessuno si stia preoccupando.

Iniziano a girare su Twitter, ma non solo, notizie un po’ meno traumatiche: qualora qualche compratore si facesse avanti, questo team potrebbe salvarsi ed essere presente sulla griglia di partenza della prossima stagione (ammettendo l’eventualità, per nulla scontata, di stare dentro al 107%).

So che è difficile, ma la mia espressione è questa: *____________*
Toglietemi tutto, ma non la HRT!

È vero, qualcuno mi prenderà per pazza, ma fin dal primo momento ho provato un’innata simpatia per il team spagnolo, non per un motivo preciso... ma fin dai tempi in cui si sarebbe dovuta chiamare Campos Meta – che avevo simpaticamente soprannominato Campos Senza Meta – aveva iniziato ad allettarmi particolarmente, più degli altri “nuovi team” (che all’epoca, lo ricordo, erano la Virgin/Manor/Marussia o come la volete chiamare e la USf1, altrimenti detto il team che non ha mai prodotto vetture, oltre che la Lotus “made in Malesia” nonché Caterham che venne ammessa in F1 soltanto successivamente rispetto al momento in cui vennero annunciati gli altri tre team).

Insomma, credo che ci sia poco da dire, stavolta, ma qualora dovesse farsi avanti un compratore, c’è tuttora una minima eventualità di vedere la HRT nel mondiale 2013.

Io la chiamo così, questa notizia: #EPICWIN!

Intanto c’è la Force India che deve ancora annunciare i propri piloti, si parla di Paul Di Resta (che sembra ormai sicuro), Adrian Sutil, Jules Bianchi e non so chi altro, forse addirittura di Vitaly Petrov, perché ho già letto commenti di chi lo considera il peggior pilota di sempre per il fatto che è un pilota pagante, come del resto era Perez fino a quest’anno eppure veniva considerato un grande talento.
Puntualizziamo: non metto Petrov sullo stesso piano di Perez, riconosco che il messicano è il più grande talento emergente (al secondo posto ci metterei Hulkenberg), anche se nel finale di stagione è stato tutt’altro che brillante... Però dai, non si può dire che Petrov sia un pilota scarso. Anche la storia che ha ottenuto in una stagione intera – nel 2011 – più o meno gli stessi punti che Heidfeld aveva ottenuto in mezza stagione è una favola per gente che non vuole vedere la realtà: quando Heidfeld fu rimpiazzato da Bruno Senna, aveva soltanto due punti in più di Petrov, diciamo che entrambi ne avevano una trentina e che la Renault aveva intorno ai 65 punti (non ricordo la quantità esatta). Se non vado errata in totale, con entrambi i piloti, nella seconda parte di stagione ha conquistato non più di sei o sette punti, ma è anche vero che nella prima parte di stagione i suoi piloti accedevano alla top ten con facilità (sia Heidfeld sia Petrov), mentre nella fase conclusiva lottavano per arrivare in Q2 (sia Petrov sia Senna). Quindi basta con le cazzate: Petrov non aveva così tanti punti in meno di Heidfeld, quando Heidfeld venne messo a piedi, ed entrambi furono peraltro autori di un podio. Poi che la Renault si sia persa per strada è un dato di fatto. Nessuno dice che Rosberg non vale nulla perché su una Mercedes performante ha vinto un gran premio mentre su una Mercedes che arrancava non ha preso punti per più di due mesi.
Ah, già, certe cose non si possono dire: la Mercedes non era inguidabile nella seconda parte di stagione, era una scheggia e avrebbe potuto puntare alla vittoria, se non fosse stata guidata da un pilota che non ha mai vinto senza avere una vettura nettamente superiore alla concorrenza (ho sentito anche questa -.-).

Anche la Caterham deve ancora annunciare il suo secondo pilota, che sembra non sarà né Petrov né Kovalainen. Il nome più gettonato è quello di Giedo Van Der Garde, ma si parla anche di Jaime Alguersuari, Bruno Senna, Sebastien Buemi e qualcun altro che al momento non ricordo.
Però che tristezza... ç_ç Cioè, un campionato 2013 senza nessun pilota che indossa il casco degli Angry Birds?! O.O Bisognerebbe fare una petizione affinché il probabile nuovo pilota della Caterham abbia un casco eclatante.

Va beh, per il momento vi abbandono.
Alla prossima!

E buon 2013.

venerdì 21 dicembre 2012

SUNSHINE-ON-F1: Puntata #1


SUNSHINE-ON-F1: La fine di un sogno spagnolo chiamato HRT
Puntata #1: Venerdì 21/12/2012

Cari lettori, dato che Grosjiiii e Maldiiii non hanno innescato la fine del mondo, siamo giunti alla prima puntata della nuova rubrica “Sunshine-on-F1”, che si presume avrà frequenza settimanale. Al momento non mi è ancora completamente chiara la struttura che le darò, ma è plausibile che, quando la stagione inizierà, potranno esserci dei cambiamenti nelle date.
Manca ancora parecchio tempo comunque al mese di marzo, perciò vediamo di non perderci in discorsi poco coerenti. D’altronde non siamo qui per rasare la barba di Nick Heidfeld grazie all’aiuto dell’Uomo-Gillette, noto supereroe brasiliano che ha perso il proprio volante in favore di un finlandese di cui Mazzoni ha parlato in lungo e in largo nel corso degli anni...
Ehm, dunque, vediamo di finirla. U.U

Era mia intenzione dedicare i miei sforzi per la produzione di questo primo post al potenziale ritorno di Adrian Sutil in Formula 1, ma spero che Adrian non me ne vorrà qualora dovessi decidere – come d’altronde ho deciso – di propendere verso un altro argomento. Per sicurezza mi guarderò bene alle spalle, monitorando la presenza di individui loschi con bottiglie rotte in mano.
Credo che, almeno per stavolta, ci sia chi merita uno spazio maggiore, e si tratta stavolta della HRT. Il team in questione, purtroppo, ha chiuso i battenti.

Tutto iniziò nel lontano 2009. All’epoca c’era Mosley che voleva mettere il budget fisso per i team, cosa che avrebbe permesso a nuovi team di entrare in Formula 1.
È mia intenzione sorvolare su tutto ciò che riguarda quest’uomo controverso, così come mi asterrò dall’esprimere le mie opinioni sul budget fisso. Però c’è una cosa che è stata sicuramente una cazzata: prima far entrare team minori che con il tetto di spese massimo avrebbero potuto avere risultati quantomeno accettabili, poi una volta che erano entrati non mettere quel budget specifico.
Ricordo ai lettori che i team che si garantirono l’accesso per il 2010 erano i seguenti:
- Campos Meta, AKA Hispania Racing, AKA HRT;
- Manor GP, AKA Virgin Racing, AKA Marussia;
- USF1, AKA quelli che sono falliti prima ancora di iniziare il mondiale.
Successivamente si aggiunse un quarto team:
- Malaysia F1 Team, AKA Lotus, AKA Caterham.

Nel 2010, 2011 e 2012 abbiamo avuto modo poche volte di vedere questi team mettersi in luce, in particolare ci rendevamo conto della loro presenza specie nella Q1, dove tutti si ritrovavano a precipitare, venendo messi fuori fin da subito.
C’è da dire che comunque vi sono stati anche alcuni colpi di scena: Heikki Kovalainen è riuscito più di una volta, nel corso degli anni, ad accedere alla Q2, mettendosi dietro talvolta nomi celebri in caso di sfortune degli stessi, ma anche – in qualche caso – riuscendo a competere con le Toro Rosso o altri team di livello medio-basso, mentre addirittura nel gran premio di Malesia del 2010, il primo in cui Kovalainen giunse in Q2, anche Glock con la Virgin, approfittando di una situazione particolare, riuscì ad accedere alla seconda sessione.

Di fatto Caterham, Marussia e HRT ci sono sembrate unite in un destino non troppo roseo, dal quale sarebbe stato molto arduo sollevarsi.
In particolare Marussia e HRT si contendevano le ultime posizioni dello schieramento, mentre la Caterham sembrava messa un po’ meglio. Anche all’inizio della stagione 2012, eccetto la mancata qualificazione delle HRT alla gara inaugurale, sembrava che la HRT potesse competere con la Marussia. Andando verso la fine del campionato, però, questa speranza iniziava a calare sempre più.

La HRT inoltre era stata messa in vendita, entro la fine di novembre un compratore avrebbe potuto salvare la sorte di questo team... ma così non è stato: per la HRT la storia in Formula 1 è finita definitivamente, senza  che nulla possa cambiare le cose.

Ricapitoliamo la storia della HRT, in particolare i suoi piloti.

2010:
- Bruno Senna, per tutto il 2010, eccetto un gran premio;
- Karun Chandhok, per la prima metà del 2010;
- Sakon Yamamoto, al posto di Senna nel gran premio che saltò e successivamente al posto di Chandhok;
- Christian Klien, al posto di Yamamoto nella fase conclusiva della stagione.

Da notare che:
- Senna venne messo a piedi per il GP di Gran Bretagna perché aveva erroneamente inviato al titolare del team un’email indirizzata a un altro destinatario, in cui insultava il suddetto titolare del team (quest’uomo è epico – no, non il titolare del team);
- Yamamoto saltà il GP di Singapore perché messo KO da un’intossicazione alimentare (visto quanto accaduto a Grosjean nel 2009 e a Calado – pilota GP2 – nel 2012, oserei dire che anche i cuochi di Singapore sono epici).

2011:
- Vitantonio Liuzzi, per tutta la stagione, eccetto un gran premio;
- Narain Karthikeyan, per la prima metà della stagione;
- Daniel Ricciardo, per la seconda metà della stagione.

Karthikeyan tornò a gareggiare in occasione del GP d’India, e prese per quell’occasione il posto di Liuzzi.

2012:
- Pedro De La Rosa, tutta la stagione;
- Narain Karthikeyan, tutta la stagione.

E ora come faremo senza la HRT?! O.O
Sì, lo so, a molti di voi può sembrare assurdo, ma sono dispiaciuta per l’assenza della HRT. Mi rendo conto che non avrebbe mai ottenuto risultati di grande pregio, ma d’altronde non era fantastico avere la HRT sulla griglia di partenza? Non era spettacolare sapere ogni volta chi sarebbe arrivato ultimo? ;-)
Senza contare, poi, che per la HRT hanno gareggiato anche piloti che apprezzo... Cioè, mettiamo le cose in chiaro: piloti che mi stanno simpatici, forse è meglio; anche se devo ammettere che alcuni dei piloti della HRT a mio parere, seppure non essendo dei campioni nati, hanno mostrato in altre occasioni di potersela comunque cavare e di poter ottenere anche qualche risultato positivo.
Preferisco sorvolare su chi siano i piloti in questione, sia quelli per cui provo simpatia sia quelli che credo che non siano il peggio del peggio – certi miei punti di vista potrebbero essere troppo impopolari per essere accettati, dato che su un paio di questi piloti c’è l’abitudine ricorrente di spargere quintali di merda, mentre si pratica regolarmente la santificazione di certi altri piloti che a mio vedere – per la serie “X è un pilota veloce, quindi non importa se ha una media di un incidente per gara, quello che conta è che sia veloce, dopotutto può incidentarsi con chiunque, finché non avrà un incidente con Alonso lo venereremo come una divinità” – nonostante questi abbiano dimostrato di non meritarsi di essere considerati così tanto eccezionali.

Soltanto su uno non me la sento di sorvolare. Si tratta di Pedro De La Rosa. Il “nonnino” della Formula 1, che a quarant’anni suonati ha mostrato di essere più veloce di Karthikeyan (casomai ci fosse stato ancora qualche dubbio XD) aveva già un contratto per la prossima stagione. Con il fallimento della HRT, significa che:
- Webber sarà il pilota più vecchio presente in pista;
- la carriera in Formula 1 di Pedro è definitivamente finita.

Credo che, tutto sommato, De La Rosa non sia stato uno dei peggiori piloti che la Formula 1 abbia mai visto e che, anzi, quando ha avuto a disposizione vetture accettabili (la Sauber della prima parte del 2010 a mio vedere non lo era) abbia anche mostrato di essere un pilota discreto.
Mi riferisco in particolare al 2006, quando sostituì Montoya alla McLaren e si mostrò comunque abbastanza competitivo. Arrivò anche secondo al gran premio d’Ungheria, il che fu indubbiamente un buon risultato – peraltro il miglior risultato della sua carriera – anche tenendo conto dei danni che faceva Montoya prima di lui.
Che altro dire? Montoya non mi manca, DLR mi mancherà! ;-)
Ma non solo De La Rosa... detto sinceramente: CHE FORMULA 1 È SENZA KARTHY?! :-P Il sommo non può mancare! È ufficialmente il mio talento indiano preferito! u.u
#SorryChandy.

Mhm... credo di essermi svelata un po’ troppo.
Ho espresso simpatia e ammirazione nei confronti di nonno Pedro.
Ho espresso notevole ammirazione per i due “talenti indiani”.
Ho definito l’uomo-Gillette epico.

Va beh, già che ci siamo posso anche dirvi che, a fine stagione, mi sono resa conto che:
- Daniel Ricciardo è superiore al compagno di squadra Vergne;
- non è sicuramente inferiore a Buemi;
- non è nemmeno inferiore ad Alguersuari;
- Ricciardo meritava di gran lunga la conferma per il 2013.

Nonostante questo, però, per il resto mi ritengo neutrale nei suoi confronti. Ovviamente non significa che ritengo che tutti i piloti che ho menzionato sopra siano dei fenomeni, chiaramente. Il discorso precedente riguardava la simpatia, e quei quattro, non posso negarlo, mi stanno simpatici, a prescindere da quali siano le loro prestazioni. Infatti tra i quattro il mio preferito in assoluto è il sommo Karthy, ma chiaramente in quanto a prestazioni non è sicuramente un fenomeno. XD

Sono però perfettamente consapevole che tutti e quattro siano stati sicuramente più memorabili per la Formula 1 rispetto a quanto non lo sia stato Anthony Davidson. E ora vi voglio a chiedere “chi? O______O”, cosa che mi farebbe capire che non sono la sola a pensare che Davidson sia stato uno dei piloti più anonimi degli ultimi anni.

E ora la puntata è finita.
VAI COL LANCIO DI POMODORI! #Pomodori-Time!
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Che poi, lancio di pomodori per così poco? Se un giorno, allora, dovessi osare parlare di San Fernando da Oviedo, cosa potrebbe accadere? Il pianeta Nibiru mi entrerebbe dalla finestra in volo facendomi l’occhiolino come Schumacher sulla Mercedes rossa della pubblicità dicendomi “Redbull ti mette le aliiiiii”? #MoltoProbabile. #OMG.
Va beh, ora direi che è proprio il caso di premere il pulsante di invio e di far vedere la luce a questo post, e di nascondermi, ovviamente, perché il lancio di pomodori è imminente! O.o La mia qualità preferita, comunque sono i Piccadilly, perciò preferirei mi tiraste dietro di quelli.