venerdì 21 dicembre 2012

SUNSHINE-ON-F1: Puntata #1


SUNSHINE-ON-F1: La fine di un sogno spagnolo chiamato HRT
Puntata #1: Venerdì 21/12/2012

Cari lettori, dato che Grosjiiii e Maldiiii non hanno innescato la fine del mondo, siamo giunti alla prima puntata della nuova rubrica “Sunshine-on-F1”, che si presume avrà frequenza settimanale. Al momento non mi è ancora completamente chiara la struttura che le darò, ma è plausibile che, quando la stagione inizierà, potranno esserci dei cambiamenti nelle date.
Manca ancora parecchio tempo comunque al mese di marzo, perciò vediamo di non perderci in discorsi poco coerenti. D’altronde non siamo qui per rasare la barba di Nick Heidfeld grazie all’aiuto dell’Uomo-Gillette, noto supereroe brasiliano che ha perso il proprio volante in favore di un finlandese di cui Mazzoni ha parlato in lungo e in largo nel corso degli anni...
Ehm, dunque, vediamo di finirla. U.U

Era mia intenzione dedicare i miei sforzi per la produzione di questo primo post al potenziale ritorno di Adrian Sutil in Formula 1, ma spero che Adrian non me ne vorrà qualora dovessi decidere – come d’altronde ho deciso – di propendere verso un altro argomento. Per sicurezza mi guarderò bene alle spalle, monitorando la presenza di individui loschi con bottiglie rotte in mano.
Credo che, almeno per stavolta, ci sia chi merita uno spazio maggiore, e si tratta stavolta della HRT. Il team in questione, purtroppo, ha chiuso i battenti.

Tutto iniziò nel lontano 2009. All’epoca c’era Mosley che voleva mettere il budget fisso per i team, cosa che avrebbe permesso a nuovi team di entrare in Formula 1.
È mia intenzione sorvolare su tutto ciò che riguarda quest’uomo controverso, così come mi asterrò dall’esprimere le mie opinioni sul budget fisso. Però c’è una cosa che è stata sicuramente una cazzata: prima far entrare team minori che con il tetto di spese massimo avrebbero potuto avere risultati quantomeno accettabili, poi una volta che erano entrati non mettere quel budget specifico.
Ricordo ai lettori che i team che si garantirono l’accesso per il 2010 erano i seguenti:
- Campos Meta, AKA Hispania Racing, AKA HRT;
- Manor GP, AKA Virgin Racing, AKA Marussia;
- USF1, AKA quelli che sono falliti prima ancora di iniziare il mondiale.
Successivamente si aggiunse un quarto team:
- Malaysia F1 Team, AKA Lotus, AKA Caterham.

Nel 2010, 2011 e 2012 abbiamo avuto modo poche volte di vedere questi team mettersi in luce, in particolare ci rendevamo conto della loro presenza specie nella Q1, dove tutti si ritrovavano a precipitare, venendo messi fuori fin da subito.
C’è da dire che comunque vi sono stati anche alcuni colpi di scena: Heikki Kovalainen è riuscito più di una volta, nel corso degli anni, ad accedere alla Q2, mettendosi dietro talvolta nomi celebri in caso di sfortune degli stessi, ma anche – in qualche caso – riuscendo a competere con le Toro Rosso o altri team di livello medio-basso, mentre addirittura nel gran premio di Malesia del 2010, il primo in cui Kovalainen giunse in Q2, anche Glock con la Virgin, approfittando di una situazione particolare, riuscì ad accedere alla seconda sessione.

Di fatto Caterham, Marussia e HRT ci sono sembrate unite in un destino non troppo roseo, dal quale sarebbe stato molto arduo sollevarsi.
In particolare Marussia e HRT si contendevano le ultime posizioni dello schieramento, mentre la Caterham sembrava messa un po’ meglio. Anche all’inizio della stagione 2012, eccetto la mancata qualificazione delle HRT alla gara inaugurale, sembrava che la HRT potesse competere con la Marussia. Andando verso la fine del campionato, però, questa speranza iniziava a calare sempre più.

La HRT inoltre era stata messa in vendita, entro la fine di novembre un compratore avrebbe potuto salvare la sorte di questo team... ma così non è stato: per la HRT la storia in Formula 1 è finita definitivamente, senza  che nulla possa cambiare le cose.

Ricapitoliamo la storia della HRT, in particolare i suoi piloti.

2010:
- Bruno Senna, per tutto il 2010, eccetto un gran premio;
- Karun Chandhok, per la prima metà del 2010;
- Sakon Yamamoto, al posto di Senna nel gran premio che saltò e successivamente al posto di Chandhok;
- Christian Klien, al posto di Yamamoto nella fase conclusiva della stagione.

Da notare che:
- Senna venne messo a piedi per il GP di Gran Bretagna perché aveva erroneamente inviato al titolare del team un’email indirizzata a un altro destinatario, in cui insultava il suddetto titolare del team (quest’uomo è epico – no, non il titolare del team);
- Yamamoto saltà il GP di Singapore perché messo KO da un’intossicazione alimentare (visto quanto accaduto a Grosjean nel 2009 e a Calado – pilota GP2 – nel 2012, oserei dire che anche i cuochi di Singapore sono epici).

2011:
- Vitantonio Liuzzi, per tutta la stagione, eccetto un gran premio;
- Narain Karthikeyan, per la prima metà della stagione;
- Daniel Ricciardo, per la seconda metà della stagione.

Karthikeyan tornò a gareggiare in occasione del GP d’India, e prese per quell’occasione il posto di Liuzzi.

2012:
- Pedro De La Rosa, tutta la stagione;
- Narain Karthikeyan, tutta la stagione.

E ora come faremo senza la HRT?! O.O
Sì, lo so, a molti di voi può sembrare assurdo, ma sono dispiaciuta per l’assenza della HRT. Mi rendo conto che non avrebbe mai ottenuto risultati di grande pregio, ma d’altronde non era fantastico avere la HRT sulla griglia di partenza? Non era spettacolare sapere ogni volta chi sarebbe arrivato ultimo? ;-)
Senza contare, poi, che per la HRT hanno gareggiato anche piloti che apprezzo... Cioè, mettiamo le cose in chiaro: piloti che mi stanno simpatici, forse è meglio; anche se devo ammettere che alcuni dei piloti della HRT a mio parere, seppure non essendo dei campioni nati, hanno mostrato in altre occasioni di potersela comunque cavare e di poter ottenere anche qualche risultato positivo.
Preferisco sorvolare su chi siano i piloti in questione, sia quelli per cui provo simpatia sia quelli che credo che non siano il peggio del peggio – certi miei punti di vista potrebbero essere troppo impopolari per essere accettati, dato che su un paio di questi piloti c’è l’abitudine ricorrente di spargere quintali di merda, mentre si pratica regolarmente la santificazione di certi altri piloti che a mio vedere – per la serie “X è un pilota veloce, quindi non importa se ha una media di un incidente per gara, quello che conta è che sia veloce, dopotutto può incidentarsi con chiunque, finché non avrà un incidente con Alonso lo venereremo come una divinità” – nonostante questi abbiano dimostrato di non meritarsi di essere considerati così tanto eccezionali.

Soltanto su uno non me la sento di sorvolare. Si tratta di Pedro De La Rosa. Il “nonnino” della Formula 1, che a quarant’anni suonati ha mostrato di essere più veloce di Karthikeyan (casomai ci fosse stato ancora qualche dubbio XD) aveva già un contratto per la prossima stagione. Con il fallimento della HRT, significa che:
- Webber sarà il pilota più vecchio presente in pista;
- la carriera in Formula 1 di Pedro è definitivamente finita.

Credo che, tutto sommato, De La Rosa non sia stato uno dei peggiori piloti che la Formula 1 abbia mai visto e che, anzi, quando ha avuto a disposizione vetture accettabili (la Sauber della prima parte del 2010 a mio vedere non lo era) abbia anche mostrato di essere un pilota discreto.
Mi riferisco in particolare al 2006, quando sostituì Montoya alla McLaren e si mostrò comunque abbastanza competitivo. Arrivò anche secondo al gran premio d’Ungheria, il che fu indubbiamente un buon risultato – peraltro il miglior risultato della sua carriera – anche tenendo conto dei danni che faceva Montoya prima di lui.
Che altro dire? Montoya non mi manca, DLR mi mancherà! ;-)
Ma non solo De La Rosa... detto sinceramente: CHE FORMULA 1 È SENZA KARTHY?! :-P Il sommo non può mancare! È ufficialmente il mio talento indiano preferito! u.u
#SorryChandy.

Mhm... credo di essermi svelata un po’ troppo.
Ho espresso simpatia e ammirazione nei confronti di nonno Pedro.
Ho espresso notevole ammirazione per i due “talenti indiani”.
Ho definito l’uomo-Gillette epico.

Va beh, già che ci siamo posso anche dirvi che, a fine stagione, mi sono resa conto che:
- Daniel Ricciardo è superiore al compagno di squadra Vergne;
- non è sicuramente inferiore a Buemi;
- non è nemmeno inferiore ad Alguersuari;
- Ricciardo meritava di gran lunga la conferma per il 2013.

Nonostante questo, però, per il resto mi ritengo neutrale nei suoi confronti. Ovviamente non significa che ritengo che tutti i piloti che ho menzionato sopra siano dei fenomeni, chiaramente. Il discorso precedente riguardava la simpatia, e quei quattro, non posso negarlo, mi stanno simpatici, a prescindere da quali siano le loro prestazioni. Infatti tra i quattro il mio preferito in assoluto è il sommo Karthy, ma chiaramente in quanto a prestazioni non è sicuramente un fenomeno. XD

Sono però perfettamente consapevole che tutti e quattro siano stati sicuramente più memorabili per la Formula 1 rispetto a quanto non lo sia stato Anthony Davidson. E ora vi voglio a chiedere “chi? O______O”, cosa che mi farebbe capire che non sono la sola a pensare che Davidson sia stato uno dei piloti più anonimi degli ultimi anni.

E ora la puntata è finita.
VAI COL LANCIO DI POMODORI! #Pomodori-Time!
...
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Che poi, lancio di pomodori per così poco? Se un giorno, allora, dovessi osare parlare di San Fernando da Oviedo, cosa potrebbe accadere? Il pianeta Nibiru mi entrerebbe dalla finestra in volo facendomi l’occhiolino come Schumacher sulla Mercedes rossa della pubblicità dicendomi “Redbull ti mette le aliiiiii”? #MoltoProbabile. #OMG.
Va beh, ora direi che è proprio il caso di premere il pulsante di invio e di far vedere la luce a questo post, e di nascondermi, ovviamente, perché il lancio di pomodori è imminente! O.o La mia qualità preferita, comunque sono i Piccadilly, perciò preferirei mi tiraste dietro di quelli.


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