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domenica 7 maggio 2023

Formula E 2023: #9 eprix di Montecarlo

Ci sono eprix che si svolgono su circuiti trash. Non intendo tutti i circuiti cittadini, intendo proprio i circuiti cittadini quelli trash. Poi, ogni tanto, ci sono anche dei circuiti che sono poetic cinema e oggi, sabato 6 maggio, era uno di quei giorni. So che alcuni di voi non concorderanno con me e inizieranno a dire che Montecarlo è noiosohhhh perché non ci sono i duellihhhh e i sorpassihhhh, ma vi ricordo che non tutto è un sorpasso continuo con il DRS della Redbull.


Inoltre bisogna anche sapere cogliere quella graziosa poesia data dall'avere la Formula E che corre a Montecarlo nello stesso weekend in cui la Formula 1 corre a Miami, il famoso gran premio che cerca di scimmiottare Montecarlo e chissà cosa ci riserverà in questa stagione... comunque a tempo debito ne parlerò. Al momento mi accontento di parlare di Sacha Fenestraz, che in teoria era uscito vincente dagli scontri diretti della qualifica ma che per effetto di un overpower ha perso il proprio tempo ed è scivolato secondo dietro a Jake Hughes.
Norman Nato, Maximilian Gunther, Mitch Evans, Edoardo Mortara, Sergio Sette-Camara, questi erano i piloti che completavano la top-8 con gli scontri diretti, la top-ten in griglia era compresa anche di Nick Cassidy e André Lotterer, in quella che si stava rivelando, fin dalle prime battute, una gara di attesa... ma che bello vedere le vetture percorrere Loews... e se lo fanno affiancate diventa ancora meglio!



Un po' di caos c'è stato e Lotterer è stato il primo ritirato dopo un contatto, con altri piloti in seguito costretti alla sosta ai box, oppure alcuni che giravano con ali anteriorie posteriori malmesse o mancanti, ma per gli standard della Formula E non andava male. E ancora una volta, nel caso Lotterer, Montecarlo si è dimostrata la patria dei commissari reattivi e dei mezzi all'avanguardia nel togliere di torno le vetture incidentate in un nanosecondo con bandiera gialla locale.
Passiamo alla gara e ai vertici. Sorvolerò sull'attack mode, ormai ho già detto mille volte come la penso. Per me i sorpassi devono avvenire se e quando c'è la possibilità ed è giusto che si possa cercare di migliorne le possibilità, ma un sistema che fa sì che si debbano *perdere* posizioni deliberatamente non fa per me. Quindi c'è sicuramente chi ha accolto festosamente i vari cambi di leadership. Io non ne sono così soddisfatta, ma si è arrivati quantomeno a un duo di testa definitivo: Cassidy vs Evans.


Dopo una safety car entrata a causa della vettura incidentata di Max Gunther, a seguito di un incidente con Dan Ticktum, quando mancavano ormai pochi giri al termine, sono stati infine i soli Cassidy ed Evans, appunto, a sembrare papabili per la vittoria. In più si è scoperto che se la safety car entra nelle fasi finali non ci sono i giri di recupero. Finiti i giri regolamentari, quindi, la gara sarebbe terminata...
E anche quando un incidente tra Sam Bird e Nico Muller ha lasciato fermo Muller al penultimo giro in un punto in cui non poteva essere rimossa la vettura in modo rapido e non pericoloso a gara in corso, ed è quindi rientrata la safety car, la gara è finita in processione invece che con un teatrino degno della peggiore Formula 1 contemporanea. Il risultato è stato congelato, con Evans impossibilitato a tentare l'attacco finale e costretto di default al secondo gradino del podio, sul quale non c'era il Principe Alberto in quanto era all'incoronazione di Carlo d'Inghilterra, e sotto al quale si respirava aria principesca vista la presenza di Nico Rosberg e della sua signora.
Finale bello? Probabilmente no. Emozionante? Nemmeno. Però il "that's racing" che si declama in ogni dove vale anche per questo e pazienza se, mentre vedi l'ultimo giro, l'ordine che leggi in sovrimpressione - Cassidy, Evans, Dennis, Fenestraz, Hughes, Ticktum, Vergne, Buemi, Vandoorne, Bird, ecc... - è quello che, salvo penalità, sarà il risultato ufficiale.



Spesso la noia non è vera noia, ma il segno di qualcuno che chiede troppo. Ci sono sempre delle storyline, come ad esempio Stoffel Vandoorne e Jean-Eric Vergne partiti 21/22 e giunti entrambi in zona punti. Le storyline ci sono, ma spesso vengono lasciate da parte. Voglio chiudere con una riflessione: a volte, più che inventare cose nuove e improbabili, sarebbe opportuno cercare di valorizzare quelle che passano in secondo piano, invece di volere a tutti i costi un duellohhhh con i sorpassihhhh, con il caos e con il sanguehhhh per la vittoria.



giovedì 2 marzo 2023

Formula E 2023: #5 eprix di Capetown

I primi giorni di marzo significano per la Formula 1 l'anniversario di varie edizioni del GP del Sudafrica (ieri 1° marzo di ben quattro passati eventi di Kyalami, tutti in un colpo solo), ma oggi vi racconterò un evento contemporaneo, sempre sudafricano.
Si tratta dell'evento di Formula E - la quinta gara stagionale - che si è svolto sabato scorso, il 25 febbraio, e che ha visto Sacha Fenestraz (Nissan) procacciarsi la pole position davanti a Maximilian Gunther (Maserati), Nick Cassidy (Envision), Mitch Evans (Jaguar) e l'ex campione Jean-Eric Vergne (DS).
Hanno completato la top-8, quella dei piloti che prendono parte agli scontri diretti per la pole, Pascal Wehrlein (Porsche), René Rast (McLaren) e Sebastien Buemi (Envision).

Solo diciotto vetture hanno preso il via dopo il ritiro di Mahindra (Lucas Di Grassi e Oliver Rowland) e Abt Cupra (Nico Muller, Kelvin Van Der Linde) per ragioni di sicurezza a seguito di cedimenti tecnici. Anzi, diciassette, perché Sam Bird (Jaguar) non ha preso il via della gara).
Le vetture hanno iniziato a diminuire molto presto, dato che già poco dopo il via Wehrlein tampona Buemi auto-eliminandosi, mentre Sebastien riesce a proseguire, seppure precipitando nelle retrovie.
Il secondo ritiro invece è quello di Edoardo Mortara (Maserati) soltanto un giro più tardi. Il compagno di squadra di quest'ultimo, Gunther, invece sta nella top-3 insieme a Fenestraz e a Cassidy. Anzi, insieme a Cassidy e Fenestraz, dato che è Cassidy a portarsi in testa.

A due terzi di gara un incidente di Gunther causa FCY proprio quando Cassidy e Fenestraz hanno appena arrivato l'attack mode, con il risultato di perdere terreno senza poterlo usare. Antonio Felix Da Costa (Porsche) e JEV si sono inseriti tra i due e uno al restart e l'altro poco dopo entrambi superano Cassidy portandosi 1/2.
I primi due iniziano a viaggiare a sé, molto vicini: l'attivazione dell'attack mode che costa a Da Costa la leadership, ma Antonio poi si riprende la posizione su JEV con un bel sorpasso. I due andranno verso il traguardo ancora vicinissimi, con Da Costa vincitore.
Fenestraz frattanto ha superato Cassidy per la terza posizione, ma all'ultimo giro finisce a sbattere, lasciando il podio a Cassidy e venendo costretto al ritiro.

Rast risale quarto e Buemi rimonta fino al quinto posto dopo essersi ritrovato ultimo al quinto giro. Si classifica invece sesto un Dan Ticktum (NIO) che non si è fatto molto notare, ma che porta a casa un risultato concreto.
La zona punti viene conclusa da Stoffel Vandoorne (DS), Norman Nato (Nissan), André Lotterer (Andretti) e Jake Hughes (McLaren). Sono in totale tredici i piloti che concludono la gara e undicesimo giunge Evans che in precedenza ha dovuto scontare un drive through per overpower.
Segue Sergio Sette-Camara (NIO) che precede Jake Dennis (Andretti) a sua volta penalizzato con un drive through in un momento precedente. Sette-Camara, in qualità di brasiliano, segnalo anche che sarà il pilota di casa in occasione del prossimo evento (il 25 marzo), ovvero l'eprix di Sao Paulo.