Avevo promesso un topic in cui avrei fangherleggiato.
Ebbene, è giunto il momento di fanghereggiare, perché oggi si parla dei miei
Dream Team, ed è raro che io abbia dei dream team... raro perché non tutti
rasentano la perfezione come il mio team preferito in assoluto e neanche come
il mio secondo team preferito in assoluto. Insomma, non tutti sono le mie OTP,
e con questo non intendo affatto dire che shippo i piloti. Non shippo i piloti.
L'idea dei Webbonso together forever non mi eccita né mi sembra una visione
realistica della realtà. In realtà i Webbonso non sono mai stati compagni di
squadra e non c'entrano nulla con questo topic, dedicato ai dream team che sono
davvero stati team! Il risultato non cambia. Non ho mai shippato nessuno di
loro, né lo farò mai.
WARNING:
questo topic può contenere affermazioni da fangirl e può farvi dubitare della
mia sanità mentale (soprattutto quando vedrete chi ci ho messo), sempre ammesso
che non abbiate iniziato molto tempo fa a dubitarne.
POSIZIONE NUMERO
5: Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya (Williams, 2001-2004)
Cosa, cosa, cosa? L'Autrice(C) mette gli Schumontoya (che
termine terribile! la tentazione di non terminare questo post è enorme) in
top-5 nei dream team? Perché? Perché? PERCHÉ?????!!!!!! L'Autrice(C) non sa il
perché... Sta di fatto che Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya sono il mio
dream team nei team dei piloti caotici ma con classe, quelli pronti a duelli
epici... insomma, duelli che sarebbero stati epici, se fossero stati
protagonisti piloti dei bassifondi invece che piloti di un team di alto
livello. Caotici ma con classe in realtà non proprio, in continua polemica sia
fuori dalla pista sia dentro, tre lustri dopo la loro prima apparizione
"together forever" ma fino a un certo punto sono ammaliata dalla
grazia con cui hanno cercato di imporsi l'uno sull'altro. Le fangirl di
livejournal, nell'epoca 2004, li shippavano. Loro, in pista, saltavano addosso
l'uno all'altro favorendo ottimi spunti. Poi uno di loro ha deciso che la sua
vera strada erano i tombini...
POSIZIONE NUMERO
4: Timo Glock e Charles Pic (Marussia, 2012)
Trovare uno "ship name" per Glock e Pic è più
difficile di quanto potessi immaginare. Piclock, però, suona bene, secondo il
mio spassionato parere. "L'Alonso e l'Hamilton dei poveri" sono stati
compagni di squadra nel lontano e piuttosto vicino 2012, ultima stagione di
Glock in Formula 1, e mi sono rimasti impressi fin dal giorno del loro duello
epico. No, in realtà mi erano già rimasti impressi anche prima, l'unica cosa
che ancora mi sfuggiva era il fatto che, nelle retrovie, certi duelli erano
all'ordine del giorno e magari suscitavano anche un po' di polemica tra
compagni di squadra fuori pista. Insomma, non erano al livello degli
Schumontoya, per attenzione mediatica, però mi hanno aperto gli occhi su tante
cose e meritano un riconoscimento entrando al quarto posto nella top-5 dei
dream team.
POSIZIONE NUMERO
3: Bruno Senna e Karun Chandhok (HRT, 2010)
Le fangirl di Tumblr li chiamano Karuno, ma a me piace di
più il termine Sendhok. La loro peculiarità, oltre che quella di essere gli
Hispania Boys originali, quella di essersi fatti mettere a piedi in diverse
occasioni per mettere un sedile sotto il fondoschiena di Sakon Yamamoto e
quella di essere stati immortalati in numerosi scatti tra i delfini, è quella
di essere stati compagni di squadra pressoché ovunque: lo erano in GP2 (dove
portavano tute dai colori diversi: rosso Santander per Senna, blu Redbull per
Chandhok), lo sono stati in Formula E in un team indiano. Diversamente dagli
Schumontoya e dai Piclock (OMG, che diciture orribili, dovrei smetterla, e
forse non avrei dovuto nemmeno iniziare questo topic), i Sendhok sono sempre
andati d'accordissimo dentro e fuori dalla pista, e per il "dentro"
non mi soddisfa molto, perché qualche duello epico indo-brasiliano avrebbe dato
un po' di verve e un po' di colore alla Formula 1... ma tralasciamo. Su Twitter
spesso si scambiano dei tweet che circolano su Tumblr, dove i due vengono
paragonati a una coppia di anziani sposini annoiati. Hanno entrambi la fama di
cinnamon roll e pare che Chandhok sia l'unico cinnamon roll di origini
asiatiche del mondo dei motori (sempre ammesso che le fangirl sappiano che
l'India è in Asia, cosa di cui non sono del tutto sicura).
POSIZIONE NUMERO
2: Michael Schumacher e Felipe Massa (Ferrari, 2006)
Abbandoniamo la Marussia e la HRT per concentrarci su un
team che sta da tutt'altra parte: correva l'anno 2006 e Michael Schumacher e
Felipe Massa (Schumassa, come ship name, ci sta bene, vero? per quanto possa
stare bene uno "ship name") erano compagni di squadra in Ferrari, pronti
a dominare il mondo e a piazzarsi nientemeno che al secondo posto nella mia
classifica ufficiale dei dream team. La ragione per cui li metto qui sta nel
Gran Premio della tuta verde-oro... ehm, volevo dire, Brasile 2006, che tra
parentesi era l'ultimo gran premio di Schumacher in Ferrari e, all'epoca,
pensavamo anche l'ultimo gran premio della sua carriera, anche se poi non è
andata così. I due andavano d'accordissimo e in pista non è mai accaduto nulla
che mi abbia impressionata, tra di loro, ma c'è anche da dire che era un'epoca
in cui un duello tra compagni di squadra non mi avrebbe entusiasmato tanto
quanto ora, dato che vedevo la Formula 1 in un'ottica Ferrari vs McLaren o
Ferrari vs altro team vincente, quindi in quell'occasione Ferrari vs Renault.
Non mi sarei immaginata neanche da lontano due compagni di squadra in accesa
competizione tra di loro, specie in un top-team, ed ero un po' troppo
focalizzata sui concetti di "prima guida" e "seconda
guida". Per fortuna negli anni a venire ho aperto gli occhi, anche grazie
all'equilibrio che c'è stato tra i piloti McLaren e Ferrari al gran completo
per buona parte del 2007. Il Gran Premio del Brasile, però, è stato il momento
in cui mi si è sciolto il cuore (suona malissimo in italiano; "it melt my
heart" suonava molto meglio ed era così che la pensavo), quando li ho
visti affiancati mentre Schumacher tornava in pista dopo il pit-stop post
foratura e Massa, leader della gara, lo faceva sdoppiare. Lì ho pensato
qualcosa che suonava come "sono troppo perfetti come compagni di squadra,
nessuno batterà mai la loro perfezione". Poi è arrivata un'altra OTP,
perfetta nel nome, nel jenga e nei fatti.
POSIZIONE NUMERO
1: Jules Bianchi e Max Chilton (Marussia, 2013-2014)
Un Dream team perfetto nel nome, dicevo... "Bianchilton"
è uno degli "ship name" più perfetti di tutti i tempi (non saprei
come pronunciarlo, ma non fa niente, gli ship name non sono fatti per essere
pronunciati ad alta voce, sono fatti per dimenticarsene il più in fretta
possibile), insomma, un nome da predestinati, anche se penso che Razia non
sarebbe d’accordo con me.
Un Dream team perfetto nel jenga, dicevo... Ebbene, i
Marussia Boys nel 2013 sono stati protagonisti di un meraviglioso siparietto in
cui giocavano a jenga e, sebbene non siano stati gli unici a farlo, erano
quelli che hanno giocato a jenga con maggiore classe.
Un Dream team perfetto nei fatti, dicevo... Che cosa c’è
di più perfetto nei fatti di una sorta di crashgate involontario come quello
accaduto a Monaco nel 2014? Bianchi è andato a punti a causa delle peripezie di
Magnussen e Raikkonen e Raikkonen ha avuto quelle peripezie con Magnussen solo
perché un precedente contatto con Chilton gli aveva regalato un biglietto di
sola andata per le retrovie. Oh, e poi che cosa c’è di più perfetto dei
festeggiamenti post-risultato, con il grazioso balletto tra compagni di squadra
al via del gran premio successivo? La mia OTP 4e17er!!!11!!!11!!1 (L’ultima
affermazione è stata volutamente imbarazzante, perché tanto ormai questo post è
imbarazzante dalla prima parola fino all’ultima.)
PHOTOGALLERY: avevo voglia di fare un po' di edit, quindi vi tocca sorbirveli...
Montoya e Schumacher II si spruzzano di champagne fingendo di avere tra le mani lanciafiamme anziché bottiglie.
Glock e Pic sfilano per il circuito, interrogandosi su potenziali disparità di trattamento: perché Glock ha un cappello mentre Pic è costretto a tenere i capelli al vento?
Senna e Chandhok si intrattengono a scambiare quattro chiacchiere con un delfino, che rivela a entrambi di essere un fan di Yamamoto.
Massa e Schumacher I, infastiditi dal sole artificiale spuntato al box Ferrari che li costringe a indossare occhiali scuri, guardano con aria da serial killer i passanti.
Chilton e Bianchi giocano a jenga, fantasticando sull'imminente conquista del mondo e sulla conquista della classifica dei Dream Team.
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