domenica 14 febbraio 2016

La top-5 dei Dream Team

SOTTOTITOLO: LE “OTP” DELL’AUTRICE©

Avevo promesso un topic in cui avrei fangherleggiato. Ebbene, è giunto il momento di fanghereggiare, perché oggi si parla dei miei Dream Team, ed è raro che io abbia dei dream team... raro perché non tutti rasentano la perfezione come il mio team preferito in assoluto e neanche come il mio secondo team preferito in assoluto. Insomma, non tutti sono le mie OTP, e con questo non intendo affatto dire che shippo i piloti. Non shippo i piloti. L'idea dei Webbonso together forever non mi eccita né mi sembra una visione realistica della realtà. In realtà i Webbonso non sono mai stati compagni di squadra e non c'entrano nulla con questo topic, dedicato ai dream team che sono davvero stati team! Il risultato non cambia. Non ho mai shippato nessuno di loro, né lo farò mai.

WARNING: questo topic può contenere affermazioni da fangirl e può farvi dubitare della mia sanità mentale (soprattutto quando vedrete chi ci ho messo), sempre ammesso che non abbiate iniziato molto tempo fa a dubitarne.

POSIZIONE NUMERO 5: Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya (Williams, 2001-2004)
Cosa, cosa, cosa? L'Autrice(C) mette gli Schumontoya (che termine terribile! la tentazione di non terminare questo post è enorme) in top-5 nei dream team? Perché? Perché? PERCHÉ?????!!!!!! L'Autrice(C) non sa il perché... Sta di fatto che Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya sono il mio dream team nei team dei piloti caotici ma con classe, quelli pronti a duelli epici... insomma, duelli che sarebbero stati epici, se fossero stati protagonisti piloti dei bassifondi invece che piloti di un team di alto livello. Caotici ma con classe in realtà non proprio, in continua polemica sia fuori dalla pista sia dentro, tre lustri dopo la loro prima apparizione "together forever" ma fino a un certo punto sono ammaliata dalla grazia con cui hanno cercato di imporsi l'uno sull'altro. Le fangirl di livejournal, nell'epoca 2004, li shippavano. Loro, in pista, saltavano addosso l'uno all'altro favorendo ottimi spunti. Poi uno di loro ha deciso che la sua vera strada erano i tombini...

POSIZIONE NUMERO 4: Timo Glock e Charles Pic (Marussia, 2012)
Trovare uno "ship name" per Glock e Pic è più difficile di quanto potessi immaginare. Piclock, però, suona bene, secondo il mio spassionato parere. "L'Alonso e l'Hamilton dei poveri" sono stati compagni di squadra nel lontano e piuttosto vicino 2012, ultima stagione di Glock in Formula 1, e mi sono rimasti impressi fin dal giorno del loro duello epico. No, in realtà mi erano già rimasti impressi anche prima, l'unica cosa che ancora mi sfuggiva era il fatto che, nelle retrovie, certi duelli erano all'ordine del giorno e magari suscitavano anche un po' di polemica tra compagni di squadra fuori pista. Insomma, non erano al livello degli Schumontoya, per attenzione mediatica, però mi hanno aperto gli occhi su tante cose e meritano un riconoscimento entrando al quarto posto nella top-5 dei dream team.

POSIZIONE NUMERO 3: Bruno Senna e Karun Chandhok (HRT, 2010)
Le fangirl di Tumblr li chiamano Karuno, ma a me piace di più il termine Sendhok. La loro peculiarità, oltre che quella di essere gli Hispania Boys originali, quella di essersi fatti mettere a piedi in diverse occasioni per mettere un sedile sotto il fondoschiena di Sakon Yamamoto e quella di essere stati immortalati in numerosi scatti tra i delfini, è quella di essere stati compagni di squadra pressoché ovunque: lo erano in GP2 (dove portavano tute dai colori diversi: rosso Santander per Senna, blu Redbull per Chandhok), lo sono stati in Formula E in un team indiano. Diversamente dagli Schumontoya e dai Piclock (OMG, che diciture orribili, dovrei smetterla, e forse non avrei dovuto nemmeno iniziare questo topic), i Sendhok sono sempre andati d'accordissimo dentro e fuori dalla pista, e per il "dentro" non mi soddisfa molto, perché qualche duello epico indo-brasiliano avrebbe dato un po' di verve e un po' di colore alla Formula 1... ma tralasciamo. Su Twitter spesso si scambiano dei tweet che circolano su Tumblr, dove i due vengono paragonati a una coppia di anziani sposini annoiati. Hanno entrambi la fama di cinnamon roll e pare che Chandhok sia l'unico cinnamon roll di origini asiatiche del mondo dei motori (sempre ammesso che le fangirl sappiano che l'India è in Asia, cosa di cui non sono del tutto sicura).

POSIZIONE NUMERO 2: Michael Schumacher e Felipe Massa (Ferrari, 2006)
Abbandoniamo la Marussia e la HRT per concentrarci su un team che sta da tutt'altra parte: correva l'anno 2006 e Michael Schumacher e Felipe Massa (Schumassa, come ship name, ci sta bene, vero? per quanto possa stare bene uno "ship name") erano compagni di squadra in Ferrari, pronti a dominare il mondo e a piazzarsi nientemeno che al secondo posto nella mia classifica ufficiale dei dream team. La ragione per cui li metto qui sta nel Gran Premio della tuta verde-oro... ehm, volevo dire, Brasile 2006, che tra parentesi era l'ultimo gran premio di Schumacher in Ferrari e, all'epoca, pensavamo anche l'ultimo gran premio della sua carriera, anche se poi non è andata così. I due andavano d'accordissimo e in pista non è mai accaduto nulla che mi abbia impressionata, tra di loro, ma c'è anche da dire che era un'epoca in cui un duello tra compagni di squadra non mi avrebbe entusiasmato tanto quanto ora, dato che vedevo la Formula 1 in un'ottica Ferrari vs McLaren o Ferrari vs altro team vincente, quindi in quell'occasione Ferrari vs Renault. Non mi sarei immaginata neanche da lontano due compagni di squadra in accesa competizione tra di loro, specie in un top-team, ed ero un po' troppo focalizzata sui concetti di "prima guida" e "seconda guida". Per fortuna negli anni a venire ho aperto gli occhi, anche grazie all'equilibrio che c'è stato tra i piloti McLaren e Ferrari al gran completo per buona parte del 2007. Il Gran Premio del Brasile, però, è stato il momento in cui mi si è sciolto il cuore (suona malissimo in italiano; "it melt my heart" suonava molto meglio ed era così che la pensavo), quando li ho visti affiancati mentre Schumacher tornava in pista dopo il pit-stop post foratura e Massa, leader della gara, lo faceva sdoppiare. Lì ho pensato qualcosa che suonava come "sono troppo perfetti come compagni di squadra, nessuno batterà mai la loro perfezione". Poi è arrivata un'altra OTP, perfetta nel nome, nel jenga e nei fatti.

POSIZIONE NUMERO 1: Jules Bianchi e Max Chilton (Marussia, 2013-2014)
Un Dream team perfetto nel nome, dicevo... "Bianchilton" è uno degli "ship name" più perfetti di tutti i tempi (non saprei come pronunciarlo, ma non fa niente, gli ship name non sono fatti per essere pronunciati ad alta voce, sono fatti per dimenticarsene il più in fretta possibile), insomma, un nome da predestinati, anche se penso che Razia non sarebbe d’accordo con me.
Un Dream team perfetto nel jenga, dicevo... Ebbene, i Marussia Boys nel 2013 sono stati protagonisti di un meraviglioso siparietto in cui giocavano a jenga e, sebbene non siano stati gli unici a farlo, erano quelli che hanno giocato a jenga con maggiore classe.
Un Dream team perfetto nei fatti, dicevo... Che cosa c’è di più perfetto nei fatti di una sorta di crashgate involontario come quello accaduto a Monaco nel 2014? Bianchi è andato a punti a causa delle peripezie di Magnussen e Raikkonen e Raikkonen ha avuto quelle peripezie con Magnussen solo perché un precedente contatto con Chilton gli aveva regalato un biglietto di sola andata per le retrovie. Oh, e poi che cosa c’è di più perfetto dei festeggiamenti post-risultato, con il grazioso balletto tra compagni di squadra al via del gran premio successivo? La mia OTP 4e17er!!!11!!!11!!1 (L’ultima affermazione è stata volutamente imbarazzante, perché tanto ormai questo post è imbarazzante dalla prima parola fino all’ultima.)

PHOTOGALLERY: avevo voglia di fare un po' di edit, quindi vi tocca sorbirveli...

 Montoya e Schumacher II si spruzzano di champagne fingendo di avere tra le mani lanciafiamme anziché bottiglie.

Glock e Pic sfilano per il circuito, interrogandosi su potenziali disparità di trattamento: perché Glock ha un cappello mentre Pic è costretto a tenere i capelli al vento?

Senna e Chandhok si intrattengono a scambiare quattro chiacchiere con un delfino, che rivela a entrambi di essere un fan di Yamamoto.

 Massa e Schumacher I, infastiditi dal sole artificiale spuntato al box Ferrari che li costringe a indossare occhiali scuri, guardano con aria da serial killer i passanti.

 Chilton e Bianchi giocano a jenga, fantasticando sull'imminente conquista del mondo e sulla conquista della classifica dei Dream Team.

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