venerdì 12 febbraio 2016

I team che annaspano nelle zone di bassa classifica, i motori Honda, il pregiudizio ferrarista... e di nuovo i “double standard”


È giunto il momento di approfondire un argomento che mi è balenato per la mente nel corso della mattinata e che ho deciso di non lasciare cadere nel dimenticatoio, andando a occuparmi di qualcosa che c’entra ancora una volta con i “double standard” (forse stavolta più con i “double standard” piuttosto che con i “mille pesi e mille misure”), ma per una volta tratterò di un “double standard” in cui è (almeno credo) impossibile vedere della polemica, anche se a cercarla fosse uno di quelli a cui basta vedere la luna piena per credere di avere avvistato un ufo.

In questa occasione, infatti, parlerò nientemeno che delle gloriose performance della McLaren motorizzata Honda nella stagione 2015... e, no, se tifate proprio per la McLaren non correte a nascondervi, perché ho intenzione di valorizzare il vostro team invece che screditarlo. Tanto a screditarlo ci pensano già tutti gli altri...



Come tutti vi sarete accorti, la prima stagione con i motori Honda non è andata come ci aspettavamo. C’era anche chi si aspettava che andasse male, ma forse non così male. Io credo di appartenere a questi ultimi, dato che non ho mai fatto parte dell’ampia percentuale di popolazione motoristica convinta che bastasse andare a ripescare lo stesso fornitore di motori che avevano qualcosa come venticinque anni fa per rivivere i fasti della fine degli anni ’80-primi anni ’90. Va bene essere ottimisti, ma esserlo fino a quel punto mi sembrava un po' esagerato.
La prima stagione con i motori Honda non è andata bene, per la McLaren, questo è appurato. E' inutile ricordare tutte le power unit finite in fumo, tutte le qualifiche finite anzitempo, tutte le posizioni di retrocessione collezionate e quant'altro. Ciò su cui vorrei soffermarmi è la reazione media a tutto ciò.

La McLaren costretta ad annaspare nelle retrovie, fa parlare di sé.
"Eh beh, certo, è stata un top-team fino all'altro giorno, lo è tuttora, almeno in termini di nome, non potevamo non notarlo."
Mia risposta: "Esatto... ma è questione di due pesi e due misure."
Non lo intendo in senso negativo: a volte il "double standard" non dipende dalla volontà di vedere certe cose e non vederne altre e non dipende nemmeno dal non essere "politically correct". Semplicemente credo che, in certi momenti, sia frequente che ci capiti di avere il paraocchi. Io stessa ho avuto il paraocchi mentre scrivevo i commenti ai gran premi del 2015, citando la McLaren e le sue performance... o forse no, forse il paraocchi ce l'ho avuto prima.

La differenza tra la McLaren e altri non è che "la McLaren è stata un team vincente che adesso è in crisi, gli altri no".
La differenza è che gli altri, anche se lo sono stati, non vengono percepiti come tali... ed è a questo che mi riferisco con "pregiudizio ferrarista". Siamo (quasi) tutti abituati, ormai, a vedere la McLaren come l'avversaria della Ferrari nel "giorni di gloria", per intenderci, quei giorni in cui il mondiale non lo vinceva la Redbull o la Mercedes, anzi, non sapevamo nemmeno chi fossero quelli della Redbull e la Mercedes non pareva avere nessuna intenzione di comprare un giorno il team che all'epoca era noto come B.A.R. e guarda caso motorizzato Honda, con cui un più giovane Jenson Button cercava di cavare qualche ragno dal buco, non sempre riuscendoci, e ogni tanto assistendo in corso d'opera al barbecue della propria vettura.

Il problema è che ci sono stati altri "giorni di gloria", ma la mentalità odierna non li prende più in considerazione, perché qualcosa come appena sette o otto anni fa Ferrari e McLaren si sono giocate un paio di titoli e andando indietro di un ulteriore lustro, se non di più, se n'erano giocate altri tre.
A volte ho l'impressione che ormai, tutto quello che è successo prima del fatidico gran premio del Giappone del 2000 non se lo ricordi più nessuno, se non per parlare di "quando la McLaren Honda vinceva".
Mi spiego meglio: non è che non ci ricordiamo gli eventi, ma la questione dei rapporti di forza tra team è stata del tutto ridimensionata.

Quando ho parlato, nel titolo, di "team che annaspano nelle zone di bassa classifica" non mi riferivo alle varie Sauber, Force India o Toro Rosso.
No, mi riferivo alla Williams, uno dei team più vincenti della storia, che di stagioni terribili ne ha vissute varie, prima dell'epoca Mercedes... e che tra parentesi, parte di queste stagioni terribili le ha vissute con il motore Renault!
Eppure quelli che adesso parlano "McLaren Honda non al livello di quella di un tempo" non hanno mai fatto discorsi analoghi.
Io stessa non ne ho mai parlato, a suo tempo. Mi limitavo a osservare che era "sempre messa peggio", nei commenti post-stagionali, un anno sì e l'anno dopo pure. Mi limitavo a osservare che la vittoria del 2012 era del tutto inaspettata perché non pensavo che la Williams avrebbe mai più vinto un gran premio, dopo tutti gli anni di digiuno. Alla fine del 2014 credo di avere osservato che, per la prima volta dopo tanto tempo, avevo visto un netto miglioramento piuttosto che un lieve peggioramento.
Caso strano, la Williams non è l'unico team che ha passato momenti nelle zone di bassa classifica ad avere vinto in passato. No, c'è anche quel team di Enstone che, dopo un numero variabile di anni, cambia nome e rivernicia le proprie vetture di un altro colore.
Quelli che "trolleggiano su twitter quando le cose vanno male... e in realtà anche quando le cose vanno bene", hanno vinto dei titoli. Eppure nessuno se lo ricordava, ogni volta in cui erano nelle zone di bassa classifica.

^ennesima dimostrazione che i "double standard" si possono trovare ovunque.
Almeno, in qualche occasione, sono del tutto innocui.

Conclusione: buona fortuna alla McLaren, alla Williams e alla Renault. Io, comunque, conto sempre su altri, sulla Marussia in particolare.

4 commenti:

  1. é vero, la delusione per un filotto di stagioni negative è certamente maggiore se in passato ci sono stati successi. L'epico digiuno della Ferrari dal 1980 al 1999 è diventato storico proprio perché è cominciato dopo un annata di vittorie. Però nessuno parlava dell'ancor più gigantesco digiuno di vittorie della Arrows, che in quasi 25 anni di storia non è mai riuscita a vincere un Gran Premio. E la Sauber? Quando era BMW-Sauber ha avuto l'opportunità di lottare con Kubica per il mondiale. E vogliamo parlare dei grandi risultati Force India, che però sono poco in confronto all'epoca di Frentzen, quando il team si chiamava Jordan e vinceva le gare? Hai ragione al 100%.

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  2. Grazie!

    *Sono commossa per la Arrows, che ci è andata vicina.*

    *Sono commossa per la Sauber, che è passata in sei anni dal lottare per il titolo al lottare per il nono posto in classifica con la Marussia, peraltro perdendo.*

    Rimane un dubbio esistenziale: perché la Williams non se la fila nessuno? :D :D :D

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  3. Perché tanto anche se fanno una macchina competitiva i loro pitstop sono lenti e combinano sempre guai, seguendo un altro cliché che va per la maggiore

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  4. Giusto. u.u
    Peccato che nessuno parli del cliché più intrigante, secondo cui i casini che fanno sia dovuto all'aura nefasta del Gufo di Interlagos. XD

    E quando parlo di "gufo di Interlagos" non parlo del pennuto. Parlo di quello che, al GP del Brasile 2009, pronosticava una vittoria di Barrichello...

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