Here we go!
Hai sempre sognato di dire la tua sul mondo del motorsport
in un luogo dal quale raggiungere il grande pubblico? Hai sempre pensato che
Facebook fosse troppo sgrammaticato? Hai sempre pensato che Twitter con i suoi
140 caratteri fosse troppo limitativo? Hai sempre pensato che, se avessi
iniziato a tenere un blog, avresti avuto in totale due follower (tua nonna e la
tua compagna di banco, ovviamente; solo uno nel caso in cui tua nonna non
sappia nemmeno che cosa sia un blog) e non avresti avuto l’appagamento che
speravi? Hai sempre desiderato qualcosa di alternativo, in cui andare a
esprimere il tuo parere? Ecco, allora, in tal caso, potresti soffrire del
Complesso della Motorsport Tumbler.
Il Complesso della Motorsport Tumbler può riguardare
soggetti di ogni età. Può anche riguardare soggetti di ogni “gender”: ci sono
anche del Tumbler Boys, che nel settore Motorsport di Tumblr si comportano
esattamente come le Tumblrere, commentando notizie e immagini in modo sommario,
arricchendo i post di frasi fatte già dette e ridette, probabilmente
scopiazzate dal blog della Tumbler Friend di turno e infarcite di luoghi comuni
sulla Formula 1 moderna e sulle fantasie tumblrere sulla Formula 1 moderna... e
ovviamente ci sono anche Tumblrer Unicorns e Tumblrer Stars, ma direi di
soprassedere sull’unicorn-gender e sullo star-gender.
Hai due possibilità:
1) fuggire a gambe levate;
2) arrenderti all’evidenza e diventare una Motorsport
Tumbler.
Nel probabile caso in cui la fuga sia andata male, ecco
di seguito le istruzioni per diventare una perfetta Motorsport Tumblrer.
1. Sogno nel
cassetto: lavorare nel mondo del motorsport
Non puoi essere una vera appassionata di motori se, nel
momento preciso in cui te ne appassioni, tu non decida di dedicare tutta la tua
vita al motorsport. In che modo? Decidendo che il tuo scopo è quello di lavorare
nel mondo del motorsport.
Come riuscirci? Ovviamente puoi abbandonare il corso di
laurea in neuropsichiatria infantile un mese prima di presentare la tesi di
laurea, per metterti a studiare giornalismo, nella speranza di lavorare per Sky
Sport. Oppure puoi iniziare a studiare ingegneria meccanica, con l’intento di
finire in Ferrari.
O almeno, dato che sai che tutto ciò non accadrà mai, e
non solo non lavorerai nel mondo della Formula 1, ma se passi tutto il giorno
su Tumblr non prenderai nemmeno la laurea in giornalismo o in ingegneria, fingi
che il tuo obiettivo sia questo.
Per compensare il fatto che non andrai mai ad affiancare
Martin Brundle in telecronaca, puoi sempre scrivere articoletti di una pagina
per il tuo Tumbrl. Se non hai voglia di scrivere, invece, puoi registrare un
video di due minuti contati e pubblicare quello.
Corollario: non
c’è niente di più “offensive” della gente che sostiene di essere appassionata
di motori ma di non avere avuto fin dalla nascita il sogno innato di diventare pilota,
ingegnere o giornalista sportivo, a parte la gente che sostiene che, quando
fino all’altro ieri il tuo chiodo fisso non era la Formula 1 ma l’equitazione,
avevi obiettivi molto diversi.
2. Guarda al
futuro: la Formula 1 è nata oggi
Non bisogna essere ancorati al passato. Il passato non
esiste, a meno che il tuo dovere di fan non ti imponga di scrivere fan fiction slash
in cui François Cevert si struscia contro i pantaloni a quadretti di Jackie
Stewart (sì, esistono, d’altronde Cevert aveva gli occhi azzurri). Anche in tal
modo, comunque, si esaurisce in pochi secondi. Le fan fiction sono le fan
fiction, e sono lo svago di una “serious future motorsport journalist”, per i
momenti in cui non si occupa di fare seria informazione.
Corollario: nessun
pilota del passato è esistito veramente, a parte Jos Verstappen perché ha un
figlio che corre in Formula 1.
Corollario II: diversamente
da Jos Verstappen, Jan Magnussen e Jonathan Palmer non esistono e i rispettivi
figli si sono auto-generati (nel senso che le loro auto, rifiutandosi di essere
guidate da Maldonado, li hanno partoriti).
3. Guarda al
passato: la Formula 1 è nata oggi, ma qualcuno sostiene che non sia così
Il lato negativo dello scrivere per il grande pubblico è
che alcuni soggetti estremamente “offensive” sostengono che la Formula 1 abbia
un passato. Ovviamente non ce l’ha e, nel caso ce l’abbia, è del tutto
irrilevante, perché quello che conta è guardare al futuro, poco importa che tu
voglia diventare una giornalista del motorsport e che qualche minima conoscenza
tu debba averla... quelle sono tutte cavolate che i “fake fans” si inventano
per giustificare il loro status di “fans” nonostante siano “fake fans”. Quindi
apri bene gli occhi, metti tra i “following” qualche blog in cui vengono pubblicate
fotografie retrò e non preoccuparti minimamente della differenza tra il 1950 e
il 2015, perché tanto è genericamente passato e il suo solo scopo è quello di
non essere impreparata.
Corollario: parlando
della Formula 1 moderna, infarcisci le tue frasi di termini del tutto
decontestualizzati che facciano capire che conosci alla perfezione il passato
della Formula 1. Termini suggeriti: “Bridgestone”, “rifornimenti di benzina”,
“Ayrton Senna”, “dominio Ferrari”.
4. Arricchisci
ogni tuo commento con i “double standards”
Una “serious motorsport blogger” deve avere come scopo
nella vita quello di perseguire la serietà e il modo migliore per riuscirci è
quello di non usare due pesi e due misure a seconda del colore della tuta
indossata da un pilota. No, figuriamoci, i “double standard” si usano soltanto
immaginandosi il pilota in questione senza tuta. A seconda del gradimento
associato, il pilota diviene un “precious cinnamon roll too good to be true”
oppure un “pure evil”. I “cinnamon roll” sono il bene assoluto, i “pure evil”
sono il male assoluto.
Corollario: un
pilota diviene automaticamente un “cinnamon roll” nei seguenti casi: 1) ha gli
occhi azzurri, 2) è latino-americano, 3) è francese, 4) non è “problematic” e
“offensive”, 5) è un “precious baby”, 6) è attraente, 7) si scatta dei selfie a
petto nudo con l’orlo delle mutande che gli esce dai pantaloni e li pubblica su
Instagram, 8) è alto un metro e un tappo, 9) non è giapponese (dove per
giapponese si intende genericamente qualunque asiatico con gli occhi con taglio
a mandorla), 10) non è indiano (dove per indiano si intende genericamente
qualunque asiatico con gli occhi con taglio non a mandorla).
Corollario II: un
pilota pagante “cinnamon roll” è un pilota talentuoso il cui talento è riconosciuto
dagli sponsor che pagano per farlo correre, un pilota pagante “pure evil” è il
male assoluto ed è un brocco che ruba il volante a un pilota pagante “cinnamon
roll”.
5. Boicotta la
Formula 1 quando accadono cose veramente gravi
Purtroppo la Formula 1 è spesso infangata da eventi di
grave entità, per esempio il fatto che Nicolas Hulkenberg non abbia mai vinto
un gran premio o il fatto che Alexander Rossi non abbia mai disputato una
stagione completa o che quando ci sono appena 40 gradi a Sepang Carmen Jordà
osi indossare maglie scollate e pantaloncini corti “offensive” e
“anti-feminist”.
Queste sono ovviamente ragioni più che valide per
smettere di punto in bianco di seguire la Formula 1, nonostante fino a tre
minuti prima tu stessi progettando di investire tutti i tuoi risparmi, di vendere
il motorino, di chiedere un prestito alla nonna, di vendere l’anima al diavolo e
soprattutto di organizzare una campagna di “crowdfunding” per pagarti un
viaggio dall’altra parte del mondo per assistere a un gran premio insieme ai
Tumblrer Friends di turno.
Corollario: chiunque
non segua il tuo B0iK0tTàGG10!!111!!!11!! perché ugualmente affascinato dalla
Formula 1 nonostante l’assenza di vittorie di Hulkenberg o la non-presenza
costante di Rossi o il fatto che la Jordà non abbia l’abitudine di andare in
giro con una salopette da operaio metalmeccanico, non è un “true motorsport
fan”.
Corollario II: il
passo successivo è insinuare che ogni volta in cui Hulkenberg si mette al
volante di una vettura anziché stare seminudo davanti alla fotocamera del
cellulare sia “offensive” e che sia frutto di un “brainwashing”.
6. Manda messaggi
anonimi a chi non è un fan dei “cinnamon roll”
Ogniqualvolta qualcuno osa insinuare, anche minimamente,
che il “cinnamon roll” di turno non è al primo posto nella classifica dei
piloti di maggiore successo della storia della Formula 1 (in cui al primo posto
svetta ovviamente Nico Hulkenberg, seguito da Jean-Eric Vergne), inizia a
scrivergli/le messaggi anonimi con frasi sconnesse e decontestualizzate contro
i suoi piloti preferiti. Se non sai quali sono i suoi piloti preferiti, vai a
caso.
Corollario: per
insinuare che il “cinnamon roll di turno” non sia il miglior pilota di tutti i
tempi basta anche scrivere qualcosa che non abbia nulla a che vedere con il
pilota stesso, ma che non insulti palesemente i piloti che la sostenitrice del
“cinnamon roll” di turno detesta fortemente, o basta anche menzionare il nome
di piloti più vincenti di lui.
7. Vedi la Formula
1 come un campo di battaglia per la social justice
La Formula 1 e il resto del motorsport in generale è un
eterno campo di battaglia in cui comportarsi come social justice warrior
accaniti, arrampicandosi sugli specchi pur di trovare segnali di
discriminazione e “oppression” tra i piloti, nonostante in qualità di milionari
generalmente non sappiano nemmeno dove l’“oppression” stia di casa.
Corollario: l’obiettivo
della “social justice” motoristica è generalmente quello di snaturare qualunque
problematica sociale riducendola a fatti irrilevanti: al mondo non c’è niente
di più sessistahhhhh di Susie Wolff che si fa chiamare Wolff con il cognome del
marito come se ne fosse una proprietà, non c’è niente di più razzistahhhhh che
tifare per un pilota non appartenente a una minoranza etnica (il concetto di
“minoranza etnica” significa tutto e niente su un sito è convinzione generale
che i giapponesi che vivono in Giappone, i congolesi che vivono in Congo, i
messicani che vivono in Messico, ecc... siano minoranze etniche perché lo
sarebbero se vivessero negli States) e soprattutto non c’è peggiore espressione
dello sfruttamentohhhhh minorilehhhhh del fatto che il povero Max Verstappen
sia stato costretto dal padre a diventare pilota.
8. Parla di
continuo di quanto siano “cute” i tuoi “cuties”
Uno degli obiettivi che ogni “true motorsport fan”
dovrebbe porsi è quello di sbandierare ai quattro venti, a ogni ora del giorno
e della notte, osservazioni su quanto siano belli, affascinanti, sexy e
quant’altro i piloti... perché il tuo scopo non deve essere quello di guardare
la Formula 1 perché i piloti sono belli, affascinanti e sexy, ma solo per
verahhhhh passionehhhhhh, ma non devi fare assolutamente niente per convincere
la gente del contrario, se non ignorare completamente chi cerca di fare un
discorso serio relativo a questioni motoristiche.
Corollario: le
persone che non tifano per piloti comunemente noti come “cuties”, “precious
babies”, “precious sons” o... *rullo di tamburi e attesa* ...nientemeno che
“precious cinnamon rolls too good to be true” sono da ritenersi nemici della
società.
9. Attribuisci a
ciascuno il proprio ruolo nel mondo del motorsport
È più che necessario che ciascun soggetto facente parte
del mondo del motorsport sia ben definito, in modo da non perdere per strada
l’ottenimento di obiettivi personali, come ad esempio quello di avere messo al
mondo dei figli attraenti secondo i Tumblr standard del gusto estetico.
Corollario: in
questa ottica Michael Schumacher è il padre di un figonehhhhh biondohhhh con
gli occhi azzurrihhhhh che corre in Formula 4, mentre Alain Prost è il padre di
un figonehhhhh francesehhhhh che corre in Formula E.
10. Lamentati
Come i tifosi da bar, la gente di Answers Yahoo e i
nostalgici della Formula 1 retrò, anche nel tuo ruolo di Tumblrera del
motorsport hai la possibilità, anzi, il dovere, di lamentarti ogni volta in cui
è possibile, specie quando vengono approvate regole su questioni di vitale
importanza, come la dimensione del numero di gara che il pilota deve avere sul
casco o come i colori consentiti per la decorazione del casco stesso.
Corollario: il
termine di paragone con il presente è generalmente un passato imprecisato che
viene spesso etichettato come “l’epoca di Senna”, poco importanza che la
Tumblrera di turno non sappia neanche lontanamente di che epoca si stia
parlando, l’importante è citare a caso piloti del passato (nel caso il pilota
in questione fosse un “figonehhhhh con le lentigginihhhh” il cui nipote
“figonehhhhh con le lentigginihhhh” fa il telecronista e gareggia in Formula E,
tanto meglio).
POSTFAZIONE: il
mio computer non sembrava intenzionato a lasciarmi scrivere questo post, tanto
che, quando l’ho iniziato e avevo scritto già tutta l’introduzione anche se
ancora non l’avevo salvata, per motivi del tutto inspiegabili mi si è spento
all’improvviso, di punto in bianco, costringendomi a cinque minuti di paranoie
del tipo “Perché?!?! Perché un computer nuovo deve farmi uno scherzo del
genere?” oltre che a riscrivere la suddetta introduzione. Alla fine, comunque,
ce l’ho fatta e la guida delle Tumblrere D.O.C. ha visto la luce. #EpicWin.
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Milly Sunshine