domenica 21 febbraio 2016

Riflessioni sulla Daytona 500

Era tardo pomeriggio e le due metà di me non riuscivano a mettersi d'accordo su come trascorrere la serata. Prima che la questione si risolvesse con una rissa in stile NASCAR sono andata a cercarmi la NASCAR in streaming, scoprendo che la gara iniziava alle 19.31, uno dei soliti orari normalissimi in stile gare americane. Firstrow continuava a vaneggiare (stavolta si caricava regolarmente, ma non sono riuscita a vedere nulla per via dei mille pop up che non si chiudevano), ma ho trovato un altro sito di streaming. *festeggia ballando la samba*

Un enfant prodige che risponde al nome di Chase Elliott partiva dalla pole e ha leaderato per qualche giro (OMG, sembra un neologismo in stile Rubinho), poi all'improvviso ho visto la luce, perché poco importa se da due anni non guardavo una gara di NASCAR, ho sempre avuto una certezza: io simpatizzo per il pilota più odiato dai fanboy murricani, quello di cui non imparerò mai a scrivere il cognome correttamente, ma tanto è comunemente noto come Dale Jr o direttamente Junior, quindi di un cognome non se ne fa nulla!
Ero lì che ballavo con l'immaginazione celebrando la leadership di D.J., chiedendomi se un eventuale incidente Stenhouse vs Patrick avrebbe portato i due in tribunale con l'accusa di violenza domestica, poi è successo tutto molto in fretta: Dale Junior perdeva posizioni, i nomi di KyBusch e KuBusch risalivano nella top-3 e soprattutto l'enfant prodige ha crashato, facendo entrare la prima temutissima safety car della durata di secoli con tanto di pit-stop annessi.
La seconda safety car, della durata di altri secoli, è arrivata più avanti, mentre Hamlin era stabilmente in testa alla gara: Vickers è andato per metaforici prati peraltro perdendo diabolici "debris" calpestati da altre vetture, quindi era tempo di ripetere la stessa trafila, prima che si riprendesse con Johnson vs Hamlin che si contendevano la prima posizione, a cui più avanti si è messo in mezzo anche KyBusch portandosi in testa.
Guess what? A quel punto un certo Di Benedetto e un certo Busher(?) hanno ballato la conga, dando altri minuti di popolarità alla safety car, con pit-stop annessi e tutto quanto. Quando sono ripartiti, Hamlin era in testa seguito da Kenseth. Poi Biffle ha iniziato a perdere pezzi, quindi stranamente la safety car ha fatto la sua ricomparsa, con stop e tutto e finalmente un po' di calma.
Dopo ore e ore, eravamo già a circa tre quarti di gara quando per la prima volta si è visto un giro di "green flag pitstops".
Ciò che mi ha impressionata più di ogni altra cosa è stato vedere chi è stato leader per qualche giro, facendo il Da Matta della situazione: nientemeno che Brian Scott, ovvero colui che qualche anno fa ricevette un calcio nelle parti intime da Nelsinho Piquet. Tra parentesi, Scott è tornato nel dimenticatoio di lì a poco tempo, con Kenseth in testa alla gara, ma ciò non ha importanza, quello che conta è avere parlato di Brian Scott!
Poi i fanboy murricani hanno avuto ciò che desideravano: Dale Junior, che aveva perso numerose posizioni nel corso del tempo, ha crashato, liberandoli dalla presenza del loro pilota più odiato. Sembrava averla presa bene, viste le risate che si faceva nell'intervista post-incidente. Nel frattempo era in atto tutta la trafila della safety car e dei pitstop con tanto di gente blackflaggata per irregolarità nei pitstop.
Quando la gara è ripartita, giusto per incrementare l'appagamento dei fanboy murricani che nella loro classifica dei piloti più odiati hanno anche un secondo posto, ha crashato anche la Danica, con ennesima safety car.
La gara è ripartita con lo speaker che segnalava che non esiste più il "green-white-checkered" di un tempo quindi la gara poteva finire anche dietro la safety car. Per spirito di contraddizione, i piloti hanno proseguito senza intoppi di varia natura, con Kenseth leader di gara, per i dieci giri o giù di lì che rimanevano.
Poi la gara si è avviata verso il finale e nell'ultimo giro Hamlin ha preso a guidare come se avesse un peperoncino su per il cu*o, trollando Kenneth like a boss. Kenneth, con un'andatura ondeggiante, è riuscito miracolosamente a non andare a schiantarsi da nessuna parte. Ha solo finito la gara (durata APPENA tre ore e un quarto) facendosi superare più o meno da tutti.
Top ten: Hamlin, Truex, KyBusch, Harvick, Edwards, Logano, Larson, Smith, Dillon, KuBusch.
Mi pare di capire che si tratti del minor gap tra primo e secondo classificato della storia della Daytona 500.
Dettaglio più pittoresco della giornata: scoprire che Austin Dillon è nato in un paese chiamato Welcome.

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Milly Sunshine