lunedì 25 maggio 2020

F1 The Golden Days: GP Monaco 2014

Questi giorni dovevano essere quelli del Gran Premio di Montecarlo, quello che ormai da diversi anni si sovrapponeva alla Indy 500 e che nel 2021 dovrebbe svolgersi una settimana prima della Indy 500.
Se vi dico Montecarlo, so cosa mi risponderete, so che cosa potrebbe venirvi in mente: la noiahhhh, il fascinohhhh, la vittoria di Panis, Massa che si schianta alla Sainte Devote, la vittoria della Ferrari che manca(va) dall'ormai lontano 2001, la curva più lenta e quella più veloce del mondiale, o da un punto di vista più "guida turistica", il fatto che si tratti di un circuito tortuoso (cit.) composto dalle anguste stradine del Principato (sempre cit.)...

Forse, però, non vi vengono in mente i duellihhhh e i sorpassihhhh, perduti nella piattezza monegasca, in cui davvero a volte solo il fascino e la location storica contribuiscono a salvarci da un clima da Ungheria 2004.
Eppure qualche momento si salva, qualche istante che trabocca epicità può rimanere, ogni volta in cui qualcuno si è infilato quasi tra i muri nel tentativo di strappare una posizione. Oppure, in assenza di epicità, di solito c'è qualcuno che si stampa contro il suddetto muro, ma è così che funzionano le cose laddove ci sono muri.
Non tutti i duellihhhh e i sorpassihhhh vanno a buon fine, come ben sapranno anche Michael Schumacher e Jean Alesi, che ricordo nel 1993(?) venire a contatto l'uno con l'altro mentre Schumacher tentava di superare Alesi alla Rascasse.

Sì, parlo di quella famosa curva in cui sorpassanohhhh solo gli eroihhhh, là dove forse ciò che contribuisce a far riuscire il sorpasso è la legge del caso: chi si infila lì è destinato a verniciare muri, però a volte non succede.
È lì che ricordo una scena epica, sempre per quella legge del caso: quella scena epica, in realtà, non doveva nemmeno apparire sugli schermi televisivi e non sarebbe mai arrivata in mondovisione se non fosse stato per un caso davvero fortuito.
Non che sia servito a molto: così come arrivano in mondovisione, certe scene vengono messe da parte.

Immaginate una vettura che ne affianca un'altra laddove non c'è quasi il posto per riuscire a passare, mentre le inquadrature sono tutte per un cubetto di ghiaccio che si trova lì nei pressi dopo varie peripezie.
Striscia contro l'altra vettura, forse anche più di una volta, passa laddove non sembrava destinata a passare.
Poi le telecamere se ne vanno, vanno a inquadrare le scene clou dell'evento, cose tipo duelli a distanza tra modelli fescion, uno dei quali sta duellando anche contro un presunto moscerino che gli è entrato in un occhio, cose tipo tortore di passaggio, a volte, per non farsi mancare niente...
Niente "you have to leave the space, all the time you have to leave the space" urlati via radio... oppure, anche se urlati via radio, destinati a non essere trasmessi.

A volte guardando un duello al limite ti viene da pensare "questo sorpasso dovrebbe essere incluso nella top-10 dei sorpassi più belli del secolo".
Solo che i sorpassi più belli del secolo vengono scelti tra quelli che hanno determinato una vittoria, ci sono sorpassi di serie A e di serie B, eppure forse aveva ragione Jacques Villeneuve quando diceva che dovrebbero inquadrare anche le vetture che stanno più indietro per rendere le gare interessanti. Molti non la penserebbero come lui, vista la convinzione che quello che succede dietro distragga dalle cose che contano davvero, ovvero i duellihhhh e i sorpassihhhh per la vittoria, specie se vinti da vetture rosse, cosa che in realtà non succede poi così spesso incrementando la noiahhhh percepita.

I ricordi rimangono, eppure a volte non rimane nulla, perché quel sorpasso di cui ho parlato è quello avvenuto nell'edizione del 2014 tra Jules Bianchi e Kamui Kobayashi, l'uno sulla Marussia, l'altro sulla Caterham.
Ironia della sorte, è stato verosimilmente quel sorpasso a determinare quale dei due team dovesse ottenere punti quel giorno e, di conseguenza, chi tra la Marussia e la Caterham fosse destinata alla sopravvivenza (per il momento) e chi al fallimento.
Eppure le cronache non narrano altro di come, proprio quel giorno, Nico Rosberg e Lewis Hamilton (rispettivamente vincitore e secondo classificato) abbiano iniziato a tirarsi addosso tutti i pezzi del migliore servizio di piatti di proprietà di Toto Wolff.


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Milly Sunshine