mercoledì 20 maggio 2020

Bimbahhhh di Wattpad per una sera: l'ammmmore formato fanfic, il trash, i gabbiani di Montreal e la tortora di Montecarlo!

Sottotitolo: questo non è un post serio, qualora fosse necessario specificare

Vettelton > Rosbilton?
Seagulls and pigeons, start your engines, che stasera ho deciso di far vedere la luce a contenuti moooolto trash.
A voi quindi questa trollata, perché di trollata si tratta dalla prima all'ultima parola, per dimostarvi che con un po' d'impegno posso scalare l'olimpohhhh delle bimbehhhh di Wattpad!
A parte gli scherzi, già qualche mese fa mi sono sbizzarrita con tutto ciò, quindi ho deciso di portare il trash anche qui sul blog. Ho infatti deciso di postare questa fan fiction puramente trash anche in questo luogo di perdizione.
Ambientazione: al bar dove i Vettelton stanno festeggiando il mondiale dei cappellini e dove uno dei due si è addormentato, ritrovandosi immerso in un sogno demenziale a tematica pennuti da circuito e piloti divenuti i suddetti pennuti!
Bonus: love story rigorosamente trash accennate, perché le bimbehhhh di Wattpad conoscono solo l'ammmmore, altri generi sono totalmente da depennare! (O da spennare, in questo caso...)

******

Sebastian si specchiò in una pozzanghera. Era meraviglioso. Non avrebbe saputo dire per quale scherzo della natura si fosse ritrovato improvvisamente nel corpo di un gabbiano, ma non importava: i gabbiani erano animali estremamente graziosi... e anche il gabbiano che gli stava accanto era stupendo.
Mentre Sebastian aveva le punte delle ali che tendevano al rossiccio, l'altro gabbiano aveva un piumaggio con sfumature argentate, che lo rendeva piuttosto riconoscibile.
"Grock, grock, grock!" esclamò Sebastian, nella lingua dei gabbiani. "Lewis! AAAAAWWWWWW!"
L'altro gabbiano si girò verso di lui.
"AAAAAWWWWW, Sebby! non ti avevo riconosciuto! Come sei dolce e kawaii!"
Sebastian allungò un'ala verso di lui.
Lewis fece la stessa cosa.
Le loro penne si sfiorarono e Sebastian provò un brivido di eccitazione.
Si buttò addosso a Lewis, chiedendosi in che modo venisse espresso l'affetto tra gabbiani. Come poteva fare, ad esempio, ad abbracciarlo? Non ne aveva la più pallida idea.
Lewis gracchiò a squarciagola, poi gli saltò addosso.
"Stai calmo!" gli intimò Sebastian.
L'altro, però, non si placò.
Con il becco gli strappò una piuma, poi gli fece la versione pennuta di una pernacchia.
Tutto ciò era bellissimo, Sebastian non aveva mai vissuto niente di più esaltante. Nemmeno fare invasione di pista in forma di gabbiano sarebbe stato altrettanto pittoresco, e poi le invasioni di gabbiani erano perfette per il gran premio del Canada, non certo per quello degli Stati Uniti, avvenuto nel weekend di un diluvio universale che si era fermato giusto in tempo per partire.

Mentre Lewis gli danzava intorno con la sua piuma nel becco, Sebastian lo attaccò, cercando di fare altrettanto.
Non ci riuscì.
"Tunz tunz tunz!" festeggiò Lewis. "Sono tremila volte più figo di te."
"Io ne avrei qualche dubbio" ribatté Sebastian. "Sono certo che qualunque marmotta assassina del Quebec metterebbe in discussione le tue insensate parole."
"Non siamo in Quebec, siamo in Texas."
"Azz, dobbiamo fare attenzione, allora, potrebbe saltare fuori in qualsiasi momento qualcuno con un fucile e spararci."
"Naaaahhhh, non corriamo pericoli, i texani si sparano tra di loro, non mettono in pericolo la vita di noi pennuti innocenti."
Quella prospettiva rese Sebastian piuttosto sollevato.
"Ti va di volare un po' insieme?" chiese a Lewis.
L'altro accettò.
In aria, il suo compare non aveva la stessa precisione che mostrava in pista.
"Lewis, che ca**o fai?! Sembri ubriaco! Possibile che tu non riesca a volare dritto?"
Si scontrarono accidentalmente in volo.
Lewis iniziò a precipitare.
Sebastian si fiondò in suo soccorso, anche se non aveva idea di cosa fare, al massimo avrebbe potuto schiantarsi a terra insieme a lui.
Per fortuna Lewis recuperò il controllo delle proprie ali.
Atterrarono con tutte le ossa e le penne intatte e iniziarono a strusciarsi l'uno contro l'altro, per poi scambiarsi parole di affetto reciproco.
"Se non ci fossi tu, sarei perduto."
"Anch'io. Senza di te mi sentirei come se fossi ancora in Redbull."
"Quindi ti sentiresti vicino a Daniel."
"Non sarebbe mai come te."
"Mi fa piacere sentirtelo dire. Senza di te, io mi sentirei ancora in McLaren, in balia di Ron Dennis e dei suoi commenti acidi contro i miei capelli e contro i miei tatuaggi."
"Contro le tue collane da rapper non ha niente da dire?"
"Tante cose."
"Va beh, tanto tocca a Fernando sopportarlo."
"Il fatto di non essere un aspirante gangster rapper gli sarà d'aiuto."
"Però non parliamo troppo di Fernando. Non riesco a sopportare l'idea che si divertisse a bullizzarti, quando eri ancora un ragazzino innocente. In questo somigliava molto a Webber, che faceva la stessa cosa con me."
Lewis accarezzò la testa di Sebastian con un'ala.
"Ora siamo cresciuti anche noi, sappiamo difenderci. Nessuno ci tormenterà più."

...o forse no?
#dubbioesistenziale
Quelle parole non si concretizzarono nella realtà, dal momento che, subito dopo, una temibile tortora si lanciò contro di loro e, in particolare, contro Lewis.
Faceva strani versi per essere una tortora, sembrava quasi che ruggisse, e colpiva ferocemente Lewis con il suo becco, strappandogli in corso d'opera numerose piume.
"Ehi, tornatene da dove sei venuto!" gli intimò Sebastian. "Cosa vuoi da noi?"
"Bada ai ca**i tuoi" gli ordinò la tortora, fissandolo con freddezza.
Sebastian riconobbe quello sguardo.
"Nico, sei tu?!"
"Sì, e tu sei alleato con il gabbiano sbagliato."
Fece un altro dei suoi micidiali ruggiti, poi si lanciò addosso a Sebastian che, da parte sua, era ancora convinto di poterlo fare ragionare. Dopotutto sarebbe bastata una serie di "f*ck" per farlo rinsavire, non c'era bisogno di terminare quella giornata nel sangue...
Purtroppo non ne ebbe il tempo, dal momento che Lewis afferrò di scatto la tortora per la coda e gli piantò il becco nelle penne, facendolo gemere per il dolore.
"Datevi una calmata!" li supplicò Sebastian.
Li preferiva umani. Almeno, in quelle situazioni, si lanciavano cappellini a vicenda e non commettevano azioni particolarmente cruente.
In forma volatile i due erano scatenatissimi e diedero vita a un combattimento micidiale, di cui per fortuna Sebastian fu soltanto spettatore, anche se in certi momenti fu tentato di coprirsi gli occhi con le ali per non assistere a quello scempio.
Gli saltarono addirittura addosso delle piume insanguinate...
...
...
...
...e poi, all'improvviso, si sentì scuotere e spalancò gli occhi.
Si era addormentato sul divanetto di un pub, dopo avere bevuto qualche birra di troppo, e Lewis gli aveva tirato una gomitata per svegliarlo.
Non erano gabbiani e nemmeno Nico era una tortora, seppure non fosse lì e Sebastian non potesse verificare. Era stato solo un sogno, tutto procedeva per il meglio... o forse no. Lewis aveva il volto solcato dalle lacrime, mentre continuava le lamentele che dovevano essere iniziate mentre Sebastian era ancora immerso nel sonno.
"...sono certo che Nico non mi voglia più bene. Non so se mi spiego, non solo oggi mi ha tirato un cappellino sul naso, ma stasera mi ha minacciato di bloccarmi su Whatsapp."
Sebastian cercò di rassicurarlo: "Dai, non penso che lo farà davvero."
"Sì, invece, magari mi ha già bloccato" si disperò Lewis, "E non ho nemmeno capito perché. Non riuscirò mai a superare tutto ciò."
"Ricordati che ci sono anche altre cose nella vita."
"Tipo?"
"Tipo che oggi hai vinto il mondiale."
"Che importanza vuoi che abbia un mondiale? Il mio amore per Nico supera qualsiasi cosa."
"Ne sei proprio sicuro? Ti importerebbe così tanto anche se il mondiale l'avesse vinto lui?"
"Non dirmi queste cose!" sbottò Lewis, tra i singhiozzi. "Vuoi che, oltre a perdere l'amore, io perda anche il mondiale? Non potrei sopportare tutto questo."
"Comunque non hai perso nulla, ne sono certo" cercò di consolarlo Sebastian. "Vedrai, tra pochi giorni starete di nuovo a limonare come se non ci fosse un domani."
"Magari, ma ne dubito..."
"Se anche ti ha bloccato su Whatsapp, puoi sempre lanciargli un messaggio all'interno di un cappellino, dalla finestra. Sono certo che potrebbe apprezzare."
Lewis smise di piangere e si asciugò le lacrime.
"Mi hai dato una bellissima idea. Se non fossi già innamorato di Nico, saresti la persona ideale per me."
Sebastian avvampò.
Era bello che Lewis avesse una simile considerazione per lui, peccato che ciò che aveva appena affermato si potesse riassumere in una sola parola: friendzone.


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine