domenica 3 maggio 2020

Il motorsport ai tempi del coronavirus, tra replay, tifosi che non sanno cosa sia successo prima della settimana scorsa, gare virtuali e polemiche trash

Quando non ci sono gare, in un modo o nell'altro ci si deve arrangiare. Adesso stanno accadendo due cose, entrambe incluse nel contesto dell'arrangiarsi. Da un lato ci sono le gare virtuali, dall'altro i Replay. Il canale ufficiale della Formula 1 ritrasmette su Youtube una gara della F1 moderna o contemporanea ogni sabato pomeriggio e una della Formula 1 anni '80/'90 ogni mercoledì sera. Le sceglie verosimilmente con gli standard del tifoso medio British, specie quelle della categoria "moderne o contemporanee", quindi vai di gare vinte da Hamilton oppure da piloti che non si possono considerare avversari che gli abbiano dato un grosso fastidio. Per gli anni '90 vanno molto le gare con vincitori strani, tipo Panis o Herbert. Belle gare, non lo metto in discussione, ma c'è qualcosa che stride, a mio parere, con l'attuale status del niubbo della Formula 1 e anche del non tanto niubbo.
Viviamo in un contesto storico in cui il tifoso medio è convinto fermamente che tutto ciò che risale a prima di novembre 2019 (data da cui peraltro siamo anche abbastanza lontani quindi già sulla via del dimenticatoio) non esiste. So che non è dovere del canale Youtube della Formula 1 debellare l'ignoranza, ma il mio suggerimento sarebbe quello di scegliere qualche "gara normale". Insomma, gare con piloti mainstream sul podio, e possibilmente più di un pilota mainstream.

Altrimenti la gente si convincerà che negli anni '90 vincevano solo piloti strani e che Gran Bretagna 2008, replay di ieri (di cui trovate un mio vecchio commento), sia totalmente indicativo di tutta la stagione. Il che porta alla considerazione che Hamilton è il miglior pilota di tutti i tempi e Massa il peggiore di tutti i tempi e, al contempo, che se Hamilton ha vinto il mondiale con un punto su Massa all'ultima gara deve essere sopravvalutato quindi i piloti contemporanei sono tutti dei brocchi. Per questo verso Bahrein 2014 era a mio parere più adatto a simboleggiare un'epoca, Gran Bretagna 2008 fino a un certo punto.
Anche Brasile 2012 penso che sia stato trasmesso con l'intento di dimostrare che in quell'anno Alonso e Vettel stavano inseguendo un titolo andando incontro a peripezie infinite, mentre Hamilton ha vinto in modo più tranquillo. Nei commenti c'era perfino gente che criticava il fatto che Vettel, mentre era ventiduesimo in un gran premio che doveva chiudere a punti per vincere il mondiale, non avesse guidato in modo conservativo. Tenetevelo in mente, quindi: quando si è ultimi ed essere ultimi è da senza speranze, l'obiettivo di un pilota dovrebbe quello di passare la gara a contemplare il retrotreno di Pic.

Comunque sia, Hamilton è ancora sulla cresta dell'onda e metterlo da parte è difficile, ma è chiaro che l'intento sia quello di promuovere anche i Leclestappen. Quindi state tranquilli, difficilmente vedrete gare contemporanee che non siano state vinte da Hamilton, Leclerc o Verstappen. Eccetto gente inoffensiva tipo Ricciardo e Button.
Al di là di questo rimango convinta che il replay sia comunque un'ottima iniziativa e che in ogni caso, anche la gente che guarda le gare, potrebbe evitare di dare di matto quando non vengono mostrate le loro gare preferite. In fin dei conti, vorrei ricordare che c'è modo per vederne anche molte altre. Ci sono anche canali youtube pieni di vecchi gran premi. Almeno qualcosa di quello che vi piace, sicuramente ci sarà. Altrimenti ripiegate pure sulle gare virtuali, rigorosamente giudicandole come se fossero gare vere. Quindi il valore dei piloti si decide in base a quello che fanno nel virtuale ed eventuali soggetti random che prendono il posto di piloti titolari (molti soggetti random, in realtà) meriterebbero sicuramente di più un volante in Formula 1!!!11!!11!! dei piloti che non partecipano alle garehhhh virtualihhhh!!11!!!1!! o che non le vincono.
Tra parentesi, pur non essendo un'appassionata del genere, rimango del parere che anche questa sia una buona iniziativa. Però ci si scontra sempre con la solita corrente del tifoso ignorante che non ha idea del fatto che sia esistito qualcosa prima del novembre 2019. O del fatto che non tutti i piloti hanno una sim per gareggiare. O del fatto che magari hanno anche altre cose da fare, tipo bere vodka, nel caso di Raikkonen.

Però a mio parere bisognerebbe cercare di darsi una calmata. Ieri, nella prima serata, c'era gente che polemizzava su cosa fosse più figo tra il campionato di Formula 1 virtuale a cui partecipa Leclerc o il campionato Legends Trophy(?) a cui prendono parte diversi veterani del motorsport, in genere ultraquarantenni o ultracinquantenni, al quale ha partecipato Vettel ieri, di cui la cosa più interessante era sicuramente, stando alla lista dei partecipanti, il fatto che Vettel in quel momento fosse "in pista" insieme a uno dei suoi best friend forever, ovvero Pirro.
Mentre stavo giusto pensando che fosse più pittoresco dare peso al fatto che si gareggiava quando di là dall'oceano erano apparentemente l'una o le due del pomeriggio e che bisognasse piuttosto interrogarsi sul fatto che Montoya fosse o non fosse già andato a pranzo mentre vinceva una delle gare, pensavo che per il capitolo gare virtuali non si potesse precipitare più in basso delle polemiche trash di poco conto tra gli appassionati. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso, perché il peggio doveva ancora venire e si sarebbe materializzato nel proseguimento di serata, grazie anche alla collaborazione di certi piloti di Indycar.

C'era una gara virtuale di Indycar, ieri sera, ed è successo di tutto. Dove per di tutto intendo che Pagenaud, dopo essere stato probabilmente chiuso da Norris, ha detto in diretta Twitch che l'avrebbe sbattuto fuori pista, cosa che ha fatto all'ultimo giro, venendo definito un perdente da Norris, che ha criticato pesantemente l'accaduto venendo a quanto pare difeso da Verstappen, mentre Pagenaud minimizzava l'accaduto postando foto del suo onnipresente cane e sostenendo che il cane è più paziente di lui.
Ma non è finita, perché nel frattempo Ferrucci buttava fuori deliberatamente Askew, sostenendo che tanto era solo un videogioco e quindi ciascuno poteva fare quel cavolo che gli pareva.
Infine pare che ci sia stata una mezza polemica, seppure dai toni molto più contenuti, tra Ericsson e O'Ward, con quest'ultimo accusato da Ericsson di avere innescato un incidente e O'Ward convinto di non avere fatto nulla di male. Quest'ultimo caso pare essere stato ormai dimenticato, perché non era ovviamente ai livelli di quanto accaduto tra gli altri.
Se Ferrucci fuori dagli schemi non ha stupito, molta gente si è indignata per il comportamento di Pagenaud, il che ha anche il suo senso, se non fosse che poi le accuse sul suo comportamento nel virtuale sono state estese, inventandosele, anche alle gare vere, per la solita regola web in cui se il 2 maggio 2020 ti sei comportato da cogl*one mentre prendevi parte a una gara virtuale, allora devi esserti per forza comportato da cogl*one in qualsiasi momento della tua vita.

Ci sono due cose che mi hanno colpita molto in negativo in tutto ciò. La prima è la palese incapacità di molti spettatori di distinguere il virtuale dal vero. E questo non significa che nel virtuale si debba essere autorizzati a infrangere le regole, ma significa piuttosto che gli effetti potenziali degli incidenti sono molto diversi. Scagliare in aria un avversario e fargli fare un volo in tribuna in stile "Driven" nel virtuale e farlo nel reale non è la stessa cosa. Ovviamente entrambe le cose sono da giudicare in negativo, ma si tratta di due tipi molto diversi di negativo. Idem le osservazioni del tipo "Norris è come Alonso, i piloti di Indycar sono indignati dal fatto che vada forte". No, fermi tutti. Alonso ha partecipato a una vera Indy 500, Norris ha partecipato a una gara virtuale, quindi questa cosa del "Norris è come Alonso" mi sembra molto labile. E peraltro non ricordo piloti di Indycar indignati dalla presenza di Alonso.
La seconda cosa che mi ha colpita in negativo è il comportamento stesso tenuto dai piloti, i colpevoli e le vittime degli incidenti, ma anche il resto del mondo motoristico che ha detto la sua sui social. Non c'è niente di strano in tutto questo, solo... è il più grande polverone della storia del motorsport recente, nemmeno per Baku 2017 e per le risse della NASCAR ricordo di avere assistito a così tante prese di posizione.
Nella realtà, con tutta probabilità, perfino gli stessi piloti coinvolti si sarebbero comportati in modo un po' più maturo (salvo forse casi eccezionali), magari accorgendosi delle loro esagerazioni.

PS. A completare l'opera ieri sera a quanto pare durante una live su Twitch, Leclerc è stato tartassato di richieste di fan che lo supplicavano di telefonare a Vettel durante la diretta, al punto da spingere Leclerc a dovere spiegare che non è educato fare telefonate random alla gente alle undici di sera. E con Leclerc che deve scomodarsi di dare al fandom lezioni di saggezza, credo che il fandom dovrebbe iniziare seriamente a porsi qualche domanda.

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