giovedì 13 ottobre 2022

13.10.2002: vent'anni fa finiva il mondiale da sogno della Ferrari

Quanto è cambiato il mondo negli ultimi vent'anni? Probabilmente tanto, ma non solo il mondo esterno, anche quello della Formula 1. Ci sono due grandi differenze tra il mondiale 2002 e quello 2022, in primo luogo i valori in campo. La Ferrari era una monoposto dominante, con la vittoria che era pressoché una formalità. Anche al gran premio finale a Suzuka le Rosse scattavano dalla prima fila, con Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Nelle due file successive partivano le McLaren e le Williams, segno che i valori in pista sono cambiati molto anche al di là dei vincitori. La Mercedes e la Redbull ancora non esistevano, ai tempi, o per meglio dire esistevano la B.A.R. e la Jaguar, i team che poi sono diventati Mercedes e Redbull. Ad essere simile ai giorni nostri era il periodo in cui si svolgeva il GP del Giappone: nel 2002 era il 13 Ottobre. La differenza sostanziale è che, invece di esserci cinque ulteriori gran premi nel mese/ nei mesi seguenti, quello era l'ultimo gran premio stagionale.

La gara è partita con le Ferrari che sono rimaste 1/2, una grossa sorpresa in un periodo storico in cui le gare erano totalmente imprevedibil-... ah no. Le McLaren e le Williams si sono un po' rimescolate, ma sono rimaste nelle quattro posizioni finali della zona punti, perché eramo nel 2002, quindi eravamo all'ultima gara della storia in cui solo i primi sei hanno preso punti, prima di passare al punteggio 2003-2009 ai primi otto classificati. Il quartetto delle McLaren e delle Williams in ordine sparso è comunque diventato ben presto un terzetto, causa ritiro di David Coulthard a causa di un problema tecnico. Non è stato il primo dei ritirati: l'onore è andato a un pilota che è andato a sbattere dopo pochi giri al volante di una Sauber. Il suo nome era Felipe Massa, mi hanno detto che poi abbia fatto carriera! Aggiungo che il ritiro di Coulthard non è stato neanche l'ultimo, tipo poco più tardi è capitato a Olivier Panis che, come da prassi per chi era al volante di una B.A.R., ha visto la propria vettura chiedere ben presto di essere portata a dormire.

Specifico che intorno a metà gara la gara di Jacques Villeneuve è terminata con una bella fumata di motore, perché appunto, la B.A.R. era sempre una garanzia e i motori Honda anche loro. Si sono ritirati successivamente anche i nostri due portacolori, a causa di problemi alle loro monoposto, prima Jarno Trulli (Renault) e poi Giancarlo Fisichella (Jordan) quest'ultimo con una fumata di motore di dimensioni consistenti. Per fortuna c'era anche chi guidava una Jaguar verde speranza, come la speranza di non ritirarsi, tipo Pedro De La Ros-... ah no. Ad ogni modo la gara delle Ferrari proseguiva ancora 1/2 con entrambi i piloti su una strategia a due soste. Diversa strategia invece per Ralf Schumacher, con il pilota della Williams che è riuscito a risalire terzo sopravanzando così la McLaren di Kimi Raikkonen e la Williams del compagno di squadra Juan Pablo Montoya. Almeno fino a cinque giri dalla fine, quando la vettura l'ha abbandonato e inaspettatamente Raikkonen si è procacciato una terza piazza.

Mentre il giovane Kimi era senz'altro soddisfatto della bottiglia di champagne che si apprestava a prendere tra le mani, Montoya chiudeva la stagione con una quarta posizione, mentre le inquadrature si portavano sulla Jordan che tagliava il traguardo in quinta piazza: era quella di Takuma Sato, eroe di casa, che è stato acclamato dal pubblico e si è messo a esultare in modo scatenato, un po' come se avesse appena ottenuto punti al volante di una Super Aguri. La zona punti è stata conclusa da una Renault guidata da una certa nostra vecchia conoscenza, un allora giovanissimo Jenson Button. Sono rimasti senza punti invece Nick Heidfeld (Sauber), Mika Salo (Tyrrell), Eddie Irvine (Jaguar) e Mark Webber (Minardi), con un totale di dieci vetture giunte al traguardo. Se fossimo stati in una stagione dal 2010 in poi, tutti i piloti presenti alla bandiera a scacchi avrebbero portato a casa almeno un punto, segno evidente che la riforma del punteggio è anche frutto della maggiore affidabilità: quasi tutti sono usciti per guasti vari.

A parte il già citato Felipe Massa, l'unico altro pilota a ritirarsi per incidente è stato un celebre minardista degli old gold days, famoso perché appunto, nei momenti in cui non si stava ritirando per incidente era generalmente inquadrato, in varie occasioni, mentre stava girando sulla sabbia o sull'erba invece che sull'asfalto. Anche stavolta Alex Yoong è stato una garanzia, ben prima del suo ritiro il pilota malese era stato inquadrato mentre se ne andava in giro per le campagne giapponesi. Forse vi sarete accorti che qualcuno manca all'appello e quel qualcuno è Allan McNish: solo diciannove piloti risultano avere preso il via al GP del Giappone di vent'anni fa, con il pilota della Toyota non presente sulla griglia di partenza. Ho cercato su statsf1 per quale ragione non fosse presente al via, ma c'è solo il risultato della gara e non la cronaca completa. Wikipedia inglese, alla voce del GP del Giappone di quell'anno riferisce come McNish non abbia preso il via a causa di un infortunio riportato in un incidente in qualifica.

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Milly Sunshine