In vista del ritorno del GP del Giappone in calendario dopo due stagioni di assenza, la mia intenzione è quella di raccontarvi in questo periodo alcune edizioni dell'evento stesso che si sono svolte in passato a Suzuka. Oggi andiamo con quella del 1997, introdotta da un annuncio di Ukyo Katayama, che annuncia alla fine della stagione il suo ritiro dalla Formula 1, si scoprirà solo in seguito per seri problemi di salute. Il pilota della Tyrrell resterà nel cuore di Gianfranco Mazzoni, che occasionalmente scambierà Satoru Nakajima per lui e che in certi casi ci racconterà di come nell'abitacolo muovesse la testa molto più degli altri piloti, caratteristica in comune con Felipe Massa. Mi piacerebbe dire che gli occhi sono tutti concentrati su Katayama, in questo mese di ottobre del 1997, ma non è così, sta andando in scena un finale di stagione, Suzuka infatti è una delle tappe conclusive di un mondiale che per il momento sta seguendo la sua strada.
Ci sono due piloti in lotta per il titolo. L'inseguitore, al momento, è Michael Schumacher. Il pilota che sta in testa alla classifica, dopo due vittorie consecutive nei gran premi immediatamente precedenti, è Jacques Villeneuve. Il pilota della Williams, alla seconda stagione in Formula 1 e in precedenza campione di Indycar e vincitore della Cinquecento Miglia di Indianapolis, sembra essere in costante polemica con i vertici della Formula 1 e, stando a quanto sono riuscita a ricostruire, sembra da ormai molto tempo in contrasto con Max Mosley e occasionalmente si mostra critico nei confronti della Formula 1 e dei suoi regolamenti, facendo capire di non disdegnare la possibilità di tornarsene in Indycar in tempi brevi. Qualche gran premio prima, inoltre, è stato ufficialmente ammonito per non avere rallentato in regime di bandiere gialle durante una sessione e informato che un'infrazione analoga non verrà tollerata.
Nel venerdì di Suzuka si consuma il dramma. La Tyrrell di Jos Verstappen si ferma durante una sessione di prove libere, vengono esposte le bandiere gialle e ben sei piloti non rallentano. Tra quei sei piloti ci sono quattro miseri popolani di cui possiamo soprassedere. Uno degli altri due è Schumacher. L'altro, degli altri due, è Villeneuve. Né i miseri popolani né Schumacher si sono già macchiati del crimine di non rallentare con bandiere gialle, di recente. Si arriva così a uno scenario in cui i commissari devono prendere una decisione a proposito di un'eventuale squalifica di Platinum Jacques dall'evento. Decidono di consultarsi con Max Mosley e Bernie Ecclestone, che però non sono né presenti a Suzuka né raggiungibili e infine si giunge al verdetto: Villeneuve è escluso dall'evento giapponese, e questo dopo essersi procacciato la pole position. Ci sono tuttavia ancora alcune carte da giocare, per esempio la Williams tenta di fare ricorso.
È così, o forse stava accadendo già da prima, che inizia a delinearsi quella linea sottile che separa i campionati che possono finire senza polemiche da quelli che sono destinati a terminare con polemiche disastrose. Questa stagione 1997 volge indubbiamente verso questo secondo scenario e, guess what, una parte del tutto sono decisioni strane che vengono dall'alto***. Il ricorso viene ammesso, Villeneuve può prendere parte al gran premio, ma se la Williams perderà il ricorso, che sarà discusso nei giorni successivi alla gara, si guadagnerà un race ban. L'intento della Williams, quindi, è quello di ritirare la propria richiesta di ricorso subito dopo la gara, per permettere a Villeneuve di disputare il gran premio successivo. In tal caso, Villeneuve sarà squalificato dal GP del Giappone. Quindi, vi chiederete, qual è lo scopo di Villeneuve in questa domenica di ottobre? Molto semplice: tentare di impedire a Schumacher di vincere il gran premio.
Schumacher ha nove punti di distacco da Villeneuve in classifica, se vincesse ne otterrebbe dieci e si porterebbe in testa con un punto di vantaggio. In Ferrari non stanno a guardare, anche se oserei dire fino a un certo punto: in questa occasione Eddie Irvine è in grande spolvero ed è sul punto di fare qualcosa di concreto. Viene fatto partire con pochissimo carburante e si accoda in quarta posizione, dietro ai championship contenders e alla McLaren di Mika Hakkinen. Villeneuve ha tentato una partenza in stile Schumacher cercando di bloccare Schumacher, con il solo risultato che è in testa davanti allo stesso Schumacher. Michael cerca di bloccare Hakkinen dopo un giro o due, manovra che favorisce il sorpasso di Irvine su entrambi e che fa sì che il pilota irlandese possa lanciarsi all'inseguimento di Villeneuve e superarlo, portandosi in testa alla gara. Villeneuve da parte sua a questo punto cerca di fare da tappo, per tentare di rallentare Schumacher.
Mi viene il dubbio che la strategia della Williams, di per sé, sia anche più geniale di quella della Ferrari, e che l'obiettivo sia a questo punto quello di frapporre Villeneuve tra Irvine e Schumacher per far sì che la Ferrari non possa invertire le posizioni tra i due e che di conseguenza Irvine vinca la gara e Schumacher debba accontentarsi dei sei punti che otterrebbe con il secondo posto che erediterebbe in caso di squalifica di Villeneuve terminando la gara dietro a quest'ultimo. Quello che succede al momento del primo pit-stop sembra confermare che l'obiettivo ultimo di Villeneuve sia quello di rimanere davanti a Schumacher a ogni costo, dato che, fermandosi dopo di lui, all'uscita della pitlane gli taglia praticamente la strada - il regolamento sulle linee bianche non è ancora come lo conosciamo al giorno d'oggi - venendo tuttavia trollato. Si ritrova quindi alle spalle di Schumacher, con Irvine che adesso può restituire al compagno di squadra la posizione ricevuta nei primi giri.
Le cose vanno di male in peggio in casa Williams quando - dopo che Irvine ha fatto da tappo nei confronti di Villeneuve permettendo a Schumacher di allontanarsi - giunge il momento della seconda sosta, c'è un problema nel corso del rifornimento e Platinum Jacques esce piuttosto attardato. Va un po' meglio al suo compagno di squadra Heinz-Harald Frentzen che, dopo la prima parte di gara passata in quarta piazza, stavolta riesce a overcuttare Irvine che come sempre è il primo del gruppo a fermarsi ai box. Schumacher/ Frentzen/ Irvine, è questa la top-3, con Frentzen che si avvicina sensibilmente a Schumacher nella parte conclusiva della gara. Tutto ciò viene anche favorito dal fatto che ci sia una Arrows che al momento del doppiaggio da parte di Schumacher non sembra avere molta intenzione di farlo passare, in modo del tutto casuale. Quella Arrows la guida uno dei suoi best friend forever, ovvero Damon Hill, contro il quale Michael si mette a gesticolare.
Hakkinen si classifica quarto, mentre il quinto posto se lo aggiudica Villeneuve, che tuttavia viene squalificato nel momento in cui la Williams ritira il proprio ricorso. Sale quindi dal sesto al quinto posto Jean Alesi, che al volante della Benetton era su una strategia a tre soste anziché due, mentre Johnny Herbert su Sauber si aggiudica l'ultimo punto disponibile. La gara di Katayama frattanto si è già conclusa da molto tempo per un guasto al motore, ma gli occhi non penso siano particolarmente concentrati sul pilota giapponese. Ormai in un clima che ben si presta alle polemiche non c'è altro da fare che attendere l'evento successivo, quello che concluderà il mondiale: si tratta del GP d'Europa a Jerez de la Frontera. Credo che sappiate che cosa accadrà in quell'occasione. Io, da parte mia, ve l'ho già raccontato da tempo. Ne approfitto per ricordare che, oltre a Ukyo Katayama, anche un altro pilota, decisamente più celebre, lascerà la Formula 1 dopo quell'evento, ovvero Gerhard Berger.
***: specificando come spesso le polemiche partano dall'alto, non si vuole in alcun modo insinuare che Schumacher non sia responsabile di avere deliberatamente speronato Villeneuve nel GP d'Europa, né che quanto accaduto sia giustificabile dai tentativi di ostruzione di Villeneuve in Giappone. Si vuole semplicemente rimarcare come i finali in cui i piloti, in maniera più o meno deliberata, finiscono per comportarsi in maniera controversa sembrano avere una costante: prima, dai piani alti, è stata gettata molta benzina sul fuoco.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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