Tra le formule minori di cui l'Europa è disseminata, una delle più pittoresche credo sia senza ombra di dubbio la Formula 4 danese. Campionato di Formula 4 non considerato campionato FIA, è giunto ormai alla sua sesta stagione, dopo essere iniziato nel lontano 2017. Il primo campione, Daniel Lundgaard, non più in attività come pilota, era nientemeno che il fratello di Christian Lundgaard, che attualmente gareggia in Indycar. La serie non ha mai avuto molto risalto mediatico (e ai tempi non aveva nemmeno un sito web in lingue diverse dal danese, non saprei se sia migliorata di recente), quantomeno fino al 2020, quando il debutto di Juju Noda, che vi ha gareggiato per due stagioni, è stato un evento che ha avuto una certa risonanza tra gli appassionati di formule minori. Come sempre, quando si inizia a interessarsi a una serie per la presenza di qualche pilota altisonante, ecco che salta fuori un personaggio prima sconosciuto che poi ha all'improvviso un'esplosione di popolarità: si tratta di Mads Hoe, giovane titolare di un team che gareggia anche come pilota, ormai da diversi anni.
Facciamo un piccolo passo indietro e specifichiamo cosa sia la Formula 4 danese. Essenzialmente è una categoria in cui gareggiano due tipologie di vetture, le F4 e le F5 (ex Formula Ford) che diversamente da quanto si potrebbe pensare non sono necessariamente le une superiori alle altre. Sembra che le F5 siano meno prestanti alla partenza, ma non è da escludersi che i piloti delle F5 possano battere quelli delle F4. Mads Hoe, guidando una F5, ha anche vinto il campionato 2021 con il proprio team, per poi annunciare che nel 2022 sarebbe stato presente solo come team owner e non come pilota, decisione a cui ha ripensato, dal momento che ha preso parte part-time al campionato anche come pilota. Di vetture ce ne sono mediamente 11/12, quando le cose vanno bene, e il range dei piloti che vi si possono trovare è piuttosto creativo: piloti junior che puntano ad altre categorie junior, piloti che rimarranno a gareggiare in Danimarca per anni e anni, piloti di una certa età che corrono per hobby, gente che corre per hobby senza avere una formazione motoristica... e chi più ne ha più ne metta.
Per essere più precisi, di fatto in Formula 4 danese corre un'accozzaglia di gente a caso, alcuni "veri piloti" e altri poco riconoscibili in questa definizione. Quest'anno la stagione prevedea sette eventi, il primo in maggio, l'ultimo nello scorso fine settimana, cinque di questi disputati in Danimarca, il secondo una trasferta in Svezia. Le gare per evento erano tre, che storicamente sono così strutturate: 1) griglia stilata in base alla qualifica, 2) reverse grid parziale stilata in maniera spesso incomprensibile, 3) griglia stilata sulla base della somma dei tempi aggregati delle due gare precedenti. In questa stagione hanno gareggiato alcuni piloti già visti nelle stagioni passate, oltre che molti rookie, alcuni full season e altri part time. La stagione è stata vinta da un rookie, con quattro vittorie conquistate, battendo Sebastian Gravlund, già presente in passato e vincitore di cinque gare stagionali. Ha perso il titolo per appena cinque punti, avendo saltato l'evento svedese. Nonostante abbia preso parte a soli quattro eventi su sei, Mads Hoe è riuscito a classificarsi terzo in classifica, con ben sei vittorie!
Mika Abrahams, sudafricano e uno dei pochi piloti non danesi nel campionato, che ha esordito nel secondo evento stagionale e ha conquistato in totale due vittorie, si è classificato in quarta posizione precedendo altri due rookie, Magnus Pedersen e Theodor Jensen, quest'ultimo vincitore di una gara, entrambi full time, dopodiché due piloti già visti nella serie, Frederik Stena e Peter Henriksen, il primo che ha partecipato a metà stagione, il secondo ai primi cinque eventi. La decima piazza in classifica è andata alla pilota di F5 Mille Hoe, sorella di Mads. A seguire si è classificato il debuttante tedesco Oliver Kratsch che ha guidato una F5 negli ultimi tre round del campionato, precedendo lo one-off William Wulf, già visto nelle passate stagioni e autore di una vittoria. Seguiva la part-time irlandese Alyx Coby, dopodiché Michella Rasmussen, che ha disputato tutta la stagione ottenendo come migliore risultato un quarto posto, infine cinque one-off o poco più che tali: Niels Einar Rytten, Mikkel Pedersen, Mads Riis, Aurelia Nobels (belga), Lina Sonderskov, quest'ultima F5 così come Rytten.
In passato mi è capitato di vedere alcune gare e sono rimasta molto stupita, non in positivo, da Michella Rasmussen (che ho scoperto da F1 Feeder Series essere la figlia di Peter Henriksen, non saprei come mai portino cognomi diversi, non sapendo quanti anni abbia Michella non posso escludere a priori che sia sposata e Rasmussen sia il cognome del marito). Facendo qualche ricerca, l'anno scorso, ne è uscito fuori che verosimilmente non ha mai avuto alcun tipo di formazione motoristica, e questo spiegherebbe come mai fosse essenzialmente sempre a un giro di distacco da chiunque. Quest'anno poteva avere il suo giorno di gloria, nel quarto evento della stagione, unico con quattro gare anziché tre. È accaduto che, durante il giro di formazione, il leader abbia superato la safety car, o qualcosa del genere, e che diverse vetture dietro di lui l'abbiano imitato, con una squalifica collettiva. Michella Rasmussen era tra i quattro piloti non squalificati né ritirati. Ha vinto Hoe. Secondo Rytten, un cinquantenne che corre sporadicamente al primo podio in carriera. Terzo ha chiuso Kratsch.
Mi piacerebbe rendere onore al quarto posto di costei affermando che sia riuscita a fare una gara decente, ma sembra abbia preso oltre un minuto di distacco o abbia chiuso addirittura doppiata. Preferisco quindi concentrarmi sulle cose più stylish, ovvero che stando a quanto riferito dai media sulle formule minori, visto il numero di piloti squalificati in una gara il cui risultato doveva stilare una classifica per reverse grid, siano state sorteggiate le posizioni finali della griglia. Quest'ultima frase, però, immaginatela pronunciata ad alta voce, perché qualcuno potrebbe sentirci e pensare sia un buon criterio per stilare griglie di partenza. Naturalmente non lo è, a meno che non si tratti di Formula 4 danese, il più oscuro campionato minore europeo. Anzi, no, sembra che il più oscuro sia la Formula Nordic, di cui non si trovano nemmeno i risultati completi nonostante il campionato sia finito da una decina di giorni e nonostante ci fossero solo cinque piloti. Una di questi si chiama Emma Wigroth, pare abbia ottenuto una vittoria e che si sia trattato della prima vittoria femminile nella categoria.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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