venerdì 21 ottobre 2022

La Formula 1 e gli States - il ritorno // GP USA 2000

Questo è il weekend del COTA, quindi mi sembra il momento giusto per parlare di America. La Formula 1 vintage aveva una traduzione abbastanza radicata negli Stati Uniti, tanto che negli anni '60/70 si gareggiava regolarmente a Watkins Glen. Poi, nella seconda metà degli anni '70, è stato introdotto Long Beach: due gran premi americani ogni anno, con Watkins Glen in seguito rimpiazzato da altre "belle" località tipo Detroit, Las Vegas, Dallas... con addirittura la tripletta Long Beach/ Detroit/ Las Vegas tutto nello stesso anno. E quelli di Liberty Media pensano anche di essere loro i primi a inventarsi certe trovate! Ad ogni modo gli anni '80 hanno dato un bilancio abbastanza negativo: agli americani la Formula 1 non interessava (al di là di tutto, non sono sicura fosse così negativa come cosa). Gli ultimi gran premi americani sono stati quelli di Phoenix, tra il 1989 e il 1991, circuito passato alla storia per un celebre duello tra Ayrton Senna e un giovanissimo Jean Alesi, il che di fatto è l'unica cosa positiva accaduta da quelle parti. Poi è arrivato il 2000 ed è arrivato un vero circuito, ricavato all'interno dell'ovale di Indianapolis, pronto a ospitare un rinnovato GP degli Stati Uniti. Finalmente una reunion tra la Formula 1 e gli States, destinata anche a piacere, soprattutto magari agli europei.
Non sapremo mai come sarebbe andata senza il flop del 2005 con tutti i gommati Michelin che davano forfait dopo il giro di formazione per problemi di sicurezza, ma nel 2000 non potevamo sapere niente di tutto ciò. Era appena finita la "stagione europea", peraltro nel peggiore dei modi (l'incidente di Monza) e mancavano ancora gli eventi asiatici in Giappone e Malesia.

Mika Hakkinen, terzo in griglia, aveva due punti di vantaggio su Michael Schumacher che partiva dalla pole, in mezzo ai due David Coulthard, dietro al terzetto Rubens Barrichello: storia di una giornata come tutte le altre, o almeno così sembrava. Pozzanghere, gomme da pioggia, jump start di Coulthard che si portava in testa ma veniva messo sotto indagine.
Si vedeva anche a occhio nudo la partenza anticipata, ma al momento non sembrava un problema. Schumacher inseguiva Coulthard, che si è messo a fare un'ostruzione stile Sergio Perez ad Abu Dhabi 2021 con dentro un pizzico di Lewis Hamilton nel 2016. Solo che dietro di lui non aveva Nico Rosberg che puntava al mondiale tenendo la calcolatrice in mano e non prendendosi rischi guardando al retrotreno del suo rivale.
Schumacher al momento inseguiva in classifica ed era inseguito da Hakkinen, sempre più vicino. Fossimo stati in epoca social si sarebbe parlato di tutto ciò per un decennio buono, ma per fortuna non eravamo in epoca social. Tempo qualche giro, dopo alcuni tentativi nen misurati ma falliti, ecco quello vincente: Michael Schumacher era il nuovo leader. Coulthard si è levato di mezzo per far passare Hakkinen, mentre la pista si asciugava e qualcuno optava per passare alle slick. Qualcuno rientrava, tipo Hakkinen. Qualcuno rimaneva in pista, tipo M.Schumacher. Non solo lui, a dire la verità. Su una Minardi giallo limone, un pilota argentino che rispondeva al nome di Gaston Mazzacane stava per godersi diexi minuti di popolarità, di quelli in stile "ciao nonna, guarda, sono in TV!" Hakkinen, infatti, gli è uscito dietro.


Quando un pilota di un top-team esce dai box dietro a un signor nessuno al volante di una carriola, generalmente ci sono vari tipi di scenario: 1) il signor nessuno si leva educatamente di mezzo comportandosi da doppiato pur non essendolo, guadagnandosi elogi dai fan del top-driver e insulti da parte dei fan dei suoi avversari, 2) il signor nessuno regge la posizione due secondi contati poi viene superato e cade nel dimenticatoio, 3) il signor nessuno si comporta come se ci fosse di mezzo un mondiale, prendendosi un sacco di accidenti dai fan del top-driver che lo insegue, ma o venendo elogiato dai fan degli avversari, o utilizzato come elemento per coprire di ridicolo il top-driver in questione.
Mazzacane ha optato per il punto 3, tenendosi dietro Hakkinen per cinque giri prima di rientrare ai box a cambiare gomme (si sarebbe ritirato molto tempo dopo e qualcuno dal pubblico gli avrebbe lanciato addosso una lattina di birra vuota mentre parcheggiava in mezzo al prato). Coulthard frattanto scontava lo stop and go per jump-start, cambiava gomme e precipitava nelle retrovie, condannato a una lunga risalita. Hakkinen si ritrovava secondo a primo giro di soste ultimato, ma lontano dalla Ferrari di Schumacher.
Tutto faceva pensare che dovesse accontentarsi di un secondo posto, ma non era così che dovevano andare le cose: il cedimento del motore, con tanto di fiammata, l'ha condannato al ritiro. A quel punto i fratelli Schumacher erano 1/2 ma Ralf è stato fermato da un problema tecnico e costretto al ritiro.
Superato da Barrichello, Heinz-Harald Frentzen ha dovuto difendere il terzo posto da Jacques Villeneuve. Il pilota della B.A.R. gli stava negli scarichi verso fine gara, ma è stato attardato da un comunque indolore testacoda. Ha chiuso quarto, mentre il suo compagno di squadra Ricardo Zonta era sesto dietro a Coulthard.

Michael Schumacher si è aggiuficato la gara, vincendo agevolmente nonostante un testacoda senza conseguenze nelle fasi finali, portandosi a otto punti di vantaggio in classifica nei confronti di Hakkinen e con la concreta possibilità di vincere il mondiale già a Suzuka e di riportare il titolo piloti alla Ferrari dopo ventun anni.
Sappiamo com'è andata, al giorno d'oggi, e sappiamo che Hakkinen non ha mai vinto il terzo titolo che quell'autunno 2000 stava inseguendo. La sua carriera in Formula 1 sarebbe proseguita appena per un altro anno e proprio a Indianapolis avrebbe ottenuto la sua ultima vittoria in carriera, ma questa è un'altra altra storia.
Altra storia, che però ha un suo proseguimento: a sostituirlo in McLaren è stato Kimi Raikkonen, colui che poi ha sostituito Michael Schumacher alla Ferrari alcuni anni più tardi. Svanita la possibilità del mondiale in McLaren (secondo sia nel 2003 sia nel 2005), Raikkonen ha poi vinto il titolo nel 2007 con la Ferrari, battendo entrambi i piloti della McLaren all'ultima gara. Era il 21 ottobre 2007 ed essendo oggi io 21 ottobre 2022 sono passati ben quindici anni.
La Ferrari deve ancora vincere un mondiale da allora, mentre la McLaren ha vinto il campionato piloti l'anno successivo ed è a secco da quattordici stagioni. Tutto lascia pensare che non ci sarà più uno scontro per il titolo tra McLaren e Ferrari, né il 21 ottobre né in un'altra data. Con questa osservazione vi saluto, anzi no, stiamo parlando di *scontri* tra McLaren e Ferrari per il mondiale quindi vi ricordo che anche il GP del Giappone 1990 fu disputato il 21 ottobre!

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Milly Sunshine