Siamo alla partenza del gran premio a Le Castellet, Niki Lauda è in testa seguito da James Hunt - LAUNT VIBES *____* - e dietro di loro c'è Clay Regazzoni, ma lasciamo perdere i primi ventisei, al ventisettesimo posto c'è Ertl - pilota dotato di barba e baffi piuttosto appariscenti - su una Hesketh. Ventisettesimo? Esatto: Ertl sta gareggiando abusivamente, senza essersi qualificato! Ed è partito dalla griglia, a quanto pare, e non perché abbia pagato da bere a tutti gli addetti ai lavori del posto. E l'ha fatto con un anno d'anticipo rispetto a Hans Heyer. Di fronte a un simile evento, bisogna solo acclamarlo, specie considerato che Heyer ha ufficialmente lo status di eroe per un'azione analoga.
Nelle posizioni che contano i Launt sono 1/2 e ci restano finché Lauda non si ritira per un guasto al motore, imitato pochi giri più tardi da Regazzoni: entrambe le Ferrari fuori, garahhhh falsatahhhh. Hunt si porta in testa dopo il ritiro del suo avversario e dietro di lui a giocarsi le posizioni più basse del podio sono le Tyrrell a sei ruote e la March di Ronnie Peterson, futuro pilota della Tyrrell a sei ruote. Peterson però è costretto al ritiro verso fine gara mentre anche Jody Scheckter sembra in difficoltà e perde posizioni nei confronti di varie vetture, dopo anche un mezzo contatto con la Penske di John Watson... che poi, più che mezzo contatto forse era un contatto intero.
È Patrick Depailler ad arrivare secondo sulla Tyrrell, davanti a John Watson, Carlos Pace, Mario Andretti e proprio Jody Scheckter che porta a casa un punto. Secondo statsf1.com sul podio c'è un'atmosfera tesa per via di polemiche tra Hunt e Depailler risalenti a inizio stagione. Pare che nel GP degli Stati Uniti i due abbiano avuto un incidente. Poi magari Depailler ha anche sfidato Hunt dicendogli qualcosa tipo "io fumo più di te" ed è seguita una rissa con lancio di posacenere. Questo però non lo scopriremo mai, perché nel 1976 i piloti litigavano in privato e non sui social network... il che significa che la gente comune come noi non veniva coinvolta a nessun titolo in queste vicende.
Idolo locale è Jacques Laffite: sulla Ligier numero 26, nel corso della gara, esce di pista e rimane incastrato con la monoposto in una rete. I commissari e gente random accorrono per rimetterlo in gara a spinta, in un'epoca in cui essere rimesso in gara a spinta significava squalifica se non eri un francese a bordo di un'auto francese con motore francese su suolo francese. Solo felice comunque che Laffite se la sua cavata arrivando tra gli ultimi e senza subire conseguenze, perché il suo rientro in pista è stato piuttosto pittoresco. Quindi andate pure a riferire ad Alan Jones che il testacoda su Surtees sponsorizzata da un brand di preservativi è il nulla in confronto a questa performance!
Ma Ertl? Giusta domanda, che merita una risposta esauriente. La sua gara dura solo quattro giri, quando è costretto a ritirarsi ai box. Non è ancora stato blackflaggato per la partenza abusiva, né sembra avere subito alcun genere di penalità o squalifica. L'unica differenza con Heyer è che questo non è il suo unico gran premio, altre volte lo vedremo regolarmente in griglia, anche se non sempre, visto che spesso non si qualifica. Spazia anche in altre categorie e nel 1979 alla 1000 km del Nurburgring CONDIVIDE UNA VETTURA CON HANS HEYER, poetic cinema. <3 Dopo la fine della sua carriera come pilota di Formula 1, vi rimane come contorno, dato che lavora come inviato per la TV tedesca.
La sua storia purtroppo non ha un happy ending, in quanto nel 1982 muore ad appena 33 anni durante un volo aereo privato sul quale si trova insieme a vari familiari e parenti. Insieme a lui muoiono suo cognato e sua nipote, mentre sopravvivono sua moglie e suo figlio di tre anni. Curiosità: nel 2009 è uscita su Forums Autosport la traduzione di un'intervista a Sebastian Ertl, figlio di Harald, in cui interpellato sui suoi ricordi di suo padre, narra di come una volta durante una gara di DTM invece di tifare per il padre invocasse a gran voce il nome di uno degli avversari del padre... ovvero Hans Heyer! Insomma, era destino: Heyer un poeta, Ertl solo un ghostwriter...
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