La
Mercedes ha conquistato la terza pole position consecutiva con Rosberg davanti
a Hamilton, mentre completano la top-ten Vettel, Raikkonen, Alonso, Grosjean,
Webber, Perez, Massa e Di Resta.
Eccetto
Chilton e i piloti della Caterham tutti partono con gomme medie, e Rosberg
mantiene al via la prima posizione, mentre Hamilton non ha uno spunto
particolarmente positivo e viene superato da Vettel; alle spalle di Hamilton ci
sono Raikkonen e Alonso, con lo spagnolo che sopravanza prima il finlandese e
poi il pilota della Mercedes portandosi in terza posizione. Sesto c’è Perez,
che al secondo giro verrà superato da Massa settimo dopo il via, seguono Sutil,
Grosjean e Di Resta a completare i primi dieci, mentre Webber autore di una
pessima partenza è soltanto undicesimo.
Nel primo
stint di gara Rosberg, Vettel e Alonso sono molto vicini tra loro, così come a
distanza sono piuttosto vicini anche Hamilton, Raikkonen e Massa. Dopo soltanto
sei giri di gara per il leader comunque sembra iniziare qualche problema di
gestione gomme: il tempo su cui gira è in linea con quello di Bianchi, che si
trova in ultima posizione dopo essersi appena fermato ai box per cambiare
mescola di gomme. Ma Rosberg mantiene la posizione, per il momento, mentre per
Hamilton le cose vanno peggio: tra il settimo e l’ottavo giro viene
sopravanzato prima da Raikkonen e poi da Massa.
All’ottavo
giro Webber è il primo pilota a rientrare, mentre un giro più tardi rientrano
Massa e Hulkenberg a montare le hard. Va ai box anche Sutil, che sembra avere
problemi alla vettura, e Grosjean che ha la sospensione posteriore destra
danneggiata ed è costretto al ritiro. Si fermano successivamente anche gli
altri piloti e Rosberg è in testa davanti ad Alonso, Vettel, Massa, Button (che
deve ancora fermarsi – rientrerà al 12° giro dopo essere stato superato da Raikkonen),
Raikkonen, Webber, Perez, Di Resta e Hamilton nei primi dieci.
Il 13°
giro segna la fine della leadership di Rosberg, che viene sopravanzato da
Alonso, Vettel e Massa e verrà superato anche da Raikkonen due giri più tardi.
Ricciardo frattanto supera Hamilton per la nona posizione e qualche giro più tardi
sorpassa anche Di Resta per l’ottavo posto.
Al 21°
giro Massa e Webber sono i primi a rientrare per la seconda sosta, mentre un
giro più tardi si ferma anche Alonso. Nel frattempo Van Der Garde perde una
ruota male imbullonata mentre tentava di rientrare ai box.
Alonso
e Massa nel frattempo rimontano posizioni superando alcuni piloti che ancora
non si sono fermati per la seconda sosta. Vettel si ferma ai box al 25° giro e
Raikkonen si trova in testa, davanti ad Alonso, Massa e Vettel, con quest’ultimo
distaccato di sette secondi dal brasiliano in quanto ritardare la sosta non è
stato conveniente. Un giro dopo si ferma anche Hamilton, che sembra essere in
difficoltà, in quanto si ritrova nelle retrovie a lottare con Maldonado (che in
precedenza era stato penalizzato con un drive-through per eccesso di velocità
nella pit-lane).
Raikkonen
va ai box al 27° giro e monta gomme medie, torna in pista quarto dietro a Vettel,
mentre quinto e sesto ci sono Rosberg e Webber. Il pilota della Mercedes
rientra comunque ai box poco dopo, così come Button che doveva ancora
effettuare la seconda sosta.
Al 30°
giro quando tutti hanno effettuato due soste ci sono in top-ten Alonso, Massa,
Vettel, Raikkonen, Webber, Di Resta, Hulkenberg, Perez, Rosberg e Ricciardo.
Hulkenberg si porta in sesta posizione superando Di Resta ma la sua buona
prestazione verrà rovinata in occasione del suo terzo pit-stop (circa 35° giro),
quando verrà fatto ripartire mentre sopraggiunge la Toro Rosso di Vergne. A causa
della collisione con quest’ultimo danneggerà l’ala anteriore, sarà costretto a
fermarsi per un’ulteriore sosta e verrà inoltre penalizzato con uno stop and
go.
Al 33°
giro Raikkonen supera Vettel, mentre per i piloti di testa sta per iniziare il
terzo giro di pit-stop: rientrano Alonso e Massa al 37° giro, in cui rientra
anche Webber: tutti e tre montano le gomme medie. Dopo essere tornato in pista
Alonso impiega due giri prima di superare Raikkonen, che è su una strategia di
soltanto tre pit-stop, mentre i piloti di Ferrari e Redbull si fermeranno
quattro volte. Vettel rientra per la penultima sosta al 40° giro, mentre sei
giri più tardi, quando mancano venti giri al termine della gara, Raikkonen
effettua la terza e ultima sosta tornando in pista terzo a 11 secondi da Massa.
Alonso
anticipa la quarta sosta al 50° giro quando subisce una leggera foratura alla
posteriore destra, entra appena in tempo per evitare danni maggiori,
diversamente da quanto era successo a Vergne rientrato ai box con una gomma
spiattellata dopo essere passato sopra a un detrito (successivamente il
francese si ritirerà a una dozzina di giri dal termine).
Un giro
più tardi si ferma Webber mentre al 52° si ferma Massa. A questo punto i primi
cinque sono: Alonso, Raikkonen, Massa, Vettel e Webber, con un gap
significativo tra l’uno e l’altro. Rosberg si trova in sesta posizione
tallonato da Di Resta, mentre va peggio a Hamilton, che ha dovuto fermarsi
quattro volte (proprio come le due Ferrari e le due Redbull) ma la scelta non
ha comunque pagato, dal momento che a 12 giri dal termine si ritrova
addirittura doppiato.
In ottava
e nona posizione seguono Button e Perez (ai due viene ordinato di mantenere le
posizioni al fine di evitare di consumare troppo le gomme – si sono fermati “soltanto”
tre volte), mentre decimo c’è Ricciardo con l’unica Toro Rosso ancora in gara.
La fase
conclusiva della gara vede Massa prima guadagnare nei confronti di Raikkonen
(da circa 15 secondi di gap si era portato a 9), mentre successivamente è
costretto a frenare il suo inseguimento a causa delle gomme che ormai stanno
raggiungendo il degrado. Visto il sostanzioso vantaggio nei confronti di Vettel
riesce comunque a conservare senza problemi la terza posizione fino al
traguardo.
Al
termine del 66° giro Alonso vince quindi dopo essere partito dalla quinta
posizione, è il primo pilota a riuscirci da quando il circuito di Montmelò
venne inserito nel calendario dal 1991 (eccetto l’edizione del 1996, in cui
vinse Schumacher partendo dalla seconda fila, avevano vinto soltanto piloti
partiti in prima fila), e si porta in terza posizione nella classifica piloti,
in cui il leader è ancora Vettel davanti a Raikkonen.
Il risultato
I top
La
Ferrari è stata indubbiamente al top, così come i suoi piloti, che hanno
guadagnato numerose posizioni rispetto a quella di partenza: Alonso da quinto a
primo, Massa da nono a terzo.
È stata
sicuramente ottima anche la gara di Raikkonen che, ancora una volta, grazie a
un minore consumo delle gomme, è riuscito a ottenere un brillante risultato
nonostante una partenza un po’ incolore.
Va citato
indubbiamente anche il weekend di Ricciardo che ancora una volta ha portato la
Toro Rosso a punti.
I flop
La Mercedes
e Hamilton sono ottimi candidati per il ruolo di flop della gara: sì, hanno
avuto problemi per il degrado delle gomme, questo è vero, ma è da rimarcare per
l’ennesima volta come queste gomme, per quanto disprezzabili, sono uguali per
tutti ma c’è chi riesce a farle durare (come Raikkonen) e chi no, oppure chi non
riesce a farle durare ma vince (Alonso) o sale sul podio (Massa) utilizzando
una strategia ottimale. Non sono stati il flop assoluto, ma una menzione se la
sono guadagnata ampiamente, così come alla Sauber che con l’incidente nella
pit-lane hanno rovinato la gara di Hulkenberg.
In Mercedes
e Sauber comunque, in qualità di flop “innocui” si salvano dal diventare il
flop assoluto in quanto questo premio spetta a Van Der Garde e alla Caterham:
invece di avere l’accortezza di fermarsi in una via di fuga, dopo essersi
ritrovato con una ruota male imbullonata, il pilota è stato chiamato ai box
facendo un giro intero con una ruota fissata male... naturalmente in questo
giro si è staccata e avrebbe potuto causare gravi danni se non fosse stata
schivata da chi sopraggiungeva.
Mazzoni for the win...
È da
notare come, dopo una breve interruzione pubblicitaria intorno al 20° giro di
gara, la linea sia tornata con Mazzoni (credo fosse lui, almeno) che
borbottava, probabilmente credendo di essere ancora fuori onda, “ma che succede?”.
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