martedì 7 febbraio 2012

Indycar 2008: #3 Twin Ring Motegi (IRL) & #3 Long Beach (ex Champ Car)

[REVIEW INDYCAR 2008]

Prima del campionato 2008 la Champ Car è stata acquisita dalla Indycar Racing League, dando vita a un unico campionato. Per quanto riguarda il terzo appuntamento stagionale, nel weekend del 20 aprile, però, è rimasta la data di Long Beach della Champ Car, dove si svolge quella che è l’ultima gara della storia a svolgersi col regolamento della Champ Car (compreso il fatto che la gara si svolgerà a tempo e non per numero di giri). Nello stesso weekend, però, era fissato anche l’appuntamento giapponese della IRL. Conclusione: due gran premi in un solo weekend, i team che erano nella IRL nel 2007 sull’ovale di Motegi, i team della Champ Car 2007 sul circuito cittadino di Long Beach.

MOTEGI (ovale, 200 giri)
Tutto inizia col diluvio universale, che fa sì che la gara venga posticipata di ben 24 ore.  Le condizioni meteo il giorno successivo sono buone e questo permette che la Indy Japan 300 possa avere luogo.

Griglia di partenza: Castroneves, Dixon, Kanaan, Andretti, Wheldon, Patrick, Carpenter, Foyt, Mutoh, Hunter-Reay, Rice, Manning, Meira, Howard, Briscoe, Bell, Roth, Yasukawa.

VIA: mentre Castroneves mantiene la prima posizione, Andretti finisce in testacoda e va a sbattere, provocando il primo ingresso della safety-car, che rimane fino alla fine del settimo giro. Al restart Castroneves rimane in testa, seguito da Dixon, mentre poco dopo Wheldon supera Kanaan (dalla cui vettura usciva del fumo durante il giro di formazione) per la terza posizione. Si prosegue in regime di verde, con Castroneves, Dixon, Wheldon, Kanaan e Danica in top5, fino al 48° giro, quando alcune vetture erano già rientrate ai box. La ragione della seconda caution è un incidente di Mutoh e un altro incidente di Roth. Chi ancora non era rientrato ai box si ferma durante la neutralizzazione. La top-ten, in attesa del restart, è: Castroneves, Briscoe, Dixon, Wheldon, Kanaan, Bell, Manning, Danica, Carpenter e Hunter-Reay.
Il restart è al 57° giro, e subito dopo Dixon riesce a risalire in seconda posizione, mentre successivamente anche Wheldon supererà Briscoe, così come Kanaan intorno al 75° giro.
Tutto procede senza colpi di scena finché al 91° giro Meira finisce a muro; un paio di giri più tardi quando la pit-lane viene aperta tutti rientrano ai box e nella pit-lane c’è un po’ di confusione. Chi ci guadagna è Dixon che si ritrova in testa al restart quando ci si avvicina a metà gara, con la top5 completata da Castroneves, Kanaan, Wheldon e Danica. Briscoe successivamente risalirà in quinta posizione superando la Patrick. Intorno al 130° giro, inoltre, Kanaan perderà due posizioni, venendo sopravanzato da Wheldon e Briscoe.
Al 142° Yasakawa si ritira per un problema ai freni rimanendo fermo sulla pista: caution. Di nuovo i pit-stop avvengono in regime di giallo, Dixon torna in pista in prima posizione, davanti a Briscoe, Kanaan, Wheldon e Danica in top5, seguono Carpenter, Castroneves, Manning, Bell e Hunter-Reay a pieni giri, quando la gara riparte al 151° giro. Danica perde alcune posizioni al restart, mentre Briscoe verrà successivamente superato sia da Kanaan sia da Wheldon. A trenta giri dalla fine in top5 ci sono Dixon, Kanaan, Wheldon, Briscoe e Hunter-Reay, che ha appena superato Carpenter.
Dal momento che la gara procede senza incidenti nelle fasi conclusive appare chiaro che molto dipenderà da chi riuscirà a evitare di fermarsi per un ultimo pit-stop e riuscirà a proseguire fino alla fine.
Hunter-Reay, a 11 giri dalla fine, è il primo a doversi fermare ai box dopo essere risalito fino alla quarta posizione, si fermano pochi giri dopo anche Bell, Manning e Carpenter, con solo sei vetture che rimangono a pieni giri. A 5 giri dal termine Dixon rientra ai box lasciando al leadership al compagno di squadra Wheldon, che però rientra un giro dopo, seguito da Kanaan.
Castroneves è in testa quando mancano quattro giri al termine, venendo superato un giro più tardi dalla Patrick, che aveva risparmiato carburante nei giri subito dopo il restart. Sono gli unici due che non si sono fermati, mentre completano la top5 Dixon, Wheldon e Kanaan.
Dopo tre giri le telecamere vanno a inquadrare la madre di Danica che urla come una gallina. O.O Come se non bastasse vanno immediatamente a intervistarla... Per favore, qualcuno le dia un calmante.
Danica arriva in victory lane e piange come una fontana, dimostrando per la prima volta di non essere un cyborg. È imbarazzante comunque il fatto che le mettano il microfono davanti alla bocca mentre sta gemendo.

Risultato
1  7  Danica Patrick  Andretti Green Racing  200  1:51:02.6739 
2  3  Hélio Castroneves  Penske Racing  200  +5.8594 
3  9  Scott Dixon  Target Chip Ganassi  200  +10.0559 
4  10  Dan Wheldon  Target Chip Ganassi  200  +13.1116
5  11  Tony Kanaan  Andretti Green Racing  200  +16.0731
6  20  Ed Carpenter  Vision Racing  200  +16.2872 
7  17  Ryan Hunter-Reay (R)  Rahal Letterman Racing  200  +17.5193 
8  14  Darren Manning  A.J. Foyt Enterprises  199  +1 Lap
9  6  Ryan Briscoe  Penske Racing  199  +1 Lap
10  23  Townsend Bell  Dreyer & Reinbold Racing  199  +1 Lap 
11  27  Hideki Mutoh (R)  Andretti Green Racing  199  +1 Lap
12  15  Buddy Rice  Dreyer & Reinbold Racing  198  +2 Laps
13  24  Jay Howard  Roth Racing  192  +8 Laps 
14  77  Roger Yasukawa  CURB/Agajanian/Beck Motorsports  134  Brakes
15  2  A.J. Foyt IV  Vision Racing  103  Accident
16  4  Vitor Meira  Panther Racing  92  Accident
17  25  Marty Roth  Roth Racing  44  Accident
18  26  Marco Andretti  Andretti Green Racing  0  Collision

LONG BEACH (circuito cittadino, 1 ora e 45)
Sono passate meno di 24 ore dalla gara di Motegi e, dall’altra parte del mondo, gareggiano i team che nel 2007 erano in Champ Car. Se avete sentito la mancanza di Bernoldi, è il momento giusto per ammirare la sua presenza. E non è tutto: ci sono anche Montagny, Pizzonia e Moreno!

Griglia di partenza: Wilson, Tagliani, Perera, Power, Tracy, Montagny, Philippe, Bernoldi, Rahal, Dominguez, Junqueira, Servia, Vasser, Viso, Pizzonia, Figge, Moreno, Martinez, Moraes, Annala.

VIA: si parte da fermi come nella Champ Car, giusto il tempo che si spengano i semafori e Power supera tutti portandosi in testa, mentre Servia rimane fermo ed entra la safety-car. Al restart Power tiene la prima posizione davanti a Wilson e Tagliani, mentre dietro di loro ci sono Tracy e Perera, con quest’ultimo che un giro più tardi finisce in una via di fuga durante un tentativo di sorpasso su Tracy, approfittando di un errore di quest’ultimo che ha danneggiato la vettura ed è costretto a rientrare ai box.
Dopo circa dieci minuti di gara Moraes va a sbattere contro il muro: seconda caution. Nel frattempo viene intervistato Castroneves, tornato dal Giappone appositamente per assistere al GP di Long Beach. Al restart tutto procede regolarmente, ma dopo qualche giro ci sono problemi per Wilson, che è costretto al ritiro parcheggiando in una via di fuga. Top-5 al momento: Power, Tagliani, Perera, Montagny, Rahal.
Dopo 40 minuti di gara Pizzonia ha un problema ai box, mentre poco dopo si ritira Philippe. Tra i piloti di testa Power era l’unico a non essersi ancora fermato per il pit-stop quando entra in pista la safety-car.
Power, Tagliani, Montagny, Rahal, Bernodi, Junquera, Viso, Servia, Moreno e Vasser sono in top-ten quando la gara riparte e mancano 58 minuti alla scadenza del tempo.
Diversi giri dopo c’è n contatto tra Montagny e Rahal che manda quest’ultimo in testacoda: perde diverse posizioni, mentre per il francese sembrano non esserci conseguenze.
Quando manca mezz’ora al termine, ovvero a circa una sessantina di giri di gara, c’è il secondo giro di pit-stop, dopo il quale Power si ritrova ancora in testa mentre Tagliani, uscito dai box dietro a Montagny(?), lo supera tornando secondo. Successivamente però Montagny  si riprende il secondo posto. Tagliani perde terreno, in seguito, ritrovandosi Perera e Bernoldi negli scarichi (verrà superato da entrambi e anche da altre due vetture nei giri conclusivi).
In cabina di commento frattanto arriva Danica che raggiunge i telecronisti. Stando a quanto dice, è scesa da una ventina di minuti dall’aereo proveniente dal Giappone.
Power vince e, proprio mentre lui taglia il traguardo, Rahal finisce a muro. Per Power, già vincitore di due gare in Champ Car nel 2007, si tratta della terza vittoria in carriera, la prima valida per il campionato di Indycar.

Risultato
1  8  Will Power  KV Racing Technology  83  1:45:25.415
2  7  Franck Montagny (R)  Forsythe/Pettit Racing  83  +5.094
3  96  Mario Domínguez  Pacific Coast Motorsports  83  +15.516
4  36  Enrique Bernoldi (R)  Conquest Racing  83  +25.677
5  5  Oriol Servià  KV Racing Technology  83  +26.276
6  34  Franck Perera (R)  Conquest Racing  83  +28.067
7  15  Alex Tagliani  Walker Racing  83  +36.518 
8  37  David Martínez (R)  Forsythe/Pettit Racing  83  +37.127
9  33  Ernesto Viso (R)  HVM Racing  83  +44.944 
10  12  Jimmy Vasser  KV Racing Technology  83  +48.635
11  3  Paul Tracy  Forsythe/Pettit Racing  83  +55.956
12  18  Bruno Junqueira  Dale Coyne Racing  83  +1:07.553
13  06  Graham Rahal  Newman/Haas/Lanigan Racing  82  +1 Lap
14  29  Alex Figge  Pacific Coast Motorsports  82  +1 Lap 
15  4  Nelson Philippe  HVM Racing  80  +3 Laps
16  9  Antônio Pizzonia (R)  Rocketsports  80  +3 Laps
17  14  Roberto Moreno  HVM Racing  63  Mechanical
18  10  Annala (R)  Rocketsports  42  Mechanical
19  02  Justin Wilson  Newman/Haas/Lanigan Racing  12  Engine
20  19  Mario Moraes (R)  Dale Coyne Racing  5  Accident

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine