[REVIEW INDYCAR 2008]
Prima del campionato 2008 la Champ Car è stata acquisita dalla Indycar Racing League, dando vita a un unico campionato. Per quanto riguarda il terzo appuntamento stagionale, nel weekend del 20 aprile, però, è rimasta la data di Long Beach della Champ Car, dove si svolge quella che è l’ultima gara della storia a svolgersi col regolamento della Champ Car (compreso il fatto che la gara si svolgerà a tempo e non per numero di giri). Nello stesso weekend, però, era fissato anche l’appuntamento giapponese della IRL. Conclusione: due gran premi in un solo weekend, i team che erano nella IRL nel 2007 sull’ovale di Motegi, i team della Champ Car 2007 sul circuito cittadino di Long Beach.
Prima del campionato 2008 la Champ Car è stata acquisita dalla Indycar Racing League, dando vita a un unico campionato. Per quanto riguarda il terzo appuntamento stagionale, nel weekend del 20 aprile, però, è rimasta la data di Long Beach della Champ Car, dove si svolge quella che è l’ultima gara della storia a svolgersi col regolamento della Champ Car (compreso il fatto che la gara si svolgerà a tempo e non per numero di giri). Nello stesso weekend, però, era fissato anche l’appuntamento giapponese della IRL. Conclusione: due gran premi in un solo weekend, i team che erano nella IRL nel 2007 sull’ovale di Motegi, i team della Champ Car 2007 sul circuito cittadino di Long Beach.
MOTEGI
(ovale, 200 giri)
Tutto inizia col diluvio universale, che fa sì che la
gara venga posticipata di ben 24 ore. Le
condizioni meteo il giorno successivo sono buone e questo permette che la Indy
Japan 300 possa avere luogo.
Griglia di
partenza: Castroneves, Dixon, Kanaan, Andretti, Wheldon, Patrick,
Carpenter, Foyt, Mutoh, Hunter-Reay, Rice, Manning, Meira, Howard, Briscoe,
Bell, Roth, Yasukawa.
VIA: mentre
Castroneves mantiene la prima posizione, Andretti finisce in testacoda e va a
sbattere, provocando il primo ingresso della safety-car, che rimane fino alla
fine del settimo giro. Al restart Castroneves rimane in testa, seguito da
Dixon, mentre poco dopo Wheldon supera Kanaan (dalla cui vettura usciva del
fumo durante il giro di formazione) per la terza posizione. Si prosegue in
regime di verde, con Castroneves, Dixon, Wheldon, Kanaan e Danica in top5, fino
al 48° giro, quando alcune vetture erano già rientrate ai box. La ragione della
seconda caution è un incidente di Mutoh e un altro incidente di Roth. Chi
ancora non era rientrato ai box si ferma durante la neutralizzazione. La
top-ten, in attesa del restart, è: Castroneves, Briscoe, Dixon, Wheldon,
Kanaan, Bell, Manning, Danica, Carpenter e Hunter-Reay.
Il restart è al 57° giro, e subito dopo Dixon riesce a
risalire in seconda posizione, mentre successivamente anche Wheldon supererà
Briscoe, così come Kanaan intorno al 75° giro.
Tutto procede senza colpi di scena finché al 91° giro
Meira finisce a muro; un paio di giri più tardi quando la pit-lane viene aperta
tutti rientrano ai box e nella pit-lane c’è un po’ di confusione. Chi ci
guadagna è Dixon che si ritrova in testa al restart quando ci si avvicina a
metà gara, con la top5 completata da Castroneves, Kanaan, Wheldon e Danica.
Briscoe successivamente risalirà in quinta posizione superando la Patrick.
Intorno al 130° giro, inoltre, Kanaan perderà due posizioni, venendo
sopravanzato da Wheldon e Briscoe.
Al 142° Yasakawa si ritira per un problema ai freni
rimanendo fermo sulla pista: caution. Di nuovo i pit-stop avvengono in regime
di giallo, Dixon torna in pista in prima posizione, davanti a Briscoe, Kanaan,
Wheldon e Danica in top5, seguono Carpenter, Castroneves, Manning, Bell e
Hunter-Reay a pieni giri, quando la gara riparte al 151° giro. Danica perde
alcune posizioni al restart, mentre Briscoe verrà successivamente superato sia
da Kanaan sia da Wheldon. A trenta giri dalla fine in top5 ci sono Dixon,
Kanaan, Wheldon, Briscoe e Hunter-Reay, che ha appena superato Carpenter.
Dal momento che la gara procede senza incidenti nelle
fasi conclusive appare chiaro che molto dipenderà da chi riuscirà a evitare di
fermarsi per un ultimo pit-stop e riuscirà a proseguire fino alla fine.
Hunter-Reay, a 11 giri dalla fine, è il primo a doversi
fermare ai box dopo essere risalito fino alla quarta posizione, si fermano
pochi giri dopo anche Bell, Manning e Carpenter, con solo sei vetture che
rimangono a pieni giri. A 5 giri dal termine Dixon rientra ai box lasciando al
leadership al compagno di squadra Wheldon, che però rientra un giro dopo,
seguito da Kanaan.
Castroneves è in testa quando mancano quattro giri al
termine, venendo superato un giro più tardi dalla Patrick, che aveva
risparmiato carburante nei giri subito dopo il restart. Sono gli unici due che
non si sono fermati, mentre completano la top5 Dixon, Wheldon e Kanaan.
Dopo tre giri le telecamere vanno a inquadrare la madre
di Danica che urla come una gallina. O.O Come se non bastasse vanno
immediatamente a intervistarla... Per favore, qualcuno le dia un calmante.
Danica arriva in victory lane e piange come una fontana,
dimostrando per la prima volta di non essere un cyborg. È imbarazzante comunque
il fatto che le mettano il microfono davanti alla bocca mentre sta gemendo.
Risultato
1 7 Danica Patrick Andretti Green Racing 200
1:51:02.6739
2 3 Hélio Castroneves Penske Racing
200 +5.8594
3 9 Scott Dixon
Target Chip Ganassi 200 +10.0559
4 10 Dan Wheldon
Target Chip Ganassi 200 +13.1116
5 11 Tony Kanaan
Andretti Green Racing 200 +16.0731
6 20 Ed Carpenter
Vision Racing 200 +16.2872
7 17 Ryan Hunter-Reay (R) Rahal Letterman Racing 200
+17.5193
8 14 Darren Manning A.J. Foyt Enterprises 199 +1
Lap
9 6 Ryan Briscoe Penske Racing
199 +1 Lap
10 23 Townsend Bell
Dreyer & Reinbold Racing
199 +1 Lap
11 27 Hideki Mutoh (R) Andretti Green Racing 199 +1
Lap
12 15 Buddy Rice
Dreyer & Reinbold Racing
198 +2 Laps
13 24 Jay Howard
Roth Racing 192 +8 Laps
14 77 Roger Yasukawa CURB/Agajanian/Beck Motorsports 134 Brakes
15 2 A.J. Foyt IV
Vision Racing 103 Accident
16 4 Vitor Meira
Panther Racing 92 Accident
17 25 Marty Roth
Roth Racing 44 Accident
18 26 Marco Andretti Andretti Green Racing 0
Collision
LONG BEACH
(circuito cittadino, 1 ora e 45)
Sono passate meno di 24 ore dalla gara di Motegi e, dall’altra
parte del mondo, gareggiano i team che nel 2007 erano in Champ Car. Se avete
sentito la mancanza di Bernoldi, è il momento giusto per ammirare la sua
presenza. E non è tutto: ci sono anche Montagny, Pizzonia e Moreno!
Griglia di
partenza: Wilson, Tagliani, Perera, Power, Tracy, Montagny, Philippe, Bernoldi,
Rahal, Dominguez, Junqueira, Servia, Vasser, Viso, Pizzonia, Figge, Moreno,
Martinez, Moraes, Annala.
VIA: si parte
da fermi come nella Champ Car, giusto il tempo che si spengano i semafori e
Power supera tutti portandosi in testa, mentre Servia rimane fermo ed entra la
safety-car. Al restart Power tiene la prima posizione davanti a Wilson e
Tagliani, mentre dietro di loro ci sono Tracy e Perera, con quest’ultimo che un
giro più tardi finisce in una via di fuga durante un tentativo di sorpasso su
Tracy, approfittando di un errore di quest’ultimo che ha danneggiato la vettura
ed è costretto a rientrare ai box.
Dopo circa dieci minuti di gara Moraes va a sbattere contro
il muro: seconda caution. Nel frattempo viene intervistato Castroneves, tornato
dal Giappone appositamente per assistere al GP di Long Beach. Al restart tutto
procede regolarmente, ma dopo qualche giro ci sono problemi per Wilson, che è
costretto al ritiro parcheggiando in una via di fuga. Top-5 al momento: Power,
Tagliani, Perera, Montagny, Rahal.
Dopo 40 minuti di gara Pizzonia ha un problema ai box, mentre
poco dopo si ritira Philippe. Tra i piloti di testa Power era l’unico a non
essersi ancora fermato per il pit-stop quando entra in pista la safety-car.
Power, Tagliani, Montagny, Rahal, Bernodi, Junquera,
Viso, Servia, Moreno e Vasser sono in top-ten quando la gara riparte e mancano
58 minuti alla scadenza del tempo.
Diversi giri dopo c’è n contatto tra Montagny e Rahal che
manda quest’ultimo in testacoda: perde diverse posizioni, mentre per il
francese sembrano non esserci conseguenze.
Quando manca mezz’ora al termine, ovvero a circa una
sessantina di giri di gara, c’è il secondo giro di pit-stop, dopo il quale
Power si ritrova ancora in testa mentre Tagliani, uscito dai box dietro a
Montagny(?), lo supera tornando secondo. Successivamente però Montagny si riprende il secondo posto. Tagliani perde
terreno, in seguito, ritrovandosi Perera e Bernoldi negli scarichi (verrà
superato da entrambi e anche da altre due vetture nei giri conclusivi).
In cabina di commento frattanto arriva Danica che
raggiunge i telecronisti. Stando a quanto dice, è scesa da una ventina di minuti
dall’aereo proveniente dal Giappone.
Power vince e, proprio mentre lui taglia il traguardo,
Rahal finisce a muro. Per Power, già vincitore di due gare in Champ Car nel
2007, si tratta della terza vittoria in carriera, la prima valida per il
campionato di Indycar.
Risultato
1 8 Will Power
KV Racing Technology 83 1:45:25.415
2 7 Franck Montagny (R) Forsythe/Pettit Racing 83
+5.094
3 96 Mario Domínguez Pacific Coast Motorsports 83
+15.516
4 36 Enrique Bernoldi (R) Conquest Racing 83
+25.677
5 5 Oriol Servià
KV Racing Technology 83 +26.276
6 34 Franck Perera (R) Conquest Racing 83
+28.067
7 15 Alex Tagliani
Walker Racing 83 +36.518
8 37 David Martínez (R) Forsythe/Pettit Racing 83
+37.127
9 33 Ernesto Viso (R) HVM Racing
83 +44.944
10 12 Jimmy Vasser
KV Racing Technology 83 +48.635
11 3 Paul Tracy
Forsythe/Pettit Racing 83 +55.956
12 18 Bruno Junqueira Dale Coyne Racing 83
+1:07.553
13 06 Graham Rahal
Newman/Haas/Lanigan Racing
82 +1 Lap
14 29 Alex Figge
Pacific Coast Motorsports 82 +1 Lap
15 4 Nelson Philippe HVM Racing
80 +3 Laps
16 9 Antônio Pizzonia (R) Rocketsports
80 +3 Laps
17 14 Roberto Moreno HVM Racing
63 Mechanical
18 10 Annala (R)
Rocketsports 42 Mechanical
19 02 Justin Wilson
Newman/Haas/Lanigan Racing
12 Engine
20 19 Mario Moraes (R) Dale Coyne Racing 5
Accident
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