giovedì 17 marzo 2022

Narrazioni franco-britanniche // GP Francia e Gran Bretagna 1985

Carissimi baffi all'ingiù da boscaiolo errante futuro padre di principe, oggi parliamo del Gran Premio di Francia 1985, che si è svolto poco prima di metà stagione in quella location tanto amata dagli appassionati di motori che è Le Castellet. Rosberg è in prima fila accanto a Senna e i due mantengono le posizioni al via, mentre dietro di loro si installano Piquet, Alboreto e De Angelis. Nel corso di pochi giri, comunque, il destino di questi tre è destinato ad essere molto diverso: mentre Piquet si mette negli scarichi di Senna, Alboreto si ritira per la rottura del motore, mentre De Angelis si vede inseguito da vicino dalle McLaren di Lauda e Prost. Dopo qualche giro anche il destino dei piloti rimasti è ben diverso: mentre Piquet supera Senna portandosi secondo, De Angelis si vede sopravanzare da entrambe le McLaren.

Anche il destino dei due Brazilian Bros (non credo che sarebbero felici di essere definiti in questi termini, ma nevermind) non può essere più diverso, dopo il sorpasso di Piquet: mentre il pilota della Brabham nel corso di pochi giri raggiunge e supera Sexy Baffo portandosi in testa, il pilota della Lotus è invece costretto a rientrare ai box per un problema alla propria vettura. Viene anche rimandato in pista, ma è a debita distanza da tutto e da tutti e doppiato. La sua gara si concluderà anzitempo per la rottura del motore, perché siamo nei mid-80s e tanti ritiri per la rottura o del motore o di qualche componente che si sacrifica per lui è un must. Qualcuno riesce anche a farlo con classe, nella prima parte di gara, ed è Laffite: la Ligier abbandonata è messa in modo da sfoggiare il suo retrotreno e di conseguenza lo sponsor Candy sull'ala posteriore.


La gara prosegue fino oltre metà con queste posizioni: Piquet/ Rosberg/ Lauda/ Prost, poi Lauda saluta tutti dopo essere stato salutato dalla propria monoposto. Prost risale quindi in terza posizione, con De Angelis, Surer e Johansson che completano al momento la zona punti. Il pilota della Brabham (sì, Surer guida la Brabham adesso, anche se io continuo ad associarlo alla Arrows) si ferma ai box per cambiare gomme e esce dalla zona punti, mentre anche Rosberg effettua una sosta e, su gomme nuove, torna in pista quarto alle spalle di De Angelis. Appena De Angelis lo vede magari pensa "aaaawwww, che bello avere il mio best friend forever qui con me", ma il suo best friend forever lo supera ed eccolo al terzo posto, obiettivo minimo per procacciarsi una bottiglia di champagne che allieta sempre la giornata del pilota finlandese medio. Prost, nel frattempo, davanti agita la baguette all'indirizzo di Piquet.

Chiariamo un concetto: Piquet ha un vantaggio abbondante nei confronti di Prost, ma il pilota di casa si sta avvicinando like a boss, da 20+ secondi di gap, adesso è sceso sui 10 secondi. Niente da fare, però: un problema sulla sua vettura lo costringe a rallentare e Piquet si invola senza problemi verso la vittoria. "Qui a casa loro!!!11!!11!!" Anche Rosberg da parte sua si ricorda di essere a casa di Prost e decide di andarlo a prendere e di superarlo all'ultimo giro, mentre la vettura di De Angelis, ricordandosi di avere dietro una Ferrari, inizia a dare segni di malfunzionamento. Johansson strappa quindi la posizione praticamente sulla linea del traguardo, relegandolo al quinto posto, mentre seguono le Renault ultime due vetture a pieni giri. Tambay è davanti a Warwick ed è quindi l'ex idolo dei ferraristi a conquistare l'ultimo punto disponibile.

Il successivo evento si svolge a Silverstone e vede Rosberg partire di nuovo dalla pole position, stavolta accanto a Piquet. Piquet tuttavia perde diverse posizioni, mentre Rosberg si installa al secondo posto dopo che Senna parte like a boss e si porta in testa alla gara. Sexy Baffo rimane per indicativamente un quarto di gara al secondo posto, ma poi la gara sua sia quella del compagno di squadra Mansell, che si trova in bassa zona punti, finisce anzitempo a causa di noie meccaniche. Anzi, nel momento del ritiro Rosberg era terzo, essendo stato superato da Prost. Dopo il suo ritiro sale in terza posizione Lauda a debita distanza sull'altra McLaren, mentre quarto è De Cesaris. Il pilota della Ligier, tuttavia, si ritira per un guasto mettendo in mostra il posteriore con il logo Candy della sua monoposto, mentre anche la gara di Lauda non arriva fino alla fine, anche lui vittima di problemi tecnici.


A questo punto vi consiglio vivamente di aprirvi una lattina di Coca Cola e di mettervi comodi, perché ci avviciniamo a fine gara e nello specifico a un duello Prosenna. Prost supera Senna, quando ecco che i due arrivano a ridosso di Lauda, che sta venendo lasciato a piedi in quel momento stesso dalla propria vettura. Si ritrova in mezzo e ironia della sorte si ritrova più in mezzo proprio al suo stesso compagno di squadra. Senna riesce quindi a riprendersi la prima posizione. La sua vettura però non ci sta, gli dice "la gara non è ancora finita, ma per me lo è" e lo costringe al ritiro. Prost rimane quindi forever alone in testa alla gara, con Alboreto in seconda posizione in una gara che per la Ferrari non era iniziata particolarmente bene, con Johansson incidentato al via in un pile-up con Tambay e un paio di backmarker (l'Osella di Ghinzani e la RAM di Alliot).

La direzione gara espone per errore la bandiera a scacchi con un giro d'anticipo e quindi il gran premio dura un giro di meno di quanto previsto, con grande soddisfazione di Laffite che, completato quello che doveva essere il penultimo giro secondo i piani originari, rimane senza benzina e si ferma. L'errore di cui sopra fa sì che conservi il terzo posto, ma è lontano dal podio e non arriva per tempo, perché evidentemente o non è un triatleta come Button oppure perché decide di non correre per andare a raggiungere il podio. La zona punti viene completata da Piquet, Warwick e Surer, nessuno dei quali, così come tutti gli altri piloti presenti in pista, ha deciso di scarrozzare Laffite, perché effettivamente siamo nei mid-80s e i piloti ritirati sul podio non ci vanno a piedi. Oppure, in alternativa, Laffite non si fida di nessuno di costoro e decide di difendere la propria incolumità: retroscena che non sapremo mai.

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Milly Sunshine