venerdì 25 marzo 2022

Elogio al telespettatore occasionale che guarda i gran premi al bar evocando i nomi di Villeneuve e Arnoux

Sono le 20.00 di sabato, sono passate tre ore da quando Charles Leclerc ha ottenuto la pole position al volante di una Ferrari e sta iniziando un'edizione del TG1. Questa edizione del TG1 contiene una notizia di sport, ma non riguarda il GP del Bahrein. Poi c'è il telegiornale di mezzanotte, quello in forma ridotta. Anche qui c'è una notizia di sport, ma non si parla del GP del Bahrein. Nemmeno nel telegiornale delle 13.30 della domenica si parla del GP del Bahrein, il giorno stesso in cui una Ferrari sta per scattare dalla pole position. Solo la sera, dopo che la Ferrari ha fatto doppietta, si parla di Formula 1 al TG1 delle 20.00, con un servizio pressoché celebrativo sul fatto che Leclerc sia uscito vincente da un duello con Verstappen e che poi Sainz sia arrivato secondo. Per il resto non viene detto nulla, non si parla nemmeno del fatto che Verstappen si sia ritirato a pochi giri dalla fine. Non so se mi spiego, ma era un potenziale candidato alla vittoria e un quasi sicuro candidato al podio. Per come l'ha raccontato il telegiornale, poteva anche essere improvvisamente sparito nel nulla nel corso della gara.

Ovviamente posso parlare solo di telegiornali che ho visto, non di quelli delle altre reti, ma senza ombra di dubbio noto una grossa differenza rispetto a qualche anno fa. In passato almeno nei giorni dei gran premi, durante i telegiornali si parlava di Formula 1, venivano fatti servizi che riassumevano almeno gli eventi salienti, anche quando non riguardavano la Ferrari. Questo trend mi pare giorno dopo giorno sempre più in inversione di tendenza e mi viene da pensare che al giorno d'oggi una persona potrebbe vivere in Italia e guardare il telegiornale con regolarità senza avere la benché minima idea dell'esistenza della Formula 1 stessa. Questo a mio parere porta verso un'inevitabile conseguenza, insieme ad altri fattori, come il fatto che in un anno vengano trasmessi in diretta appena cinque gran premi su un canale gratuito, che rimane tuttavia pur sempre un canale decisamente più di nicchia rispetto a Rai o Mediaset: sta scomparendo, neanche troppo lentamente, la figura del telespettatore occasionale (così come scompare in altre nazioni dove sono messi come noi in termini di dirette).

Il telespettatore occasionale, di per sé, può apparire tutt'altro che fondamentale per la "conservazione" di un fanbase, ma di fatto non è così. Basta pensare a quanti tifosi accaniti sono diventati tali perché parenti, amici o partner di telespettatori occasionali, oppure perché andavano al bar dove c'era gente che guardava il gran premio in TV (o molto più probabilmente faceva altro mentre la TV era accesa). Certo, c'erano i suoi lati negativi, ma anche tanti lati positivi che al giorno d'oggi non esistono più, oppure sono molto più difficili da rivivere. Seguire le gare alla televisione sarà anche "vintage" e non adatto alle nuove generazioni(?), ma è una forma di visione "sociale", seguire gli update di una gara sui social media invece di far venire a contatto i fan incalliti con potenziali telespettatori occasionali contribuisce a una separazione più netta tra i fan incalliti e il resto del mondo. Certo, i fan incalliti magari sono disposti a spendere soldi per Sky, ma da un altro lato sono anche più capaci di trovare metodi alternativi per seguire le gare. I fan incalliti magari comprano gadget, ma il valore di un fanbase non dovrebbe misurarsi su magliette e cappellini.

Ho sempre più l'impressione che il trend attuale sia quello di volere avvicinare a tutti i costi "nuovi fan incalliti" offrendo loro quello che vogliono vedere, con l'esasperazione o addirittura la costruzione ad arte di rivalità. Nel corso del weekend, non appena è stato chiaro che Charles Leclerc e Max Verstappen sarebbero partiti a tu per tu in prima fila, gli account di Sky sono andati a recuperare una polemica tra di loro per un incidente che li aveva coinvolti (secondo i rumour letti su Reddit a suo tempo terminata con una rissa)... nel 2012(?) quando correvano sui kart. Non so se mi spiego, un fatto accaduto quando avevano quattordici anni. Ora, qualche dubbio sull'età mentale dei piloti a volte me lo metto, ma mi sembra un po' assurdo andare a cercare fatti accaduti quando erano letteralmente bambini e utilizzarli per affermare che "OMG Si oDiAnO e TuTt0 Ci0' GeNeRa SpEtTaKoLo!!!11!!!!11!!", ammesso che non si voglia andare a colpire o un pubblico di ragazzini oppure un pubblico di gente che non ha mai superato quell'età mentale.

Poi vogliamo parlare dei "nuovi fan" che portano cash perché comprano gadget o perché vanno ad assistere a presenze di Meghan The Stallion(?) a cui un gran premio fa da contorno? Quanti di questi resteranno nuovi fan, se minacciano di smettere di seguire la Formula 1 ogni volta in cui succede qualcosa che non è di loro gradimento (perfino le cose più banali, ricordo gente scandalizzata perché Norris non mangia il pesce e di conseguenza non mangia neanche il sushi - tra parentesi, chissà cosa penserebbero di me, che mangio regolarmente il pesce cotto, ma che per il sushi in quanto "crudo" provo lo stesso tipo di avversione che provo per la bistecca al sangue)? Perché alla fine il telespettatore occasionale guardava i gran premi solo se non aveva di meglio da fare, però appunto, quando non aveva di meglio da fare il gran premio se lo guardava, e questo che fossero passate due settimane o sei mesi dall'ultima volta in cui non aveva avuto niente di meglio da fare. Davvero era un tipo di fanbase peggiore rispetto a quello contemporaneo? Va bene i nuovi mercati e tutto, ma forse bisognerebbe prima di tutto cercare di consolidare il fanbase esistente.

Se da un lato si può comprendere che ci siano fan che vivono totalmente scollegati dalla realtà, mi aspetterei un minimo di legame con la realtà da parte di chi sta nelle "stanze dei bottoni": l'automobilismo rimane uno sport, la Formula 1 rimane un campionato, qualcosa che può allietare la nostra vita, ma che tecnicamente non ne fa parte. È normale che ci siano persone a cui la Formula 1 può interessare, ma non al punto da metterla davanti a ogni altra cosa. Questo, però, non significa che queste persone debbano essere totalmente dimenticate, perché potrebbero un giorno generare indirettamente nuovi fan assidui (o anche "generare direttamente", lo dico da figlia di telespettatore occasionale). Mi rendo conto di avere io stessa criticato più volte questa categoria in passato, perché ritenevano che il loro poco interesse fosse il grado di interesse del fan accanito, ma inizio a rimpiangere quei tempi. Spero che un giorno, in un futuro lontano, possa capitare di entrare in un bar e di sentire qualcuno che, commentando un gran premio, si lamenti che la Formula 1 è morta nel 1979 a causa della bandiera a scacchi che ha messo fine al duello tra Villeneuve e Arnoux.

PS. Penso che, se mi capitasse di incontrare qualche soggetto di questo tipo, oggi come oggi gli potrei consigliare canali Youtube specifici per rivedersi le gare di quell'epoca. Anzi, magari potrei anche commentarci insieme le gare di quell'epoca. Oppure affermare a mia volta che si stava meglio quando c'erano Villeneuve e Arnoux e che i piloti di oggi non saranno mai fighi come loro.

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