Sulla griglia ci sono ventisei vetture e solo una Tyrrell: il team sarebbe in realtà già squalificato, ma a causa dell'appello gli viene concesso di prendere parte al gran premio. Siccome Stefan Bellof sta prendendo parte in SoVrApPoSiZiOn3 a un evento di endurance, lo sostituisce Mike Thackwell, che non si qualifica. Si qualifica ultimo, invece, Stefan Johansson, che guida la vettura in precedenza affidata all'infortunato Martin Brundle. Nel duello immaginario a cui nella mia testa la stagione 1984 fa da contorno, Ayrton Senna è già uscito vincente dallo scontro con Bellof: il pilota della Toleman è infatti regolarmente presente... almeno finché non va a sbattere, non il primo ritiro della giornata, ma sicuramente il più attention seeker di tutti.
DEU || Ritiro Senna // Piquet vs Prost // Ritiro Laffite // Ritiro Piquet |
Parlando delle posizioni che contano, facendo un passo indietro la gara parte con De Angelis che si porta in testa, seguito da Prost e Piquet, mentre Lauda recupera lo svantaggio iniziale, portandosi in quarta posizione. De Angelis resta in testa indicativamente per il primo quarto di gara, poi il motore lo abbandona. A quel punto passa in testa Piquet che ha appena superato Prost. Per un po' di tempo abbiamo il trio Piquet/ Prost/ Lauda nelle prime tre posizioni, mentre gente varia continua a ritirarsi. Quando lo fa Jacques Laffite il suo cognome viene anche storpiato dalla grafica in "Lafitte". Il ritiro più importante, comunque, è quello di Nelson Piquet, che prima scivola dietro alle McLaren e poi è costretto a dare forfait, cosa che poco dopo capiterà anche al compagno di squadra Teo Fabi.
Al momento del ritiro Fabi era quarto tra le Renault di Warwick e Tambay, che adesso si trovano stabilmente al terzo e al quarto posto. Warwick conserva la posizione anche in seguito, mentre Tambay è costretto ad accontentarsi del quinto posto, dato che perde una posizione in corso d'opera a vantaggio della Lotus di Nigel Mansell. La zona punti viene chiusa da René Arnoux, la Ferrari porta quindi a casa un punto, dopo che Alboreto si è ritirato già da molto tempo. Giungono al traguardo settimo e ottavo i piloti della Ligier, ovvero Andrea De Cesaris e François Hesnault, mentre Stefan Johansson precede la Spirit di Huub Rothengatter. Quest'ultimo scalerà da decimo a nono quando la squalifica della Tyrrell dall'intera stagione sarà ufficialmente confermata.
Il video che ho visto comprende anche un pittoresco dopogara, in cui tra gli sponsor visibili al momento del parc fermé ce n'è uno nel quale ci leggo "FUCKS". Poi i primi tre classificati salgono sul podio, dove i Prolauda si lanciano sguardi carichi di romanticismo e Warwick sfoggia una tuta blu nonostante la sua monoposto sia gialla. Dopo il podio salgono su un furgoncino per una "podium parade" che avviene mentre nel frattempo i mezzi di recupero stanno portando via le monoposto ritirate parcheggiate a bordo pista o nel prato circostante. Al momento attuale, con cinque gran premi ancora da disputare, Prost ha cinque punti e mezzo di vantaggio nei confronti di Lauda. Il prossimo gran premio si svolge proprio "a casa" di Lauda e ci spostiamo subito da quelle parti per seguirne gli eventi.
In Austria proseguono le peripezie della Tyrrell: a Zeltweg né Johansson né Bellof riescono a qualificarsi e peraltro secondo voci di corridoio (ovvero il sito statsf1, pieno di retroscena piuttosto interessanti) la vettura di Bellof risulterebbe essere sottopeso, perché errare è umano, perseverare anche. In ATS nel frattempo al fianco di Manfred Winkelhock viene schierata una seconda vettura, per un esordiente austriaco che è atteso da un grande futuro: si tratta del futuro pilota della Ferrari (e anche di Benetton e McLaren, ma questo non ha importanza) Gerhard Berger. Piquet parte nel frattempo dalla pole position, con Prost accanto. Dietro di loro ci sono De Angelis e Lauda, dopodiché le Renault. Poi si parte... anzi no, anzi sì, è caos.
I motori rotti e le questioni affini si ripetono piuttosto a lungo e nel caso di Laffite invade anche la pista d'olio, tanto che ciò provoca in un colpo solo l'uscita di pista di Warwick e di Winkelhock. Nonostante l'ATS sia gialla, Manfred porta una tuta rossa. Secondo la grafica, che poi viene corretta, il suo nome sarebbe "Winkely Boutsen". Per quanto riguarda le Renault, i colori del team francese vengono difesi dall'ormai solo Tambay, stabilmente quarto almeno finché non si ferma ai box per cambiare gomme. Al quarto e al quinto posto troviamo quindi due Lotus, con Mansell in grande forma che prima supera De Angelis poi si lancia a inseguire Rosberg e i suoi baffi. Sono i baffi di Mansell a spuntarla, chiuderà terzo dietro a Prost e Lauda.
Da parte sua Rosberg non chiuderà affatto, finendo la benzina che finisca la gara. Finché resta in pista, comunque, si difende like a boss dal suo best friend forever che gli sta dietro: Kekelio vibes. È appunto De Angelis ad arrivare quarto, precedendo Fabi e Tambay. Quest'ultimo scarrozza Arnoux - ritirato verso fine gara - nel giro d'onore. Veniamo al capitolo Tyrrell: nell'ultima gara prima della squalifica definitiva Johansson e Bellof chiudono ottavo e nono dietro alla Ligier di Hesnault, posizioni che vengono però depennate. Rosberg, che si è ritirato al penultimo giro viene quindi classificato all'ottavo posto, ma siamo nel 1984 e non gli cambia nulla in termini di punteggio.
PS. Con questo evento olandese Lauda ha esattamente mezzo punto di vantaggio su Prost, quando mancano ancora tre eventi alla fine del campionato. A quegli eventi ho dedicato tempo fa un apposito post, quindi sono lieta di informarvi che attualmente tutti i gran premi del 1984 sono stati recensiti su questo blog.
In Austria proseguono le peripezie della Tyrrell: a Zeltweg né Johansson né Bellof riescono a qualificarsi e peraltro secondo voci di corridoio (ovvero il sito statsf1, pieno di retroscena piuttosto interessanti) la vettura di Bellof risulterebbe essere sottopeso, perché errare è umano, perseverare anche. In ATS nel frattempo al fianco di Manfred Winkelhock viene schierata una seconda vettura, per un esordiente austriaco che è atteso da un grande futuro: si tratta del futuro pilota della Ferrari (e anche di Benetton e McLaren, ma questo non ha importanza) Gerhard Berger. Piquet parte nel frattempo dalla pole position, con Prost accanto. Dietro di loro ci sono De Angelis e Lauda, dopodiché le Renault. Poi si parte... anzi no, anzi sì, è caos.
De Angelis e qualcun altro nelle retrovie segnalano che le loro vetture si sono spente, quindi la gara dovrebbe essere redflaggata, ma per un bug(?) del semaforo parte lo stesso. Non succede niente di grave, solo qualche vettura impantanata per i prati, compresa la Renault di Tambay, poi si va avanti con il restart. Piquet, nella prima partenza, era partito al rallenty facendosi superare da Prost. È esattamente quello che succede anche nella seconda partenza, se non che stavolta riesce a riportarsi subito davanti. Prost gli si attacca negli scarichi, mentre nella prima fase di gara Lauda è quarto negli scarichi di Tambay. Il pilota della Renault, tuttavia, è uno dei tanti che hanno problemi vari ed è costretto a una sosta ai box, destinato per ora al dimenticatoio.
Ci ritroviamo quindi, dopo pochi giri di gara, con Piquet/ Prost/ Lauda come primi tre, tutti piuttosto vicini. De Angelis è lontano in quarta posizione e vi resterà fino circa a metà gara. A quel punto Elio è costretto al ritiro con un accenno di fiamme che si innalza dal posteriore della sua vettura. Poi, poco dopo, ecco il plot-twist... Il plot-twist lo trovate immortalato in una delle immagini che ho messo a contorno di questo gran premio, ovvero quella di una vettura sponsorizzata Marlboro incidentata, dalla quale scende un pilota di bassa statura in tuta rossa. Quel pilota è Prost, che finisce all'improvviso in testacoda ritirandosi il che non è esattamente l'ideale per un pilota che punta al titolo.
AUT || gara redflaggata // Piquet vs Prost // Tambay vs Lauda // incidente Prost // Piquet vs Lauda // Lauda al parc fermé |
Piquet è ancora in testa e adesso è Lauda a installarsi nei suoi scarichi, mentre piuttosto lontano c'è Senna al terzo posto. Non tanto tempo dopo, tuttavia, è costretto al ritiro. Mi piace pensare che a quel punto vada nel box della Tyrrell per una partita a briscola con Bellof. Mi piace anche pensare che sarebbe Bellof a vincere quella partita a carte, ma non si può avere tutto dalla vita e quindi lo vedo come uno scenario alquanto improbabile. Si va avanti intanto in pista prima con Piquet davanti a Lauda, poi con Lauda davanti a Piquet. Il pilota austriaco andrà quindi a vincere. Fino circa a questo punto della gara in terza posizione c'è Tambay, succeduto a Senna.
Piccola digressione: ovviamente il fatto di essere finito fuori pista al primo start non ha intaccato la gara di Tambay la seconda partenza è avvenuta come se la prima non fosse mai esistita, con le vetture posizionate sulla casella originale della griglia di partenza. Tornando a noi, tuttavia, segnalo che la gara di Tambay termina anzitempo e quindi a risalire in terza posizione è Michele Alboreto. Teo Fabi è quarto, mentre chiudono la zona punti le Arrows di Thierry Boutsen e Marc Surer. Con la vittoria, Lauda passa in vantaggio in classifica per tre punti e mezzo, in attesa del GP d'Olanda. Anche Zandvoort avrà un punto in comune con Hockenheim e Zeltweg: una Brabham in testa nella prima parte di gara, che tuttavia non è destinata a vincere.
Prost scatta dalla pole, mentre Piquet, De Angelis, Warwick e Tambay precedono Lauda. Piquet trolla Prost alla partenza e si invola davanti a tutti, mentre Lauda si trova a rimontare diverse posizioni. Giunge quarto, dietro a Rosberg: Keke ha infatti fatto una partenza like a boss e ci vorranno un po' di giri prima che Lauda riesca a sopravanzare la Williams. Le McLaren si ritrovano poco dopo 1/2: dopo pochi giri di leadership Piquet è costretto al ritiro, ancora una volta le cose per la Brabham non vanno per niente bene. La gara ha un attrition rate moderatamente alto e il primo dei ritirati è comunque stato Alboreto, quindi prima o poi la Ferrari avrà delle gioie ma possiamo affermare con certezza che quel momento non è né adesso né più tardi.
Prost scatta dalla pole, mentre Piquet, De Angelis, Warwick e Tambay precedono Lauda. Piquet trolla Prost alla partenza e si invola davanti a tutti, mentre Lauda si trova a rimontare diverse posizioni. Giunge quarto, dietro a Rosberg: Keke ha infatti fatto una partenza like a boss e ci vorranno un po' di giri prima che Lauda riesca a sopravanzare la Williams. Le McLaren si ritrovano poco dopo 1/2: dopo pochi giri di leadership Piquet è costretto al ritiro, ancora una volta le cose per la Brabham non vanno per niente bene. La gara ha un attrition rate moderatamente alto e il primo dei ritirati è comunque stato Alboreto, quindi prima o poi la Ferrari avrà delle gioie ma possiamo affermare con certezza che quel momento non è né adesso né più tardi.
I motori rotti e le questioni affini si ripetono piuttosto a lungo e nel caso di Laffite invade anche la pista d'olio, tanto che ciò provoca in un colpo solo l'uscita di pista di Warwick e di Winkelhock. Nonostante l'ATS sia gialla, Manfred porta una tuta rossa. Secondo la grafica, che poi viene corretta, il suo nome sarebbe "Winkely Boutsen". Per quanto riguarda le Renault, i colori del team francese vengono difesi dall'ormai solo Tambay, stabilmente quarto almeno finché non si ferma ai box per cambiare gomme. Al quarto e al quinto posto troviamo quindi due Lotus, con Mansell in grande forma che prima supera De Angelis poi si lancia a inseguire Rosberg e i suoi baffi. Sono i baffi di Mansell a spuntarla, chiuderà terzo dietro a Prost e Lauda.
Da parte sua Rosberg non chiuderà affatto, finendo la benzina che finisca la gara. Finché resta in pista, comunque, si difende like a boss dal suo best friend forever che gli sta dietro: Kekelio vibes. È appunto De Angelis ad arrivare quarto, precedendo Fabi e Tambay. Quest'ultimo scarrozza Arnoux - ritirato verso fine gara - nel giro d'onore. Veniamo al capitolo Tyrrell: nell'ultima gara prima della squalifica definitiva Johansson e Bellof chiudono ottavo e nono dietro alla Ligier di Hesnault, posizioni che vengono però depennate. Rosberg, che si è ritirato al penultimo giro viene quindi classificato all'ottavo posto, ma siamo nel 1984 e non gli cambia nulla in termini di punteggio.
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Milly Sunshine