Il
gran premio del Brasile segna la fine della stagione 2013 e alle 14.00 ora
locale (ore 17.00 italiane) prendono il via gli ultimi 71 giri stagionali.
Dopo
una qualifica disputata in condizione di bagnato Vettel ha ottenuto la nona pole
position stagionale davanti a Rosberg, Alonso e il compagno di squadra.
Griglia di partenza: Vettel, Rosberg, Alonso, Webber,
Hamilton, Grosjean, Ricciardo, Vergne, Massa, Hulkenberg, Kovalainen, Di Resta,
Bottas, Button, Sutil, Maldonado, Gutierrez, Pic, Perez (retrocesso di 5
posizioni in seguito alla sostituzione del cambio), Van Der Garde, Bianchi,
Chilton.
Cronaca della gara
Si
parte in condizioni di asciutto, per la prima volta nel weekend. A questo
proposito, le gomme slick portate dalla Pirelli in questo weekend a Interlagos
sono le medium e le hard. È con le medium che partono i piloti della top-ten.
Al
via Rosberg ha un ottimo spunto, supera Vettel e si porta in testa davanti al
pilota della Redbull e a Hamilton, autore di un’ottima partenza. Alonso è
quarto davanti a Webber e a Massa. La leadership di Rosberg dura appena un
giro, poi viene superato da Vettel, mentre dietro di loro Alonso supera
Hamilton. A rendere la prima fase di gara ancora più movimentata è il recupero
di Webber, che sia avvicina alle vetture che lo precedono e sorpassa Hamilton
nel corso del primo giro.
Per
quanto riguarda Grosjean, che aveva perso alcune posizioni in partenza, la gara
dura appena tre giri: un’inequivocabile fumata bianca esce dalla sua Lotus,
indicando la rottura del motore.
Rosberg,
in seconda posizione, non riesce a contenere l’assalto dei piloti che lo
inseguono: viene superato al 4° giro da Alonso e al 7° anche da Webber.
Il
pilota della Mercedes accusa problemi di gestione delle gomme, proprio quando è
necessario prolungare il primo stint il più a lungo possibile per il rischio
pioggia. Gli viene chiesto, di fatto, di lasciare strada a Hamilton che, dopo
averlo superato, si dimostra decisamente più veloce di lui.
Chi
non ha problemi invece è Webber: al 13° giro si porta in seconda posizione con
un sorpasso su Alonso.
Dopo
una qualifica deludente, le McLaren si dimostrano decisamente in forma: mentre
Button supera Hulkenberg per la settima posizione, Perez entra in top ten dopo
14 giri di gara. Aveva effettuato una grande rimonta, nella quale aveva avuto
anche un leggero contatto con Sutil per il quale era stato messo sotto
investigazione, ma non ci sono state penalità.
Proseguono
le difficoltà di Rosberg: al 15° giro Massa lo supera conquistando quindi la
quinta posizione e rimanendo in pista per cinque ulteriori giri prima di
rientrare ai box per montare un altro set di medium. Dopo Massa rientrano, un
giro più tardi, anche Button, Hulkenberg e Di Resta. Button, che era partito
sulle hard monta le medium.
Alonso
e Hamilton rientrano al 22° giro e montano entrambi le hard. Nei due giri
successivi rientrano anche Webber e Vettel.
La top-five,
a questo punto, è costituita da Vettel, Alonso, Webber, Massa e Hamilton, con
Webber e Hamilton che hanno perso entrambi una posizione.
Webber
supera Alonso poco dopo, mentre dietro Massa e Hamilton lottano per la quarta
posizione, almeno finché, intorno a metà gara, Massa viene penalizzato con un
drive-through per essere uscito con tutte e quattro le ruote dalla pista,
ritrovandosi sulla linea zebrata che delimita la pista dalla pit-lane. Il brasiliano
non reagisce molto bene alla penalità: transitando nella corsia dei box,
davanti alla cabina dei commissari alza una mano per mandarli a quel paese.
La penalità
fa discutere sia perché ritenuta eccessiva (anche se in realtà il regolamento è
molto chiaro su che cosa sia considerato uscire dalla pista e che cosa non lo
sia, e non prevede la necessità che il pilota abbia tratto vantaggio dall’uscita
di pista per far scattare la penalità) e perché sembra che altri piloti, tra
cui Vettel, Webber e Button, abbiano commesso infrazioni simili (ma le prove
fotografiche sembrano mostrare che hanno tagliato la zebratura con solo due
ruote e la regola di cui sopra prevede che un pilota possa essere penalizzato
soltanto se è uscito con tutte e quattro).
Il secondo
stint, ancora una volta, sembra dover essere prolungato dall’imminente pioggia,
anche se in realtà non cadono più di poche gocce. Al 44° giro infatti Button e
Massa (che era tornato in pista 8° dopo la penalità) sono i primi a rientrare
ai box. Gli altri piloti della top-ten proseguono ancora per qualche giro. Nel frattempo
Hamilton ha un contatto con Bottas, nel quale il finlandese perde una ruota (sarà
costretto al ritiro) mentre l’inglese fora la posteriore destra, ma riesce
comunque a raggiungere i box.
Al 48°
giro accade un colpo di scena. Vettel, che nei giri precedenti aveva proseguito
girando su tempi molto superiori alla media, tanto che alcuni doppiati si erano
sdoppiati, rientra ai box, decidendo di non aspettare il potenziale arrivo
della pioggia. I meccanici della Redbull sono impreparati e nella confusione
generale manca una ruota: Vettel perderà 13 secondi. A peggiorare la situazione
entra per il pit-stop anche Webber, che perde alcuni secondi nell’attesa.
Fortunatamente
per il team austriaco i danni sono contenuti: i due sono ancora primo e
secondo, con Alonso che ha effettuato il pit-stop nello stesso giro che torna
in pista in terza posizione.
In seguito
non accadono altri eventi particolari, se non che Hamilton viene penalizzato
per il contatto con Bottas. Torna in pista 12°, ma riuscirà a recuperare alcune
posizioni.
Ci sarà
una penalità anche per Van Der Garde, per il mancato rispetto delle bandiere
blu; il suo compagno di squadra Pic invece si ritirerà al 61° giro per un
guasto a una sospensione. La posizione della sua Caterham ferma per un attimo
farà pensare al possibile ingresso della safety-car, che comunque non avviene.
L’ultimo
momento da ricordare è un contatto tra Vergne e Maldonado al 65° giro: il
venezuelano urta la Toro Rosso del francese e finisce in testacoda, riuscendo
comunque a riprendere la gara.
Dopo
71 giri la Redbull ottiene la quarta vittoria stagionale, con Alonso che sale
nuovamente sul podio, mentre la McLaren ottiene il miglior risultato
stagionale, con il quarto posto di Button.
È da
segnalare inoltre come Max Chilton divenga il primo pilota, tra quelli che nell’anno
del debutto hanno disputato tutto il campionato, a vedere il traguardo in tutte
le occasioni.
Il risultato
1.
S.Vettel Red Bull 1:32:36.300
2.
M.Webber Red Bull +10.452
3.
F.Alonso Ferrari +18.913
4.
J.Button McLaren +37.360
5.
N.Rosberg Mercedes +39.048
6.
S.Perez McLaren +44.051
7.
F.Massa Ferrari +49.110
8.
N.Hulkenberg Sauber +1:04.252
9.
L.Hamilton Mercedes +1:12.903
10.
D.Ricciardo Toro Rosso +1 Lap
11.
P.Di Resta Force India +1 Lap
12.
E.Gutiérrez Sauber +1 Lap
13.
A.Sutil Force India +1 Lap
14.
H.Kovalainen Lotus +1 Lap
15.
J.Vergne Toro Rosso +1 Lap
16.
P.Maldonado Williams +1 Lap
17.
J.Bianchi Marussia +2 Laps
18.
G.van der Garde Caterham +2 Laps
19.
M.Chilton Marussia +2 Laps
DNF.
C.Pic Caterham +13 Laps
DNF.
V.Bottas Williams +26 Laps
DNF.
R.Grosjean Lotus +69 Laps
I top
- Vettel
vince per la nona volta consecutiva... dobbiamo ancora arrampicarci sugli
specchi?
- Ottimi
anche Button e Perez: hanno sicuramente ottenuto di più di quanto ci si potesse
aspettare da loro.
I flop
- Kovalainen
non avvicina neanche lontanamente la Lotus alla top-ten e peggiora nella
posizione d’arrivo rispetto a quella di partenza;
-
Hamilton e Bottas: il primo dei due ha praticamente messo fine alla gara di
Bottas... ma quest’ultimo cosa stava facendo?! dopotutto era doppiato...
- il
pit-stop della Redbull, su cui non penso sia necessario aggiungere altro.
Classifica piloti: 1) Vettel 397, 2) Alonso 242,
3) Webber 199, 4) Hamilton 189, 5) Raikkonen 183, 6) Rosberg 171, 7) Grosjean
132, 8) Massa 112, 9) Button 73, 10) Hulkenberg 51...
Classifica costruttori: 1) Redbull 596, 2) Mercedes 360,
3) Ferrari 354, 4) Lotus 315, 5) McLaren 122...
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Milly Sunshine