domenica 24 novembre 2013

La domenica di Interlagos

Il gran premio del Brasile segna la fine della stagione 2013 e alle 14.00 ora locale (ore 17.00 italiane) prendono il via gli ultimi 71 giri stagionali.

Dopo una qualifica disputata in condizione di bagnato Vettel ha ottenuto la nona pole position stagionale davanti a Rosberg, Alonso e il compagno di squadra.

Griglia di partenza: Vettel, Rosberg, Alonso, Webber, Hamilton, Grosjean, Ricciardo, Vergne, Massa, Hulkenberg, Kovalainen, Di Resta, Bottas, Button, Sutil, Maldonado, Gutierrez, Pic, Perez (retrocesso di 5 posizioni in seguito alla sostituzione del cambio), Van Der Garde, Bianchi, Chilton.

Cronaca della gara
Si parte in condizioni di asciutto, per la prima volta nel weekend. A questo proposito, le gomme slick portate dalla Pirelli in questo weekend a Interlagos sono le medium e le hard. È con le medium che partono i piloti della top-ten.

Al via Rosberg ha un ottimo spunto, supera Vettel e si porta in testa davanti al pilota della Redbull e a Hamilton, autore di un’ottima partenza. Alonso è quarto davanti a Webber e a Massa. La leadership di Rosberg dura appena un giro, poi viene superato da Vettel, mentre dietro di loro Alonso supera Hamilton. A rendere la prima fase di gara ancora più movimentata è il recupero di Webber, che sia avvicina alle vetture che lo precedono e sorpassa Hamilton nel corso del primo giro.
Per quanto riguarda Grosjean, che aveva perso alcune posizioni in partenza, la gara dura appena tre giri: un’inequivocabile fumata bianca esce dalla sua Lotus, indicando la rottura del motore.

Rosberg, in seconda posizione, non riesce a contenere l’assalto dei piloti che lo inseguono: viene superato al 4° giro da Alonso e al 7° anche da Webber.
Il pilota della Mercedes accusa problemi di gestione delle gomme, proprio quando è necessario prolungare il primo stint il più a lungo possibile per il rischio pioggia. Gli viene chiesto, di fatto, di lasciare strada a Hamilton che, dopo averlo superato, si dimostra decisamente più veloce di lui.
Chi non ha problemi invece è Webber: al 13° giro si porta in seconda posizione con un sorpasso su Alonso.

Dopo una qualifica deludente, le McLaren si dimostrano decisamente in forma: mentre Button supera Hulkenberg per la settima posizione, Perez entra in top ten dopo 14 giri di gara. Aveva effettuato una grande rimonta, nella quale aveva avuto anche un leggero contatto con Sutil per il quale era stato messo sotto investigazione, ma non ci sono state penalità.

Proseguono le difficoltà di Rosberg: al 15° giro Massa lo supera conquistando quindi la quinta posizione e rimanendo in pista per cinque ulteriori giri prima di rientrare ai box per montare un altro set di medium. Dopo Massa rientrano, un giro più tardi, anche Button, Hulkenberg e Di Resta. Button, che era partito sulle hard monta le medium.
Alonso e Hamilton rientrano al 22° giro e montano entrambi le hard. Nei due giri successivi rientrano anche Webber e Vettel.
La top-five, a questo punto, è costituita da Vettel, Alonso, Webber, Massa e Hamilton, con Webber e Hamilton che hanno perso entrambi una posizione.

Webber supera Alonso poco dopo, mentre dietro Massa e Hamilton lottano per la quarta posizione, almeno finché, intorno a metà gara, Massa viene penalizzato con un drive-through per essere uscito con tutte e quattro le ruote dalla pista, ritrovandosi sulla linea zebrata che delimita la pista dalla pit-lane. Il brasiliano non reagisce molto bene alla penalità: transitando nella corsia dei box, davanti alla cabina dei commissari alza una mano per mandarli a quel paese.
La penalità fa discutere sia perché ritenuta eccessiva (anche se in realtà il regolamento è molto chiaro su che cosa sia considerato uscire dalla pista e che cosa non lo sia, e non prevede la necessità che il pilota abbia tratto vantaggio dall’uscita di pista per far scattare la penalità) e perché sembra che altri piloti, tra cui Vettel, Webber e Button, abbiano commesso infrazioni simili (ma le prove fotografiche sembrano mostrare che hanno tagliato la zebratura con solo due ruote e la regola di cui sopra prevede che un pilota possa essere penalizzato soltanto se è uscito con tutte e quattro).

Il secondo stint, ancora una volta, sembra dover essere prolungato dall’imminente pioggia, anche se in realtà non cadono più di poche gocce. Al 44° giro infatti Button e Massa (che era tornato in pista 8° dopo la penalità) sono i primi a rientrare ai box. Gli altri piloti della top-ten proseguono ancora per qualche giro. Nel frattempo Hamilton ha un contatto con Bottas, nel quale il finlandese perde una ruota (sarà costretto al ritiro) mentre l’inglese fora la posteriore destra, ma riesce comunque a raggiungere i box.

Al 48° giro accade un colpo di scena. Vettel, che nei giri precedenti aveva proseguito girando su tempi molto superiori alla media, tanto che alcuni doppiati si erano sdoppiati, rientra ai box, decidendo di non aspettare il potenziale arrivo della pioggia. I meccanici della Redbull sono impreparati e nella confusione generale manca una ruota: Vettel perderà 13 secondi. A peggiorare la situazione entra per il pit-stop anche Webber, che perde alcuni secondi nell’attesa.
Fortunatamente per il team austriaco i danni sono contenuti: i due sono ancora primo e secondo, con Alonso che ha effettuato il pit-stop nello stesso giro che torna in pista in terza posizione.

In seguito non accadono altri eventi particolari, se non che Hamilton viene penalizzato per il contatto con Bottas. Torna in pista 12°, ma riuscirà a recuperare alcune posizioni.
Ci sarà una penalità anche per Van Der Garde, per il mancato rispetto delle bandiere blu; il suo compagno di squadra Pic invece si ritirerà al 61° giro per un guasto a una sospensione. La posizione della sua Caterham ferma per un attimo farà pensare al possibile ingresso della safety-car, che comunque non avviene.
L’ultimo momento da ricordare è un contatto tra Vergne e Maldonado al 65° giro: il venezuelano urta la Toro Rosso del francese e finisce in testacoda, riuscendo comunque a riprendere la gara.

Dopo 71 giri la Redbull ottiene la quarta vittoria stagionale, con Alonso che sale nuovamente sul podio, mentre la McLaren ottiene il miglior risultato stagionale, con il quarto posto di Button.
È da segnalare inoltre come Max Chilton divenga il primo pilota, tra quelli che nell’anno del debutto hanno disputato tutto il campionato, a vedere il traguardo in tutte le occasioni.

Il risultato
1. S.Vettel  Red Bull  1:32:36.300 
2. M.Webber  Red Bull  +10.452 
3. F.Alonso  Ferrari  +18.913
4. J.Button  McLaren  +37.360
5. N.Rosberg  Mercedes  +39.048
6. S.Perez  McLaren  +44.051
7. F.Massa  Ferrari  +49.110
8. N.Hulkenberg  Sauber  +1:04.252 
9. L.Hamilton  Mercedes  +1:12.903 
10. D.Ricciardo  Toro Rosso  +1 Lap 
11. P.Di Resta  Force India  +1 Lap 
12. E.Gutiérrez  Sauber  +1 Lap 
13. A.Sutil  Force India  +1 Lap 
14. H.Kovalainen  Lotus  +1 Lap 
15. J.Vergne  Toro Rosso  +1 Lap 
16. P.Maldonado  Williams  +1 Lap 
17. J.Bianchi  Marussia  +2 Laps 
18. G.van der Garde  Caterham  +2 Laps 
19. M.Chilton  Marussia  +2 Laps 
DNF. C.Pic  Caterham  +13 Laps 
DNF. V.Bottas  Williams  +26 Laps 
DNF. R.Grosjean  Lotus  +69 Laps

I top
- Vettel vince per la nona volta consecutiva... dobbiamo ancora arrampicarci sugli specchi?
- Ottimi anche Button e Perez: hanno sicuramente ottenuto di più di quanto ci si potesse aspettare da loro.

I flop
- Kovalainen non avvicina neanche lontanamente la Lotus alla top-ten e peggiora nella posizione d’arrivo rispetto a quella di partenza;
- Hamilton e Bottas: il primo dei due ha praticamente messo fine alla gara di Bottas... ma quest’ultimo cosa stava facendo?! dopotutto era doppiato...
- il pit-stop della Redbull, su cui non penso sia necessario aggiungere altro.

Classifica piloti: 1) Vettel 397, 2) Alonso 242, 3) Webber 199, 4) Hamilton 189, 5) Raikkonen 183, 6) Rosberg 171, 7) Grosjean 132, 8) Massa 112, 9) Button 73, 10) Hulkenberg 51...
Classifica costruttori: 1) Redbull 596, 2) Mercedes 360, 3) Ferrari 354, 4) Lotus 315, 5) McLaren 122...



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Milly Sunshine