domenica 26 aprile 2020

Perché ho criticato Schumacher (per un'azione circoscritta durata un paio di minuti) per essersi unito ai festeggiamenti del terzo mondiale di Vettel

Oggi c'è stato il review del GP del Brasile 2012 sul profilo ufficiale della Formula 1 e, nonostante avessi rivisto la gara qualche tempo fa su un profilo non ufficiale, ho deciso di riguardarla, perché avevo tempo e perché Hulk in testa per quasi metà gara ha il suo perché. Non scriverò un post per commentare questa gara, perché su questo blog c'è la cronaca che avevo fatto a suo tempo.
Era il lontano 2012, era una vita fa e c'è una cosa che non mi aveva colpita ai tempi, ma che mi colpisce ora. Anche se non lo vorrei, perché dopotutto nessun legame tra team e pilota deve essere indissolubile ed è giusto che sia così. È sempre stato il mio punto di vista e, di fatto, questa opinione potrebbe andare un po' contro a quegli standard a cui mi sono sempre attenuta. Però, dopo che la mia opinione è sata definita "ridicola" da un soggetto che mi ha suggerito di smettere di scrivere in internet se non voglio che quello che scrivo sia definito tale, penso che, anche solo per schiarirmi le idee, scriverò qualche parola in proposito.

Oltre essere la gara in cui il signore e padrone del quarto posto non finì sul podio, Brasile 2012 era anche il finale di stagione in cui Fernando Alonso e Sebastian Vettel lottavano per il titolo e per diventare il tre volte campione del mondo più giovane di sempre. Alonso era stato in testa fino alla pausa estiva, in una prima parte di stagione in cui molti diversi piloti avevano potuto puntare alla vittoria. Le cose cambiarono quando Vettel vinse quattro gare di fila, durante la "stagione asiatica", tanto che arrivò all'ultimo evento della stagione in testa alla classifica.
La gara, all'inizio, sembrò evolversi a favore di Alonso: Vettel infatti fu tamponato da Bruno Senna dopo avere fatto una partenza discutibile ed essere stato ostacolato dal suo stesso compagno di squadra che aveva fatto una partenza altrettanto discutibile. Però in circa dieci minuti rimontò fino alle zone basse della top-ten e alla fine il secondo posto di Alonso e il sesto posto di Vettel parlarono a favore di quest'ultimo.

Michael Schumacher in quell'occasione disputava il suo ultimo gran premio in carriera, classificandosi settimo dopo una gara tormentata, nel corso della quale era inizialmente precipitato doppiato a causa di una foratura.
La Mercedes era ben lontana da quella di oggi e non prendeva punti da quando Rosberg era finito in top-ten a Singapore, quindi due mesi prima. Schumacher, a una decina di giri dal termine, oppose ben poca resistenza al sorpasso di Vettel, per una posizione che in ogni caso non aveva influenza sul titolo. La cosa fu criticata ai tempi ma, avendo visto la stessa cosa due volte di recente oserei dire che Schumacher non aveva la benché minima possibilità di finire la gara davanti a Vettel. Quindi ci può stare che si sia levato di torno senza rendergli le cose difficili.
Però, non appena finì la gara, andò a complimentarsi con Vettel per il mondiale che aveva appena vinto... e questo, di per sé, mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca.

Chiariamo un concetto, non ho assolutamente nulla contro il fatto che Vettel stesse celebrando il mondiale vinto da lui stesso, mi sembra una cosa mooooolto normale. Non ho neanche nulla, di per sé, contro il fatto che Schumacher volesse complimentarsi con lui. Però penso che ci sia modo e modo di fare le cose e quello che mi è apparso davanti agli occhi è stato questo: un pilota tacciato di essere un "traditore della Ferrari" che festeggiava un pilota che aveva appena vinto il mondiale contro la Ferrari, team presso il quale era stato per quattordici anni tra quelli spesi come pilota e quelli passati a gironzolare. Ci sta ancora, però visto il suo legame con la Ferrari, avrei trovato decisamente più accettabile qualche dichiarazione a sostegno del suo ex team. Sia chiaro, non dico che avrebbe dovuto parlare della Ferrari invece di complimentarsi con Vettel, quanto piuttosto che sarebbe stato meglio fare sia una cosa sia l'altra. Invece parole per la Ferrari, complimenti per avere comunque lottato fino alla fine, zero.

Non l'ho mai considerato un traditore della Ferrari, ho sempre pensato che avesse tutto il diritto di gareggiare per un altro team e che peraltro ogni discorso sulla rivalità con la Ferrari era totalmente insensato, in quanto ha fatto un podio in tre anni mentre la Ferrari ha lottato due volte per il mondiale in quegli anni. Però nel vederlo ignorare così la Ferrari, per la prima volta ho sentito l'aura del tradimento.
Perché in realtà non penso che dovesse per forza elogiare la Ferrari, poteva semplicemente limitarsi a dire qualche parola sul perché non lo faceva. Un "sono contento che il mio fanboy abbia vinto, perché la Ferrari non è più quella di una volta da quando non ci sono più io" sarebbe stato a mio parere preferibile al fingere che nulla fosse accaduto ed essere già lì al parc fermé ad abbracciare proprio l'avversario della sua vecchia squadra.

Questo non ha impatto su quello che posso pensare di Schumacher come pilota o dell'idea che mi sono fatta di lui come persona. Semplicemente penso che se fossi stata al posto suo mi sarei comportata diversamente nell'arco di quei due minuti. Non perché quello che fece Schumacher fosse sbagliato di per sé, ma perché Schumacher era Schumacher, colui che era stato il ferrarista per antonomasia, non uno qualsiasi. Se a parte Massa e Button nessuno sembrava filarsi minimamente Alonso, mentre tre o quattro piloti di passaggio si complimentavano con Vettel, potrei dedurne semplicemente che magari Vettel se la cavava meglio di Alonso nelle relazioni sociali con gli altri piloti.
Forse sono ingiusta nel pensare che, solo per avere gareggiato per la Ferrari per undici anni e per averci vinto cinque mondiali, Schumacher avesse una sorta di obbligo morale di essere o pro-Ferrari o contro la Ferrari, di prendere per forza una posizione netta, ma è una sensazione naturale, contro cui non posso fare niente, se non cercare di intavolare al massimo uno scambio di vedute civile. Cosa che, se mi viene detto che la mia opinione è ridicola, magari con argomentazioni su fatti estranei a quello di cui sto parlando, non mi pare tanto fattibile.

Mi è stato detto che Mick Schumacher nel 2019 ha dichiarato che considera Vettel il suo idolo. E con ciò?
Mi è stato detto che Vettel stava a Schumacher come Sainz Jr sta ad Alonso? E con ciò? Ho detto fin dall'inizio che se Schumacher avesse messo chiaro e tondo che era divenuto un fanboy del suo stesso fanboy non avrei avuto niente in contrario in proposito.
Mi è stato detto che anche Vettel ha abbracciato Hamilton quando quest'ultimo ha vinto il mondiale (in realtà è accaduto più volte e dopo molti mondiali), e che quindi anche questo dovrebbe essere irrispettoso nei confronti della Ferrari. Non scherziamo, sono due situazioni del tutto incorrelate. In Brasile 2012 un ex avversario diretto di Schumacher e l'ex team di Schumacher sono stati deliberatamente ignorati da quest'ultimo, che estraneo alla lotta per il titolo andava ad abbracciare proprio il loro avversario. Quando Vettel ha abbracciato Hamilton, ha abbracciato un proprio diretto avversario o, al più, nonché uno che gareggia contro di lui da quindici anni buoni. Due cose molto diverse, mi pare.

PS. Aggiungerei che, se al giorno d'oggi Schumacher non fosse verosimilmente paralizzato da anni, avrebbe tanti hater (tornati a dichiararsi suoi tifosi all'indomani del suo incidente sugli sci) che direbbero del suo abbraccio con Vettel tante cose ben peggiori di quelle che ho detto io, ed estenderebbero il loro giudizio non a quei due semplici minuti della sua esistenza, ma a tutto il resto della sua vita e della sua carriera.

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