sabato 11 aprile 2020

Rewatch fai da te: GP Malesia e Giappone 1999, Hakkinen verso il suo secondo titolo

Il Rewatch offerto dal canale ufficiale della Formula 1 non può chiaramente accontentare tutti (il prossimo, domani pomeriggio, sarà Italia 2019, e io stessa penso che ci potessero essere scelte migliori, in quanto si tratta di un GP risalente ad appena sette mesi fa, ancora ben scolpito nella nostra mente, ma se non altro visto che sarò impegnata domani pomeriggio mi perderò qualcosa che già conosco bene - ovviamente non dedicherò un nuovo post a Italia 2019, di cui ho già parlato a suo tempo), quindi la cosa migliore da fare credo che sia andare a cercarsi anche altre cose, invece di lamentarsi che altre cose non esistano.
A volte basta accontentarsi di low quality o telecronache tedesche (cosa che ammetto possa essere tediosa per chi non conosce neanche una parola della lingua). Su Youtube se ne trovano, degli anni '80/'90, e a condizione di accontentarsi, qualcosa si riesce a vedere. Ho deciso quindi di andare a fare un revival del finale di stagione del 1999.

17.10.1999 - se Kimi Raikkonen vivesse negli Stati Uniti, sarebbe a un solo anno di distanza dalla sua drinking age.
In Malesia si svolge per la prima volta un gran premio, con Michael Schumacher al rientro dopo l'infortunio dell'estate, dopo il quale era stato sostituito per sei eventi da Mika Salo.
Parte dalla pole position, affiancato dal compagno di squadra Eddie Irvine, che lotta per il titolo con Mika Hakkinen. Quest'ultimo parte quarto, accanto alla mascella di Coulthard in terza posizione. Seguono in terza fila le Stewart di Herbert e Barrichello e via via a seguire tutti gli altri come direbbe Mazzoni, fino alla Arrows di Tora Takagi.

La gara parte con Schumacher in testa, che stacca gli altri ma non troppo, Irvine, Coulthard e Hakkinen sono destinati un po' al trenino.
Attention seaker: Hill vs Fisichella in un contatto al via (così ha detto il telecronista tedesco, ma chi risulta ritirato oltre a Hill è in realtà Trulli), Zonta per i fatti suoi poco dopo.
Poi, al quarto giro, Irvine va in testa, Schumacher is the new Salo. Ora tocca a lui stare in trenino con le McLaren, anche se in realtà si fa trollare da Coulthard, con uno di quei sorpassi che al giorno d'oggi genererebbe polemiche. Ai tempi al massimo avrebbe innescato una rissa a colpi di mascella, vincitore Coulthard, perché la mascella migliore è indiscutibilmente la sua.

A questo punto davanti la situazione si stabilizza, mentre dietro di attention seaker ne abbiamo un'infinità: prima Badoer per prati, poi Panis con il motore in fumo, poi Zonta insabbiato, poi anche Ralf Schumacher insabbiato poco dopo...
Davanti non abbiamo più trenini, ma due coppie Ferrari/McLaren. A questo punto la situazione si stabilizzerà di nuovo, con il duo irlandese/ scozzese decisamente più vicino. Al giorno d'oggi il Mascellone potrebbe aprire il DRS integrato nella sua mascella (perché sì, Coulthard ha sicuramente un DRS integrato nella mascella).

Coulthard inizia a farsi insistente negli specchietti di Irvine, ma la sua gara dura solo quindici giri su un totale di cinquantasei: si ferma per un problema elettronico, a quanto pare.
Il suo ritiro farà passare in secondo piano un momento molto importante, quello del testacoda di Diniz che avverrà poco dopo, uno dei pochi momenti in cui ci rendiamo conto dell'esistenza di quest'ultimo.
Senza troppi attention seaker in questo momento, si avvicina metà gara, i piloti vanno ai box. Del terzetto di testa, il primo è Irvine. Poi entra Hakkinen e infine Schumacher, riforniscono tutti nell'arco di tre o quattro giri. Posizioni invariate: Irvine, Schumacher, Hakkinen. Quest'ultimo si piazza negli scarichi di Schumacher, con l'intenzione di rimanerci vita natural durante.

Irvine continua a staccare il duo degli Schukkinen, portandosi a venti secondi di vantaggio. Però c'è un motivo, alla base di tutto ciò: si deve fermare ai box ancora una volta e, infatti, lo fa al quarantesimo giro di gara, dopo un testacoda per la sabbia di Villeneuve. Esce dai box alle spalle di Schumacher e Hakkinen, ma a questo punto il mio sospetto su cosa stia accadendo veramente si trasforma in realtà: Schumacher sta rallentando di proposito Hakkinen, un po' come Hamilton ad Abu Dhabi 2016.
Di fronte a questa consapevolezza il mondo ammutolisce, perfino tutti quei pivelli che hanno smesso di andare per prati e stanno diligentemente in pista senza rubare l'attenzione ad altri. O forse i pivelli sono usciti tutti di pista per i loro testacoda e le loro insabbiate random, quindi non ci sono più problemi di questo genere... Non faccio neanche in tempo a pensarlo che purtroppo si cala in questo ruolo il mio conterraneo Zanardi, inquadrato per i terreni sabbiosi della Malesia. Il clou, comunque, si raggiungerà con Diniz.

Hakkinen si ferma ai box a dieci giri dalla fine, mentre Schumacher prosegue con un solo pitstop e a questo punto le Ferrari si trovano in prima e seconda posizione.
A quattro giri dalla fine, Schumacher is the new Salo e, ancora una volta, Irvine passa in testa, stavolta andando a vincere proprio davanti al suo compagno di squadra. I due verranno originariamente squalificati per presunte irregolarità tecniche, ma il tribunale darà ragione alla Ferrari e con quattro punti di vantaggio Irvine andrà a giocarsi il titolo con Hakkinen a Suzuka.
Hakkinen arriva terzo e sale sul podio, dal quale rimangono giù i piloti Stewart, Herbert e Barrichello (freschi di vittoria e terzo posto al Nurburgring nel GP precedente), con Frentzen che chiude la zona punti.

31.10.1999 - da Sepang si passa a Suzuka, per l'ultimo GP della stagione, con Michael Schumacher ancora in pole davanti a Hakkinen, Coulthard e Frentzen. È solo quinto Irvine, affiancato da nientemeno che "Olivahhhh Penis" (sì, lo ammetto, in questo momento ho sentito la mancanza di Murray Walker)!
Alla partenza un tentativo maldestro di bloccare Hakkinen, fa sì che Schumacher venga trollato proprio dal finlandese, ma il trollone migliore di tutti è Panis, che si porta al terzo posto. Con questo, avendo già assistito alla scena più epica del gran premio, possiamo anche andare a fare altro. A parte gli scherzi, Irvine è quarto davanti a Coulthard e per parecchio tempo sarà più lontano da Panis di quanto Coulthard non sia vicino a lui stesso. Hakkinen, nel frattempo, è il più veloce in pista e sembra non avere concorrenza, se non per le inquadrature televisive: quando va per prati dopo un presunto contatto con una Arrows, Fisichella si guadagna l'attenzione delle telecamere.

Non tutte le gare hanno un lieto fine: dopo venti giri di gara l'eroico "Olivahhhh Penis" si ritira per un problema tecnico. Oltre alle gare, anche certe carriere non hanno un lieto fine: la carriera di Damon Hill come pilota si conclude con un testacoda, a seguito del quale riesce a portare la vettura ai box.
Gli altri piloti, frattanto, ai box ci sono andati/ ci stanno andando per rifornire: tra i piloti di testa è Hakkinen il primo, precede Schumacher e i loro compari. A proposito dei loro compari, Coulthard si ritrova terzo davanti a Irvine. La scalata al campionato da parte di quest'ultimo assume una connotazione sempre più leggendaria.

Gli va relativamente bene, perché Coulthard finisce per smaterializzarsi dopo trentaquattro giri e dopo il secondo giro di pitstop: con un totale di cinquantatre non è la cosa ideale. Fa un testacoda, centra un muretto, va ai box a farsi sostituire l'ala anteriore, torna in pista con la vettura danneggiata, doppiato, e ad un tratto si mette a intralciare Schumacher in stile "Driven" durante un doppiaggio avvenuto dopo la seconda sosta del pilota della Ferrari, beccandosi qualche accidente da quest'ultimo. Apprezzo Coulthard per essere stato così temerario da tentare di intralciare Schumacher mentre questo si apprestava a doppiarlo, l'ultima volta in cui Schumacher aveva tentato di doppiarlo non era finita molto bene... In ogni caso gli accidenti hanno il loro effetto e poco dopo il mascellone va a parcheggiare ai box, perché la macchina ha deciso di lasciarlo a piedi.

In una gara in cui l'ultimo colpo di scena sarà il ritiro di Fisichella per la rottura del motore in grande stile a pochi giri dal termine (anche qualche altro pilota si era ritirato in precedenza per motivi analoghi ma con meno pathos), Hakkinen vince la gara, seguono Michael Schumacher e Irvine: anche con un secondo posto (che in gara non è mai sembrato alla sua portata), il folletto irlandese non avrebbe vinto il mondiale, avrebbe chiuso infatti a pari punti con Hakkinen, ma con meno vittorie. Così Hakkinen lo batte invece di due punti, mentre la Ferrari ne totalizza quattro più della McLaren in classifica costruttori, una magra consolazione visto che il titolo piloti manca a Maranello da ormai vent'anni.

Tornando al risultato della gara, completano la zona punti Frentzen, Ralf Schumacher e Alesi. Chiudono nelle posizioni immediatamente successive, senza punti, i piloti della Stewart, con Herbert settimo e Barrichello ottavo.
Prima di chiudere questo post, c'è ancora il giro d'onore, con Hakkinen ancora in pista mentre Schumacher è già al parc fermé. Arriva anche Irvine che con il casco ancora in testa si mette a fare conversazione con il compagno di squadra in attesa di Hakkinen.
Hakkinen esulta pacatamente e va a pesarsi mentre Irvine fa conversazione con i fratelli Schumacher e rimango un po' spiazzata dagli Schukkinen che si ignorano a vicenda proprio quando mi stava partendo la ship. I due si scambieranno solo lievi pacche sulle spalle alla fine del podio, eppure ciò nonostante verranno visti festeggiare insieme nel corso della serata.

Sembra passata una vita dal 1997, quando Hakkinen era ancora all'inseguimento della sua prima vittoria in Formula 1, era considerato soltanto un pilota dal passato burrascoso (la sua specialità, agli albori della sua carriera, erano le partenze in stile Grosjean 2012) e quando rischiava addirittura di non essere più in McLaren partire dal 1998.
Uno dei piloti citati come potenziali sostituti di Hakkinen era Greg Moore, poi protagonista di una brillante carriera in Formula CART. Due storie diverse, destinate a non incontrarsi, se non in un unico amaro dettaglio: lo stesso giorno in cui finisce il mondiale di Formula 1 1999 finisce anche il campionato di Indycar. Moore muore in un incidente in California lo stesso giorno in cui Hakkinen conquista in Giappone il suo secondo titolo.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine