Nel
weekend del 28 luglio si svolge il Gran Premio d’Ungheria, sul circuito
dell’Hungaroring. Si ricorda che la pole position è stata conquistata da Lewis
Hamilton, e si tratta della sua quarta pole stagionale; completano la top ten
Vettel, Grosjean (che ha rischiato la squalifica per l’altezza del fondo della
propria vettura – la squalifica non è stata data dal momento che tale presunta
irregolarità dipendeva dal danneggiamento avvenuto saltando su un cordolo),
Rosberg, Alonso, Raikkonen, Massa, Ricciardo, Perez e Webber, con quest’ultimo
che non ha fatto registrare alcun tempo nell’ultima manche di qualifiche a
causa di un malfunzionamento del kers riscontrato nella Q2.
I
primi otto partiranno con gomme soft, mentre Perez, che ha girato sulle medium
in Q3, e Webber, che non ha girato affatto, partiranno sulle medium come anche
altri piloti fuori top-ten, tra cui Button.
In
partenza Hamilton mantiene senza difficoltà la prima posizione, mentre Vettel
si ritrova insidiato da Grosjean per il secondo posto; il pilota della Redbull
riesce comunque a mantenere la posizione nei confronti di Grosjean. Segue
Alonso in quarta posizione, mentre dietro si scatena un po’ di caos tra
Rosberg, Massa e Raikkonen. Mentre Raikkonen mette le ruote sull’erba, davanti
c’è un contatto tra Rosberg e Massa: Massa danneggia l’ala anteriore ma
mantiene la posizione, Rosberg sembra non riportare danni alla vettura ma viene
superato da molte vetture e finisce nelle retrovie.
Mentre
i primi tre distanziano i piloti che li seguono, Alonso è quarto davanti a
Massa e Raikkonen, che lo seguiranno molto da vicino per diversi giri, prima
che Massa inizi a rallentare a causa della vibrazione dell’ala danneggiata,
rallentando a sua volta Raikkonen che gli è praticamente negli scarichi. Si
avvicina intanto Webber (7°, autore di un’ottima partenza), mentre chiudono la
top-ten Button, Ricciardo e Perez, con Rosberg soltanto 12° alle spalle di
Maldonado.
Tra
i piloti della top-ten è Hamilton il primo a rientrare ai box, dopo avere
completato nove giri, e seguito un giro più tardi da Ricciardo e Rosberg.
Vettel si ferma due giri più tardi rientrando in pista alle spalle di Button,
mentre rientrano Massa (sempre al 12° giro), Alonso (13°), Grosjean e Raikkonen
(entrambi al 14°). Di fatto, a parità di pit-stop, non sono cambiate le posizioni
tra questi piloti e non cambieranno a breve, eccetto per un sorpasso di
Raikkonen su Massa.
Ci
sono comunque Webber e le due McLaren che non si sono fermati, tanto che Webber
s’è portato in prima posizione davanti a Hamilton, con Button terzo davanti a
Vettel, che nel tentativo di superarlo ha danneggiato lievemente l’ala
anteriore (anche per lui, come nel caso di Massa, l’ala non verrà sostituita
nel pit-stop successivo e andrà fino alla fine con il danno).
Al
20° giro, subito dopo avere effettuato il proprio pit-stop, si ritura Sutil per
un problema alla vettura. È il primo ritirato della gara.
Webber
prosegue fino al 23° giro, rientrando ai box per montare un altro set di gomme
medium non appena i suoi tempi iniziano a calare. Non fa lo stesso Button,
rimane in pista più a lungo, perdendo però performance e venendo superato in un
colpo solo da Vettel, Grosjean e Alonso. È da segnalare come tra Button e
Grosjean vi sia stato un contatto (sotto indagine a fine gara) e come,
successivamente, il franco-svizzero abbia tagliato una chicane,
avvantaggiandosi su Button. Quest’ultimo rientra ai box subito dopo, mentre un
giro dopo di lui rientra Grosjean, anticipando la seconda sosta. Torna in pista
dietro a Massa di qualche secondo, ma sfruttando al meglio le gomme nuove
riuscirà in pochi giri a recuperare il gap e a superarlo con un’ottima manovra.
Hamilton
rientra ai box per la seconda sosta al 32° giro, torna in pista quarto, i primi
tre sono Vettel, Alonso e Webber. Quest’ultimo viene superato subito dopo da
Hamilton, mentre Vettel e Alonso vanno ai box, così come Massa, subito dopo.
A metà
dei settanta giri previsti i primi dieci sono: Hamilton, WEBBER, RAIKKONEN,
Grosjean, BUTTON, Vettel, Alonso, PEREZ, Massa e HULKENBERG (piloti scritti in
stampatello = piloti che si sono fermati una sola volta).
Subito
dopo la metà della gara Grosjean viene penalizzato con un drive-through per il
taglio di chicane effettuato nel sorpasso ai danni di Button. Quest’ultimo,
intanto, che è in pista sulle soft montate nel primo pit-stop, viene superato
da Vettel, ma rientrerà ai box subito dopo (38° giro) per effettuare la seconda
sosta, che per lui sarà l’ultima, dove monterà le medium. Grosjean, dopo avere
scontato la penalità, tornerà in pista alle spalle di Alonso.
Hulkenberg,
intanto, viene penalizzato per eccesso di velocità nella pit-lane nel secondo
pit-stop, che ha appena effettuato.
Raikkonen
ritarda la seconda sosta fino al 43° giro, montando ancora una volta le medium:
è su una strategia differente rispetto al compagno di squadra e non si fermerà
più fino alla fine. Webber, che rientra ai box un giro dopo rispetto a
Raikkonen, monta ancora le medium: dovrà effettuare una terza sosta nelle fasi
conclusive della gara, dato che non ha ancora utilizzato le soft. In top-ten in
questo momento troviamo: Hamilton, Vettel, Webber, Alonso, Grosjean, Raikkonen,
Button, Massa, Rosberg e Maldonado.
Al
45° giro si ritira Bottas, parcheggiando la propria vettura di poco oltre la
pista. Viene esposta doppia bandiera gialla, ma si riesce a evitare l’ingresso
della safety-car grazie a un tempestivo (in confronto ad altre volte, almeno...)
intervento dei commissari che spostano la vettura.
Grosjean
rientra per la terza e ultima sosta al 48° giro, rientrando in pista tra Button
e Massa; quest’ultimo, così come Alonso e Rosberg, effettua il pit-stop un giro
più tardi. Alonso torna in pista davanti a Grosjean, mentre Button e Massa sono
notevolmente dietro rispetto al pilota della Lotus, distanziati di parecchi
secondi l’uno dall’altro.
Hamilton
si ferma al 51° giro, torna in pista alle spalle di Webber, ma lo supera
subito; l’australiano nel tentativo di difendersi finisce con le ruote sull’erba.
Cinque
giri più tardi è la volta di Vettel, che va ai box e torna in pista quarto
dietro a Hamilton, Webber e Raikkonen. Webber effettua l’ultimo pit-stop al 60°
giro. A quel punto la top-ten è così composta: Hamilton, Raikkonen, Vettel,
Webber, Alonso, Grosjean, Button, Massa, Rosberg e Perez.
Sulle
soft Webber riesce a recuperare parecchio, almeno in un primo momento, nei
confronti di Raikkonen e Vettel, che sono in lotta tra loro separati da pochi
decimi. Desisterà soltanto negli ultimi giri, quando dovrà piuttosto preservare
le gomme in modo da evitare di essere messo sotto pressione da Alonso e
Grosjean, anch’essi molto vicini. Nel caso di Raikkonen e Vettel, quest’ultimo
fa un tentativo di sorpasso, che non va a buon fine; tra Alonso e Grosjean
sembra che non accada nulla del genere (sembra, appunto, perché la regia non li
ha inquadrati più di tanto).
Di fatto
le posizioni rimangono invariate fino alla fine, almeno fino all’ottavo posto. Al
66° giro, infatti, si ritira Rosberg per un guasto al motore quando si trovava stabilmente
in nona posizione (il suo gap nei confronti di Massa era di solo un secondo, ma
era rimasto stabile nel tempo, mentre nei confronti di Perez aveva un notevole
margine). Questo fa sì che Perez risalga di una posizione, da decimo a nono, e
che in decima posizione si porti Maldonado, che conquista il primo punto
stagionale per la Williams.
Il risultato
I top
Hamilton:
è stato autore di un weekend veramente strepitoso, conquistando prima la pole
al sabato e poi la vittoria in una gara in cui il suo dominio non è mai stato
messo in discussione; quello che si è visto in questi due giorni lo porta
sicuramente, per chi ancora avesse avuto dei dubbi, tra i possibili contendenti
al titolo mondiale.
Webber:
autore di una qualifica sottotono non per causa sua (sempre il solito kers), ha
rimontato ottimamente in gara, dove ha fatto tutto quello che poteva fare.
Per
motivi non strettamente legati alla gara, Vettel: stando a quanto ha dichiarato
nell’intervista al microfono di Martin Brundle dopo la premiazione, ha
dichiarato di essere riuscito nella storica impresa di far ridere Raikkonen
(quando l’ha accusato di non averlo chiuso nel tentativo di sorpasso a fine
gara), e questo mi sembra notevole.
Menzioni
speciali: la Williams che finalmente conquista un punto, Van Der Garde che è il
migliore tra i piloti dei piccoli team...
I flop
Per
una volta nessun pilota ha fatto nulla di particolarmente disastroso, per cui
finirò per concentrarmi prevalentemente sulle prestazioni delle vetture.
Ferrari:
se nelle altre gare riusciva a migliorarsi rispetto alle qualifiche, l’impressione
è che in questo weekend le prestazioni siano rimaste stabili tra le qualifiche
e la gara.
Force
India: nessuna delle due vetture è arrivata al traguardo... e non per colpa dei
piloti.
Marussia:
se fossero arrivati semplicemente ultimi non ci sarebbe niente da dire, il
fatto preoccupante è il migliore dei loro piloti (che naturalmente era Bianchi)
ha preso circa un minuto di distacco dal peggio classificato dei piloti della
Caterham.
Milù Sunshine per F1GC.
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