sabato 29 giugno 2019

Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Road America - 23 Giugno

A volte capita di rimanere indietro con i lavori e capita che è sabato, ma devo ancora scrivere il commento a una gara che si è svolta la scorsa domenica.
Quella gara l'ho vista per metà in diretta, poi ho dovuto lasciare il computer per andare a cena, dato che alla sera avevo un impegno e non potevo rimanere lì ad attendere che Marco Andretti andasse in victory lane come se niente fosse... anche perché, in realtà, a quel punto Marco Andretti si era già ritirato da un bel po', quindi era certo che non sarebbe andato in victory lane.
Purtroppo la mia visione della prima parte di gara è stata un po' offuscata dal fatto che al contempo stessi litigando via Twitter con un fanboy della Mercedes.
Sia chiaro, non è mia abitudine sprecare il mio tempo a litigare con i fanboy, di solito cerco di non entrare nella conversazione, però ci sono momenti in cui mi sento in dovere di intervenire, dato che se c'è una cosa che mi urta i nervi è una visione distorta della realtà.
Ho un'idea un po' diversa dallo standard di che cosa sia la noia. Per me la noia, guardando la Formula 1, coincide con una gara di una piattezza improponibile e la piattezza è rappresentata non solo dall'assenza d'azione, ma anche dall'assenza del pensiero che possa esserci un'azione. Il solo seguire gli sviluppi relativi alla strategia e la potenziale presenza di undercut o overcut ha, a mio parere, il suo interesse. Se non si pone il problema nemmeno relativamente a quello e se non ci sono, o non vengono inquadrati, duelli nella seconda parte della griglia di partenza, allora sopraggiunge la noia.
Per quanto io preferisca situazioni in cui esiste la lotta per il titolo, non la ritengo necessaria per trovare appassionante il singolo evento. Se c'è costituisce valore aggiunto, ma non è fondamentale per quanto mi riguarda per apprezzare il singolo evento. Allo stesso modo il dominio di una squadra può avere risvolti interessanti, quando entrambi i piloti danno segno di potere competere per il mondiale, anche se uno dei due è destinato a non vincerlo. Anni di un pluricampione che vince mondiali e di un eterno secondo che dimostra di non andarci troppo lontano ma che non vince potrebbero essere interessanti. Il problema inizia a porsi, da questo punto di vista, quando l'eterno secondo trolla tutti, vince il mondiale, va a fare lo youtuber e al suo posto arriva Bottas, con tutto il rispetto. Se poi ci aggiungiamo che che non solo la Mercedes ha la doppietta quasi assicurata ma che non esiste nemmeno una gran competizione per la top-5, dove troviamo in ordine sparso le Ferrari e una delle Redbull, sempre la stessa, raggiungiamo livelli di piattezza di risultati difficilmente visti in passato. Come mi è stato ricordato in un'altra sede, nel 2002 Schumacher e Barrichello facevano quasi sempre doppietta, ma questo non ha impedito a Irvine di salire sul podio con la Jaguar a spese dei soliti piloti Williams. Qui invece abbiamo Verstappen che arriva sempre terzo o quarto e i Leclettel che nel migliore dei casi arrivano terzo e quinto e nel peggiore si scambiano posizioni come se fossero figurine dei calciatori ogni volta in cui sono l'uno vicino all'altro.

Quindi, con tutto il rispetto per i fanboy della Mercedes, se questi vanno in giro ad affermare che chiunque non pensi che l'attuale campionato sia il più esaltante di tutti i tempi sia un fanboy incallito di Vettel che rosica, la cosa mi sta molto sulle scatole. E i commenti a proposito del fatto che nel 2004 non ci si lamentava sui social sono un po' useless, visto che nel 2004 non esistevano i social.
Per la cronaca, appartengo alla categoria secondo cui questo campionato non è dei più esaltanti. L'ho affermato. Ho detto che mi andrebbe bene una supremazia Mercedes se dietro ci fosse qualche genere di lotta per il terzo posto o se ci fossero le Force India o le Haas o qualcun altro che ottengono piazzamenti a podio a caso. Le accuse che ho ricevuto sono state quelle di essere una hater della Mercedes e di non avere rispetto per i suoi tifosi, lamentandomi se loro ne sono contenti. Mi è stato anche suggerito di smettere di seguire la Formula 1 e di andare a seguire il Motomondiale, la Formula E o la Indycar. Mi sembra abbastanza un out of contest, se devo essere sincera.
Per la cronaca, il gran premio più noioso che ho visto in diretta è stato il GP d'Ungheria 2004. E al GP di Francia dello stesso anno speravo che la Ferrari toppasse la famosa strategia a quattro soste e che la vittoria potessero portarsela a casa o Button o Alonso, che erano i piloti che si trovavano più spesso in zona podio. In più MSC era il mio idolo d'infanzia, anche se il tifo infantile funzionava in moo molto diverso da come l'ho concepito in un secondo momento. Mi sono accorta di non tifarlo più quando mi sono resa conto che passavo le gare a sperare che potesse vincere qualcun altro a caso piuttosto di una sua ulteriore ennesima vittoria. Se i tifosi Mercedes sono felici così, buon per loro. Io, ai miei tempi, non lo ero. Da non tifosa, a lungo andare qualunque situazione di dominio potrebbe spingermi a sperare in qualcosa di diverso. Semplicemente, siccome per "dominio" intendo il dominare un campionato e non vincerlo in modo risicato dopo avere vinto quello precedente, credo che quello di quest'anno sia un campionato dominato. Altri, compreso quello dell'anno scorso o compresi alcuni di quelli vinti da Ferrari o Redbull in passato, a mio parere non lo erano.

Dopo questo insight che poco ha a che vedere con la Indycar, che seguo già senza avere avuto bisogno di ascoltare il consiglio di quel carissimo utente di Twitter, credo che sia il caso di concentrarsi finalmente sul campionato di Indycar, giunto nello scorso weekend a Elkhart Lake, altresì noto come Road America.
Prima di iniziare a parlarne rechiamoci tutti quanti in un centro anziani a giocare a tombola.
Ora che ci siamo calati nella parte e che ci sentiamo vecchi, ascoltiamoci due ore dei successi dell'Orchestra Casadei.
Adesso che ci sentiamo ancora più anziani, veniamo al punto dolente: Baby Herta, classe 2000, ha ottenuto la pole position.
Si tratta della prima pole ottenuta in Indycar da un 2000, quindi Baby Herta è passato alla storia. Non che non fosse già passato alla storia con la sua vittoria qualche tempo fa, ma adesso passa ancora di più alla storia.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Herta - Rossi
2^ fila: Power - Newgarden
3^ fila: Rahal - Sato
4^ fila: Bourdais - Pigot
5^ fila: Hinchcliffe - Andretti
6^ fila: Jones - Dixon
7^ fila: O'Ward - Veach
8^ fila: Hunter-Reay - Pagenaud
9^ fila: Ericsson - Rosenqvist
10^ fila: Harvey - Leist
11^ fila: Ferrucci - Chilton
12^ fila: Kanaan ultimo e non sono sorpresa :-///

H3lio: "Posso capire tutto, va bene che ci siamo io e Juan Tombino qui nei pressi per la gara dell'IMSA, ma dovresti smetterla di pensare a noi quando scendi in pista."
Vin Diesel: "Hai ragione, ma quando sono in pista mi sento un V3KkYaCç10 impotente. In più in Carlin mi hanno ingaggiato come baby sitter per il Piccolo Chilli, quindi gli devo stare vicino ad ogni costo."
H3lio: "Anche se tu ogni tanto ti qualificassi penultimo e lasciassi l'ultima posizione a lui riusciresti a stare nei pressi del Piccolo Chilli."
Vin Diesel: "Lo so, ma ogni volta in cui mi metto al volante in una location che non sia l'Indianapolis Motor Speedway inizio a chiedermi che cosa ci faccio qui invece che andare a organizzare costantemente dei festini in stile carnevale brasiliano."
H3lio: "Aaaaawwwww, credo proprio che sia un'ottima idea. *-* Se tu organizzassi festini in stile carnevale brasiliano saresti sicuramente il migliore."
Vin Diesel: "Mi fa piacere sapere di potere ancora primeggiare in qualcosa."
H3lio: "In realtà primeggi anche nella classifica dei miei best friend forever e dei miei ammmmori. <3 Per quanto anche Juan Tombino sia fascinoso e gli piaccia trolleggiare like a boss, tu rimarrai sempre il signore e padrone di tutti i trolloni."
Vin Diesel: "AAAAAWWWWWWW."
H3lio: "E adesso, per cortesia, vai a stirare."

La gara non è partita nel modo migliore per Baby Herta. Sembrava un po' Bloody Mehri durante una pole position da reverse grid. Anzi, no, Bloody Mehri non si sarebbe fatto bruciare soltanto da Alex Non Sono Valentino Rossi, ma anche da un altro po' di gente random. L'altra gente random, invece, se ne stava tranquilla, a parte quelli che stavano un po' più indietro.
C'è stato un duello RHR vs Dixon, che si è concluso con il Detersivo al retrogusto di Kiwi girato nel senso opposto.
Dixon: "Io però ho vinto cinque titoli. TUNZ TUNZ TUNZ!!!11!!!111"
RHR: "OMG 1dOl0!!111!111!!!1!!"
Dixon: "Grazie, ma i murricani non capiranno mai il riferimento."
RHR: "I murricani non leggeranno mai i commenti scritti in italiano da Milly Sunshine."
Dixon: "Spero che anche molti italiani non leggano i commenti scritti da Milly Sunshine, ma che possano farsi un'idea migliore del nostro campionato."
Voce fuori campo: "Fate poca confusione, c'è una vettura nella sabbia."
Dixon: "Oh my RoGro."
Sonyericsson: "Che pa**e con questo RoGro. Nella sabbia ci sono finito da solo, non l'ho trascinato con me catapultandolo a Road America da Le Castellet dove dovrebbe trovarsi in questo momento, impegnato nell'ottava prova del campionato mondiale di bestemmie al volante."
Dixon: "Come gli sta andando quel campionato?"
Sonyericsson: "Benissimo, in questo momento ha una settantina di 'f*ck' di vantaggio nei confronti di Vettel, non c'è proprio storia."
Dixon: "RoGro è un idolo delle folle. Dovresti invitarlo negli States e fargli conoscere Paul Tracy."
Sonyericsson: "No, c'è il rischio che possa mettersi a insultarlo in modo random e ti ricordo che RoGro pesa a malapena la metà di Paul Tracy. Ci tengo alla sua sopravvivenza."
Dixon: "Sei un bravo collega. RoGro è stato fortunato a conoscere uno come te."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Si può sapere chi siete e perché fate conversazione in modo random durante la mia cavalcata trionfale? Venite per caso da Barcellona? In tal caso, sappiate che la Catalunya non riceverà mai l'indipendenza."
Sonyericsson: "No, non siamo catalani. Io sono svedese, come l'Ikea."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "E come i polli giganti."
Sonyericsson: "Esatto."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Aspetta, mi ricordo di te..."
Sonyericsson: "Anch'io. Abbiamo gareggiato nello stesso campionato, in passato. Io stavo su una Caterham, tu stavi nel box della Marussia a sperare che ci fosse una macchina."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Non c'era mai. È stato un trauma per me. Per questa ragione oggi ho deciso di vendicarmi asfaltando Baby Herta."
Baby Herta: "Sei un kriminalehhhh!!111!111!"
Voce fuori campo: "Stai zitto, Baby Herta, e pensa alla tua gara, che dopo il primo pitstop perderai ulteriori posizioni e ti dovrai consolar più tardi con Baby Award."
Baby Herta: "Aaaaawwwward."
Baby Award: "Ammmmore <3 dimmi che cosa posso fare per consolarti. Ho portato con me una collezione intera di camion dei pompieri."
Baby Herta: "Spero che tu abbia portato anche i preservativi. Non possiamo mai essere sicuri al cento per cento: siamo in un universo strano, in cui potrebbero averci impiantato un utero a nostra insaputa."
Baby Award: "Hai ragione, non abbiamo ancora la barba né abbiamo raggiunto la drinking age, non possiamo correre il rischio di concepire dei figli."
Rinvigorito dal pensiero di quello che gli aspettava dopo la gara, Baby Herta si è messo a duellare con Rosenbitch. Poi è stato intervistato Sonniferetti: si era ritirato già da un po' e non me n'ero accorta. Strano, però, perché la sua presenza in pista avrebbe dovuto farmi cadere le palpebre, quindi avrei dovuto accorgermi che non c'era.
Nel frattempo, siccome la gara durava soltanto 55(?) giri, ci stavamo avvicinando verso la metà. A quel punto c'era ancora Alex Non Sono Valentino Rossi in testa, seguito da due Penske in seconda e terza posizione. Una era quella di Willpowahhhh, l'altra era quella di Nuovo Giardino, visto ormai come il principale avversario di Alex Non Sono Valentino Rossi per il discorso del titolo.
Più tardi, quando ho avuto modo di controllare sul cellulare il risultato della gara, ho visto che la top-3 era ancora la stessa che c'era nel momento in cui avevo dovuto smettere di seguirla, che il Detersivo al Kiwi era risalito fino al quinto posto e che Baby Herta aveva portato a casa una dignitosa ottava piazza, ma che era ben lontano dalle aspettative avute all'inizio di quella giornata.

RISULTATO: 1. Alexander Rossi (Andretti), 2. Will Power (Penske), 3. Josef Newgarden (Penske), 4. Graham Rahal (Rahal), 5. Scott Dixon (Ganassi), 6. Felix Rosenqvist (Ganassi), 7. James Hinchcliffe (Schmidt), 8. Colton Herta (Harding), 9. Simon Pagenaud (Penske), 10. Takuma Sato (Rahal), 11. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 12. Sebastien Bourdais (Coyne), 13. Marcus Ericsson (Schmidt), 14. Spencer Pigot (Carpenter), 15. Jack Harvey (Shank), 16. Max Chilton (Carlin), 17. Patricio O'Ward (Carlin), 18. Zach Veach (Andretti), 19. Santino Ferrucci (Coyne), 20. Matheus Leist (Foyt), 21. Tony Kanaan (Foyt), 22. Ed Jones (Carpenter), 23. Marco Andretti (Andretti/ Herta).

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