Lettera per un pilota Ferrari fallito da parte di una blogger fallita // Montreal, 9 Giugno (o, trattandosi di una lettera: Bologna, notte tra il 9 e il 10 Giugno)
Di solito, quando scrivo ai miei lettori, mi rivolgo a loro. Stavolta non lo faccio, per la prima volta da quando scrivo commenti ai gran premi, perché voglio rivolgermi a te, a te che sistematicamente mandi in vacca tutto. Anzi, sarò più precisa: a te che sistematicamente dai l'impressione di non sapere fare altro che mandare in vacca tutto. Non so se sia così, non so se quello che hai fatto oggi o due settimane fa o due settimane ancora prima era il massimo che potevi fare, non lo so e non ha importanza, quello che so è che non tifo Ferrari e che non mi piace l'alcool, ma che stasera avrei dovuto ubriacarmi per sentirmi a posto con me stessa. Però non è così, non posso sentirmi a posto con me stessa e ogni volta in cui insulto un pilota Ferrari per non essere all'altezza non solo non ha molto senso dato che non tifo Ferrari, ma è anche leggermente ipocrita dato che il mio primo vero idolo è sato un pilota Ferrari che non portava a casa vittorie e che c'è stato un momento in cui avrei voluto un altro al posto in cui sei tu e, se fosse stato al posto tuo, avrei accettato da lui qualsiasi risultato.
Mi rivolgo a te perché non so che cosa ti passi per la testa mentre sei al volante, allo stesso modo in cui non so cosa passi per la testa mia quando guardo le gare e non so che cosa mi passi per la testa quando commento le gare e perché credo che sia l'unico modo che ho per cercare di capire davvero che cosa mi passi per la testa.
Questo weekend è iniziato in modo strano, con prove libere che davano outcome altalenanti: dominio Mercedes nella prima sessione, poi il bambino in testa davanti a te nella seconda e, al sabato, tu in testa davanti al bambino. Tutto poteva succedere nelle qualifiche, ma le qualifiche iniziano sempre allo stesso modo.
Stavolta Perez è stato il primo degli esclusi, davanti a Raikkonen, al pilotino di casa e alle immancabili Williams, con Kubica in ultima posizione. È pur sempre meglio del 2007, quando ho seriamente pensato non so per quanti minuti che fosse morto.
Giovinazzi si era salvato, ma non era destinato a fare molta strada. Era uno dei tanti che si stavano migliorando, quando Kmag è andato a sfracellarsi sul muro dei campioni. Verstappen è stato il primo degli esclusi, poi Kvyat, Giovinazzi, Albon e Grosjean, che si è lamentato che il suo compagno di squadra aveva di fatto sabotato la sua qualifica.
Le Mercedes stavolta erano in testa, ma con gomme nuove, mentre tu e il bambino eravate stati i più veloci nella prima manche. In extremis sei stato di nuovo il più veloce, ti sei conquistato la pole davanti a Hamilton, davanti al bambino, davanti a un eroico Ricciardo, poi Gasly, Bottas sopravvissuto a un mega-testacoda che l'aveva portato vicino a un muro, poi Hulkenberg, Norris, Sainz e decimo d'ufficio Magnussen che partirà dalla pitlane. Sainz, invece, sarà retrocesso di tre posizioni per avere rallentato qualcuno.
Vanzini sembrava esaltato quanto Guido Meda per Valentino Rossi, oppure come Mazzoni quando Alonso andava in pole. L'unica differenza era che Mazzoni era sempre esaltato per Alonso, mentre Vanzini di solito ti prende per i fondelli per i tuoi testacoda prima ancora che tu finisca in testacoda. Poi hanno notato come il bambino avesse fatto un errore e hanno probabilmente realizzato che tu e il tuo compare avevate rubatohhh la pole position a lui.
Sono seguite le interviste post-gara con Button, poi la conferenza stampa, in cui hai avuto un lost in translation e invece di dire che Hamilton era a proprio agio su questo circuito l'hai definito un bell'uomo. Poi è arrivata la domenica, in cui i ferraristi tanto eccitati il giorno precedente si stavano già fasciando la testa prima ancora di essertela rotta.
Sei partito bene, hai mantenuto la posizione, hai distanziato Hamilton che a sua volta distanziava il bambino, che distanziava chi aveva dietro.
Bottas si era appena fatto superare da Hulkenberg e iniziavo a pensare che fossi ormai l'unico che poteva tentare di portare via a Hamilton la vittoria e a dare un po' di verve a questo campionato: non mi sembra che ci sia nessuna lotta per il titolo, ma fare in modo che Hamilton non guadagnasse così tanti punti su Bottas avrebbe dato l'effimera illusione che Bottas stia lottando per il mondiale.
Mentre seguivo la gara mi preparavo per uscire, a un certo punto mi sono allontanata un attimo dal computer e quando sono tornata ti ho visto nei pressi di una Williams. Credevo che ti stessi ritirando o qualcosa del genere, invece no, dopo sette giri o giù di lì stavi già doppiando Kubica.
Tu, Kubica, il Canada... dopotutto sei arrivato proprio dopo il suo incidente, con un evento one-off. Non ti immagini quanto fossi eccitata: un diciannovenne in Formula 1, avere un mio coetaneo nella massima serie mi faceva sentire improvvisamente più adulta, in occasione di quel gran premio degli Stati Uniti.
La mia amica era eccitata quanto me. Ti chiamavamo "il nostro coetaneo" e la presenza di altri piloti della nostra stessa età ci sembrava ancora lontana.
Eravamo quasi tue ultrà, nonostante tifassimo per altri piloti, perché era bello che qualcuno neanche tanto più vecchio di noi fosse in Formula 1.
Sono stata felice quando hai vinto con la Toro Rosso, perché sono sempre stata dalla parte dei backmarker, quando avevano la possibilità di essere meno backmarker o di intromettersi nei fatti degli altri.
Sono stata felice e me ne pento, perché adesso la gente mi rinfaccia di avere sostenuto uno che sta rovinando la Ferrari. Non so se hanno ragione, non so se avevo ragione io.
Nel lontano 2008 l'idea che un giorno tu potessi andare in Ferrari mi sembrava qualcosa di improponibile e molto lontano, figurarsi l'idea che tu potessi arrivare in Ferrari e non essere un pilota di successo.
Era un'altra epoca, in cui la Mercedes non esisteva come team, in cui la Redbull era un team di seconda fascia, in cui pensavo, come tutti, che Ferrari e McLaren avrebbero continuato a dettare legge.
Figurati, a quell'epoca non ero nemmeno convinta del tutto della tua decisione di lasciare il ruolo di terzo pilota della BMW Sauber per passare alla Toro Rosso e puntare un giorno alla Redbull...
Ma questo non c'entra niente, non posso stare qui a piangere sul latte versato. Ho fatto degli errori, in passato, e al giorno d'oggi l'idea di avere sostenuto qualcuno solo perché aveva la mia età mi sembra una cosa un po' stupida. Eri solo un Lando Norris come tanti e a proposito di Norris, si è ritirato con una ruota a terra al dodicesimo giro, con la sua vettura abbandonata a se stessa fino alla fine.
Il gap tra te e Hamilton, così come quello tra Hamilton e Leclerc, non sembrava destinato a ridursi, ma piuttosto ad aumentare, mentre dietro molti piloti erano partiti sulla mescola più morbida e stavano rientrando.
Bottas non sembrava schiodarsi dalla sua posizione, mentre Verstappen partito sulle hard(?) stava rimontando lentamente e tutto lasciava pensare che potesse finire la gara davanti a Gasly.
Per una volta nella mia vita mi sono preoccupata della causa ferrarista e mi è sembrato bello che ci fosse una Ferrari in testa a una gara.
Ho temuto un undercut, ma quando dopo una trentina di giri sei rientrato ai box prima di Hamilton, ho capito che ce la potevi fare, che tutti ce la potevate fare, senza che le posizioni cambiassero.
Mentre le Williams continuavano ad apparire in ogni dove, venendo doppiate costantemente, Hulkenberg si lamentava delle condizioni della sua vettura e tutto lasciava pensare che non fosse destinato ad avere molte gioie.
Sembrava una gara ordinaria e, quando ho spento il computer per uscire con i miei genitori, dato che era il compleanno di mio padre, eravamo a quota quaranta giri e la gara doveva ancora passare dall'essere una gara ordinaria al diventare una gara di ordinaria follia.
Hamilton ti si stava avvicinando, quindi la tua posizione era meno privilegiata di prima, poi è accaduto l'inaspettato.
Al quarantottesimo giro hai messo le ruote sull'erba, lui si è fatto sotto e tu l'hai quasi mandato contro al muro, venendo in seguito penalizzato per questo.
Ora, prima di vedere tutto nel suo contesto ho detto le peggiori porcherie su di te e sui tuoi familiari. Pensavo che avessi mandato in vacca la tua gara e la possibilità di vincere. Lo penso tuttora, ma mi sono fatta un'idea diversa di quella che avevo prima.
Hai fatto l'ennesimo errore, hai dimostrato per l'ennesima volta che se la tua strada e quella della Ferrari non si fossero mai incrociate sarebbe stato meglio sia per te sia per il team... ma seriamente, non credo che meritassi una penalità per "dangerous rejoining".
Un pilota che è vicino a perdere il controllo della vettura e che riesce a salvarla, evitando un potenziale incidente per sé e per chi ha accanto non dovrebbe essere penalizzato per questo. Casomai è discutibile il fatto che tu abbia messo le ruote sull'erba, tagliato una chicane e mantenuto la tua posizione. Era questa, casomai, la ragione per cui potevi meritarti cinque secondi di penalità.
Invece no, questo motivo non è nemmeno stato preso in considerazione e tutti parlavano di te mentre il mondo andava avanti senza che nessuno se ne accorgesse: i problemi alla vettura di Hulkenberg persistevano, relegandolo quasi a zerbino di Ricciardo, Albon si ritirava nell'anonimato, le Williams erano sempre più in mezzo al nulla, Bottas faceva una seconda sosta perché tanto le Redbull erano lontane anni luce... anzi, LA Redbull, perché Gasly, cosa parlo a fare di Gasly?
Poi hai tagliato il traguardo e Brundle e colleghi osservavano che eri arrivato terzo dietro a Leclerc, dopo i cinque secondi di penalità. La matematica, questa sconosciuta...
Su Twitter il mondo si indignava per la penalità e ho pensato seriamente che ci fosse qualcosa che non andava. Si tratta della stessa gente che due settimane fa ti criticava per essere arrivato secondo, senza fare errori, in una gara che non avevi alcuna possibilità di vincere...
Quando sono tornata, dopo avere visto quello che mi ero persa della gara, invece delle gif e dei brevi video sul cellulare mentre ero fuori, la mia bacheca era invasa da gente che sosteneva che rimpiangevano i bei vecchi tempi in cui in Formula 1 avvenivano solo duelli tra Villeneuve e Arnoux a Digione.
Alla fine della serata sono arrivata a capirti, se non a capire che cosa ti passi per la testa quando sei al volante, almeno a capire che cosa ti passi per la testa ogni giorno della tua vita, quando rinnovi il tuo proposito di non aprire dei tuoi profili social.
Credo però che sia questa la ragione per cui sembri fuori dal mondo, per cui forse tu e la realtà quotidiana non siete compatibili. Mentre parcheggi a caso lontano dal parc fermé, spingi a caso la macchina, scendi e ti aggiri come un'anima in pena per il paddock invece di andare alle interviste, mentre tagli a caso per il box della Mercedes quando decidi di andare sul podio, sostituisci il cartello di numero 1 e numero 2, sei così tanto lontano da tutti noi, da una vita in cui le controversie tra sportivi si risolvono twittando a proposito di quanto il mondo sia ingiusto...
Invece no, dopo tutto questo eri sul retro del podio, dove c'era un silenzio di tomba, come se fosse appena avvenuto un lancio di cappellini tra Rosberg e Hamilton. Poi c'è stato il podio e per un attimo tu e Hamilton siete stati l'uno accanto all'altro, quando ti ha invitato a raggiungerlo sul gradino più alto del podio.
Il mondo non vedrà foto di te stesso in bagno pubblicate con la didascalia "sono il migliorehhhh di tuttihhhh!!11!!11!!1 e i commissarihhhh devono andare a fare in cu*ohhhh!!11!!!!!", né leggerà tuoi tweet in cui contesti la penalità arrivando al limite dell'arrampicata sugli specchi.
Alla fine della giornata ti considereremo il peggiore dei falliti, mentre meno di un giorno fa mettevamo dei like a Sato che si dichiarava dispiaciuto per avere investito un meccanico al pitstop mentre era in testa alla Texas 600, osservando come essersi scusato via Twitter fosse più importante di tutto il resto.
Ti considereremo un fallito perché hai messo le ruote sull'erba, perché hai salvato la tua gara ma non ti sei salvato da una penalità (dopotutto se avessi vinto saresti stato considerato un eroe delle folle), ma soprattutto perché non sei capace di comunicare con noi, di spiegarci le tue ragioni. Non l'hai mai fatto, perché vivi la tua vita e la tua carriera senza stare al passo con i tempi.
Sebastian Vettel, sei un fallito. Smetterai di esserlo soltanto il giorno in cui saprai trovare un ponte per comunicare con noi e ci dirai a chiare lettere che i veri falliti siamo noi.
Io stessa mi ritengo una fallita, come blogger di Formula 1. Non mi sono mai presa troppo sul serio, ma se la mia massima preoccupazione di oggi è quello che la gente penserà di me o quello che io stessa dovrei pensare di me per essere stata felice, undici anni fa, di una vittoria ottenuta da uno che oggi ha dimostrato di fare di tutto per non riuscire a vincere di nuovo, pur sapendo che ho fatto cazzate ben peggiori nella vita, ci deve essere per forza qualcosa di sbagliato in me.
Ieri ho giustificato uno che ha letteralmente falciato un meccanico perché è uno dei miei piloti preferiti in Indycar. Oggi ho insultato te e i tuoi familiari perché hai tagliato una chicane. Mi chiedo seriamente se avrei insultato il mio pilota preferito se avesse fatto la stessa cosa, mi chiedo come avrei reagito se ci fosse stato Massa al posto tuo...
E poi mi rendo conto che se Massa fosse stato al posto tuo, non sarebbe nemmeno stato in testa a quella gara.
Anch'io uso mille pesi e mille misure, anch'io mi comporto come i fanboy che ho ampiamente criticato, poi scrivo qualche pagina di cazzate andando di lungo fino alle due e venti e mi metto in testa di avere scritto il miglior commento a un gran premio della mia vita.
Arriverà un nuovo giorno e forse rivaluterò le mie convinzioni... e continuerò ad attendere con ansia il giorno in cui arriverà il lunedì e non me ne importerà nulla delle polemiche della gara precedente o di leggere i commenti in proposito sui social. È a te e ai tuoi colleghi che certe cose devono importare, per noi il lunedì dopo la gara è solo un giorno come un altro.
RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Sebastian Vettel (Ferrari), 3. Charles Leclerc (Ferrari), 4. Valtteri Bottas (Mercedes), 5. Max Verstappen (Redbull), 6. Daniel Ricciardo (Renault), 7. Nico Hulkenberg (Renault), 8. Pierre Gasly (Redbull), 9. Lance Stroll (Racing Point), 10. Daniil Kvyat (Toro Rosso), 11. Carlos Sainz (McLaren), 12. Sergio Perez (Racing Point) 13. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 14. Romain Grosjean (Haas), 15. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 16. George Russell (Williams), 17. Kevin Magnussen (Haas), 18. Robert Kubica (Williams), Rit. Alexander Albon (Toro Rosso), Rit. Lando Norris (McLaren).
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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