sabato 1 giugno 2019

Euroformula Open: da Paul Ricard a Hockenheim passando per il gran premio di Pau

Carissimi mass dumper, ho deciso di iniziare il mese di giugno raccontandovi quello che è successo finora in Euroformula Open (serie minore europea per vetture di Formula 3), campionato che prevede un totale di nove doppi appuntamenti, di cui ne sono stati disputati tre.
Ormai archiviata la scorsa stagione dominata da Felipe Drugovich, attualmente pilota della F3 internazionale (ex GP3), il campionato è iniziato infatti nel weekend del 27/28 aprile.

L'apertura della stagione è avvenuta al Paul Ricard, con Lukas Dunner autore della pole position per Gara 1.
In gara, tuttavia, si è imposto Liam Lawson, che ha preceduto al traguardo Yuki Tsunoda e il suo #NipponPower. Dunner, il pilota che partiva dalla pole position, ha dovuto accontentarsi di un terzo posto.
In Gara 2 è proseguito il #NipponPower, elevato alla massima potenza, vista la vittoria di Marino Sato. Lawson, che partiva dalla pole nella gara della domenica, ha dovuto inizialmente accontentarsi del secondo posto, mentre il gradino più basso del podio se l'è aggiudicato Guilherme Samaia... poi è stato penalizzato, finendo quarto. Samaia è quindi risalito al secondo posto, con Dunner terzo.
Finora il Paul Ricard vanta il maggior numero di entry stagionale: in quell'occasione c'erano 21 vetture.

Nel weekend del 18/19 maggio c'è stato il gran premio di Pau, che l'anno scorso era incluso nel campionato della F3 europea (R.I.P), che è iniziato con una gara di cui ho visto soltanto i giri finali.
Liam Lawson, partito dalla pole, ha mantenuto la prima posizione fino al traguardo, vincendo davanti a Julian Hanses e Marino Sato.
Se la gara del sabato è stata accolta con un "not a big deal", come qualsiasi gara dell'Euroformula Open, non si può dire lo stesso di quella della domenica, unica gara stagionale, finora, che sono riuscita a vedere interamente, visto che era destinata ad entrare nella storia.
Eppure l'inizio la presentava come una gara come tante, con condizioni meteo variabili e qualche pilota random che dopo il formation lap invece di schierarsi sulla griglia rientrava ai box per mettere gomme da bagnato, pensando che fosse la scelta migliore.

Julian Hanses in testa, dietro di lui Yuki Tsunoda e Liam Lawson, questi ultimi due su vetture con i colori e il logo della Redbull: i primi tre erano molto vicini, prima che entrasse una safety car per un incidente nelle retrovie. Lo erano anche dopo, con un duello epico tra Tsunoda e Lawson, che ha condotto quest'ultimo a conquistare la seconda posizione.
Lawson sembrava inarrestabile, è arrivato anche a ridosso di Hanses...
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...e poi si sono ritrovati entrambi contro le barriere, fuori gioco entrambi, mentre passava in testa una vettura che fino a quel momento aveva rimontato dalle retrovie alla terza posizione. Stava piovendo e quella vettura era guidata da uno dei piloti che dopo il giro di formazione era entrato in pitlane.

Quello che passava in testa alla gara non era un pilota come tanti. Era Billy Monger, amputato di entrambe le gambe dopo un terribile incidente due anni fa in Formula 4, uno che non si è mai arreso e che dopo avere corso nella Formula 3 britannica nella scorsa stagione prende parte quest'anno al campionato dell'Euroformula Open.
Il suo incidente sembrava avere stroncato la sua carriera e non l'ha fatto, ma nel curriculum di Monger mancava ancora una vittoria al volante di una open wheel e probabilmente erano in pochi a crederci.
Eppure in Gara 2 a Pau è stato Monger a tagliare il traguardo prima di tutti, aiutato da un'intuizione strategica, ma autore di una rimonta colossale.

Nicolai Kjaergaard e Yuki Tsunoda, rientrato ai box in corso d'opera, hanno completato il podio, mentre soltanto una settimana più tardi il campionato è proseguito a Hockenheim.
Marino Sato ha ottenuto la pole per Gara 1, vincendola davanti a Jack Doohan e a Liam Lawson. Per il figlio di Mike Doohan si tratta del primo podio nella categoria.
In Gara 2 Sato partiva di nuovo dalla pole, ma la vittoria è andata a un altro giapponese, il già citato tante volte Tsunoda, con Sato secondo e Julian Hanses finalmente a podio al terzo posto.

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