lunedì 6 luglio 2020

Indycar 2020 @ Indianapolis Road Track

In questo weekend, sabato 4 luglio, c'è stato il ritorno in pista del campionato di Indycar a distanza di un mese ed è ritornato, a sorpresa, anche il team Dreyer & Reinbold, che mancava da anni e anni su circuiti che non fossero ovali, con Sage Karam al volante. Fortunatamente, trattandosi di un circuito stradale, Karam non è stato sulla strada di Ed Carpentahhhh come invece era accaduto quella volta che, tra una cosa e l'altra, aveva dato origine a un podio analcolico per via della sua giovane età.
Ad ogni modo non ha importanza, parliamo piuttosto di Tony Kanaan: per la prima volta dalla notte dei tempi, non era presente al via di una gara di Indycar.

Willpowahhhh ha ottenuto la pole position, davanti a Harvey e Baby Herta, che a sua volta avrebbe potuto provocare la presenza di un podio analcolico anche se, a differenza di Karam, l'anno scorso sul podio c'era lo champagne per tutti tranne che per lui, prima che quel PeRiKoLoSo KrImInAlE di Newgarden attentasse alla sua giovinezza scambiando le bottiglie e facendolo cadere nel tunnel della kriminalitàhhhh che se ne frega della drinking age.
Consiglio quindi vivamente a Herta di sposarsi con una persona 21+ a cui chiedere il permesso di sbevazzare like a Bottas... ehm, volevo dire like a boss.

Willpowahhhh ha mantenuto la prima posizione al via e ha da subito iniziato a staccare Harvey, nonostante quest'ultimo sulla carta fosse fortissimo perché ha la vettura fucsiahhhh. Forse il fatto che il Vanz non commenti le gare di Indycar ha dato il suo contributo negativo nei suoi confronti.
Nonostante stessi guardando gli extended highlights e sapessi chi aveva vinto la gara, al momento del pitstop ho sperato in un overcut di Harvey su Willpowahhhh. La cosa non è accaduta, anzi, Newgarden si è appropriato della seconda piazza con la stessa naturalezza con cui l'anno scorso aveva messo in mano a quel bambino innocente di Herta una pericolosissima bottiglia di champagne.

Poco prima del giro di boa abbiamo salutato Askew, che si è ritirato per incidente provocando l'ingresso della safety car e uno stravolgimento della situazione che ha fatto sì che Grammo Reale andasse in testa. Non che ci sia rimasto molto a lungo: dietro di lui c'era un falco assassino che non vedeva l'ora di azzannarlo e relegarlo in seconda posizione a contemplare il suo retrotreno. Purtroppo per lui, quel falco assassino era Dixon e, purtroppo per noi, sono fioccate lamentele sul campionatohhhh noiosohhhh perché vincono sempre gli stessi, dove per "gli stessi" si intende, appunto, Dixon.
Per guasti meccanici abbiamo salutato anche Alex Non Sono Valentino Rossi e Spencer Maialotto, ma questo è accaduto più avanti.

Qualora il concetto di champagne sul podio sia contemplato a Indianapolis, Scott Dixon, Graham Rahal e Simon Pagenaud hanno potuto sbevazzare tranquillamente, quest'ultimo conquistando la terza piazza dopo essere partito dal cortile di casa di Lando Norris.
Colton Herta ha fatto l'Hulkenberg della situazione evitando di provocare problemi di drinking age, mentre hanno completato la top-10 Rinus Veekay, il nostro eroe Marcus Ericsson, Josef Newgarden, Patricio O'Ward, Santino Ferrucci e il Grande Samurai Takuma Sato. A seguire James Hinchcliffe, Conor Daly, Ryan Hunter-Reay, Zach Veach, Felix Rosenqvist, Max Chilton #MaiUnaGioia, Jack Harvey e la sua vettura fucsiahhhh, Charlie Kimball, Alex Palou, Will Power, Dalton Kellet, Marco Andretti e Sage Karam.

Come già anticipato, Spencer Pigot, Alexander Rossi e Oliver Askew non hanno finito la gara.
Dagli States giungono commenti sullo sventurato inizio di stagione di Alex Non Sono Valentino Rossi, io per stare sicura dare la colpa a un kompl8 spagnolo in vista dell'arrivo di Alonso per la Indy 500 che si svolgerà tra circa un mese e mezzo. Oppure, nel dubbio, ad Alex Palou, dato che ora di spagnolo c'è lui.
Al momento, comunque, è ancora presto per pensare alla Indy 500, quindi focalizziamoci su eventi più vicini nel tempo: il ritorno in pista è fissato per la prossima settimana, con un double header a Road America.


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