venerdì 17 luglio 2020

Cinque anni senza Jules Bianchi

Per ogni storia che viene scritta ce ne sono tante che rimangono solo fantasie e che ogni tanto infestano la nostra mente, non facendoci prendere sonno alle quattro di notte quando siamo disturbati dal rumore del ventilatore del vicino di casa e poi scivolando via lentamente, quando si fa giorno e la storia scritta si fa sempre più lontana, ma non per questo rimane meno reale. So che le fantasie sono destinate a rimanere tali, ma possono comunque finire nero su bianco.

Me lo chiedo, a volte, come sarebbe se tu fossi ancora tra noi, cosa direbbe la gente di te, che cosa penserebbe, che cosa scriverebbe sui social come commento ai tuoi tweet e che cosa scriverebbe ai tuoi eventuali tifosi. Penso che tutto dipenda da dove saresti collocato. Le fantasie, a volte, sono destinate a scomporsi in più fantasie minori. Una di queste è la più semplice: che cosa potrebbe succedere se tu fossi al volante di un'Alfa Romeo oppure di una Haas? Due destini in apparenza molto simili, ma che potrebbero avere reazioni diverse.

La Haas è la scuderia di quelli che combinano casini, niente e nessuno le toglierà più questa reputazione. È il team del team principal che impreca come uno scaricatore di porto, i cui piloti fanno cose strane, oppure capitano loro cose strane. Il mondo ha etichettato entrambi come piloti che non dovrebbero stare in Formula 1 e, chissà, forse direbbe la stessa cosa di te se tu fossi lì, al posto di uno di loro. Incompreso come un Kmag qualsiasi, sarebbero lontani i giorni in cui qualcuno vedeva qualcosa in te.

L'Alfa Romeo è percepita in maniera decisamente più soft, è il team degli ex ferraristi o dei ferraristi del domani, al massimo qualcuno direbbe che è ora che tu te ne vada, per essere sostituito da Robert Shwartzman, considerato all'unanimità come colui che un giorno potrà salvare il mondo. Molto potrebbe dipendere dalle peripezie che avrebbero potuto condurti in Alfa Romeo, perché ci sono diversi modi di arrivarci e non voglio stare a scomporre ulteriormente questa fantasia.

Perché poi c'è quella più importante e suggestiva, perché se in Ferrari ci fossi tu, alla fine ti darebbero del clown come a tutti gli altri, ti insulterebbero per il mondiale che non vincerai quest'anno, per quelli che non vincerai in futuro e per quelli che non avresti vinto in passato. Non so cosa penserei di te come pilota se ci fossi tu, quello che so è che ormai, a trent'anni, se tu fossi lì saresti visto come qualcuno da mettere da parte. Il pensiero che, se ci fosse stata una Ferrari con te, probabilmente al giorno d'oggi potrebbe già esserci una Ferrari senza di te, rende un po' meno difficile l'idea che non sia mai esistita una Ferrari con te.

In tutto questo, però, l'unica storia che viene scritta è una storia di cui da cinque anni non fai più parte, anche se in realtà tante cose sono rimaste simili a prima, compreso il campionato di Indycar che gareggia all'Iowa Speedway proprio in questi giorni, proprio come cinque anni fa, quando te ne sei andato. Tante cose sono simili, compresa l'idolatria postuma "perché eri un futuro campione", come se non avessero detto il contrario prima o che se fosse l'unica determinante che dava un senso alla tua vita. Insomma, è una storia senza di te, ma ti stai perdendo solo cose già viste.


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