sabato 25 luglio 2020

Sacrificarsi per la squadra è romantico, fintanto che riesci ad andartene prima di essere messo alla porta

Quel giorno Vettel e Alonso partivano dalla prima fila. Lo spunto di Alonso in partenza fu buono abbastanza da convincere Vettel che la cosa migliore da fare fosse cercare di ostacolare Alonso, con entrambi che lasciavano "scoperto" l'altro lato della pista. In quell'altro lato della pista, Massa ne approfittò per passare in testa. Alonso, da parte sua, era uscito vincente dal suo duello con Vettel. Qualche anno più tardi, Rob Smedley disse che in Ferrari avevano chiara la strategia di gara, prima del via, ma che qualcosa non aveva funzionato. Facendo un piccolo sforzo di immaginazione, mi viene da pensare che il loro obiettivo, quel giorno, fosse portarsi in testa con almeno una vettura, se possibile con due, e in quelst'ultimo caso che il pilota in seconda posizione parasse le spalle a quell'altro. Nel momento in cui Vettel si spostò verso Alonso e l'altro lato della pista rimase libero, molto probabilmente la strategia di gara fallì, perché il pilota Ferrari in testa non era quello che si auspicavano.

Era il 2010 e il karma non funzionava ancora bene come al giorno d'oggi. Si sarebbe concluso tutto nel migliore dei modi se, per punirlo di avere oltraggiato le presunte strategie pre-gara, il motore della monoposto di Massa l'avesse abbandonato così a caso, nel corso della gara. Non c'era ancora la virtual safety car, ciò non sarebbe andato a impattare sulla vittoria di Alonso.
Ad ogni modo il karma non diede il proprio contributo, quindi fu necessario sbrigarsela in un'altra maniera. Quel giorno, mentre Alonso sbraitava via radio che era ridicolo che il suo compagno di squadra osasse tenergli testa, la Ferrari si mostrava per la prima volta un team contendente al titolo in quella stagione così variegata. Complici i team radio pubblici, tuttavia, si dimostrava anche, almeno in apparenza, succube del suo pilota di punta, tanto da prendere le proprie decisioni in base a quanto il pilota di punta urlasse alla radio lamentandosi dell'ingiustizia del mancato tappeto rosso al suo passaggio.

Credo che quel giorno, in Ferrari, decisero di comportarsi come se Alonso e Massa fossero Schumacher e Barrichello, senza prendere nemmeno in considerazione per un idea che non lo fossero. Alonso poteva avere la stessa sete di vittorie di Schumacher, ma non aveva né la stessa lungimiranza né lo stesso basso profilo dal punto di vista mediatico. E per quanto Barrichello, sia prima sia dopo, si sia sempre dichiarato convinto di potere battere Schumacher, non penso che ne fosse convinto tanto quanto diceva. Per Massa, forse, era l'inverso, era davvero convinto di potercela fare, e questo spiegherebbe il differente approccio dei due e il maggiore successo, come seconda guida, di Barrichello nei confronti di Massa.
Non mi piace pensare che quel GP di Germania sia stato l'inizio della fine per qualcuno o per qualcosa, forse solo l'uscita allo scoperto di qualcosa che, così com'era, non poteva funzionare, perché, a conti fatti, quel giorno far vincere Alonso e fare arrivare Massa secondo era un'opera molto più semplice di quanto si potrebbe pensare.

Una strategia toppata, un undercut o un overcut, soluzioni che avrebbero potuto portare allo scopo ultimo di avere Alonso in prima posizione, ma non solo questo. Cosa sarebbe successo, se quando Alonso si lamentò via radio di quanto fosse "ridicola" l'ostruzione che riceveva da Massa, gli avessero detto che se voleva vincere doveva passare davanti? Con tutta probabilità, il risultato finale sarebbe stato esattamente lo stesso che si ebbe nella realtà. Alonso non si lamentava perché pensava di non potere passare davanti, ma semplicemente perché era convinto che gli fosse dovuto. Dal box, nessuno lo convinse del contrario. Per quello, al momento dell'ordine di scuderia, Alonso era ancora dietro.
La storia ha dimostrato in molteplici occasioni che fare la propria gara è più redditizio di preoccuparsi della gara degli altri, ma nonostante le dimostrazioni, c'è sempre chi finisce per cadere nella stessa trappola. Quel giorno la Ferrari avrebbe potuto ottenere una doppietta vista come eroica, con Alonso visto come salvatore della patria, dopo gli insuccessi degli ultimi tempi. Invece optò per un risultato artefatto che era l'esatta copia di quello che avrebbe potuto ottenere in maniera naturale.

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Milly Sunshine