mercoledì 17 luglio 2019

Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Toronto - 14 Luglio

13 Luglio - il campionato di Indycar è arrivato a Exhibition Place, laddove molti anni fa Paul Tracy a un certo punto si fece di lato per schivare una coppia di piccioni che se ne stavano nel bel mezzo della pista come se niente fosse. Poi, in realtà, a ripensarci al giorno d'oggi non sono neanche sicura che fossero piccioni. Siamo in Canada e, anche se a Toronto non ci sono i gabbiani di Montreal, potrebbero esserci comunque gabbiani di Toronto e magari anche essere parenti alla lontana dei gabbiani di Montreal. Purtroppo non ci sono le marmotte assassine del Quebec e dire che almeno qui non correrebbero il rischio di essere investite da Grosjean.
A proposito di Grosjean, credo che sia più che opportuno parlare di piloti francesi, perché la gara avveniva il 14 Luglio, giorno della presa della Bastiglia, e perché alla vigilia di quella data un francese nello specifico ha iniziato mettendosi in mostra e cercando di rubare la scena a colui che poi avrebbe vinto il gran premio il giorno successivo.
Dopo anni e anni di calma piatta dal punto di vista delle risse in pitlane, ormai lasciate soltanto alla NASCAR, è accaduto un evento alquanto fuori dagli schemi ed è accaduto dopo che Bourdais, durante una sessione di qualifiche, ha tagliato la strada a un altro pilota, che si è indignato e ha deciso di passare all'azione. Dopotutto se un pilota si macchia del terribile reato di guida pericolosa, chiunque sia senza macchia ha il dovere di far trionfare la giustizia.
Il pilota senza macchia, quello che non provoca mai pericolo, quello che non fa mai incidenti e quant'altro, era nientemeno che Sato. Pensavo che, se tra tanti, ci fosse qualcuno che poteva avere un minimo di comprensione per la guida pericolosa altrui, quello fosse proprio il Grande Samurai, ma il Grande Samurai non la pensava così. Si è infatti recato alla ricerca di Bourdais in pitlane e, mentre questo era ancora a bordo della vettura, si è messo a inveirgli contro. Poi, quando Bourdais è uscito, Sato l'ha praticamente afferrato per il collo e, a quel punto, Bourdais l'ha preso a spintoni, prima che intervenisse un po' di gente lì presente per interromperli (la differenza con la NASCAR è che in NASCAR tutti i presenti avrebbero partecipato alla rissa) mentre Bourdais sembrava in vantaggio. Il momento più pittoresco è stato quello in cui Bourdais ha scavalcato la vettura. Da lì sopra sembrava un gigante e Sato sembrava uno gnomo. In ogni caso entrambi indossavano il casco, quindi gli occhiali di Bourdais non hanno mai corso alcun pericolo.
Naturalmente la rissa tra i Saturdais (bello come ship name, vero?) ha catturato l'attenzione più delle qualifiche stesse. Doveva esserne contento anche e soprattutto Kanaan, vista la sua qualifica:

1^ fila: Pagenaud - Dixon
2^ fila: Rosenqvist - Rossi
3^ fila: Newgarden - Jones
4^ fila: Andretti - Bourdais
5^ fila: Pigot - Sato
6^ fila: Hunter-Reay - Rahal
7^ fila: Chilton - Hinchcliffe
8^ fila: Power - Herta
9^ fila: Ferrucci - Veach
10^ fila: Leist - Ericsson
11^ fila: Karam - Kanaan

Posso dire che alcuni risultati non mi sorprendono? E che quello di Kanaan è uno di questi? Ormai non penso che ci siano più molte speranze di miglioramento, visto come va a finire costantemente ogni volta, con la sola eccezione della Indy 500. Sto seriamente iniziando a chiedermi se non sia meglio, arrivato a questo punto, smettere di gareggiare full time e iniziare a fare semplicemente il part time a Indianapolis, come il suo best friend forever.
C'è anche chi mi ha sorpresa in positivo, lo devo ammettere: per esempio quel nome scritto per abbellire la grafica accanto a quello di Bourdais, di solito viene scritto per abbellire la grafica delle posizioni che vanno oltre la top-ten, invece in questo caso ci ha riservato sorprese positive. Anche la posizione del Piccolo Chilli non mi ha delusa, in confronto al solito: me lo aspettavo tre o quattro file più indietro, in zona Pollo Gigante. Ecco, a proposito, quest'ultimo me lo aspettavo un po' più in su, ha dimostrato ampiamente in questi mesi che magari non starà tra i primi, ma che non è neanche che sia proprio l'ultimo della classe. E con questo chiudiamo la giornata di sabato.

14 Luglio - la domenica è arrivata al culmine di un weekend alquanto impegnativo: Formula 1, Indycar, doppio appuntamento della Formula E...
Ho visto la prima gara della Formula E sabato sera in diretta.
Ho visto la gara di Formula 1 domenica pomeriggio in diretta.
Non ho visto la gara di Indycar di domenica sera, in diretta, anche perché non ero in casa.
Non ho visto neanche la seconda gara della Formula E, a questo proposito, dato che era sempre la stessa domenica sera in cui non ero in casa.
Non rimaneva altro da fare che andare a recuperare i due eventi e ho scelto di dare priorità alla gara di Indycar, che ho trovato lunedì sera su Youtube e finito di vedere martedì mattina. Nel momento in cui, martedì sera, scrivo questo commento, non ho ancora recuperato la gara di Formula E che ha messo fine alla stagione, anche se conto di farlo prima o poi e di scrivere l'apposito commento all'eprix.
Dopo avere divagato in lungo e in largo credo che sia opportuno parlare anche di quello che è successo. Per esempio è successo che "Saimon" ha mantenuto la testa della gara al momento dello start, alla faccia di quelli che gli danno del vecchio pensionato e che erano convintissimi che la Penske dovesse appiedarlo alla fine della stagione per assenza di risultati. Molti di loro se ne erano convinti anche dopo la vittoria alla Indy 500, ma Pagenaud dall'alto della sua prima posizione si è messo ad agitare con aria minacciosa la baguette minacciando tutti quanti di farli ghigliottinare.
Dixon, Rossi e Rosenbitch si trovavano nelle posizioni immediatamente successive quando è entrata in pista la safety car per un ingorgo, anche se non tanto pittoresco quanto quelli di Long Beach o della Formula E. Tra le vetture ferme c'erano quelle di Willpowahhhh, Rahal, Hinchcliffe, Ericsson e Leist. Willpowahhhh deve avere toccato Rahal (o Hinchcliffe, non ho ben capito). Gli altri sono semplicemente rimasti fermi imbambolati perché non avevano alcun posto in cui andare senza travolgere le vetture ferme davanti a loro.
A volte le safety car vanno e vengono, a volte passano giri e giri senza che accada nulla che richieda la presenza di Oriol Servià o di Sarah Fisher.
A Toronto rientravamo nella seconda casistica e la gara è filata liscia con Pagenaud che sopravviveva in testa alle soste, con il detersivo al kiwi e Alex Non Sono Valentino Rossi sempre in zona podio.
Poi si è accodato Newgarden.
Poi si è accodato Sato.
Poi si è accodato Bourdais.
Era molto bello e pittoresco il pensiero dei Saturdais together forever, ma la realtà dei fatti diceva che il gap si stava accumulando a vista d'occhio e che Bourdeeeeyyyyyy non vedeva il Grande Samurai neanche con il binocolo. Probabilmente in quel momento non desiderava neanche vederlo, ma nevermind.
Nessuno dei due ha fatto una bella fine: Bourdais è stato protagonista di una rissa con un muretto, mentre Sato ha visto la propria vettura andare a fuoco come se fosse stato un Kovalainen qualsiasi nelle ultime fasi della gara.
Alla fine, per completare l'opera, Willpowahhhh è andato a muro e ha provocato una bandiera gialla, ma era giù l'ultimo giro.

RISULTATO: 1. Simon Pagenaud (Penske), 2. Scott Dixon (Ganassi), 3. Alexander Rossi (Andretti), 4. Josef Newgarden (Penske), 5. Felix Rosenqvist (Ganassi), 6. James Hinchcliffe (Schmidt), 7. Colton Herta (Harding), 8. Sebastien Bourdais (Coyne), 9. Graham Rahal (Rahal), 10. Marco Andretti (Andretti/Herta), 11. Santino Ferrucci (Coyne), 12. Ed Jones (Carpenter), 13. Zach Veach (Andretti), 14. Max Chilton (Carlin), 15. Spencer Pigot (Carpenter), 16. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 17. Tony Kanaan (Foyt), 18. Will Power (Penske), 19. Matheus Leist (Foyt), 20. Marcus Ericsson (Schmidt), 21. Sage Karam (Carlin), 22. Takuma Sato (Rahal).

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