Il campionato è ormai agli sgoccioli, mancavano Assen e un altro appuntamento e Assen è proprio quello a cui abbiamo assistito in questo fine settimana, con una novità: una non championship race con reverse grid totale alla domenica, in via sperimentale, cosa che mi è sembrata fin da quando ne ho sentito parlare un'idea alquanto interessante.
In virtù dei tempi ottenuti nelle prove libere, Megan Gilkes è tornata al volante a spese sia di Vivien Kesztheliy sia di Sarah Bovy, dato che c'era una griglia di partenza di sole diciotto vetture.
Tornata alle competizioni la volta scorsa dopo un lungo infortunio, Emma Kimilainen ha dimostrato fin dal primo momento di potere competere per le posizioni che contano. La volta scorsa ha portato a casa una solida top-5 e stavolta ha iniziato con una pole position: niente male! È andata un po' peggio a Marta Garcia, vincitrice della scorsa gara alla quale è stata, come da tradizione, assegnata la vettura fucsia, sicuramente con l'approvazione di Vanzini!
Questa era la griglia di partenza (con Sarah Moore qualificata originariamente in quinta posizione ma retrocessa sulla griglia per l'incidente innescato la scorsa volta con la Holbrook):
Kimilainen - Powell
Chadwick - Visser
Wood - Pepper
Wohlwend - Garcia
Rdest - Moore
Hawkins - Piria
Koyama - Cook
Hawkey - Schiff
Gilkes - Holbrook
Se Jamie Chadwick avesse vinto la gara con Beitske Visser quinta o peggio, Chadwick avrebbe vinto il campionato in anticipo: per la Visser le cose non sono iniziate nel migliore dei modi, dato che è stata superata da Caitleen Wood. Però la Chadwick non sembrava sul punto di passare in testa e infatti si è accodata al terzo posto: davanti a tutte è passata Alice Powell, con la Kimilainen in seconda posizione.
Nel frattempo nelle retrovie Tasmin Pepper e Miki Koyama sono venute a contatto dopo un testacoda della Pepper, con entrambe ritirate, la safety car e la Koyama che non sembrava proprio nelle sue migliori condizioni fisiche quando è scesa dalla vettura.
Al restart il duo Powell/ Kimilainen ha staccato abbastanza la Chadwick, mentre la Visser si è avvicinata abbastanza alla Wood da impensierirla e poi l'ha anche superata dopo pochi minuti, relegandola all'ultima posizione della top-5.
Non solo: Beitske Visser si è lanciata all'inseguimento della Chadwick arrivandole negli scarichi dopo averle recuperato quasi un secondo al giro, con la Wood ormai lontana: quest'ultima era la quinto posto con Gosia Rdest in avvicinamento.
La scalata della Visser nel frattempo si è interrotta: arrivata in "zona DRS" alla Chadwick si è accodata e non sembrava sul punto di potere tentare un attacco.
A dieci minuti dalla fine Kimilainen si è portata negli scarichi della Powell e, quando quest'ultima è finita per prati, Emma si è riapproprata della leadership e si è data alla macchia.
Così facendo ha conquistato la sua prima vittoria nella serie, è diventata la quarta vincitrice in cinque gare alla faccia di quelli che pensavano che in questo campionato fossero tutte scarse a parte la Chadwick ed è risalita in sesta posizione in classifica nonostante su cinque gare abbia collezionato un ritiro e due assenze per infortunio. Se avesse vent'anni invece che trenta, come minimo verrebbe messa su un piedistallo.
Emma Kimilainen
Alice Powell
Jamie Chadwick
Beitske Visser
Caitleen Wood
Gosia Rdest
Jessica Hawkins
Vicky Piria
Marta Garcia
Sarah Moore
Esmee Hawkey
Naomi Schiff
Sabré Cook
Megan Gilkes
Fabienne Wohlwend
Shea Holbrook
Pensavo che fosse su questo risultato che si basava la reverse grid, invece mi sbagliavo: la reverse grid era stilata sulla classifica piloti, con tutte e venti le vetture in griglia secondo questo ordine:
Gilkes - Bovy
Holbrook - Kesztheliy
Schiff - Hawkey
Hawkins - Cook
Rdest - Wood
Piria - Pepper
Moore - Koyama
Kimilainen - Wohlwend
Powell - Garcia
Visser - Chadwick
La gara, che si è svolta alle nove di mattina, era trasmessa in diretta su youtube e mi sembrava un'idea moooolto interessante. Ora, vorrei specificare che non sono una grande appassionata di reverse grid, ma preferirei che ciascuna gara abbia la propria qualifica, però questa offriva molti spunti di riflessione.
Tra le top-driver ci sarebbero state quelle che riuscivano a risalire in posizioni che contavano e quelle che non ci riuscivano.
Tra le ultime ruote del carro ci sarebbero state quelle che riuscivano a mantenere non dico la loro posizione ma almeno una posizione che somigliava vagamente a quella in cui erano partite e chi non ce l'avrebbe fatta. Tra entrambe le categorie ci sarebbe stato chi non recuperava o perdeva posizioni a causa di errori ben precisi, chi invece semplicemente non sembrava avere il passo.
In ogni caso era certo che ci sarebbe stato del movimento: immaginate una gara di Formula 1 in cui una Mercedes/ Ferrari/ Redbull (possibilmente non quella del Pokemon) a caso parte dalle retrovie. Nella maggior parte dei casi finisce con una decina di posizioni rimontate se non quindici. Qui si prospettava uno scenario simile, solo che, mentre in Formula 1 semplicemente ci sono piloti che avrebbero le capacità di lottare alla pari ma non la vettura, qui le vetture sono uguali per tutti. Mentre in Formula 1 potremmo dire che se Sainz fosse stato su una vettura che conta, Verstappen partito dalle retrovie avrebbe faticato a superarlo, qui non potremmo dire lo stesso nel vedere la Chadwic superare la Holbrook.
Mi aspettavo che davanti ci fosse chi aveva delle difficoltà. Con mia sorpresa Megan Gilkes ha mantenuto la prima posizione, con Sarah Bovy che nonostante una partenza stile Webber si è confermata al secondo posto.
Dietro di loro la Cook ha superato tutte like a boss portandosi terza, con Kesztheliy al quarto posto. Dietro di loro c'erano le due Hawk- mentre la Holbrook sprofondava nel nulla cosmico.
Mi aspettavo che Wood e Moore che hanno alti e bassi ma a volte vediamo nelle zone che contano potessero approfittarne per rimontare, invece su questo mi sbagliavo: Wood e Moore sono sprofondate dietro a gente tipo Powell, Kimilainen, Visser, Chadwick e Wholwend...
Parliamo della Powell: mentre le telecamere erano concentrate su un duello tra Visser e Chadwick che si è concluso con la Chadwick che si faceva superare dalla Wohlwend, la Powell recuperava mediamente una posizione al minuto. Secondo me è una da tenere d'occhio e forse più di chiunque altro.
A metà gara l'abbiamo ritrovata a strappare il quinto posto alla Kesztheliy, ritrovandosi in coda a Gilkes, Bovy, Cook e una delle Hawk-, penso Jessica Hawkins. Il duello con la Keszy è stato piuttosto acceso, con tanto di sportellate. Quest'ultima è finita in seguito in testacoda da sola.
Nel frattempo la categoria "in mezzo al nulla" trovava in Shea Holbrook la sua più eccelsa rappresentante. Partita terza, si stava facendo relegare dalla Visser al tredicesimo posto.
Quando la Holbrook è rimasta ferma nella sabbia è entrata la safety car. Mi sono persa il restart. Esmee Hawkey era ultima e Beitske Visser penultima.
Sarah Bovy, nel frattempo, ha perso posizioni, con Jessica Hawkins e Sabré Cook a lottare per il secondo posto. La Powell era in quarta posizione, la Kimilainen era quinta.
Sesta c'era Gosia Rdest, che però è finita fuori e insieme a lei anche la Wohlwend, anche se quest'ultima è riuscita a riprendere la via della pista. Con la vettura della Rdest incidentata, abbiamo assistito a un nuovo ingresso della safety car e poi, alla fine, a pochi minuti di gloria o, in certi casi, come quello della Bovy, precipitata fuori top-ten, di poca gloria.
La Gilkes era ancora in testa, curiosamente al volante di una vettura fucsiahhhh, ma sentiva sul collo il fiato delle Coowkins, che non erano intenzionate a lasciarla andare... o almeno così è sembrato per un attimo, perché lì in mezzo quella da tenere d'occhio era un'altra... anzi, in realtà erano due. Alice Powell ha superato le Coowkins, che hanno perso la posizione anche a vantaggio della Kimilainen. La Cook ha ripreso terreno e alla fine ha strappato il terzo posto, mentre davanti accadeva qualcosa che occhi umani avrebbero faticato a immaginare: Gilkes e Powell sono arrivate sulla linea del traguardo staccate di TRE MILLESIMI.
L'ha spuntata Megan Gilkes, che ai microfoni ha affermato bellamente che non avrebbe mai pensato di potere vincere, nella sua vita, una gara di Formula 3. La Powell è arrivata seconda, ma dubito che abbia mai pensato a nulla di tutto ciò, durante la sua carriera: che gara che ha fatto.
La Chadwick è arrivata ottava: ottima rimonta, ma Chadwick who, io questo weekend ho avuto occhi solo per le Powellainen...
Megan Gilkes
Alice Powell
Sabré Cook
Emma Kimilainen
Jessica Hawkins
Tasmin Pepper
Naomi Schiff
amie Chadwick
Vicky Piria
Sarah Moore
Sarah Bovy
Caitleen Wood
Marta Garcia
Beitske Visser
Miki Koyama
Esmee Hawkey
Vivien Kestzheliy
Fabienne Wohlwend
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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