Con l'avvicinarsi di questo evento speravo che Alice Powell potesse avere una gioia, invece Alice Powell ha avuto una lunga serie di eventi ben lontani dalle gioie.
Nella prima sessione di prove libere è stata speronata da Esmee Hawkey, è finita in ospedale per un controllo, poi è tornata in pista per la seconda sessione di prove libere.
In qualifica, stamattina, la vettura l'ha lasciata a piedi, mentre nel frattempo era avvenuto un cambio di line-up.
Il cambio di line-up è stato dovuto almeno in parte al ritorno di Emma Kimilainen, assente per infortunio negli ultimi due eventi.
Vivien Keszthely aveva guidato al suo posto e negli ultimi due eventi c'era una griglia di 19 vetture, che includeva anche Sarah Bovy. Per questa occasione si è deciso di tornare a una griglia di 18: la diciottesima partecipante sarebbe stata la migliore, in qualifica, tra le due riserve e Megan Gilkes, ultima in classifica. Vivien si è quindi conquistata il diritto di accesso alle qualifiche, dove però è andata per prati affiancando la Powell in ultima fila.
Garcia - Chadwick
Wohlwend - Rdest
Visser - Hawkins
Piria - Kimilainen
Koyama - Cook
Pepper - Moore
Wood - Holbrook
Hawkey - Schiff
Keszthelyi - Powell
Marta Garcia ha fatto una buona partenza, che ha fatto sì che Jamie Chadwick, vista come la favorita sempre e comunque, rimanesse dietro. Non solo: è sopraggiunta anche Beitske Visser che si è installata al secondo posto.
A chi invece le cose non andavano tanto bene, là davanti, era Gosia Rdest, autrice del miglior tempo nelle libere di ieri pomeriggio, in seconda fila, già sesta dietro anche a Wohlvend e Hawkins. Le cose non potevano fare altro che peggiorare, per lei: ha rotto l'ala anteriore, è andata ai box a sostituirla e, a completare l'opera, ha pasticciato con il limitatore e si è conquistata un drive through
Emma Kimilainen nel frattempo era negli scarichi di Jessica Hawkins ed è riuscita a strapparle l'ultimo posto della top-5, con le posizioni delle prime cinque che non sarebbero più cambiate.
Anche nelle retrovie accadeva un po' di *drama*: contatto Sarah Moore vs Shea Holbrook, successivo ritiro per la Moore per la rottura di una sopensione, pitstop e penalità per eccesso di velocità per la Holbrook... il tutto mentre anche Vicky Piria, a centro gruppo, si conquistasse una penalità, o almeno così mi è sembrato di capire.
Il vero *drama* però era ancora in attesa e si è concretizzato quando verso la fine della gara due vetture che rientravano nella pitlane a ritirarsi per problemi tecnici.
Una era quella di Hawkins: sesta al momento, con le altre a debita distanza. L'altra era quella di Powell: risalita in neanche dieci minuti in top-ten, stazionava nella parte bassa della zona punti: questo non era il suo weekend fortunato.
RISULTATO: 1. Marta Garcia, 2. Beitske Visser, 3. Jamie Chadwick, 4. Fabienne Wholwend, 5. Emma Kimilainen, 6. Miki Koyama, 7. Sabré Cook, 8. Tasmin Pepper, 9. Esmee Hawkey, 10. Naomi Schiff, 11. Caitlyn Wood, 12. Vicky Piria, 13. Vivien Keszthelyi, 14. Gosia Rdest, 15. Shea Holbrook, 16. Jessica Hawkins, 17. Alice Powell, Rit. Sarah Moore
Perla di saggezza: nella scorsa settimana è uscita una presunta nuova dichiarazione di Sophia Florsch contro la W Series, avendo infatti dichiarato di non essere intenzionata a prendervi parte in futuro perché sarebbe un passo indietro per lei, perché vuole gareggiare contro i migliori piloti e perché gli uomini sono piloti migliori delle donne.
Non so se ridere o se piangere, e non mi riferisco a quello che vuole fare Sophia Florsch della propria carriera: la sua scelta di gareggiare altrove e di non essere interessata alla W Series è più che legittima. Però, ecco, magari dichiarazioni del calibro di "la W Series non è d'aiuto per le donne del motorsport" potrebbe lasciarle a quelle che non vanno in giro ad affermare che le donne sono peggiori degli uomini a prescindere, con la sola esclusione di lei stessa. Non mi pare che quello sia d'aiuto. Anzi, mi pare anche un po' paracu*o per giustificarsi se i suoi risultati non dovessero migliorare in futuro.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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