Sabato sera è tornato a trovarci un grande classico del passato, la sovrapposizionehhhh tra l'Eurovision Song Contest e l'automobilismo, nella forma del Gran Premio di Indianapolis. Sono perfettamente consapevole del fatto che l'ESC (contest musicale che peraltro mi interessa relativamente poco) non abbia nulla a che vedere con l'automobilismo, ma non funziona così ovunque, perché in questi giorni ho letto una persona - immagino statunitense - che affermava di avere visto pochi minuti dell'Eurofestival e di essersi sorpresa che gli europei si lamentassero del comportamento dei vip americani ospiti ai gran premi quando poi in Europa si organizza un contest musicale più cringe del loro comportamento. Una simile osservazione lascia pensare che questa persona venga da uno di quegli alternate universe dove sommando due spiedini di gamberi e cinque carote vengono fuori sette fragole.
Mi auguro che a queste persone Will Power abbia riservato un saluto subito dopo avere ottenuto la pole - intendo il suo tipico "saluto". Il pilota di Penske ha ottenuto la pole accanto ad Alex Palou (Ganassi), seguito da Josef Newgarden (Penske), Conor Daly (Carpenter), Pato O'Ward (Arrow McLaren) e Felix Rosenqvist (Arrow McLaren) a completare le prime tre file. La gara è partita puntual-... la gara è partita dopo un rain delay e la partenza di Willpowahhhh non è stata particolarmente eccezionale. Al termine del primo giro c'era O'Ward al comando, seguito Palou, con Power solo in terza posizione, mentre anche Newgarden aveva perso alcune posizioni. Rosenqvist invece è risalito al terzo posto e poco dopo si è portato in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra. Nel frattempo, di lì a poco, alcuni piloti hanno iniziato a recarsi ai box per passare dalle gomme da bagnato a quelle da asciutto.
Si è intravisto un mezzo contatto, mi è parso di capire tra Graham Rahal (Rahal) e Devlin De Francesco (Andretti), che tuttavia non ha generato conseguenze peggiori di un fugace testacoda. Nel frattempo anche i piloti di testa hanno iniziato a fermarsi ai box, con conseguente difficoltà nello stare dietro alle posizioni. Resta però un dato di fatto: Pato O'Ward si è ritrovato dietro Colton Herta (Andretti) e poi se l'è ritrovato davanti. Poi ecco il primo plot-twist vero e proprio: una vettura in testacoda, nello specifico quella di Palou! Non solo la prima safety car è entrata a causa di un pilota illustre, ma poco tempo dopo anche la seconda, stavolta è stato il caso di Newgarden. La terza, invece, è arrivata per la vettura incidentata di Rinus Veekay (Carpenter), il quale prima è finito sull'erba, poi nel rientrare in pista è stato colpito dalla vettura di De Francesco ed è finito in testacoda. Mentre accadeva tutto ciò, Herta era stabilmente in testa.
Herta, che prima era davanti alle Arrow McLaren di O'Ward e Rosenqvist, con Takuma Sato (Coyne) quarto davanti a Willpowahhhh, si è ritrovato dopo la sosta O'Ward attaccato agli scarichi, ma ha mantenuto la posizione. Nel frattempo il giro di pitstop andava avanti con piloti random che facevano i fighi stando brevemente in testa alla gara a caso: questo onore è toccato anche a Tatiana Calderon (Foyt), nello stesso momento in cui Dalton Kellett (Foyt) usciva di pista. In quei momenti, appena rientrato ai box, Scott Dixon (Ganassi) rimaneva senza benzina prima di raggiungere la propria piazzola. È entrata di nuovo la safety car, intanto stava iniziando a piovere e c'erano ancora dei piloti a caso davanti, Marcus Ericsson (Ganassi) era in prima posizione davanti a Kyle Kirkwood (Foyt), con Herta in terza posizione. Nel frattempo qualcuno iniziava a rientrare ai box per passare alle gomme da pioggia, tra cui Alexander Rossi (Andretti).
Subito dopo il restart, O'Ward ha tentato il sorpasso su Herta, ma gli è andata male. Anzi, malissimo, perché subito dopo si è toccato con il compagno di squadra Rosenqvist, uno dei due è finito in testacoda e poi si è girato nel senso giusto, gli altri piloti sono passati, ma non tutti, in quanto Sato ha tagliato per i prati, poi è stata messa di nuovo la safety car. Ericsson ha continuato a fare il figo in prima posizione, mentre Dixon che apparentemente era riuscito in qualche modo a proseguire, al restart ha cercato di superare per sdoppiarsi. Ericsson invece è stato superato da diverse vetture e ben presto si sono portate in top-5 dietro a Herta le vetture di Scott McLaughlin (Penske), Jack Harvey (Rahal), Romain Grosjean (Andretti) e Simon Pagenaud (Meyer Shank). Nel frattempo le cose andavano malissimo per Rossi, perché aveva smesso di piovere. Poi hanno iniziato ad andare male anche per Grosjean.
RoGro, che ultimamente è stato al centro di polemiche con vari piloti che sembrano avere criticato la sua guida, si è ritrovato a tu per tu con Harvey ed è finita male, soprattutto per lui che è finito in testacoda. Anche Harvey ha perso qualche posizione, ma roba da poco, con Pagenaud che è passato al terzo posto, probabilmente triggerando tutti i fanboy di Lando Norris (se non sapete di cosa sto parlando oppure non ricordate, siete persone molto fortunate). O'Ward nel frattempo stava risalendo di nuovo in zona top-5, mentre la gara proseguiva tranquillamente. O almeno, è proseguita tranquillamente fintanto che non è tornato a piovere, generando una situazione in stile "prima vittoria di Barrichello a Hockenheim": c'era infatti metà pista bagnata e metà pista asciutta. Al momento tutti hanno proseguito sulle slick.
O meglio, hanno proseguito tutti sempre che quello che ha fatto Jimmie Johnson (Ganassi), ovvero finire in testacoda e impantanarsi, possa essere valevole come "proseguire". È tornata a farci visita la safety car e nel frattempo nelle zone basse della top-ten c'erano anche dei V3KkYaCçY tipo Helio Castroneves. Il pilota del team Meyer Shank era in buona compagnia, come se fosse in contemplazione di un cantiere con il giornale sotto al braccio, c'era dietro di lui anche Juan Pablo Montoya, in questo weekend presente con una terza vettura del team Arrow McLaren in attesa di partecipare alla Indy 500 a fine mese. Nel frattempo era la finestra di pitstop della maggior parte dei piloti, che sono rientrati in pitlane e ne sono usciti sulle slick. Poi è venuto a piovere e tipo dopo un giro dietro la safety car sono tornati tutti ai box in branco.
Sembra ci sia stato un contatto ai box tra Rahal e Harvey, con quest'ultimo che è precipitato indietro di diverse posizioni e Rahal penalizzato per avere innescato l'incidente. O'Ward nel frattempo era in testa, ma è stato superato da Herta, con la gara che non è durata molto a lungo in condizioni di bandiera verde, perché McLaughlin è partito in testacoda. Nel successivo restart non è chiaro cosa sia successo esattamente, ma O'Ward è rientrato ai box - mi viene in dubbio avesse fatto una sosta in meno in precedenza e quella fosse la ragione per cui era in testa - con Pagenaud risalito in seconda posizione davanti a Power: i tre successivamente hanno terminato la gara proprio in quelle posizioni, procacciandosi il podio. Nel frattempo Daly e Montoya completavano la top-5, ma Ericsson ha iniziato a farsi largo nelle posizioni che contano, purtroppo senza Grosjean, rientrato ai box da poco.
Ericsson si è portato al quarto posto superando anche Daly, che comunque ha chiuso la gara quinto, mentre è andata peggio a Montoya, che a due giri dalla fine ha forato aprendo la strada al sesto posto di Rosenqvist e al settimo di Sato. Dietro di loro, due nostre conoscenze dei tempi della Formula 2, Callum Ilott (Juncos) e Christian Lundgaard (Rahal), mentre in qualche modo Dixon è riuscito a chiudere la gara al decimo posto, precedendo Rossi e nientemeno che David Malukas (Coyne) che sembra non avere fatto danni nel corso della gara. Seguivano Harvey, Castroneves, Calderon, Rahal, Grosjean, Palou, O'Ward, McLaughlin, De Francesco, Johnson, Veekay e Montoya, mentre risultano come ritirati Newgarden, Kirkwood e Kellett. Si è conclusa così la gara di Indianapolis Road Course, in attesa la prossima settimana delle qualifiche della Indy 500 e poi della gara stessa che si svolgerà il 29 maggio in sovrapposizionehhhh con il GP di Montecarlo.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
martedì 17 maggio 2022
Indycar 2022: #5 Gran Premio di Indianapolis
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Indycar anni 2020
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