Un tempo, qualcosa come dieci o quindici anni fa, affermavo senza mezzi termini di non apprezzare il Gran Premio di Montecarlo. Poi, all'improvviso, mi sono accorta che stavo semplicemente ripetendo cose dette da altri, non quello che pensavo io. Mi sono accorta che, mentre molti altri guardavano il GP di Montecarlo senza capire il senso di ciò che vedevano, io stavo iniziando a intuirlo e forse, in passato, mi ero rifiutata di intuirlo perché credevo di dovere aderire a un set preciso di regole di pensiero. Non ritengo la mia posizione superiore a quella di chi lo trova noioso. Però ritengo sia la mia posizione sia quella di chi si limita a sostenere che sia un gran premio noioso di gran lunga superiore rispetto a quella di chi - driverstosurvivers, parlo di voi, specie americani - ritenendolo noioso ritiene anche un'offesa nei suoi confronti il fatto che non venga cancellato. Penso che, con 20+ gran premi all'anno, chi proprio non vuole guardarsi uno specifico gran premio, potrebbe semplicemente dedicarsi allo shopping o al giardinaggio o qualsiasi altro proprio hobby nel momento in cui quel gran premio viene trasmesso, invece di guardarselo al solo scopo di *indignarsi* per la sua esistenza.
Per di più, ultimamente, vedo che i driverstosurvivers americani lo fanno coincidere con qualcosa che non rispetta "i valori contemporanei", a qualsiasi cosa si riferiscano quando affermano tutto ciò, e che gli europei ostentano i big money e tutto ciò è sbagliatissimo, diversamente dal riempire i circuiti di celebrità americane che non sanno niente di Formula 1 e ostentare i big money americani. Forse agli americani sfugge un dato di fatto a mio parere di enorme rilevanza: il GP di Montecarlo sarà anche un'esposizione di lusso, eleganza e big money... ma nessuno, in Europa, ha mai 1) pensato che rappresentasse la vita dell'europeo medio, 2) pensato che fosse doveroso rappresentare agli occhi del mondo la vita dell'europeo medio all'interno di un evento motoristico. Per intenderci, il GP di Montecarlo rappresenta quello che *non* siamo, che *non* saremo mai e nel cui contesto, solo se siamo dedicati di una spiccata fantasia, magari ci inseriamo nel bel mezzo delle nostre fan fiction mentali. È molto probabile, a questo punto, che l'americano medio veda le celebrità tamarre e multimilionarie e ambisca ad avere gli stessi big money un giorno. L'europeo medio appassionato di motori mi sembra decisamente molto più capace di assistere a due ore di GP di Montecarlo contornato di yacht e gente con i big money pensando che il giorno dopo è lunedì e che deve andare a lavorare se a fine mese vuole ricevere lo stipendio (o se vuole essere pagato ad altre scadenze se si tratta di libero professionista).
Credo che noi fan di vecchia data siamo perfettamente capaci di vedere un gran premio senza vederlo come un'ostentazione di diseguaglianza sociale... anche perché, parliamoci chiaro, penso che ci siano diseguaglianze sociali che ci toccano *molto* più da vicino rispetto al fatto che ci sia chi ha lo yacht e che ci siano i pezzenti come noi (senza offesa per eventuali lettori possessori di yacht!). Ma soprattutto, perché siamo stati abituati specie nei decenni passati, prima della cultura della drivertosurviverizzazione, a vedere i gran premi come il fulcro dei gran premi stessi, non come un contorno ad altro. Non è necessario che un gran premio debba essere fonte di riflessione o chissà che cosa, a volte ci può evocare soltanto motorsport e storia del motorsport... e a Montecarlo la storia del motorsport è stata scritta tante volte, nonostante sia un gran premio che si trova all'inizio della stagione e non verso la fine. Il GP di Montecarlo è poesia del motorsport e, in quanto poesia, è normale che ci siano persone a cui fa cadere la palpebra e a cui suscita disinteresse. Però non è che ci si indigni perché la poesia fa parte dei programmi di letteratura. O meglio, non succedeva quando in cui gli studenti decidevano se volevano studiare oppure scaldare il banco sperando nel sei politico, invece di pretendere che il programma stesso consista nello scaldare il banco perché studiarehhhh e difficilehhhh.
Dicevo, è normale che la poesia possa apparire noiosa a una fetta di pubblico, ma al contempo c'è chi ritiene sufficiente vedere inquadrature delle "anguste e tortuose stradine del Principato", come le chiamava Mazzoni, per richiamarlo, nel proprio immaginario, a vecchi video in bianco e nero con il briefing dei piloti prima di andare in griglia presieduto da Louis Chiron in veste di direttore di gara, che parlava un inglese molto francesizzato. C'è chi vedendo le inquadrature di Montecarlo si immagina l'eleganza di Graham Hill e dei suoi baffi vintage, o magari alla Triple Crown e al fatto che anche i piloti di oggi dovrebbero avere la possibilità di puntare al trittico delle competizioni storiche, invece di assistere alla cancellazione di una di esse perché i driverstosurvivers lobotomizzati piangono sostenendo che Miami è megliohhhh e che i big money europei sono classisti e offensivi e quelli americani no.
C'è chi vedendo le inquadrature di Montecarlo pensa a Grace Kelly che era troppo elegante per rimanere una semplice celebrità americana e chi evoca Derek Daly che decolla e poi atterra sul proprio compagno di squadra con lo sponsor Candy che si compiace delle inquadrature in primo piano del proprio sponsor. Oppure chi evoca un giovane di belle speranze che, partito dalle retrovie, cerca di risalire fino alla zona podio... parlo ovviamente di Stefan Bellof, cos'avevate capito? A parte gli scherzi, quanta insensibilità motoristica ci vuole per essere indifferenti a tutto ciò? Per essere indifferenti al record delle cinque vittorie di Graham Hill, poi divenuto record delle sei vittorie di Ayrton Senna, i cui fanboy brasiliani scrivono sotto ai video vintage che è un numero falsato, perché sarebbero state sette se Senna stesso non si fosse schiantato mentre era in testa con un minuto di vantaggio all'edizione del 1988... Come si possono ignorare le monoposto epiche e bellissime degli anni '80 e '90 che si destreggiano per le vie di Montecarlo e le speranze della Ferrari di vincere nel Principato per la prima volta dopo millemila anni? Non so se avete presente i sedici anni passati tra la vittoria di Gilles Villeneuve nel 1981 e quella del 1997 di Michael Schumacher, che poi a bordo della Ferrari si è ripetuto qualche altra volta, ma non tante quanto sugli altri circuiti, con l'ultima nel 2001? E curiosamente sono passati di nuovo sedici anni, prima della successiva vittoria della Ferrari... e non per mano di uno qualsiasi, ma proprio per mano del suo fanboy che dopo tanti tentativi di imitazione fallimentari almeno in una cosa è riuscito a emularlo! E poi c'è la caotica edizione del 1996, quella di "that's Olivahhhh Penis", ultima vittoria di sempre della Ligier. E la vittoria di Keke Rosberg nel 1983 poi emulato dal proprio figlio trent'anni più tardi, non è che certe cose succedano tutti i giorni, perché di solito o i figli non ripetono i successi dei padri oppure sono figli di padri che non hanno mai avuto successo. E il finale del 1982, che se non lo conoscete dovete *assolutamente* farvi una cultura.
Poi vogliamo parlare dell'abbinamento Montecarlo/ Indianapolis nello stesso giorno? Sia chiaro, non sto promuovendo le SoVrApPoSiZiOnY, che provocano sempre un po' di scombussolamento negli appassionati di motori, ma è un giorno, una singola domenica di maggio, avere due tra le gare automobilistiche più storiche al mondo nello stesso giorno credo non sia nulla di cui sia doveroso lamentarsi. Se fosse così tutti i fine settimana inizierebbe a diventare abbastanza traumatico, ma un fine settimana così penso lo si possa vivere senza problemi. Quindi, per quanto mi riguarda, lunga vita al GP di Montecarlo e lunga vita anche al fatto che finisca poco prima dell'inizio della Cinquecento Miglia (poi pazienza se TV8 lo mette in SoVrApPoSiZiOn3).
Al sabato, però, non ci sono state sovrapposizioni, se non tra una bandiera rossa e il nulla cosmico quando Tsunoda ha forato ed è rientrato ai box, cosa che ha portato alcuni piloti tipo Gasly a finire fuori già al primo turno perché rientrati in pista più tardi degli altri e hanno preso bandiera a scacchi. Una seconda bandiera rossa è arrivata per un incidente di Perez praticamente al termine dell'ultima sessione, che ha impedito di migliorarsi a vari piloti tra cui lui stesso. Invece di infilarsi tra le Ferrari, a cui poteva ambire per mettere qualcuno tra sé e Verstappino, si è preso una Ferrari addosso di striscio, dato che Sainz è arrivato sul posto trovandoselo davanti a sorpresa. Per fortuna gli altri piloti erano stati avvisati, quindi c'è stato un po' di ingorgo ma nessun vero e proprio mucchio. Si è delineata, in vista della domenica, questa situazione:
1^ fila: Leclerc - Sainz
2^ fila: Perez - Verstappen
3^ fila: Norris - Russell
4^ fila: Alonso - Hamilton
5^ fila: Vettel - Ocon
6^ fila: Tsunoda - Bottas
7^ fila: Magnussen - Ricciardo
8^ fila: Schumacher - Albon
9^ fila: Gasly - Stroll
10^ fila: Latifi - Zhou
Come facilmente intuibile, rimaneva un grande dubbio ancora irrisolto: vista una prima fila tutta rossa, che cos'avrebbe messo in atto la Ferrari per riuscire a perdere la gara con entrambe le monoposto? Perché fin dalle 15.00 in punto quando è iniziata la gara era destino che accadesse. Ah no, alle 15.00 in punto non è iniziata la gara, ma era da poco iniziato un acquazzone che si andava intensificando e che ha provocato un'ora di rain delay con nel frattempo due giri alle spalle della safety car.
Le vetture sono rientrate ai box e appunto più tardi ne sono uscite sulle gomme full wet, come da regolamento in caso di partenza dietro la safety car per pioggia. Mentre facevano il giro dietro la safety car sono andata in bagno e quando sono tornata in cucina (stavo guardando là la gara) ho ritrovato Latifi che litigava con le barriere. Era in buona compagnia, dato che Strollino aveva appena finito di fare qualcosa di simile. I due sono andati in pitlane e Latifi è stato il primo pilota a puntare sulle intermedie... e non ha neanche fatto cose strane, era tutto nella norma.
Davanti nel frattempo sono andati tutti in maniera molto prudente, i Leclainz, i Perestappen, poi Russell, Norris, Alonso, Hamilton e via via tutti gli altri - come avrebbe detto Mazzoni o prima di lui Poltronieri. Sembrava chiaro che quello che contava al momento era non finire in aquaplaning invece che i duellihhhh e i sorpassihhhh con le vetture rosse per la prima posizione che non avrebbe falsato la gara. Le Rosse nel frattempo procedevano 1/2, in attesa del momento in cui avrebbero potuto finalmente rispettare la trafizionre la storia mettendosi a pasticciare.
Dietro dei piloti random intanto hanno cambiato gomme, tra loro Gasly, Vettel e Schumacher che quando avevano pista libera andavano decisamente veloci e sembrava che avessero buone probabilità di rimanere in strada. Gasly era il più scatenato, andava like a boss e ha fatto un paio di bei sorpassi su Zhou e Ricciardo. Subito dopo anche Vettel dovrebbe avere fatto la stessa cosa, senza essere inquadrato dalla regia. Esiste un onboard di un suo sorpassone su Zhou alla Rascasse, ma il Vanz non è stato esposto a un simile spettacolo.
Nel frattempo sembra ci sia stato anche un duello tra gli Schulbon che potrebbe essersi concluso con un contatto, stando a una sequenza di indizi: 1) a un certo punto qualcosa accaduto tra di loro è stato messo sotto indagine, 2) Schumacher ha perso posizioni, 3) i due poco dopo sono rientrati entrambi ai box. Sembra siano stati i primi a montare le hard, quando eravamo intorno a diciotto o diciannove giri. Nel frattempo credo sia opportuno tornare davanti, laddove si consumava tutto il *drama*. Quindi mettetevi comodi, aprite la lattina di Coca Cola, iniziate a sorseggiarla e procediamo.
Nel frattempo, da alcuni giri, Perez si è fermato per le intermedie.
In Ferrari, per evitare che Leclerc subisse undercut, volevano... marcare Perez con Sainz, invece di far rientrare lo stesso Leclerc.
Avrei molte cose da dire, ma ne dico solo una: queste marcature indirette che vengono tentate occasionalmente sembrano un modo efficace per mandare in vacca una gara.
Sainz ha detto "no grazie, rientro solo quando è ora delle hard". Leclerc è stato chiamato dentro due giri dopo Perez per montare le intermedie subito imitato da Verstappino.
Leclerc ha subito undercut da Perez. Se Sainz si fosse fermato, avrebbe probabilmente subito undercut da entrambi, ma la parte del fanbase ferrarista pro-Leclerc e anti-Sainz non se n'è accorto perché non giova alla sua retorica. Per contro, la fazione pro-Sainz e anti-Leclerc (sbucata fuori con tempistiche tali da far pensare sia gente affetta da una qualche tipologia di sindrome della santificazione alternata - soggetti da tenere monitorati e da studiare nel prossimo futuro) sostiene che la colpa dell'undercut e di quanto accaduto in seguito sia di Leclerc.
In seguito per Sainz è giunta l'ora delle hard e Leclerc è rientrato nello stesso giro per passare a sua volta alle hard. Sainz ha incontrato davanti a sé un doppiato che andava ai due all'ora - uno a caso, la marmotta del Quebec sulla Williams. Ha quindi subito overcut da Perez quando entrambi i piloti Redbull si sono fermati ai box. Frattanto Leclerc ha subito overcut da Verstappen. Per perdere la gara sono bastati solo ventuno giri, una buona progressione.
Mentre il quartetto di testa era ancora molto vicino, mi sono distratta un attimo al cellulare. Piccola digressione (di cui presto capirete il senso): chi non fosse informato sulla mia vista, sono miope e mi mancano circa tre diottrie e mezzo. Sono in una situazione in cui uso due diverse paia di occhiali, quelli da tre diottrie e mezzo per la lunga distanza (quindi per guidare o per guardare la TV se devo leggere scritte varie) e quelli vecchi, risalenti a quando mi mancavano due diottrie, quando devo fare qualunque cosa comporti il dover vedere bene a più di trenta o quaranta centimetri di distanza. Con gli occhiali da "media distanza" riesco a leggere da vicino (cosa che faccio regolarmente senza occhiali), gli occhiali da lontano sono troppo forti per tenerli indosso in tali situazioni. Quindi ho tolto gli occhiali un attimo, letto una cosa sul cellulare e poi alzato istintivamente gli occhi verso la TV8. Ho visto ciò che in un primo momento, senza occhiali, ho pensato fossero due vetture incidentate. Avevano gli stessi colori, bianco e rosso e mi sono detta "sono le due Haas... ma aspetta, Magnussen veniva dato già per ritirato". Non erano le due Haas: erano due metà della Haas di Schumacher, il che significava che oggi (non finirò il commento in giornata ma mentre scrivo queste parole siamo a domenica sera, quindi oggi) era uno di quei giorni in cui era doveroso passare un minuto o due a credere di avere appena visto morire un pilota.
Fortunatamente non è morto nessuno e nessuno si è fatto male, ma quando vedo questi incidenti, in cui un pilota sbatte anche in maniera abbastanza banalotta e invece di uscirne con la macchina un po' ammaccata ne esce con la macchina aperta in due, mi viene da pensate che non è morto nessuno *stavolta* e che non si è fatto male nessuno *stavolta*, ma che è difficile che possa andare sempre bene. Nel frattempo la gara è stata redflaggata e qualcuno ha iniziato a ipotizzare l'idea che tempo un anno o giù di lì Mick Schumacher possa fare la fine di un Marcus Ericsson qualsiasi e diventare un pilota random senza volante in Formula 1 della cui esistenza nessuno più si ricorda a causa della sua irrilevanza nel panorama motoristico mondial-...
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...nel frattempo la gara è redflaggata, a Ericsson ci torniamo tra un po', dopo avere preso il latte fuori dal frigo.
Quando la gara è ripartita erano le 17.15 e i giri da 77 (sarebbero 78, ma uno era stato scontato per il doppio formation lap dietro la safety car) sono calati al numero che consentisse di stare entro il limite delle due ore (tempo dei due formation lap inclusi, credo), numero di giri che poi alla fine si è tradotto in 64 (che secondo Marc Gené, se ho ben capito, dovevano essere circa sette giri in meno di quelli previsti). Nel frattempo le Redbull avevano messo gomme medium, le Ferrari erano rimaste sulle hard usate, perché tutta la gara restante con le medium esponeva al rischio di degrado gomme. Più indietro alcuni erano su una strategia analoga alla Redbull, altri su una strategia analoga alla Ferrari. Altri, come Albon, invece, di lì a poco non stavano più guidando ma erano costretti al ritiro ai box.
Specifico che Albon in quegli ultimi momenti della sua gara si ritrovava ultimo, ma con la sua uscita di scena Latifi poteva puntare a un'ultima piazza. E invece no, Zhou e Tsunoda hanno deciso di salvarlo da questo triste destino. Zhou a un certo punto ha fatto un lungo micidiale mentre era in lotta con Tsunoda, mentre Tsunoda stesso pare che nelle fasi finali della gara si sia esibito in qualche sorta di danza propiziatoria. Incredibile ma vero, Latifi ha ripreso ad andare piano ma sano e lontano ed è arrivato al traguardo senza combinare danni, quindi direi che possiamo concentrarci su quello che stava facendo il quartetto di testa e su quello che stavano facendo gli Hamonso. Direi di partire dagli Hamonso: il Divino si trovava infatti in settima posizione e si è ritrovato il Gangster Rapper dietro. Quest'ultimo era seguito da un lungo trenino di vetture ed erano tutti rallentati da Alonso che, con una vettura che dava qualche segno di malfunzionamento, si teneva tutti dietro like a boss. La sua vettura, poi, improvvisamente, sembra essersi rimessa a funzionare a dovere, tanto che è riuscito a staccare almeno un po' Hamilton che fino a quel momento gli era stato attaccato agli scarichi. Le vetture blu-rosa sembrano essere state il principale intoppo di Hamilton nel corso della gara: Ocon gli era subito dietro e in precedenza gli aveva anche tirato una sportellata (ragione per cui si è conquistato una penalità che a fine gara gli ha fatto perdere la nona piazza occupata fino al traguardo).
Quinto e sesto c'erano ancora Russell e Norris e quest'ultimo quando ha avuto strada libera ha fatto un pitstop extra, riuscendo poi con pista libera a risalire fino negli scarichi di Russell e delle sue -L in finale di gara. Però davanti c'erano ancora quei quattro di prima, quindi credo sia giunto il momento, appunto, di parlare dei quattro di prima. Si erano infatti allontanati, nel corso della parte restante di gara, ma quando si avvicinava il finale Perez sembrava avere un certo graining e ha iniziato ad andare ai due all'ora facendo sì che si formasse un quartetto tutto in trenino, insomma, una di quelle situazioni da cardiopalma in cui però il tifoso medio se ne esce con commenti tipo "perché non si superano ventisei volte al giro? è noiosohhhh", sostenendo che ai tempi di Senna e Mansell non sarebbe mai successo che chi era davanti non aprisse la strada a chi stava dietro solo per offrire ai telespettatori il gusto di vedere un sorpassohhhh.
Perez si è tenuto la posizione e ho notato una piccola curiosità: finora l'ultima volta in cui si era disputato un gran premio nel giorno del mio compleanno era stato il 2016 e in quell'occasione Perez era arrivato sul podio con la Force India! Stavolta ha vinto, diventando il pilota messicano con più gran premi vinti della storia, oltre che la prima volta dai tempi di Gerhard Berger che viene vinto un gran premio da un pilota padre di tre figli (già nati, quando Crazy Frog ha vinto a Singapore nel 2019, il terzo figlio anonimo era già in cantiere, ma sarebbe nato solo di lì a due mesi). Le posizioni dei primi quattro non sono cambiate, come prevedibile se nessuno avesse fatto delle pazzie. Nessuno ha fatto pazzie e credo sia questa la ragione per cui Russell e tutte le sue -L non hanno vinto la gara.
La giornata non era tuttavia ancora finita e dopo cena sono riuscita a vedermi gli ultimi venti giri della Cinquecento Miglia di Indianapolis (che conto di recuperare almeno con extended highlight nella giornata di oggi - dove mentre scrivo è lunedì mattina, quindi l'indomani della gara). È capitato che uno dei piloti che ai tempi della Formula 1 venivano snobbati, colpevole di avere passato la sua ultima stagione accanto a un predestinatohhhh compagno di squadra che andava più forte di lui, sia riuscito a metterlo in quel posto ai suoi detrattori. Ha anche vinto al volante di una vettura rossa, quindi spettacolohhhh, anche se purtroppo era solo una vettura di Indycar del team Ganassi e non una Ferrari, il che ha reso il tutto meno spettacolare. Quando ho visto Ericsson tagliare il traguardo davanti a tutti, ammetto di essermi commossa, la giornata motoristica non poteva terminare meglio.
Questo mi fa pensare che alla fine i piloti che ci sembrano anche più senza speranze magari riescono a fare qualcosa che ci faccia cambiare idea sul loro conto. Vorrei quindi mandare un messaggio di incoraggiamento al devastatore delle Haas tagliate in due: hai ancora qualche speranza, sempre ammesso che tu riesca a sopravvivere a prossimi eventuali futuri schianti. A questo proposito vorrei aggiungere che Schumacher si sta rivelando un pilota da studiare in maniera approfondita (così come è da studiare in maniera approfondita il fatto che in passato nel fare una demo sulla Jordan di De Cesaris abbia detto che stava guidando la monoposto di suo padre - questo spiegherebbe molte cose), perché sta offrendo spunti di riflessione interessanti: per quanto non abbia mai mostrato grandi sprazzi di competitività, i momenti in cui non si sta schiantando in maniera devastante non lasciano per niente pensare che si tratti di un pilota votato allo schiantarsi in maniera devastante. Mi spiego meglio: niente incidenti particolarmente grossi con altri, niente penalità (finora) in Formula 1, niente penalità pare per tutta la durata della sua carriera in Formula 2 e apparentemente un palmares almeno simile perfino in Formula 3, essenzialmente guidava in maniera tranquilla in stile chi va piano va sano e va lontano perfino in campionati in cui di solito molti piloti guidano in modo per nulla tranquillo. Eppure ogni singola volta in cui va a sbattere da solo, perfino dopo errori abbastanza banali, ci lascia per qualche istante a pensare di essere di fronte a un morto sicuro. Non so quante vite abbia questo ragazzo, ma spero per lui più di sette, perché di questo passo potrebbe esaurirle abbastanza rapidamente.
RISULTATO: 1. Sergio Perez (Redbull), 2. Carlos Sainz (Ferrari), 3. Max Verstappen (Redbull), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. George Russell (Mercedes), 6. Lando Norris (McLaren), 7. Fernando Alonso (Alpine), 8. Lewis Hamilton (Mercedes), 9. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 10. Sebastian Vettel (Aston Martin), 11. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 12. Esteban Ocon (Alpine), 13. Daniel Ricciardo (McLaren), 14. Lance Stroll (Aston Martin), 15. Nicholas Latifi (Williams), 16. Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 17. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), Rit. Alex Albon (Williams), Rit. Mick Schumacher (Haas), Rit. Kevin Magnussen (Haas).
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
lunedì 30 maggio 2022
Commento al Gran Premio di Montecarlo 2022
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