venerdì 6 maggio 2022

Una caotica giornata di pioggia in Quebec // GP Canada 1989

Carissime Zakspeed guidate da Bernd Schneider e Aguri Suzuki, dove guidate è un eufemismo dato che le prequalifiche sono finite già da un bel po', oggi ci spostiamo nel 1989, anno in cui c'erano 39 entries per soli 26 posti in griglia quindi tanti non prequalificati, oltre che una manciata di non qualificati. Il maltempo sta condizionando il weekend canadese, quindi le marmotte del Quebec devono stare ben riparate mentre vegliano sulla situazione. La situazione riporta che la telecronaca disponibile su Youtube sia quella della Rai con Poltronieri - epic win - e che la prima fila della griglia di partenza non sia sostanzialmente cambiata rispetto a tutte le altre gare di questa epoca, le McLaren di Alain Prost e Ayrton Senna sono 1/2 e i pochissimi servizi di piatti superstiti stanno già tremando. Nel frattempo la pioggia cade su Montreal, anzi no, è già caduta e adesso la pista va asciugandosi, tanto che alcuni piloti, dopo il giro di formazione rientrano in pitlane per montare gomme da asciutto. Si tratta di Nigel Mansell (Ferrari), Alessandro Nannini (Benetton) e Luis Perez-Sala (Minardi).

Nel frattempo succede una cosa piuttosto strana: c'è un aborted start e quindi un secondo giro di formazione. No, non è questa la cosa strana, è il fatto che il semaforo della pitlane dovrebbe essere rosso fino al momento in cui, dopo la partenza, tutte le vetture hanno superato l'uscita della pitlane. Invece il semaforo di Montreal - futuro grande amico di Juan Pablo Montoya, Giancarlo Fisichella e Felipe Massa - ha apparentemente una luce arancione lampeggiante. Mansell e Nannini decidono di uscire, Sala invece si chiede quale sia il senso di tutto ciò e decide di attendere (cosa che racconterà nella sua intervista post-ritiro a gara inoltrata). Si rivela una scelta piuttosto saggia: Mansell e Nannini sono stati mandati in pista accidentalmente prima che la gara sia partita e adesso si trovano in prima e seconda posizione, ma nell'illegalità più totale. Nel frattempo i Prosenna sono 3/4 ma di fatto 1/2 tra i piloti che sono legittimati a stare dove sono, situazione che non dura tanto.

Dopo appena un giro Prost rallenta e rientra in pitlane, ma non si tratta di una faccenda di routine. No, la sua gara è già sul punto di finire a causa di una rottura di natura tecnica. Non poteva accadere nulla di peggio... anzi, sì, una cosa peggiore gli è accaduta prima dell'inizio della gara, quando la grafica l'ha inquadrato attribuendogli l'identità del suo compagno di squadra. Mansell e Nannini vengono nel frattempo blackflaggati, il pilota della Benetton rientra ai box subito e si ferma, mentre Mansell sembra proseguire ancora un po', giusto in tempo per essere superato da Senna, prima che questo decida, come vari altri piloti, di andare ai box per passare alle gomme slick. Riccardo Patrese si porta quindi in testa, seguito da Gerhard Berger. Il ferrarista, tuttavia, poco dopo esce di scena non inquadrato. O meglio, viene inquadrato a piedi, si scoprirà in seguito che ha avuto un guasto al cambio. La gara della Ferrari è già finita, anche perché Mansell si arrende all'evidenza e rientra ai box a sua volta.


Per fortuna ci sono tanti piloti italiani che possono regalarci soddisfazioni... anzi no, molti non ce ne stanno regalando, ma nenche proprio da lontano, sempre ammesso che non si consideri il mondiale di mai una gioia a cui la Formula 1 fa da contorno. Stefano Modena (Brabham) risulta ritirato al via, così come Pierluigi Martini (Minardi) che viene chiamato Giancarlo Martini da Poltronieri e la cui vettura incidentata rimane ferma parecchio a lungo prima di essere finalmente rimossa. Anche Michele Alboreto (Tyrrell) risulta non avere percorso neanche un intero giro prima di essersi ritirato per problemi tecnici. Si ritira per un guasto anche l'americano di Roma Eddie Cheever (Arrows), mentre Gabriele Tarquini (AGS) per incidente. Insomma, per quanto agli imolesi la cosa potrebbe non piacere, quello che sta difendendo meglio i nostri colori è Patrese, inseguito dalla Williams del compagno di squadra Thierry Boutsen, almeno finché questo non rientra verosimilmente ai box, dato che non si trova più in seconda posizione ed è difficile stare dietro a tutto e tutti.

Aggiungo qualche comunicazione di servizio, ovvero anche il ritiro per incidente di Sala, come già avevo anticipato: entrambe le Minardi ormai sono fuori gara - come da foto nel collage soprastante. Si ritira poi anche Mauricio Gugelmin (Leyton House) mentre non menzionato in telecronaca sembra che Stefan Johansson venga blackflaggato per guida pericolosa nella pitlane, qualunque cosa questo significhi. Come avrete capito un numero notevole di piloti sta uscendo di scena, il che non è per niente positivo per loro, perché le condizioni mutevoli del meteo fanno sì che ci sia gente che rientra ai box secondo strategie assolutamente random e di conseguenza piloti che si prendono il lusso di fare i fighi nelle prime posizioni in modo che sembra del tutto casuale. A scanso di equivoci, dopo la presunta sosta di Boutsen, Senna è di nuovo in seconda posizione, anche se è sulle slick e subito dopo che le ha messe la pioggia è aumentata. Ancora a scanso di equivoci, le vetture viaggiano abbastanza distaccate le une dalle altre, negli scarichi non ha nessuno.

Terzo per un tratto c'è Philippe Alliot sulla Lola-Larrousse, poi gli succede Derek Warwick sulla Arrows, seguito a distanza dalle Dallara di Alex Caffi e Andrea De Cesaris. Caffi non approfitta della situazione, lo vediamo impegnato in testacoda vari. Si porta quindi più avanti l'Osella di Nicola Larini che, quando Senna rientra ai box per passare alle gomme da bagnato, si ritrova addirittura terzo. Nel frattempo salutiamo Philippe Alliot che si ritira per incidente poi, poco dopo, anche Ivan Capelli (Leyton House) che va a sbattere. Larini nel frattempo prosegue imperterrito in terza piazza, ma non troppo a lungo: Senna infatti è il più veloce in pista dopo la sosta e lo supera like a boss portandosi terzo, all'inseguimento di Warwick e magari anche di Patrese. Il leader della gara, nel frattempo, è ancora indisturbato in testa, ma le sue gomme sulle quali si trova fin da inizio gara iniziano ad essere ormai a fine corsa, quando siamo neanche a metà della percorrenza di una gara che si sta rivelando lunga ed estenuante.


Tra inquadrature di pennuti - si vede un probabile gabbiano in alto nella foto centrale - e pioggia che va e viene ma in questo momento prevalentemente va, credo sia opportuno tornare a Patrese, che dopo la sosta di Senna, che per qualche giro gli era stato negli scarichi, adesso è in testa da solo, ma destinato a non rimanerci. Va infatti ai box ed esce terzo alle spalle di Senna, che di conseguenza ha portato a termine un undercut. Warwick è in testa, mentre Larini non è più quarto, perché è stato costretto al ritiro. Quarto è Thierry Boutsen a debita distanza da Patrese, mentre quinto è Andrea De Cesaris dopo avere superato René Arnoux. Il pilota della Ligier da parte sua è impegnato a tenersi dietro la Lotus di Nelson Piquet, il che è una novità: di solito negli ultimi tempi Arnoux tiene dietro piloti a pieni giri da doppiato, non piloti nel sup stesso giro. Intanto, mentre Cheever commenta gli accadimenti di testa insieme a Ezio Zermiani, Senna a caccia di Warwick supera il pilota della Arrows e si appropria della leadership della gara. Poi, poco dopo, la vettura di Warwick saluta il suo pilota.

Tra Larini e Warwick c'è stato un altro ritirato, ovvero Jonathan Palmer (Tyrrell) autore peraltro del giro più veloce che, causa avversità delle condizioni meteo, nessuno sarà in grado di battere per tutto il resto della gara. Il ritiro di Warwick costituisce comunque un upgrade: anche lui viene scambiato per Senna dalla grafica, perché Senna è attention seeker anche quando non fa nulla per essere attention seeker! ...a parte involarsi verso il dominio della gara, naturalmente, ma per questo concetto intendo cose in genere più estrose. Adesso però mettiamolo da parte un attimo, ho una comunicazione di servizio, ovvero che siamo rimasti con solo nove vetture sul tracciato e abbiamo superato da pochi giri la metà della gara. Pare che nel frattempo Piquet abbia anche superato Arnoux... anzi, non solo sembra, ma è effettivamente successo davanti ai nostri occhi. Approfitto di questo momento per specificare il DNQ dei rispettivi compagni di squadra Satoru Nakajima e Olivier Grouillard.

Il duello Piquet vs Arnoux, Senna se lo gusta da vicino dato che si appresta a doppiare prima l'uno e poi dopo anche l'altro. Nel frattempo Zermiani intervista Larini e poi anche la sua compagna Barbara, per la prima volta a un gran premio che spiega che atmosfera si respiri con queste testuali parole: "guardando le gare alla televisione si vedono solo gli altri, Nicola non viene inquadrato mai". Nel frattempo però non dobbiamo perdere di vista quello che succede in pista: la Rial di Christian Danner è in una via di fuga, ma viene verosimilmente rimessa in pista dai commissari dato che dopo troviamo Danner in un'ulteriore via di fuga che viene rimesso in pista dai commissari! Non esce quindi di scena, cosa che invece accadrà alcuni giri dopo a Roberto Moreno (Coloni) che già aveva avuto vari problemi - a inizio gara a un certo punto si è diretto ai box praticamente su tre ruote, tanto che Poltronieri lo dava erroneamente per ritirato.


Senna frattanto doppia De Cesaris, già protagonista di un testacoda senza conseguenze in termini di posizioni, questo significa che sono le Williams non sono state doppiate dal leader della gara. A proposito di Williams, Boutsen va più forte di Patrese in questo momento e mentre la gara giunge nelle sue fasi conclusive, dopo un duello perdurato per un paio di giri, riesce a superarlo portandosi secondo. Poco dopo finisce il video con la telecronaca italiana, è arrivata la scadenza del limite delle due ore della videocassetta dell'utente che 30+ anni fa ha registrato la gara dalla televisione. Urge quindi cercare un video con gli ultimi sette giri della gara, ma sembra non esistere quindi l'unica cosa da fare è optare per una sintesi. Torniamo al punto in cui i piloti Williams arrivano alle di Piquet e Danner da doppiare... e niente, Boutsen si infila e strappa la seconda posizione a Patrese, senza sapere che di lì a pochi giri quel sorpasso assumerà tutt'altro significato: c'è un ultimo colpo di scena ad attenderci.

Guess what? Dopo una gara pressoché dominata e una vittoria che sembra ormai certa ecco che la McLaren di Senna decide che è ora di andare a dormire. Il motore esaurisce la propria vita utile e il pilota non può fare altro che parcheggiare e scendere dalla monoposto. Questo significa che in modo abbastanza random Boutsen si trova in testa al gran premio! E quella posizione la mantiene fino alla bandiera a scacchi lasciando il Canada da vincitore. Prima di lasciare il Canada tuttavia è il momento che finisca anche la gara degli altri, con Patrese che chiude secondo e una vettura rossa che completa il podio. Si tratta della Dallara di De Cesaris, pilota che ha da sempre la propensione a finire a podio nelle giornate in cui tanti piloti fanno confusione, sempre ammesso che non si ritrovi lui stesso a fare confusione. Piquet chiude quarto, precedendo Arnoux e Caffi. Senna viene classificato settimo, davanti a Danner doppiato di tre giri. Si chiude così la stagione centro-nordamericana, dopo la tripletta Messico/ Stati Uniti/ Canada la Formula 1 si appresta a rientrare in Europa, ripartendo dal GP di Francia.


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Milly Sunshine