Sono già passati alcuni giorni da quando è terminato il campionato di Indycar con l'ultimo evento della stagione a Monterey, quindi credo che sia arrivato il momento di mettersi in pari e da iniziare dalla pole position di Will Power (Penske), leader del campionato, che scattava davanti a un sorprendente Callum Ilott (Juncos) qualificato in seconda posizione. Al momento del via Power ha mantenuto la prima posizione, mentre Ilott è scivolato prima dietro ad Alexander Rossi (Andretti) e poi a Pato O'Ward (Arrow McLaren). Mentre Power era in testa alla gara, i suoi sfidanti erano decisamente più arretrati, Scott Dixon (Ganassi) a centro griglia, mentre Josef Newgarden (Penske) era addirittura partito dall'ultima fila dopo un incidente in qualifica, il che non sembrava molto promettente.
Se la situazione era questa nel primo stint, più avanti le cose sono leggermente cambiate, con Rossi precipitato decisamente più indietro e Alex Palou (Ganassi) che dal giro di pitstop ha guadagnato decisamente posizioni, tanto da portarsi a ridosso di Power e poi da prendersi addirittura la leadership della gara. Power si è quindi dovuto accodate al secondo posto, mentre Ilott si è ritrovato quinto dietro non a ben due Arrow McLaren, dato che in quel momento Felix Rosenqvist si trovava in terza posizione davanti a O'Ward. Le cose, tuttavia, erano destinate decisamente a peggiorare per il pilota del team Juncos che a neanche metà gara abbiamo trovato fermo a bordo pista, costretto al ritiro. Gli altri piloti hanno approfittato del momento per il pitstop, con Palou poi in testa davanti a Power, Rosenqvist, O'Ward... e nientemeno che Newgarden su una diversa strategia, poi destinato a superare anche O'Ward e Rosenqvist.
Non solo, in questo stint Newgarden si è anche portato in seconda posizione, con un sorpasso su Power, posizione che ha mantenuto fino al momento della sosta ai box, che ha anticipato rispetto a Power e Palou. Si è portato a quel punto in testa per overcut su Palou, ma doveva effettuare un'ulteriore sosta, dopo la quale è tornato in pista in seconda posizione davanti a Power. Palou, Newgarden e Power sono stati i primi tre e i punti conquistati hanno permesso a Power di aggiudicarsi il suo secondo titolo, a distanza di otto anni da quello precedente, con sedici punti di vantaggio sul suo diretto inseguitore in classifica Newgarden. Felix Rosenqvist ha terminato la gara in quarta posizione precedendo Christian Lundgaard (Rahal), mentre Scott McLaughlin (Penske) nelle fasi finali della gara ha superato Romain Grosjean (Andretti) strappandogli la sesta piazza. McLaughlin ha concluso la stagione in quarta posizione nel campionato, alle spalle di Dixon, a pari punti con Palou con più vittorie.
Sesto in classifica e nono in questa gara alle spalle di O'Ward è stato Marcus Ericsson (Ganassi) che si è visto nel corso della gara varie volte fare a ruotate e sollevare polvere varia. Ha completato la top-ten della gara Rossi, mentre Colton Herta, l'uomo più chiacchierato della Indycar, ha chiuso la gara in undicesima posizione: si vocifera in questi giorni che l'opzione Alpha Tauri sia sfumata, che non gli verrà data la Superlicenza(?), ma che potrebbe fare un test al volante della Alpine insieme a Mick Schumacher, Nyck De Vries e Jack Doohan. Il test dovrebbe svolgersi "in Ungheria prima del GP di Singapore", ma dato che chi ha diffuso il rumour si è dimenticato che Schumacher e De Vries non possono testare l'Alpine dato che hanno contratti esistenti come pilota titolare della Haas e come riserva della Mercedes e della Williams motorizzata Mercedes, non so se sia vera almeno la parte di Herta.
Scott Dixon ha preceduto, arrivando in tredicesima posizione, David Malukas (Coyne), Rinus Veekay (Carpenter), Devlin DeFrancesco (Andretti), Jimmie Johnson (Ganassi), Simon Pagenaud (Meyer Shank), Graham Rahal (Rahal), Helio Castroneves (Meyer Shank), Jack Harvey (Rahal), Kyle Kirkwood (Foyt), Simona De Silvestro (Paretta), Takuma Sato (Coyne), Conor Daly (Carpenter) e Dalton Kellett (Foyt). Si è conclusa così l'ultima gara della stagione, con un altro campionato archiviato e un bel po' di tempo da trascorrere prima che inizi la prossima stagione, per la quale mi spingo a pronosticare che vedremo ancora Colton Herta al volante di una delle vetture del team Andretti, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno quel presunto test in Ungheria prima del GP di Singapore. Aggiungo che sono terminati anche i campionati minori che affiancano la Indycar, ovvero Indylights, IndyPro e USF2000, ai quali dedicherò un post nei prossimi giorni.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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Milly Sunshine