lunedì 26 settembre 2022

È fermo Frentzen, è fermo Coulthard, Fisichella lancia il volante e le trombe suonano per Ralf Schumacher!

Ultimamente sto andando forte con gli anniversari, quindi non resta altro da fare che osservare come oggi, 26/09/2022 sia il 23° anniversario di un evento di un certo livello che sabato pomeriggio ho deciso di vedere e commentare anche se ne avevo già parlato in passato. Ho visto la versione con telecronaca della BBC (Murray Walker e Martin Brundle), ma anche un video con estratti dalla versione Rai, quindi inserirò qualche citazione nel resoconto che state per leggere.
Credo comunque che la cosa migliore da fare sia calarci nella giusta atmosfera, quindi sappiate che il pilota della Jordan Heinz-Harald Frentzen si appresta a scattare dalla pole position per la seconda volta in carriera accando a David Coulthard, che precede la McLaren del compagno di squadra e la Williams di Ralf Schumacher. Ci sono poi Panis e Fisichella, Hill e Villeneuve, Irvine e Trulli a completare i primi dieci in griglia. La Ferrari di Eddie Irvine è nona, quella di Mika Salo è dodicesima al fianco di Alex Wurz. Dietro a Salo c'è Pedro Diniz poi le Stewart di Johnny Herbert e Rubens Barrichello. Seguono Alesi, Zonta, Zanardi, infine le Minardi di Badoer e Gené e le Arrows di De La Rosa e Takagi.
Sembra una normale domenica di settembre, ma non lo è: al Nurburgring si sta per scrivere la storia della Formula 1. Preparatevi a ruote perdute, tre diversi leader che si ritirano in testa alla gara, un leader che fora in testa alla gara, dei poveri disgraziati che potrebbero fare punti ma non ne fanno... e un vincitore a caso in un podio interamente a caso!

LA PARTENZA - si accendono i semafori, Frentzen parte così come Hakkinen, ma i semafori non si sono spenti! Qualcuno afferma che ciò succeda a causa di un sistema in uso da parte di alcuni team, che capterebbe segnali radio del semaforo al momento in cui le luci si accendono o dovrebbero accendersi, ma non so se ci sia qualche fondamento di verità. I due si fermano, dietro anche le vetture sono fuori posto. Iniziano a lampeggiare le luci dell'aborted start e i giri vengono diminuiti di uno: saranno 66 anziché i 67 di routine.
La seconda partenza fila liscia, o meglio, più o meno: dietro c'è un incidente tra una Benetton e una Sauber - inizialmente scambiata per quella di Jean Alesi da Walker, sulla base del fatto che gli sembra che la posizione occupata in pista prima dell'impatto sia compatibile con quella di partenza dell'ex ferrarista - e ci ritroviamo con Wurz che gira a piedi ed è riconoscibile dalle scarpe spaiate e con Diniz che si intravede muoversi sotto la vettura cappottata - sarà soccorso e portato via in barella, ma solo a scopo precauzionale.
Viene mandata in pista la safety car e viene portata via anche una Jordan incidentata. Non può essere quella di Frentzen leader del gran premio, quindi si tratta di Damon Hill. Non è chiaro al cento per cento dai replay cosa sia successo, sembra si trovasse davanti a Wurz e a Diniz al momento del loro impatto. Ha proseguito invece una Williams vista per prati per schivare il caos che aveva davanti. Però tenetevela in mente perché a breve ne riparleremo.

PERIPEZIE PER HAKKINEN E IRVINE - Frentzen, Hakkinen, Coulthard e Ralf Schumacher sono i primi quattro e rimangono tali dopo il restart. Dietro virne a crearsi una sorta di piccolo trenino dietro alla Benetton di Giancarlo Fisichella. Dopo avere superato Olivier Panis al 7° giro, Irvine si porta negli scarichi del pilota romano che lo tiene dietro per ben dieci giri. Nel frattempo esce di scena - vi avevo detto di tenervelo in mente - la Williams di Alessandro Zanardi che finisce in testacoda a causa della vettura danneggiata al via per evitare l'incidente Wurz/Diniz (la monoposto viene rimossa in tempi brevi), mentre sembra esserci un contatto di lieve entità tra Ricardo Zonta e Toranosuke Takagi.
Siamo al 17° giro e Irvine ha appena superato Fisichella quando vengono inquadrati ombrelli aperti sulle tribune. Finora, nonostante nuvoloni neri poco promettenti, la gara si è svolta sull'asciutto. Nei giri che seguono Coulthard subisce il sorpasso di Ralf Schumacher, mentre Hakkinen viene "fregato" dalla pioggia, o forse dall'assenza della stessa. Al 20° si ferma per la sosta e mette le rain, ma la pioggia non si fa insistente abbastanza e anzi, sembra diminuire. Nei giri che verranno, quando la pioggia diminuirà, girerà molto più lento degli avversari, venendo costretto a una nuova sosta per tornare a gomme da asciutto, precipitando doppiato nelle retrovie.
Tornando indietro, mentre Hakkinen rientra la prima volta, nel box Ferrari stanno lavorando sulla vettura di Salo, che ha danneggiato l'ala anteriore. Un giro più tardi rispetto a Hakkinen, si ferma Irvine. Viene deciso in extremis di non passare alle wet ma di montare nuove slick (anzi, le gomme da asciutto sono scanalate quindi il termine più corretto sarebbe dry) e quando Irvine rientra ai box le dry sono pronte. Però sono tre e la sosta dura mezzo minuto. In pratica ne abbiamo già viste di tutti i colori, non c'è più nulla che possa accader-... ah no.


LE PERIPEZIE DI FRENTZEN E COULTHARD - Frentzen e R.Schumacher sono vicinissimi con Coulthard terzo, ma la sosta di Ralf al 28° fa sì che Frentzen e Coulthard siano 1/2. Il pilota della McLaren si avvicina molto a quello della Jordan e i due rientrano ai box al 33° giro, stesso in cui si ferma anche Fisichella. Le posizioni sono inviariate ma, plot-twist, pochi metri fuori dalla pitlane e Frentzen è costretto al ritiro. "È fermo Frentzen, è fermo Frentzen! Frentzen è fermo, gesto di stizza!" esclama Mazzoni sulla Rai.
Versione ufficiale: guasto alla trasmissione. Versione sostenuta negli anni 2020 da un ex membro del team: Frentzen avrebbe pasticciato con il sistema anti-stallo che vienr usato durante le soste ai box, dopo che il suo ingegnere di gara si è dimenticato di ricordargli di disinserirlo. Quello che conta, comunque, è che la leadership passa a Coulthard, con Ralf Schumacher secondo e Fisichella che, dopo avere superato Barrichello, si porta terzo, mentre succedono faccende di secondo piano tipo il ritiro di Alesi e tipo un testacoda di Salo.
Il testacoda di Salo, tuttavia, è provocato dal fatto che la pista sia bagnata: in certi tratti piove. Vari piloti, frattanto, fanno la loro sosta. Uno di quelli inquadrati è Herbert. Anche Takagi frattanto fa un testacoda per il bagnato, ma prosegue. Poi Coulthard, sulle dry con pista bagnata, esce di pista: "è fermo Coulthard" esclamano Mazzoni e Capelli all'unisono sulla Rai.
Si sentono degli schiamazzi, un po' come se il pubblico stesse coprendo il suono dei motori con delle trombe da stadio, però non mettiamoci troppo avanti con i lavori pensando alle trombe.

LE PERIPEZIE DI FISICHELLA E R.SCHUMACHER - sulla BBC Murray Walker osserva che Ralf Schumacher è in testa, Fisichella secondo, poi terza e quarta le Stewart di Herbert e Barrichello e che, chissà, magari la Stewart potrebbe vincere un gran premio prima del rebranding in Jaguar visto il passaggio di proprietà in vista del 2000. Per il momento, comunque, è tutto molto prematuro, anche se rimangono 3/4 almeno finché Rubens non viene superato dalla Prost di Jarno Trulli.
Frattanto Walker afferma, ovviamente scherzando, che per rendere più pittoresche le gare ci vorrebbe pioggia artificiale. Speriamo che Liberty Media non senta queste parole. Sicuro le ha sentite Ecclestone visto che poi anni dopo ha vaneggiato a proposito di irrigatori, ma quantomeno ai tempi di Bernie le sparate rimanevano sparate.
Nel frattempo il duo di testa, a distanza l'uno dall'altro, è sulle dry. Al 42° Irvine si ferma per le wet e di gomme ne arrivano regolarmente quattro. Fisichella frattanto fa un giro per i prati ma riesce a non mettere il retrotreno nelle barriere. Ritorna in pista secondo anche se ha perso secondi preziosi, per poi appropriarsi della leadership quando Ralf si ferma ai box al 45° giro: è su una strategia a due soste, effettua rifornimento e mette di nuovo gomme dry, in quanto le condizioni meteo non sono disastrose come sembravano pochi giri prima e la pista va asciugandosi.
Fisichella, Herbert e R.Schumacher sono tutti molto vicini - mentre frattanto Takagi sbatte e si ritira, poi Salo ha un problema alla vettura e parcheggia ai box nella sua ultima gara con la Ferrari (in Malesia e Giappone tornerà Michael Schumacher ancora assente per l'infortunio rimediato in Gran Bretagna) - e tempo un paio di giri Ralf torna secondo in quanto il pilota della Stewart deve fermarsi per mettere le dry, cosa che faranno anche altri alle sue spalle.
Poi è l'Apocalisse: al 49° giro "è fermo Fisichella, butta via il volante, ci dispiace tantissimo" dice Mazzoni e Giancarlo si dispera, mentre si sentono schiamazzi vari. Poi la regia si sposta sul nuovo leader e circa sette secondi più tardi sfugge agli occhi di Walker ciò che non sfugge nella telecronaca italiana a Mazzoni e Capelli: "intanto sentite qui come suonano le trombe, perché al comando c'è Ralf Schumacher!" dice Mazzoni, e subito Capelli osserva: "c'è Ralf Schumacher che ha però un problema alla posteriore destra!

HERBERT LEADER, MA PER ALTRI CONTINUANO LE PERIPEZIE - mentre Irvine effettua la terza sosta e passa a gomme dry (adesso la pista è praticamente asciutta), Ralf rientra ai box a bassa velocità. Ne esce, ne esce quinto, i primi tre sono Herbert, Trulli e Barrichello. In quarta posizione c'è Luca Badoer sulla Minardi, che sembra sul punto di portare alla scuderia faentina i punti che mancano ormai dai tempi di Pierluigi Martini. Il sogno, comunque, non dura molto a lungo: è il 55° giro quando "anche lui butta via il volante" (cit. Mazzoni) quando rimane fermo per un problema al cambio. Poi si dispera e scoppia in lacrime. E rivedendo queste scene, io con lui.
Frattanto va in scena un duello per il secondo posto tra Trulli e Barrichello e uno per il settimo tra Irvine e Hakkinen. Diventerà per il sesto non perché riescano ad andare a prendere la Minardi di Marc Gené in quinta piazza (almeno per ora), ma perché al 61° la malasorte si rende conto che Jacques Villeneuve si trova in quinta posizione e la B.A.R. potrebbe ottenere i suoi primi punti. Ebbene no, dopo le wet di Hakkinen con l'asciutto, la ruota di Irvine, la fermata di Frentzen, l'incidente di Coulthard, quello di Fisichella, la foratura di Ralf Schumacher e il ritiro di Badoer, ci sta alla grande anche un'ultima sventura: si ritira anche Villeneuve.
Herbert prosegue tranquillo e va a vincere, mentre Barrichello deve arrendersi al terzo posto alle spalle di Trulli. Sul podio Jackie Stewart e i suoi piloti festeggeranno in modo scatenato, con i Barricherbert che saltellano e Barrichello che tenta anche una capriola. Tornando alla pista, Ralf porta a casa il quarto posto, mentre uscito vincente dal duello con Irvine, Hakkinen chiude quinto superando Gené a due giri dal termine. Irvine è solo settimo, davanti a Zonta e Panis, secondo nel mondiale a due punti di distacco da Hakkinen.

PS. Johnny Herbert è il quinto e ultimo pilota a vincere un gran premio al volante di una vettura numero 17, il secondo dopo Alan Jones con la Shadow nel 1977, da quando i numeri non sono più riassegnati gara per gara. Jarno Trulli riporta il numero 19 sul podio dove mancava dal 1992 quando era il numero di Michael Schumacher alla Benetton ed è l'ultima comparsa del numero 19 sul podio prima che venga scelto da Felipe Massa nella numerazione in vigore dal 2014 in poi. Non passerà invece così tanto prima di rivedere il 16 di Rubens Barrichello sul podio, sembra un numero che sorride molto agli outsider negli anni 2000, ci ritorna già nel 2001 con la Sauber e Nick Heidfeld al volante.


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