giovedì 15 settembre 2022

Doppiette Ferrari con la Williams nel caos // GP Italia e Stati Uniti 2002

Monza, 15 settembre, ma è il 2002 e sono passati esattamente vent'anni da quel giorno - un mondiale già ufficialmente assegnato alla Ferrari viaggia verso la fine e sta per iniziare l'ultimo evento europeo di un campionato decisamente più corto di quelli a cui siamo abituati al giorno d'oggi. Dopo ci saranno solo gli ultimi due appuntamenti, Stati Uniti, verso la fine del mese, e Giappone, a ottobre. Sembrano passati anni luce da quando il calendario era così breve e in realtà sembrano essere passati anni luce anche da tutto il resto, non solo perché la Ferrari in questo 15/09/2022 fa doppietta a Monza. No, c'è qualcosa che può sembrarci ancora più irrealistico, tipo la pole position di Juan Pablo Montoya, al volante di una Williams. Non solo, tempo un battito di ciglia e ci troviamo anche le Williams 1/2, con Ralf Schumacher che si porta in testa, con anche un mezzo taglio di chicane in partenza, ma sono gli anni 2000 quindi who kers.

Rubens Barrichello, partito quarto, si trova in terza posizione seguito da Michael Schumacher, che invece partiva secondo ma ha avuto uno scatto abbastanza meh. Dietro ci sono la McLaren di Kimi Raikkonen e la Jaguar di Eddie Irvine, ma si capisce fin da subito chi comanda e che le Williams e le Ferrari faranno la storia di questa gara. Anzi, no, LA Williams e le Ferrari perché tempo tre giri e Ralf Schumacher è costretto al ritiro da una fumata di motore. Anzi, la storia non la faranno la Williams e le Ferrari, ma solo le Ferrari e basta, perché prima Barrichello e poi Schumacher si liberano di Montoya, portandosi 1/2 con il brasiliano che sembra staccare il compagno di squadra. Montoya prosegue, ma precipita lentamente più indietro e poi non finisce neanche la gara, costretto al ritiro da un problema tecnico proprio nella location dove un anno prima ha ottenuto la prima vittoria in Formula 1, in una stagione 2002 fatta decisamente di alti e bassi.

Le pitstop window dei Ferrari Bros sono un po' diverse e in certi momenti ci troviamo Schumacher negli scarichi di Barrichello, in quelle situazioni in cui se il mondiale fosse ancora da assegnare lo supererebbe stando in bilico su due ruote mentre Barrichello avvampa e si nasconde per l'imbarazzo dietro a un cassonetto (detta così è nonsense, ma quando mi escono cose nonsense preferisco lasciarle). Il mondiale, però, è già assegnato, quindi vige la regola che, casomai Rubinho dovesse essere in testa alla gara, può tranquillamente portarsi a casa la gara, tanto che poi, quando giunge la fine, può anche rallentare per un arrivo in parata e chiedere al compagno di squadra che gli giunge negli scarichi "cosa ne pensi di Irvine che salirà sul podio insieme a noi?" Infatti, complice il ritiro di Raikkonen e il fatto di avere terminato la gara senza intoppi, il nostro folletto irlandese preferito giunge al terzo posto, suo ultimo podio in carriera.

Il suo compagno di squadra Pedro De La Rosa, invece, è stato costretto al ritiro per un incidente con Felipe Massa, per il quale il pilota della Sauber viene riconosciuto colpevole e penalizzato con dieci posizioni in griglia all'Indianapolis Road Course. Peter Sauber, per eludere la penalità, decide di appiedarlo per l'evento e di sostituirlo one-off con Heinz-Harald Frentzen che poi sarà pilota titolare della Sauber nel 2003, ma questa è un'altra storia, dobbiamo concentrarci su Monza, con una zona punti che prosegue con le Renault di Jarno Trulli e Jenson Button, dopodiché la B.A.R. di Olivier Panis... e basta, perché siamo nel 2002 e a punti ci vanno solo i primi sei. Si chiude quindi così questa giornata monzese, con l'ennesima doppietta conquistata dalla Rossa nel corso della stagione, in attesa di un'ulteriore doppietta di lì a due settimane, il 29 settembre, quando si gareggerà dall'altra parte dell'oceano.

Negli States le Ferrari partono 1/2 con Schumacher davanti a Barrichello, mentre alle loro spalle si installa la McLaren di David Coulthard. Ci sono ancora le Williams, ma stavolta qualcosa va abbastanza storto: la poco tranquilla convivenza tra Montoya e Ralf Schumacher fa sì che si spalmino uno contro l'altro, con Juan Pablo che perde qualche posizione e il suo compare che invece danneggia la vettura. Montoya passa la prima parte di gara alle spalle di Trulli, ma alla fine riesce a giungere quarto, alle spalle di Coulthard (unica McLaren al traguardo, Raikkonen stavolta ha dei problemi di motore), relegando il pilota della Renault al quinto posto. La zona punti viene ancora una volta conclusa da una B.A.R., stavolta quella di Jacques Villeneuve, ma nessuno ha gli occhi per i piloti giunti dal terzo posto in poi e soprattutto nessuno ha occhi per la B.A.R.: è davanti che, inaspettatamente, si consuma il *drama*, proprio in occasione di un arrivo in parata.

Dovrebbe essere un arrivo in parata, cosa a cui gli Schumachello ci hanno abituato in questa stagione 2002 con tutte le loro doppiette, ma ecco che all'improvviso, prima della linea del traguardo, Schumacher sembra rallentare troppo e Barrichello lo affianca. Passano sul traguardo talmente vicini che a occhio nudo non si capisce chi abbia vinto, finché non lo conferma la grafica: Barrichello, con un vantaggio di 0.011, il vantaggio più piccolo da quando i gap sono calcolati al millesimo di secondo e forse anche il più piccolo vantaggio di sempre se consideriamo che lo 0,010 di Peter Gethin al GP d'Italia 1971 poteva essere anche uno 0,019. Schumacher frattanto fa un gesto di difficile interpretazione nei confronti del compagno di squadra, sembra quasi che lo stia mandando a quel paese, ma neanche del tutto. Non resta che aspettare il dopogara per scoprire cosa sia effettivamente successo in questo confusionario finale di gara.

Invece no, non lo scopriamo, perché da un lato gli Schumachello ci raccontano la loro versione dei fatti, ma in realtà raccontano versioni dei fatti diverse, e non intendo diverse semplicemente l'uno dall'altro, ma proprio che ciascuno contraddice anche se stesso. Sembra in un primo momento che Schumacher possa avere confuso la safety car line con la linea del traguardo. Sembra anche in un primo momento che Barrichello non sapesse che cosa Schumacher intendesse fare in quel momento (versione dei fatti che se non ho capito male non viene smentita quantomeno dal diretto interessato). La versione dei fatti di Schumacher è abbastanza contradditoria, dato che afferma di non avere saputo chi avesse vinto prima di scendere dalla vettura (e il gesto nei confronti di Barrichello, allora?), poi sostiene che voleva provare a concludere la gara ex-equo, salvo poi non smentire chi lo taccia di avere voluto restituire a Barrichello la vittoria sottratta in Austria.

Alla fine della giornata ci sono millemila versioni diverse e a distanza di vent'anni non sappiamo che cosa sia effettivamente accaduto in questo 29/09/2002 a Indianapolis, né lo scopriremo mai. Personalmente penso che la versione secondo cui Schumacher avrebbe restituito a Barrichello la vittoria sottratta sia molto improbabile per il modo in cui è avvenuto: con un gap così basso almeno fino alla linea del traguardo nemmeno loro potevano sapere chi avrebbe vinto. L'ipotesi della confusione della linea del traguardo con la safety car line e Barrichello che non sa cosa deve fare mi sembra già più probabile, anche se l'idea che entrambi si possano lanciare sul traguardo in simultanea per una loro scelta o di tentare lo 0.000 o di giocarsi la vittoria a random sulla linea del traguardo stile drag race mi sembra quella più affascinante in assoluto, quindi spero che sia questa ultima ipotesi quella vera. E dato che non sapremo mai la verità, direi che la mia personale verità è questa.


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