Siamo nel 1995 e al GP del Pacifico, disputato a Tanaka International/ Aida/ Okayama a seconda del nome che preferite, Michael Schumacher ha conquistato il suo secondo titolo mondiale con un certo anticipo rispetto alla fine del campionato. A Suzuka scatta dalla pole position affiancato dalla Ferrari di Jean Alesi, seguiti da Mika Hakkinen su McLaren in terza posizione. Il principale sfidante di Schumacher, Damon Hill, si trova sulla quarta casella della griglia davanti alla Ferrari di Gerhard Berger e alla Williams del compagno di squadra David Coulthard. Ha piovuto al mattino, ma ha smesso di piovere. La pista è tuttavia ancora bagnata, quindi i piloti partono con le wet. Schumacher parte bene e si invola in testa alla gara. Anche Alesi parte bene e sembra involarsi verso una seconda posizione certa (quindi parliamo di iella soft, almeno stavolta non va in vacca una vittoria).
Cosa potrà mai accadere a ostacolare i sogni di gloria di Alesi? Stavolta non dobbiamo aspettare tanto per arrivare al primo intoppo: colpevole di jump start viene penalizzato con uno stop and go di dieci secondi. Cosa potrebbe esserci di più sfigato per la Ferrari al gran completo dell'avere un pilota penalizzato per jump start a inizio gara? Ovviamente avere due piloti penalizzati per jump start a inizio gara: Alesi è in buona compagnia e deve scontare uno stop and go anche Berger. I due si ritrovano in bassa top-ten e recuperano qualche posizione grazie alle soste ai box dei piloti che li precedono: la pista si sta asciugando e molti iniziano a rientrare in largo anticipo per effettuare il primo rabbocco di carburante e passare alle gomme slick. Berger rientra a sua volta ai box, purtroppo per lui non per passare alle slick o per rifornire, ma per ritirarsi, la sua gara è terminata.
Alesi nel frattempo procede like a boss e superato anche Hill si porta in seconda posizione all'inseguimento di Schumacher, al quale si avvicina progressivamente. Il pilota della Benetton ha una vettura più pesante al momento, mentre Alesi è scarico di carburante e per ora sembra andare forte nonostante le wet. Non va così troppo a lungo: ci stiamo avvicinando a metà gara quando inizia a faticare a tenere il passo di Schumacher al quale in precedenza era stato vicino anche di meno di un secondo. Va ancora peggio: ormai verso metà gara dalla vettura di Alesi inizia ad alzarsi una sgradevole fumana bianca, che lascia intendere che il motore abbia deciso che oggi si va a casa in anticipo. È esattamente quello che succede e Alesi è costretto a parcheggiare. Schumacher si ritrova quindi in testa davanti a Hill, ben distanziato da lui. Dopo la seconda sosta, i primi quattro sono Schumacher, Hill, Coulthard e Hakkinen.
Sembra che la pista sia alquanto umida causa breve scroscio di pioggia e qualche pilota delle retrovie inizia a esibirsi in testacoda e giri in mezzo alla sabbia e all'erba. Non succede solo a qualche pilota delle retrovie, ma anche a Hill, che così facendo perde due posizioni a vantaggio di Coulthard e di Hakkinen. Damon danneggia l'ala anteriore e si reca ai box per sostituirla, tornando in pista quinto e a debita distanza dalla Benetton di Johnny Herbert, risalito in quarta posizione. Poi viene penalizzato con uno stop and go per eccesso di velocità nella pitlane, ma parte in testacoda e si insabbia prima ancora di potere andare a scontare la penalità. È in buona compagnia: poco prima si è ritirato in mezzo alla sabbia infatti anche Coulthard. I primi tre, a questo punto, sono Schumacher, Hakkinen e Herbert, destinati a rimanere tali fino alla fine della gara e terminare la giornata salendo sul podio.
Eddie Irvine si classifica in quarta posizione, nonostante una gara abbastanza travagliata durante la quale ha cozzato contro la Sauber di Heinz-Harald Frentzen. È l'unica Jordan al traguardo, Rubens Barrichello si è insabbiato nel primo stint di gara. In quinta posizione si piazza Olivier Panis con l'unica Ligier presente in pista: Aguri Suzuki non ha preso parte alla gara dopo essersi fratturato una costola(?) in un incidente in una delle sessioni del fine settimana. Mika Salo porta al traguardo l'unica Tyrrell ancora presente in sesta posizione: il suo compagno di squadra Ukyo Katayama, idolo locale, è stato costretto al ritiro per un incidente. Partito dall'ultima posizione sulla McLaren, Mark Blundell arriva settimo, avvicinandosi alla zona punti ma non riuscendo a entrarci. Dietro di lui ci sono le due Sauber intervallate dalle due Minardi e l'unica Footwork ancora in gara: Gianni Morbidelli è stato il primo ritirato, al via.
Nonostante l'incidente con Irvine, Frentzen giunge al traguardo in ottava posizione davanti a Luca Badoer. Tornato dopo una lunga assenza, Karl Wendlinger chiude invece in decima posizione davanti a Pedro Lamy. L'ultimo classificato è Taki Inoue, altro idolo locale, sempre ammesso che si possa definire tale. Ben tre team non portano al traguardo nemmeno una delle due vetture e non si può dire che la Ferrari sia in buona compagnia, gli altri due team infatti sono la Forti (con piloti Roberto Moreno e Pedro Diniz) e la Pacific (con piloti Bertrand Gachot e Andrea Montermini). Si conclude così la penultima gara della stagione, adesso manca solo il GP d'Australia, che segnerà la fine di un'epoca: Schumacher lascerà la Benetton per la Ferrari, mentre entrambi i piloti della Ferrari andranno in Benetton, team che proprio in questo evento si aggiudica, in anticipo do un gran premio, il titolo costruttori, favorito dal doppio podio e dal doppio ritiro Williams.
PS. Effettivamente non sono state solo Ferrari, Forti e Pacific a chiudere la gara con un doppio ritiro, visto che come appena detto è lo stesso destino della Williams, però suonava bene così come mi era uscita quindi ho deciso di non correggerlo e a limitarmi a segnalare il mio errore in coda al post.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
venerdì 9 settembre 2022
Alesi vs la iella: uno scontro perso in partenza // GP Giappone 1995
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