Il campionato di Indycar 2022 sta giungendo ormai alle sue battute conclusive e questa domenica si è svolto il GP di Portland, penultimo appuntamento della stagione, prima del finale la domenica che viene a Laguna Seca. Per noi appassionati di Formula 1 il pilota più chiacchierato del campionato è al momento Colton Herta: il pilota statunitense infatti non è eleggibile per la Superlicenza visti i criteri abbastanza stretti che la legano alle formule minori FIA, ma si dibatte del fatto che possa o meno ottenere una deroga per un potenziale passaggio in Formula 1, il tutto nell'ambito del potenziale passaggio di Pierre Gasly in Alpine, dietro compenso economico da parte di Alpine ad Alpha Tauri. Qualora Gasly se ne andasse, il potenziale al suo rimpiazzo sarebbe proprio Herta, manovra a sorpresa (obiettivamente parlando, fino a dieci giorni fa non se ne parlava minimamente), di cui non sappiamo ancora la conclusione!
Sono combattuta di fronte a questa possibilità, non per questioni di effettivo merito, quanto prevalentemente per questioni "burocratiche". Sono perfettamente d'accordo sul fatto che i criteri per ottenere la Superlicenza dovrebbero andare un tantino rivisti: i top driver di Indycar dovrebbero avere accesso più semplice alla Formula 1, anche se non hanno vinto titoli. Al momento attuale Colton Herta ha vinto sette gare di Indycar, è stato il più giovane vincitore di sempre della categoria e ottiene spesso e volentieri posizioni di spessore. Il campionato di Indycar è molto aperto a piloti provenienti dalla Formula 1 e non impone limiti, un pilota può passare in Indycar anche se gareggiava per una scuderia di bassa fascia e faticava anche a fare punti, non vedo perché i criteri Superlicenza debbano imporre che se sei un pilota di Indycar ma non sei Scott Dixon o Josef Newgarden allora non sei competente abbastanza per la Formula 1.
Detto questo, tuttavia, il regolamento per ottenere la Superlicenza è abbastanza chiaro e lo è da diversi anni. Sul fatto che vada rivisto sono d'accordo, sul fatto che vada rivisto in corso d'opera solo perché si è deciso che serve un pilota americano, su questo non sono tanto d'accordo. Ci sono piloti di Indycar che sulla questione Formula 1 si sono messi il cuore in pace già da tempo per mancanza di punti Superlicenza, non credo sarebbe molto corretto nei loro confronti se invece Herta non dovesse andare incontro agli stessi ostacoli. Poi, se si revisionasse il regolamento e si decidesse che, non so, magari dal 2024, i piloti di Indycar possono arrivare in Formula 1 in altra maniera, allora sarei d'accordissimo. Però non penso sia corretto farlo accadere dall'oggi al domani e soprattutto non penso sia corretto farlo accadere perché Herta è un cittadino americano, diversamente dai vari Alex Palou e Pato O'Ward del caso.
Detto questo, Scott McLaughlin nel frattempo ha vinto il GP di Portland partendo dalla pole position e facendosi la gara in testa dall'inizio alla fine, se si escludono le varie pitstop window. In un primo momento Christian Lundgaard viaggiava nelle zone alte, poi ha subito un undercut(?) da parte di Will Power e in occasione dell'ultimo pitstop ha anche avuto problemi perdendo diverse posizioni. Il secondo gradino del podio è andato quindi al pilota australiano, che ha preceduto Scott Dixon, risalito dalla sedicesima alla terza posizione. Pato O'Ward e Graham Rahal hanno completato la top-5 precedendo Colton Herta e Alexander Rossi, mentre Josef Newgarden ha chiuso la gara all'ottavo posto: lui e Dixon sono ex-equo a 20 punti di distanza da Power con delle proiezioni di classifica che non mi metto neanche all'opera per calcolare visto che sono abbastanza complicate e prevedono altri outsider potenzialmente ancora candidabili.
Callum Ilott e Felix Rosenqvist hanno completato la top-10, con a seguire Marcus Ericsson, Alex Palou, Kyke Kirkwood, David Malukas, Jack Harvey, Devlin DeFrancesco, Helio Castroneves, Takuma Sato e Romain Grosjean: il franco-svizzero è giunto solo diciannovesimo dopo avere passato gran parte della gara a viaggiare per prati. Dietro di lui hanno concluso Rinus Veekay, Christian Lundgaard e Dalton Kellett, penalizzato per un incidente con Jimmie Johnson - il secondo ritirato, il primo era stato Conor Daly ai box - mentre a vari giri di distacco ha chiuso la gara Simon Pagenaud. Adesso non rimane altro da fare che attendere che giunga domenica, quando terminerà il campionato con il diciassettesimo e ultimo evento della stagione. Oltre a non mettermi a calcolare proiezioni non mi metto neanche a fare pronostici, perché potrebbe accadere qualsiasi cosa... sia per l'assegnazione del titolo sia per la faccenda Herta in realtà!
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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