venerdì 14 dicembre 2018

Anno Zero // Capitolo 4: bwoah


BUT22:
Tutto okay?
RIC03:
Neanche lontanamente.
BUT22:
Daaaaaan! Finalmente mi hai risposto! <3 Stavo aspettando con ansia questo momento, dato che gli altri due pensionati non mi prendono minimamente in considerazione. Sono contento che tu ti sia ritirato, altrimenti nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile.
RIC03:
Io no, non sono altrettanto contento. Dopo l’incidente mi hanno costretto a venire al centro medico e adesso non mi lasciano più andare via. Vogliono che rimanga in osservazione per qualche ora. Sostengono che ho battuto la testa.
BUT22:
A proposito, cosa ti è successo? Non ho visto che cosa ti è successo. Anzi, non ho visto proprio nulla. Prima della gara ho preso degli antidolorifici per i miei terribili dolori reumatici, solo che inducono sonnolenza e prima della partenza stavo già russando. Ho cercato di contattare Felipe e Nico per farmi passare qualche informazione, dato che sono ospiti nel box della Mercedes, ma purtroppo nessuno dei due mi ha filato nemmeno di striscio.
RIC03:
Lascia perdere, non prenderlo come un affronto personale. È successo un casino enorme in partenza: vista l’attrazione gravitazionale che da queste parti unisce le Mercedes, entrambe sono finite fuori alla prima curva.
BUT22:
Bellissimo continua!!111!!111!! Sembra di stare in un Alternate Universe 2016.
RIC03:
Magari fossimo in un Alternate Universe 2016. L’anno scorso non è successo niente di grave dopo l’incidente. Toto Wolff ha invitato a cena entrambi i suoi piloti e si sono solo tirati addosso qualche piatto. Poi Lewis e Nico hanno cercato di strapparsi i capelli a vicenda e Wolff ha tentato di gettare entrambi fuori dalla finestra, ma quello non c’entra. Nulla di tutto ciò è successo davanti alle telecamere. Stavolta, invece, c’è stata una maxi-rissa che ha coinvolto i piloti, vari meccanici e perfino Lauda e Wolff. Wolff era #TeamFelix e Lauda era inaspettatamente #TeamHamilton. Tutto è degenerato e Lauda ha riportato delle ferite ai lobi delle orecchie.
BUT22:
Ma Lauda non ha i lobi delle orecchie!
RIC03:
Ah, giusto... Poi Felix ha cercato di convincere Felipe a schierarsi nel #TeamFelix e Lewis ha cercato di convincere Nico a schierarsi nel #TeamHamilton.
BUT22:
OOOOOMMMMGGGGG, bellissimo continua!!111!!11!!!1!!! Se fossimo in una fan fiction correrei subito a mettere un like al capitolo del GP di Spagna.
RIC03:
Risparmiati il like. Felipe ha trascinato via suo figlio minacciandolo di non fargli più vedere i cartoni animati fino alla fine del mese, mentre Nico ha stordito Lewis sbattendogli in testa una lattina di Monster e almeno i piloti si sono calmati. Non si può dire lo stesso di Wolff e Lauda e, se ti racconto tutto questo, è perché i dettagli mi sono stati forniti da Lauda, che è mio compagno di stanza qui in infermeria.
BUT22:
Oh my Ross Brawn. A te, invece, cos’è successo? Qual è stata la dinamica del tuo incidente?
RIC03:
Nonostante le difficoltà riscontrate dalla Redbull in questo weekend e la prima fila tutta Mercedes, grazie al doppio ritiro mi ero impossessato della leadership della gara. È durata pochissimo, però, perché ho forato su dei detriti rimasti in pista dopo l’incidente e mi sono ritrovato ultimo.
BUT22:
Che disgrazia!
RIC03:
Già. Nelle ultime posizioni c’era una bellissima battaglia tra le Manor. Sarei rimasto lì a vedermelo, ma la logica mi imponeva di pensare che arrivare al traguardo dietro a Wehrlein e Gutierrez non fosse positivo per la mia immagine. Quindi ho cercato di superare entrambi in un colpo solo, ma in quel momento mi sono immaginato Verstappen sul podio che rideva con aria da trollface, quindi mi sono distratto e sono andato a schiantarmi contro le barriere sfondandole in diversi punti.
BUT22:
Alla fine ha vinto Verstappen?
RIC03:
Sì, purtroppo ha vinto proprio lui, nonostante Vettel gli abbia dato battaglia fino all’ultimo a colpi di “you have to leave the space”.
BUT22:
Chi è arrivato terzo?
RIC03:
Hulkenberg.
BUT22:
Era una gara truccata?
RIC03:
Spero di no, non vorrei avere riportato un trauma cranico per una gara fake. Comunque è piuttosto irrispettoso da parte tua dire cose del genere. Non pensi che Hulkenberg ci rimarrebbe molto male, se sapesse che metti in discussione la sua capacità di finire sul podio?
BUT22:
Hai ragione, forse dovrei mandargli un Whattsap per fargli i complimenti. A proposito, chi è arrivato in top-10?
RIC03:
Verstappen, Vettel, Hulkenberg, Vandoorne, Alonso, Raikkonen, Bottas, Palmer, Perez, Stroll.
BUT22:
Entrambe le McLaren in top-5!!!11!!!! *inchino* TUNZ TUNZ TUNZ! Deve essere stata una giornata bellissima, per loro.
RIC03:
Non proprio. Stoffel e Fernando sono finiti entrambi al centro medico dopo essere rimasti feriti in una rissa scoppiata nel corso dei festeggiamenti. Tutto è iniziato quando Fernando ha accusato Stoffel di averlo rallentato e Stoffel ha replicato piuttosto piccato che non aveva intenzione di discutere con uno che ha gareggiato per anni in GP2 senza vincere nessun titolo. Ferni è praticamente impazzito. Lo sai, quando gli si fa notare che non ha mai vinto la GP2 diventa pericoloso.
BUT22:
Che storia strappalacrime! Speriamo nel frattempo che in Mercedes le cose si sistemino. In McLaren è meglio di no, così sentiremo parlare di loro un po’ più spesso.

***

Era la prima volta che Lewis e Felix si incontravano, dopo gli incresciosi eventi accaduti nel box dopo il doppio ritiro del Circuit de Catalunya.
Lewis stava salendo le scale, Felix stava scendendo.
Si fermarono un attimo e si fissarono con freddezza.
Infine Felix domandò: «Come sta Roscoe? Non lo vedo da giorni.»
Nel sentire parlare di Roscoe, Lewis dimenticò immediatamente tutti i dissapori avuti con il giovane compagno di squadra.
«Sta benissimo. Sono appena andato a comprare varie scatole di croccantini per lui e per Coco. C’era un’ottima offerta al supermercato.»
«Come sei tirchio» ribatté Felix. «Sarà uno spasso scroccare tutti da te alla prossima cena di gruppo dei piloti.»
«Se Nico non si fosse ritirato avreste scroccato tutti da lui.»
«Potresti sempre portargli la ricevuta. Oppure potremmo invitare anche lui.»
«Questa è un’ottima idea!» convenne Lewis. «Ora scusami, ma devo andare a raggiungere i miei adorati cani e a scattarmi dei selfie a petto nudo. Ci vediamo per le scale, nei prossimi giorni, oppure in pista. Mi raccomando, fai attenzione alla Sainte Devote, il prossimo weekend.»
«Starò attentissimo» confermò Felix. «Tu, invece, stai attento a non sfondarmi il retrotreno.»
Lewis si irrigidì.
«Non è stata colpa mia.»
«Sì che è stata colpa tua.»
«No!»
«Sì!»
«No!»
«Sì!»
«Noooooohhhhh! Ho detto di no!»
Felix sospirò.
«Va beh, smettiamola di comportarci come bambini. Tutto quello che facciamo deve dare il buon esempio. Non voglio che Niki finisca in infermeria un’altra volta.»
Lewis rabbrividì.
«Povero Niki. Non meritava nulla di tutto ciò.»

***

Nonostante la qualifica leggermente scarsa (ventunesima posizione, davanti solo a Felix Massa, reduce dal quarto incidente alla Sainte Devote, dopo i tre incidenti avvenuti in ciascuna delle sessioni di prove libere – le cose si erano messe male per il giovane brasiliano, che arrivava a Montecarlo con 70 punti in classifica, due in più di Verstappen e dodici in più di Ricciardo, ma che rischiava seriamente di non ottenere granché in quel weekend, mentre i piloti della Redbull sarebbero partiti quarto e quinto), Nico Hulkenberg si pavoneggiava davanti alle telecamere di RTL, sorridendo e mandando baci, portando con sé il trofeo del terzo classificato del Gran Premio di Spagna.
Era un comportamento che Sebastian riteneva intollerabile. Come si permetteva quel bamboccio di mettersi in mostra sulla TV tedesca solo perché aveva ottenuto un podio nella gara precedente, che secondo tutti gli utenti di Facebook, Twitter e Tumblr era truccata?
Sebastian gli si avvicinò a passo deciso, gli strappò il trofeo di mano e glielo sbatté sul naso, dal quale iniziò a scendere un rivolo di sangue.
Hulkenberg non si scompose e, continuando a sorridere davanti alle telecamere, volle sapere: «Che problema hai esattamente?»
«Il mio problema è che ho ottenuto la pole position a Montecarlo e che non tollero che tu colga tutti i consensi popolari. F*CK YOU! F*CK YOU! MI HAI SENTITO? F*CK YOUUUUUUUUU!»
Hulkenberg gli strizzò un occhio.
«Cos’hai detto? “I want to f*ck you”, per caso? Mi dispiace, ma non accadrà mai. Non sei abbastanza figo per stare con me.»
Fino a quel momento Sebastian si era sentito leggermente indispettito, ma la situazione era cambiata: da leggermente indispettito era passato all’upgrade e allo status di ferocemente inca**ato.
Si gettò sul rivale e, se Lewis non l’avesse trattenuto, sarebbe andata a finire male. Il pilota della Mercedes lo trascinò via prendendolo per un orecchio.
«Mi meraviglio di te!» lo criticò Hamilton.
«Sì, lo ammetto, anch’io mi meraviglio di me stesso.»
«Davvero, non riesco a spiegarmelo. Un attimo prima lo stavi prendendo a colpi di trofei, un attimo dopo eri steso a terra e Hulk continuava a infierire su di te.»
Sebastian sospirò.
«Purtroppo sono cose che succedono quando questi outsider si mettono in testa di venire a romperci le scatole. Comunque non mi preoccupo: parto dalla pole, domani vincerò sicuramente e sarò il primo pilota Ferrari a trionfare a Montecarlo fin dai tempi in cui l’Altissimo Purissimo Kaiser era ancora un baldo giovane.»
Lewis azzardò: «E se Kimi dovesse superarti in partenza? E se io dovessi superare entrambi? E se anche le Redbull dovessero raggiungerti?»
«Non supererai entrambi, né ci raggiungeranno le Redbull» puntualizzò Sebastian. «Se dovesse riuscirci Kimi non avrei problemi. Sono certo che, in un modo o nell’altro, riuscirei a riprenderlo. È così che devono andare le cose. Senza nessuna influenza esterna, sono certo di avere la vittoria in tasca.»
«E se ci fossero influenze esterne?»
«Non vedo che influenze esterne potrebbero esserci. Non penso di avere allucinazioni in cui mi appare Charlie Whiting che mi urla “f*ck you”.»
«E perché no?» domandò Lewis. «A chi non è mai apparso Charlie Whiting che urla “f*ck you”?»

***

Kimi scese dalla vettura incidentata e si lanciò all’inseguimento del suo compagno di squadra, che si stava guardando intorno alla probabile ricerca di un motorino o di una bicicletta sul quale ritornare ai box.
In altre occasioni Kimi avrebbe accolto il loro contatto con un “bwoah” e avrebbe ricordato che Sebastian era uno dei suoi migliori amici. Anche in quel momento se lo ricordava e infatti aveva il fervente desiderio di rompergli amichevolmente il setto nasale.
In assenza del motorino o della bicicletta, Sebastian rientrò a piedi ai box, a passo piuttosto veloce, tanto che Kimi non riuscì a stargli dietro. Non era un grosso problema, sarebbe sicuramente riuscito ad arrivare a lui, dato che Sebastian avrebbe tergiversato a lungo, facendosi coccolare da Arrivabene che, per qualche strana ragione, aveva la spiccata tendenza a consolarlo anche quando avrebbe dovuto prenderlo a sberle.
Tutto andò come Kimi aveva progettato.
Si finse anche lui accomodante, nei confronti dei Sebastian.
«Ti va se andiamo nel mio motorhome e ti offro un cremino Algida? Ne ho almeno un centinaio di scorta, in freezer.»
«Sì, grazie, ne ho proprio bisogno per mandare giù la delusione!»
Il suo compagno di squadra lo seguì senza sospettare nulla e, quando ebbero richiuso la porta, Kimi lo afferrò finalmente per il collo e lo sbatté contro il muro.
«Non pensi, maledetto ex toro rosso con le ali declassato a sfasciacarrozze, di dovermi delle spiegazioni? E prega che siano convincenti, altrimenti ti taglio a fette e ti metto in freezer insieme ai cremini.»
Sebastian spalancò gli occhi, evidentemente terrorizzato.
«E poi vuoi anche mangiarmi?»
«No, tu non sai da cioccolato.»
«Che cosa ne sai?»
Kimi allentò la presa e gli diede un lungo bacio sul collo.
«No, non sai da cioccolato.»
«AAAAAAAWWWWW, come sei romantico!»
Quelle parole fecero sciogliere il cuore di ghiaccio di Kimi. Si rese conto di avere perdonato Sebastian per l’incidente e di avere una gran voglia di baciarlo anche sulle labbra.
Si trattenne solo perché, nonostante tutto, voleva sapere che cosa fosse passato per la mente contorta del suo collega, per innescare un incidente così stupido.
«Cos’è successo? Perché mi sei venuto addosso?»
«Se te lo dicessi, non mi crederesti.»
«Tu dimmelo.»
«Mi prenderesti per pazzo!»
«Ti ho già preso per pazzo altre volte.»
«E va bene! Se proprio lo vuoi sapere ho avuto un’allucinazione e la cosa più sconcertante è che Lewis l’aveva previsto in anticipo.»
«Un’allucinazione? Tu non me la racconti giusta.»
«Ti dico che ho visto Charlie Whiting e mi ha anche detto “f*ck you”. Non so se mi spiego. Pensavo che fosse una persona educata.»
«Non è che Charlie Whiting non sia educato» puntualizzò Kimi. «È che per comunicare con te bisogna usare il tuo stesso linguaggio. È un po’ come una barriera linguistica. Io non posso parlare con Felipe in finlandese. Non posso parlare nemmeno con Jenson o con Lewis in finlandese. Posso parlare in finlandese con Valtteri, ma non con Checo o con Fernando. Non posso parlare finlandese neanche con Nico e questa, se permetti, è una vera fregatura! La cosa più importante, comunque, è il concetto di fondo: nessuno può parlare con te senza mandarti in quel posto.»
Sul volto di Sebastian comparve un’espressione di stupore.
«Oh, non ci avevo mai pensato.»
«Non fa niente. Per me è lo stesso. Sarai sempre il mio precious cinnamon roll che urla parolacce dalla mattina alla sera. Ti va di sdraiarci sul letto insieme e di accarezzarci i capelli mentre guardiamo in TV il finale del gran premio?»
«AAAAAAWWWWWWWW!»
I due si misero sul letto e accesero il televisore.
«Oh, che peccato» osservò Kimi. «È già finito.»
In sovrimpressione scorreva il risultato finale: Hamilton, Ricciardo, Verstappen, Perez, Bottas, Ocon, Grosjean, Sainz, Ericsson, Massa...
«Che figata!» esclamò Sebastian. «C’è una Sauber a punti, Felix non è andato a verniciare le barriere della Sainte Devote almeno oggi, Hulkenberg non ha fatto punti... se lo merita! Tutte le gare dovrebbero finire così.»
«Non sono molto convinto che quello di oggi sia il risultato ideale, ma non importa. C’è un solo commento che posso fare.»
«Quale?»
«Bwoahhhh. E adesso taci, guardiamo le classifiche!»

CLASSIFICA PILOTI:
Verstappen 83
Ricciardo 76
Massa 71
Hamilton 67
Vettel 50
Raikkonen 50
Perez 32
Kvyat 31
Bottas 31
Hulkenberg 29
Vandoorne 20
Sainz 20
Ocon 12
Alonso 11
Grosjean 9
Stroll 6
Palmer 4
Magnussen 2
Ericsson 2

CLASSIFICA COSTRUTTORI:
Redbull 184
Mercedes 138
Ferrari 100
Force India 44
Williams 37
Renault 33
McLaren 31
Toro Rosso 26
Haas 11
Sauber 2

«Siamo a posto» osservò Kimi. «Basta che ai nostri avversari le cose vadano male per i prossimi due gran premi e che noi due facciamo doppietta in entrambi e la testa del mondiale è nostra!»
«La testa della classifica sarebbe stata mia, se non ti fossi opposto al mio sorpasso» puntualizzò Sebastian, smettendo immediatamente di accarezzargli i capelli. «È tutta colpa tua!»
«Ti ricordo che sei tu quello che mi è venuto addosso! Inoltre penso che dovremmo smetterla di darci colpe che non abbiamo. Non potevamo farci niente. È il mondiale che è falsato.»
«Ne sei sicuro?»
«Sì, altrimenti come ti spieghi il podio di Hulkenberg al gran premio di Spagna?»
«E la vittoria di Kvyat in Russia, soprattutto!» si infervorò Sebastian. «Mondiale falsato, vittoria rubata. Per fortuna è arrivato il nostro eroe che ha preso il comando della classifica e che ci salverà... Se solo il nostro eroe non si chiamasse Max Verstappen, tutto avrebbe finalmente un senso...»
Sorpreso dalla profondità di quella constatazione, Kimi chiuse il discorso proprio nella maniera in cui un discorso del genere meritava di essere terminato.
«Bwoah.»

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Milly Sunshine